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Messaggi del 16/04/2011

DELNERI : "Domani la Juve venderà cara la pelle. La nostra ripresa fondata sul gruppo, che è garanzia è assoluta"

Post n°4510 pubblicato il 16 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il tecnico della Juventus, Gigi Delneri, ha rilasciato una breve intervista esclusiva ai microfoni di "Studio News", il notiziario di Juventus Channel. Ecco le sue dichiarazioni, trascritte integralmente da TuttoJuve.com:

Mister, delle tre trasferte che mancano da qui alla fine del campionato, che grado di difficoltà offre quella di domani contro la Fiorentina?
"Cento. Quando si va a giocare fuori casa, le difficoltà sono elevate, perchè loro giocano con grande serenità, avendo risolto il problema della permanenza; non sono in lotta per la retrocessione e in questo momento non sono in lotta neanche per un posto nelle zone importanti della classifica. Quindi giocheranno sereni, dando il massimo di loro stessi, con una squadra molto solida, con grandi giocatori, perchè comunque la Fiorentina è formata da grandi giocatori".

Ipotizzando una Juventus che cambierà poco, rispetto all'ultima partita col Genoa, su quali certezze fonderà la formazione che scenderà in campo domani?
"C'è il gruppo, adesso non c'è una formazione che scende in campo da sola. C'è un gruppo che scende in campo nella Juventus, a prescindere da chi gioca nei primi undici. Per l'allenatore è una garanzia assoluta ed è quello su cui la Juventus in questi ultimi tempi probabilmente ha fondato la sua ripresa".

Fiorentina che recupera Mutu, che perde Natali e Santana. Quale sarà la chiave di lettura della gara?
"Manca Natali ma recupera Kroldrup, recupera giocatori che hanno spessore importante. Non c'è Santana, ma davanti tornerà Mutu. La partita dirà come porsi, perchè è una squadra molto dinamica, può cambiare filosofia tattica durante la partita, sarà una squadra molto aggressiva e di grande qualità, perchè davanti ha giocatori di spessore internazionale. Quindi affronteremo una squadra molto motivata, che vorrà fare bella figura e vorrà battere la Juventus, come tutte le squadre. Ma la Juve in questo momento è una squadra che può combattere alla pari con tutti. E siccome ha un obiettivo importante da raggiungere, che è quello della continuità dei risultati, cercherà di vender cara la pelle e di riuscire a magari a portar via qualcosina da quel campo importante".

Che cosa dice alla sua squadra di settimana in settimana per tenere alta la concentrazione in vista di questa volata Champions?
"Domenicalmente non si parla di Champions ma si parla di partita. Parliamo di partita domenica dopo domenica, che è quella che poi interessa. Pensare a lunga scadenza non serve a nessuno; pensando domenica dopo domenica e facendo punti si rimane in quota e si ha sempre quella speranza di raggiungere un obiettivo importante".

 
 
 

Ma ora non fermiamoci alla ThyssenKrupp...

Post n°4509 pubblicato il 16 Aprile 2011 da nadir63l
 

glmdj


Immagine IPB

di M. Lancieri

È una sentenza per certi versi storica, quella che ieri ha condannato a 16 anni e mezzo di carcere all'amministratore delegato Harald Espenhahn per la morte di sette operani alla ThyssenKrupp.

Senza volere entrare nei meandri legali della vicenda, questa è per certi versi la vittoria di tanti operai costretti a lavorare in situazioni di oggettivo pericolo a causa di imprenditori poco propensi ad investire in sicurezza. In questa storia, sono molti i nomi che chi ha seguito le vicende juventine degli ultimi anni riconoscerà, a partire dal PM Raffaele Guariniello, che una volta tanto ha lavorato su una vicenda seria, uscendone peraltro “vincitore” (sempre che di vincitori si possa parlare, in questi tragici frangenti), fino all’avvocato difensore Cesare Zaccone, la cui sconfitta questa volta probabilmente spiacerà anche ai suoi clienti.

Ora c’è solo da chiedersi una cosa. Questa sentenza resterà un episodio isolato o creerà un precedente che altri giudici vorranno seguire? È una domanda lecita, anche perché senza bisogno di andare a cercare amministratori delegati in Germania, ci sono tanti altri industriali italiani che hanno un bel numero di morti sulla coscienza. Ma stranamente non ne parla quasi nessuno.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1536


 
 
 

Primavera, la Juventus passa a Sassuolo all'ultimo assalto..

Post n°4508 pubblicato il 16 Aprile 2011 da nadir63l
 

Fonte: Juventus.com

Una vittoria importantissima quella centrata a Sassuolo dalla Primavera della Juventus. Importantissima e quanto mai sofferta. Per i bianconeri erano necessari i tre punti per rimanere al secondo posto a pari merito con la Fiorentina, che nel pomeriggio ha superato per 3-0 il Cesena, e continuare a sperare nella qualificazione alle fasi finali del campionato.

Il successo è arrivato, ma all’ultimo secondo utile. Dopo un primo tempo non particolarmente brillante, la gara si anima nella ripresa, con una serie di occasioni clamorose fallite dai bianconeri. Prima Ruggiero non riesce a centrare la porta con un bel destro a giro, poi, dopo un miracolo di Costantino su Gomes, la difesa del Sassuolo salva la propria porta dopo che un cross insidioso di Liviero aveva creato una mischia pericolosa nell’area piccola emiliana.

Al 35’ i neroverdi rimangono in 10 per l’espulsione di Bambozzi, entrato duro su Ilari, costretto a uscire dal campo e a lasciare il posto a Bianconi. al 43’ la Juve ha l’occasione più ghiotta per passare, ma Boniperti, dopo essersi procurato un calcio di rigore con una percussione in area, spara sulla traversa dagli undici metri. Nel finale si ristabilisce la parità numerica, con Camilleri costretto ad uscire per infortunio e con Bucaro che ha esaurito i cambi, ma nel recupero il Sassuolo rimane addirittura in nove: Boniperti lanciato a rete viene fermato dal portiere Della Corte che tocca il pallone con le mani fuori area e viene espulso.

La Juve ci prova allora sino alla fine e al sesto minuto di recupero trova il gol con Bianconi che approfitta di una respinta incerta del portiere emiliano su una conclusione di Boniperti. E’ la rete che tiene viva la Juve che ora, nell’ultima giornata deve fare punti contro il Bologna e sperare in un passo falso della Fiorentina con il Livorno. In caso di arrivo a pari punti viola sono infatti in vantaggio per effetto degli scontri diretti

 
 
 

DELNERI: "A Firenze gara molto difficile. Ancora Matri unica punta? Difficile che cambi.

Post n°4507 pubblicato il 16 Aprile 2011 da nadir63l
 

Rientra Buffon, mai avuto dubbi. De Ceglie non convocato. Siamo in forma e maturati tatticamente"
© foto di Alberto Fornasari

Il tecnico della Juventus, Gigi Delneri, ha incontrato i giornalisti al Media Center di Vinovo per presentare la sfida di domani allo stadio "Artemio Franchi" contro la Fiorentina. Ecco la conferenza stampa integrale a cura della redazione di Tuttojuve.com:

Buongiorno mister, parliamo sempre di partite importanti per proseguire la rincorsa ad una posizione europea. Quella di Firenze può essere una tappa decisiva, visto che è una delle trasferte più insidiose e visto che ci sono Napoli-Udinese e Roma-Palermo, con la possibilità di guadagnare altri punti?
"Io penso che tutte le partite siano insidiose. Quando eravamo impegnati nella trasferta di Roma non era di semplice attuazione andare ad espugnare l'Olimpico. E' una partita molto complicata, molto difficile; loro sono un'ottima squadra, hanno il rientro di Mutu, hanno perso Santana, perdono un giocatore importante, però hanno una squadra che in casa ultimamente sta facendo ottimi risultati e ottime prestazioni soprattutto a livello di intensità e di qualità. Quindi per noi sarà una partita importante, come sono state importanti le ultime che abbiamo fatto, perchè ci permettono di poter rimanere in quota e di lottare fino in fondo, domenica dopo domenica, per un obiettivo".

Nello spogliatoio si parla di una posizione da raggiungere o si ragiona partita per partita?
"Se non fissi partita dopo partita, gli obiettivi non li raggiungi. Ma non si fissa....si fa grande attenzione su chi andiamo ad affrontare e alla partita in se stessa. Non penso che si possa pensare a lungo termine. Si pensa domenicalmente perchè quello è il pensiero che poi ti porta anche a lungo termine. Pensiamo solamente a concentrarci sulle partite domenica dopo domenica".

In attacco c'è un'abbondanza che forse non c'è mai stata, almeno di recente. Pensi a Matri unica punta, con eventualmente Toni e Del Piero nella ripresa? O ci sono possibilità di vedere già dall'inizio qualche cosa di diverso?
"Difficile qualche cosa di diverso".

Perchè?
"Perchè gioco in maniera diversa. Perchè sfrutto le situazioni che penso sia giusto sfruttare in questo momento. Siccome la dimostrazione della squadra è stata quella di poter affrontare le partite in modo diverso, attueremo quello che secondo me, in questo momento, è il meglio per la squadra".

Domani gioca Buffon o ha ancora dei dubbi?
"Mai detto che ho dei dubbi. Se avete sentito dire che ho qualche dubbio...Penso di non averlo mai detto. I dubbi dove stanno? E' un giocatore che è stato fermo per infortunio e che rientra dopo aver smaltito l'infortunio. Ma io non ho mai avuto dubbi, non ho mai detto questo, mi sembra".

Le parole di Storari ti hanno deluso in quel senso?
"No, ma lui si sente titolare, è giusto. Ma le scelte le fa l'allenatore. Il giocatore si è espresso in maniera abbastanza pittoresca, come concetto, però capibile, perchè lui è un giocatore che si impegna sempre, un giocatore di cui io ho grande stima; d'altronde è un anno e mezzo che lavoriamo assieme e ci capiamo abbastanza bene".

La linea di demarcazione tra Champions e non Champions rappresenta la linea di demarcazione tra fallimento e non fallimento, oppure no?
"La linea di demarcazione è pensare alla Fiorentina. Questa è l'unica linea che abbiamo noi in questo  momento. Poi vediamo le linee come sono fatte alla fine. Abbiamo una linea sola, che è quella di combattere domenicalmente. Non ci poniamo problematiche, l'importante è che facciamo il nostro lavoro domenicalmente, al massimo delle nostre possibilità. E così sarà a posto la nostra coscienza. Il resto mi sembra siano solo chiacchiere".

L'anno scorso, Gigi, quando la Juve prese una china negativa non riuscì più a rialzarsi. Io chiaramente non ti posso chiedere un confronto perché tu non c'eri, ma per spiegare come avete fatto quest'anno a non perdervi quando le cose stavano andando male...
"Vorrei darti una risposta piccata, ma non te la do e la tengo per me"

Ma le risposte piccate sono le più interessanti
"No, no, no, no, non la do perché sono convinto che ci siano altre proiezioni perché la squadra ha fatto questo. Un gruppo formato molto bene, ha reagito molto bene, è rimasto molto sereno sapendo che le difficoltà ci sono ancora chiaramente perché ci mancherebbe altro, però è già una buona cosa che questo spogliatoio abbia lo spessore per riprendersi bene e dare nuove energie. E' una cosa molto importante per me, e anche per loro, vedere comunque che abbiamo la serenità virgolettata di dare il massimo in campo e di poter reagire a un periodo passato non molto buono. Dimostra comunque che la squadra ha il carattere per combattere sempre e credere in quello che fa. Tutti parlo, non solo quelli che giocano, tutto il gruppo mi sembra che sia ben allineato su quello che deve fare e questo mi sembra la loro forza".

Riguardo l'assetto tattico, contro il Genoa era partito in un modo e dopo cinque minuti ha cambiato totalmente. Era un modo per non dare punti di riferimento o perché ha visto che la partita si stava sviluppando in maniera diversa da come pensava?
"Guarda, a Roma abbiamo giocato nella stessa maniera e nessuno ha battuto ciglio. A Roma abbiamo giocato nella stessa maniera identica precisa, forse meno Marchisio dietro la punta, ma più Pepe e Krasic. E' chiaro che la partita col Genoa è diventata dura perché han trovato gol su autogol, loro erano chiusi e partivano in contropiede, era molto difficile poi chiaramente avere ritmi abbondanti e passare una linea difensiva molto fissa e molto stagna. Però abbiamo fatto anche questo a Roma e abbiamo fatto molto bene quindi penso che la squadra possa lavorare bene in questa maniera e come ha lavorato bene e consolidato in un altro discorso di 4-4-2 più classico".

Viste le caratteristiche della Fiorentina, in partenza ci sarà una squadra più simile a quella che si è vista dopo col Genoa e quindi con giocatori più larghi e uno tra Pepe e Krasic dietro la punta? 
"Mha, vediamo come si mettono loro. Se i centrocampisti vanno bene a pressare Montolivo non serve altrimenti vedremo, vediamo".

Due domande, una delle quali ascrivibili alla rubrica "cavoli a merenda" ovvero le chiedo cosa ne pensa di DeBenedetto. La domanda invece di casa nostra è: tra la grande Samp dell'anno scorso che ha fatto questa rincorsa spaziale e questa Juve, dal punto di vista atletico c'è una differenza o... a me personalmente sembra che la Juve nell'ultimo mese sia in crescita da questo punto di vista 
"E' un fattore abbastanza normale. E' in crescita perché ha recuperato giocatori e se io non ho tempo di recuperare giocatori a pieno perchè abbiamo, dobbiamo anticipare i rientri, dobbiamo anticipare certe situazioni perchè il giocatore non è ancora al top. Adesso la squadra sta molto bene e devo dire che anche col caldo di domenica ha avuto una grande reazione a livello fisico, ma siamo stati costellati da grandi infortuni e rientri affrettati e quindi non posso dare un giudizio sul passato, la squadra ha sempre reso, certe volte magari di meno e certe volte di più, ma ci stanno nel mondo del calcio. La squadra sta bene fisicamente, ma io credo che la questione fisica non sia meno importante che quella psicologica. Penso che un giocatore che psicologicamente stia bene corra di più rispetto a chi è pressato da situazioni negative. Quindi penso che la squadra a livello psicofisico stia bene e quindi rende al massimo nei novanta minuti-cento in cui deve rendere uno sforzo grande. Diciamo che siamo un po' maturati adesso dal punto di vista tattico. Adesso non so cosa può capitare da qui alla fine perché mancano sei partite, ogni partita è una finale col concetto giusto con la giusta lealtà nei confronti degli avversari che sono di buona lena, di buona caratura, e quindi noi dobbiamo dare il massimo domenicalmente mantenendo questo equilibrio per tutte le partite che dobbiamo affrontare sia nei momenti difficili che nei momenti facili, facili per modo di dire. Su DiBenedetto io posso dire che, non conosco la realtà, conosco quello che hanno fatto i Sensi a Roma: mi sembra che abbiano vinto uno scudetto portando la squadra diverse volte nelle fasi finali della Champions League. E quindi penso che lasceranno, han lasciato un buon ricordo di quello che hanno fatto. Io ho avuto la fortuna di conoscerli, non conosco DiBenedetto ma se continua quest'opera di con passione, penso che potranno dare alla Roma grandi soddisfazioni in futuro".


Può nascere un'era anche in Italia di investitori stranieri, come gli sceicchi in Inghilterra?
"Non lo so. Diciamo che è la prima volta che capita questo, però non è detto che ci arriveremo. Penso che DiBenedetto abbia la passione per il calcio. Prende in mano una società importante e spero che lui riesca a continuare quello che i Sensi avevano iniziato e hanno portato avanti con grande forza in questi anni".

Guardando la classifica ci si accorge che dopo tante critiche e problemi sarebbe bastata una vittoria in più. Tra tutte le vittorie dilapidate, quella che più rimpiange qual è?
"Ma io non è che mi giro molto indietro. Mi giro indietro, ma poco. I 'se' e i 'ma' poi...Può darsi che magari vinci una partita e poi, contro l'Inter, Eto'o fa due gol negli ultimi minuti e perdi la partita. Le partite nascono così. Probabilmente quest'anno non eravamo sempre pronti a combattere domenicalmente per il fatto di aver modificato tanto, di aver cambiato tanti giocatori. La squadra, però, mi sembra che, nonostante i tanti cambiamenti, sta buttando sul campo tutte le energie per cercare di finire bene. Non ci lamentiamo perchè tutte le partite sono singole. Se devo lamentarmi di qualche partita, posso anche gioire per qualche partita vinta, perchè gli altri magari hanno sbagliato qualcosa. I tanti infortuni hanno minato la continuità, che forse è quella che è un po' mancata".

 Volevo sapere se dal punto di vista tattico, forse il giocatore che domani potrebbe darvi più fastidio è Vargas, anche perchè la Juve ogni tanto ha sofferto da quella parte. E poi volevo sapere come sta De Ceglie e se può addirittura essere convocato.
"De Ceglie no. De Ceglie non sarà convocato, ha bisogno ancora di un po' di tempo. Per quanto riguarda Vargas, mi sembra che tanti soffrono, non solo la Juventus. Speriamo di soffrire poco. E' un giocatore importante, cercheremo di dargli grande attenzione; il che non vuol dire aspettarlo, vuol dire anche cercare di offendere per poter dare a loro anche l'attenzione per poter correrci dietro. Lui, Pasqual, Montolivo...è una squadra completa; Santana è fuori, ma può giocare Cerci, ha Gilardino, ha Mutu, la difesa è quella degli anni passati, a parte il portiere. Mi sembra che i Comotto, che i Gamberini, che i Pasqual, i Kroldrup, giochino assieme da tempo, non si sono trovati ieri mattina. E' una squadra molto positiva, molto attenta, molto aggressiva e molto dinamica. Direi che per noi sarà un ottimo test per vedere quello che possiamo fare da qui alla fine".

Parlava di pressing su Montolivo. E' lui la chiave della Fiorentina?
"Se è basso...Dipende da come giocano loro...".

Ma è il giocatore più importante?
"Tecnicamente è il giocatore che dà i ritmi. Ma hanno tanti giocatori importanti loro. Parlo di ruoli, non parlo di giocatori singoli; per cui se prendiamo Mutu, se prendiamo Gilardino, se prendiamo Vargas, ma prendiamo anche Behrami, parliamo di giocatori di grande spessore. E' una squadra completa con qualche giocatore che determina comunque le partite un po' per senso tattico o per qualità tecniche singole".(redazione TuttoJuve.com)

 
 
 

CALCIO - DEFERITI DALLA FIGC MAZZINI, MOGGI, GIRAUDO MA L’ITER PUÒ RIBALTARE LE SENTENZE DEL 2006

Post n°4506 pubblicato il 16 Aprile 2011 da nadir63l
 

(Tuttosport) - RADIAZIONE? E allora re­vocazione! Il dilemma lo po­ne l’invio, completato in par­te da parte del procuratore federale Stefano Palazzi, delle lettere di deferimento ai condannati per cinque an­ni con proposta di radiazio­ne a Luciano Moggi (al qua­le tecnicamente non è stato ancora notificato), Antonio Giraudo e Innocenzo Maz­zini, i tre che conclusero il processo sportivo col massi­mo della pena.

IL DISPOSITIVO Palazzi aderisce senza approfondire nel dispositivo di deferimen­to al dettato del Consiglio fe­derale che il 3 marzo scorso - con il comunicato 143/a ­ha istituito due gradi di giu­dizio per le proposte di ra­diazione (oltre ai tre di Cal­ciopoli di altri 42 squalifica­ti tra il 2006 e il 2007, ma la federazione non ha mai pub­blicato l’elenco dei coinvolti): nel deferimento richiama la sentenza della Caf del 14 lu­glio 2006 (laddove Mazzini prese solo 5 anni senza ra­diazione, comminata in ap­pello) e il fatto che il giudizio davanti a Disciplinare e Corte di Giustizia sia soste­nuto a “sentenze rese”. Non un richiamo ad una norma del codice violata, solo il ri­mando al comunicato fede­rale: una delle anomalie di questo procedimento, contro il quale Innocenzo Mazzini ha proposto ricorso davanti all’Alta Corte, quella che ha bocciato l’automatismo del­la radiazione sentenziato proprio dalla Corte di Giu­stizia Figc (eh già, l’organo d’appello che deve garantire oggi per Moggi, Mazzini e Giraudo!). Palazzi forse non sapeva che - mentre lui ver­gava i deferimenti attesi da 40 giorni (lunedì) - gli avvo­cati della Figc producevano il controricorso anti-Mazzi­ni al Coni nel quale sostene­vano che Mazzini non dove­va dolersi di nulla visto che non si sapeva «se ed even­tualmente quando» sarebbe stato deferito e processato dalla Figc.

I CONTENUTI La questio­ne è ormai superata dal de­ferimento, anche se non si sa come verrà presa dall’Alta Corte la corsa in avanti pre­giudiziale della Procura Figc: insomma, forse era me­glio attendere il parere sulla decadenza o meno del comu­nicato 143/a. Il problema si sposta, però, sul contenuto dei procedimenti e qui le sor­prese possono essere all’or­dine del giorno: sulla base delle sentenze rese, la for­mula Figc dovrebbe garan­tire il contraddittorio sui fat­ti del 2006 e ad allora cri­stallizzati? I legali di Girau­do, Galasso, Krog, Scoca ­per esempio sono convinti di no e per questo hanno spin­to per arrivare a questo tipo di procedimento, con dibat­timento in aula. D’altra par­te, è possibile giudicare ora Mazzini in veste di illecito salvatore della Fiorentina, come se non fossero compar­se anche le telefonate di Abete proprio sul tema vio­la o tutto quello che abbia­mo appreso su Lecce-Parma a Napoli? I deferiti faranno di tutto perché il procedi­mento di radiazione si tra­sformi in un processo per re­vocazione: i fatti nuovi, che sono le telefonate emerse e i tanti elementi di prova cer­tificati dal dibattimento pro­cessuale di Napoli (altro che le informative dei carabinie­ri del 2006) che smontano il teorema base che indusse Ruperto e Sandulli a sen­tenziare i 5 anni con richie­sta di preclusione: Moggi e Giraudo intrattenevano rap­porti esclusivi coi designato­ri, tanto da condizionare non una singola gara ma l’intero esito del campionato 2004-2005. In fondo per smontare l’aggravante basterebbe pro­durre il solo elenco delle te­lefonate scoperte da marzo 2010 a oggi. A qualcuno può bastare per evitare l’ergasto­lo sportivo, ma se si apre la scatola delle prove nuove e vere ci si può fermare al col­po di cipria, o va fatto il re­styling che tanto temono in Figc. Eppoi si potrà dire no alla richiesta di inserire nel fascicolo del procedimento azionato da Palazzi proprio l’indagine “ufficiale&federa­le” di Palazzi medesimo sul­l’Inter? Insomma: possono il giudice Artico (Disciplinare) e poi il suo collega Coraggio (Corte federale) rimettere le lancette dell’orologio federa­le indietro al 25 luglio 2006, in cui l’ordine del giorno Sandulli cancellò la Juve che fu, oltre Moggi e il resto?

http://ilfriuli.it/udineseblog/index.php?o...=81&lang=it


 
 
 

Invece di chiedere i danni...

Post n°4505 pubblicato il 16 Aprile 2011 da nadir63l
 

glmdj
Immagine IPB

Dopo esserne stata partner ufficiale per quattro anni, Fiat sembra essere pronta a fare il passo più lungo e diventare main sponsor della FIGC.

Ne ha dato notizia Repubblica, ieri, parlando di “segnale di svolta per la Figc”, oltre che presunto grande affare per Fiat, in cerca di ulteriore visibilità in Brasile in vista dei prossimi mondiali di calcio.

La Figc, targata Abete e Palazzi, si ritrova così ancora più propensa a dare spazio proprio a quel marchio che, per via di «consistenti sconti», finì tra gli elkaniani «comportamenti riprovevoli» che accompagnarono la retrocessione della Juventus.

Da juventino, anche in virtù di migliaia di tifosi e piccoli azionisti che questa Associazione rappresenta, mi viene spontaneo chiedere: da quando chi ha subito un torto, oltre a un inquantificabile danno economico e d'immagine, paga (ricompensa?) chi quel torto l'ha imposto e continua ancora oggi a promuoverlo?

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1535


 
 
 

     

 

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