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Messaggi del 27/04/2011

ESCLUSIVA TJ - Marotta a Liverpool: ore decisive per il riscatto di Aquilani

Post n°4589 pubblicato il 27 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

E' partita la missione inglese del direttore generale della Juventus, Giuseppe Marotta, per riscattare il centrocampista Alberto Aquilani. Secondo indiscrezioni raccolte da TuttoJuve.com, il dirigente bianconero è volato a Liverpool per trattare con la dirigenza del club inglese l'acquisto a titolo definitivo del centrocampista romano. C'è tempo per operare il diritto di riscatto - fissato a 16 milioni di euro - fino al 30 maggio, ma l'obiettivo di Marotta è quello di chiudere in anticipo la trattativa, portando Aquilani a titolo definitivo alla Juventus a cifre minori rispetto a quelle prefissate. 
Dodici milioni l'offerta della dirigenza bianconera, domani potrebbe essere il giorno decisivo per definire l'accordo. 

 
 
 

Del Piero: "I 283 gol motivo di grande orgoglio e un significato importante"

Post n°4588 pubblicato il 27 Aprile 2011 da nadir63l
 

 quello di avere esultato sempre con la stessa maglia e con gli stessi tifosi"
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS

Alessandro Del Piero sul social network Facebook ha voluto ringraziare tutti coloro che si sono complimentati con lui per il suo 283esimo gol: "Ho sempre detto che ai record non ci si abitua, come non ci si abitua all’emozione che si prova a segnare un gol, ad ascoltare il tuo nome invocato dalla gente, all’applauso del pubblico - scrive il Capitano bianconero -. Devo dire però che questa volta il mio 283esimo gol con la maglia della Juventus non è stato da me celebrato con particolare enfasi dopo la partita, perché la delusione per il pareggio di sabato contro il Catania e soprattutto per il modo in cui è maturato ha prevalso su tutto il resto. A qualche giorno di distanza, anche se la delusione non è affatto svanita, ci tengo però a ringraziare tutti coloro che - anche su Facebook - hanno voluto complimentarsi con me per il traguardo raggiunto dei 283 gol con la stessa maglia, quella della Juventus. Con questa rete sono diventato il giocatore italiano che ha segnato di più con la stessa squadra. Per me è motivo di particolare orgoglio, dato che a quota 282 reti c’è un grande campione della storia del calcio come Peppino Meazza, ed ha un significato importante: quello di avere esultato sempre con la stessa maglia e con gli stessi tifosi. Vorrei festeggiare al più presto con una vittoria. Ne abbiamo ancora quattro da raggiungere. Alessandro".

 
 
 

E COSI' LA JUVE E' TORNATA AL PUNTO DI PARTENZA...

Post n°4587 pubblicato il 27 Aprile 2011 da nadir63l
 

di thomas bertacchini
© foto di ALBERTO LINGRIA

Lo scorso campionato era capitato in prossimità di Natale, in questo alla vigilia di Pasqua: per due volte, a distanza di poco tempo, il Catania si è presentato allo stadio "Olimpico" di Torino per incontrare la Juventus nelle immediate vicinanze di una delle festività proprie della religione cristiana, ed in entrambe le occasioni non è accaduto che tornasse in Sicilia a mani vuote.

Domenica 20 dicembre 2009 vinse con il risultato di 2-1, proprio come nel film "Al bar dello sport", girato nel 1983 con Lino Banfi nelle vesti di protagonista principale. Nella finzione cinematografica il goal decisivo di Aldo Cantarutti regalò un inaspettato tredici miliardario (c’erano ancora le vecchie lire) all’attore di origine pugliese, che non credeva ad una possibile vittoria esterna del Catania contro la Vecchia Signora dato che mise "2" in schedina su quella partita soltanto per aver seguito l’imbeccata di un altro giocatore incallito, interpretato da Jerry Calà. Nella realtà dei fatti, invece, fu l’argentino Izco a consentire ai siciliani di ottenere un successo che sotto la Mole mancava dal lontano 1963. Uno dei tanti tabù sfatati dalla Juventus nel corso degli ultimi cinque anni.

Martinez, quando ancora non vestiva la maglia bianconera, portò in vantaggio gli ospiti su calcio di rigore, Salihamidzic siglò il momentaneo pareggio nella ripresa e Izco - come detto - chiuse il conto a tre minuti dalla fine dell’incontro. Il Catania si presentò a Torino da ultimo in classifica, avendo totalizzato la miseria di nove punti in sedici giornate di campionato. Arrivava, oltretutto, da tre sconfitte consecutive.
Quella gara certificò il fallimento di un’intera stagione quando ancora mancavano cinque mesi alla sua conclusione. La Juventus aveva dato il meglio di sé nel recente incontro casalingo contro l’Inter (2-1, del 5 dicembre), in compenso aveva perso le altre cinque partite disputate in quel periodo: Bordeaux e Bayern Monaco in Champions League (con la conseguente eliminazione dal torneo), Cagliari, Bari e - appunto - Catania in serie A. Come obiettivi le restavano ancora la coppa Italia e l’Europa League, ma ciò non bastò per placare l’ira di buona parte del pubblico bianconero presente allo stadio "Olimpico".

Fuori dall’impianto torinese il pullman della squadra venne accolto con un fitto lancio di palle di neve e uova; al suo interno i sostenitori intonarono cori in favore dell’arrivo di Andrea Agnelli, schierandosi apertamente contro la dirigenza ed alcuni giocatori.
Il giorno che precedette la gara Ciro Ferrara, al momento ancora allenatore della Juventus, dichiarò: "Non è una conferenza stampa d’addio, anche perché, se in campionato abbiamo fatto degli errori, non siamo stati gli unici e siamo ancora in gioco. Ma dobbiamo sbagliare meno, in generale e soprattutto rispetto a chi ci precede".

Trascorso poco più di un anno, due allenatori e dopo molte altre sconfitte, la musica non è cambiata. Il pareggio ottenuto domenica scorsa ha tolto a Madama le residue speranze di raggiungere un quarto posto in classifica che - visto l’andamento della stagione - avrebbe avuto il sapore di un’impresa. Il campionato ha emesso il primo verdetto definitivo: la retrocessione del Bari, ultimo con sole quattro vittorie racimolate in otto mesi. Una di queste, ovviamente, con la Vecchia Signora, abile a rendere felici, prima o poi, tutti quelli che hanno la fortuna di incontrarla sulla propria strada.
Tutti, tranne i suoi sostenitori.

La nuova Juventus ha aperto il suo cantiere in estate con l’obbligo morale di lasciarsi alle spalle i ventisette punti di distacco accumulati al termine della scorsa stagione dall’Inter vincitrice del tricolore; attualmente sono ventuno quelli che la separano dal Milan prossimo alla conquista dello scudetto. Mancano ancora quattro giornate al termine della manifestazione, e se i rossoneri non dovessero rallentare il loro ritmo sino all’ultima partita non è da escludere che la classifica finale possa diventare per i bianconeri una copia esatta di quella precedente.

Nella sostanza dei fatti cambierebbe poco o nulla, così come si rasenterebbe il ridicolo se l’eventuale raggiungimento di una sesta (o di una quinta) posizione venisse spacciato come un piccolo passo in avanti rispetto al recente passato.

Nelle considerazioni estive della nuova dirigenza quello che sta per avviarsi alla sua conclusione doveva essere un anno di transizione, i tifosi avrebbero dovuto capirlo e portare pazienza dato che il raggiungimento di traguardi importanti sarebbe potuto avvenire solamente per gradi, considerando le difficoltà nell’operare sulle macerie rimaste dopo quattro anni di gestione della società ad opera di Jean Claude Blanc.
Senza dimenticare i reali valori espressi sul campo, era quindi difficile ipotizzare un balzo dal settimo posto al primo, motivo per il quale - a malincuore - il raggiungimento di un piazzamento che consentisse alla Juventus la possibilità di partecipare alla prossima edizione della Champions League poteva considerarsi l’obiettivo maggiormente alla portata del club.

Ricacciata da dove era partita, Madama potrà ricominciare la prossima stagione senza l’assillo di dover promettere qualcosa a qualcuno: alle sue parole, ormai, non crede più nessuno.
Cerchi anzitutto di arrivare al giro di boa del campionato senza aver mollato le redini: rispetto agli ultimi anni sarebbe già un risultato importante.
E si tenga stretto Del Piero: a quanto pare non dovrà continuare a spiegare soltanto ai suoi compagni di squadra cos’è la Juventus…
 

 
 
 

Juventus.com si rinnova: social network in primo piano...

Post n°4586 pubblicato il 27 Aprile 2011 da nadir63l
 

Un nuovo sito internet, Facebook, Twitter e Youtube. Il nuovo portale del club bianconero è online con un'offerta di contenuti multimediali ai massimi livelli nell'ambito dei club europei e da oggi anche più ricca
TORINO, 27 aprile - A partire da oggi - 27 Aprile 2011 - è online il nuovo juventus.com. La nuova vetrina bianconera sulla rete offre a tutti gli appassionati di calcio e ai tifosi juventini la possibilità di consultare con maggiore tempestività le notizie sulla squadra, sulla società e sule iniziative riservate ai tifosi. Lo spazio dedicato alle news rappresenta perfettamente l’innovazione che ha accompagnato il nuovo progetto web: è stata creata un’area in homepage di grandi dimensioni che ospiterà, a rotazione, fino ad un massimo di 28 notizie di attualità. Le news saranno accompagnate da fotografie in alta qualità e video in HD.

TANTISSIMI VIDEO - Tutti i contenuti saranno poi raccolti all’interno di gallery che andranno a popolare un archivio multimediale unico ed esclusivo. Juventus.com si evolve e diventa una vera e propria piattaforma integrata di accesso ai social network: Facebook e Twitter accoglieranno le pagine ufficiali della squadra più amata d’Italia e offriranno contenuti esclusivi e attività che coinvolgano i milioni di tifosi che frequentano la rete. Tutti gli utenti potranno commentare le news, partecipare a sondaggi proposti dalla società e condividere contenuti ideati e prodotti in esclusiva per il web. Per completare l’offerta online è stato creato un canale ufficiale bianconero su Youtube nel quale sono stati caricati i filmati storici, gli highliths di tutte le partite e una serie di contenuti esclusivi che sono stati realizzati con il supporto di JuventusChannel e saranno aggiornati costantemente.

TANTE COMMUNITY - Da oggi la Juventus Football Club avrà un ulteriore strumento per valorizzare e condividere con i tifosi le proprie library digitali che contano oltre 10.000 ore di filmati e 100.000 fotografie, dal 1897 ad oggi. La Juventus football Club ha deciso di intervenire radicalmente sulla propria presenza in rete partendo da un’attenta analisi del mondo della comunicazione sportiva e della sua evoluzione nel mondo di internet. I tifosi juventini si distinguono infatti per l’attivismo in rete che ha portato alla nascita, negli ultimi anni, di centinaia di community all’interno delle quali nasce un importante confronto tra appassionati e sportivi. Il nuovo Juventus.com e le pagine social si propongono di accogliere le aspettative di un patrimonio di passione e interesse unico nel contesto on line.

 
 
 

SKY - CLAMOROSO: "LA JUVENTUS HA INCONTRATO TEVEZ"

Post n°4585 pubblicato il 27 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Imago/Image Sport

"La Juventus ha incontrato Carlitos Tevez". A rivelare questa clamorosa indiscrezione di mercato è stato l'inviato di Sky Sport Paolo Aghemo. Ecco le sue parole, riportate da TuttoJuve.com: "C'è una notizia che riguarda il mercato della Juventus. Si parla di un nome molto importante, che è già stato fatto nei giorni scorsi. Non si tratta di una trattativa - spiega il giornalista - però ci risulta che a metà aprile, la Juventus abbia incontrato Carlitos Tevez a Milano. Ricorderete che Tevez era a Milano con la fidanzata. Ecco, proprio in quei giorni, la Juventus ha avuto questo incontro con l'attaccante argentino. Come detto non ne è nata una trattativa, però l'incontro c'è stato. Questo, evidentemente, può significare molto in chiave futura. Significa che la Juve sta pensando a giocatori di quel tipo, quindi di livello assolutamente internazionale. Domani, peraltro, qui a Torino ci sarà l'assemblea della Exor, che è l'azionista di riferimento della Juventus, la holding della famiglia Agnelli. Da questa assemblea cercheremo di capire quelle che potranno essere le strategie per quanto riguarda il budget economico che avrà a disposizione la società bianconera per il mercato".

 
 
 

Teresa Casoria: una giudice...

Post n°4584 pubblicato il 27 Aprile 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di G. Fiorito

Chi era convinto che la serie completa di effetti speciali generati da calciopoli fosse scaturita dal processo della giustizia sportiva del 2006 è rimasto ancora una volta stupito. Tra le chicche di quella estate credo nessuno possa dimenticare il pronunciamento della requisitoria prima del dibattimento da parte del procuratore Palazzi, l’aver basato il procedimento sulle intercettazioni acquisite dalla FIGC da Napoli, che non avrebbero potuto costituire mezzo di prova fuori dal procedimento per il quale erano state disposte e cioè il processo penale, il non consentire alle difese di produrre testimoni in aula né riprese filmate, l’aver operato un cernita minuziosa tra le decine di migliaia di intercettazioni per centellinarne qualche decina da usare contro la Juventus, l’aver chiamato a commissionare la FIGC direttamente l’ex componente ed ex nonché futuro presidente della Telecom e tifoso interista Guido Rossi, l’aver ideato a posteriori per giustificare la dura sentenza l’”illecito strutturato”. La creatività della giustizia sportiva però, si sa, è difficile da applicare a un procedimento della giustizia ordinaria. Eppure anche stavolta abbiamo visto cose che ci costringono a ripetere l’abusata citazione del film Blade runner “che voi umani non potreste immaginarvi”.

Alla carrellata di testimoni presentati dall’accusa e utili alla difesa, all’uscita delle intercettazioni dimenticate, al memoriale del fantasma, si sono aggiunti episodi al limite della credibilità, che stanno smascherando completamente la farsa. Le accuse si rivelano infondate e gli imputati non sono i mostri che erano stati dati in pasto alla stampa e ai tifosi da bar. Che fare? Buttarla in prescrizione. Senza certezze per nessuno, a parte chi ha seguito il processo perché direttamente interessato e quel pugno di rancorosi che nei decenni a venire, come stanchi aedi, continueranno a suonarsela e a cantarsela fra di loro. Ma come riuscirci? Facile, esattamente come la prima volta. Nel 2006 la pretesa di operare per il calcio pulito trovò il suo bersaglio in Luciano Moggi. Fatti fuori lui e Giraudo, tutto sarebbe stato compiuto. Oggi con lo stesso sistema si sta cercando di eliminare la giudice Casoria, presidente della nona sezione penale del tribunale di Napoli, nonché presidente del Collegio nel processo di calciopoli. Attraverso una serie di illazioni e accuse finalizzate ad ottenere che si astenga dal processo, perché la sua sostituzione ne provochi il necessario allungamento dei tempi, in fondo un altro anno, che determini la prescrizione. Fin dall’inizio la giudice Casoria è apparsa come una donna dai modi bruschi, energici, burbera, capace di andare al sodo, di mettere alla berlina personaggi e situazioni dalla limpidezza discutibile, sarcastica. Entrata nei nostri cuori per i modi diretti, ma soprattutto per le intenzioni subito manifestate di portare a termine il processo. Un personaggio scomodo, di quelli che tirano dritto per la loro strada, senza peli sulla lingua, che non le manda a dire. Una abituata ai processi della camorra, che non ha paura di niente e di nessuno. La prima cosa che aveva detto nel momento dell’apertura del processo era stata: “sbrighiamoci, qui abbiamo cose serie su cui lavorare”. Al pm Beatrice, poi sostituito da Capuano, non era andata giù. Lo scorrere del tempo è stato fin dall’inizio il pensiero fisso dell’accusa. Per questo era nata la disputa con le due giudici a latere, la Pandolfi e la Gualtieri, quando Teresa Casoria, per velocizzare l’iter, aveva deciso di escludere le parti civili. Che subito avevano pensato bene di fare una prima richiesta di ricusazione, respinta. Come la seconda. Presentata dai pm. E la terza, che rimandata di recente al 20 maggio, arriverà dopo la sanzione della censura da parte del CSM dell’8 aprile contro la giudice per aver offeso i colleghi con frasi lesive della loro dignità e violazione dei doveri generali di correttezza, riserbo ed equilibrio e di rispetto della dignità delle persone. 9 episodi riportati, dei quali la disciplinare ha tenuto conto di 6, quelli caratterizzati da un linguaggio “triviale”. Il provvedimento della censura rappresenta niente più che una nota di biasimo e ha scongiurato per il momento il pericolo della sospensione della giudice dalle sue funzioni. In teoria non dovrebbe essere decisiva ai fini della risoluzione che la Corte d’Appello di Napoli dovrà prendere riguardo alla ricusazione, però potrebbe pesare. Perché, come osserva un articolo di Buccheri su La Repubblica, “non fa altro che alzare il velo su contrasti interni al procedimento che ne minano fortemente la serenità”. In realtà si tratta di qualcosa di più. La giudice Casoria ha detto senza mezzi termini di aver subito pressioni per astenersi da questo processo. Attraverso una comunicazione epistolare, il procuratore capo della procura di Napoli, Giandomenico Lepore, avrebbe sollecitato il presidente del tribunale di Napoli, Carlo Alemi, a liberarsi di lei. La giudice ha parlato di una lettera che avrebbe firmato, con un procedimento che di fatto è desueto, per rassicurare Alemi che non si sarebbe astenuta dal celebrare il processo. Ma c’è dell’altro, ha ribadito che non avrebbe alcun motivo per farlo e che svolgere i processi è un dovere. Puntando a sua volta l’indice contro il procuratore della repubblica, che terrebbe “sotto schiaffo il presidente del tribunale”. E in generale contro i pm del processo di calciopoli, che sarebbero renitenti a pronunciare la requisitoria e hanno chiesto indagini supplementari e avuto un teste che… ricorderete la sceneggiata improvvisata da Nucini il 15 marzo. E’ un momento nel quale in Italia si discute molto di riforma della giustizia. La sensazione che rimane di questa brutta messa in scena che calciopoli non smette di essere è che il nostro paese abbia bisogno non solo di riforme, ma di persone degne dei ruoli che rivestono e consapevoli dei loro doveri. Teresa, la donna, la signora Casoria, la giudice, ci permette di sperare ancora che il processo di calciopoli di renderà giustizia. E che il nostro paese potrebbe essere migliore.
Nonostante 6 comportamenti triviali che non vorremmo mai vedere sommati arbitrariamente in qualcosa di più grave che non esisteva prima. Come accadde nel luglio del 2006.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1561

 

 
 
 

"HO PERSO LE PAROLE"

Post n°4583 pubblicato il 27 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

" Ho perso le parole, eppure ce le avevo qua un attimo fa, dovevo dire cose, cose che sai, che ti dovevo, che ti dovrei. Ho perso le parole, può darsi che abbia perso solo le mie bugie...si son nascoste bene...forse però...semplicemente...non eran mie".

Chissà se Marotta le parole sabato sera le ha perse veramente. Non le aveva perse a inizio partita quando ha ribadito nuovamente la linea della qualità di mercato e la fiducia nel mister Delneri. Le aveva forse perse a fine partita. Sicuramente hanno perso la voce, molti tifosi bianconeri nelle critiche feroci a chi ha perso quel vantaggio e per chi ha concesso quel recupero extra... regolamentare.  Ci saremmo aspettati dai dirigenti un piccolo intervento per spiegare ai tifosi il nefasto secondo tempo o quanto meno un intervento per chiedere spiegazioni per quel recupero extra. Invece nulla, le parole erano perse e non le abbiamo sentite.

Anche i tifosi hanno perso le parole, in un certo senso. C'è grande scoramento perchè bastava veramente poco per rendere meno negativa una stagione. Nonostante la stagione, deludente, sarebbero bastate 2 vittorie tra Firenze e la partita di sabato per dare entusiasmo all'ambiente perchè Lazio-Juventus sarebbe diventata una piccola finale. Invece ora siamo alla finale si, ma di consolazione e non per il terzo e quarto posto.

Siamo alla voce mutismo e rassegnazione. Abbiamo perso le parole, proprio come Ligabue e proprio come Marotta sabato a fine partita. Speriamo che presto le parole le perda anche Delneri, o meglio perda quelle dichiarazioni che definivano il ciclo bianconero di 10 punti in 4 partite importante.... quelle si che sono parole da perdere.

 
 
 

Si decide il futuro Juve: ricapitalizzazione da 100 milioni...

Post n°4582 pubblicato il 27 Aprile 2011 da nadir63l
 

 
Aumento di capitale, fiducia a Marotta, sfiducia a Del Neri: iniziano i giorni caldi. Il Cda dell'11 maggio discuterà il nodo della ricapitalizzazione e potrebbe già varare il piano che deve finanziare il rilancio
TORINO, 26 aprile - Astenersi inguaribili romantici: qui si parla di sol­di. Niente maglia, onore, storia, orgoglio e tutte quelle cose che il calcio di oggi frulla sotto l’effetto vor­ticoso del denaro. D’altra parte, vile o no, tutto gli gi­ra intorno: non fa eccezione il futuro della Juventus che sta per vivere gli ennesimi giorni decisivi e l’enne­simo momento cruciale degli ultimi tormentati (eufe­mismo...) cinque anni. La prima tappa, anzi nel ciclismo si parlerebbe più propriamente di prologo, si svolgerà domani con l’as­semblea della Exor, la cassaforte della famiglia Agnel­li- Elkann che possiede il 60% delle azioni della Ju­ventus. È possibile, quindi, che l’argomento “aumen­to di capitale per il club bianconero” venga quantome­no sfiorato.

CONSIGLI D'AMMINISTRAZIONE - Di sicuro sarà oggetto di dibattito nel Con­siglio d’Amministrazione della Juventus in program­ma l’11 maggio, anche perché si dovrà far fronte al problema di un bilancio (quello che si chiuderà for­malmente il 30 giugno) con un passivo di quasi 60 mi­lioni di euro. Ripianarlo è sostanzialmente un dovere, ma a questo punto si aprono due strade. Ripianare e basta, lasciando quindi un budget più li­mitato per gli investimenti sul mercato. Oppure ri­pianare e rilanciare dal punto di vista finanziario le possibilità di rinforzare sul serio la squadra. È una scelta cruciale perché, senza soldi, si possono avere bravissimi dirigenti, una storia gloriosa, un nome leg­gendario, ma non si va più da nessuna parte.

 
 
 

Juve, il City vuole Chiellini, pronti 15 milioni di euro ....

Post n°4581 pubblicato il 27 Aprile 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Giorgio Chiellini è uno dei giocatori della Juve che ha maggior mercato e appeal presso le grandi squadre d'Europa. Il possente difensore centrale di Juve e nazionale sarebbe infatti finito nel mirino del Manchester City, che potrebbe offrire al club bianconero una cifra intorno ai 15 milioni di euro. Chiellini comunque non sembrerebbe avere nessuna intenzione di lasciare la Juve per tentare l'avventura in Premier, soprattutto alla luce del fatto che la piccola colonia italiana presente in quel di Manchester potrebbe presto disgregarsi, dal momento che il tecnico dei "Citizens", Roberto Mancini, potrebbe lasciare la panchina del club inglese a fine stagione, proprio per ritrovare Chiellini in bianconero.

 
 
 

Radiazioni, apparizioni, sparizioni...

Post n°4580 pubblicato il 27 Aprile 2011 da nadir63l
 

Giulemanidallajuve su calcio GP


Immagine IPB

Il prossimo 19 maggio, innanzi la commissione disciplinare della FIGC, si discuterà sulla proposta di “radiazione” (in termini tecnici: “preclusione”) che venne deliberata a carico di Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini con la sentenza sportiva del 2006 per i notti “fatti” del processo Calciopoli.
Il procedimento in questione si caratterizza (come del resto l’intera vicenda) per un’anomalia, dovuta al fatto che dalla data sentenza sportiva ad oggi sono cambiate le regole del gioco, con specifico riferimento all’organo competente ad irrogare la massima sanzione.
Il codice di giustizia sportiva vigente nel 2006 prevedeva, infatti, che l’Organo di giustizia - oltre ad irrogare direttamente la sanzione dell’inibizione per la durata massima di cinque anni - potesse formulare, per i casi più gravi, una motivata proposta al presidente della F.I.G.C. perché da questi fosse dichiarata la “radiazione” da ogni carica federale.
A seguito dell’entrata in vigore del nuovo codice di giustizia sportiva (emanato il 21 giugno 2007) il presidente della FIGC è però oggi privo di qualunque potere in merito, poiché ogni decisione sulle sanzioni da irrogare è rimessa alla competenza esclusiva degli Organi di giustizia sportiva.
Secondo la prima interpretazione della normativa prospettata da Abete (attuale presidente della FIGC) la radiazione si sarebbe posta come un provvedimento vincolato (una mera “presa d’atto”) e, pertanto, siccome si riferiva a fatti accaduti nel 2006, poteva essere (anche col nuovo codice) da lui adottata; per non sbagliare però (visti i precedenti …), l’anno scorso venne chiesto un parere all’Alta Corte del CONI, la quale rispose di non poterlo dare (perché era come chiedere un parere alla Cassazione prima di iniziare una causa).
Così, in mancanza dell’autorevole parere richiesto, la FIGC ha congegnato una soluzione tutta italiana: rifare il processo sportivo limitatamente alla questione della “radiazione” (Comunicato Ufficiale n. 143/A del 3 marzo 2011).
Contro tale decisione è subito insorto l’ex vicepresidente della FIGC Innocenzo Mazzini che ha proposto ricorso all’Alta Corte del CONI (come volevasi dimostrare), sostenendo di avere maturato il diritto a non essere più punito (e ovviamente giudicato) un’altra volta per gli stessi fatti a seguito dell’inerzia del presidente della FIGC (che oggi, per l’appunto, è privo di potere in merito).
La decisione della FIGC di riaprire il giudizio sportivo (anche se limitatamente all’aspetto legato alla “radiazione” ) , potrebbe rivelarsi un boomerang per la stessa Federazione, perché le difese hanno il diritto di presentarsi con tutto quello che è saltato fuori nell’Aula 216 del tribunale di Napoli (intercettazioni “sfuggite”, prove d’accusa inconsistenti), sbugiardando il principio del “piaccia o non piaccia” con il quale nel 2006 si affossò la Juventus e i suoi dirigenti.
La riapertura del processo disciplinare diventerebbe così una sorta di “cavallo di troia (giusto per restare in tema) e il passo successivo che si imporrebbe sarebbe la revisione dell’intero processo sportivo, auspicata dai tifosi juventini a cui tutta questa vicenda piace sempre di meno; ciò del resto è possibile perché è previsto dallo stesso codice di giustizia sportiva (art. 39): il punto sarà
trovare la volontà di fare tutto questo.
Tutto perfetto se si seguisse la logica e il regolamento, anche se in realtà quello istituito dalla Figc potrebbe essere un procedimento
anti-revisione, creato proprio per evitare richieste di risarcimento e di revisione totale del processo, incentrandolo sulla sola radiazione e magari permettendo ai soggetti inibiti di rientrare dopo aver scontato la squalifica, quindi nell’immediato.

Di Francejuve

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