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Messaggi del 02/05/2011

Basta un pò di Pepe alla Juve per battere la Lazio...

Post n°4623 pubblicato il 02 Maggio 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image sport

E' Simone Pepe l'eroe della serata in casa bianconera. L'esterno, infatti, decide a pochi minuti dal termine il monday night della 35.ma giornata contro la Lazio, facendo rientrare la Juventus nella corsa verso il quarto posto. Gara non bella dal punto di vista dello spettacolo, molto spigolosa, ma che ha visto la squadra bianconera cinica e spietata. Con questo successo la Juventus sale a quota 56 punti, a -4 dalla Lazio ferma a 60. L'Olimpico si conferma juventino per la seconda volta in questa stagione.
Gigi Delneri deve rinunciare a Marchisio, Grygera e Storari, tutti infortunati, confermando il "solito" 4-4-2. Davanti a Buffon, cosi, giocano Motta, Barzagli, Chiellini, al rientro dopo l'infortunio, e Grosso. Centrocampo formato da Krasic e Pepe sulle corsie esterne, con Aquilani e Felipe Melo coppia centrale. In avanti reparto offensivo composto da Del Piero e Matri. Solo panchina per Bonucci.
In casa Lazio, Edy Reja non può contare sullo squalificato Mauri, oltre agli infortunati Radu, Sculli, Diakitè, Stendardo, Foggia e Meghni. In campo cosi ci vanno questi undici: Muslera in porta; difesa a quattro formata da Lichesteiner e Garrido sulle fasce, con Biava e Dias centrali; a centrocampo agiscono Hernanes, Matuzalem, Ledesma e Brocchi; in attacco il duo Zarate - Floccari. Arbitra Mazzoleni della sezione di Bergamo. Prima del fischio d'inizio è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di Luigi Polentes, ex giocatore biancoceleste, scomparso nei giorni scorsi.
Parte forte la Lazio che nel giro di due minuti si fa vedere dalla parti di Buffon con Brocchi e Hernanes, ma la loro mira è imprecisa. La gara la fa la Lazio, al cospetto di una Juventus attendista. Al 12' è Ledesma a impegnare Buffon con una conclusione da lontano, ma il numero uno bianconero risponde presente; poco dopo fiammata bianconera con Grosso, che costringe Garrido a rifugiarsi in angolo. Nonostante il brivido, i padroni di casa continuano a premere sull'accelleratore alla ricerca del vantaggio. Vantaggio che per poco non arriva al 24', quando Brocchi spedisce fuori di testa da buona posizione, e al 32', ma nell'occasione Buffon compie un miracolo sul tiro ravvicinato di Floccari. Ma quattro minuti dopo i bianconeri hanno l'occasione più nitida del primo tempo: tocco sotto di Del Piero, la palla va a finire sui piedi di Matri che, a tu per tu con Muslera, si fa respingere il suo tiro dall'estremo difensore biancoceleste. L'occasione mancata, da comunque fiducia alla Juventus che sfiora il vantaggio con Felipe Melo, ma il tiro del centrocampista brasiliano termina fuori. Il primo tempo termina qui, dopo 3' di recupero.
La seconda frazione si apre con gli stessi ventidue del primo tempo e con una Juventus più efficace. Al 47' Grosso chiama all'intervento Muslera, poco più tardi Del Piero manda a lato dopo un calcio d'angolo battuto dalla sinistra. La Lazio non ci sta e al 54' Brocchi per poco non sorprende Buffon da pochi passi; risposta di Melo, ma il suo tiro è fiacco. Al 69' Hernanes chiama al grande interventi Buffon, con una conclusione da fuori. I due tecnici, vedono alcuni loro giocatori stanchi e decidono di operare alcuni cambi, fuori Biava e dentro Scaloni per i padroni di casa, mentre Delneri sostituisce Motta e Matri con Salihamidizic e Toni. All'81° episodio chiave dell'incontro: Ladesma, già ammonito, ferma fallosamente Felipe Melo lanciato a rete, scatta cosi il secondo giallo per il centrocampista di Reja e Lazio in dieci uomini. Pochi istanti dopo la Juventus inaspettatamente passa: cross di Salihamidzic dalla destra, la palla viene controllata da Pepe che batte Muslera con un preciso diagonale per il vantaggio bianconero. Entrano Kozac per Brocchi, da una parte, Bonucci al posto di Del Piero dall'altra, ma la Juventus dopo 3' di extra time vince una gara fondamentale per l'Europa. Lunedi prossimo un successo sul Chievo potrebbe diventare importantissimo.

Il tabellino della gara:

LAZIO: Muslera; Lichtsteiner, Biava (26’ s.t. Scaloni), Dias, Garrido; Hernanes, Ledesma, Matuzalem, Brocchi (44’ s.t. Kozac); Floccari, Zarate (40’s.t. Bresciano).
A disposizione: Berni, Del Nero, Gonzalez, Rocchi.
Allenatore: Reja

JUVENTUS: Buffon; Motta (26’ s.t. Salihamidzic), Barzagli, Chiellini, Grosso; Krasic, Melo, Aquilani, Pepe; Matri (26’ s.t. Toni), Del Piero.
A disposizione: Manninger, Bonucci, Sorensen, Traore, Giandonato.
Allenatore: Del Neri

ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo

NOTE: Serata piovosa; Terreno scivoloso; spettatori 55.000 circa con una buona rappresentanza di tifosi ospiti; Ammoniti: Grosso (J),  Ledesma ( L),  Pepe (J),  Salihamidzic (J),  Ledesma (L); Espulsi: Ledesma (L)

 
 
 

Pepe gela la Lazio: Juve a quattro punti dalla Champions...

Post n°4622 pubblicato il 02 Maggio 2011 da nadir63l
 

 
Pepe decide il match con una rete all'87'. Nel primo tempo occasioni per Floccari e Matri: grandi parate di Buffon e Muslera. Nella ripresa espulso Ledesma, poi il gol vittoria
ROMA, 2 maggio - Una zampata di Pepe a pochi minuti dalla fine decide il posticipo dell'Olimpico e rilancia la Juventus nella corsa al quarto posto. La Lazio cade dopo aver dominato la partita per lunghi tratti senza però trovare la stoccata decisiva e resta inchiodata a 60 punti, solo uno in più di Roma e Udinese e quattro dai bianconeri. Battuta d'arresto per i biancocelesti, che sullo 0-0 reclamano un rigore per un fallo di Chiellini su Floccari e che perdono il match ridotti in inferiorità numerica per il doppio giallo a Ledesma. 

CORI CONTRO LA ROMA NEL MINUTO DI SILENZIO - Reja lancia Floccari-Zarate davanti, con l'argentino Garrido sull'out di sinistra. A centrocampo Hernanes si sposta esterno per lasciare spazio a Matuzalem nel ruolo di volante. Del Neri sceglie Barzagli come compagno di Chiellini, davanti Matri-Del Piero. Pepe e Krasic esterni. Prima del fischio d'inizio un minuto di silenzio per la scomparsa di Polentes, uno dei protagonisti dello scudetto biancoceleste del 1974, viene interrotto brevemente da cori contro la Roma, mai così fuori luogo, zittiti dai tanti fischi dopo pochi secondi.

DOMINIO LAZIO, BUFFON DECISIVO. MATRI, CHE OCCASIONE! - Zarate e Hernanes scaldano i motori e l'attenzione di Buffon, la Lazio crea gioco e gestisce la manovra. La partita al quarto d'ora si scalda: Melo entra duro su Zarate, Lichtsteiner si lamenta dopo un contatto con Pepe, Aquilani sente profumo di derby e stuzzica i biancocelesti. La Juve si fa vedere in avanti al ventunesimo con un cross di Grosso che Garrido appoggia in angolo, ma è solo una debole fiammata in un mare di gioco biancoceleste che a destra con Lichtsteiner spinge e mette in difficoltà Grosso, costretto al fallo e al giallo. Al 27' Brocchi va vicino al gol di testa, è un dominio biancoceleste nel mare della pochezza bianconera, imbarazzante per una squadra con ambizioni da Champions. Al 33' è Buffon a salvare la Juve, intervenendo di piede su un diagonale di Floccari, un minuto dopo contatto Hernanes-Chiellini in area a palla già uscita, è un assedio. Ma è incredibilmente degli ospiti l'occasione più grande, in un capovolgimento di fronte che per poco non si trasforma in beffa per la Lazio: un tocco di testa di Lichtsteiner su lancio di Del Piero diventa un assist per Matri (in posizione evidente di fuorigioco al momento del suggerimento del compagno), destro immediato che Muslera riesce a respingere in tuffo in maniera fortunata. L'episodio scuote la Juve che alza il baricentro, Del Piero in versione assistman scarica dalla sinistra per Felipe Melo ma la conclusione del brasiliano è altissima. Sarà l'ultima emozione del primo tempo, che vede anche l'ammonizione di Ledesma: diffidato, salterà Udine.

SQUADRE ALL'ATTACCO - Ripresa senza cambi, la Juve subito pericolosa: Grosso mette sul primo palo un pallone su cui Matri non arriva, Muslera blocca con qualche difficoltà, rischiando l'errore. Zarate risponde con il sinistro, a lato. Partita viva, Del Piero si trova libero di concludere al quinto minuto dal vertice dell'area, è la sua mattonella ma non è il tiro a giro a cui i tifosi bianconeri sono abituati. Replica biancoceleste quasi immediata con Brocchi, è la palla buona per il vantaggio ma il sinistro di controbalzo del centrocampista, in piena area, finisce alto. Squadre lunghe, si arriva con facilità alla conclusione: Felipe Melo di sinistro appoggia debole a Muslera.

CHIELLINI SU FLOCCARI, LA LAZIO CHIEDE IL RIGORE - La Lazio chiede il rigore poco dopo il ventesimo: Floccari in area tocca il pallone e Chiellini in scivolata gli tocca la caviglia, contatto netto su cui Mazzoleni sorvola. I padroni di casa tornano padroni del gioco, nel giro di due minuti Hernanes con una botta da fuori impegna Buffon e Zarate non arriva su un cross del brasiliano, solo davanti al portiere. Cambi: Toni e Salihamidzic per Matri e Motta, Scaloni per Biava infortnato. Subito giallo per Brazzo che stende Matuzalem sulla trequarti.

ROSSO A LEDESMA, LAZIO IN 10 - La partita inizia a farsi confusionaria, anche la Lazio inizia con i lancioni per Floccari senza cercare il gioco, tante palle combattute nella trequarti juventina. Su una di queste Felipe Melo imposta il contropiede e salta Ledesma che allunga la gamba e lo stende: secondo giallo e doccia anticipata, superiorità numerica della Juve negli ultimi dieci minuti. Reja si copre, dentro Bresciano per Zarate tra i fischi dell'Olimpico.

È DI PEPE IL COLPO DEL KO - La Lazio si rintana a difesa di Muslera, pallino del gioco alla Juve che a due minuti dalla fine passa: cross di Salihamidzic, Toni sfiora, palla a Pepe che di sinistro trova il diagonale vincente grazie anche al tocco decisivo di Scaloni che manda fuori causa il suo portiere. Esultanza doppia per l'esterno bianconero, cresciuto nelle giovanili della Roma: corsa sotto la curva come fosse un derby per la zampata che vale tre punti. I tre minuti di recupero non servono alla Lazio per l'assalto disperato della Lazio: la Juve viola l'Olimpico e riduce a quattro le lunghezze dal quarto posto, occupato dai biancocelesti che ora sentono il fiato sul collo anche di Roma e Udinese, a un punto solo dall'aggancio. E domenica c'è Udinese-Lazio.

 
 
 

LUCKY STRIKE...

Post n°4621 pubblicato il 02 Maggio 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Lucky strike... e non parliamo delle sigarette...
Il calcio è bello perchè è strano... capita di vedere partite in cui meriti e non vinci (come con il Catania) e partite dove non meriti e porti a casa i tre punti.
La valutazione della partita rimane quella che avevamo dato prima quella del gol di Pepe però...
Solita Juve quella del primo tempo. La solita Juve vista a Roma, la solita Juve vista a Firenze, la Juve del secondo tempo di Catania. Una Juventus che ha lasciato totalmente l'iniziativa alla Lazio rischiando in almeno tre occasioni.
Anche in questo caso dopo un primo tempo molle ha fatto seguito un secondo tempo diverso dove nei primi cinque minuti la Juventus ha dato segnali di miglior movimento e maggior motivazione. Purtroppo sono continuati in modo inesorabile gli errori nei passaggi e il secondo tempo dopo i primi buoni segnali e' scivolato via all'insegna della noia e di un mezzo rigore per la Lazio. Non e' così, purtroppo che si affrontano le gare decisive. Non si affrontano con questa mollezza e atteggiamento. La Juventus ha giocato per il pari... Ma che se ne faceva del pari? Una Juventus che ha usufruito nel finale di un 11 contro dieci per l'ingenua espulsione di Ledesma e sfruttato al massimo una delle due occasioni di tutta la partita.
3 punti insperati,...4 punti da recuperare alla Lazio in 3 partite.... possibile?
Chi lo sa... ci vogliono altri lucky strike... e se non si fossero buttati via quei punti...ma per stasera la Dea bendata era con in bianconeri.

 
 
 

Per favore, risparmiateci almeno la solita lagna...

Post n°4620 pubblicato il 02 Maggio 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Così come nelle scorse settimane abbiamo assistito a un tam tam mediatico per oscurare Calciopoli 2, quella vera, al grido di "basta parlare di Calciopoli, guardiamo al futuro!", in questi giorni opinionisti pseudo juventini, presunti esperti di calcio e giornalisti, quasi tutti spingono all'unisono per la riconferma di Delneri sulla panchina bianconera. Cosa alquanto sospetta, almeno per chi non conosce il meccanismo che spinge, a periodi più o meno fissi, certi personaggi ad aprire bocca: per quale motivo uno che sta facendo come e peggio di Ciro Ferrara, meriterebbe la riconferma? Ma non è che a tutti quelli che piangono in difesa del tecnico di Aquileia in realtà lo fanno perché in fondo gli fa piacere e comodo un Juventus sempre più provincializzata?

Chi in un senso o nell'altro spinge per una riconferma di Luigi Delneri, vuole a nostro parere il male della Juventus. Non vuole rivederla in alto, non vuole che la squadra bianconera esca da quel tunnel di mediocrità dove è stata cacciata dalle disastrose gestioni Blanc, Cbolli Gigli e Secco, e ora da quella Marotta, Andrea Agnelli e Delneri stesso.

I risultati parlano chiaro: a fine stagione, forse, questa squadra avrà si e no tre punti in più della precedente, disastrosa Juve di Ferrara e una posizione simile (settimo posto) o addirittura peggiore se si farà scavalcare da chi le è alle spalle. La squadra non ha gioco, idee e spessissimo appare confusa, aiutata in questo dalle incredibili scelte tattiche dell’allenatore, troppe volte visto andare in tilt nei momenti topici delle partite importanti.

Questa Juventus è, di fatto, la fotocopia di quella dello scorso anno, e Delneri non ha bisogno di nessuna seconda chance per dimostrare quello che già sappiamo di lui: che è un buon allenatore, ma non un grande allenatore. E in una grande squadra che vuole tornare laddove gli compete, ai vertici, serve appunto un tecnico di spessore, se non già affermato che possa diventarlo in poco tempo, come fu per Marcello Lippi quando giunse a Torino da Napoli.

E lasciamo perdere anche eventuali discorsi di traghettatori, di pazienza, di permettere all'allenatore di Aquileia di portare avanti un presunto progetto (quale?) programmato dalla società per tornare grandi in tempi brevi (anche se John Elkann ha già messo le mani avanti e allungato i tempi parlando di 2014 per una Juventus competitiva....): abbiamo già vissuto questa esperienza virtuale (nel senso che poi era tutta una bufala) con risultati disastrosi prima con Ranieri, che secondo molti avrebbe poi dovuto lasciare l'incarico a Lippi dopo aver riplasmato una squadra tenace e solida, e con Ferrara, a cui sempre il tecnico viareggino avrebbe poi fatto da supervisore.

A conferma, l’ennesima a dire il vero, dell’inadeguatezza di Delneri a stare sulla panchina bianconera anche le ultime frasi pronunciate dall’allenatore juventino alla vigilia della sfida con la Lazio, che semmai ce ne fosse bisogno dipingono un quadro piuttosto chiaro di come egli sembra non aver capito, dopo un anno, cosa sia la Juventus.

"La squadra arriva da sei risultati utili consecutivi nell’ultimo periodo” ha detto con la solita aria spocchiosa che ultimamente sembra contraddistinguerlo nemmeno avesse appena centrato il Triplete. Sarà, ma viene pure da un campionato disastroso, aggiungiamo noi. Che discorsi sono? Sei risultati utili consecutivi ma fuori da tutto sono, per la Juventus, un fallimento. Forse per Delneri essi possono rappresentare un successo, ma lo sarebbero se allenasse il Chievo, non la più gloriosa società di calcio italiana.

Non contento ha continuato: “Ventuno punti persi con le piccole hanno determinato chiaramente il nostro cammino, ma mi sembra che tutte nell'arco del campionato abbiano perso dei punti importanti con squadre anche cosiddette abbordabili, che poi in effetti tante volte sono meno abbordabili di quello che si pensa”. Si, Delneri, ma noi questi punti li abbiamo sempre persi, mica saltuariamente, e praticamente tutti e con tutti. Tant'è che ci sembra che le altre siano davanti a noi a giocarsi lo scudetto o la qualificazione in Champions League...

Infine la chicca finale: "Anche l’Europa League mi sembra un obiettivo importante” .

In effetti per ogni tifoso juventino questo è il sogno proibito. E lo è anche dei giocatori visto l’impegno profuso da questi ultimi proprio in Europa League in questa stagione. Ovviamente il nostro è un commento ironico, sia chiaro. Piuttosto queste parole confermano ulteriormente come esse rappresentino il trionfo del ridimensionamento: questo è l'obiettivo primario di una squadra che si chiami Sampdoria, Palermo, Genoa. Non Juventus.
Qualcuno forse dovrebbe far leggere al signor Delneri e a chi lo ha messo sulla panchina juventina, ogni mattina, questa frase pronunciata da un certo Giampiero Boniperti: "Alla Juventus vincere non è importante. È l'unica cosa che conta".

 
 
 

BARZAGLI HA VINTO IL BALLOTTAGGIO CON BONUCCI...

Post n°4619 pubblicato il 02 Maggio 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

18:30 - La riunione tecnica è terminata e dal ritiro capitolino della Juventus emergono le prime indiscrezioni sulla formazione che stasera affronterà la Lazio allo stadio Olimpico di Roma, nel posticipo della trentacinquesima giornata di serie A. Secondo quanto riferito pochi minuti fa da Sky Sport, Gigi Delneri ha deciso di schierare al centro della difesa la coppia toscana formata da Giorgio Chiellini ed Andrea Barzagli. Dunque fuori, un po' a sorpresa, Leonardo Bonucci, che nella seduta di rifinitura era stato provato tra i titolari. Era questo l'unico dubbio del tecnico bianconero, che opterà quindi per la seguente formazione: Buffon in porta; Motta, Barzagli, Chiellini e Grosso in difesa; Felipe Melo e Aquilani in mezzo al campo, con Krasic a destra e Pepe a sinistra; davanti Del Piero e Matri.
Non sono invece annunciate novità nella formazione biancoceleste. Reja schiera Muslera in porta; linea difensiva composta da Lichtsteiner, Dias, Biava e Garrido; a centrocampo Hernanes, Ledesma, Matuzalem e Brocchi. In attacco Floccari e Zarate.
 

PROBABILI FORMAZIONI

LAZIO (4-4-2): 86 Muslera; 2 Lichtsteiner, 20 Biava, 3 Dias, 14 Garrido; 8 Hernanes, 24 Ledesma, 11 Matuzalem, 32 Brocchi; 22 Floccari, 10 Zarate.
A disposizione: 12 Berni, 5 Scaloni, 81 Del Nero, 23 Bresciano, 15 Gonzalez, 9 Rocchi, 18 Kozak. All. Reja
Indisponibili: Diakitè, Radu, Stendardo, Foggia, Sculli, Meghni
Squalificati: Mauri (2)
Diffidati: Kozak, Brocchi, Stendardo, Biava, Dias, Bresciano, Ledesma

JUVENTUS (4-4-2): 1 Buffon; 2 Motta, 15 Barzagli, 3 Chiellini, 6 Grosso; 27 Krasic, 4 Felipe Melo, 14 Aquilani, 23 Pepe; 32 Matri, 10 Del Piero.
A disposizione: 13 Manninger, 43 Sorensen, 19 Bonucci, 17 Traore, 7 Salihamidzic, 36 Giandonato, 20 Toni.
All. Delneri
Indisponibili: Marchisio, Martinez, Rinaudo, Sissoko, Quagliarella, Iaquinta, Storari, Grygera
Squalificati: nessuno
Diffidati: Matri, Krasic, Marchisio, Bonucci, Motta

ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo (Di Liberatore-Padovan; IV°: Tagliavento)

 
 
 

     

 

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