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Messaggi del 13/05/2011

buona colite a tutti...glmdj....video...

Post n°4719 pubblicato il 13 Maggio 2011 da nadir63l
 

 
 
 

MOGGI su Libero: "L'uscita di scena di Blanc dalla Juve non ha lasciato rimpianti"

Post n°4718 pubblicato il 13 Maggio 2011 da nadir63l
 

Fonte: di Luciano Moggi per "Libero"

Curiosi casi di parallelismo nelle due gare che hanno portato in finale di Coppa Italia Palermo e Inter, che hanno eliminato rispettivamente Milan e Roma. Allegri che rinuncia a Ibra per un’ora fa il paio con il ritardato ricorso a Vucinic da parte di Montella. Più grave naturalmente lo svedese in panchina (secondo il tecnico sarebbe stato «malconcio»), ed è realtà che con Zlatan in campo sia stata poi tutta un’altra partita (Palermo ringrazia), alla pari dell’effetto-Vucinic al fianco di Borriello. Doppio palo per Ibra, doppio palo anche per Borriello, oltre a un gol per parte alla loro maniera. Se quelle due carambole da biliardo avessero fruttato il gol il Milan si sarebbe almeno assicurato i supplementari, e per la Roma avrebbe significato vittoria e finale, che adesso invece fa intravedere ai nerazzurri la possibilità di non rimanere a “zero tituli”. Con Leonardo che ha addirittura descritto la qualificazione come «un’impresa enorme » (esagerato). Si può sorridere pensando agli obiettivi falliti, l’Inter del triplete è in archivio ed è in atto la rincorsa alla Coppa Italia, come ai tempi in cui i nerazzurri potevano aspirare solo a questo titolo di minima.
Parallelismi - È saltato insomma un altro derby Inter-Milan che sarebbe stato un duello al calor bianco dopo le polemiche sui cori di Gattuso. Moratti ha usato l’ironia pesante, «il Milan da tempo non era più abituato a festeggiare ». Leo, che aveva chiesto ai rossoneri di prendere posizione, non l’ha ottenuta ed ha commentatoche «ognuno ha lo stile che ha». Da un ex milanista è proprio un «c’eravamo tanto amati». Inter e Palermo non hanno comunque rubato nulla, ma hanno semmai sfruttato l’indolente comportamento, per più di un tempo, dei rispettivi avversari. In questo se vogliamo c’è un altro parallelismo. Se Roma e Milan avessero voluto assaltare con maggiore convinzione la possibilità di accedere alla finale avrebbero dovuto scendere in campo con maggiore determinazione; e se per i rossoneri si può pensare che abbiano inciso le ore di esultanza per lo scudetto, non so cosa possa aver frenato la Roma, per cui l’obiettivo di coppa era da perseguire in una stagione di troppi saliscendi. Montella comunque ha ancora da giocarsi la carta dell’ultimo posto Champions. Il Catania prossimo avversario è già salvo ma nessuno sotto l’Etna ha ancora dimenticato un mortificante e non frenato 7-0 patito anni fa dalla Roma. Le incertezze arbitrali in Inter- Roma si sono più o meno equivalse, ma di sicuro Orsato ha sbagliato sui risibili 3’ di recupero concessi. In altri tempi e con la Juve al posto dell’Inter qualche bello spirito avrebbe divagato su combriccole e altre baggianate, ma il calcio è questo, tutto sarebbe più semplice riferendosi a meri errori del direttore di gara, anziché ipotizzare complotti inesistenti. Non ha lasciato rimpianti l’uscita di scena (ma non del tutto), di Jean Claude Blanc dalla Juve. Di sicuro ha lasciato le cariche di Amministratore Delegato e Direttore Generale. Le conservava tutte e due, e non ci si può meravigliare, perché di cariche e di poltrone era giunto ad occuparne anche tre, compresa quella di presidente, uno e trino, comandante supremo con risultati tecnici inversamente proporzionali: cioè disastrosi. I siti juventini potrebbero essere considerati come dire non obiettivi (“Giù le mani dalla Juve” taglia corto, «Addio Blanc, grazie di nulla»), e allora vado su un giudizio del quotidiano il Giornale, partendo dal titolo, «Blanc saluta la Juve, rosso a 60 milioni e centralino con l’899».
È andato in... Blanc -  L’articolista scrive che “per contattare la sede della Juve un normale tifoso deve ricorrere da qualche settimana a un servizio telefonico a pagamento, «un 899. Pochi tifosi juventini - annota il Giornale - lo rimpiangeranno, visto che a lui si ricollegano operazioni del tipo Poulsen (10 milioni), Amauri (23), Diego (25) e Melo (25)». Una precisazione s’impone quando il giornalista ricorda che «a Blanc furono affidate le sorti della Juve nei giorni immediatamente seguenti lo scoppio di Calciopoli»: Blanc era stato contattato fin dal dicembre 2004, ed era stato cooptato nel Consiglio con la triade, facile immaginare che fin da allora il progetto fosse disarcionare i vecchi dirigenti. Notizia dell’ultima ora, dopo il risultato deludente della partita con il Chievo, Delneri perde il posto, sostituito da Mazzarri.

 
 
 

CONTE: "IO ALLENATORE DELLA JUVE? VEDIAMO ..."

Post n°4717 pubblicato il 13 Maggio 2011 da nadir63l
 

L'attuale tecnico del Siena ha voglia del grande salto
© foto di Alberto Fornasari

Nelle ultime ore sono in grande ascesa le percentuali di Antonio Conte come nuovo allenatore della Juventus, in sostituzione del quasi sicuro partente Gigi Delneri. L'attuale tecnico del Siena ha portato i toscani alla promozione in Serie A, bissando il successo ottenuto nel 2007-2008 alla guida del Bari. Lui, Conte, è uno dalle spalle larghe: ex capitano e certamente tifoso della Juventus, incarnerebbe alla perfezione lo spirito e la voglia di rivincita che animano la gente bianconera, da troppo tempo a secco di vittorie, quelle che, invece, ai tempi del Conte calciatore fioccavano come neve in Groenlandia. A Torino non c'è sicuramente il freddo polare che regna nell'isola danese, ma sicuramente circola aria di grandi cambiamenti. C'è la sensazione che la prossima annata potrebbe essere veramente quella giusta per il definitivo rilancio della Vecchia Signora. Antonio Conte lo sa bene e l'eventualità di essere proprio lui il condottiero della "sua" Juve lo stuzzica tantissimo. Riportarla ad alti livelli, per un uomo come lui, sanguigno, che vive di ambizioni e di emozioni, sarebbe la sfida più importante della carriera, con alte probabilità di successo: "La Juve? Vediamo, sicuramente c’è voglia di fare cose importanti", ha detto il mister del Siena ai microfoni di Sky. In fondo l'ex capitano merita un grande palcoscenico dopo anni di gavetta: se ne stanno accorgendo anche Marotta e Paratici, inizialmente dubbiosi sull'eventuale ingaggio di Conte: "Fra 20 anni mi piacerebbe non avere rimpianti - ha spiegato il tecnico all'emittente di Rupert Murdoch - Il rimpianto sarebbe quello di non aver fatto una grande carriera da allenatore". Il messaggio è chiarissimo: Conte partirebbe anche domani (e a piedi) per andare a Torino e firmare il nuovo contratto da trainer bianconero. Il presidente Mezzaroma ed il ds Perinetti sono grati di ciò che Conte ha dato a Siena; una piazza così importante è tornata in Serie A grazie al lavoro del tecnico ed i massimi dirigenti toscani sono pronti ad esaudire il più grande desiderio di Conte. Per ora, però, si tratta solo di parole, in attesa che il tutto possa diventare reale: "In questo momento l’unica certezza è che ho un contratto con il Siena e veniamo da un campionato vinto, non senza soffrire. Da qui alla fine del campionato ci siederemo insieme al Direttore Sportivo Perinetti, al Presidente Mezzaroma e faremo delle attente valutazioni su tutto, perché -spiega Conte- ci sono state tante cose belle che sono andate bene e tante da migliorare che devono essere sicuramente raddrizzate. Io ho un pregio e un difetto: voler vincere sempre. Mi ricordo che quando ero ad Arezzo, il Direttore Sportivo Peroni mi disse: 'Tu non sai perdere'. E io gli dissi: 'Guardi Direttore, questa non è una cosa negativa, lei mi ha fatto un grande complimento'. Infatti io non so perdere e non accetto la sconfitta. Non l’accetto e non l’accetterò mai. E’ inevitabile che la sconfitta faccia parte del gioco, però quando perdo cerco di capire e di costruire qualcosa affinché ciò non avvenga più, perché quando perdo sto molto male. Vincere uno scudetto? Uno... io mi auguro che si possa iniziare, perché da qualche parte dobbiamo iniziare. Mi auguro che ciò avvenga e di avere la capacità e la bravura di poter fare grandi cose da allenatore". E' o non è proprio quello che serve a questa Juventus? Caparbietà, fierezza, grandi aspirazioni ... è la mentalità vincente di Conte, è lo stesso pensiero della Vecchia Signora degli anni gloriosi, è la cosiddetta juventinità.

 
 
 

JOHN ELKANN: "Benzema? La Juve ha avuto molti francesi. Aumento di capitale? Aspettiamo fine giugno"

Post n°4716 pubblicato il 13 Maggio 2011 da nadir63l
 

© foto di Filippo Gabutti

John Elkann, rinvia ogni decisione in merito ad un possibile aumento di capitale per la Juventus: "Stiamo lavorando ad un piano, il Cda che delibererà su questo piano sarà a fine giugno. Aspettiamo fine giugno", ha detto il presidente della Exor, la holding della Famiglia Agnelli che controlla il club bianconero.
Intervenuto a margine di un incontro sulla Cina nell'economia globale, al Salone del Libro di Torino, Elkann ha ricordato che ieri, i soci dell'Accomandita riuniti a Torino per l'approvazione del bilancio 2010 hanno visitato il nuovo stadio. "E' stato uno dei momenti piu" significativi della due di incontro e di questo sono molto orgoglioso", ha dichiarato il nipote dell'Avvocato Agnelli.
Sul possibile interesse della società bianconera per il centravanti del Real Madrid, Karim Benzemà, Elkann ha dichiarato: "Di francesi ne abbiamo avuto molti e anche di bravi".

 
 
 

La valigia dell’attore...

Post n°4715 pubblicato il 13 Maggio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di L. Basso

Certamente uno dei più grandi cantautori di sempre non me ne vorrà se prendo in prestito il titolo di una sua splendida canzone... La valigia dell'attore è quella che ha visto il suo proprietario girare mille e mille teatri per fare uno dei mestieri più belli del mondo, quello che ti permette di essere ogni sera una persona diversa. Un re e un mendicante, un santo e un assassino, un innamorato o un uomo divorato dall'odio.

Quello dell'attore teatrale è anche il mestiere di Gianfelice Facchetti, figlio di un defunto calciatore e dirigente dell'Inter. Entrare ogni sera in panni diversi ed inventarsi, sulle tavole di legno di un palco, una vita che non esiste.
Peccato che però, a quanto pare, quest'ultima parte del mestiere gli venga particolarmente bene anche una volta sceso dal palco.
E' di qualche giorno fa, infatti, un'intervista rilasciata ai microfoni di un'emittente radio prima della partita di Coppa contro la Roma.
Il primo argomento di cui si va a parlare, sono le 1000 candeline che spegnerà Javier Zanetti. 1000 presenze sono un traguardo per pochi, e per il Signor Facchetti "Un atleta non riesce a mantenere un livello alto se non ha una capacità di gestione immensa, ci deve essere una cura e un'attenzione di tutti i dettagli della vita privata. 1000 partite sono tante, la cosa che stupisce è la semplicità del percorso di Zanetti. Lui deve essere, di diritto, accanto ai grandi campioni della storia del calcio mondiale, è unico". Beh, come dargli torto. Una simile longevità sportiva non è da tutti. Peccato che quando altri giocatori trottano su un campo alla stessa età, e magari vestono una certa maglia tipo un Signor Del Piero o un Signor Nedved, si debbano obbligatoriamente tirare in ballo i fantasmi di pasticche e polverine magiche. E poco importa se Pavel si teneva in allenamento correndo nella nebbia durante le feste natalizie su e giù per la collina torinese.

Ovviamente il Signor Facchetti non spende soltanto elogi per “il calciatore” Zanetti, ma anche per “l'uomo”: "Ho avuto l´occasione di parlarci, è una grande persona, la sua semplicità è incredibile. Fa le cose in silenzio, senza proclami, fa parte di una cultura antica del mondo del calcio".
Da lì a fare un parallelo con il fatto della settimana, ovvero il coro offensivo di Gattuso nei confronti di Leonardo,il passo è breve: "L'episodio si commenta da solo, stiamo parlando di un uomo e di un atleta che abbiamo sempre apprezzato, non è una goliardata di un ragazzo di 17 anni. Il linguaggio della curva è così, è il loro modo di comunicare, ma diventa sbagliato se i protagonisti in campo imitano questo modo di parlare.”
Eh già. Sante parole. Se non fosse che il Signor Zanetti, fulgido esempio di sportività e di coerenza, è quella stessa persona che fu tra i protagonisti del coro più vergognoso mai intonato da una squadra di calcio. Quel famigerato “Vinciamo senza rubare”, infame sigillo sulla truffa di Farsopoli.
E sempre lui fu quell'integerrimo capitano che tuonò: “Al primo coro contro Balotelli andrò dall'arbitro e farò fermare la partita”. Cacchio, capitano, un uomo davvero con due attributi così che per difendere un suo compagno di squadra sarebbe disposto a tutto.
Già. Due attributi così, ma forse una memoria non alla stessa altezza. Perchè quando i suoi tifosi si sono lanciati in più occasioni in cori razzisti o ugualmente vergognosi contro i giocatori avversari, forse non se ne è ricordato. E nemmeno quando i suoi tifosi si sono resi protagonisti di cori contro lo stesso Balotelli. Beh, in fondo lo posso capire, l'età, la memoria se ne va un po'...

Ma ormai il Signor Facchetti ha mollato il freno, non si ferma più: “Il livello della nostra cultura sportiva rasenta l'analfabetismo, servono gesti simbolici forti, ad esempio vorrei che certi media non entrassero in conferenza stampa perché utilizzano un modo di comunicazione che non è consono con la cultura dello sport. Sono divertenti gli striscioni ironici, non quelli cattivi e di poco gusto. C'è modo e modo di comunicare le cose forse a qualcuno in alto fa piacere sentire quelle cose. Liquidare il gesto di Gattuso in fretta è riduttivo".
Ecco fatto; per citare un altro gigante della Canzone italiana, “potenza della lirica dove ogni dramma è un falso – che con un po' di trucco e con la mimica puoi diventare un altro”.
Mi scusi, Signor Facchetti... ma forse nella cultura sportiva ci sono gli smoking bianchi e gli scudetti “dell'onestà”? O quelli vinti eliminando gli avversari in virtù di misteriosi “accordi da rispettare” (per citare il Presidente Moratti)? ...e dov'era quando quei media urlavano “Juve così no!” o “Ecco come truccavano i sorteggi”? O forse si è dimenticato che quel “modo di comunicazione che non è consono con la cultura dello sport” è quello che ha costruito il famigerato “Sentimento popolare” alla base delle sentenze di Farsopoli?
Già, Farsopoli. Su cui il nostro istrione riserva l'ultima battuta: "La questione è nelle mani della giustizia sportiva e penale, di sicuro c'è bisogno di risposte definitive".
Vero. Non sa quanto io sia d'accordo con lei, Signor Facchetti.
C'è bisogno di risposte definitive, soprattutto alla luce di quello che sta emergendo dal Processo di Napoli e che quei media antisportivi fanno sempre più fatica ad insabbiare agli occhi del popolino.

Mi permetta Signor Facchetti... La sua performance come attore è stata buona, si è calato completamente in una realtà che non c'è, che non esiste. Ma questo è uno spettacolo che a noi di GLMDJ francamente è venuto già a noia.
Non si preoccupi, non ci sarà lancio di ortaggi.
Ma arridatece i sordi der bijetto.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1591

 
 
 

"Juve-Real, si lavora ad un doppio scambio.

Post n°4714 pubblicato il 13 Maggio 2011 da nadir63l
 

© foto di Filippo Gabutti

Ieri sera, nel corso del programma di Sportitalia, "Solo Calcio", l'esperto di mercato, Alfredo Pedullà, ha svelato altri retroscena circa l'incontro avvenuto nella capitale spagnola tra i dirigenti della Juventus ed i vertici del Real Madrid. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com: "Da notizie in mio possesso, che ho verificato, si tratta di un'impostazione 'due in cambio di due'. Lassana Diarra e Karim Benzema per la Juve, Sissoko ed Amauri per il Real Madrid. Noi sappiamo chiaramente che le formule, il cash, il conguaglio e tutte queste cose andranno verificate, perchè le parti si incontreranno ancora nello spazio di 15-20 giorni. Al Real piaceva Amauri già a gennaio ed è un'esplicita richiesta del Blancos. Piace anche Sissoko. Non si è parlato di Xabi Alonso, perchè in questo momento il giocatore non è nella lista della spesa della Juve. Il club bianconero - come detto - è molto interessato a Lassana Diarra e Benzema. E' vero che a Torino hanno tante prime punte, ma i dirigenti juventini potrebbe poi andare a prendere una seconda punta di fantasia con caratteristiche completamente diverse. Si è parlato anche di Garay. Il Real ha chiesto Chiellini, ma a quel punto Marotta ha stoppato un po', perchè non è convinto di cedere il suo difensore. Il nome nuovo che è emerso è quello di Khedira, centrocampista tedesco di 24 anni che piace molto alla Juve e che il Real non considera incedibile. Dunque, non mi risulta Xabi Alonso, non mi risulta Higuain. E in questo discorso non c'è neanche Felipe Melo. E' una trama che è stata impostata in questo modo e che avrà ulteriori approfondimenti".

 
 
 

Juve: accelerata per Montolivo, ai viola Martinez

Post n°4713 pubblicato il 13 Maggio 2011 da nadir63l
 

 

© foto di FEDERICO DE LUCA

Andrea Pirlo, Alberto Aquilani e Riccardo Montolivo: tutto ruota intorno a loro. La Juventus vuole mettere a posto la linea mediana il prima possibile e, in questi giorni, frenetiche sono le voci che circolano sul futuro dei tre calciatori della nazionale italiana; difficile vederli, la prossima stagione, giocare insieme per la Juve. Per quanto riguarda Pirlo, un giorno sembra ad un passo dal diventare un giocatore della Juventus, quello dopo, invece, pare avvicinarsi il rinnovo con il Milan. La prospettiva di ingaggiare un campione esperto a parametro zero ingolosisce (e non poco) Marotta&co., ma c'è da aspettare la prossima settimana, quando il centrocampista bresciano incontrerà Adriano Galliani per decidere il futuro. C'è poi la questione Aquilani, in ballo oramai da qualche mese; il numero 14, dopo una stagione tutto sommato positiva con la maglia della Juventus, vorrebbe restare a Torino. Anche la dirigenza bianconera ha intenzione di trattenerlo, ma ritiene troppo alto il prezzo da pagare al Liverpool per il riscatto del suo prestito; se i reds non abbasseranno le proprie pretese, il giocatore romano potrebbe lasciare la Juve. Il terzo nome prepotentemente accostato alla Vecchia Signora nelle ultime settimane, quello del centrocampista viola Montolivo, sembra essere, secondo alcuni organi di stampa fiorentini, quello più vicino ad indossare la casacca bianconera; ci sarebbe stata, nelle ultime ore, una decisa accelerata alla trattativa tra il dg bianconero Marotta e quello gigliato, Corvino. Quest'ultimo, in parola con l'uomo mercato della Juve, accetterebbe l'esterno uraguaiano Jorge Martinez come parziale contropartita tecnica più un conguaglio economico. Staremo a vedere se sarà questa la formula giusta che consentirà a Riccardo Montolivo di lasciare la Fiorentina per approdare alla Juventus.

 
 
 

Nessuna lesione per Aquilani.

Post n°4712 pubblicato il 13 Maggio 2011 da nadir63l
 

 Domani la decisione sulla sua presenza a Parma. Traorè in palestra. Marotta e Paratici a Vinovo

© foto di Alberto Fornasari

Da Torino arrivano notizie confortanti in merito alle condizioni di Alberto Aquilani, che ieri ha abbandonato l'allenamento a causa di un problema alla coscia destra. Stamane il centrocampista romano "è stato sottoposto ad ecografia presso l’Istituto di Medicina dello Sport di Torino. L’esame ha escluso la presenza di lesioni muscolari al bicipite femorale destro. La sua disponibilità verrà valutata al termine dell’allenamento di domani", fa sapere la società bianconera, attraverso il proprio sito ufficiale.
Mentre Alberto era impegnato nelle visite, la squadra bianconera lavorava a Vinovo in vista della sfida di domenica pomeriggio contro il Parma. Una seduta di scarico per i bianconeri, che hanno prima sostenuto un lungo riscaldamento con il preparatore atletico De Bellis. Successivamente una parte della squadra ha lavorato sulla tecnica, mentre il resto del gruppo si è diviso: Del Piero, Melo e Salihamidzic sono rientrati al coperto dove, insieme ai compagni non usciti sul campo, sono stati seguiti da mister Delneri, che ha dedicato la mattina allo studio tattico della sfida con i ducali.
Tra i giocatori rimasti sul terreno di gioco, Martinez è stato impegnato in cambi di direzione e tiri in porta insieme a Quagliarella, che ha lavorato a parte proseguendo nel suo programma di recupero, Giandonato e Sorensen si sono invece dedicati alla tecnica di passaggio. Iaquinta e Traore, invece, sono rimasti in palestra.
Presenti a Vinovo anche il direttore generale Giuseppe Marotta ed il suo braccio destro Fabio Paratici, reduci dalla trasferta di Madrid.
Sempre domani, prima della seduta, Delneri terrà la consueta conferenza stampa. L’appuntamento con i giornalisti è fissato per le 14.30 presso il Media Center di Vinovo

 
 
 

     

 

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