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Messaggi del 21/05/2011

Alex Del Piero verso un altro record

Post n°4768 pubblicato il 21 Maggio 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

In una stagione pseudo-fallimentare malgrado tutto lui c'ha messo la faccia. Dopo aver infranto record per gol e presenze con la maglia della Vecchia Signora, domani Alessandro Del Piero potrà festeggiare l'ennesimo primato della sua carriera. Il capitano, infatti, se domani dovesse scendere in campo contro il Napoli, così come le indiscrezioni fanno presagire, raggiungerà le 45 presenze stagionali staccando Bonucci ( fermo a 43 dopo le recenti "bocciature"). In queste 45 apparizioni Alex ha collezionato 11 centri divenendo così il capocannoniere della squadra. Dietro di lui il lungodegente Quagliarella e Krasic. Un ennesima conferma di quanto la Juve non può prescindere dal proprio Capitano.

 
 
 

DELNERI: "La Juve mi ha detto che cambierà allenatore. In bocca al lupo a chi verrà.

Post n°4767 pubblicato il 21 Maggio 2011 da nadir63l
 

 Abbiamo lavorato al massimo. Sono a posto con la coscienza"

www.tuttojuve.com

Alla vigilia della gara casalinga contro il Napoli, ultima di campionato, l'allenatore della Juventus, Gigi Delneri, si è presentato al Media Center di Vinovo per rispondere alle tante domande dei giornalisti. Ecco la conferenza stampa integrale, a cura della redazione di TuttoJuve.com:

Mister, lei che voto si darebbe per questa stagione?
"Un'altra volta? E' la decima volta. Io non sono solito darmi voti. So solo darmi un giudizio: abbiamo lavorato al massimo di quello che si poteva fare. Il voto poi è abbastanza esiguo. L'importante è essere a posto con la propria coscienza".

Senza girarci troppo attorno Gigi. La Juventus ha preso in pratica un nuovo allenatore. Voglio sapere se sei stato informato di qualcosa e quali sono i tuoi pensieri in questi giorni.
"La Juventus cambia allenatore. Ero informato di questo, quindi faccio un in bocca al lupo a chi verrà. Io non so chi viene. Speriamo sia una scelta giusta, come è solito nel mondo del calcio quando si chiude, si cerca sempre di fare per il meglio. Spero anch'io di trovare una soluzione...D'altronde si dice sempre che si chiude una porta e si apre un portone. Non si sa mai nella vita, vediamo un po' cosa succede".

Quando sei stato informato?
"Mercoledì o martedì, adesso non mi ricordo".

Pensi che sia giusto che tu sia....
"No, non è mio compito discutere questo. Non devi fare questa domanda a me, non è mio compito rispondere".

Ma ti senti come il capro espiatorio di una stagione...
"No, no. Io sono uno che lavora per una società, quella società decide se è meglio andare avanti o se meglio andar via, cambiare. Ma è logico e lecito questo. L'importante è che io sia a posto con me stesso. Ognuno di noi è libero di fare e di decidere quello che pensa sia più giusto".

Le posso chiedere una riflessione su quello che ha detto Agnelli qualche tempo fa? Cioè, ha detto: "Molti dei nuovi arrivati non hanno capito cos'è la Juventus e mi hanno deluso soprattutto i vecchi che lo hanno dimenticato". Condivide questa analisi?
"Torno a ripetere quello che ho detto prima. Ognuno è libero di esternare quello che pensa. Io non sono qui per giudicare quello che dicono gli altri. Sono qui per giudicare quello che dico io e quello che faccio. Torno a ripetere una cosa fondamentale: i grandi cambiamenti impongono anche stagioni di questo tipo, non sempre produttive dal punto di vista numerico; quindi si può andare incontro anche a grandi difficoltà, ma questo qui era preventivato penso. Non penso che nessuno possa permettersi il lusso di cambiare molto e di ottenere quello che puoi ottenere con un gruppo che è coeso da 3-4 anni. Poteva anche starci. Si poteva anche fare di più, giustamente, ma può anche starci che l'annata sia diversa da quello che si pensa. Torno a ripetere quindi il mio giudizio di prima durante l'anno, è di questo ne sono pienamente convinto. Delle grandi strutture hanno bisogno di un attimo di tempo. Evidentemente la Juventus non ha tempo di attendere questo". 

Chi dei nuovi è da Juve?
"Io non do giudici. Cosa vuol dire essere da Juve dovete dirmelo voi. Cosa vuol dire essere giocatori....E' un gruppo di giocatori che deve crescere perchè non ha esperienze neanche di partite in serie A, non solamente di partite internazionali. Quindi bisogna crescere. Io non do mai un giudizio su un atteggiamento di gioco. Forse i miei giocatori li conosco meglio di tutti. Quindi do un giudizio che si può far meglio, si può lavorar meglio, ma do anche il giudizio che hanno dato il massimo di quello che potevano dare, in momenti molto difficili,  dove tanti sono andati in campi anche con acciacchi. Nessuno ha capito, però secondo me hanno fatto il loro dovere fino in fondo. E sono anche orgoglioso di aver  guidato questo  gruppo di giocatori. Ci sono tanti vecchi che secondo me, con gli stimoli giusti, sono ancora giocatori capaci di dare energie importanti al gruppo. Ed è quello a cui hanno attinto il gruppo e l'allenatore in un momento molto importante della stagione: sull'orgoglio, sulla voglia. Io ho trovato grande energia su questo ed è quello che secondo me - almeno un un periodo di tempo -  ha dato un input importante. Poi magari si è fermato dopo tre vittorie, due pareggi, ma c'erano già molte energie disperse all'esterno. La non credibilità all'esterno è stata molto efficace nel non produrre grandi risultati".

Le chiedo di fissare tre momenti: il più bello, il più brutto e poi un errore, qualcosa che magari potendo tornare indietro non rifarebbe...
"Essere arrivato alla Juventus con una prospettiva di un certo tipo mi ha inorgoglito inizialmente, devo dire la verità. Sono venuto con grande entusiasmo. Poi essere riuscito a trovare un assetto tattico importanti per i giocatori che avevamo a disposizione; è stato anche importante con l'arrivo poi di Quagliarella, di giocatori con la maturazione di De Ceglie; avere un Iaquinta in ottime condizioni è stato buono; gennaio è stato un mese con otto partite di fila nell'arco di 20 giorni, dove non ha prodotto un recupero di giocatori. E' stato un mese molto importante sotto il profilo degli infortuni e delle partite vicine. Quello che ho scelto ha giugno, tutto quello che ho fatto lo rifarei, questo è il mio concetto".

Quando è arrivato alla Juve, la società quale obiettivo le aveva chiesto di raggiungere?
"L'obiettivo della società è sempre stato quello di riuscire ad ottenere il massimo dei risultato. Certo poi quando ho detto la prima volta, ' guarda che magari alla Juventus, questo anno qua, è un anno in cui lo scudetto è parola grossa', ha nevicato ad agosto. Mi sembra un po' fuori luogo. Però, insomma, ci sta. La Juventus ha l'obbligo, le facoltà e le energie probabilmente per vincere, perchè è il suo compito, quindi dovrà lottare sempre per vincere. Torno a ripetere, i grandi cambiamenti certe volte non portano a questo risultato". 

Se si può dire un obiettivo minimo che le è stato chiesto di raggiungere...
"No, l'obiettivo era costruire un gruppo di giocatori che doveva essere cambiato. Ed è stato fatto questo. Infatti, dal 1° luglio al 21 luglio, di questa squadra qua c'erano quattro giocatori o cinque".

Mister, sul fatto che lei si sarebbe confermato mi sembra che abbia già risposto...
"Avevo semplicemente confermato che ho un contratto ancora per un anno...".

Certo, lei si sente deluso da questa decisione? La sente come una sconfitta personale?
"No, assolutamente. Io ringrazio la Juventus che mi ha dato l'opportunità di arrivare qua. Ho fatto un'esperienza importante, che mi ha maturato molto sotto molti profili, sia nei rapporti interpersonali che in una conoscenza dei giocatori di livello che mi dicevano tutti fossero difficili da guidare, invece è stata la cosa più facile da fare. E' più difficile guidare altre cose. Ho conosciuto un ambiente nuovo, che mi ha fatto crescere molto. Spero che questa esperienza mi porti a.... non a dimostrare, perchè io non devo dimostrare nulla a nessuno, perchè alla mia età, il mio curriculum mi porta ad avere esperienza in abbondanza, sia di sconfitte, sia di tante vittorie; perchè qui sembrava fosse arrivato uno che non aveva mai vinto niente, invece sono stato in Coppa Uefa....ho rinunciato alla Coppa dei Campioni per venire alla Juve. E non so quanti l'avrebbero fatto. La Juventus ha un nome importante, abbiamo fatto questo tentativo, questa esperienza, spero rimangano molte cose positive, tante anche negative, perchè no, però la vita va avanti".

Grazie.
"Anche oggi della partita non si è parlato niente (sorride, ndr).(

 
 
 

Conte: "Non ho ancora firmato nessun contratto per la Juventus"

Post n°4766 pubblicato il 21 Maggio 2011 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

Sarà Antonio Conte ad ereditare la panchina della Juventus al posto di Gigi DelNeri ma l'attuale allenatore del Siena per il momento non vuole sentirne parlare e si concentra sulle ultime due partite che attendono il suo Siena, fresco di promozione nella massima serie: "Sono tuttora l'allenatore del Siena - afferma Conte in conferenza stampa - non ho ancora firmato alcun nuovo contratto e mi fa piacere essere accostato ad una grande società come la Juventus. I campionati devono ancora finire, per correttezza è giusto che io sia ancora considerato l'allenatore del Siena fino alla partita con l'AlbinoLeffe". L'ex capitano bianconero quindi rimanda le voci sul suo futuro alla fine del campionato cadetto: "Quello che accadrà alla fine della stagione - prosegue Conte - lo vedremo dopo. Ora voglio finire il campionato nel migliore dei modi regalando ai tifosi del Siena ancora altre soddisfazioni

 
 
 

Juve Mai Così Male Dagli Anni '50 ....glmdj...

Post n°4765 pubblicato il 21 Maggio 2011 da nadir63l
 


Troppo spesso mi ritrovo a leggere o a sentir dire: «Per aprire un nuovo ciclo può volerci tempo, la Juve non ha vinto per nove anni». Un falso storico, uno dei tanti sulla Juventus.

In quei famosi «nove anni», che poi sarebbero otto, la Juventus vinse una Coppa Italia e due Coppe UEFA. Ricordo che a quei tempi la Coppa UEFA contava ancora qualcosa, prima che Johansson e Platini la distruggessero. Inoltre i “cicli” tentò di riaprirli puntando a vincere presto, senza rimandare di progetto in progetto. Quando la Juventus fu affidata a Bettega, Giraudo e Moggi, il “progetto” prevedeva di provare a vincere subito e non di aspettare l'annata fortunosa. Il 18 luglio del 1994 Umberto Agnelli parlò alla squadra senza avventurarsi in grandi discorsi sul valore dell'asset-Juve o sui progetti ma dicendo chiaramente: «Giocate, divertitevi, però vincete!». Molto diverso dai tanti «perdere ci sta» piovuti da allenatore e dirigenti bianconeri quest'anno. E se per gli Elkann l'ultimo trofeo è stato vinto quattro anni fa (serie B), per noi tifosi la Juventus non vince niente da cinque anni. Allora ho voluto fare una piccola ricerca per rispondere alla domanda: «Quando c'erano gli Agnelli, la Juventus è mai stata lasciata così a lungo in mano a incompetenti?».

Per arrivare ai quattro elkaniani anni senza vittorie, bisogna risalire alla stagione 1967/68. Nel 1970, dopo tre anni di fallimenti, la Juventus reagì assumendo Allodi e dal '71 sarebbe partita l'era Boniperti.

Cinque anni senza “tituli”, invece, non si vedevano dalla stagione 1952/53 fino a quella 1956/57. Un evento che, da quando la Juventus passò sotto l'ala protettiva e appassionata degli Agnelli, era capitato solo nel secondo dopoguerra e con in mezzo la sospensiva dovuta al conflitto mondiale. Nemmeno allora si parlò di piani e progettini ma arrivarono Sivori e Charles. La Juventus stravinse lo scudetto (prima stella) e aprì un ciclo vincente fatto di tre scudetti e due Coppe Italia in quattro anni; quelli che Giòn definirebbe «fuochi di paglia».

L'Elkann family a giugno ufficializzerà il prossimo gaudente progetto triennale “anti-fuoco di paglia”. Da quando esiste il campionato a girone unico, la Juventus non ha mai concluso sei stagioni di fila senza portare a casa un trofeo. Con queste premesse “i record negativi che batteremo noi sappiamo quali batteremo e quella è quella cosa importante”.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1607

 
 
 

     

 

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