LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 27/05/2011
di Marcolanc Sembra ieri, quando molti di noi invocavano: «Presidente, dica qualcosa di juventino!». Queste le sue ultime parole sulla nostra battaglia: «Non possiamo tornare indietro nel tempo. Oggi siamo nel 2011, è un altro mondo. Se avessimo fatto è un esercizio interessante, però non ci porterà da nessuna parte. Noi siamo attenti al tema, ma io trovo personalmente abbastanza sterile l'esercizio di urlare ai quattro venti tutti i giorni qualcosa in cui credo e ho avuto modo di dichiarare, ma poi finisce». Certo, è finito il tempo in cui serviva l’appoggio di tutti gli juventini, anche i “rancorosi”. Ora è tempo di guardare avanti: del resto siamo nel 2011, in un “altro mondo”. Personalmente, credevo che il mondo fosse sempre lo stesso, anche due millenni fa, ma evidentemente mi sbagliavo. Credevo che chi subiva un’ingiustizia avesse il diritto di chiederne conto e battersi alla morte, fino a quando non otteneva il proprio obiettivo, ma evidentemente mi sbagliavo. Credevo che il presidente di una squadra ultracentenaria avesse il dovere di tutelare prima di tutto la propria storia, ma evidentemente mi sbagliavo. Quel compito è delegato agli avvocati, che hanno «strategie che si riveleranno vincenti o non vincenti». Ma perché continuiamo a preoccuparci? Chi se ne frega se la nostra squadra è stata devastata? Chi se ne frega se abbiamo subito la più grande ingiustizia della storia calcistica? Se il fatto che si possa anche perdere (e quindi che l’ingiustizia diventi irrimediabile) è tanto accettabile per il presidente della Juve, perché dovremmo essere noi a prendercela così a cuore? Del resto, il nostro presidente ci ha già spiegato come stanno le cose: siamo in “un altro mondo”. Il mondo attuale è quello in cui Tuttosport viene pubblicamente cazziato se, con qualche mese d’anticipo, scrive che a fine stagione Delneri sarà sostituito, mentre la Gazzetta può permettersi bellamente di sparare granate su quella Juve che in 12 anni vinse tutto, prima di essere uccisa dai giornalisti in rosa e da un manipolo di personaggi che trovarono le porte aperte per saccheggiare la nostra bacheca. Il nuovo mondo è quello in cui dobbiamo dimenticare il vergognoso passato, quando stravincevamo sempre, e dobbiamo concentrarci sul simpatico presente, in cui arriviamo dietro alle corazzate Udinese, Lazio e Napoli e poco sopra al Palermo, mentre il presidente dell’Inter può permettersi di schernirci impunemente. Il mondo attuale è quello in cui un gruppetto di persone tanto innamorate della maglia bianconera da metterci per anni il proprio tempo ed i propri soldi viene guardato con sufficienza dal presidente della loro stessa squadra (in effetti qualche passo avanti l’abbiamo fatto, se pensiamo che un altro presidente di questo nuovo mondo ci definiva “tifosi di serie C”). Il mondo attuale è quello in cui si finge di non vedere cosa sta accadendo a Napoli e si ricorre a mille distinguo e a mille codicilli, pur di nascondere la verità. Il giovane presidente juventino se la prende per un nostro video, in cui pesiamo le sue parole, ma non se la prendeva quando, con la stessa attenzione, cercavamo tra le pieghe dei suoi discorsi qualcosa che ci facesse sperare. Adesso come allora, Nelle sue parole cerchiamo sempre “qualcosa di juventino” e invece scorgiamo ogni giorno di più la completa assenza di sentimenti. E anche questa volta non troviamo una cosa che vorremmo sentire ogni momento: «Rivogliamo i nostri scudetti!». È faticoso dirlo? È sterile? Ma cosa non è sterile nello sport? Lo sport è passione e tutto ciò che è passione, per una persona senza sentimenti, è sterile, completamente inutile. Del resto, a cosa serve emozionarsi per una rovesciata di Vialli o per un gol “alla Del Piero”? Vincere uno scudetto ci riempie lo stomaco o il portafogli? Forse il punto è proprio questo. Nel “nuovo mondo”, quello di John Elkann, Jean Claude Blanc e Andrea Agnelli, dobbiamo dimenticare che il calcio sia passione. Ma se togliamo la passione, cosa rimane? http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1622 |
Nuove importanti trattative per i bianconeri. Intervenuto telefonicamente durante l'edizione serale di Sky Sport 24 il giornalista dell'emittente satellitare e editorialista di Tuttomercatoweb.com Gianluca Di Marzio ha commentato importanti sviluppi nella trattativa che vede Gokhan Inler sempre più verso Torino: "Oggi c'è stato l'incontro tra i dirigenti della Juventus e l'agente di Inler, si è praticamente arrivati all'accordo sulla base di 2 milioni e 100 mila euro con conseguenti premi per quattro anni di durata. Da lunedì si inizierà a lavorare anche per chiudere con l'Udinese, ora si attende una contromossa del Napoli che, a sua volta, ha l'accordo con il club ma non riesce a trovarlo con il giocatore". Nuovo obiettivo anche per la fascia destra difensiva in chiusura: "Il favorito rimane Lichtsteiner per il quale si sta lavorando per trovare la situazione giusta per sbloccare l'affare, rimane sempre in corsa Beck ma stan crescendo le quotazioni di Alvaro Arbeloa. Lo spagnolo piace molto a Paratici, se ne parlerà prossimamente con i dirigenti del Real vista l'alleanza gettata qualche settimana fa durante la visita al Santiago Bernabeu, c'è però anche da dire che i blancos al momento non vogliono privarsi del loro terzino destro". |
Niente scherzi su Marchisio...Eh si, il giovane centrocampista bianconero, fresco di recente rinnovo, è in questi giorni al centro di tante voci. L'acquisto di Pirlo, quello possibile di Inler, potrebbero mettere Marchisio nella situazione di non avere più il posto garantito e stanno accendendo le voci di una sua possibile partenza. Nella stagione in corso Marchisio si è destreggiato con alterne fortune sull'out di sinistra e in modo migliore al centro. Nel centrocampo di Conte sono previsti due centrocampisti centrali e ali molto brave nell'uno contro uno e nel supportare il gioco offensivo. Per questo Marchisio appare più adatto nel ruolo di centrale che di esterno. Staremo a vedere, ma su di lui si sta muovendo sottotraccia il Napoli. Difficile che Marchisio parta, lo riteniamo un punto fermo alla luce anche del recente rinnovo e della parole di ieri di Andrea Agnelli: "Noi abbiamo un compito anche molto importante con voi, voi siete qui con noi, siete dei ragazzini, siete dei bambini, dei ragazzi, uomini che sono nascosti già in fondo (i ragazzi della Primavera ndr) e otto di loro hanno anche esordito in Prima Squadra. Questo è un motivo d'orgoglio e io vorrei fare i complimenti a Gianni Rossi e a tutta la struttura tecnica. E chiaramente il sogno è quello di arrivare lì, ma come al solito si dice uno su un milione ce la fa..." In questo anno difficile Marchisio ha dato sempre il suo contributo, impreziosito da gol importanti e ha sempre lottato, proprio per questo e per tramandare i valori bianconeri, i tifosi bianconeri non vogliono scherzi... Marchisio deve rimanere... Del resto un centrocampo con Marchisio, Pirlo, Inler, Pazienza o Aquilani sarebbe sicuramente interessante e con giocatori intercambiabili. Felipe Melo e Sissoko? Su di loro per il momento si rimane in attesa ma se servissero per esempio per arrivare ad Aguero, sarebbero sacrificabili. |
Il 27 maggio 2004 si spegne nella Sua residenza della Mandria (vicino a Torino), affetto da un male incurabile, il Dottor Umberto Agnelli. Ultimo di sette fratelli, è figlio di Edoardo Agnelli e di Virginia Bourbon del Monte di San Faustino. Orfano di padre ad appena un anno, perde la madre all'età di undici; il fratello Gianni, maggiore di tredici anni, capofamiglia designato, diviene per Umberto un secondo padre. Dopo aver svolto il servizio militare presso la Scuola di Applicazione di Cavalleria di Pinerolo, come il fratello Gianni ed il nonno, si laurea in Giurisprudenza. Nel 1958, all'età di 23 anni, diviene Presidente della Juventus F.C. e Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Durante questo incarico, lasciato nel 1961, introduce la Stella come simbolo relativo all'ottenimento dei 10 successi nel Campionato di serie A. Ed è Lui il Presidente della prima stella bianconera. Nel 1962 lascia la carica di Presidente della Juventus dopo aver ottenuto altri due titoli nel 1960 e nel 1961 e due Coppe Italia. Sotto la Sua guida la Juventus acquista due dei giocatori più importanti della sua Storia: John Charles ed Omar Sivori. Assieme a Giampiero Boniperti nasce un trio d'attacco tra i più completi della storia del calcio, ancora oggi ricordato come esempio di classe, potenza ed eleganza. Rimanendo per sempre accanto ai colori bianconeri, nel 1994 il Dottore scommette sulla triade (Antonio Giraudo, Roberto Bettega e Luciano Moggi) capace di riportare ai vertici dell'Italia e del mondo la Juventus. E, dopo un anno di transizione sportiva, è Lui nel 2004 ad indicare il nome di Fabio Capello come successore di Marcello Lippi alla guida della squadra. E i risultati arrivano subito. Umberto Agnelli si sposa due volte: dalla prima moglie, Antonella Bechi Piaggio, nasce il figlio Giovanni Alberto (morto poi nel 1997); dopo l'ottenimento del divorzio sposa Allegra Caracciolo, cugina di Marella Caracciolo, moglie di Giovanni Agnelli, e dalla loro unione nascono i figli Andrea ed Anna. Proprio Andrea, da un anno, è il nuovo Presidente della Juventus F.C. Sulle orme del Padre sta riportando all'interno della società quel senso di appartenenza, quell'amore per la maglia, quell'alone di leggenda che da sempre avvolge la Famiglia Agnelli. Una famiglia legata indissolubilmente alla Storia della Vecchia Signora. Perché la Storia della Juventus è la Storia della Famiglia Agnelli. Ad Andrea il compito di far rivivere le emozioni del Dottor Umberto. Presidente, Uomo, Maestro di vita. Bianconera e non solo.
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Aguero, Inler e Lichtsteiner: sono questi i tre nomi che i tifosi bianconeri sognano per tornare ad avere una squadra in grado di lottare per le posizioni di vertice. |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14