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Messaggi del 29/06/2011

CONTE: "BISOGNA TORNARE AD ESSERE LA JUVE"

Post n°4990 pubblicato il 29 Giugno 2011 da nadir63l
 

© foto di Alberto Fornasari

A meno di un mese dalla sua presentazione ufficiale, Antonio Conte è tornato a Vinovo per iniziare il proprio lavoro di allenatore della Juventus. Nel primo giorno di pre-ritiro, riservato ai reduci dagli infortuni - De Ceglie, Quagliarella e Martinez -, il tecnico salentino si è presentato al centro sportivo bianconero prima di tutti gli altri. Quindi ha seguito il piccolo gruppo, impegnato per il momento in palestra, in attesa di calcare (già domani) i campi di allenamento.
Conte ha poi manifestato ai microfoni di Juventus Channel la sua grande voglia di inziare questa avventura: "C’è grande voglia di ricominciare, non solo da parte mia, e questo è importante. Ci vuole entusiasmo, dobbiamo ritrovare lo spirito da Juve. Dopo le telefonate a tutti i ragazzi sono molto rasserenato. Ho trovato tutti disponibili e arrabbiati per l’esito dell’ultimo campionato. Questa è una buona base, ma ora dalle parole dobbiamo passare ai fatti".
Per ora ha iniziato a conoscere di persona De Ceglie, Martinez e Quagliarella. Presto toccherà agli altri (Del Piero e Buffon esclusi…), in particolare i nuovi arrivati. Intanto nei confronti di Pirlo, Pazienza e Ziegler, gli acquisti già ufficializzati, Conte ha parole di grande stima: "Questi giocatori sono stati presi in accordo con la dirigenza. Per Pirlo c’è poco da presentare, ha qualità tecniche importanti, ha voglia di rivalsa dopo una stagione con tanti infortuni. Sa cosa vuole dire vincere e soprattutto sa come si fa. Pazienza mi ha impressionato nel Napoli per come copriva il centrocampo insieme Gargano. È umile, determinato, ci mette ferocia e determinazione, darà un ottimo apporto. Anche Ziegler arriva da un’annata non felice. Ha un buon piede e una buona corsa. Ci sarà da lavorare con tutti dal punto di vista tattico, dovremo suonare uno spartito che sarà uguale per tutti".
I tifosi hanno mostrato subito grande affetto ed entusiasmo nei suoi confronti e della squadra, come testimoniano i 4000 abbonamenti già venduti: "Mi fa piacere l’affetto dei tifosi, mi auguro che questo entusiasmo sia continuo e duri per tutta la stagione. Bisogna tornare a essere la Juve, quindi competitivi e lottare fino alla fine. Per vincere a volte basta anche solo una virgola. Io voglio che il popolo juventino sia orgoglioso per questa squadra. Sono contento anche degli attestati di stima che ho ricevuto. Ora devo dare ragione a queste persone, i fatti dovranno parlare per me, come ho sempre fatto nella mia carriera".

 
 
 

Palazzi ha completato la relazione!

Post n°4989 pubblicato il 29 Giugno 2011 da nadir63l
 

di Paola

Immagine IPB

Finalmente sembra concluso il lavoro di Stefano Palazzi con la stesura di una lunga relazione sull’indagine, nata dalla scoperta delle intercettazioni rese pubbliche dalla difesa Moggi nel processo napoletano di calciopoli.

La gazzetta dello sport nell’edizione odierna, conferma come probabile l’archiviazione per prescrizione, anche se scrive testualmente che “I rumors, in proposito, dicono di un Palazzi più colpevolista che innocentista” (le solite notizie in anteprima?)

Tuttosport, concentra la sua attenzione sul lavoro di Palazzi, perché una “relazione dura e inequivocabile su possibili violazioni regolamentari imporrebbe la decisione di annullare la decisione del commissario Rossi ...”, avrebbe rilevanza per i consiglieri – “in consiglio ci sono persone che hanno rapporti consolidati con una parte (nerazzurra) e con l’altra” - chiamati, dopo lo studio delle conclusioni del superprocuratore, a dare il loro parere. Speriamo senza essere condizionati da interismo…

La relazione non sarà resa pubblica, è lo stesso Abete a volerlo precisare: “Non sarà una relazione che renderemo nota urbi et orbi, tra i destinatari ci siamo noi, perché destinatari di un esposto della Juve”.”Che facciamo, una raccolta firme per renderla pubblica questa relazione?”. Sarà letta solo dai soggetti interessati, rispettando, almeno nelle intenzioni, i “ruoli” e la "logica” che la situazione impone. Se queste premure le avessero adottate anche nel 2006…

La decisione può essere impugnata, dall’una o dall’altra parte, ad un arbitrato o all’alta Corte del Coni, anche se, Tuttosport ricorda, non c’è casistica al riguardo. Speriamo che questo vuoto legislativo non sia colmato con qualche altra norma ad-hoc…

Sembra anche essere chiaro il percorso: il 5 luglio sarà consegnata la relazione ai consiglieri e il 18 luglio dovrebbe esserci la decisione.

Nel frattempo Moratti, pressando un ambiente dove pullula interismo, fa ventilare la possibilità di un suo allontanamento dal mondo del calcio attraverso La Stampa: "Moratti non lo dice apertamente, ma c'è qualcuno che comincia ad ipotizzare persino scenari rivoluzionari se la Figc dovesse togliere lo scudetto dalla bacheca nerazzurra: in segno di protesta e di discontinuità, davanti ad una decisione per lui negativa, il patron dell'Inter sarebbe anche pronto a passare la mano al figlio Angelomario, già vice presidente". E' un ricatto?

Una squadra, l’inter, che ha sempre beneficiato di clemenza da parte della giustizia sportiva (anche questa volta sarà prescrizione); clemenza giustificata per meriti acquisiti per aver "messo tanti soldi" nel calcio, fino ad auto-investirla di quella bandiera dell’onestà, che piaccia o non piaccia, oggi non è più possibile sventolare.

Una decisione, che sembra scontata (revoca dello scudetto con prescrizione per i reati sportivi), vogliono farla passare come la punizione del secolo (ma è solo una decisione dovuta e forse già presa da tempo), con il solito tentativo di distogliere l’attenzione dal reale problema: l’inter e le altre società coinvolte nello scandalo, hanno beneficiato del doppiopesismo della giustizia sportiva. Ancora una volta. E c’è qualcuno che ne va fiero…

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1696

 
 
 

Agente Santana

Post n°4988 pubblicato il 29 Giugno 2011 da nadir63l
 

La Juve potrebbe farsi avanti, ma prima vuole prendere un attaccante e sfoltire la rosa"

© foto di Giacomo Morini

Le voci di mercato che vogliono la Juventus interessata a Mario Alberto Santana, centrocampista esterno 30 enne della Fiorentina, trovano conferma nelle parole del suo agente, Marco Piccioli, che, intervistato da "Goal.com", ha fatto il punto sulla situazione del suo assistito, che lascerà sicuramente Firenze in vista della prossima stagione: "La realtà è che per il momento non ci sono novità. Per ora non abbiamo ricevuto offerte ufficiali. La nostra intenzione è quella di aspettare la decisione del Napoli, che rappresenta l’opzione numero uno per Santana. Il ragazzo ha già espresso in più occasioni il proprio gradimento per la destinazione partenopea. È stato proprio Mazzarri a chiedere alla società azzurra l’ingaggio di Santana. Penso perciò che per lui rappresenti una prima scelta. Con la Juventus fino a questo momento c’è stata solo una chiacchierata, nient’altro. Certo, Santana sarebbe il giocatore ideale per il modulo di Conte. Da quello che ho capito però le priorità dei bianconeri in questo momento sono quelle di prendere un attaccante di prima fascia, e successivamente di dare una sfoltita a una rosa troppo ampia. Solo dopo aver fatto questo i bianconeri potrebbero farsi avanti per Santana. Ma, lo ripeto, per noi il Napoli è la prima opzione, e aspettiamo l’offerta partenopea". Piccioli poi si sofferma sulla decisione di Santana di non continuare il rapporto professionale con la Fiorentina: "La Fiorentina per il prossimo anno ha deciso di fare una scelta precisa, rinunciando a pedine importanti come Santana e lo stesso D’Agostino. Noi abbiamo preso atto con molta tranquillità della volontà del club di privarsi del giocatore, e lo ringraziamo comunque per i cinque anni vissuti a Firenze. Ci hanno presentato un’offerta per proseguire l’avventura in Toscana, ma noi l’abbiamo valutata del tutto incongrua al valore del giocatore”.
 

 
 
 

PLATINI: "SE LA JUVENTUS LO VUOLE, PUO' FARE UN GRANDE SALTO"

Post n°4987 pubblicato il 29 Giugno 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Michel Platini, indimenticato campione bianconero e numero uno dell'Uefa ci racconta del presente e della sua visione del calcio tramite La Stampa di Torino. 

"Il calcio è come la politica, il business e ogni altra manifestazione della vita: sopravvive a se stesso anche quando si pensa che debba esplodere perché troppe cose che non vanno. Vive di alti e bassi».

Oggi sono più i primi o i secondi?
«Gli alti sono migliaia, dall’ultima finale di Champions a un bambino che gioca in una periferia. I bassi sono pochi ma bisogna saperli gestire: la violenza, il doping, il razzismo, le scommesse fatte dall’interno del nostro mondo».

Queste ultime sono diventate un pericolo vero?
«Le scommesse sono più preoccupanti perché intaccano il gioco e coinvolgono i calciatori. Per il calcio è molto più brutto».

Ed è un fenomeno più difficile da combattere?
«Al contrario. Non posso mettere un poliziotto dietro a ogni hooligan, sulle partite invece possiamo fare tante cose attraverso il sindacato dei calciatori: ogni volta che avremo dei sospetti faremo intervenire i giudici. L’esperienza italiana ci sarà utile in futuro. Si è capito che il calcio deve appoggiarsi a giudici e poliziotti perché noi non possiamo investigare sul privato delle persone per trovare le prove. Sarebbe pericoloso permettercelo».

Il calcio demonizza le scommesse ma prende i soldi delle agenzie.
«Non lo dica a me. Non volevo che le società di scommesse entrassero nel calcio e l’hanno fatto. Non volevo che sponsorizzassero le maglie e l’hanno fatto. Non sono mai stato un partigiano dei finanzieri arabi, russi e americani e ogni anno ce ne sono di più. Contro il business e la globalizzazione ci sono cose che non posso fare».

Contro il razzismo e la violenza invece ha potuto fare qualcosa.
«Abbiamo messo delle regole e tutti sanno cosa rischiano: la fine della partita. La violenza ormai è localizzata in qualche Paese. Invece le scommesse nascono da un problema economico: i calciatori che non sono più pagati vendono le partite. Vanno beccati e mandati a casa per sempre».

Quest’anno parte il fair play finanziario.
«Sarà la prima stagione monitorata. Tra due anni potranno essere prese le prime sanzioni».

Moratti dice che non può spendere per il fair play mentre inglesi e spagnoli comprano di tutto. Come lo può spiegare?
«Vedremo come ce lo spiegheranno loro. Le regole le conoscono e può darsi che si mettano in difficoltà».

C’è sempre il dubbio che i grandi club non si possano toccare.
«Lo si diceva anche in Francia quando si installò la Direzione di controllo. Poi Marsiglia e Bordeaux finirono in B».

Ma come può un Manchester City investire tanto se deve necessariamente raggiungere il pareggio in breve tempo?
«Noi lavoriamo sul controllo delle perdite. Certi club invece lavorano sui debiti. È come chi si fa prestare cento milioni dalla banca per comprare casa: se paga regolarmente il mutuo mica lo mandano in galera. Dov’è il problema?».

Dunque chi ha alle spalle un emiro o un finanziere russo che passa a saldare il mutuo può fare tutto. Allora cosa cambia?
«Anche gli Agnelli, Moratti e Berlusconi ripianavano i conti. E comunque le cose non stanno più così. Chi metterà 100 milioni facendoli passare per la sponsorizzazione dovrà di mostrare che avere il nome sulla maglia vale tanto».

C’è un po’ di confusione, no?
«L’importante è accettare la scelta filosofica, il resto lo farà l’esperienza sapendo che non siamo qui per uccidere i club ma per reintrodurre una normalità che non porti ai fallimenti a catena».

È vero che vuole riequilibrare il peso tra i club e le Nazionali?
«Voglio ridare più lustro alle Nazionali, come era ai miei tempi. Dal 2014 i diritti televisivi saranno centralizzati all’Uefa, come per la Champions League e visto che chi li compra avrà tutto il pacchetto si può pensare a una valorizzazione in tv con trasmissioni da tutti i campi che generino interesse».

Non è che la gente si identifica meno con le Nazionali?
«Semmai si identifica di più. È che la Nazionale si vede ogni tanto e i club ogni tre giorni. Bisogna trovare un equilibrio».

È l’anno che porta agli Europei. Sempre convinto che sia stato giusto affidarli alla Polonia e all’Ucraina?
«Gli stadi ci saranno, le atmosfere pure. Come per i Mondiali in Sudafrica il calcio non avrà problemi e creerà entusiasmo. Se poi in Ucraina non si è potuto costruire hotel a 5 stelle e ci saranno difficoltà per gli alberghi inventeremo qualcosa: magari voli charter che portino i tifosi nelle città in cui si gioca e li riportino via dopo la partita».

A proposito di Nazionali, quella italiana sprofonda nelle classifiche. Lei ci vede la crisi del nostro calcio?
«Sono i cicli, c’è una generazione meno buona delle precedenti».

Non c’è una perdita di fascino? L’Inter campione del mondo voleva Villas Boas ma l’ha preso il Chelsea.
«Non è questione di fascino ma di soldi. Il potere economico c’è ancora, soltanto che quello che anni fa dettavano la Juve o il Milan sul mercato internazionale oggi lo fanno gli altri».

Trent’anni fa scelse la Juve, oggi stranieri che valgono la metà di lei faticano ad accettarla. Non è un brutto segnale?
«La Juve ha sofferto molto il passaggio in B, ne è risalita subito ma ricostruire non è facile neppure se si presenta qualcuno con 500 milioni da spendere. Non mi stupisce quello che succede».

Un conto è non vincere e un altro è restare fuori dalle coppe.
«Lo so ma ci vuole tempo anche se i tifosi non aspetteranno tanto a lungo. Il problema è che nel calcio non basta darsi un piano».

Crede che sia possibile per la Juve passare in un anno dal settimo posto allo scudetto?
«Se la società lo vuole può fare un grande salto. Bisogna azzeccare le scelte. Il Milan ha rotto il dominio dell’Inter trovando i giovani giusti per migliorare».

Come le sembra la serie A?
«Si vede un buon calcio. La brutta immagine la offrono gli stadi mezzi vuoti. Mi chiedo come un arabo o un russo, guardando la tv, possa essere invogliato a investire nel calcio italiano: come minimo pensa che interessi a pochi».

È che andare allo stadio è diventato faticoso.
«Senza dubbio, però prima era pericoloso andarci e tra il pericoloso e il faticoso scelgo il secondo. Chissà che questi controlli riportino la serenità e la festa di quando ci stavo io».

Sarebbe più facile se anche da noi ci fosse un Barcellona?
«Quello è un grande spot del calcio: mi ricorda un po’ la Francia degli Anni Ottanta, non la mia Juve che vinceva ma aveva tutto un altro stile. Il Barcellona vince e appassiona».

Il modello è replicabile?
«Ci si può arrivare. Ma chi mette in disparte un quattordicenne di buona tecnica per uno alto 20 centimetri in più o che fa 3 secondi in meno sui 100 non avrà mai Xavi o Iniesta» .

In A tifa Juve. La promozione del Novara la mette in crisi?
«No, ne sono felice. Del Novara mi parlavano quando ero piccolo, raccontandomi delle imprese in A anche se era retrocesso quando avevo un anno. Andrò a vederlo. Volevo farlo per la prima di campionato però temo di dover aspettare un’altra data, magari Novara-Juve. Sarebbe bello, no?».

 
 
 

AGNELLI: "Parlo dopo". ZAMPARINI: "Amauri? Ho fatto una battuta, non accetterà 1 mln".

Post n°4986 pubblicato il 29 Giugno 2011 da nadir63l
 

POZZO: "Sanchez? Non ci sono italiane, vuole il Barça. Inler? Trattative in corso"

GIORNATA CALDA IN LEGA CALCIO, TRA DIRITTI TELEVISIVI E TRATTATIVE DI MERCATO. L'INVIATO DI TUTTOJUVE.COM, DAVIDE TERRUZZI, E' PRESENTE IN VIA ROSELLINI PER RACCOGLIERE INDISCREZIONI E DICHIARAZIONI.

13:03 - MANCA SOLO CELLINO - A parte Cellino, nella sede della Lega Calcio sono presenti tutti i massimi esponenti delle società di serie A. La riunione può quindi iniziare.

12:58 - GALLIANI IN RITARDO -
In questo momento ha varcato il portone della sede della Lega Andriano Galliani. "Sono in ritardo", ha detto ai cronisti l'amministratore delegato del Milan, che non ha rilasciato altre dichiarazioni.

12:20 - ARRIVATO AGNELLI - La Juventus al gran completo nella sede della Lega Calcio: è arrivato anche Andrea Agnelli. "Parlo dopo", ha detto il presidente bianconero ai tanti cronisti presenti in via Rosellini.

12:03 - C'E' ANCHE MAROTTA - Si è appena materializzato nella sede della Lega Calcio anche il direttore generale della Juventus, Beppe Marotta. Il dirigente bianconero, però, non ha voluto parlare con i cronisti.
 
11:30 - ECCO PARATICI -
Nella sede della Lega Calcio è arrivata anche la Juventus: il coordinatore dell'area tecnica Fabio Paratici ed il responsabile del Settore Giovanile Giovanni Rossi hanno dribblato abilmente i cronisti e sono entrati all'interno della palazzina di via Rosellini. Assenti, per il momento, il presidente Agnelli ed il dg Marotta. 

11:25 - ZAMPARINI SU AMAURI, PASTORE E CASSANI - In Lega non poteva mancare Il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, che al suo arrivo in via Rosellini è stato circondato dai cronisti ed interrogato sul mercato rosanero. Ecco le sue dichiarazioni, raccolte da TuttoJuve: "Amauri? La mia era una battuta. Come fa ad accetterà un milione di euro se guadagna 3 milioni e 800? Poi in rosa abbiamo quattro punte. Amauri cosa fa? La quinta punta?". Su Pastore: "Per me vale più di 50 milioni. Ora è tranquillo in Sud America. Resta al 10%. In Italia me l'hanno chiesto, ma andrà all'estero. Ganso? Non lo conosco e Pastore vale 3-4 volte d più". Sull'interesse della Lazio per Cassani: "Se Lotito parla sui giornali significa che lo vuole".

11:04 - LOTITO E PREZIOSI PRESENTI - Sono arrivati anche Lotito e Preziosi. I due presidenti non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.

11:00 - POZZO SU SANCHEZ E INLER - Intercettato dai cronisti all'ingresso della Lega Calcio, Gino Pozzo, figlio del patron dell'Udinese Gianpaolo, ha fatto il punto sulle trattative in corso per Alexis Sanchez e Gokhan Inler: "Sanchez? Stiamo aspettando il Barcellona. Se il ragazzo decide di restare a Udinese siamo contenti. Abbiamo un preliminare. Non ci sono italiane, il giocatore vuole il Barcellona. Inler? Trattative in corso. Se al momento del ritiro non abbiamo concluso, il ragazzo resta con noi"

10:50 - LEGA CALCIO, GIORNATA CALDA - Altra calda giornata nella sede della Lega Calcio, dove i massimi esponenti dei club di serie A discuteranno ancora di diritti di televisivi ma anche di mercato. TuttoJuve.com è presente in via Rosellini con l'inviato Davide Terruzzi, pronto a raccogliere indiscrezioni

 
 
 

     

 

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