Creato da nadir63l il 04/08/2008

juveland

aspettando sulla riva del fiume

 

METEO VENETO

Meteo Veneto

 

LEGGENDA

 

NEWS

Get the Tuttosport widget and many other great free widgets at Widgetbox!
 

 

 
 

 

FACEBOOK

 
 
Classifica di siti - Iscrivete il vostro!
 

JUVENTINITE

 

AREA PERSONALE

 

segnala il tuo blog su blogmap.it Sport Blogs - BlogCatalog Blog Directory Segnalato da Mariorossi.it Hello Directory MigliorBlog.it   Questo è un blog juventino!
juveland
  Sports blogsBlog Directory

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2011 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

BANNER AMICI


Editore di Directory Italia - http://directory-italia.blogspot.com/
 Directory Italia - Sito di qualitą segnalato
TOP 100 by Robj

 
Citazioni nei Blog Amici: 31
 
Creative Commons License
juveland by nadir63l is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License.
Based on a work at blog.libero.it/juveland.
 

Messaggi del 02/07/2011

Ju29ro - Telefonate sfuggite prescritte. E ora Palazzi se ne vada

Post n°5000 pubblicato il 02 Luglio 2011 da nadir63l
 

Fonte: Ju29ro.com

L’atto di archiviazione dell’indagine sulle telefonate sfuggite è un clamoroso atto di autoaccusa della Figc, e in particolare del procuratore Palazzi, che ora non può non rassegnare le sue dimissioni. Notate la litote, che fa il verso alla figura retorica prediletta dal procuratore federale, il quale pilatescamente, nel suo documento scrive "non ci sono fatti di rilievo disciplinare che non siano improcedibili per prescrizione". Ossia descrive e mette in luce quello che non c'è e che sarebbe necessario per procedere, sfumando su quel che c'è.
La prescrizione è da considerare una manna per i soggetti incolpati ed allo stesso tempo una chiara colpa degli organi federali inquirenti che negli ultimi 15 mesi hanno letteralmente dormito, con l'aggravante che queste intercettazioni avrebbero potuto essere richieste a Napoli nel 2006, come ai tempi sollecitò lo stesso Borrelli.
Entrando nel merito del documento pubblicato ieri, e che sui media ha alimentato un dibattito incentrato sulla quérelle dello scudetto di cartone, c’è da evidenziare che in realtà non riassume solo le posizioni di Moratti e di Facchetti, ma anche quelle di altri 12 dirigenti di società (ben 8 uscite pulite nel 2006: Palermo, Atalanta, Cagliari, Chievo, Udinese, Vicenza, Empoli, Livorno; più Reggina e Milan che erano già state punite), dell’arbitro De Santis e dei designatori Bergamo, Pairetto e Mazzei. 18 tesserati in tutto, tra i quali gli unici prosciolti con “formula piena”, e cioè “perché non sussistono fatti di rilevanza disciplinare”, risultano Zamparini, Zanzi (Atalanta) e De Santis. Dal gergo palazzese si capisce che tutti gli altri avevano elementi di reato sportivo non perseguibili solo per sopraggiunta prescrizione. Su Foti e Meani, già giudicati nel 2006, si specifica che riguardo al primo sono emersi fatti su cui in realtà è già stato giudicato, mentre riguardo al secondo sono emersi fatti nuovi che avrebbero aggravato la sua posizione.
Tutto il procedimento viene così archiviato perché tutti gli indagati non sono procedibili, chi per prescrizione e chi perché è innocente. Ma che bisogno c’era di attendere un anno e tre mesi per arrivare a questa conclusione? Dalla Figc abbiamo appreso che questa indagine era partita prima dell’esposto Juve e che si è voluto aspettare le trascrizioni ufficiali del tribunale. A parte che i files audio, più eloquenti di qualunque trascrizione, erano in circolazione fin da subito. Comunque. Proviamo fare un’elementare comparazione.
Caso A: 2006. Poche settimane per disintegrare la Juve sulla base di informative di indagine diffuse illegalmente e contenenti trascrizioni non certificate.
Caso B: 2010-11. 15 mesi per non decidere nulla su altri soggetti (rappresentanti di ben 9 società di calcio) sulla base di atti legittimi e certificati.
Ne risultano almeno quattro importanti conseguenze:
1. Nel 2006 si è svolto un processo monco e se la procura di Napoli avesse passato certe telefonate un altro lungo elenco di società e dirigenti sarebbero andate a processo. In pratica, quasi tutta la serie A.
2. L'Inter ha commesso atti da deferimento e questo rafforza la tesi che quello scudetto va tolto, dato che lo stesso Abete ha detto che l'etica non va in prescrizione.
3. L'unico vero campionato falsato in questa vicenda è il 2006-2007 perché, usando il metro del 2006, altre società avrebbero dovuto essere giudicate, punite, partire con penalizzazioni. La classifica finale 2006/07 sarebbe stata diversa.
4. Oltre alle responsabilità della Figc, ci sono quelle di Auricchio e dalla Procura di Napoli, che hanno fatto la selezione delle telefonate. Tutto ciò ha procurato danni a diversi soggetti, pensiamo ai danni economici patiti dalle società di calcio penalizzate dalle sentenze sportive 2006. E se al termine dell'iter processuale gli imputati venissero assolti?
Particolarmente comiche le minacce interiste di azioni legali in caso di revoca di uno scudetto che non hanno mai vinto, né meritato. Doveroso il comunicato della Juve, che prosegue sulla linea della rivendicazione della nostra storia, intrapresa recentemente.
Sottoscriviamo: il palmarès, quello vero, non cartonato, conquistato sul campo, come da legge dello sport, non si prescrive.
Si rivendica con tutti i mezzi che la ragione e la civiltà ci forniscono.

 
 
 

Revoca scudetto: chi tutelare?

Post n°4999 pubblicato il 02 Luglio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

La gazzetta di oggi, dedica ben 4 pagine alla discussione sullo scudetto 2006. A metà tra seconda e terza pagina campeggia una foto gigante della Juventus, maglietta rossa, che alza la coppa dello scudetto n. 29. Il commento in primo piano è di Ruggiero Palombo, dal titolo: “Dentro le carte di Palazzi”. Il giudizio è netto: ” sarebbero stati deferiti, tesserati e società, se il Procuratore Stefano Palazzi fosse stato in possesso nell’estate del 2006 delle intercettazioni telefoniche sopraggiunte solo l’anno scorso…”. “Non c’è niente da togliere (‘il così fan tutti non regge’), ma c’era sicuramente qualcos’altro da aggiungere”.

Scrive Palombo che “un deferimento non equivale a un’automatica condanna, figurarsi una prescrizione” ed ancora “qualcosa di poco limpido nelle pagine di Palazzi lo si troverà di sicuro”. Conclude dicendo che “per la gazzetta dello sport quel titolo meritava di restare vacante fin dall’estate 2006” .
Insomma, revochiamo questo scudetto e finiamola qui con le rivalse!

Valerio Piccioni, scrive che “si sta facendo forte il partito degli scettici. La combinazione istruttoria-decisione Consiglio Federale non è una sentenza mascherata che dribbla i principi della giustizia sportiva e non? La domanda non è di ieri, ma è la sostanza del contro esposto che l’inter ha presentato ai tempi dell’interrogatorio di Moratti con Palazzi, lo scorso 31 marzo. In ogni caso, la società nerazzurra dovrebbe avere un’opportunità per il contraddittorio, cioè per motivare le sue ragioni. Non un processo, il consiglio federale non può inventarsi organo di giustizia, ma il corridoio giuridico di un’audizione della parte che rischia la revoca. O quantomeno di una memoria, definitiva indirizzata al consiglio” . Come leggerete tra le righe, si cerca ancora una soluzione, si spiana la strada per un nuovo contraddittorio dove poter motivare le ragioni di chi rischia la revoca di uno scudetto che non ha mai vinto. Ogni commento sarebbe superfluo.

Maurizio Galdi, prevede altre puntate prima di poter scrivere la parola fine. “Tutto parte dalla risposta dell’inter all’esposto della Juventus nella quale il presidente emerito del Consiglio di Stato e noto amministrativista, Mario Egidio Schinaglia, aveva sollevato il problema che la revoca dello scudetto rappresenta la massima punizione sportiva per una società e che poteva e che poteva essere ‘comminata’ (inflitta) solo da organi di giustizia sportiva ( e nella Federcalcio ce ne sono, sottolinea nel parere) a seguito di un procedimento nel quale ‘l’imputato’ deve potersi difendere. Cosa impossibile per le accuse mosse a Giacinto Facchetti, lo scomparso presidente dell’inter”.
Una parte della Lega-pro è orientata a ritenere l’assoluta incompetenza del Consiglio Federale, mentre si va verso l’astensione della Lega dilettanti e l’assocalciatori. Il presidente della lega di B, Andrea Abodi è invece convinto che si debba arrivare ad una decisione politica mentre non si conosce la posizione dell’assoallenatori di Renzo Ulivieri.
E’ solo una mia impressione o si sta cercando di allungare ancora volta il brodo?

Spazio anche alla Juventus (pag. 6). Viene ricordato che l’avvocato Briamonte ha mandato un fax con la richiesta di ricevere urgentemente la documentazione ma l’incartamento non è arrivato e forse non arriverà prima di lunedì e la juve è da tempo che lamenta ritardi “ritardi di ogni genere su una vicenda non secondaria”.

Come prevedibile, molto più diretto il commento di Tuttosport: “Palazzi fa cadere il presupposto dell’assegnazione del tricolore di 5 anni fa. Ora il 2006 si può revocare. Moratti evita il processo per prescrizione, ma lo scudetto è quanto mai in bilico.” Articolo a firma congiunta di Moretti e Vaciago. Bastano i titoli per riassumere e condividerne pienamente il concetto: “L’altra calciopoli c’era: oramai è tardi però. Il dispositivo di Palazzi è un riassunto di ciò che avrebbe potuto essere lo scandalo 2006, con le telefonate e le prove omesse”. Il sospetto è relativo alla composizione del Consiglio Federale, che forse prenderà la decisione politica tanto attesa, “dove non mancano i simpatizzanti nerazzurri” (l’ex giocatore dell’inter Bolchi, in rappresentanza dell’assoallenatori o l’ex amministratore delegato interista Pitrolo).

Siamo alle solite. Ora l’inter ha la necessità di difendersi e gli viene permesso con un contro esposto, in cui è il Presidente emerito del Consiglio di stato a sollevare dubbi ed indicare la procedura. Anche davanti a responsabilità accertate, può ancora contare sull’appoggio di simpatizzanti interisti che possono far valere il loro voto in quella che è stata preannunciata come una decisione politica. Eccessiva premura, eccessiva leziosità per una decisione scontata che nemmeno la prescrizione può preservare. Lasciamo senza commento il giochino con Facchetti che non può difendersi, perché non siamo certamente noi a voler strumentalizzare la sua morte.

La Juventus non ha ricevuto i documenti richiesti con urgenza. Emette un comunicato e resta attendista.
Sono 5 anni che noi tifosi aspettiamo un atto di giustizia che non può essere soltanto quella della revoca dello scudetto di cartone: i titoli vinti sul campo devono essere restituiti alla Juventus.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1703


 
 
 

Il vaso di Pandora e il coperchio di cartone...

Post n°4998 pubblicato il 02 Luglio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di G. Fiorito

Il Procuratore federale, “esaminati gli atti dell’indagine inerente alle trascrizioni delle conversazioni telefoniche depositate presso il Tribunale di Napoli nel noto processo penale in corso di svolgimento ed espletata la conseguente attività istruttoria in sede disciplinare, ha disposto l’archiviazione del procedimento, non essendo emerse dalle risultanze istruttorie e dai contatti telefonici in atti fattispecie di rilievo disciplinare procedibili, non coperte da giudicato ovvero non prescritte ai sensi dell’art. 18 del C.G.S. vigente all'epoca dei fatti”.

Il comunicato suscita un vespaio di polemiche e interpretazioni, ma la prima notizia è che la Gazzetta dello Sport riscopre l’etica dell’informazione e arriva al succo del discorso: “In pratica, il comunicato federale differenzia le posizioni: per Zamparini (Palermo), Zanzi (Atalanta) e il supplemento relativo all'ex arbitro De Santis non viene citata la parola "prescrizione" . Quindi si tratta di una sorta di archiviazione senza se e senza ma. Per tutti gli altri, compreso il presidente dell'Inter Massimo Moratti, è invece intervenuta la prescrizione (due anni per i tesserati e quattro per le società) .

Ora, insieme con una prima sintesi pubblica del lavoro di Palazzi, c'è un documento riservato che riguarda il livello di responsabilità. In pratica: questi fatti, non più perseguibili dalla giustizia sportiva, possono far pensare che l'Inter abbia avuto "comportamenti poco limpidi", l'espressione usata dai tre saggi interpellati cinque anni fa da Guido Rossi?. Sì, lo fa pensare. Ed è chiaro che, come canta Lucio Dalla, “il pensiero dà fastidio” e induce a porsi delle domande. E se le domande se le pongono dalle parti dove si è spesso in grado di prevedere le intenzioni della FIGC e i verdetti, ma anche di orientare il sentimento popolare e l’opinione pubblica, qualcosa che assomiglia a una specie di final countdown deve essere iniziata.

Il comunicato mette le mani avanti. In casa Inter avevano gli scheletri negli armadi come e più degli altri. Piaccia o non piaccia. Tuttavia non possiamo aprire nessun procedimento nei confronti di vivi o morti in grazia di una magia chiamata prescrizione, che fa svanire la possibilità di punire i colpevoli, quelli furbi. Al netto delle interpretazioni giuridiche e dei varchi lasciati aperti dai regolamenti e dalle leggi vigenti, rimangono però i fatti. Prescritti, ma accertati. Persino reiterati, come suggerisce l’avvocato Prioreschi. Ogni maledetto giorno trascorso da quel 26 luglio di 5 anni fa nel quale gli interisti si appuntarono sul petto a tavolino il nostro scudetto 2005/2006 vinto sul campo, essi hanno dovuto fare i conti con tutti quegli scheletri chiusi negli armadi di Palazzo Durini, della Pinetina e di tutti gli alloggi e le dimore di chi in questi anni ha fatto sfoggio, in guisa di novello Dorian Day, di un’apparenza patinata, lasciando incancrenire e imbruttire in soffitta la coscienza delle verità nascoste.
Mentre ad essere reiterata non era solo la consapevolezza delle loro colpe, ma l’insulto alla nostra passione e alle nostre intelligenze.
Consegnata la relazione da Palazzi al Consiglio Federale della FIGC, che ospita anche qualche nome che vanta principi etici e sportivi quali Roberto Baggio e Gianni Rivera, il boccino slitterà e andrà a sbattere sulle teste dei consiglieri come la pallina di un flipper in tilt fino al 18 luglio, epilogo della narrazione di uno scudetto chiamato cartone. Passato da attestato di onestà pretesa e prescritta a certificato di disonestà affermata a mezzo comunicato della FIGC. Che senza nemmeno curarsi delle responsabilità di tutti coloro che in questi anni hanno contribuito a questa farsa, non ha ancora rimosso l’onta dalle divise nerazzurre, ma ha sollevato il coperchio di cartone sul vaso di Pandora del calcio italiano. Facendo uscire tutti i mali non riconducibili a Luciano Moggi. E aprendo l’uscio alla revisione del processo del 2006.

Il momento tanto atteso è giunto. Smentita la legittimità dell’assegnazione di quello scudetto per motivi etici. La Juventus non era l’unica ad avvantaggiarsi di rapporti considerati oltre le regole. Che sia ancora possibile o no punire quelle “fattispecie di rilievo disciplinare” che misteriosamente stentano ad essere individuate dinanzi all’evidenza dei fatti.
La parola passa alla Juventus, che con un comunicato prende atto che la FIGC, tra i soggetti coinvolti nei fatti del 2006, distingue utilizzando per alcuni la formula di non sussistenza dei fatti contestati e per altri ne sottolinea l’intervenuta prescrizione. Chiede perciò attraverso i suoi legali in via d’urgenza le motivazioni, gli atti e le indagini in relazione all’esposto del 10 maggio 2010, affinché il Consiglio Federale e l’opinione pubblica possano stabilire se sulla base di una prescrizione abbiano retto alla prova del tempo i motivi etici che consentirono l’assegnazione dello scudetto 2006 all’Inter.
E’ cosa rara che la vita riservi l’opportunità di riscrivere la storia rendendo giustizia agli errori del passato. Che non sia solo togliere qualcosa a chi non l’ha mai posseduta. Né una manciata di euro provenienti dai diritti televisivi. Né erigere a portavoce il luogo dove si nasce interisti.

Nel fondo del vaso di Pandora albergava la speranza. Fu necessario riaprirlo per consentirle di uscire e infondere agli uomini il coraggio di liberare il mondo dai mali.
“L’etica non va in prescrizione”. (Giancarlo Abete)

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1702


 
 
 

     

 

http://www.wikio.it

Iscritto su Social Sport.net – aggregatore di sport

 

BENVENUTO

 

 
 
 
I made this widget at MyFlashFetish.com.
 

STADIO OLIMPICO

 

 

ale seba

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

bellessosncalzacknadir63lvolusturinstarasdbalestrategeorgatosscosapensimarcotavolacciivog19810ahf.martinengQuivisunusdepopulolacky.procinocescandrea
 
 

 

PRIMA PAGINA

 
Votami su Mr.Webmaster! PageRankTop.com
 

Statistiche gratis

Contatori visite gratuiti
 
 

Registra il tuo sito nei motori di ricerca

Submit Your Site To The Web's Top 50 Search Engines for Free!

 

contatore sito web Blog Directory BlogItalia.it - La directory italiana dei blog Contatti msnFeed XML offerto da BlogItalia.it

juveland    Web Directory Italiana

Scambio Link Ricercasiti.net directory segnala il tuo sito gratisTop Italia

 

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUŅ SCRIVERE SUL BLOG

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963