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Messaggi del 03/07/2011

L'associazione GiulemanidallaJuve non si lascia intimorire, anzi rilancia...

Post n°5004 pubblicato il 03 Luglio 2011 da nadir63l
 

COMUNICATO DEL SODALIZIO CHE RAGGRUPPA MIGLIAIA DI TIFOSI E PICCOLI AZIONISTI BIANCONERI
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Venerdì 1 Luglio la FIGC, nella persona del Suo presidente, ha intimato tramite atto di precetto la nostra Associazione al pagamento della somma di euro 20.241,60 a saldo delle sanzioni inerenti le sentenze del TAR e del Consiglio di Stato. Giùlemanidallajuve provvederà all’immediato versamento del succitato importo (in realtà non è proprio un caso che l’atto sia stato notificato proprio in questi giorni) nonché farà pervenire, secondo la vigente normativa, lettera raccomandata per sollecitare la FIGC al pagamento dei danni patrimoniali dei nostri soci azionisti ed ai danni d’immagine dei nostri soci tifosi. Il tutto anche per scongiurare la prescrizione del danno economico/finanziario patito. Ci auguriamo, ovviamente, che la Juventus faccia altrettanto.
Ma venerdì è stata anche la giornata in cui il SuperProcuratore Palazzi ha dichiarato prescritti i reati attinenti altri club (tra cui ancora una volta l’INTER) venuti alla luce solo grazie al lavoro svolto dalla difesa di Luciano Moggi.
Ricordiamo che Giùlemanidallajuve ha già depositato, in data 16/12/10, esposto/querela nei confronti del Sig. Palazzi per gli eventuali reati che saranno oggetto di valutazione della Procura della Repubblica di Roma. Vi sono infatti documenti, peraltro inoltrati alla FIGC anche dalla nostra Associazione, che evidenziano come il Procuratore Palazzi fosse a conoscenza di telefonate di altri club già prima della pervenuta prescrizione. I nostri legali sono quindi al lavoro per integrare la già corposa documentazione con questa nuova perla di inGiustizia Sportiva. I fatti menzionati dimostrano come la nostra Associazione rappresenti, oggi come ieri, l’unico valido precursore del sentimento dei tifosi bianconeri e che abbia nuovamente centrato l’obiettivo con le legittime critiche all’attuale inerte management bianconero.
Ai tifosi della Juventus rinnoviamo l’invito ad unirsi alla battaglie legali della nostra Associazione. Darete ancora una volta un segno tangibile della sete di Giustizia, che tanto meno si potrà e si dovrà fermare al cospetto di ingiustificate ed assurde sanzioni economiche (comminate ad hoc). Continuate a gridare con noi: Giùlemanidallajuve!

 
 
 

JUVENTUS E AGUERO: LA PROSSIMA SETTIMANA SARA' QUELLA DECISIVA?

Post n°5003 pubblicato il 03 Luglio 2011 da nadir63l
 

di thomas bertacchini

Assegnate le panchine di tutte le squadre di serie A, incluse quelle delle ritardatarie Lecce (Di Francesco) e Inter (Gasperini), adesso la giostra del calciomercato estivo può cominciare a girare a pieno regime. Anche il calendario lo stabilisce: dallo scorso 1° luglio sino al 31 agosto ogni club ha ancora due mesi a disposizione per presentare ai nastri di partenza della prossima stagione squadre il più possibile competitive.

Se per la Juventus di Antonio Conte - vista la mancanza di impegni europei - era già difficile in partenza calcolare il numero esatto di giocatori da arruolare alla causa bianconera, l’attuale esubero di uomini a disposizione non agevola di certo i primi passi dell’avventura del nuovo tecnico. Così come, ovviamente, complica trattative e piani della società sul fronte acquisti.

Il goal messo a segno da Aguero alla Bolivia nel finale della gara d’esordio dell’Argentina in Coppa America, i complimenti ricevuti a mezzo stampa da Lionel Messi e la prospettiva di una vetrina così importante da vivere nelle vesti di protagonista rischiano di risvegliare l’interesse per l’attaccante da parte di quei club europei che, portafogli alla mano, nel caso in cui decidessero di originare un’asta con ogni probabilità supererebbero Madama nella corsa all’acquisto del bomber. L’effetto sarebbe quello di privarla del calciatore individuato come l’elemento sul quale puntare forte per i prossimi anni, tanto in termini di cartellino quanto di ingaggi, immagine e sostanza.

Occorre muoversi, e alla svelta, per evitare sul nascere l’insorgere di ostacoli simili: dopo aver promesso mari, monti e stelle, ritrovarsi con un cerino in mano a spiegare all’immensa platea di sostenitori juventini che "si voleva, ma non si è potuto" per l’ennesima volta, porterebbe ad una inevitabile quanto pesante frattura tra la società bianconera e i suoi tifosi, difficilmente rimarginabile in pochi mesi. A meno che poi, in un modo o nell’altro, non compaia tutto ad un tratto un fuoriclasse di caratura mondiale pronto a trasferirsi sotto la Mole entro il prossimo 31 agosto.

Intervistato ai primi di settembre del 2010 da Marco Ansaldo, inviato de "La Stampa", Giuseppe Marotta rispose punto su punto a domande che, con precisione chirurgica, toccavano i nervi scoperti della prima (e deludente) sessione di calciomercato estivo gestito dalla nuova dirigenza bianconera. E’ superfluo ripercorrere adesso le tappe del difficile percorso attraverso il quale si dovette muovere dodici mesi fa; viceversa, visto che spesso si rimandano gli esiti di una programmazione alle fermate successive, può essere utile rileggere quanto dichiarato in passato, essendo trascorsa ormai una stagione da quei delicati momenti.

In riferimento alle nuove formule d’acquisto di calciatori utilizzati dal club (rate, cambiali, prestiti) e al dubbio sorto allo stesso Ansaldo se queste avrebbero implicato un minor budget da investire successivamente, l’amministratore delegato bianconero rispose: "Prima di tutto non avremo da rifare la squadra: al massimo si cambieranno 3 o 4 giocatori. Secondo: contiamo sui proventi della Champions League che quest’anno mancano. Terzo: non c’è alcun obbligo di riscattare i prestiti. Ci sono tre giocatori, Quagliarella, Pepe e Motta, il cui prestito è oneroso per cui se avranno un rendimento discreto, non dico ottimo, converrà riscattarli. Se non fosse così non avremmo l’obbligo di prenderli. Anche se sono sicuro che faranno bene: sono tutti in Nazionale".

Sull’elevato esborso per strappare Martinez al Catania (12 milioni di euro), Marotta dichiarò: "La Lazio voleva pagarne 15. Inoltre nessuno considera che abbiamo dovuto muoverci prima delle altre per consegnare a Del Neri una squadra pronta a fine luglio, altrimenti in Europa League giocavano i Primavera. Abbiamo superato difficoltà enormi, ci siamo trovati con giocatori da vendere ma con ingaggi alti e che li rendevano poco appetibili. Alla fine abbiamo ottenuto ciò che volevamo".

In merito al mancato arrivo di Dzeko, sogno bianconero di un’intera estate, ammise: "Dzeko è un cruccio anche mio. Era un investimento in linea con la nostra politica però il Wolfsburg non l’ha ceduto a noi né ad altri".

La chiosa finale fu un messaggio indirizzato ai sostenitori juventini: "Un mercato dipende dalle prospettive e dal budget. Noi siamo stati in linea con il nostro e abbiamo rifondato la Juve, comprando anche giovani bravissimi. Ai tifosi perplessi chiedo solo un pò di pazienza perché si possa crescere".

A parte la battuta (scontata e ormai inflazionata) sull’arrivo di Pazienza (Michele, il giocatore) al posto di quella che gli amanti della Vecchia Signora hanno perso da anni, riepilogando i punti salienti di quell’intervista si può focalizzare l’attenzione su alcuni aspetti: si è discusso di un acquisto promesso, promosso, sognato ma mai concretizzato (Dzeko, una stella da far giocare in uno stadio che per ora raccoglie solo quelle del passato); attualmente sono arrivati a Torino tre potenziali nuovi titolari (Pirlo, Lichtsteiner e Ziegler), con un mercato ancora da vivere ed una squadra da completare, visto che al momento sono previsti (almeno) altri tre innesti nell’undici titolare; la Juventus è fuori dall’Europa del calcio, con l’imperativo (più che obiettivo) di centrarlo nella prossima stagione senza poter contare adesso sui suoi proventi; è stato riscattato il cartellino di un giocatore anche senza un rendimento discreto (è il caso di Motta); ci sono ancora calciatori in esubero con stipendi altissimi (una delle eredità lasciate dalla vecchia gestione).

Mancano (quasi) due mesi al 31 agosto, nel calciomercato tutto può cambiare da un giorno all’altro, anche le valutazioni sull’operato della dirigenza. L’importante è non aspettare che arrivi l’ultimo: in una tavola imbastita da tempo, potrebbe non esserci più nulla di buono da mangiare.
E a quel punto sfamare la voglia di tornare a vincere dei tifosi bianconeri diventerebbe impossibile.
Quella, sicuramente, non è andata in prescrizione.

 
 
 

Mostrateci fino a che punto volete arrivare…

Post n°5002 pubblicato il 03 Luglio 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB


Palazzi l'ha certificato: l’inter non è la squadra onesta che tanto vuol far credere; l’inter non è stata (appositamente) giudicata per non trovarsi nell’imbarazzante situazione di doverla penalizzare; il patron Moratti è colui che l’ha scampata soltanto grazie alla prescrizione (e non perchè non ha commesso il fatto).

Soltanto grazie al lavoro dalla difesa di Moggi, oggi, anche la figc, anche Palazzi, pur mettendolo nero su bianco soltanto dopo essere stati certi della copertura per prescrizione (ma solo secondo loro), non possono più negarlo, né nasconderlo.
Le responsabilità ci sono.

L’inter ha tratto vantaggio, consapevolmente concesso, dalla lettura parziale di quel contesto che la vedeva pienamente coinvolta (forse più degli altri), con fatti nascosti all’opinione pubblica dalla costante opera degli scribacchini ultrà.

Non chiediamoci più perché hanno disatteso le parole di Bergamo e De Santis (sui contatti con l’ambiente nerazzurro); la risposta è semplice:
non c’era e non c’è la volontà di penalizzare l’inter.
Non chiediamoci più perché ancora oggi si insabbia tutto:
sono tutti coinvolti in questa farsa.

Vediamo fino a che punto arrivano. Vediamo se i simpatizzanti interisti presenti nel Consiglio Federale (che Tuttosport denuncia da giorni), avranno il coraggio, ancora una volta, di lasciare quella patacca sulle maglie nerazzurre, magari proseguendo il lavoro del loro precursore Guido Rossi (sembra che oggi, proprio come ieri, saranno gli interisti a giudicare l’inter senza nessuna vergogna).

Sappiamo tutti come stanno cose. Quello a cui stiamo assistendo e vivendo in questi giorni è solo la dimostrazione del
livello di decadimento di tutti gli organismi ed istituzioni sportive.

Il calcio italiano post 2006 è quello in cui le classifiche vengono riscritte a tavolino e
la giustizia imposta da scelte politiche.

Lo smoking bianco, lo scudetto dell’onestà, le vittorie senza avversari, l’insabbiamento della verità è la vera calciopoli.

Vediamo fino a che punto questo circolo vizioso oserà arrivare...

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1705


 
 
 

E ora basta con la falsa illibatezza....

Post n°5001 pubblicato il 03 Luglio 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB

di E. Loffredo

"Il Procuratore federale ha disposto l’archiviazione del procedimento nei confronti dell’allora socio di riferimento dell’internazionale sig. Massimo Moratti e della società internazionale: perché non sono emerse fattispecie di rilievo disciplinare non prescritte, e nei confronti dell’allora presidente dell’internazionale (deceduto l’anno 2006) sig. Giacinto Facchetti e della società internazionale:
perché non sono emerse fattispecie di rilievo disciplinare procedibili ovvero non prescritte.”


Con queste parole, diffuse in un comunicato stampa del 1 luglio, la FIGC ha reso noto quelli che sono gli esiti del lavoro del procuratore federale Stefano Palazzi circa le telefonate dei vertici nerazzurri (abilmente occultate) emerse dal calderone delle oltre centosettantamila intercettazioni del processo calciopoli.

Dunque non vi sono fattispecie non prescritte, che tradotto significa che quello che c'è è ormai prescritto (secondo Palazzi) . Il ditino della prescrizione dietro al quale si sta nascondendo il superprocuratore e, ne siamo sicuri, cercherà un posto anche il consiglio federale, non è tuttavia sufficiente a mantenere intonsa la presunta virginale purezza della società internazionale F.C. di Milano.

Basta, basta con la storia della squadra onesta e pura, senza infamia e senza peccati. A volerle vedere le macchie che oscuravano la storia della squadra nerazzurra vi erano già da prima dell'epoca calciopoli (i chiacchierati caffè di Herrera, e i presunti rapporti con gli arbitri di Angelo Moratti sembrano qualcosa più che invidiose insinuazioni), era sufficiente non chiudere gli occhi e turarsi il naso per non ignorarle. Ora grazie al lavoro di ascolto della difesa di Moggi abbiamo le prove provate non solo che anche i nerazzurri telefonavano, ma anche che chiedevano per sé e contro altri, spingendo per l'alterazione dei sorteggi arbitrali. Colloqui che, questi sì - a differenza di quelli dell'ex Dg juventino -, contenevano illeciti grandi quanto uno stadio.

Quello nerazzurro è stato proprio un bel fare, non solo hanno taciuto i propri peccati -e si può anche comprendere -, ma hanno addirittura approfittando della situazione per vantarsi di una specchiabile illibatezza! Mentivano sapendo di mentire.

Adesso che anche la procura federale ha ufficialmente sancito la non innocenza della squadra di Moratti, non è il caso di smetterla di parlare di “quel gran signore che è il presidente nerazzurro”, e della “onestà” della sua squadra/società? Non è il caso invece di additare l'internazionale F.C. come il peggiore degli esempi di trasparenza e sportività che abbiamo in Italia?

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1704


 
 
 

     

 

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