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Messaggi del 09/07/2011

PIRLO: "Sono qui per vincere con questa gloriosa maglia. Conte ci sta trasmettendo la sua mentalitą"

Post n°5053 pubblicato il 09 Luglio 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Bagno di folla per il nuovo grande acquisto della Juventus Andrea Pirlo, che nel tardo pomeriggio di oggi è salito sul palco del "Summer Village" per incontrare i tifosi bianconeri. E il centrocampista bresciano ha voluto subito ringraziare i tantissimi sostenitori arrivati in Val Susa per stare vicini alla squadra: "Fin dal primo giorno qui a Bardonecchia – ha confessato Andrea alla caldissima platea – ho subito notato con quanto entusiasmo ci state incitando. Per questo voglio ringraziarvi tutti per l’affetto che state dimostrando alla squadra e a me. Questo inizio è stato stupendo. La stima dei compagni di squadra fa piacere, ma ora non vedo l’ora di dimostrare le mie qualità sul campo. Sono qui per questo".
Il regista ha ritrovato tanti amici nello spogliatoio bianconero: "Alcuni compagni li conoscevo già per averci giocato insieme in Nazionale o per averli incontrati da avversario".
Pirlo ha quindi espresso parole di elogio e di ammirazione nei confronti del nuovo allenatore Antonio Conte: "Il mister è stato un grande quando era calciatore, un vincente. E ha dimostrato di esserlo anche da allenatore. Fin da questi primi giorni di ritiro ci sta infondendo la sua mentalità".
Dal Diavolo alla Signora. Il centrocampista non nasconde che "la Juventus è sempre stata l’avversaria da battere per qualsiasi traguardo: scudetto o Champions League che fosse". "Ma adesso - assicura Pirlo - sono qui per vincere con questa maglia gloriosa".

 
 
 

MALEDIZIONE IAQUINTA: DISTORSIONE AL GINOCCHIO!

Post n°5052 pubblicato il 09 Luglio 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Primo infortunato della stagione per la Juventus di Antonio Conte. Si tratta dello sfortunatissimo Vincenzo Iaquinta, che nel corso della seduta pomeridiana "ha subito un trauma distorsivo al ginocchio destro - rende noto la società bianconera -. Domani verranno eseguiti gli esami diagnostici per valutare le sue condizioni". L'attaccante calabrese continua dunque ad essere perseguitato dagli infortuni. Nel corso della partitella odierna era apparso in ottima forma ed era persino riuscito a mettere a segno una doppietta. L'ultimo gol lo ha siglato pochi secondi prima del fischio finale.
"Amauri ha invece seguito un programma di lavoro differenziato", aggiunge il bollettino medico diramato dal club.

 
 
 

Ju29ro - Per difendere Facchetti, chiarisca anche il 2007 ...

Post n°5051 pubblicato il 09 Luglio 2011 da nadir63l
 

Fonte: Ju29ro.com
© foto di Giacomo Morini

"Di quella storia si occupò Giacinto", una frase che merita un chiarimento e dalla quale si deve partire.
Moratti dice che quello scudetto di cartone, pur lui lo terrà ben stretto, è secondario rispetto alla difesa dell'amico Facchetti ed in nome di questa difesa sta distribuendo commenti che i destinatari non possono considerare quelli di un "signore" garbato. Moratti ha tracciato sulla lavagna la solita riga che la divide in due e da una parte ci stanno i buoni e simpatici, quelli che fanno i commenti che gli piacciono e che finiscono sulla home page di inter.it, mentre sulla seconda metà scrive i nomi dei cattivi e "antipatici". Riva di qua, ché ha parlato bene del Cipe, la Gazzetta di là, che non gli piace più tanto. Palazzi? Non ne parliamo proprio. Palazzi, quello che pochi giorni prima archiviando gli aveva fatto dire che era "un punto a favore", si è "guastato" scrivendo le motivazioni. Sbaglia Palazzi, secondo Moratti: "E’ un attacco grave e inaccettabile. Palazzi si sbaglia anche perché ha dato un giudizio su situazioni già esaminate. Considerare Facchetti come nelle accuse della Procura federale è offensivo, grave e stupido".
Rifletta Moratti: Palazzi poteva anche non scrivere nulla, lasciare i fogli in bianco, ma nulla sarebbe cambiato nel giudizio della gente che ha ascoltato quelle telefonate che prima non conosceva, perché non è che la gente si fa un'idea in base a quello che scrive Palazzi o dice Moratti. La gente ha orecchie per sentire, cervello per giudicare, anche quando le notizie le vengono filtrate in nome di un errato "dovere di preservare ed orientare l'opinione pubblica".
Pensieri e parole recenti di Andrea Monti, per essi bacchettato persino da Ravezzani, in occasione di un premio Facchetti (video). Andrea Monti, da non confondere come molti fanno con Fabio Monti del Corriere, è il direttore di quella Gazzetta che Moratti ha detto che non leggerà più.

Moratti si dice sdegnato da quanto scritto da Palazzi su Facchetti e ha dichiarato che porterà avanti la battaglia per l'amico che non c'è più, per il popolo nerazzurro e non "per quella gente lì". E' suo diritto farlo ma, siccome abbiamo la memoria buona e come noi chissà quanti ce l'hanno, ci permettiamo di dare un consiglio a Moratti, a quei giornalisti che gli fanno la posta sotto l'ufficio, ed al popolo nerazzurro per il quale il presidente vuol continuare a combattere: prima si faccia chiarezza su un fatto importante del 2007, un'altra prescrizione con un'ombra su Facchetti, alla quale non seguirono difese e/o chiarimenti.
In quell'occasione Palazzi fu sicuramente considerato "simpatico" ed il suo comunicato criptico molto gradito in casa nerazzurra.

I FATTI. Perché noi alle chiacchiere preferiamo i fatti, ed i fatti non li dimentichiamo. Moratti ha tutto l'interesse, per una questione di credibilità, a far partire la difesa di Facchetti dal 2007 e da quell'
archiviazione di Palazzi per il caso dei pedinamenti e dossieraggi su calciatori, De Santis e Fabiani.
Palazzi scrisse un comunicato in giuridichese, incomprensibile a molti, ma non a tutti, e la risultanza fu che Bondini sulla
Gazzetta del 23 giugno 2007 scrisse: "La terminologia giudiziaria usata da Palazzi, per archiviare i pedinamenti dell' Inter è, comunque, piuttosto ermetica. Sta scritto: «Il Procuratore federale, esaminata la relazione dell'Ufficio Indagini, sugli accertamenti richiesti dalla Procura Federale, in ordine a numerosi articoli di stampa riguardanti il comportamento di dirigenti della società Inter nei confronti dell'arbitro Massimo De Santis, del tesserato Mariano Fabiani e dei calciatori Vieri, Mutu, Ronaldo e Jugovic, ha disposto l'archiviazione del procedimento, non essendo emerse fattispecie di rilievo disciplinari procedibili, ovvero non prescritte». [...] Le ultime due righe della comunicazione del Procuratore federale, dopo la parola «archiviazione», ci costringono a sollevano una domanda scontata: che significa? In Figc circola questa traduzione: se fosse ancora vivo Giacinto Facchetti sarebbe stato deferito".
Non ricordiamo rettifiche da parte della Gazzetta, non ricordiamo discese in campo a tutela della memoria di Facchetti, ricordiamo, purtroppo per qualcuno, che quella archiviazione fu decisa da Palazzi sulla base delle indagini condotte da Borrelli e ricordiamo un altro articolo di Corrado Zunino su
Repubblica del 4 ottobre 2006. Un mese dopo la scomparsa del Cipe, Moratti viene interrogato da Borrelli sul caso del dossieraggio ai danni di De Santis, Fabiani, Vieri ed altri, e Zunino scrive che Moratti "si è irrigidito quando Borrelli ha citato, doveva citarlo, l'amico scomparso Giacinto Facchetti", ed aggiunge che il presidente nerazzurro ha detto: "L'affare Nucini e tutto quello che è venuto dopo li ha seguiti Giacinto".

Anche in questo caso non ci risultano rettifiche da parte di Zunino e di Repubblica, ed allora questi due fatti, questi due punti uniti dalla logica, lasciano un'ombra che Moratti farebbe bene a chiarire, rivelando cosa disse davvero a Borrelli, magari facendo pubblicare su inter.it la copia del verbale d'interrogatorio con Borrelli, per dimostrare che lui Facchetti lo ha sempre difeso, sottratto alla lente d'ingrandimento delle indagini sportive, e che non è vero quanto hanno scritto Bondini e Zunino.

E' vero, sono passati degli anni da allora, ma su quella zona d'ombra è interesse di Moratti fare chiarezza nel momento in cui lancia strali contro Palazzi che, invece, rispondendo picche per tre volte alle richieste di Vieri e del suo avvocato di poter esaminare le carte che portarono a quella archiviazione, potrebbe avergli fatto anche un favore.
Giova a Moratti tenere in piedi questo dubbio? Perché in qualche bar dello sport, dove è possibile auscultare il "sentimento popolare", abbiamo sentito sostenere che il Cipe è usato un po' come scudo. E questa è una cosa "antipatica", giusto?
Moratti sgomberi il campo da ogni dubbio e possibile insinuazione e faccia pubblicare da Scarpini quel verbale di interrogatorio con Borrelli, dal quale potremo avere la certezza che non si è tirato fuori da certe decisioni interiste dichiarando "li ha seguiti Giacinto".

Viene detto che Palazzi ha sbagliato perché Facchetti non c'è più e non può difendersi dalle accuse. A noi dispiace, soprattutto per i suoi familiari, che Giacinto non ci sia più, ma se ci fosse non dovrebbe di sicuro difendersi a Napoli per telefonate "lecite", come lo sono quelle di chi è imputato, secondo noi, come non dovrebbe neppure difendersi in un giudizio sportivo perché c'è la prescrizione e non sapremo mai se dall'alto della sua statura morale vi rinuncerebbe.
Ci dispiace che Facchetti non ci sia più perché ci piacerebbe poter ascoltare la sua difesa, le sue spiegazioni, potergli chiedere se sia vero quello che dice Nucini a proposito degli incontri in un malfamato
parcheggio di Bergamo, o degli incontri di lavoro procurati, se davvero gli abbia proposto di fare il cavallo di Troia (dichiarazioni del Nucini rilevate dagli atti del processo e riportate da Palazzi nella sua relazione, da pagina 55, ndr), se fosse cosciente che quel rapporto diretto con un arbitro violava la lealtà sportiva, e che la mancata denuncia alla FIGC di fatti conosciuti comportava violazione dell'art. 6 comma 7 (illecito, ndr), che "imponeva" la denuncia e non la lasciava all'arbitrio del singolo.

Ci piacerebbe poter chiedere a Facchetti se sia vero che invitò Nucini a rilasciare un'intervista al Corriere della Sera appena scoppiato lo scandalo (Relazione Palazzi, pagina 57 punto H) e perché, invece, non pensò di rilasciare lui un'intervista, magari all'amico Fabio Monti, per spiegare che andare a cena a casa Bergamo, o parlare con designatori e arbitri, era lecito, e lo aveva fatto anche lui. In quei giorni, nei quali tanti scrivevano che bastava la telefonata per violare il codice sportivo, la sua autorevole parola sarebbe stata di grande aiuto per tanti soloni che non lo avevano ancora capito, per poi fare loro il concetto solo ad aprile 2010, dopo certi "ritrovamenti", e sarebbe stata un'inconfutabile prova di lealtà verso il calcio, verso Borrelli, e verso chi, come Bergamo, dichiarava amicizia e rapporti telefonici anche con lui.

Ci piacerebbe poter chiedere al Cipe se davvero, come ha dichiarato Moratti all'Ufficio Indagini, l'essere andato dalla Boccassini, un po' violando la clausola compromissoria, violazione più violazione meno, sia stata tutta farina del suo sacco e non una scelta condivisa con altri in società.
Sì, perché Moratti tira sciabolate a destra e a manca in questi giorni in nome della difesa di Facchetti, ma nella relazione di Palazzi, pagina 56, c'è scritto che quando è stato interrogato ha dichiarato che lui non fece denuncia alla Boccassini e che gli risultava che "Facchetti prese contatti senza presentare formale denuncia", che lui è stato informato solo in seguito e che invitò il Cipe a non dar seguito alla cosa.
Piccolo inciso che necessita di una verifica: allora, stando a quanto leggiamo, la Boccassini avrebbe aperto un fascicolo, chiuso come modello 45, senza denuncia da parte di qualcuno? Mah, sarebbe davvero strano.

Questo passaggio della relazione di Palazzi sulla recente deposizione di Moratti ricorda un po' troppo quella resa già a Borrelli nel 2006, quel "se ne occupò Facchetti" secondo quanto scriveva Zunino, e che portò già una prima salvifica prescrizione, non vi pare?

Facchetti non c'è più e non può confermare o smentire quanto su di lui hanno detto Nucini, ma anche lo stesso Moratti, agli organi di giustizia ordinaria e sportiva, prima ancora di spiegarci per cosa, o per chi, un uomo come lui abbia fatto quelle telefonate che, a differenza delle cose dette da Nucini e da Moratti, sono certezze registrate. Ma Moratti c'è, e dovrebbe chiarire prima i punti che abbiamo elencato e poi, se vuole, anche parlarci della sua posizione e difendere se stesso, spiegarci perché nel 2006 non ritenne doveroso e leale riferire a Borrelli e alla stampa le cose emerse solo nel 2010 (la mezza ammissione con Sabelli Fioretti, dove però ammise anche il dossieraggio di De Santis, vennero a fine agosto e dopo i processi sportivi, ndr). Oggi dice che furono valutate, ma da chi? Da Auricchio, secondo quanto ci ha fatto sapere la recente intervista dell'ex pm Beatrice?
Ma non stiamo parlando del penale, stiamo parlando del lato sportivo e, sportivamente, Moratti e Facchetti hanno taciuto o parlato solo per reclamare lo scudetto di cartone o per festeggiarlo parlando di diversità, come abbiamo ricordato in un altro articolo/diario delle
roboanti dichiarazioni interiste.

Il popolo nerazzurro, che si indigna per quello che ritiene un attacco all'icona Facchetti, dovrebbe riflettere se sia stata un bene l'eccessiva enfatizzazione, da parte di chi conosceva i fatti, tipo: "Qualche mese fa ti chiedevo un po’ scherzando un po’ sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace. Fantastico". Un boomerang, alla luce dei fatti emersi, che non ha fatto bene a Facchetti per primo, a Moratti per secondo.
Il popolo nerazzurro chieda al suo presidente di iniziare la difesa di Facchetti esibendo il verbale redatto con Borrelli.
La nostra può sembrare una provocazione, come quando ci siamo offerti di pubblicare noi il "Memoriale" se Gianfelice avesse voluto, ma non è una provocazione, è solo la consapevolezza che la verità vada cercata e dimostrata rimuovendo prima le zone d'ombra. Ne va della credibilità delle azioni, che siano di attacco o di difesa, come in questo caso si vuol fare.

 
 
 

Legale Moggi: "Ricorso respinto? Non ci meraviglia. Modo vergognoso di giudicare"

Post n°5050 pubblicato il 09 Luglio 2011 da nadir63l
 

© foto di Micri Comunication

Il legale di Luciano Moggi, Maurilio Prioreschi, commenta la sentenza della Corte di giustizia della Federcalcio che ha respinto in sede di appello il ricorso dell'ex dg della Juventus contro la radiazione . Una decisione che "non ci meraviglia", commenta l'avvocato. "Sono sentenze scritte prima, figlie di norme che non consentono di difendersi. La giustizia sportiva giudica le persone sulla base di sentenze rese - aggiunge Prioreschi -. Luciano è un mostro giuridico e ci auguriamo che prima o poi la giustizia ordinaria spazzi via questo modo vergognoso di operare nel settore sportivo.  La difesa di Moggi ha annunciato ricorso: così la sentenza verrà impugnata presso l'Alta corte di giustizia del Coni ed, eventualmente, anche davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo.
 

 
 
 

MATRI: "Conte ci sta trasmettendo la sua voglia di vincere.

Post n°5049 pubblicato il 09 Luglio 2011 da nadir63l
 

 

In coppia con Quagliarella? Chi giocherà accanto a lui farà bene"

www.tuttojuve.com

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

I microfoni di Juventus Channel hanno intervistato il bomber bianconero Alessandro Matri. TuttoJuve.com ha trascritto integralmente le sue dichiarazioni:

Primi giorni di ritiro, quali sono le tue sensazioni?
"Sensazioni molto positive, perchè sin dai primi giorni si è vista tanta voglia di lavorare, tanta voglia di far bene e queste sono le cose principali che ci vogliono per affrontare un ottimo campionato".

Qual è il tuo punto di vista sul nuovo mister Antonio Conte?
"Io non lo conoscevo, me ne avevano parlato e ho riscontrato tutto quello che mi avevano detto: ha tanta voglia di lavorare, ha voglia di vincere e ci sta trasmettendo questa sua voglia che comunque anche noi abbiamo".

Ti ha stupito la partitella subito al primo giorno? Ti ha stupito il fatto che abbiate analizzato la partitella d'allenamento in video?
"Sì, questo ha stupito anche me perchè comunque il primo giorno non ci si aspetta mai di fare tutto, però ha chiesto a noi se c'era la voglia di farla e la squadra aveva voglia, perchè comunque alla partita non si può mai dire di no. Ha stupito anche il fatto di analizzare l'allenamento perchè uno vede anche in allenamento i movimenti che fa e gli errori che fa".

C'è curiosità anche da parte tua di vederti in coppia con Fabio Quagliarella?
"Sì, sicuramente sì. Ne abbiamo anche parlato. C'è voglia perchè comunque lui è un ottimo giocatore, ha dimostrato già il suo valore e sicuramente chi gli giocherà accanto farà bene, come con tutti gli altri. Io mi sono trovato bene anche con gli altri l'anno scorso".

Dove vorresti arrivare, che quota di gol vorresti raggiungere quest'anno?
"Io per scaramanzia i numeri non li voglio mai fare. E' normale che uno cerchi di migliorarsi sempre. So di venire da una stagione dove ho fatto tanti gol, quindi il mio obiettivo è almeno quello di uguagliarmi. Sarà complicata, ma ci spero".

Sta di fatto che quel pallonetto di sinistro a Gigi Buffon è stato uno dei gioielli della giornata...
"No, è andata bene. E' un gol che anche in allenamento dà morale. Siamo solo all'inizio, c'è da lavorare".

 
 
 

Ecco cosa blocca il mercato...

Post n°5048 pubblicato il 09 Luglio 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il mercato della Juve ci appare ultimamente bloccato, proprio come l'anno scorso. Troppi giocatori che non vogliono lasciare la squadra, troppe contraddizioni, tante parole e trattative e per ora pochi o meglio nessun top player. I tifosi a Bardonecchia sono fiduciosi e comunque speranzosi visto il grande lavoro sullo stadio e su Calciopoli e anche per il nuovo approccio media con il sito bianconero molto apprezzato dai tifosi con comunicazione diretta e veloce. Il mercato pero' e' fermo e sono troppi i giocatori a Bardonecchia che dovranno lasciare il ritiro. Il blocco di centrocampo (Sissoko, Felipe Melo) sta bloccando il possibile arrivo di Vidal o altro giocatore dinamico di centrocampo. Stesso dicasi per l'attacco dove sei nomi sono troppi, ne basterebbero 4-5 al massimo. Pensando all'arrivo di Mr. Top Player ne devono partire almeno 2 se non 3. L'impressione generale e' che se non partirà qualcuno non arriverà nessun altro.   

Questo blocco sta obbligando la Juventus a muoversi sulle cessioni, con conseguente perdita di tempo e rallentamento negli acquisti. La Juventus non si può permettere di prendere un altro centrocampista se non ne cede uno, per non trovarsi in una situazione di totale debolezza verso potenziali acquirenti. La peggior situazione possibile, quindi. Basti citare il caso Vidal. La Juventus era in vantaggio ma i rallentamenti bianconeri stanno facendo avanzare l'Inter  che sta trattando con lo stesso procuratore di Sanchez (Felicevich) sulla base di 10 milioni di euro, I tifosi bianconeri non permetterebbero questa beffa.

Serve sbloccare il mercato, ci vogliono cessioni...

 
 
 

Rispetto per la Juve!!!!

Post n°5047 pubblicato il 09 Luglio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di G. Fiorito

Lo stadio nuovo della Juventus debutta in occasione della presentazione delle maglie per la nuova stagione. Sky si infila in esclusiva nello spogliatoio definito avanzato e supertecnologico per le interviste di rito ai giocatori. E’ presente anche il presidente Andrea Agnelli, alla prima uscita dopo la burrasca provocata dalla consegna della relazione di Palazzi al Consiglio federale.

Le sue riflessioni partono dal 28 aprile 2010, quando fu deciso un nuovo corso per la Juventus, inaugurato dall’esposto presentato alla FIGC per la revoca dello scudetto 2005/2006 assegnato all’Inter. Il presidente non si fa cogliere impreparato e legge un passaggio dell’esposto e uno tratto dalla relazione di Palazzi, ponendo l’accento sulla possibilità degli organi federali di non assegnare il titolo qualora anche altre squadre non sanzionate abbiano tenuto comportamenti poco limpidi e sul consenso preventivo alla designazione degli arbitri contestato all’Inter dal superprocuratore. Secondo Agnelli il documento di Palazzi chiude la fase istruttoria e si dovrebbe passare a quella del giudizio, che come sappiamo è compromessa dalla prescrizione, insistendo su alcuni aspetti fondamentali della questione. Oltre a ricordare i comportamenti poco limpidi dell’Inter, invoca dalle istituzioni rispetto per la società Juventus e parità di trattamento, già richiesto nell’esposto del 10 maggio. Ecco perché auspica che il 18 luglio si prenda una decisione certa riguardo alla revoca dello scudetto alla società nerazzurra, poiché non decidere darebbe l’impressione di non assumersi le proprie responsabilità in questo che definisce a ragione uno dei momenti più bassi della storia del calcio italiano.
La Juventus ha rispettato le decisioni della FIGC, ma nel 2006 è stata l’unica società ad aver subito danni patrimoniali quantificabili in diverse centinaia di milioni di euro. Ha i mezzi per muoversi anche fuori dalla giustizia sportiva e se adesso non lo fa è perché non lo vuole. Aspetta le decisioni del consiglio federale e poi si regolerà di conseguenza. E’ a questo punto che viene chiesto se si valuta in futuro, al di là della revoca dello scudetto all’Inter, di iniziare un iter per la restituzione degli scudetti e se la revoca rappresenti la pietra finale sui fatti del 2006. Andrea Agnelli risponde che deve essere accertato il comportamento della Juve in quel periodo prima di muoversi in questo senso.
A suo dire con la giustizia sportiva finisce qui e per la giustizia ordinaria si valuterà in seguito.

Di sicuro il presidente della Juventus lascia intendere che la revoca dello scudetto alla società nerazzurra è ritenuta questione sulla quale non si è disposti a fare sconti. Netto il riferimento ai comportamenti poco limpidi dei quali oggi si ha certezza. Però sfugge il senso della parità di trattamento pretesa. Nell’estate del 2006 la società bianconera fu spogliata di due titoli e retrocessa in serie B. Lo stesso Andrea parla di centinaia di milioni di danni patrimoniali. Dove sta la parità di trattamento se all’Inter venisse semplicemente tolto ciò che le è stato arbitrariamente conferito? Quanto è emerso attraverso il centinaio di telefonate attribuite alla società nerazzurra oggi note, quanto conosciamo dei rapporti tra Facchetti e Nucini, il ricordo del condono non solo etico per la vicenda dei passaporti falsi, la prescrizione intervenuta a salvarla dall’accusa di falsi in bilancio, i dossieraggi illegali, caricano l’Inter di una serie di responsabilità che oggettivamente sono superiori a quelle contestate in questi anni ai dirigenti bianconeri, che in maniera inversamente proporzionale si sono assottigliate al vaglio del processo della giustizia ordinaria. La prescrizione interverrebbe a togliere le castagne dal fuoco, ma non cancellerebbe il peso delle accuse rivolte al’Inter. Considerando che le telefonate che riguardano gli interisti sono relativamente poche solo perché non furono posti sotto intercettazione, ma solo colti in conversazioni con individui intercettati.

Palazzi ha indicato una via da seguire, suggerendo a Moratti di rinunciare alla prescrizione. Il nuovo regolamento del CGS prevede l’allungamento dei tempi della prescrizione stessa. Ma il presidente dell’Inter non vuol saperne. Parla di offese recate a chi non può più difendersi. Dice che la memoria di Facchetti per lui è più importante di quello scudetto. Eppure non cede di un passo, rivolgendo accuse ridicole di chi sa quali vendette persino alla Gazzetta dello Sport, dove ci si dichiara interisti dalla nascita.

Andrea Agnelli si riserva di richiedere indietro gli scudetti 28 e 29 se dal processo di Napoli e dal procedimento con rito abbreviato verranno sentenze che scagioneranno Moggi e Giraudo. Moratti sa bene che la revoca dello scudetto assegnato, come abbiamo di recente scoperto, non a tavolino, ma a mezzo comunicato anonimo, rappresenta non solo la caduta degli dei da un Olimpo fatto di menzogne, ma anche il rischio che la situazione possa evolvere nella direzione di dover pagare per quanto commesso un prezzo più alto.

Intanto la FIGC è in cerca di soluzioni alternative e i consiglieri, lasciati tranquillamente per 18 giorni in balìa, oltre che delle loro coscienze, della loro influenzabilità, della loro fede calcistica e persino delle domande dei giornalisti, non si pronunciano. Andrea Agnelli auspica un futuro nel quale la Juventus possa chiudere il cerchio e ritornare alla vittoria sul campo. Magari con giocatori di grandi capacità e qualità al giusto prezzo e nella loro giusta retribuzione. Dicendo no ad aste scriteriate. Moratti continua disinvoltamente a operare nel calciomercato coccolandosi Alvarez, come se nulla fosse.

Qualcuno non ha capito come stanno le cose. O fa finta.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1722


 
 
 

Respinto ricorso Moggi. Confermata radiazione...

Post n°5046 pubblicato il 09 Luglio 2011 da nadir63l
 

si andra all'alta corte del coni
09.07.2011 11:25 di Davide Terruzzi   articolo letto 23 volte
© foto di Federico De Luca

La Corte di giustizia federale della Figc ha rigettato il ricorso presentato dall'ex drirettore generale della Juventus, Luciano Moggi. Lo annuncia la Figc tramite un comunicato. Niente da fare anche per Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini. Confermata quindi la radiazione.

 
 
 

Juve, Bastos non convince: il Liverpool si inserisce nella trattativa

Post n°5045 pubblicato il 09 Luglio 2011 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Michel Bastos, centrocampista esterno 27 enne del Lione e della nazionale brasiliana, nonchè obiettivo di mercato della Juventus ormai da qualche mese, sembra non essere destinato a vestire la maglia bianconera in vista della prossima stagione. Il giocatore, infatti, non rientrerebbe nei piani del nuovo tecnico juventino Antonio Conte, che preferirebbe nel ruolo Mirko Vucinic, e, proprio a causa di questa indecisione da parte del club bianconero, il Liverpool si starebbe avvicinando sensibilmente al giocatore brasiliano. Il club inglese avrebbe infatti offerto al Lione 13 milioni di sterline, cifra che potrebbe fare di Bastos uno dei nuovi idoli di Anfield Road, casa della squadra della città dei Beatles.

 
 
 

     

 

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