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Messaggi del 12/07/2011

Juventus, Toni: "Sono da sempre juventino, ora voglio vincere"

Post n°5071 pubblicato il 12 Luglio 2011 da nadir63l
 

© foto di Giacomo Morini

L'attaccante della Juventus, Luca Toni, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Summer Village a Bardonecchia, sede del ritiro della Juventus, trasmesse da Sky Sport 24: "Sono sempre stato juventino, per questo ho un motivo in più per vincere con questa maglia. La Juventus di Platini e Boniek non si cancella, poi ha continuato a vincere anche dopo. Siamo partiti con il piede giusto, c'è tanta voglia di fare bene e vincere. Rinforzo più importante? E' facile dire Pirlo che è un campione. Speriamo di fare bene, voglio vincere qualcosa con la Juventus prima di chiudere la carriera".

 
 
 

Anastasi: "Pirlo bene, ora Rossi.

Post n°5070 pubblicato il 12 Luglio 2011 da nadir63l
 

. E se arriva anche Vucinic facciamo paura a tutti. Moratti non è un signore, doveva restituire lo scudetto 2006 spontaneamente"

Gianni Agnelli lo soffiò all’Inter pagandolo per la cifra record di 660 milioni di lire, il trasferimento più costoso del calcio italiano durante il quinquennio 1968-73. Pietro Anastasi è arrivato alla Juve “A poco più di vent’anni. Una realtà nuova e del tutto diversa per uno che viene dalla provincia. Non mi sono lasciato per nulla intimorire, diciamo che è andata bene”. Altruismo, scatto e una velocità impressionante, queste le migliori doti di “Pietruzzu”, idolatrato a dismisura dal popolo bianconero che lo etichettò fin da subito come il suo “Pelè bianco”. Non avrebbe mai voluto lasciare la “sua” Dama purtroppo “Andai via perché ebbi un litigio con Parola e da quel momento fui messo fuori rosa. Ho lasciato la squadra in testa, a fine stagione si è fatta recuperare…”. Frasi nette, espressioni di realtà pura quelle espresse dal “Picciotto” siciliano che, in esclusiva a Calcio Gp, rivela aneddoti particolarmente curiosi della sua gloriosa esperienza all’ombra della Mole quando ad esempio “La chiamata di mia moglie si rivelò più decisiva di quella dell’Avvocato…” spaziando sulle vicende attuali della Vecchia Signora con “Marchisio che sarà la sorpresa dell’anno” e invitando la dirigenza a comprare i campioni come “Rossi, uno che mi somiglia tanto. Più funzionale di Aguero”.

Pietro, arrivi a Torino come l’acquisto più oneroso di tutto il calcio italiano e forse mondiale del quinquennio 1968-73. Avvertivi da parte dei tuoi nuovi compagni una certa “pressione” nei tuoi confronti?
“Sono arrivato alla Juve a poco più di vent’anni, una realtà nuova e del tutto diversa per uno che viene dalla provincia. In più mi portavo dietro l’etichetta per certi versi “pesante” di essere stato l’acquisto più costoso del calcio italiano. E’ normale che le pressioni intorno a me erano altissime. Ma per fortuna non mi sono lasciato per nulla intimorire, diciamo che è andata bene”.


Hai giocato al fianco di tanti campioni sia alla Juve che in Nazionale. Qual è stato il più forte in bianconero?“Ho avuto la fortuna di aver fatto parte di un gruppo eccezionale, di veri uomini. Il primo nome che mi viene in mente è Dino Zoff. Un numero uno in assoluto, un leader. Si faceva trovare sempre pronto nei momenti decisivi. E’ facile per un portiere essere il migliore in campo quando ti arrivano dieci tiri in porta e poi magari prendi pure gol, come accaduto a Storari quest’anno. Il campione invece è quello che ti fa le due parate decisive, riuscendo a mantenere la giusta concentrazione, dopo che durante tutto l’incontro non viene quasi mai impegnato”.

Il trionfo più bello e il tuo rimpianto più grande.
“La vittoria più bella è legata alla conquista del primo scudetto. Quel campionato rappresentò il primo traguardo della mia carriera e dell’esperienza juventina. La delusione più grande è la sconfitta in finale di Coppa Campioni a Belgrado contro l’Ajax. C’è tanto rammarico perché gli olandesi in quella partita non avevano espresso il loro calcio migliore. Siamo stati condizionati dal loro nome, da quel concetto di “calcio totale” che li identificava in tutto il mondo. In quel periodo comunque erano indubbiamente la squadra più forte d’Europa”.

Che rapporto avevi con l’Avvocato? Raccontaci qualche gustoso retroscena che vi ha visto protagonisti.
“Mi ricordo quando Parola mi comunicò la decisione di mandarmi in panchina prima di una partita. Mi opposi fermamente perché volevo a tutti i costi partire titolare. Così dopo il pranzo in ritiro andai a casa dell’Avvocato che cercò di convincermi in tutti i modi. Non ci riuscì. Nel frattempo ricevetti una chiamata di mia moglie che mi invitava ad accettare tale decisione. In quel match poi feci tre gol in quattro minuti. Il giorno seguente mi chiama la sua segretaria e me lo passa. Lui mi dice “Anastasi ha visto che avevo ragione io” ed io gli rispondo “Sì Avvocato aveva ragione”. In realtà però è stato decisivo l’intervento di mia moglie, a lui non potevo dirglielo…”.

Dopo varie incomprensioni proprio con Parola vieni messo fuori rosa e a fine stagione lasci la Signora. Cosa è successo?
“Avevo rinunciato a prendere parte alla trasferta in Coppa Uefa contro l’Ajax dato che venivo da un piccolo infortunio e volevo prepararmi al meglio alla successiva partita, il derby contro il Toro. Sabato in ritiro Parola mi dice che sarei stato escluso perché avevo avuto paura ad andare a giocare in Olanda. Giocavamo spesso in terreni disastrosi, quasi impossibili. Figuriamoci se mi spaventavo ad andare lì. Allora l’ho mandato a quel paese e sono stato messo fuori rosa. Avevo lasciato la squadra in testa con cinque punti di vantaggio e alla fine si è fatta recuperare. Ho chiesto a Boniperti di essere reintegrato ma tutti avevano preso una scelta unanime, società, allenatore e compagni di squadra. Così ho deciso di andarmene, non avevo altra scelta”.

Nell’ultima stagione i tifosi juventini hanno assistito ad un vero e proprio disastro sportivo, con l’esclusione perfino dalla tanto bistrattata Europa League. Di chi sono le maggiori responsabilità?
“Gli sbagli fatti sono sotto gli occhi di tutti. L’allenatore non ha mai dato una precisa identità di gioco alla squadra. Sono stati presi tanti buoni giocatori ma tra questi non è arrivato nessun campione, uno di quelli che ti cambia con una giocata le sorti di un incontro. Alla Juve serve gente di alto livello, ora non si può più sbagliare. I tifosi hanno sopportato abbastanza, la pazienza ha un limite. Mi auguro venga allestita una squadra competitiva che sia in grado di lottare per le posizioni di vertice. Non dico che debba per forza vincere il campionato ma almeno provare a giocarsela fino alla fine. Nell’ultimo anno era andato tutto in fumo già a metà campionato, una situazione paradossale. Bisogna subito invertire la rotta”.

Ti soddisfano gli acquisti fatti al momento? Secondo te chi potrebbe essere la sorpresa dell’anno?
“Rispetto a Grygera, Motta e Grosso gli arrivi di Lichtsteiner e Ziegler sono un buon punto di partenza. Pazienza è uno che ti può fare quindici, venti minuti a partita, per completare l’organico va bene ma qui, ripeto, ci vogliono i campioni. Non si può pensare infatti di conquistare in futuro qualche trofeo prestigioso schierando sulle fasce determinati giocatori. Pirlo è stato un acquisto azzeccato. Insieme a Del Piero è l’unico in grado di gestire la palla nei momenti difficili e di addormentare il gioco. Sono convinto che questo sarà l’anno di Marchisio, a patto che ritorni ad essere il talento che tutti conosciamo. Ha fatto tutta la trafila del settore giovanile come Furino e Bettega e prima poi dovrà imporsi definitivamente. In difesa poi darei un’altra chance a Bonucci. E’ stato un troppo lezioso, ma aspettiamo prima di dare giudizi definitivi”.

L’arrivo di Aguero sembra ormai tramontato. La scelta di puntare su Rossi sarebbe il classico ripiego?
“Rossi mi piace molto, l’ho sempre preferito ad Aguero. Mi somiglia tanto, in lui rivedo la mia caparbietà e rapidità di movimento. Sarebbe più funzionale agli schemi dell’allenatore. Se arriva pure Vucinic il reparto offensivo è a posto. Un quartetto formato dal montenegrino e Krasic sull’esterno con al centro Matri e Rossi non sarebbe male”. 

In questi giorni tiene banco la questione relativa al famoso scudetto del 2006. Dopo la relazione di Palazzi non pensi sia il caso che l’ “onesto” Moratti restituisca spontaneamente il cartonato?
“Una volta emerse le prime telefonate che riguardavano l’Inter Moratti doveva riconsegnare spontaneamente quel titolo. Sarebbe stato un gesto signorile, ora non ci sta facendo proprio una bella figura…E comunque la Juve di Capello era uno squadrone, ha vinto sul campo meritatamente dominando gli avversari. Non aveva certo bisogno di aiuti. Basta guardare il numero di juventini in campo nella finale del Mondiale 2006 per farsi un’idea”.

I supporters di Madama ripongono tanta fiducia in Andrea Agnelli. E’ sbagliato sostenere che nelle sue scelte c’è sempre lo zampino di John Elkann?
“I soldi per il mercato li mette a disposizione la Exor. E’ normale che prima di concludere determinate operazioni serva il placet di Elkann. Vorrei che la Juventus quando decide di investire su un giocatore non ci pensi due volte. Se costa trenta, quaranta milioni lo deve prendere subito, senza tentennare. Una grande squadra non deve farsi scappare i migliori sulla piazza. La proprietà deve mettere a disposizione ogni risorsa finanziaria se vuole riportare questa società ai livelli che le competono”.

Approvi la scelta di puntare su Antonio Conte? Cosa rispondi ai più scettici che rivedono i fantasmi della sciagurata gestione Ferrara?
“Rispetto a Ferrara Antonio ha fatto la giusta gavetta. Ciro aveva lavorato solo come assistente di Lippi, da collaboratore esterno. Guidare direttamente un team è un’altra cosa. Conte ha dimostrato di essere pronto al grande salto, le promozioni ottenute a Bari e Siena lo dimostrano. Poi conosce l’ambiente e questo è un vantaggio. Tra lui e Mazzarri, mi tengo Conte tutta la vita”.

 
 
 

Un documento scottante potrebbe cambiare il quadro di Calciopoli

Post n°5069 pubblicato il 12 Luglio 2011 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Sarà un altro martedì caldo quello previsto a Napoli e non solo a causa della calura estiva. Nell'udienza odierna, infatti,  è prevista  l'arringa difensiva degli avvocati di De Santis e Della Valle e non da escludersi anche una memoria difensiva presentata da Lotito riguardante l'ultima relazione stilata da Palazzi. Tuttavia il vero colpo esplosivo potrebbe essere un altro. C'è attesa su un'indiscrezione che racconta di un nuovo documento che potrebbe totalmente cambiare il quadro della situazione e porre nuovi dubbi: si tratta del sollecito,con data 19 novembre 2004, da parte della polizia giudiziaria a Telecom firmato dalla Boccasini per avere urgentemente i file di alcune intercettazioni per un indagine definita "urgente e delicata.".

A questo punto la situazione diventerebbe paradossale: su quali numeri e chi era il soggetto? Le procure sapevano? Tante le domande senza risposta e sono attesi colpi di scena sempre più frequenti.

 
 
 

LIVE BARDONECCHIA - 6° GIORNO DI RITIRO. TEST FISICI PER I BIANCONERI. DEL PIERO NON E' IN CAMPO

Post n°5068 pubblicato il 12 Luglio 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

11:57 - L'allenamento può dirsi concluso. I portieri stanno ultimando il loro allenamento con il preparatore Filippi. La prossima seduta è prevista nel pomeriggio, alle 17:00. TuttoJuve.com ve la proporrà in diretta.

11:54 - Quagliarella e Bonucci continuano a soddisfare le richieste dei tifosi sotto la rete di recinzione. Gli altri giocatori di movimento sono rientrati negli spogliatoi. Siamo in attesa di capire se torneranno nuovamente in campo o se la loro seduta mattutina è conclusa.

11:52 - Filippi calcia in porta e chiama alla "presa" i portieri, che si alternano tra i pali.

11:50 - Fase di stretching per Buffon, Storari, Manninger e Kirev.

11:48 - Dopo un lungo lavoro in palestra, sono entrati in campo i portieri, pronti ad essere sollecitati dal preparatore Claudio Filippi. 

11:45 - Bonucci e Quagliarella si avvicinano alle tribune per firmare autografi e magliette.

11:40 - I giocatori che hanno eseguito i test atletici stanno rientrando negli spogliatoi, acclamati dai tifosi juventini. Restano in campo solo Quagliarella, Bonucci e De Silvestro, impegnati negli addominali.

11:37 - Stanno per scadere i tre minuti di riposo. Quagliarella stakanovista: durante la pausa effettua una serie di addominali! 

11:34 - Il professor Bertelli concede tre minuti di pausa. I bianconeri si scolano litri di "Powerade"

11:32 - Prosegue la lunga serie di ripetute. Ai margini del campo, Conte segue i suoi giocatori con un pallone tra le mani.

11:27 - Lavoro massacrante per i ragazzi.

11:23 - Giocatori schierati sulla linea di fondo: squadra impegnata in una serie di ripetute da una parte all'altra del campo. Dunque, ancora niente pallone.

11:20 - "Antonio facci un saluto", grida un tifoso. E il tecnico bianconero risponde, guadagnandosi gli applausi degli oltre 500 tifosi presenti sugli spalti.

11:19 . Intanto i collaboratori di Conte piazzano le porte. Ora dovrebbero cominciare un'altra fase dell'allenamento, a base di pallone.

11:15 - Proseguono i test atletici in questa nona sessione di allenamento. Test molto impegnativi. Sono ormai 30 minuti che la squadra sta correndo a piccoli gruppi.

11:11 - I bianconeri approfittano delle brevi pause per dissetarsi e rinfrescarsi. 

11:08 - Stasera un grande ospite sul palco del Summer Village: Giorgio Chiellini.

11:05 - Tanta corsa intervallata da qualche minuto di recupero. I giocatori appaiono molto provati, soprattutto per il gran caldo.

11:00 - I tifosi chiamano Quagliarella e il giocatore bianconero risponde salutando con la mano, mentre è impegnato nei giri di campo.

10:57 - In campo non si vedono ancora Del Piero e i quattro portieri, probabilmente tutti impegnati alle macchine, all'interno della palestra.

10:53 - Cominciano i test fisici. Bianconeri divisi in gruppetti: giri di campo a passo sostenuto.

10:52 - Il professor Bertelli impartisce nuove disposizioni.  

10:49 - Esercitazione terminata. Il gruppo si è ricompattato. Ora tutti i bianconeri sono impegnati in altri esercizi di riscaldamento.

10:48 - Fa molto caldo a Bardonecchia.

10:46 - Il mister segue l'esercizio a bordo campo.

10:43 - I bianconeri stanno portando la palla lungo il percorso, dribblando paletti, ostacoli e sagome per poi andare alla conclusione verso la porta sguarnita.

10:40 - Entra in campo Antonio Conte.

10:37 - Dall'altra parte del campo, senza pettorina, ci sono Chiellini, Motta, Martinez, Pazienza, Lichtsteiner, Pepe, Marchisio, Ziegler, Toni e Matri.

10:35 - I giocatori con le pettorine gialle sul terreno di gioco sono Amauri, Marrone, Pirlo, Grygera, Melo, Krasic, Barzagli, Bonucci,  De Silvestro e Quagliarella.

10:33 - Antonio Conte non è ancora presente sul campo: prima era a colloquio con Alessandro Del Piero. Assente anche il Capitano, che probabilmente ora sta lavorando in palestra.

10:28 - La squadra è divisa anche oggi in due gruppi: uno con le pettorine gialle, l'altro senza. Si è iniziato con un riscaldamento effettuato attraverso un percorso segnato dai conetti ed ostacoli. Un percorso studiato dal professor Bertelli.

10:25 - Sugli spalti oltre 500 tifosi.

10:20 - Inizia il sesto giorno di ritiro per i bianconeri. Dopo la mezza giornata di riposo concessa ieri da mister Conte, la squadra riprende il normale programma di lavoro che prevede due sedute giornaliere. I ragazzi hanno già iniziato a lavorare nel campo comunale di Bardonecchia. La redazione di TuttoJuve.com è pronta a raccontarvi quest'altra lunga giornata della Juventus.

 
 
 

Agente Fifa Petralito: "Per Vidal e Diego bisognerą aspettare

Post n°5067 pubblicato il 12 Luglio 2011 da nadir63l
 

© foto di Nicolo' Zangirolami/Image Sport

L'agente Fifa Giacomo Petralito ha parlato ai microfoni di Calciomercato.it, rilasciando interessanti dichiarazioni sul centrocampista cileno Arturo Vidal (24), obiettivo di mercato della Juventus, e sull'ex bianconero Diego (26), di recente accostato alla Fiorentina, per quello che sarebbe un clamoroso ritorno nel massimo campionato italiano. La situazione dei due calciatori non è però ancora chiara, almeno stando alle parole di Petralito: "Per quanto riguarda Diego direi che tutti i discorsi sono prematuri, non si può sapere ancora se rimarrà in Europa oppure tornerà in Brasile. Credo che però queste voci sulla Fiorentina non possano essere confermate. Non penso che i viola siano interessati a lui. Per quanto riguarda Vidal in questo momento mi trovo in Cile e posso dire che non c’è nulla di concreto. Bisognerà aspettare ancora per avere più chiara la situazione".

 
 
 

     

 

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