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Messaggi del 13/07/2011

Scudetto 2006, la Figc non sa come toglierlo all'Inter...

Post n°5079 pubblicato il 13 Luglio 2011 da nadir63l
 

 
Il presidente Figc, Giancarlo Abete: «Nell'incontro di domani emergeranno gli orientamenti per prendere una decisione il 18 luglio come previsto»
CORTONA, 17 luglio - «Nell'incontro di domani emergeranno gli orientamenti per prendere una decisione il 18 luglio come previsto». Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, prospetta così l'avvicinamento alla data fissata per la decisione sullo scudetto 2006, ribadendo che finora sono state fatte tutte le valutazioni tecniche e di altra natura. «Gli orientamenti saranno a valle dell'incontro di domani, al quale hanno dato la loro disponibilità a partecipare tutte le componenti della federazione, e non sono emersi a monte», ha tenuto a sottolineare Abete. Il presidente della Federcalcio ha parlato a Cortona a margine del premio Fair Play Mecenate, dove gli è stato consegnato quale vicepresidente dell'Uefa il premio assegnato alla federazione europea per il "Fair play finanziario". «Sono molto soddisfatto dell'iter che stiamo completando per la vicenda dello scudetto 2006. Abbiano fatti tutti gli approfondimenti tecnici senza avvalerci di saggi esterni e ora, grazie alle carte messe a disposizione della Procura federale e alle motivazioni inviateci dalle parti coinvolte possiamo dirci nelle condizioni di agire». Abete ha poi sottolineato l'importanza del riconoscimento ricevuto a Cortona, ma ha sottolineato che in Italia il ruolo affidato in Europa al panel Uefa spetta alla Covisoc, che controlla i bilanci societari. «È importante che tutte le società abbiano i conti in ordine, sia per un fatto di sportività, sia per garantirsi una continuità di attività». Il caso della Salernitana, esclusa ieri dalla Lega Pro proprio per problemi di bilancio, è usato come esempio: «Quanto avvenuto alla Salernitana è un peccato, una piazza calcistica importante deve ricominciare da zero. Lo hanno fatto altre società, lo auguro anche alla Salernitana. È importante però che i tifosi rispettino le dirigenze, non facendo richieste impossibili che rischiano di travolgere tutto».

 
 
 

Nuova strategia: Melo per arrivare a Vucinic...

Post n°5078 pubblicato il 13 Luglio 2011 da nadir63l
 

La Juve vuole ad ogni costo il montenegrino.
© foto di Federico Gaetano

Prima Amauri, poi Sissoko, infine Storari. La Juve continua ad offrire contropartite tecniche e conguaglio economico alla Roma per regalare ad Antonio Conte il tanto sospirato acquisto che si chiama Mirko Vicinic. Secondo quanto raccolto dall'emittente radiofonica capitolina "TeleRadioStereo", i bianconeri sarebbero ora pronti ad inserire nell'operazione il cartellino di Felipe Melo (28), che non rientra nel progetto tecnico del tecnico salentino. 

 
 
 

Fiorentina su Calciopoli: Troppe telefonate accantonate...

Post n°5077 pubblicato il 13 Luglio 2011 da nadir63l
 

 
Comunicato ufficiale del club viola: «Bisogna far chiarezza su quanto accaduto nell'estate del 2006 anche alla luce delle novità emerse dal processo di Napoli e dal supplemento di indagine svolto dal procuratore federale dottor Palazzi»
FIRENZE, 13 luglio - La Fiorentina auspica il ritorno a un calcio senza più veleni e sospetti. Ma perchè ciò avvenga, sottolinea in una nota, «bisogna far chiarezza su quanto accaduto nell'estate del 2006 anche alla luce delle novità emerse dal processo di Napoli e dal supplemento di indagine svolto dal procuratore federale dottor Palazzi». «È necessario - afferma il club viola - che venga spiegato a tutti perchè migliaia di telefonate, utili nel loro insieme a precisare il quadro della situazione, siano state accantonate dagli inquirenti, in particolare dal colonnello Auricchio titolare dell'indagine».

IL COMUNICATO - «L'Af Fiorentina chiede con determinazione che il colonnello Auricchio, principale responsabile delle lacune e delle distorsioni emerse, spieghi immediatamente perchè allora vennero prese certe decisioni e chi era al corrente delle decisioni prese. E in particolare - continua il comunicato - perchè venne selezionato il materiale probatorio a disposizione, ignorandone una parte consistente e rinunciando ad altri approfondimenti possibili e opportuni». «È fondamentale anche sapere - continua la nota - se i Pm Beatrice e Narducci fossero tenuti all'oscuro delle intercettazioni arbitrariamente considerate irrilevanti. E se i responsabili di allora del funzionamento della Federcalcio, il commissario straordinario Guido Rossi e gli organi di giustizia sportiva da lui nominati, fossero informati di una trasmissione solo parziale degli atti messi a loro disposizione». Una volta ottenute queste spiegazioni, la società viola propone ai presidenti di tutti i club interessati direttamente o indirettamente di sedersi intorno a un tavolo per cercare di far ripartire il calcio. Dal canto l'Acf Fiorentina, che «ha sempre ritenuto del tutto inaccettabile e lesiva dei principi di moralità che hanno sempre ispirato le azioni della società quella sentenza che da vittima di un sistema inquinato la trasformò in colpevole», ritiene che «le risposte sulle modalità delle indagini e il chiarimento fra i dirigenti dei club siano dovuti anche per rispetto dei propri tifosi e dei tifosi di tutte le altre squadre che devono tornare allo stadio con animi sereni e convinti di non aver subito nessuna ingiustizia».

 
 
 

Bronzetti: "Rossi sicuramente andrą alla Juve. Amauri? Italia o Inghilterra"

Post n°5076 pubblicato il 13 Luglio 2011 da nadir63l
 

L'agente parla del futuro di Amauri e Giuseppe Rossi
© foto di Marco Iorio/Image Sport

Quando si parla di affari che viaggiano sull'asse Spagna-Italia lui è sempre, come si dice in gergo, "sul pezzo". Ernesto Bronzetti, noto agente Fifa e consulente di mercato di diversi top team, ha parlato, poco fa, all'agenzia Adnkronos facendo il punto della situazione su uno dei suoi assistiti, Amauri, attaccante della Juventus ma, soprattutto, esprimendo il suo parere sulla trattativa che dovrebbe riportare Giuseppe Rossi in Italia, più precisamente nelle fila della Juventus. Per quanto riguarda l'attaccante italo-brasiliano, Bronzetti ha dichiarato che sono possibili varie soluzioni: "Amauri? In Italia ci sono tre-quattro societa' che lo vorrebbero. Valutiamo anche una soluzione all'estero, in Inghilterra. In Spagna e' impossibile - ha affermato il procuratore - Il Palermo lo vorrebbe ma per Zamparini c'e' il problema dell'ingaggio troppo alto", dice Bronzetti all'ADNKRONOS. "Non escludiamo una soluzione all'estero, in Inghilterra perche' le spagnole hanno meno soldi di noi", aggiunge l'agente. Stando alle sue parole, non e' da escludere nemmeno che Amauri resti alla Juve, nonostante un ambiente totalmente ostile ed un futuro poco proponibile con la maglia bianconera per l'ariete nato a Carapicuíba, poco digerito dai tifosi juventini per la scorsa annata poco fruttifera a livello realizzativo: "Il mercato delle punte in questo momento e' paralizzato. Lui e' sotto contratto con il club bianconero percio', se non si trovera' una soluzione che vada bene sia al giocatore che alla societa', non e' da escludere che resti". Infine, come anticipavamo, Bronzetti ha espresso tutta la sua fiducia sulle possibilità (altissime) di vedere Giuseppe Rossi con la maglia della Juventus: "Si fara' sicuramente", ha affermato senza mezzi termini l'agente Fifa. E il pronostico, fatto da un espertissimo di calciomercato (spagnolo e italiano) come lui, non può che far ben sperare i sostenitori della Vecchia Signora. Pepito es más que un sueño ...

 
 
 

Stranezze dell’incontro Nucini-Bocassini....

Post n°5075 pubblicato il 13 Luglio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

Il 12 luglio 2011è stato pubblicato da Tuttosport un documento riguardante il sollecito effettuato il 19 novembre 2004 dalla Polizia Giudiziaria alla Telecom da parte della pm di Milano Ilda Bocassini, per ottenere il “file di log numero 131238/2004”.
In questa notifica venne sottolineato che la pratica non solo era urgente, ma che la situazione trattata era “di particolare interesse e delicatezza”.

Di questo incontro con la Bocassini, Nucini ne parlò durante la deposizione del 26-05-09 dove dichiarò: “Non Facchetti, ma qualcuno vicino alla società ha consigliato andassi dalla Bocassini” e che durante l’incontro avrebbe parlato solamente di calcio, senza mai parlare delle sue confidenze con Facchetti, della loro indagine sul mondo del calcio: non avrebbe parlato di Moggi e della sua cupola, ma avrebbe semplicemente parlato di un articolo di giornale dove
Casarin confidava come un arbitro gli avesse rivelato che gli fu chiesto da un designatore di ammonire un giocatore già diffidato.
Logicamente non ci ha creduto nessuno a questo “racconto” di Nucini, il quale ad un certo punto motiva anche il perché non avesse rivelato le “altre cose” solamente per pudore, per rispetto della malattia e morte di Facchetti; morte arrivata tre anni dopo!

Il sospetto è che l’Inter abbia violato la clausola compromissoria presentando un esposto in Procura sulla base delle teorie di Nucini sul mondo arbitrale italiano e la cupola di Luciano Moggi. In quella stessa udienza ed in quella successiva del 15/03/11, Nucini stesso ha cercato poi di deviare questi sospetti sull’Inter affermando che la Bocassini l’avrebbe chiamato a colloquiare sulla base di una denuncia pubblica fatta dall’ex designatore Paolo Casarin.

Avere questo modello 45 significherebbe tante cose; permetterebbe di valutare se alla base del colloquio tra Nucini e la Bocassini, ci sia stato esposto dell’Inter con tanto di conversazioni Nucini-Facchetti registrate su cd, come ha affermato Tavaroli; se l’Inter ha violato la clausola che impedisce ai club di adire una autorità che non sia quella sportiva; se esiste un verbale di questo colloquio Nucini-Bocassini (Nucini nell’udienza del 15/03 ha smentito sia stata fatta la verbalizzazione.); sapere inoltre quando è avvenuto l’incontro Nucini-Bocassini. Saperlo è importante per stabilire se è vero che la Bocassini si sia mossa per via della denuncia pubblica di Casarin. Nucini non ha saputo datare il colloquio in modo preciso ma ha parlato di fine 2003. Se il modello 45 fosse davvero datato 2003, sarebbe un vero miracolo perché la denuncia pubblica di Casarin a Tele Lombardia è del 10/02/2004…come direbbe Enrico Ruggeri “Mistero!”.


Tribunale di Napoli - Udienza del 26 maggio 2009
Udienza Tribunale di Napoli del 26 maggio 2009, SINTESI
Calciopoli: il modello 45
Udienza del 15 marzo
Il piacere della menzogna


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Buffon: "Sei squadre davanti a noi. Col sudore torniamo competitivi"

Post n°5074 pubblicato il 13 Luglio 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Gianluigi Buffon, numero uno della Juventus, presente alla cena per la fondazione "Crescere insieme al Sant'Anna", ha risposto alle domande dei cronisti soffermandosi su diversi argomenti. "Prospettive? Ci sono minimo sei squadre davanti a noi, la realtà dei fatti parla al di là delle motivazioni. Bisognerà scalare queste posizioni gradino per gradino, solo con il lavoro e il sacrificio si potrà tornare competitivi". Si passa poi a parlare del rapporto con il nuovo allenatore, Antonio Conte: "Lui era già un allenatore in campo quando giocavamo e penso che nessuno più di lui avesse quest'attitudine, queste caratteristiche. Vedendolo all'opera si capisce che è determinato ha idee chiare, importanti per una squadra che vuole aprire un ciclo, vincendo le gare attaccando". Infine, un commento sulle voci di mercato che lo hanno visto protagonista assoluto nei mesi scorsi: "Ci sono stati dei momenti non proprio semplici o limpidi in cui ci ho pensato. Però nell’istante in cui la società ha deciso di tornare a puntare in maniera decisa su di me, forse anche grazie alle mie prestazioni degli ultimi due mesi, da parte mia c’è stata la massima disponibilità a sposare questo nuovo progetto. Se tutto dovesse andare a buon fine mi farebbe ancor più piacere perché, oltre ai tifosi e alla dirigenza, faremmo la felicità del nostro allenatore che è stato un nostro caro compagno, mio e di Del Piero. Un compagno che stimavamo tantissimo per l’esempio che dava in campo. Questo sarà un’ulteriore stimolo". L'estremo difensore sposa le idee di Conte: "Come in tutte le squadre che puntano a essere competitive credo che l’equilibrio sia essenziale - dice Buffon -. Nel momento in cui tutti i reparti si muovono all’unisono e accorciano le distanze è tutto possibile. E’ innegabile che ci sia molta voglia di riscatto e ognuno di noi deve coltivare questo sentimento. E’ anche vero che gli ultimi due anni hanno dimostrato che ci sono sei squadre più forti di noi e questo deve far scattare dentro di noi la molla giusta per tornare competitivi e dimostrare che le ultime due annate sono state soltanto sfortunate”.

 



SPIRITO JUVE — “Lo spirito c’è nel momento in cui il gruppo di lavoro è formato da giocatori che hanno una gran convinzione nei propri mezzi, una gran voglia di non mollare e una grande dedizione al lavoro. Dopo due anni in cui arrivi settimo fai fatica a ricercare queste peculiarità in una squadra. Dobbiamo ripartire con tantissima umiltà sapendo che se vogliamo tornare ad essere competitivi la strada è molto lunga ed impervia. E, per chi vorrà, ci sarà da sudare

 
 
 

LIVE BARDONECCHIA - Quagliarella: "I campioni sono sempre ben accolti"

Post n°5073 pubblicato il 13 Luglio 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Fabio Quagliarella, presente alla cena di beneficienza per la fondazione "Crescere insieme al Sant'Anna onlus", ha risposto alle domande degli inviati di Sky: "Ho tantissima voglia di rifarmi dopo sei mesi d’infortunio. Se Conte mi chiedesse di sacrificarmi sulla sinistra per cinque o dieci partite non avrei nessun problema. Giocare in quella posizione per tutto il campionato sarebbe più dura. Anche se nella mia carriera mi sono spesso sacrificato volentieri e mi sono dovuto adattare. Se Conte dovesse chiedermelo ci siederemo e ne parleremo. Acquisti in attacco? L’unica cosa che so è che fino a gennaio la Juventus aveva il miglior attacco della serie A quindi non eravamo messi troppo male là davanti. Ma è giusto che le grandi squadre come la Juventus cerchino grandi giocatori e in questo caso si cerca un attaccante. Se arriveranno giocatori che ci faranno fare ancor di più il salto di qualità li accoglieremo a braccia aperte”. Quagliarella passa poi al rapporto con Conte: "Il mister sa quello che vuole. Ci ha detto che vuole vincere a tutti i costi e che non dobbiamo assolutamente comportarci da provinciale. Siamo la Juventus e tutte le partite dobbiamo giocarle a viso aperto contro qualsiasi avversario e provare a vincerle tutte. Vuole pressare subito i rivali e fargli capire che non c’è trippa per gatti. Il suo modo di pensare il calcio a me piace tantissimo perché gli attaccanti sono sempre nel vivo del gioco e io amo stare nel vivo del gioco. Siamo il fulcro del suo credo tattico. Io personalmente sono super felice di questo”.

 
 
 

Revoca e prescrizione...

Post n°5072 pubblicato il 13 Luglio 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

M. Barbato

Ormai si parla solo di tre cose. Due sono assolutamente attinenti con questa assurda vicenda che è calciopoli, la terza non c’entra nulla ma è ormai diventata il presupposto da cui parte qualunque discorso onesto (nel senso fatto dagli onesti).
I tre argomenti principi sono: revoca dello scudetto, prescrizione degli onesti e beatificazione di Giacinto Facchetti.
Visto che le pratiche riguardanti il terzo punto sembrano già alle soglie della Santa Sede, concentriamoci sui primi due punti.

Revoca dello scudetto 2006

La richiesta nasce dall’esposto della Juventus del maggio 2010, in cui veniva chiesta parità di trattamento e sequestro della refurtiva da cinque anni pacchianamente in mostra nella bacheca della sede della SARAS a Milano.
A circa 16 mesi dall’esposto della Juventus, Abete dice che il 18 luglio si prenderà una decisione.

L’esposto si basa sul fatto che secondo la società bianconera la decisione di assegnare quel titolo all’Inter sia stata inpoinatamente presa dall’allora Commissario Straordinario Guido Rossi che, richiesto un parere consultivo ad una commissione di tre esperti di Diritto Sportivo, avrebbe considerato non esistenti quei comportamenti poco limpidi, da parte della squadra prima in classifica dopo le penalizzazioni, e che nel parere dei tre saggi venivano indicati come presupposto valido per non assegnare il titolo.
L’istruttoria dibattimentale a Napoli ha dimostrato, piaccia o non piaccia all’Assessore, che di comportamenti poco limpidi ce ne erano in abbondanza .
E quindi, venendo ufficialmente meno quella limpidezza di comportamento, la decisione presa da Guido Rossi andrebbe revocata.
La tesi dell’esposto ha trovato un appoggio ufficiale nella recente relazione fatta da Palazzi in merito all’ennesimo filone di indagini sulla stagione 2004/2005, in cui il Procuratore ha contestato diverse violazioni al Codice di Giustizia Sportiva all’Inter, compreso il famoso art. 6 sull’illecito sportivo.

La tesi sostenuta invece dall’inter, che a quello scudetto vinto in segreteria (Mourinho dixit) tiene particolarmente, è invece che il Consiglio Federale, pilatescamente indicato da Abete come l’organo che dovrà decidere, non abbia la legittimità per prendere una decisione di revoca se non in conseguenza di una sanzione disciplinare di illecito sportivo da parte degli organi di Giustizia. L’Inter sostiene inoltre che un tale provvedimento sarebbe comunque possibile solo in presenza di un contraddittorio con chi quel provvedimento dovrebbe subire.
Opinioni completamente agli antipodi.
La Juventus chiede che venga rivisto quel principio etico che fu alla base della decisione, l’Inter si muove sventolando in alto il regolamento della Giustizia Sportiva.
Per qualche giorno, a rendere il quadro generale ancora più confuso, è girata la voce che non esisterebbe in FIGC alcun documento ufficiale che attestasse la decisione presa da Guido Rossi nel 2006.
Alcuni avrebbero addirittura individuato questa mancanza di un documento formale come la scappatoia migliore per Abete per uscire da questa situazione: se non è mai stato redatto un documento ufficiale allora non c’è nulla da revocare, quello scudetto non sarebbe in realtà mai stato assegnato.

In realtà, aldilà delle interpretazioni regolamentari, tutto ruota intorno alle parole.
La Juventus ritiene che sia venuto a mancare quel presupposto richiesto di limpidezza e che quindi quella decisione venga revocata.
Ma forse il punto di vista da cui guardare quanto accaduto nel 2006 potrebbe essere un altro.
Il parere chiesto dall’allora Commissario Straordinario riguardava la “assegnabilità” o meno di quello scudetto.
Nel parere si diceva che in presenza di sanzioni che avessero comportato modifiche della classifica, l’art.49 delle Noif prevedesse l’automatica acquisizione del titolo per la squadra meglio classificata. I tre saggi aggiungevano che comunque fosse potere degli Organi Federali non assegnare il titolo quando ci fossero motivi di ragionevolezza e di etica e quando anche le squadre non sanzionate avessero tenuto comportamenti poco limpidi.
Di fatto il parere dei tre saggi potrebbe essere interpretato come un semplice nulla osta a procedere secondo le norme Noif.
In quest’ottica Guido Rossi di fatto non avrebbe preso alcuna decisione. Semplicemente avrebbe preso atto di quello che dicevano le norme. O, per meglio dire, avrebbe preso atto che non era necessario prendere decisioni (intendendo come unica eventuale decisione che avrebbe potuto prendere quella di non assegnare il titolo).
E questo non aver preso alcuna decisione, ma aver lasciato che venissero applicate le norme vigenti, spiegherebbe anche la mancanza di un documento ufficiale. .

Insomma alla fine si tratterrebbe unicamente di capire se una decisione Guido Rossi l’abbia presa o no. Se quindi ci sia realmente una decisione da revocare o se invece la revoca dello scudetto all’Inter potrebbe passare unicamente attraverso un eventuale procedimento sportivo ai danni dell’Inter.

Da parte juventina qualcuno ha però fatto notare che il requisito richiamato dai tre saggi nel 2006 fosse la non limpidezza dei comportamenti e non la necessità di una sanzione disciplinare.....ma siamo sempre lì, all’interpretazione delle parole, perché la risposta potrebbe essere che quella limpidezza fosse stata richiamata solo come motivo in quel momento per una eventuale non assegnazione, e non come criterio valido anche in futuro per una revoca.
Ma, come dice qualcuno importante, andiamo avanti.

Bisogna forse aggiungere qualcos’altro in tutto queste ginepraio di interpretazioni: le parole di Abete e la relazione di Palazzi.
Dando per valida l’interpretazione data dall’Inter nelle sue tesi, e cioè che in assenza di una sanzione disciplinare non sia possibile alcuna revoca, non si può non sottolineare che anche la relazione di Palazzi, da un certo verso, sembra appoggiare le tesi degli Onesti.
Infatti le contestazioni mosse all’Inter in quella relazione, anche quelle di illecito, sono state addolcite da quella parolina magica di cui oggi in molti discutono: prescrizione!
Leggendo il risultato delle indagini svolte da Palazzi ce ne sarebbero diversi di validi motivi per deferire gli ex Onesti, almeno una quarantina di telefonate pesantuccie, ma purtroppo – e che ci volete fare...- tutto è stato scoperto troppo tardi.
Niente deferimento per l’Inter e quindi “refurtiva” ancora ben al sicuro nella sede della Saras.
Praticamente è lo stesso Palazzi, oggi così pesantemente attaccato dal mondo onesto e puro, che lancia all’Inter la ciambella a cui aggrapparsi per non mollare lo scudetto della Juve: vi accuso, e mostro al mondo intero che io non faccio sconti a nessuno, ma purtroppo non vi posso portare davanti alla Corte.

A questo punto, però, non possono non essere ricordate le parole di chi riveste il ruolo più importante all’interno della FIGC, Giancarlo Abete.
Abete si è espresso più volte sull’esposto della Juventus, a volte non considerandolo affatto, altre volte rassicurando il mondo bianconero che la cosa andava avanti e che presto si sarebbe giunti ad una conclusione.
Ora, lasciando da parte se l'indagine di Palazzi sia nata come iniziativa autonoma o in seguito all’esposto firmato da Blanc nel maggio 2010, non vi è dubbio che nella relazione di Palazzi di tale esposto si sia tenuto conto; così come non vi è alcun dubbio che il Presidente della FIGC abbia anche dichiarato alla stampa che la decisione finale che avrebbe preso il Consiglio Federale in merito all’esposto sarebbe stata un decisione politica.
Ma Abete ha anche detto di più. L’8 aprile 2010 ha voluto rassicurare tutti quelli che facevano notare l’immobilismo della FIGC, a fronte della montagna di nuove (nuove ?) intercettazioni che riguardavano gli Onesti e che stavano emergendo da Napoli, ricordando che “L’etica non va in prescrizione”.
Ora, è vero che Abete si trova a rivestire l’incarico di Presidente Federale anche in virtù del suo democristiano cerchiobottismo, ma dire a più riprese quelle cose dovrebbe lasciare intendere che, prescrizione o non prescrizione, regolamenti o non regolamenti, il suo intento dovrebbe essere quello di mettere una pezza ad una delle più sfacciate ingiustizie commesse nel 2006.
E per altro, il cercare di porre rimedio - anche eventualmente aggiungendo o modificando qualcosa al CGS in nome di sopraggiunte necessità - non sarebbe il primo caso che si verificherebbe dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice di Giustizia Sportiva.
Dopo la creazione dell’illecito strutturato, dopo l’obbrobrio della norma sulle sentenze rese e dopo il “deferimento prescritto”, apporre qualche altra modifica regolamentare, che finalmente mettesse riparo a qualche stortura, non sarebbe poi una cattiva idea.
Va inoltre sottolineato che il fatto che Abete ritenga la decisione una decisione politica ed etica viene avallata dalla constatazione che, dopo la relazione di Palazzi, lo stesso Abete ha continuato a dire che la decisione verrà presa il 18 dal Consiglio Federale.
Se realmente il capo della FIGC ritenesse valida la tesi che in assenza di un procedimento disciplinare a carico dell’Inter non sarebbe possibile alcuna revoca, perché continuare a dire che il 18 si saprà tutto? Di certo il CF non è una commissione di esperti in grado di valutare questioni di Diritto Sportivo.
Si fosse mai Abete ricordato che il suo ruolo di Presidente gli conferisce anche poteri decisionali di questo tipo?
E per quale motivo poi, qualora realmente per una decisione come quella attesa per il 18 luglio ci fossero degli impedimenti legati alle regole del Codice Sportivo, lo stesso Palazzi nella sua relazione avrebbe scritto che, alla luce dell’intervenuta prescrizione, solo la Federazione potrebbe pronunciarsi sull’oggetto dell’esposto della Juventus, e peraltro anche richiamando il famoso parere consultivo dei tre saggi nel 2006 alla base del quale è stato costruito l’esposto della Juventus?

La Prescrizione

Due parole vanno, infine, dette, sulla dichiarazione di avvenuta prescrizione con cui Palazzi ha salvato l’Inter.
A parte il fatto che sarebbe anche il caso che qualcuno finalmente individuasse i responsabili di questi occultamenti delle telefonate dell’Inter, ma veramente Palazzi ci vuole far credere che un Ufficio Indagini serio avrebbe aspettato che le difese di Moggi andassero a scovare quelle telefonate nascoste fra brogliacci improbabili e cd che non si leggevano invece di seguire il consiglio di Borrelli che già nel 2006 avvertiva sulla necessità di continuare ad indagare?
E inoltre, ma perché nessuno in Federazione si prende la briga di confermare o smentire quanto asserito da Palazzi sui termini della avvenuta prescrizione?
Siamo proprio sicuri che il Procuratore Sportivo abbia dato una interpretazione corretta del Diritto Sportivo?
Il dubbio non viene solo dalle interpretazioni sulla applicabilità o meno della prescrizione anche per l’illecito sportivo, ma anche su quale sia il Codice di Giustizia Sportiva da applicare ( applicando il nuovo la prescrizione non ci sarebbe).
E sembra quantomeno singolare che proprio uno di quei tre esperti di Diritto Sportivo, il Prof Pardolesi, che nel 2006 contribuì alla stesura del parere consultivo richiesto da Guido Rossi, in diverse occasioni abbia dichiarato che a suo avviso ci sarebbero gli estremi per considerare non prescritto quanto emerso a carico dell’Inter.
Ma chissà se la sua competenza sia ancora ritenuta valida come cinque anni fa.
Chiudo con ultima considerazione.
Fra le varie stranezze che ho trovato nella relazione di Palazzi, a parte il non pertinente riferimento alla gravità delle colpe di Moggi e la Juventus (ma non si era detto che ogni caso andasse esaminato singolarmente e distintamente dagli altri?) e i ripetuti riferimenti al fatto che nel processo del 2006 gli articoli richiamati per le violazioni contestate nel deferimento fossero poi stati in larga parte derubricati nelle sentenze, mi chiedo anche un’altra cosa.
Ma è normale che Palazzi nel rapporto sulle indagini da lui effettuate abbia anche già emesso una specie di sentenza per prescrizione?
Va bene che dal 2007 in lui si sono accorpate la figura dell’Investigatore e quella del Procuratore, ma è lecito e legittimo che adesso si pronunci anche su cose che normalmente rientrano invece nei compiti di un Giudice?

Non ci resta che attendere il 18 luglio e vedere se sarà realmente il saggio ed esperto Claudio Lotito a dipanare la matassa.

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