juveland

© foto di Filippo Gabutti

Mancava solo l'ufficialità, che è puntualmente arrivata in serata: la Juventus, attraverso una nota, ha comunicato "di aver risolto consensualmente il contratto di prestazione sportiva con il calciatore Tiago Cardoso Mendes. Tale operazione genera un effetto economico negativo sull'esercizio 2010/2011, pari a € 2,8 milioni, per effetto della svalutazione del valore residuo del calciatore", recita il comunicato del club bianconero.

© foto di Alberto Fornasari

Un’occasione persa: la più grande, ma soprattutto la più grave. Il dribbling sull’assegnazione o sulla revoca dello scudetto del 2006 rappresenta una pesante sconfitta per il mondo del calcio, che ha dimostrato di non sapersi guardare dentro in un momento storico così delicato.

Il presidente federale Abete ha messo un cappello politico a tutta la vicenda, ricordando che in passato sono stati i sette club più potenti a scegliere la strada del doppio designatore. Eccolo, il peccato originale. Così come ha sottolineato che lo scudetto del 2006 era finito sulle maglie dell’Inter, dopo che gli organi competenti avevano potuto analizzare solo una parte delle intercettazioni telefoniche. Ma il passaggio più significativo nel discorso di Abete è in quell'auspicio disatteso: sperava che l'Inter rinunciasse alla prescrizione. O, come abbiamo sostenuto sin dal primo istante, rinunciasse direttamente a quel titolo. Uno scudetto che tutto il movimento, più ancora dell'Inter, avrebbe dovuto lasciare vacante: il segno, indelebile, del più grande scandalo che ha scosso il calcio.

Tutto ciò non è successo e resta, di questa vicenda, un senso di vuoto, impotenza. Ecco perché la decisione sullo scudetto del 2006, quella di scivolare sugli specchi deformanti di una giustizia ingiusta, rappresenta un attentato alla credibilità di un intero sistema. Il calcio italiano, in uno dei giorni cruciali della sua storia, non ce l'ha fatta a dare un’accelerazione a se stesso, nel tentativo di recuperare spessore e fiducia.

A prendere le distanze sono stati in pochissimi. Tra questi il presidente della Lega di B, Andrea Abodi, che si è astenuto ritenendo che la Figc avesse la facoltà di decidere in base all’articolo 13.2 dello statuto federale, che attribuisce alla Figc il diritto di designare chi ha vinto il campionato. Un po’ di luce, che però non è bastata a farsi largo in quell’eccesso di cautela, una palude di dubbi, emerso da parte della stragrande maggioranza. Sulla stessa lunghezza d’onda di Abodi si è ritrovato il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che non ha condiviso l’aspetto procedurale della votazione, mettendo in discussione - giustamente - anche la titolarità del procuratore federale in merito al richiamo della prescrizione.

Il fronte, insomma, non è stato compatto. Ed è naturale, giustificata, ora la mossa della Juve, pronta a ricorrere alle vie legali per chiedere giustizia su quello scudetto assegnato frettolosamente all’Inter: si parla di risarcimenti. Morali ed economici. Già, perché gli effetti di quello scudetto 2006 non sono stati solo di carattere sportivo, ma anche di carattere amministrativo. In quell’estate ci sono stati, ormai è innegabile, club colpiti nella passione e nelle casse. E altri club, invece, che hanno tratto profitto e benefici da quel verdetto.

C’è chi è uscito rafforzato da Calciopoli. E chi, al contrario, ha pagato un prezzo altissimo. In questo gruppo di società uscite danneggiate va inserita anche la Fiorentina, che - per difendersi da una pressione esterna insopportabile - è però finita sul banco degli imputati, condannata a rinunciare alla conquista della qualificazione in Champions League ( soldi e prestigio) e a partire nella stagione successiva con un pesante handicap. La famiglia Della Valle aveva invocato, nelle scorse settimane, un senso di responsabilità e un totale coinvolgimento sul caso dello scudetto del 2006. Si era battuta affinché i presidenti si potessero ritrovare intorno a un tavolo a riflettere, ad analizzare, a scavare su un problema che non doveva e non poteva essere ignorato. Logico che una profonda rivisitazione dovesse partire, passare, dalla disponibilità generale a mettere da parte, per un momento, gli interessi personali. Per ragionare in termini di sistema, di squadra, di movimento. Un richiamo che almeno finora è caduto fragorosamente nel vuoto.

Uno scenario sgradevole, avvilente, che rischia di alimentare tensioni e veleni in vista dell’inizio della nuova stagione. La decisione ingessata di ieri è lo specchio di un sistema impacciato e in sofferenza, incapace di farsi domande scomode e di dare un’immagine matura di se stesso. Era questa l’urgenza: provare a riparare in modo concreto a una giustizia che il tempo ha con-fermato sommaria e incompleta. E viene da chiedersi, sempre di più, perché nel 2006 fu adottata una selezione così netta delle intercettazioni. Con alcuni club passati al setaccio, sotto la lente di ingrandimento, e altri completamente ignorati. E' l'altra risposta che resta in sospeso.

Certo è che l’etica non può e non deve andare mai in prescrizione. E’ sufficiente pensare che non c’è prescrizione nel Codice di Procedura Penale, di fronte a reati più gravi. E l’esempio ci arriva da processi storici che sono stati riaperti dopo decenni. Ma il calcio viaggia su altre frequenze, anche a costo di tradire un suo mandato. La prescrizione, che solo recentemente è stata portata a otto anni, è un muro invalicabile. Anche quando c'è di mezzo l'attentato più grave al sistema sportivo, che si fonda su tre princìpi indissolubili: lealtà, probità, trasparenza.

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Clamorosa iniziativa dei tifosi sul web dopo la mancata revoca dei titoli ai nerazzuri. I membri del consiglio federale non hanno preso una decisione chiara a parte Dante Cudicio, avvocato del Foro di Udine, mentre i tifosi sembrano avere un orientamento molto più deciso. Tifosi non solo bianconeri, ma anche rossoneri che con il passaparola sui social network twitter, facebook  e non solo stanno coinvolgendo sempre un numero maggiore di tifosi per una pacifica protesta "di cartone".

La protesta è goliardica e totalmente pacifica: "Deposita anche tu un cartone in Corso Vittorio Emanuele al 9. Lì lo riciclano!"

L'appuntamento dovrebbe essere per venerdì 22 alle 18, ma sembra che già qualcuno sia passato ieri sera a lasciarne qualcuno. La redazione di Tuttojuve ha preparato un bel cartone da lasciare in questi giorni in Corso Vittorio Emanuele, del resto li il cartone te lo prendono e lo mettono in bacheca.

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Felipe Melo annuncia ufficialmente il suo addio alla Juventus. Il centrocampista bianconero, contrariato per le ultime voci di mercato che lo danno in procinto di trasferirsi in Brasile, ha diramato una comunicato nel suo paese attraverso le persone che gli curano l'immagine per precisare che non tornerà a giocare in patria, almeno per ora, dopo che è saltata una trattativa a buon punto che era in corso con il San Paolo. "Mi ha dato molto fastidio - fa sapere il centrocampista - che persone che neppure conosco abbiano parlato per mio conto nel caso del mio presunto passaggio al Palmeiras. Quanto al Flamengo, tutti ne parlano ma non si è mai interessato a me, mentre Santos e Gremio hanno fatto solo un 'sondaggio'". Melo fa invece capire che con il San Paolo la trattativa era arrivata ad un punto molto avanzato: "Ero arrivato a scegliere il quartiere in cui avrei abitato. So che lì mi avrebbero trattato con grande affetto, poi però dall'Europa è arrivata una proposta che aumenta di molto il mio 'salario'. Ora stiamo mettendo a punto i dettagli, e nei prossimi giorni dovrebbe essere fatto tutto". L'offerta che così tanto è piaciuta al giocatore potrebbe essere stata fatta dal Galatasaray o dal Paris St. Germain, almeno stando a quanto si dice in Brasile. Melo tiene anche a precisare di non essere stato messo fuori rosa dalla Juventus. "Non sono stato 'tagliato'. Semplicemente - spiega -, d'accordo con i dirigenti abbiamo deciso che, visto il mio stipendio, non è conveniente nè per me nè per il club che io disputi soltanto il campionato italiano, visto che ho un contratto fino al '14".
 

© foto di Federico Gaetano

Il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Giancarlo Abete, durante la conferenza stampa post Consiglio Federale, ha spiegato le motivazioni che sono alla base del rigetto dell'esposto della Juventus. Abete ha anche affermato che si sarebbe auspicato la rinuncia alla prescrizione da parte del club di Massimo Moratti.

CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO

La voce numero uno del mondo bianconero torna sulle pagine di Tuttojuve.com e in esclusiva risponde a una lunga intervista sul ritiro di Bardonecchia, sul mercato, sulle prospettive della nuova stagione targata Antonio Conte e su Calciopoli.

Nuovo inizio, si parte dal passato, Antonio Conte, prime impressioni

Conte ha rappresentato senza ombra di dubbio il top player del ritiro biancionero. Il pubblico è impazzito per la sua schiettezza, per la sua attenzione nei dettagli di ogni allenamento e , ovviamente, per la juventinità che si respira ad ogni angolo con il suo ritorno. Ha la storia dalla sua parte e può permettersi rimproveri o dialoghi critici con giocatori che altrimenti non sopporterebbero tale situazione.

Parliamo del ritiro: diario da Bardonecchia, o Pardonecchia (così leggiamo sulla tua pagina facebook) cosa ti è piaciuto di più e cosa meno?

Mi è piaciuta la logistica della città che è abbastanza grande e ci ha permesso di lavorare con tranquillità e spazi adeguati,il clima fresco ma non troppo( eccezion fatta per la grandinata di metà settimana). Per lo stesso motivo, devo essere sincero, era più calorosa Pinzolo che racchiudeva hotel,campo e ristoranti di riferimento in un fazzoletto e quindi il contato con i tifosi risultava più focoso.

Qualche aneddoto dal ritiro, Pepe è veramente il più simpatico?
Simone è uno show-man eccezionale di natura e quindi risulta il più simpatico. La sorpresa potrebbe essere Andrea Pirlo che all'apparenza sembra un musone ma invece sa essere ironico senza esagerare.

Lichtsteiner, Ziegler, Pirlo, Pazienza.... soprannomi nuovi? Attento che il tuo "amico" Pellegatti aveva Trilli Campanellino /Aracne, la tessitrice dell'Asia minore  e dalla sponda Lazio ci diconodi Forrest Gump...?

I soprannomi ho deciso di studiarli a Ferragosto così mi passa la giornata più inutile ( a mio avviso) dell'anno. Certamente, vista l'età avanzata, Pirlo ne avrà uno completamente nuovo. Lichsteiner potrebbe mantenere quello coniato dal mio collega De Angelis che mi sembra molto azzeccato. Su Ziegler ho già una mezza idea mentre Pazienza lo ha insito nel cognome: ci vuole pazienza !

La rivelazione della prossima stagione bianconera....?

Rischio molto e vado contro-corrente ma per quel che ho visto ( poco) e soprattutto per le notizie dei miei colleghi napoletani, potrebbe essere proprio Pazienza: ligio al dovere, silenzioso, si fa il cosiddetto mazzo e in campo sputa sangue per conquistarsi il posto.

Parliamo del top player? Arriva sul serio o è stata tutta una bufala?

Intanto dovremmo accordarci sulla definizione di top player. Lo è per ingaggio, per qualità tecniche o per il curriculum? Pirlo è un top player con tutte e tre le caratteristiche ma,arrivando a parametro zero, nessun tifoso lo considera tale ed è sbagliato. Io penso che la Juventus dovrebbe assecondare le esigenze del nuovo allenatore ma mi rendo conto che se parli di due/tre top players prima che cominci il mercato, ti trovi poi a dover soddisfare la folla smaniosa della figurina. Marotta si è infilato in una situazione difficile che prevede al tempo stesso l'acquisto di un giocatore che soddisfi la fantasia del pubblico, le necessità tecnico-tattiche dell'allenatore e la capacita di spesa della società.

Preferisci Rossi, Aguero o Tevez?

Io preferivo Sanchez e ora punterei su Vucinic. Giocatori adatti al sistema di gioco di Conte che hanno numeri tecnici per  rallegrare i tifosi ed esperienza di club ( Vucinic) o di nazionale ( Sanchez) che li ha già messi di fronte alle difficoltà del calcio mondiale. Il problema è sempre quello del prezzzo: fino a quando non si scende a miti consigli rimangono operazioni difficili da portare verso una conclusione positiva.

Per il centrocampo avresti puntato su Diarra, su Vidal o su chi altro?

Diarra poteva essere il centrocampista ideale da affiancare a Pirlo,un "cagnaccio" della mediana. Dal punto di vista mentale ha qualche piccolo problema di personalità eccessiva ( se la tira come dicono i giovani) e anche il suo ingaggio rimane abbastanza elevato. Vidal, al momento, rappresenta la soluzione migliore sul mercato per età, prezzo del cartellino e dello stipendio, capacità di abbinare fisicità e qualità.

La difesa va bene così?

La difesa può andare bene così se protetta in maniera adeguata altrimenti un difensore centrale capace di guidarla praticamente da solo manca. Sulle fasce laterali con gli arrivi di Ziegler e Lichtsteiner la Juventus  è sicuramente  migliorata. Tanto per capirci: se davanti alla difesa ho Blasi e Apppiah è un conto, se giocano Emerson e Viera cambia la musica.

Capitolo cessioni: se avessi il potere di decidere il futuro di Felipe  Melo, Sissoko, Iaquinta e Amauri, cosa faresti?

Li venderei  per motivi diversi. Melo non è mai riuscito a dimostrare di valere l'investimento e rimane una via di mezzo tra un mediano e un lento costruttore di gioco. Sissoko sarebbe l'uomo giusto fosse il giocatore della prima Juve di Ranieri. Poi si è perso tra incomprensioni ed infortuni e per ritrovarlo dovremmo chiedere alla redazione di "Chi l'ha visto". Iaquinta, come Momo, sembra perseguitato da una bambola Woodoo e passa più tempo in infermeria che sul campo di gioco o di allenamento.
Amauri...che ve lo dico a fare????

Cosa manca a questa Juve per lottare e dico lottare con le prime?

Un pò di fortuna nei momenti delicati della stagione che, stranamente, dal 2006 è venuta a mancare. Un cambio di politica gestionale della società che preveda una linea diretta presidente-dg-allenatore onde evitare polemiche spacca-gruppo e rivoluzioni interne od esterne contro la guida tecnica  e, ovviamente, almeno un giocatore molto forte per reparto che le formazioni avanti in classifica hanno gia da anni.

Marotta: promosso, bocciato o rimandato a settembre?

Marotta , come tutto il management della Juventus, al momento è sotto stretta osservazione e sa che non si può sbagliare la costruzione della squadra  della prossima stagione. La Juve è davanti ad un bivio: se prende la strada giusta sarà un viatico per crescere sempre di piu e tornare ad essere competitiva. In caso contrario l'effetto boomerang sui prossimi campionati potrebbe divenire  devastante.

Come non parlare di Farsopoli? Lo scudetto non è stato revocato. Adesso che si fa?

Si deve andare fino in fondo (questa volta) per ristabilire la  verità di un periodo storico del nostro calcio e ridare credibilità ad un movimento che l'ha persa da un pezzo.
 

Ma i tuoi "amici" interisti non lo vogliono proprio restituire? Ma in redazione trovi sempre tutto o ogni tanto ti manca qualcosa?

Iniziano a comprendere ora,con 5 anni di ritardo, cosa ha significato per tutti noi juventini improvvisarsi avvocati, giudici, investigatori e passare le notti a leggere carte per capire cosa era davvero successo. Il problema è che più cercano di capire e più si rifiutano di cambiare idea ma ad un certo punto dovranno farsene una ragione perchè, a parte una fetta di Milano, il resto della nazione ha capito da tempo.

Programmi per l'estate? Juve in gol a settembre.... ci racconti qualche anteprima?

Al momento tante sorprese giaciono in cantiere ma non si sa se verranno realizzate. Di certo ci sono i racconti della Juventus su Mediaset Premuim ( audio tifoso) che sono LA COSA PIU BELLA CHE C'E'.........e un  costante ampliamento dei miei canali sul web oramai inglobati sul sito www.claudiozuliani.it. Devo ringraziare chi mi ha convinto ad entrare nel mondo del web (lui lo sa) e i tantissimi tifosi bianconeri che mi infondono entusiasmo a continuare per vivere la juve assieme con interazione continua, sperando di vincere qualcosa in tempi brevi perchè  lo meritiamo tutti.

Ringraziamo Claudio, come sempre disponibilissimo e lo aspettiamo ancora sul nostro sito, speriamo per commentare le imprese positive della nuova Juventus

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

E'iniziata in queste ore la tournée della Juventus. I bianconeri sono partiti da Vinovo e hanno raggiunto l'aereoporto di Caselle per volare negli States dove saranno per i prossimi giorni. Grande entusiasmo per i giocatori soprattutto per Alessandro Del Piero che si è prestato volentieri ai tifosi presenti. Ventisette gli juventini chiamati da Antonio Conte, tra i quali non figurano Felipe Melo e Amauri. E proprio sul centrocampista brasiliano, secondo Paolo Aghemo di Sky Sport 24 sembra essere scemato l'interesse del Corinthias, ma si sarebbe fatto avanti prepontemente il Borussia Dortmund. Potrebbe essere la Bundesliga, quindi, il prossimo campionato di Melo.