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Messaggi del 01/08/2011

Tuttosport - De Santis: "Moggi era l'unico obiettivo"

Post n°5190 pubblicato il 01 Agosto 2011 da nadir63l
 

Fonte: di Guido Vaciago per "Tuttosport"
© foto di Federico De Luca

Massimo De Santis, cinque anni dopo, cosa rimane di Calciopoli?

«A parte la tanta amarezza, ben poco... Dell’inchiesta intendo. Nel corso del dibatti mento del processo di Napoli tutto è crolla to e si è sgretolato davanti alla ve rità che final mente è stata cercata ed è saltata fuori. Tardi, pur troppo, per chi nel frattempo ha pagato, in tempo per poter almeno riscrive re la storia».

Intanto, chiunque ricostruisca la storia del l’inchiesta si rende conto che, al di là di Luciano Moggi, il protagonista è lei. La chiave di volta delle indagini.

«E c’è un motivo. Proviamo a partire un po’ più da lontano: tutto inizia con le indagini illegali della Telecom e con quelle della procura di Torino. C’è un filo rosso che lega quelle inchieste con quella di Napoli: ma a Milano e Torino tutto si arena davanti a un elemento fondamentale: manca il coinvolgimento di almeno un arbitro e quindi non si consuma un reato e così non si riesce a incastrare Moggi. Lo stesso pm Maddalena che si trova con le prima intercettazioni Moggi-Bergamo, archivia l’inchiesta, commentando che è sconveniente il rapporto designatore dirigente, ma solo dal punto di vista sportivo, dove si potrebbe configurare un articolo 1, ma non ci sono riscontri di comportamenti penali. A Napoli, il riscontro per costruire l’indagine e iniziare le intercettazioni se lo costruiscono con la teoria della combriccola romana».

In che modo, scusi?

«C’è bisogno di un arbitro per dimostrare la frode sportiva, no? E allora pescano De Santis che nel lontano 2000 aveva annullato il gol di Cannavaro nella famosa Juve-Parma, quindi agli occhi di tutti è filomoggia no e filojuventino. Dal Cin tira fuori la storia di un gruppo di arbitri romani vicini alla Gea (nel quadro di un’altra inchie sta sulle scommesse, ndr) e gli inquirenti dell’inchiesta di Napoli pescano Spinelli e Cellino che confermano la storia della combriccola e dei legami con la Gea. Era il tassello mancante, lo trovano e così mi ritrovo in mezzo a un incubo. Il problema è che quel tassello, poi, non è così resistente, visto che lo stesso Auricchio, il tenente colonnello che ha coordinato le indagini, smonta in aula la teoria della combriccola romana».

Ricordiamo come...

«Semplicemente dice che era un’ipotesi investigativa che non ha trovato riscontro e spiegando che un’indagine può partire in un modo e finire in un altro. Peccato che quell’ipotesi investigativa gli permette di teorizzare l’associazione a delinquere e iniziare le intercettazioni».

Per altro lei è l’unico arbitro intercettato. Curioso in un’inchiesta che dovrebbe scoperchiare i legami fra buona parte dell’ambiente arbitrale e la Juventus.

«Mi è capitato di incontrare il pm Beatrice e Auricchio fuori dal tribunale. Ho detto loro: peccato, avevate l’occasione per condurre la più grande indagine sul mondo del calcio, ma la vostra volontà di colpire solo la figura di Moggi ha creato un gran pasticcio: perché non intercettare altri dirigenti e altri arbitri? Avrebbe avuto un logica no? E invece... Nel calcio non è cambiato nulla, tranne che qualcuno è stato punito ingiustamente, altri ne hanno approfittato per avvantaggiarsi e oggi fanno il bello e il cattivo tempo».

Tra le intercettazioni ignorate ne spunta una in cui l’addetto agli arbitri milanista Meani le chiede esplicitamente di non ammonire Nesta in vista di Milan-Juve.

«E la storia dietro quella telefo nata spiega molto di Calciopoli. Io arbitro Fiorentina-Milan che precede Milan-Juve decisiva per lo scudetto. Da parte milanista c’è ansia perché mi ritenevano vicino alla Fiorentina e alla Juventus, quindi temevano un arbitraggio favorevole ai viola e qualche squalifica pro Juve... E invece il Milan vince e io non ammonisco milanisti diffidati. Eppure secondo l’accusa, che si basava sull’intercettazioni Mazzini-Menucci io ero il “fischiettatore giusto” con cui la Viola avrebbe vinto. Peccato non ci siano riscontri. Perché molti millantano e la realtà è diversa. Ma questo gli inquirenti non lo considerano mai... D’altra parte io ero uno degli arbitri con i quali la Juventus aveva la media punti peggiore. Mica male per essere uno dei promotori della cupola, no?».

Cinque anni dopo De Santis cosa farà?

«Aspettiamo la sentenza di Napoli e cerchiamo di riscrivere la storia. Nel frattempo rientro nel calcio, sarò il dg della Palestrina, Interregionale. Parto dal basso con umiltà e tanta voglia. E poi sto per di ventare avvocato: un’eredità di Calciopoli che mi ha dato la voglia di lottare per una giustizia più giusta». 

 
 
 

VUCINIC: "Felice ed emozionato. Sì, posso fare l'esterno sinistro"

Post n°5189 pubblicato il 01 Agosto 2011 da nadir63l
 

Le prime parole dell'attaccante montenegrino da nuovo acquisto della Juventus
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dopo l’annuncio ufficiale del suo acquisto da parte della società, arrivano anche le prime parole da giocatore della Juventus di Mirko Vucinic. Il montenegrino, ingaggiato dal club bianconero per 15 milioni di euro dalla Roma, ai microfoni di Juventus Channel fa capire tutta la sua determinazione nell’affrontare questa nuova avventura calcistica; dopo una stagione difficilissima con molti problemi ambientali a Roma, Mirko è pronto a mettersi a disposizione di mister Antonio Conte; ora, per lui, conta soltanto una cosa: la Juventus. Il resto (la Roma) è una questione da archiviare, oramai: “La Roma è un capitolo chiuso, ma nonostante tutto è rimasta nel mio cuore. Ora sono felicissimo di essere alla Juve, sono molto emozionato. Non capita a tutti di avere dei compagni di spogliatoio come Del Piero e Buffon. Sono venuto alla Juve per migliorarmi.". La firma sul contratto quadriennale che lo lega alla Juventus per i prossimi 4 anni è arrivata poco fa, ma il trasferimento in bianconero era noto già da qualche giorno. Ora la questione è un’altra: Mirko Vucinic dove sarà collocato nel 4-2-4 tanto amato dal tecnico talentino? Prima, seconda punta o esterno di centrocampo? Lui, per il momento, non ci pensa ma si mette a completa disposizione di mister Conte: “Posso fare la prima e la seconda punta - aggiunge l'attaccante montenegrino -, ma anche l'esterno sinistro, non importa il ruolo quanto la possibilità di giocare con continuità. E poi se Conte mi trovasse una quarta posizione, mi metterei a sua disposizione...". Entusiasmo e disponibilità da parte del nuovo acquisto bianconero; tanta voglia di fare per Vucinic, pronto a recitare un ruolo fondamentale nella rinascita della Juventus. La classe, il talento e le giocate non gli mancano; qualità cristalline, come affermato anche dal presidente della federazione calcistica del Montenegro ed ex bandiera del Milan degli anni ’90, Dejan Savicevic, che ha definito il suo connazionale tra i 5-6 attaccanti più forti del mondo: "Savicevic dice che sono uno tra i cinque attaccanti più forti al mondo? Dejan esagera - risponde Mirko -, ma le parole di un campione come lui fanno sempre piacere e per questo lo ringrazio". Ora tocca soltanto a Mirko Vucinic sconfessare coloro che non lo ritengono all’altezza e che ne criticano la continuità; i tifosi devono riporre in lui grande fiducia, senza fargli mancare mai il sostegno. Con la tranquillità giusto e l’ambiente ideale, l’attaccante montenegrino, grazie al suo indiscutibile talento, potrà regalare tante gioie al popolo della Vecchia Signora.

 
 
 

MOGGI OTTIENE GLI ATTI DEL LODO PREZIOSI...

Post n°5188 pubblicato il 01 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di Micri Comunication

L'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi ha ottenuto dal Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport presso il Coni di acquisire gli atti - finora secretati - del lodo tra Enrico Preziosi e la Federcalcio. Moggi radiato della Federcalcio per le vicende di calciopoli, e il suo avvocato Maurilio Prioreschi avevano presentato al Tnas, lo scorso 22 luglio, istanza per "prendere visione ed estrarre copia del provvedimento con il quale è stato secretato il lodo arbitrale intervenuto tra Enrico Preziosi, il Genoa Cricket And Football Club SpA e la Federazione Italiana Giuoco Calcio". Obiettivo dichiarato, la volontà di avvalersi di quei documenti ai fini difensivi "nel contenzioso proposto o da proporre" contro le sanzioni sportive. Resta da chiarire cosa contenesse quel lodo, nato dopo la squalifica di 6 mesi inflitta al presidente del Genoa per la vicenda della cessione di Milito e Thiago Motta all'Inter.
 

ECCO DAL SITO DEL CONI IL COMUNICATO UFFICIALE:

Il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport comunica che, il 22 luglio 2011, Luciano Moggi e il suo difensore Avv. Maurilio Prioreschi, hanno presentato al Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport istanza di accesso ai documenti amministrativi, ai sensi dell’art. 22 della Legge 241/1990.

Moggi e l’Avv. Prioreschi hanno chiesto al Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport di “prendere visione ed estrarre copia del provvedimento con il quale è stato segretato il Lodo arbitrale TNAS del 10.12.2010, intervenuto tra Enrico Preziosi, il Genoa Cricket And Football Club SpA e la Federazione Italiana Giuoco Calcio” e ciò nell’obiettivo – dichiarato dagli istanti – di avvalersi del documento predetto, a fini difensivi, nel corso del contenzioso proposto (o da proporre) da Moggi contro un provvedimento sanzionatorio adottato nei suoi riguardi da autorità dell’ordinamento sportivo.

Il Presidente del Tribunale, in data odierna, con proprio provvedimento:

·         rilevato che l’istanza presentata, nonostante qualche imprecisione delle espressioni adoperate, deve ritenersi rivolta a prendere visione ed estrarre copia sia della pronuncia arbitrale del 10 dicembre 2010 n. 2731, sia dell’accordo di bonaria composizione intervenuto tra le parti sulla base del quale si è proceduto a dichiarare la cessazione della materia del contendere.

·         Rilevato che l’accordo stipulato tra le parti nel corso della lite – pur se dichiarato di carattere riservato dalle parti che lo hanno sottoscritto – non investe circostanze che comportino la salvaguardia di circostanze tutelate dalla privacy (sono enunciati solo i termini dell’accordo raggiunto per la composizione della controversia).

·         Rilevato che gli istanti hanno chiesto di accedere a tale documentazione per ragioni di difesa in relazione a un contenzioso avente a oggetto misure sanzionatorie adottate nei riguardi di Moggi.

Ha disposto il rilascio della pronuncia arbitrale del 10 dicembre 2010 n. 2731, insieme all’accordo bonario che è alla base della predetta determinazione arbitrale.

 

 
 
 

Juve, c'è l'offerta per Perotti...

Post n°5187 pubblicato il 01 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di A.Mariani/TuttoAtalanta.com

La Juventus continua senza sosta a cercare di reperire sul mercato un esterno sinistro di centrocampo di qualità, in grado di esalltare le sue caratteristiche nel 4-2-4 di Antonio Conte. Aquesto scopo, secondo quanto riportato dal "Corriere dello Sport", il club bianconero avrebbe avanzato un'offerta di 10 milioni di euro per Diego Perotti, centrocampista argentino 23 enne in forza al Siviglia. Il club andaluso comunque non pare disposto a cedere il suo giocatore, e dunque la Juventus, che sarebbe anche disposta ad alzare l'offerta per l'argentino, rischia di non riuscire a vincere le resistenze del Siviglia. Perotti ha una clausola rescissoria che gli permetterebbe di liberarsi pagando agli spagnoli 48 milioni di euro, ma a quelle cifre la Juve non potrebbe sicuramente arrivare.

 
 
 

Ghirelli: nessuna violazione di norma. E la Juventus allora?

Post n°5186 pubblicato il 01 Agosto 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

Il 30 luglio Tuttosport pubblicava le telefonate con i “baffi” del presidente del Cagliari
Cellino, tra cui una rilevantissima (tre baffi rossi), intrattenuta con l’allora segretario della Figc Francesco Ghirelli.
Ricordiamo che Ghirelli, imputato di associazione a delinquere, insieme a Carraro che doveva rispondere di frode sportiva, fu prosciolto dal GUP De Gregorio che accolse le tesi dei pm Narducci e Beatrice.

Tirato in ballo dal quotidiano torinese, Ghirelli ha voluto chiarire la sua posizione. Queste le sue parole pubblicate da Tuttosport del 31.07.2011:
«Vorrei chiarire che il caso delle telefonata fatta da me a Massimo Cellino, president del Cagliari. Chi afferma o ha affermato che si tratta di una violazione è un ignorante, nel senso che non conosce né le regole, né le modalità. La telefonata è successiva al sorteggio. Il sorteggio è fatto da un giornalista e alla presenza di giornalisti. Quindi veniva comunicato in Figc e si avviava la scrittura del comunicato. Perché un presidente non avrebbe dovuto conoscere il nome dell’arbitro se questo era già pubblico al momento del sorteggio? Non solo, era stato già comunicato in Figc. Preciso soltanto che nel mio caso non ho fatto alcuna violazione di norma ma solo ma solo una normale informazione».

Ricordiamo che la giustizia sportiva ha condannato Moggi e la Juventus anche per il fatto di aver conosciuto il nome dell’arbitro di Juventus-Lazio (2004-2005) «prima della comunicazione ufficiale» (Sandulli). Se Ghirelli si chiede perché un “presidente non avrebbe dovuto conoscere il nome dell’arbitro”, noi ci chiediamo perché abbiamo dovuto pagare anche per questa “non violazione”.

Con calciopoli volevano fare pulizia e rendere il calcio migliore, peccato che anche chi si è macchiato di situazioni, chiamiamole così “poco chiare”, ancora fa parte dello stesso mondo.
Dell’allora Figc, solo Innocenzo Mazzini è sotto processo a Napoli.
Carraro è stato da poco eletto commissario straordinario Fisi e Francesco Ghirelli, dal 22.10.2010 è direttore generale della Lega-Pro.
Cellino e Spinelli, solo per citare due nomi tirati in ballo di recente dalle rivelazioni con i baffi, sono ancora presidenti rispettivamente del Cagliari e del Livorno e partecipano attivamente alla complessa vita pallonara italiana; Cellino fa parte anche del Consiglio Federale (per la Lega Nazionale Professionisti).
Entrambi coinvolti in calciopoli non sono finiti tra gli imputati e, per la magia della sparizione delle segnalazioni, nemmeno tra gli indagati. Non solo. Entrambi sono tra i testimoni dell’accusa del processo napoletano.

Un calcio che non solo non si è rinnovato, ma che ha riciclato tutto quel sottobosco colluso e coinvolto in qualche modo nel complesso mondo di farsopoli.

Con queste persone e con questo sistema cosa dobbiamo ancora leggere ed aspettarci?

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1775


 
 
 

     

 

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