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Messaggi del 03/08/2011

Calciopoli: cercare il giusto dove giustizia non c’è...

Post n°5197 pubblicato il 03 Agosto 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB

di G. Fiorito

E così alla fine Auricchio è finito nell’occhio del ciclone, a causa della selezione accurata e appurata di intercettazioni dell’indagine coi baffi condotta dagli ex magnifici 12.
Ma se Della Valle se la prende con il colonnello e altrettanto fanno gli avvocati difensori al processo di Napoli, bisogna ricordare almeno Arcangiolo e Di Laroni.

Auricchio deve la sua popolarità al famoso metodo che sovvertiva le regole della logica e della geometria, partendo da una tesi per affermare un’ipotesi. E si completava nel caso di testimonianze inutili a dimostrare la colpevolezza dei prescelti con un semplice: no, l’Inter non ci interessa. Come disse a Coppola, l’ex guardalinee che avrebbe voluto denunciare pressioni ricevute e non da Moggi, del quale però La Gazzetta dello Sport non aveva parlato.

Nel frattempo il fenomeno calciopoli si è evoluto da farsopoli in criminopoli, da quando abbiamo visto con i nostri occhi i segni che contrassegnavano la rilevanza delle intercettazioni ascoltate dai carabinieri durante l’indagine, correttamente redatti ai fini di indagare in tutte le direzioni. Ma non abbiamo ancora saputo chi e perché ha operato la selezione, indirizzando l’inchiesta in una direzione precisa. L’accusa sembra gravare sugli autori dell’indagine, ma i pm non si possono sottrarre a ogni responsabilità.
Beatrice sparì presto, chiamato a più alti incarichi. Fece in tempo a dirci che tutti gli interlocutori delle intercettazioni figuravano nei brogliacci, ma da poco ha ammesso che le indagini furono frettolose e incomplete a causa della mole di materiale intercettato. Falso. Abbiamo i baffi.

Se c’è una cosa che ci ha stancato di calciopoli è la presa in giro. Prioreschi ha affermato che i pm non potevano fare granché di fronte a un occultamento di prove, ma Gallinelli nel corso dell’arringa difensiva di De Santis, ha dichiarato che il pm è responsabile dell’attività di intercettazione, di selezione ed elaborazione dei dati e che ci sono state da parte di Narducci forti opposizioni alle richieste di trascrizione effettuate dai consulenti di Moggi. Piaccia o non piaccia, tanto sicuro non era che non ci fossero altre telefonate.

D’accordo poi che il mondo del calcio viene spesso dipinto come un postaccio nel quale tutti tentano di fare le scarpe a tutti, ma se porti in aula un testimone, almeno un’occhiata a wikipedia gliela vuoi dare? Uno sguardo agli archivi dei giornali? Tanto per valutarne il grado di attendibilità. Il campionario narducciano è vasto e composito. Si comincia dalle vedettes Nucini e Baldini. La morte di Beppe D’Avanzo ha riportato alla ribalta una sua inchiesta pubblicata il 23 maggio 2006, nella quale diceva a chiare lettere il coinvolgimento dell’Inter negli spionaggi e nei dossieraggi illegali operati dalla Telecom dell’allora presidente Tronchetti Provera. Pagati dalla società nerazzurra a Cipriani su conti esteri. E raccontava le epiche gesta omeriche di Nucini e Facchetti, finite forse per il tramite di Moratti, in rigorosa violazione della clausola compromissoria, davanti alla Boccassini, che non ha mai inviato né a Napoli né alla FIGC il fascicolo relativo all’archiviazione del caso. La dimenticanza crea qualche problema a chi pensa di poter scindere, come oggi sta accadendo nel nostro paese, giustizia e politica, attribuendone una a una coalizione e una a un’altra. Ma lega in modo indissolubile giustizia sportiva e ordinaria.

Sotto accusa nel giudicare calciopoli peggio degli stessi imputati. Incompetente l’una, già sommaria nel condurre il processo del 2006 in forma di aborto giuridico ispirato dal diffuso sentimento popolare e difficile da interpretare l’altra, se le indagini vere e proprie hanno dovuto condurle le difese, grazie alle possibilità economiche e alla voglia di non lasciarsi fagocitare da un sistema fallace del principale accusato. Il mostro Moggi, che oggi appare, nonostante le presentazioni di un tempo, illustrate dallo juventino Travaglio nel suo libro dal titolo eloquente Lucky Luciano, molto meno imparentato con l’imbroglio e la menzogna, ma anche con il malaffare, di altri integerrimi eroi dell’onestà e dell’etica in odore di santità.

I Guido Rossi, i Palazzi, gli Abete non vedono, non sentono e non parlano. Ma che si pieghino a queste logiche negli ambienti di mani pulite è il vero dramma che sposta calciopoli dal calcio a tutta la società italiana, fornendo una pozzanghera di acqua sporca nella quale si specchia l’Italia tutta dei compromessi e dei conflitti d’interesse. Borrelli qualcosa la vide e auspicò un approfondimento che non arrivò. O meglio, spalle al muro, è stato indicato da Palazzi nella relazione per la revoca dello scudetto di cartone, con annessa scappatoia della prescrizione, in grazia della quale uno scudetto attribuito a tavolino diventa assegnato per forza d’inerzia.

Mentre Moggi e Giraudo devono essere radiati. Estromessi. Finiti. Logica assurda dei procedimenti ad hoc dei quali si fa forte una federazione domestica che non deve rendere conto a nessuno. Ma che dovrà fornire ai difensori degli ex dirigenti juventini il lodo Preziosi, altra chimera di questi anni in cui finisce sempre a tarallucci e vino per tutte le società coinvolte negli scandali dei passaporti falsi, dei bilanci gonfiati, dei rolex d’oro e d’argento, ma la coppia bianconera è costretta a passare al vaglio di ogni genere di processi.

Intanto a Napoli Narducci si prende le sue responsabilità e porta in aula Manfredi Martino. Ovvero il colpo di tosse. Preferito alle testimonianze di giornalisti e notai. Zeman, Varriale, Sanipoli, Zamparini. Dirigenti del Parma con un documento in fotocopia. Non acquisito agli atti, come il memoriale fantasma. E tante chiacchiere da bar dello sport sulle quali si è costruito un processo. Bla bla sono le deposizioni di Cellino e Dal Cin.
Il mio ricordo del presidente del Cagliari è legato alla partita fuori casa della Juventus ritornata in serie A da un paio di giornate. In quel caldo pomeriggio nel quale rischiammo tre rigori contro. E Buffon era ancora Gigi. E Cellino tutto felice e glamour afferrava il cavallo dei pantaloni in spregio nostro e di 110 anni di storia. Telefonava anche lui e come Facchetti non poteva non saperlo. E come Moggi conosceva gli arbitri delle partite della sua squadra a sorteggio avvenuto, ma poi si lamentava di Rosetti con Ghirelli. Cellino. Che arrestato insieme alla sorella per una truffa ai danni dell’UE, patteggiava una pena minima e poi si beccava 1 anno e tre mesi per falso in bilancio per un procedimento derivato di un altro per truffa all’AIMA.
Dal Cin. L’ago della bilancia che fece decollare il processo di Napoli per gli stessi motivi per il quale a Torino Maddalena aveva archiviato non avendo riscontrato niente di penalmente rilevante. Dal Cin che rilasciava dichiarazioni alla stampa, ma sul banco dei testimoni era costretto ad ammettere che si trattava di voci di corridoio. Dal Cin che in un’intercettazione veniva colto a combinare la partita con il Genoa di Preziosi che si salvava dalla B l’11 giugno 2005 vincendo contro il Venezia di cui era presidente per 3 a 2 più la modica cifra di 250 mila euro.

Secondo l’accusa di illecito strutturato che è costata la B alla Juventus, si possono taroccare i campionati senza taroccare le partite. E si può finire radiati per questo. Anche senza essere aggiustatori di partite. Come Armando Carbone. Che Narducci e Beatrice ascoltarono il 20 maggio 2006 e proposero in aula tre anni dopo, reduce da un arresto nella vicenda del calcio scommesse edizione 1986. Agente di commercio, settore abbigliamento sportivo, “aiutava le società a salire di categoria nei vari campionati” a mezzo bustarelle. Grande accusatore di Moggi, ha finito per ammettere che questi non si è prestato a comprare il suo silenzio davanti all’ufficio indagini per un illecito riguardante il Napoli, come avrebbe voluto fare un suo dirigente omonimo. Anche lui, come Baldini e Nucini, si è contraddetto rispetto alla fase istruttoria una volta interrogato dagli avvocati della difesa.

Contribuendo a far crollare il castello di sabbia delle accuse di Narducci, che intanto è riuscito a lanciare accuse di falsa testimonianza ad Ancelotti che non assecondava le sue teorie e a proporre come ultimo atto l’acquisizione di articoli di giornale e commenti di tifosi laziali sui forum. Prima di diventare assessore.

Dopo che il 31 maggio 2010, in compagnia di Moratti e Auricchio presentava il suo libro sull’Argentina e i desaparecidos. Svendendo la sua credibilità dietro il paravento dei morti. Copione già visto.

“Cosa sarà… che ti spinge a cercare il giusto dove giustizia non c’è?” Correva il 1978 e Dalla e De Gregori cantavano così. Forse la cantavano bene, forse eravamo tanto giovani da poter imparare a crederci. Continuiamo a cercare. Con rinnovato rancore.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1780

 
 
 

Radiazioni: la Corte Federale va contro l’Europa..

Post n°5196 pubblicato il 03 Agosto 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB
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Ieri, a margine della compilazione dei calendari per la serie B, ha parlato nuovamente Giancarlo Abete, ritornando anche sulla questione calciopoli. Per il presidente della Figc, calciopoli è un capitolo chiuso: «Il Consiglio Federale si è espresso con grande chiarezza. Abbiamo preso una decisione e abbiamo deciso di rispettare le regole».
Davanti a tanta ottusità viene da chiedersi se non sia uno scherzo e l’amarezza maggiore è quella di rendersi conto che Abete parla seriamente. Poco importa delle novità che continuano ad uscire e che si sommano alle violazioni che hanno caratterizzato il processo del 2006, per la Figc e per il suo presidente, un’interpretazione, tra l’altro sconfessata da molti altri giuristi, è sufficiente per arrancare pretese su una questione che appare tutt’altro che chiusa.

Sono state rese note ieri le motivazioni della Corte di Giustizia Federale sulla questione radiazioni per Moggi e Mazzini, mentre quelle di Giraudo seguiranno nei prossimi giorni.
Lo rende noto Tuttosport nell’edizione cartacea odierna.
Uno dei punti sui quali aveva insistito la difesa era l’incredibile tempo che era trascorso fra la prima condanna (luglio 2006) e la pena accessoria (la radiazione di giugno 2011). Un lasso di tempo eccessivo rispetto all’articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti Dell’uomo sul giusto processo, ottenendo questa risposta: «Le disposizioni del Cedu, pur costituendo un canone privilegiato di orientamento nell’applicazione del diritto interno, restano ad oggi, anche all’esito del trattato di Lisbona , sfornite di un presidio simile a quello previsto per le norme comunitari, idoneo a garantire l’immediata applicazione». E a confermare questo concetto viene citata una sentenza della Corte Costituzionale.
Tuttosport riporta anche la reazione dell’avvocato Tedeschini (difesa Moggi): «Mi sembra clamorosa come scelta. Tuttavia non nascondo una certa soddisfazione per essere finalmente riusciti a far assumere ai giudici sportivi la posizione, per quella giustizia, più pericolosa: il diniego dell’immediata applicabilità delle norme Cedu. Mi pare infatti che a questo punto, l’Alta Corte Del Coni, dovrà riflettere sulle conseguenze che l’eventuale atteggiamento potrebbe avere sull’intero sistema di giustizia domestica di un ordinamento che ha certamente profili pubblicistici che nessuno può ragionevolmente trascurare».
L’Alta Corte del Coni avrà una grana in più con cui confrontarsi. I radiati hanno presentato ricorso che sarà esaminato a settembre.

Oggi si apre il processo sportivo per scommessopoli e dallo stesso contesto di cui sopra, Abete lancia questo ammonimento.
«Vanno sciolti nodi, serve chiarezza per la partenza del campionato e faccio riferimento al processo sportivo che si attiverà domani, serve chiarezza di risorse legate alla ripartizione dei diritti tv, servono strumenti per fare impianti e c’è la necessità di avere rapporti diretti e costanti con le associazioni di categoria.
C’è la necessità di riprendere competitività a livello internazionale. La Spagna sta vincendo tutto, anche a livello giovanile. Il mio augurio è che la B sappia fare squadra come ha fatto nell’anno passato. La somma di tanti progetti non fa un progetto comune».


L’auspicio di chiudere calciopoli c’è (nessuno lo nasconde più) ed è proprio quello che arriva da chi come Abete dovrebbe avere il compito di fare veramente chiarezza. Ne abbiamo discusso molto negli ultimi cinque anni ed oggi, ogni tentativo di mettere una pietra sopra al più grande scandalo del calcio italiano, non fa altro che rafforzare la convinzione di chi vede, in questo arrendevolismo spiccioli della Figc, la protezione di interessi che nulla hanno a che vedere con il calcio.
Verrebbe da dire ad Abete: ma la chiarezza che invochi, per cosa la invochi?

Le conseguenze di questo atteggiamento generalizzato le abbiamo viste: quello che era il campionato più bello del mondo, oggi viene snobbato dai campioni (vedi Sanchez e Pastore) e abbiamo perso competitività in ogni aspetto. Abete vorrebbe riprendere competitività e magari farlo con queste istituzioni e con questi uomini. Invoca anche chiarezza, per poi proteggersi dietro alla mano amica di chi ha interesse a mantenere proprio le cose in questo modo.

Inaccettabile ogni aspetto ed ogni parola.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1779


 
 
 

Juve, tra i due litiganti è il terzo a godere?

Post n°5195 pubblicato il 03 Agosto 2011 da nadir63l
 

Si stanno avvicinando velocemente gli ultimi giorni di mercato e la Juventus ha ancora da piazzare gli ultimi due tasselli. Se per la difesa sembra essere tutto abbastanza chiaro, per l'esterno sinistro si valutano ancora le diverse situazioni legate
© foto di SIMON BELLIS/SPORT IMAGE

Come già dichiarato dall’amministratore delegato Giuseppe Marotta, il mercato in entrata della Juventus è tutt’altro che chiuso. Sempre due gli obiettivi della signora, un esperto difensore centrale da affiancare a Giorgio Chiellini (26) ed un esterno sinistro in grado di giocare al meglio nello spregiudicato 4-2-4 di mister Conte. Sul fronte difesa il favorito sembra essere Alex (29) del Chelsea (13 milioni il prezzo del suo cartellino), con le piste Diego Lugano (30), che potrebbe arrivare a costo zero per via delle scandalo scommesse che sta stravolgendo la Turchia ed in particolar modo il Fenerbahce, Rolando (25) e Coates (20) sempre vive. Più complicata è invece la vicenda legata all’esterno sinistro. In queste ultime ora sembrano essere tre i principali candidati nel vestire la maglia bianconera: Juan Manuel Vargas (27) della Fiorentina, Michel Bastos (25) del Lione, Nani del Manchester United (25). Sarebbe proprio quest’ultimo, secondo quanto riportato dal sito “IlSussidiario.net”, l’indiziato numero uno, complice anche le difficoltà che si stanno riscontrando per acquistare uno tra il viola ed il brasiliano. Per l’esterno peruviano la Fiorentina accetterebbe uno scambio solo ed esclusivamente con Fabio Quagliarella (28), giocatore che però la Juventus non ha intenzione di cedere. Riguardo l’esterno dell’Olimpique, la trattativa potrebbe subire una accelerata nelle prossime ore, complice anche un serio interesse per il giocatore da parte dell’Inter, disposto ad inserire nella trattativa McDonald Mariga (25), centrocampista da sempre gradito in quel di Lione. Potrebbe quindi essere realmente Nani il nuovo esterno di Antonio Conte; un giocatore dal grandissimo livello e dagli ampi margini di miglioramento visto la sua ancora giovane età. L’ostacolo da superare resta comunque l’elevato prezzo del calciatore che si aggira sui 20 milioni di sterline. La stessa cifra che in quel di Torino potrebbero raggruzzolare negli ultimi giorni di mercato solo dopo aver ridotto considerevolmente la rosa.

 
 
 

JUVE, AVANTI IL PROSSIMO!

Post n°5194 pubblicato il 03 Agosto 2011 da nadir63l
 

 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Chi sarà il prossimo acquisto della Juventus? Beppe Marotta non si è sbilanciato durante la conferenza stampa di presentazione di Mirko Vucinic, l'ultimo arrivato in casa Juventus in questa finestra di mercato che è ben lontana dal'aver regalato gli ultimi colpi. A rigor di logica dovrebbe arrivare un esterno sinistro, ma sarebbe meglio dire attaccante esterno visto che per Antonio Conte non c'è spazio per le vecchie ali. Servono giocatori molto abili nello stretto, forti nell'uno contro uno e con una buona vena realizzativa. Ecco i profili dei giocatori abbianati alla Vecchia Signora.

LUIS NANI 24 anni del Manchester United rappresenta l'investimento sicuro, l'uomo giusto per immettere ulteriore qualità alla squadra. Nonostante la giovane età ha già una carriera importante alle spalle e un futuro luminoso lo attende. Influenzato fortemente dal connazionale Cristiano Ronaldo, ha nel corso degli anni sviluppato una predisposizione per gli assist rivelandosi un giocatore chiave nello scacchiere di sir Fergusson. Difficile che il Manchester United se ne possa privare, ma le chances di un suo approdo a Torino aumenterebbero qualora in Inghilterra sbarcasse Snejider. VALUTAZIONE 25 milioni. VOTO 9

DIEGO PEROTTI 23 anni del Sevilla. Il giocatore con più insistenza accostato alla Juventus e quello più misterioso, poco conosciuto da tifosi e critica. Destro puro, ha nel corso degli anni migliorato anche il piede sinistro diventando una pedina imprescendibile per la squadra andalusa rubando il posto a Diego Capel, considerato insostituibile. Schierato anche come trequartista, dispone di un'ottima tecnica individuale che lo porta a essere un formidabile assistman. Ha ampi margini di miglioramento soprattutto in fase realizzativa. Il Siviglia dichiara apertamente di non volerlo vendere. VALUTAZIONE 15 milioni VOTO 8

JUAN MANUEL VARGAS 27 anni della Fiorentina. Ha dimostrato di essere una certezza per il campionato italiano dove è maturato tatticamente. Arrivato a Catania come terzino sinistro, Prandelli lo ho inventato esterno alto permettendogli di vedere la porta con maggiore facilità. Dotato di un ottimo spunto e di una buona tecnica, ha nel tiro e nel cross le sue armi migliori. Ha ancora limiti caratteriali che lo portano a qualche intemperanza di troppo. Puo' lasciare Firenze anche grazie a qualche scambio. VALUTAZIONE 15 milioni VOTO 7,5

IBRAHIM AFELLAY 25 anni del Barcellona. Se si cerca un attaccante esterno non si può non prendere in considerazione il talento olandese che ha dimostrato negli anni un'ottima vena realizzativa. Dotato di una tecnica invidiabile, ambidestro, ha incontrato difficoltà nell'inseririsi negli schemi di Pep Guardiola, motivo per il quale potrebbe lasciare i campioni d'Europa dopo appena sei mesi.  Potrebbe rappresentare un'occasione che il mercato di agosto offrirà alle varie squadre. VALUTAZIONE 15 milioni VOTO 9

EDEN HAZARD 20 anni trequartista belga del Lilla. Se si vuole acquistare un futuro campione mettendo in preventivo di spendere una ventina di milioni, bisogna fare un pensierino al miglior giocatore 2011 della Ligue 1.  Rapidissimo e molto forte tecnicamente, è il preferito di Zinedine Zidane. Formidabile nell'uno contro uno, abile nell'accentrarsi e provare la conclusione andando spesso a segno. Paragonato a Messi e Ronaldo, ha tutto per diventare davvero un fenomeno mondiale. Il Lilla chiede tanto per lui, ma chi lo acquisterà non avrà fatto una follia. E' il momento giusto per comprarlo prima che sceicchi e mecenati vari ci mettano gli occhi sopra. VALUTAZIONE 20-25 milioni VOTO 9,

DAVID SILVA, 25 anni del Manchester City. Giocatore perfetto per gli schemi di Antonio Conte. Grande tecnica, soprattutto negli spazi stretti, ha il profilo giusto dell'esterno cercato dalla Juventus. Reduce da una stagione in chiaroscuro in Premier, potrebbe lasciare il club di Roberto Mancini qualora dovesse essere acquistato anche Nasri. VALUTAZIONE 25 milioni VOTO 9
Ci sono poi gli ever green, i nomi che possono andare sempre bene. Elia e Bastos sono degli ottimi giocatori, ma al momento non sono tra i giocatori preferiti da Conte.

 
 
 

DIFESA: SOLITI NOTI E MISTER R

Post n°5193 pubblicato il 03 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

La Juventus per completare la rosa ha bisogno di due tasselli. Tassello numero uno l'esterno: Elia, Nani, Afellay (se stesse bene), Vargas, Bastos i nomi. Tassello numero due il difensore. La volata finale che si concluderà a fine agosto prevede i seguenti partecipanti: Lugano, Alex e due Mister R. In cima alla lista per coprire il ruolo di difensore centrale fino alla settimana scorsa c'era Lugano. Lugano era l'ipotesi a basso costo. Tuttavia la Juventus avendo risparmiato sulla punta (15 milioni al posto di 22/25), sta riversando quell'ipotetico investimento sul centrale e sull'esterno. In prima fila, quindi c'è Alex del Chelsea. Anche qui senza svenarsi, ovvio, valutando l'ipotesi del prestito puntando poi a spendere 10 milioni l'anno prossimo.

Detto di Alex e Lugano ci sono poi i due Mister R: Rhodolfo e Rolando. Il primo è il nome nuovo, difensore di 25 anni, attualmente in forza al San Paolo. Ieri l'agente ha smentito interesse ma il giocatore vuole la serie A: “Non ho avuto alcun contatto con la Juventus. Stiamo cercando per il giocatore un progetto serio che vada bene sia a lui che al San Paolo. Certamente giocare in Italia sarebbe fantastico per lui, è un sogno di tutti i giocatori brasiliani. Farlo giocare in Europa è un mio obiettivo, ma finora ho avuto solo qualche contatto ma nulla di ufficiale. E’ molto tecnico e potente, può giocare sia in difesa che a centrocampo".  E' stato paragonato per temperamento e stazza a Lucio.  E' seguito da vicino anche dal Bayer Leverkusen che spera di ripetere un nuovo colpo difensivo dopo Juan e dopo Lucio. Forse è il caso di anticiparli... Oltre a Rhodolfo c'è poi Rolando. Su di lui si sa già tutto visto che gioca nel Porto. Miglior difensore dalla scorsa Europa League e leader della squadra allenata da Villas Boas, allenatore che vorrebbe portarlo al Chelsea, forse proprio per sostituire Alex. Rispetto a Rhodolfo costa di più. Su di lui ha parlato Tirri: "Confermo che il giocatore interessa al Valencia e ad oggi non ci sono aggiornamenti particolari. La Juventus ha seguito soprattutto in passato il mio assistito ma, siccome il club bianconero non ha ancora trovato un difensore centrale, magari potrebbero effettuare dei nuovi sondaggi".

Sarà curioso vedere se Marotta punterà sul Brasile, Uruguay o preferirà migrare in Portogallo. In ogni caso qualunque opzione ci sembra adatta a migliorare la difesa bianconera.

 
 
 

     

 

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