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Messaggi del 08/08/2011

TuttoSport - L'Amburgo rifiuta i 7 milioni per Elia

Post n°5225 pubblicato il 08 Agosto 2011 da nadir63l
 

La Juventus lavora per puntellare la rosa in modo tale da essere pronta al via del campionato. Due i tasselli mancanti, il centrale difensivo ed il tanto atteso esterno sinistro.
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Juventus è sempre alla ricerca di un esterno sinistro e di un difensore centrale. Riguardo il primo, secondo quanto riferito dal quotidiano sportivo "TuttoSport", l'Amburgo avrebbe rifiutato un'offerta pari a 7 milioni di euro per l'olandese Elia (24). Il club tedesco vorrebbe ricavare il doppio dalla cessione del suo campioncino anche se la sensazione è che una soluzione la si troverà a metà strada tra domanda ed offerta. Per il ruolo di centrale difensivo i nomi sono gli stessi che circolano ormai da qualche giorno, ovvero Lugano (30), Coates (20) ed Alex (30). 

Si lavora anche sul fronte cessioni. Nei prossimi giorni i bianconeri cercheranno di piazzare due giocatori in esubero, Amauri (31) e Iaquinta (30). Per il primo è sempre vivo l'interesse di squadre quali Palermo, Parma e Genoa. Per il secondo potrebbe farsi avanti lo Zenit di Spalletti il quale ha cercato l'attaccante già in passato.

 
 
 

Grosso e Grygera, ormai č rescissione...

Post n°5224 pubblicato il 08 Agosto 2011 da nadir63l
 

Soluzione quasi certa per l'addio dei due terzini.
© foto di Federico Gaetano

Come nei casi Camoranesi, Trezeguet e Zebina anche quest'anno la Juventus si ritroverà alle prese con le grane delle rescissioni contrattuali anticipate. Secondo quanto riportato da Gazzetta.it Fabio Grosso e Zdenek Grygera sarebbero ormai certi di lasciare la Juventus nonostante la povertà di offerte per entrambi, poche per il primo (Dubai e Philadelphia Unions) solo sondaggi per il ceco (Galatasaray e Bursaspor), i due non rientrando nei piani di Antonio Conte ne della società saranno nei prossimi giorni lasciati liberi con una buonuscita che permetterà ai due di trovare squadra a parametro zero.

 
 
 

Arbitrato Coni, Moggi ottiene gli atti su Preziosi e Sabatini....

Post n°5223 pubblicato il 08 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di Federico de Luca

Luciano Moggi vince un'altra battaglia sul fronte Calciopoli. L'ex direttore generale della Juventus, ha ottenuto i documenti richiesti circa il lodo tra Preziosi e la Figc, dopo aver manifestato l'intenzione d conoscere gli atti e di verificare eventuai disparità di trattamento. Il Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport presso il Coni ha infatti trasmesso gli atti richiesti dall'ex dirigente, radiato: si tratta del verbale di conciliazione (del 20 ottobre 2003), tra Walter Sabatini e la Federcalcio "con il quale è stata definita presso la Camera di conciliazione e arbitrato per lo sport, la controversia avente a oggetto 'la richiesta di revoca e/o annullamento della preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc' adottata a suo carico dal Presidente Federale con provvedimento definitivo del 15 maggio 2003". L'altro documento riguarda la conciliazione (22 febbraio 2010), tra Enrico Preziosi e la Figc che prevede la 'revoca e/o annullamento o, in subordine, la riduzione della squalifica per anni 5 irrogata dalla Disciplinare e confermata dalla Corte di Giustizia Federale.
ECCO IL COMUNICATO APPARSO SUL SITO DEL CONI:

Il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport comunica che sono stati trasmessi oggi a Luciano Moggi i seguenti documenti da lui richiesti al TNAS lo scorso 3 agosto 2011 con “istanza di accesso ai documenti amministrativi ai sensi dell’art. 22 della Legge 241/1990”:

1.      “…il verbale di conciliazione intervenuto, in data 20 ottobre 2003, tra Walter Sabatini e la Federazione Italiana Giuoco Calcio con il quale è stata definita presso la Camera di conciliazione e arbitrato per lo sport, la controversia avente a oggetto “la richiesta di revoca e/o annullamento della preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della FIGC” adottata a suo carico dal Presidente Federale con provvedimento definitivo del 15 maggio 2003”;

2.      “…il verbale di conciliazione intervenuto, in data 22 febbraio 2010, tra Enrico Preziosi e la Federazione Italiana Giuoco Calcio con il quale è stata definita presso la Camera di conciliazione e arbitrato per lo sport, la controversia avente a oggetto “la revoca e/o annullamento o, in subordine, la riduzione della squalifica per anni 5 irrogata dalla Commissione Disciplinare Nazionale FIGC, pubblicata con C.U. n. 54/CDN del 15 maggio 1998 e confermata, dalla Corte di Giustizia Federale FIGC, con C.U. n. 221/CGF del 12 giugno 2008”.

Moggi, nell’istanza presentata, “…vanta un interesse concreto ed attuale a conoscere gli atti…, anche al fine di verificare l’eventuale disparità di trattamento nei confronti di soggetti che versano nella medesima situazione”.

 
 
 

ZIEGLER: "Un onore essere alla Juventus. Voglio sfruttare al meglio le mie chance"

Post n°5222 pubblicato il 08 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Uno dei volti nuovi della Juventus, Reto Ziegler, esprime la propria soddisfazione per aver scelto la maglia bianconera e  manifesta buoni propositi per la nuova stagione: "Ho firmato in un buon momento, perché la Juventus viene da due anni di fallimenti e una nuova pagina si sta per aprire.  Voglio sfruttare al meglio le mie chances", le parole del terzino svizzero, riportate dal sito 24heures.ch e riprese da Tuttomercatoweb.com. Rientrato dalla tournée americana Ziegler ammette che la preparazione è stata: "la più impegnativa della mia carriera". Quindi si dice onorato di far parte della famiglia bianconera: "La Juventus è un vero e proprio marchio globale. E 'un onore appartenere a questo club, anche se ciò comporta enormi responsabilità".

 
 
 

Torricelli: "Conte č un grande tecnico"

Post n°5221 pubblicato il 08 Agosto 2011 da nadir63l
 

Parla l'ex tecnico del Figline.
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sei stagioni con la casacca bianconera, dove ha disputato 153 partite e segnato una rete: Torricelli rimarrà per sempre nel cuore dei tifosi della Juve, che andò a scovarlo tra i mobili di una fabbrica della Brianza, dove Moreno lavorava. Ora l'ex terzino della Vecchia Signora, intercettato dai microfoni di calcionews24, fa il punto sulla stagione ormai alle porte: "Conte é un grande tecnico e non lo dico perché sono amico, ma perché allena da poco ed ha già ottenuto risultati importanti. Ha conquistato due promozioni in serie A, vincere nel campionato cadetto non é mai facile, lui ci é riuscito subito. Certo, la serie A é un’altra cosa, soprattutto allenare la Juve é molto diverso ma Antonio ha il vantaggio di conoscere l’ambiente e di avere i tifosi dalla sua parte. Di certo passerà momenti difficili, momenti che si possono superare solo con grande personalità e lui ne ha tanta. Farà molto bene, ne sono sicuro, gli auguro il meglio perché é un ragazzo speciale”.

 
 
 

Juve, colpo a sinistra: testa a testa Elia-Vargas nelle preferenze dei tifosi...

Post n°5220 pubblicato il 08 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Potrebbe essere la settimana decisiva in casa Juve per l’acquisto dell’esterno sinistro fortemente richiesto da Conte per completare la linea offensiva del suo 4-2-4. Stando alle ultime indiscrezioni giornalistiche, la rosa dei papabili si sarebbe ristretta a due soli nomi: Juan Manuel Vargas  ed Eljero Elia. Un ballottaggio, quello tra il peruviano della Fiorentina e l’olandese dell’Amburgo, che dagli uffici della sede bianconera si sposta anche sul web. Sul forum Vecchiasignora.com un sondaggio raccoglie le preferenze dei tifosi: Elia o Vargas, chi scegliere?

I risultati parziali indicano un testa a testa tra i due: leggera preferenza al momento per Elia (35%) che precede Vargas (32%) di una manciata di voti. L’olandese piace perché ha velocità, tecnica, fantasia e, considerata la giovane età, potrebbe ancora crescere molto nel nostro campionato. Una scommessa anche in chiave futura. D’altro canto, Vargas ha dalla sua una maggiore esperienza e non avrebbe alcun problema di adattamento, conoscendo già bene il calcio italiano. Le divergenze appaiono legate anche a motivi tattici: maggiore propensione offensiva per Elia (attitudine più da attaccante esterno che da ala classica), più adatto a ricoprire interamente la fascia e aiutare il centrocampo Vargas.

Una scelta difficile, tanto che l’8% degli utenti dichiara la propria indecisione. Ha le idee più chiare il restante 25% dei votanti che non appare convinto da nessuno dei due candidati: nella girandola di nomi - Nani, Bale, Hazard, Perotti, Mata e Afellay - vengono indicati, tra sogno e realtà, come scelte più opportune. E c’è chi la soluzione per la fascia sinistra la trova in casa: “tra Vargas ed Elia, scelgo Pasquato”...

 
 
 

Abete: "Calciopoli? Nessuno vuole la pace. Lo Scudetto 2006? Andava assegnato"

Post n°5219 pubblicato il 08 Agosto 2011 da nadir63l
 

"Le telefonate scomparse? L'argomento m'intriga ma..."

MILANO, 8 agosto 2011 - Presidente Abete, che fine ha fatto il tavolo della pacificazione proposto da Diego Della Valle e da lei caldeggiato?
«Non mi risulta siano pervenute disponibilità, né il presidente Beretta mi ha segnalato alcunché. A Beretta e alla serie A ho offerto la mia, di disponibilità, che resta tale anche ora ma non ho avuto riscontri. Mi sembra chiaro che la volontà di molti è di rendersi non disponibili».

Ci sono ancora speranze o ci aspetta un avvio di campionato al curaro?
«Non credo che le due cose siano necessariamente collegate in un rapporto di causa ed effetto».

Ma chi deve fare cosa? Spetta alla Federazione o alla Lega il primo passo?
«Io non posso convocare d'imperio, ci vuole la volontà dei soggetti interessati. E questa volontà, a quanto pare, non c'è».

Ha visto De Laurentiis? Dopo lo show dei calendari giovedì sera ha sparato a zero su Beretta e la Lega...
«A conferma di una convinzione che mi sono fatto da tempo. Esistono pochi spazi per una dimensione progettuale e unitaria dei club di A».

Il presidente Beretta è in prorogatio. Può essere questo il problema?
«Non credo. Non è questione di tempo pieno o di part-time. Da parte della Lega è stata fatta una scelta sbagliata, una scelta assembleare. Risultato: una sommadi interessi individuali senza l'ombra di un filtro e di una sintesi. Basta vedere l'ordine del giorno delle ultime 20 assemblee: diritti televisivi e niente altro che quelli. E la partita dei bacini d'utenza ancora non si è chiusa».

Non bastasse il tavolo della pacificazione che latita, ora c’è anche la grana del contratto collettivo. Con un rischio sciopero sottolineato ieri da Tommasi nel comunicato Aic sottoscritto da tutti, dicasi tutti, i capitani. Se Serie A e Aic non si mettono d'accordo, ci penserà lei con un'azione di forza nel Consiglio federale del 24 agosto: abbiamo capito bene?
«Farò il possibile e l'impossibile e proprio per questo conto di incontrare Beretta nelle prossime ore. La strada è stretta ma c'è un parere dell'Alta Corte presso il Coni che parla chiaro. Il rischio è quello di dover ricorrere alla nomina di un commissario ad acta che sul tema si sostituisca alla Lega di A. Spero proprio non sia necessario, ma certo quella di mettere il contratto collettivo all'ordine del giorno dell'Assemblea di Lega dell'1 settembre, dopo l'inizio del campionato, anziché in quella del 19 agosto, ha tutta l'aria di una provocazione».

Un passo indietro, al Consiglio federale del 18 luglio, quello della «non competenza» su Calciopoli bis. Lei è stato assai criticato: niente da rimproverarsi?
«Ritengo legittima ogni critica e capisco delusioni e amarezze. Ma non sono d'accordo quando si dice che la Federazione non ha deciso. E' vero il contrario. Una decisione è stata presa».

Due passi indietro. Perché un anno fa, all'atto dell'apertura di Calciopoli bis e dell'esposto della Juventus sullo scudetto 2006 non è stato chiarito subito che tra prescrizione e non competenza del Consiglio federale non si sarebbe potuto comunque fare nulla e si è lasciato anzi credere il contrario?
«Non si poteva aprire un dibattito interno al Consiglio federale prima che l'inchiesta di Palazzi avesse termine. E il semplice fatto che le conclusioni del Cf non siano state unanimi ne è la conferma».

Mettiamo da parte norme, non competenze e la sua celebre frase «l'etica non va in prescrizione». Fosse stato per lei e lette le 72 pagine di Palazzi lo scudetto 2006 era da assegnare o no?
«Chiarito che lo scudetto non è un atto amministrativo ma il risultato di una classifica, andava assegnato. Ciò non toglie che fattispecie successive possano determinare valutazioni diverse».

La sua qual'è? Perché non ha mai detto, «lette tutte le carte quello scudetto non doveva essere assegnato»?
«Non l'ho mai detto perché non ritengo nel mio ruolo si possa avere la logica del doppio binario. Peraltro la centralità del problema, oggi, è relativa alla conoscenza di quelle telefonate e gli interventi di Della Valle e Galliani lo testimoniano. Qualcuno ci deve dire se quelle telefonate erano note o no. Guido Rossi ha certificato la sua posizione che fino a prova contraria è quella di un Commissario Figc che ne ignorava l'esistenza. Beatrice, Narducci, Auricchio suscitano qualche interrogativo in più. Perché è evidente che quello che poteva non essere rilevante per il processo penale lo era per quello sportivo».

Già, il giallo delle intercettazioni sparite. E di una verità nascosta. La cercherà, questa verità?
«Come presidente della Federcalcio oltre un certo livello non la cercherò, perché devo tenere conto del ruolo istituzionale della Federazione. Come appassionato di calcio e privato cittadino è un argomento che mi intriga. Mi colpisce il fatto che l'unico soggetto che chissà come ha acquisito tutte quelle telefonate è stato Moggi. Perché nessuno dei tanti che oggi si mostrano interessati ha mai chiesto quelle intercettazioni? Questa è una bella domanda».

Le 170mila telefonate che avete acquisito quasi un anno fa, le state sbobinando? Che uso ne farete?
«Sbobinamento in corso, ci vorranno ancora diversi mesi di lavoro. C'è stata una sottile campagna di stampa tesa a mettere nel calderone tutti, senza distinzioni e magari pure in ordine alfabetico. Utilizzerò quelle telefonate per vedere se ci sono condizioni di autodenuncia, qualora mi riguardassero, o di denuncia. Perché se una istituzione sbaglia, deve pagare, al di là di una non utilizzabilità per fini disciplinari».

Quanto alle radiazioni di Moggi, Giraudo e Mazzini, si aspetta che l'Alta Corte presso il Coni sul ricorso possa decidere altrimenti?
«Sono sereno perché ho garantito il contraddittorio, prima di quelle sentenze. E come è naturale mi rimetto alle conclusioni dell'Alta Corte, quali esse siano».

Perché la proposta di radiazione e le squalifiche del presidente del Genoa Preziosi sono diventate oggetto a dicembre 2010 di un arbitrato con la Federcalcio presso il Tnas del Coni che le parti hanno voluto secretare? La Federazione non dovrebbe essere un palazzo di vetro?
«Premesso che secondo noi quanto era secretato doveva restare tale e e che come risulta anche nella lettera che sto per inviare al Tnas la clausola di riservatezza era stata richiesta da Preziosi, su questa vicenda c'è grande confusione. La proposta di radiazione non c'entra nulla: si è trattato solo di una conciliazione relativa all'ultimo periodo di squalifica di Preziosi».

Fatto sta che, giusta o sbagliata che fosse, una proposta di radiazione è sparita...
«Non è stato nascosto nulla. Basta farsi bene i conti».

Il Palermo si fa eliminare dal Thun, l'Udinese dovrà scalare l'Arsenal. E Galliani dice: il calcio italiano da ristorante di lusso a pizzeria...
«Io, al contrario di altri, la partita del Palermo l'ho vista. E la modifica del ranking che Galliani ha rivolto a Platini è già stata respinta, l'Europa League continuerà a contare come la Champions. Se la classe dirigente del calcio italiano, e mi ci metto dentro anche io, non fa un salto di qualità, non si va lontano. Il problema è che il discorso vale anche per la classe dirigente del Paese».

Perché i ricchi arabi comprano club in Inghilterra, Spagna e Francia e in Italia dobbiamo accontentarci di una cordata di americani che per acquistare la Roma tira da mesi sul prezzo con Unicredit?
«Perché da tantissimi anni il nostro è un Paese che ha scarsissimo appeal sul piano degli investimenti internazionali. Abbiamo una capacità molto bassa di attrarre investitori esteri».

Legge sugli stadi in alto mare. Colpa della politica o di Lotito?
«Non cerco colpevoli. Ognuno si può spendere come meglio crede, ma poi c'è qualcuno che deve decidere. Certo, una posizione chiara ed univoca della Lega sarebbe gradita. E aiuterebbe, più delle singole iniziative. Ho chiesto alla Commissione Cultura lo stralcio della parte riguardante la mutualità dei diritti televisivi. Sarebbe utile, e questo lo sanno sia il sottosegretario Crimi che l'onorevole Barbaro, il relatore che è contrario a quello stralcio».

Abete intenzionato a passare la mano nel 2013 sembra più d'una voce. Il futuro dov'è, all’Uefa, al Coni o nella politica?
«L'uomo giusto per la continuità del dopo Petrucci al Coni è Lello Pagnozzi. La vicepresidenza Uefa è già di per se assai gratificante, quanto al resto sono valutazioni che farò al momento opportuno. Certo non lavoro per aggregare consensi a fini di rielezione. Il calcio ha i suoi problemi da risolvere, ma da cittadino vedo con grande preoccupazione quelli che riguardano il Paese...».

 
 
 

I sommersi e i prescritti...

Post n°5218 pubblicato il 08 Agosto 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB

Di Dario (Juve 1897-2006)

Due amici milanisti confabulano tra loro.
Gente comune, padri di famiglia, persone che hanno cose più importanti a cui pensare e per cui il calcio è solo un passatempo.
Un po' di convenevoli, si parla del più e del meno e poi – finalmente – si arriva al punto cruciale.
Bastano solo due battute a sintetizzare il tutto:
-
“Sì, ma quelli mica possono farla franca in questo modo...”
- “Ma infatti! Hanno fatto come e peggio degli altri, ci hanno guadagnato scudetti regalati e adesso con la scusa della prescrizione fanno finta di niente?”


Deciso che poteva bastare ho interrotto l'ascolto e mi sono allontanato pensando che alla fine, forse ma forse, Abete ha proprio ragione.
Calciopoli è finita.

E' finita mediaticamente, perchè oramai il messaggio che i veri ladroni avevano la maglia nerazzurra è passato alla grande un po' a tutti i livelli.
All'onesta dei prescritti credono oramai solo i tifosi nerazzurri. E, caso più unico che raro, qualcuno di loro comincia persino a defezionare.
Da questo punto di vista mi permetto una considerazione:
la controinformazione juventina ha vinto.
Se non è stato possibile estirpare l'atavica convinzione che la Juve fosse una squadra di ladri (questo mito è come il coccodrillo nelle fogne di Manhattan: non scomparirà mai), quanto meno si è potuta smascherare l'identità truffaldina di coloro che vincevano sì senza rubare, ma solo perchè tecnicamente si tratta di truffa.

Ma
calciopoli è finita anche processualmente.
Basti pensare all'assurdità di un procedimento penale, quello di Napoli, in cui le difese degli imputati attaccano la pubblica accusa e la pubblica accusa è costretta a difendersi o – persino – a fuggire e chiedere asilo nella giunta municipale (precisamente nel Gabinetto, ça va sans dire).

In un certo senso è finita anche sportivamente, perchè se anche la seconda squadra di Milano riuscisse a farla franca (aspettiamo però, aspettiamo...), le sue magagne sono già uscite ufficialmente fuori e, asterischi o non asterischi, sappiamo oramai tutti quanto valgono certe toppe tricolori.

Quindi Calciopoli, il processo sportivo/penale/mediatico che ha condannato i vincenti e santificato i perdenti, non esiste più.
Adesso inizia qualcos'altro, qualcosa ancora senza nome.
Ne propongo uno.

Alla fine della Seconda Guerra i malvagi hanno perso. I morti non sono tornati in vita ma c'è stato il processo di Norimberga.
Ecco, è questo che ci vorrebbe (e che ci meritiamo):
una Norimberga del calcio italiano.
Perchè i crimini contro l'umanità non cadono in prescrizione.

Di Dario (Juve 1897-2006)

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