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Messaggi del 09/08/2011

ROSSI: "JUVE? ORMAI..." E CHIELLINI PENSA A CALCIOPOLI

Post n°5231 pubblicato il 09 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Poteva rispondere a questa convocazione da giocatore della Juventus, ma Giuseppe Rossi resta a tutti gli effetti un giocatore del Villarreal. L'arrivo della Nazionale a Bari è stata un'occasione utile per domandare all'attaccante cosa pensa della trattativa sfumata: "Dico grazie a Prandelli per le parole spese per me: giocare da titolare contro la Spagna, la squadra più forte del mondo, è fantastico. Fortuna che di fronte avrò degli amici... La Juve? Ormai, ormai, ormai... Domani vesto la maglia azzurra, penso a quella, non se potevo arrivare a questa convocazione da juventino". Chi invece continua a giocare a Torino è Gigi Buffon che ha preferito soffermarsi esclusivamente sulla partita di domani: "Vedremo quant'è la differenza tra loro e noi. La Spagna è una di quelle nazionali che scandiscono il tempo del calcio mondiale: hanno aperto un ciclo e superato anche la scuola del Brasile, almeno siamo in buona compagnia. Cosa invidio loro? L'Europeo: è quello che manca alla mia Italia. E poi da quella vittoria hanno cominciato la striscia positiva. Nel calcio, i successi aiutano a crescere. Prandelli?Dal suo arrivo, abbiamo cambiato rotta - ricorda Buffon - proviamo a proporre gioco, senza snaturarci". Continua a essere un leader della Juventus Giorgio Chiellini che però pensa anche a Calciopoli: "Si è intrapresa una strada, ed è giusto andare fino in fondo".

 
 
 

Moggi all'attacco: "Abete ci sveli i segreti. Tavolo della pace? Deve essere con me e non con i prescritti..."

Post n°5230 pubblicato il 09 Agosto 2011 da nadir63l
 

L'ex direttore generale juventino torna alla carica dopo le parole di Abete.
© foto di Micri Comunication

Non molla la presa anzi insiste sempre più Luciano Moggi che, dopo le parole rilasciate ieri dal presidente della Figc Giancarlo Abete a La Gazzetta dello Sport sulla questione riguardante i nuovi sviluppi di calciopoli, ha voluto dire la sua con brevi affermazioni rilasciate nell'edizione odierna di Tuttosport. "Abete deve spiegarci tante cose - attacca l'ex direttore generale della Juventus - soprattutto la storia delle sanzioni non inflitte a Preziosi e a Sabatini. Specie nel primo caso la stessa federazione ha invocato la privacy per il presidente del Genoa, mentre per me proprio non ci hanno pensato minimamente. Tavolo della pace? Dovrebbe essere con me e chi ha subito questa storia e non con chi ha usufruito della prescrizione, possiamo farlo giovedì alla Versiliana, io sarò lì alle 18 a dire la mia su Farsopoli... Venga pure Abete e ci spieghi anche dei verbali dell'ex consulente Pichi riguardo Premiopoli. Il 18 luglio se ne sono fregati della relazione di Palazzi e se ne sono lavati le mani, se l'etica non va in prescizione, come ha detto Abete, l'Inter non aveva i requisiti nemmeno nel 2006, guardatevi la storia dei baffi rossi e riguardate la classifica e confrontatela con le telefonate ignorate da chi comandava l'indagine. Abete parla di confusione riguardo a Preziosi? Non c'è nessuna confusione, anzi tra poco lo saprete tutti cosa è successo". Intanto, sempre riportato da Tuttosport, il Tnas avrebbe tolto il velo riguardante la conciliazione del 20 ottobre 2003 riguardante Walter Sabatini e la Figc e su il fallimento del Coni. Resta invece misteriosa la situazione riguardante le punizioni di Genoa-Venezia del 10 giugno 2005: non esistono al momento comunicazioni ufficiali sulla proposta di radiazione per Enrico Preziosi.

 
 
 

Bruno Alves: "Mi piacerebbe andare alla Juventus"

Post n°5229 pubblicato il 09 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Continua la ricerca della Juventus di un difensore centrale. Fino ad ora  regna ancora l'incertezza su chi sarà il prescelto, ma di certo c'è solo l'identikit del difensore ideale per Conte e Marotta: età tra i 29-31 e soprattutto ottima esperienza internazionale. I tre principali candidati sono Diego Lugano (30) del Fenerbahce, Alex (29) del Chelsea e Bruno Alves (29) dello Zenit San Pietroburgo. Proprio quest'ultimo, intervistato da Sky Sport, spende parole al miele per il club bianconero, annunciando di gradire e non poco, un eventuale trasferimento alla Vecchia Signora: "Se dovessi andare in un’altra squadra, lo farei solo prima passando dalla mia. Dovrò parlare con il mio agente Jorge Mendes. La Juventus? Certo che mi piacerebbe, è uno dei migliori club al mondo ma non so nulla".

 
 
 

Abete ha la soluzione: tarallucci e vino per tutti!

Post n°5228 pubblicato il 09 Agosto 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB

Se il movimento calcistico italiano è degradato, raggiungendo il punto più basso della scala dei valori sportivi (e non solo) è anche merito del Presidente Figc, Giancarlo Abete. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.
Eletto il 2 aprile 2007, dopo la bufera calciopoli, doveva "moralizzare" il calcio italiano, utilizzando i successi della Coppa del Mondo e delle competizioni per club come stimolo ed esempio. Il 22 marzo 2011 viene eletto vicepresidente UEFA.

In questi giorni viene spesso ricordata una massima di Giancarlo Abete; «l'etica non va in prescrizione»; affermazione che in realtà fa a pugni con il clima di cui si circonda e di cui sembra esserne fautore…
Ad onor del vero, non è questa l’unica contraddizione che lo vede protagonista.

Forse l’etica per Abete è quella di considerare i
“patteggiamenti” (quelli recenti del calcio scommesse) come attestazione di «un'assunzione di responsabilità» ed « elemento di grande civiltà».
Proprio da queste dichiarazioni traspare l’evidente atto di lode ai pentiti (che ottengono uno sconto importante della pena), perchè per Abete e per la Figc, oramai lo abbiamo capito, è auspicabile avere meno problemi possibili. D’altra parte, ci tiene ancora a precisarlo con messaggio rivolto a chi critica questo sistema della giustizia sportiva: «Se come qualcuno dice si dovessero aspettare i provvedimenti della giustizia ordinaria ora saremmo ancora al maggio del 2006».
Altra contraddizione. In realtà, il superprocuratore Palazzi e la giustizia sportiva che rappresenta, sono effettivamente ancora fermi alle posizioni del 2006 (vedi caso radiazioni).

Contraddizione nella contraddizione. Abete incalza nuovamente inerpicandosi su sentieri alquanto pericolosi: «Mi auguro che ci sia come in ogni sede di giustizia, un approfondimento di qualità sui contenuti, nel rispetto delle garanzie, noi non siamo per la giustizia sommaria».
Difficile pensare ad un approfondimento quando si cerca, ottenendolo, un procedimento ad hoc sulle radiazioni per poi impedire l’attualizzazione di situazioni che maturate nel tempo hanno messo in mostra tutta la loro gravità. Impensabile poi il non parlare di giustizia sommaria, quando grazie ad un gioco di interpretazioni e pareri - un esempio recente - la Figc si dichiara incompetente di prendere una decisione, come quella sullo scudetto del 2006, che sarebbe dovuta essere di “garanzia” per paventare se non giustizia, almeno una sorta di equità. Senza dimenticarci nulla della gestione antisportiva di calcipoli. Invece la non decisione è servita a non cambiare quanto già deciso nel 2006.


Eppure, proprio da una proposta dei Della Valle in cui si era subito intrufolato, il famoso tavolo della pace, pensava di aver trovato la giusta strada per chiudere tutto a tarallucci e vino. La soluzione era lì, rendersi disponibile per organizzare l’incontro e la stretta di mano tra i vari presidenti delle squadre di A, mettendo in tal modo la famosa pietra tombale su calciopoli. Era la soluzione ideale. Sembra che qualcuno a quel tavolo non ha proprio intenzione di sedersi e lo sconsolato Abete non può che prenderne atto: «questa volontà, a quanto pare, non c'è».
Ma quel tavolo è saltato veramente o qualcuno potrebbe ancora ricomporlo, magari rinunciando proprio all’auspicata giustizia?

Visto il fallimento che accompagna da sempre il suo incarico come Presidente Figc, nella sua ultima intervista, sposta l’ attenzione dai problemi del calcio a quelli del Paese (furbetto) e lascia sottintendere che magari può passare la mano dopo il 2013 «La vicepresidenza Uefa è già di per se assai gratificante, quanto al resto sono valutazioni che farò al momento opportuno».
Scappare di recente è diventata una vera arte, ed Abete non ha intenzione di rinunciarvi preventivamente. Narducci e Auricchio insegnano.

Il pool difensivo di Moggi, ha lasciato trapelare di aver per le mani alcune intercettazioni del presidente Abete, situazione che lui definisce come «una sottile campagna di stampa tesa a mettere nel calderone tutti, senza distinzioni e magari pure in ordine alfabetico. Utilizzerò quelle telefonate per vedere se ci sono condizioni di autodenuncia,
qualora mi riguardassero, o di denuncia. Perché se una istituzione sbaglia, deve pagare, al di là di una non utilizzabilità per fini disciplinari».
Amnesia o cosa? Perché è curioso che proprio il protagonista non sa se ha fatto quelle telefonate o quale è il loro contenuto…
In realtà è chiaro che Abete nutre la speranza/auspicio di un chiarimento/compromesso che magari ne blocchi la divulgazione... Chissà.
Anche questa volta il Presidente della FIGC sembrerebbe gradire la soluzione più consona per le responsabilità di cui è investito:
tarallucci e vino a go go !

“Non competenza”, “non utilizzabilità”, “prescrizione” possono essere garanzie di giustizia?
Le ultime uscite di Abete sono state accompagnate costantemente da queste parole con la pretesa di essere accolte come gesto simbolico di giustizia.

Il “tavolo della pace” può bastare per ridare credibilità al nostro calcio?
Evitare con cavilli assurdi e pareri ben indirizzati di prendere una decisione “eticamente giusta”, cercare di sviare chi chiede giustizia per il “bene del calcio italiano”, segretare atti scomodi come quelli del Lodo Preziosi, sono situazioni non più gestibili con una stretta di mano. Dovrebbe capirlo anche Abete. Dovrebbe evitarlo il presidente della Figc.

Sarebbe lecito aspettarsi un commissariamento della Federazione Italiana Giuoco Calcio, soprattutto dopo che ha dimostrato di non poter essere garante di equità e tantomeno di una crescita del calcio che sta perdendo sempre più appeal e credibilità.
Sarebbe, ma ad oggi proprio ad Abete, uno dei maggiori indiziati per questo fallimento, viene ancora permesso di parlare di “etica” e “valori dello sport”.

Solo una giustizia, quella vera, potrebbe ridare credibilità ad un movimento sportivo alla deriva.
Solo decisioni serie e di responsabilità, potrebbero rappresentare un reale cambiamento alle linee guida delle istituzioni fallimentari di oggi.

La domanda finale è sempre la stessa: quello che in realtà si cerca è
giustizia o compromesso?

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1790


 
 
 

Scudetto 2006 - Domani conferenza stampa di Andrea Agnelli ...

Post n°5227 pubblicato il 09 Agosto 2011 da nadir63l
 

Il presidente bianconero elencherà la strategia riguardante il caso.
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

A tre settimane dalla non decisione del Consiglio Federale riguardante lo scudetto del 2006 in merito all'esposto del 10 maggio 2010 inviato dalla Juventus il presidente Andrea Agnelli, coadiuvato dagli avvocati Michele Briamonte (consigliere d'amministrazione e coordinatore legale della Juventus), Pasquale Landi (professore di diritto amministrativo all'Università di Tor Vergata) e Luigi Chiappero (legale dello studio Chiusano e molto vicino all'ambiente bianconero avendo già difeso la società nel processo doping) ha indetto per mercoledì 10 agosto (domani) a Roma una conferenza stampa. Secondo quanto riportato da Sport Mediaset l'oggetto della discussione sarà "l'aggiornamento a seguito dell'esito del Consiglio Federale del 18 luglio 2011" in cui verrà esposto alla stampa il piano legale che la Juventus avrebbe deciso d'intraprendere nella battaglia per avere parità di giudizio nella questione calciopoli.

 
 
 

Moggi: faccio io quello che avrebbe dovuto fare la Figc...

Post n°5226 pubblicato il 09 Agosto 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

Luciano Moggi, dopo aver ottenuto dal Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport presso il Coni, l’autorizzazione all’acquisizione degli atti del lodo tra Enrico Preziosi e la Federcalcio del 22 febbraio 2010, che prevede la 'revoca e/o annullamento o, in subordine, la riduzione della squalifica per anni 5 irrogata dalla Disciplinare e confermata dalla Corte di Giustizia Federale e quello tra Walter Sabatini e la Federcalcio del 20 ottobre 2003, "con il quale è stata definita presso la Camera di conciliazione e arbitrato per lo sport, la controversia avente a oggetto 'la richiesta di revoca e/o annullamento della preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc' adottata a suo carico dal Presidente Federale con provvedimento definitivo del 15 maggio 2003", tuona, dalle pagine di Tuttosport, contro Abete: «I veli dovevano toglierli loro, devo farlo io per difendermi dalla radiazione decisa a sei giorni dalla scadenza della squalifica: li tolga Abete e spieghi come sono andate le storie delle sanzioni non inflitte o scontate a Preziosi o Sabatini».

Il Coni, definito “palazzo di vetro” ha permesso a Moggi l’acquisizione in quanto "vanta un interesse concreto ed attuale a conoscere gli atti…, anche al fine di verificare l'eventuale disparità di trattamento nei confronti di soggetti che versano nella medesima situazione".
In merito a questo passaggio è l’avvocato
Tortorella, legale di Luciano Moggi a precisare che utilizzeranno «queste decisioni che ci sono state consegnate in sede di Alta Corte del Coni». Le definisce come: «fondamentali, perché questa istanza di accesso agli atti era finalizzata ad individuare e valutare eventuali disparità di trattamento con capi similari a quello di Luciano Moggi». L’averli ottenuti è un passo «determinante, un segnale positivo» e pur essendo «legati dal segreto professionale per quanto riguarda il contenuto», queste «decisioni hanno un valore assordente». Se poi «la Federcalcio vorrà rendere di dominio pubblico questi atti che sono stati secretati» potrà prendere in mano la situazione «come giusto che sia». Il legale spiega che «è stato legittimo domandarsi come mai, nonostante una proposta di radiazione tendente a cinque anni di inibizione, Enrico Preziosi continuasse a ricoprire la sua carica. Così come Walter Sabatini, radiato dall’ordinamento sportivo con un provvedimento definitivo dall’allora presidente Franco Carraro», attualmente rivesta una carica più che prestigiosa come quella di direttore generale della Roma.

C’è un altro aspetto di cui tener conto, ne fa menzione sempre Tuttosport: “Il Tnas ha tolto il velo sulla conciliazione Sabatini e sul caso del fallimento Como. E la punizione per Genoa-Venezia? ”
Scrive Tuttosport che “non basterà aver ottenuto dal Coni la rivelazione dei tre segreti delle conciliazioni tra Figc, preziosi e Sabatini per capire tutto quando c’è da capire del nuovo giallo dell’estate. Qualcosa si trova tra gli scaffali resi inaccessibili dalle clausole arbitrali e dalla secretazione, ma non ancora il mistero sul tipo di concordato di cui la stessa Figc parlava il 21 luglio 2010, escludendo Enrico Preziosi dai “radiabili”, quando la corte di Giustizia partorì per Moggi, Giraudo e Mazzini («più altri 35») l’idea poi abortita dell’automatismo per le radiazioni decise prima del luglio 2007. «Lui ha patteggiato al Coni», dissero a via Allegri. Il fatto è che al Coni, come certificava ieri il comunicato del Tnas, Preziosi ha concluso un accordo per la squalifica di altri cinque anni irrogata nel 2008 a seguito del fallimento del Como Calcio. Il tutto mentre non esistono comunicazioni ufficiali sulla sorte dei 5 anni con proposta di radiazione irrogati a seguito dell’illecito (poi sanzionato anche in sede penale)per Genoa-Venezia….
Ora i legali di Moggi possono chiedere l’accesso anche all’accordo sulla “radiazione scaduta” di Preziosi. L’accordo del 22 febbraio 2010 (conciliazione sul caso Milito-Motta), fa menzione della pendente richiesta di radiazione, visto che il 21 luglio 2010 in Figc già escludevano Preziosi dal rischio? E perché?”.

Giancarlo Abete, nell’intervista rilasciata alla gazzetta dello sport lunedì 8 agosto, così si esprimeva sui lodi secretati: «Premesso che secondo noi quanto era secretato doveva restare tale e che come risulta anche nella lettera che sto per inviare al Tnas la clausola di riservatezza era stata richiesta da Preziosi, su questa vicenda c'è grande confusione. La proposta di radiazione non c'entra nulla: si è trattato solo di una conciliazione relativa all'ultimo periodo di squalifica di Preziosi».
«Il presidente della Figc parlava di privacy quanto alle vicende di Preziosi, ma con me e gli altri di calciopoli questa privacy nel 2006 non è stata tanto protetta», precisa Moggi.
E nonostante l’apertura del Coni, l’orientamento di Giancarlo Abete continua ad essere quello della protezione della privacy solo per qualcuno.

L’accusa dell’ex dirigente juventino è anche quella rivolta a quanto spresso in un altro passaggio dove, in riferimento alle intercettazioni sparite, Abete afferma senza remore: «Come presidente della Federcalcio oltre un certo livello non la cercherò, perché devo tenere conto del ruolo istituzionale della Federazione. Come appassionato di calcio e privato cittadino è un argomento che mi intriga. Mi colpisce il fatto che l'unico soggetto che chissà come ha acquisito tutte quelle telefonate è stato Moggi. Perché nessuno dei tanti che oggi si mostrano interessati ha mai chiesto quelle intercettazioni? Questa è una bella domanda». Moggi risponde: «Non è bello sentirselo dire. Non c’è problema: lo faccio io quello che avrebbe dovuto fare la Figc, per il bene del calcio italiano. Non può esistere pace nel calcio senza giustizia e verità. Ci spieghi le telefonate di tutti, in ordine alfabetico o no, senza aspettare il suo sbobinamento che già ci annuncia lungo».

Questo continuo lavarsi le mani della Figc e di Giancarlo Abete sta diventando veramente ridicolo.
Abete parla di confusione e le sue azioni, sicuramente non più gestite con la protezione di un tempo, dovuta essenzialmente all’insabbiamento della verità, danno l'idea di una baraonda totale.

Chi ha le idee chiare è Luciano Moggi che afferma:
«Io non sono per niente confuso, ho capito esattamente cosa è successo. E non me lo terrò per me».

File Allegato  tuttosport_09.08.2011.pdf ( 788.26k ) Numero di download: 21


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