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Messaggi del 20/08/2011

DEL PIERO: "Meno sette"

Post n°5281 pubblicato il 20 Agosto 2011 da nadir63l
 

L'eterno numero 10 della Juventus si prepara ad una nuova faticosa stagione
© foto di www.imagephotoagency.it

Sta per iniziare la sua diciottesima e probabilmente ultima stagione di una gloriosa carriera con addosso la maglia della Juventus che è diventata la sua seconda pelle: Alessandro Del Piero ha voglia di concludere nel migliore dei modi la vita calcistica bianconera lasciando l'ennesimo segno indelebile nella sua storia alla Juve, sugellata da tantissime vittorie e comportamenti da capitano vero che l'hanno consacrato come giocatore simbolo della juventinità, amato da tutti e nel cuore di chiunque; lui è consapevole che il ciclo da giocatore alla Vecchia Signora sta per concludersi ma, per il bene della sua squadra, Del Piero è pronto a comportarsi come sempre con estrema professionalità per garantire alla società un futuro glorioso, continuando a dare il 100% delle sue immense qualità. Pensare, ipoteticamente, a quella che un domani sarà la sua partita d'addio, quando avverrà, (e noi ci auguriamo il più tardi possibile) fa venire gli occhi lucidi ai tifosi bianconeri, agli amanti del bel calcio ed a tutti coloro che riconoscono la signorilità e l'eleganza di un campione autentico come Alex, dentro e fuori dal campo. Per ora, quindi, meglio non soffermarsi su questo e, invece, constatare che nonostante le sue quasi 37 primavere, il capitano continua a dispensare perle di calcio nel rettangolo di gioco. Tra sette giorni, a proposito, si riparte con la Serie A ed Alex Del Piero ha pubblicato sul suo sito ufficiale (www.alessandrodelpiero.com) le sensazioni provocate dall'attesa dell'avvio di un'altra stagione impegnativa. Ecco le parole di Pinturicchio che ha anche parlato del ritiro svolto fin qui, del classico Trofeo Berlusconi che si disputerà domani sera e del gruppo che si sta creando sotto la guida di mister Antonio Conte.

"Manca una settimana all'inizio del campionato e l'estate 2011 sembra avere scelto di riservarci la sua fase più "caliente" proprio per accompagnarci nei giorni più caldi, quelli che precedono l'inizio della stagione ufficiale.

Da quando sono alla Juventus, questa fase è segnata da un appuntamento che è diventato tradizionale quasi quanto il campionato stesso, anche se si tratta di un'amichevole.
Sto parlando del Trofeo Berlusconi, che giocheremo domani sera a San Siro, ovviamente contro il Milan.

Abbiamo fatto un buon pre campionato, allenandoci bene e costruendo una squadra e un gruppo nuovo con le migliori premesse.

Domani, domenica 21 agosto sarà un altro test importante, poi si comincia…

Alessandro"

 
 
 

Venti convocati per il Trofeo Berlusconi: sorpresa Quagliarella!

Post n°5280 pubblicato il 20 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Nella seduta di rifinitura in vista del Trofeo Berlusconi, mister Conte ha lavorato ancora sulla tattica. Nel pomeriggio, come al mattino, la squadra bianconera ha ripassato gli schemi ed i movimenti che dovranno essere attuati domani sera contro il Milan. Al termine del secondo allenamento della giornata, quindi, il tecnico salentino ha diramato la lista dei convocati per la grande sfida di San Siro. Come previsto Pepe, Martinez e Toni restano a Torino per continuare a lavorare e trovare così la migliore condizione. Un po' a sorpresa, invece, torna nel gruppo Fabio Quagliarella, che sembrava destinato ad un lento recupero, a seguito del problema al ginocchio destro. Tornano a disposizione anche Marchisio e Chiellini.

Questi i 20 giocatori a disposizione per la sfida contro il Milan:

1 Buffon
3 Chiellini
5 Pazienza
8 Marchisio
10 Del Piero
13 Manninger
14 Vucinic
15 Barzagli
16 Ziegler
18 Quagliarella
19 Bonucci
21 Pirlo
22 Vidal
26 Lichtsteiner
27 Krasic
29 De Ceglie
30 Storari
32 Matri
33 Sorensen
36 Pasquato

 
 
 

Moggi su Libero: "Spiegare Calciopoli, prima e dopo. Così Della Valle inchioda Moratti"

Post n°5279 pubblicato il 20 Agosto 2011 da nadir63l
 

Fonte: di Luciano Moggi per "Libero"
© foto di Micri Comunication

Sarà il caldo torrido di questo agosto, saranno le onde del mare che riflettono un sole splendente, sarà stata questa splendida immagine di Forte dei Marmi a dare nuovamente voce a Moratti. Meglio avrebbe fatto però a tacere nel chiuso della sua casa versiliese, anziché farsi coinvolgere dal mare viareggino. Si è beccato la reprimenda di un Della Valle inferocito al quale, nella sua replica, non ha detto niente di nuovo, dimostrando come sia difficile per lui uscire da questa situazione: «L’Inter con Calciopoli non c’entra». Quando i nodi vengono al pettine, il patron nerazzurro si trova a corto di argomenti, s’at - tarda su battute anche offensive - giusta la sottolineatura di Della Valle - e continua a sfuggire alle proprie responsabilità. Non è vero che Moratti e la sua Inter «non c’entrano niente con Calciopoli ». La relazione di Palazzi è un punto fermo che nessuna predica auto-assolutoria in difesa dello scomparso Facchetti e dello stesso Moratti può cancellare. In quella relazione sono indicati colpevoli con nomi e cognomi, salvatisi solo per una prescrizione «arrivata con la precisione di un cronometro». E Moratti non incanta nessuno sostenendo di non aver sensi di colpa. Dipende dalla sensibilità personale. Se uno non ha la coscienza morale specchiata può provare a sentirsi alieno da sensi di colpa, ma non risponde alla realtà e avviene solo per difendere i propri interessi .
Doppio macigno - Ci sono due punti nell’attacco di Della Valle che meritano un’adeguata sottolineatura, altrettanti “macigni” su Moratti: «Il comportamento scorretto, per il quale è stato considerato colpevole, sportivamente parlando, e per il quale avrebbe dovuto essere giudicato» (attenzione alla parola «colpevole»), e poi l’invito a spiegare «cosa è successo prima e durante lo scandalo del calcio, quale è stato il suo ruolo, il suo comportamento personale». Attenzione, «prima e durante», Della Valle toglie il detonatore alle oscure vicende pre-Calciopoli che nessuno prima aveva fatto, meno il sottoscritto s’intende, allargando così la ricerca delle azioni e responsabilità interiste. Il patron della Fiorentina si riallaccia all’ipotesi del tavolo, ma è un bersaglio cui non tiene veramente. Della Valle ha già fatto centro, colpendo il perbenismo dell’Inter, la banda degli onesti e dei presunti estranei (a Calciopoli). Il discorso è ora chiaro a tutti, c’è sicuramente chi non ha pagato, c’è chi ha pagato, la Juve assai di più per responsabilità anchedel club,chenon volle difendersi, una scelta suicida, che ora finalmente viene denegata nei fatti, per scelta coraggiosa di Andrea Agnelli (e Elkann lo segue), dopo che i miei consulenti hanno fatto emergere migliaia di intercettazioni sparite.
Vecchi amici - Proviamo allora noi a risvegliare la mente di Moratti e anche quella del tifoso interista Tavecchio, presidente dei Dilettanti, che definisce le azioni di Facchetti solo un «tirasassi» di fronte ai «bazooka» di altri. Lo facciamo con l’aiuto di Cristian Rocca: «C’è una sola società calcistica al mondo, capace di violare regole, leggi e qualsiasi tipo di atteggiamento etico: il passaporto falso e la patente ricettata per tesserare un calciatore (Recoba); la conseguente condanna, in un tribunale penale, diun suo alto dirigente (Oriali); i pedinamenti di una struttura deviata nei confronti di dirigenti ed arbitri; uno scudetto assegnato dall’ex membro del Cda (Rossi); l’eliminazione degli avversari per via telefonica giudiziaria (con i giudici scelti da Rossi poco prima dell’avvio del processo a cui fu tolto pure un grado di giudizio); la vendita fittizia del proprio marchio per sanare il bilancio; il super-mega-sconto concesso dall’ex membro del Cda (Rossi) sulla sanzione dell’orga - no di controllo Covisoc; gli scambi e le supervalutazioni di calciatori; i regali ai designatori ed arbitri; un arbitro in attività (Nucini) usato come “cavallo di Troia”; le richieste di ottenere un particolare arbitro, evitando la procedura del sorteggio; i suggerimenti mirati sulle griglie e gli assistenti; le accuse di illecito sportivo diretto, prescritte per intervenuta prescrizione causata dall’occultamento delle telefonate che la riguardavano; la richiesta ad un arbitro (Bertini) per poter vincere una gara di Coppa Italia (Cagliari-Inter)». Da ciò un consiglio disinteressato: Moratti rinunci alla prescrizione, eviti la solita argomentazione difensiva secondo cui «Facchetti era un galantuomo ». A Tavecchio chiediamo di spiegarci quali erano i tirasassi e quali i bazooka: noi lo ricordiamo quando veniva spesso a Torinoda Giraudoconaltri amicie parlava male dell’attuale presidente Abete, di cui ora è vice.

 
 
 

CONTE: "Parola scudetto scritta nella nostra storia, ma non buttiamo fumo negli occhi dei tifosi.

Post n°5278 pubblicato il 20 Agosto 2011 da nadir63l
 

 Distanza importante tra noi e le milanesi. Marchisio disponibile. Arriveranno altri giocatori...

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Alla vigilia del tradizionale "Trofeo Berlusconi", l'allenatore della Juventus, Antonio Conte, si è presentato al Media Center di Vinovo per rispondere alle domande dei giornalisti. Ecco la conferenza stampa integrale, a cura della redazione di TuttoJuve.com:

Che importanza ha per voi la partita di domani, a una settimana dall'inizio del campionato?
"Come ho detto anche alla vigilia della partita contro il Betis, io mi aspetto risposte quotidiane da parte della squadra, perchè quotidianamente lavoriamo per cercare di crescere e per cercare di migliorare in tutto. Sappiamo che c'è tanto da fare, c'è tanto da lavorare, quindi non abbiamo neanche tanto tempo da perdere. Mi aspetto quotidianamente che ci siano dei miglioramenti. Poi c'è la partita che è un test sicuramente significativo, un test importante, perchè comunque affronti un avversario importante, però mi aspetto sicuramente un altro passo in avanti, come me lo aspetto oggi dopo l'allenamento".

L'altra sera hai fatto giocare Vidal in posizioni diverse.  Volevo sapere se è dipeso dal fatto che ti mancavano delle punte e degli esterni, o se in prospettiva, anche se non l'hai mai fatto in tutta l'estate, grazie a lui può esserci un'alternativa al modulo di base...
"Vidal è un giocatore sicuramente polivamente, infatti nella sua nazionale, come ho detto durante la presentazione del giocatore, ha fatto un po' tutti i ruoli, tranne il portiere. Non è una battuta, è vero, gliel'ho chiesto. L'altra sera eravamo corti a livello di attaccanti, avevamo Vucinic, Del Piero e Matri, quindi c'era necessità comunque di dare un sostegno alla punta, Matri; e visto che Vidal era da poco che si allenava con noi, penso che quella fosse la posizione in cui potesse dare più peso e creare meno problemi alla squadra, perchè in un sistema di gioco dove sei organizzato, basta che uno non sa quello che deve fare in fase di possesso e in fase di non possesso, e creare problemi un po' a tutta la squadra. Per quello che sarà il futuro, io dico che il compito mio, e secondo me la cosa più importante, è quello di dare un'identità alla squadra. Io penso che le grandi squadre hanno tutte una propria identità, hanno il loro modo di giocare, hanno il loro modo di essere e quindi è giusto dare un'identità a questa squadra, perchè la Juventus, così come il Milan, l'Inter, o altre grandi squadre come Roma, Napoli e Lazio, la partita la devono fare, non si devono adattare all'avversario. Allora se io mi devo adattare all'avversario, è molto più facile per me cambiare ruoli, perchè devo giocare di rimessa, di ripartenza, ed è molto più semplice. Ma la Juventus deve essere abituata a farla la partita. Quando la partita devi farla devi avere dei punti di riferimento, devi avere le tue idee di gioco, devi avere il tuo modo di essere. Noi stiamo cercando di trovare questo, cercando di dare delle precise indicazioni ai calciatori, quanti più punti di riferimento possibili. Poi mi è capitato anche in passato che in alcune situazioni, durante la partita, volevo congelare la partita e ho messo la squadra anche con un atteggiamento tattico differente, delle volte ho finito la partita anche col 5-4-1, perchè volevo vincere, volevo portarla a casa. Però sono tutte situazioni che avvengono durante la partita, quando c'è da congelare il risultato e quindi magari stare un po' più sereni".

Riguardo ai giocatori che puoi recuperare rispetto a giovedì, come stanno Marchisio e gli altri?
"Marchisio ha recuperato. Ha preso questa botta molto forte all'anca però stamattina si è allenato, oggi pomeriggio si allena, quindi è recuperabile, cioè, è a disposizione. E' a posto. Per quello che riguarda invece Pepe, Martinez, Quagliarella, Toni, riprenderanno già oggi, ma non ho in mente di portarli al Berlusconi, perchè preferisco che continuino ad allenarsi e poi da martedì che siano a disposizione al 110%".

Hai alternato tutte le coppie di attaccanti. Fino a questo momento, qual è quella che si sposa meglio?
"No, no, no. Sono tutti attaccanti che si sposano bene tra di loro e quindi da parte mia c'è un'ampia scelta da questo punto di vista. Quello che ripeto a loro è che per me gli attaccanti sono molto importanti, i due attaccanti. Se faccio giocare due attaccanti è perchè mi devono soprattutto assicurare determinati movimenti in fase offensiva e determinati movimenti in fase difensiva, perchè il movimento dell'attaccante è sia in fase di possesso, sia in fase di non possesso diventa fondamentale per gli equilibri della squadra. E da questo punto di vista devo dire che sto trovando grande applicazione in qualsiasi interprete".

Dopo il torneo dell'altra sera, sono un po' salite le vostre quotazioni. Sia Allegri, sia Gasperini hanno parlato bene di voi. Anche all'interno c'è stata una crescita della consapevolezza dei propri mezzi?
"Ma sai, è inevitabile che con il lavoro quotidiano, quando parlo di crescita, di mettere un mattone quotidianamente, significa anche iniziare ad avere consapevolezza, anche se è restrittivo parlare di consapevolezza; capire l'importanza del lavoro che stiamo facendo e il lavoro ci deve dare la consapevolezza che giorno dopo giorno dobbiamo fare comunque quello che deve fare la Juve, quello di tornare nel più breve tempo possibile ad essere una squadra competitiva. E' inevitabile che mi viene da ridere sentire che nel giro di due giorni, dopo il Siviglia eravamo una squadra che doveva fare tanto, bisognava rifare tutto, veniva messo tutto in discussione, mentre dopo due giorni si parla addirittura di scudetto. Io sono molto sereno da questo punto di vista, bisogna prendere le cose in maniera molto razionale, non buttare fumo negli occhi ai tifosi perchè veniamo da due anni in cui abbiamo fatto due settimi posti, mentre il Milan l'anno scorso ha vinto lo scudetto e ha perso la Coppa Italia, e l'Inter due anni fa ha vinto tutto quello che c'era da vincere. L'ossatura del Milan e dell'Inter è quella. Noi, invece, negli ultimi due anni, abbiamo fatto due settimi posti. Quindi tra noi e loro, in questo momento, c'è una distanza importante. Distanza che non ci deve creare alcuna preoccupazione, anzi, deve essere uno stimolo perchè sappiamo che la Juventus ha il dovere di tornare ad essere competitiva nel più breve tempo possibile. E' inevitabile che stiamo lavorando. io chiedo pazienza, io ho grande pazienza nel cercare di trasmettere le mie idee, nel cercare di trasmettere determinate cose. Mi lascia ben sperare il fatto che ho una squadra, dei giocatori, che hanno voglia come e più di me di tornare ad essere protagonisti. Questo è molto importante. Dopo la partita del Berlusconi, qualsiasi risultato accada, non sarà giusto parlare nè di scudetto, nè di Juve da settimo posto. C'è da lavorare, lo sappiamo benissimo, e soprattutto c'è tanta voglia per lavorare. Questo è molto importante, perchè parlare di lavoro però poi non averne voglia....Invece c'è tanta voglia da parte mia, da parte della società, da parte dei ragazzi, e questo lascia ben sperare".

Qualche giocatore ha usato la parola scudetto. Lei sconsiglia l'abuso di questo termine nello spogliatoio?
"No, io non sconsiglio niente perchè....assolutamente. La parola scudetto è nella storia della Juve, quindi per me è una parola abbastanza usuale, perchè da calciatore ho avuto la fortuna e la bravura di vincerne cinque. Anzi. E' una parola alla quale bisognerebbe riabituarsi. E' stata fin troppo lontana dalla nostra società, dallo stadio, da tutti. Però dico anche che bisogna essere molto realisti. A me non piace prendere in giro nessuno, soprattutto i tifosi, che sono tifosi juventini come me. Dico che siamo - secondo me - sulla strada giusta, perchè la società c'è, la dirigenza pure, c'è un allenatore che ha tanta voglia e ci sono soprattutto i giocatori che hanno grande voglia di dimostrare delle ottime cose, però non posso buttare del fumo degli occhi ai tifosi, sarebbe ingiusto e non me lo sentirei. io mi sento di dire che faremo il possibile e l'impossibile per tornare ad essere competitivi nel più breve tempo possibile".

Tu stai costruendo questa casa da due mesi. In percentuale, a che punto sei arrivato? Vediamo già un tetto oppure siamo soltanto alle fondamenta?
"(ride, ndr). In un mese e mezzo vederci il tetto è difficile. Io dico che ci sono delle fondamenta, stiamo costruendo delle fondamenta importanti e sappiamo benissimo quanto siano importanti le fondamenta nella costruzione di un edificio. Puoi anche arrivare al tetto e poi avere delle fondamenta che poi...dopo due mesi la casa ti cade addosso. Io preferisco non vedere subito il tetto e vederlo tra qualche mese, sapendo però che c'è una struttura importante e che supporta il tutto".  

Ieri Marotta ha detto che dovrebbero arrivare ancora due-tre campioni. Come sarà la squadra tra una settimana, tra dieci giorni, quando chiuderà il mercato?
"In che senso come sarà?".

Tu hai dato delle indicazioni ben precise alla dirigenza su ciò che hai bisogno. Ti aspetti che la dirigenza ti accontenti in quelle che sono le tue richieste?
"Ma io con la dirigenza - mi sembra di ripere diverse volte la stessa cosa -, da quando sono diventato allenatore della Juventus, ho un confronto continuo e quotidiano col direttore e col presidente, quindi non è che ci diciamo delle cose e da un giorno all'altro cambiano le cose. Sappiamo qual è la strada, gli interessi sono comuni da questo punto di vista. Abbiamo avuto pazienza, il direttore Marotta è stato bravo ad aspettare. Vucinic è arrivato quando doveva arrivare, e secondo me è arrivato anche a condizioni importanti per noi. Arriveranno anche altri giocatori perchè sappiamo tutti quanti che la rosa deve essere completata. Ma non lo sa Conte, lo sa la società. lo sappiamo noi tutti, questo è fondamentale. Non è Conte che chiede i rinforzi, che sia chiara questa cosa. Noi come società, formiamo un gruppo unico, un gruppo solido e sappiamo che questa squadra a livello numerico ha bisogno di qualche rinforzo". 

Nel Trofeo Tim si sono viste tante cose buone, ma anche un Conte molto arrabbiato in alcune circostanze. E' forse la difesa in questo momento il reparto che ti crea maggiori problemi di crescita?
"No, assolutamente, perchè poi, come ho detto poi al Trofeo Tim, bisogna distinguere le due fasi: la fase attiva, con palla in gioco, dove la difesa secondo me si è comportata molto bene. Nella fase inattiva....Sai sono due cose....Uno dice: 'Comunque prendi gol'. Però sono due cose distinte ed io devo valutare che la difesa comunque si è mossa bene. Sulle palle inattive sicuramente bisogna migliorare, però bisogna anche dire che abbiamo avuto zero tempo per provare, tra allenamenti mattina e pomeriggio e adesso partite ogni due giorni, diventa difficile curare i dettagli. Me lo dovete anche consentire, perchè sono comunque partite amichevoli. Nel momento in cui saranno partite ufficiali cureremo i dettagli nella giusta maniera e tutto sarà a posto".

Non ci dai i nove undicesimi della formazione? Allegri l'ha data...
"Allegri l'ha data?".

Sì...
"E ditemela? (ride, ndr)".(redazione Tuttojuve.com) 

 
 
 

Storia di stelle e di…

Post n°5277 pubblicato il 20 Agosto 2011 da nadir63l
 

di Zorba

Immagine IPB

Predrag Matvejević, in un suo lavoro dal titolo “MONDO EX”, scriveva: «prima di voltare pagina, bisogna leggerla». Ed è dal 2006 che in molti ancora si rifiutano di leggerla o fanno finta di averla letta avendo ancora l’indice inumidito che gli è servito per voltare più velocemente possibile una pagina di un copione già precedentemente studiato in tutte le sue parti e messa in scena la commedia in tutte le sue ridicole parti nell’estate del 2006. Ma c’è chi l’ha letta attentamente e non ha nessuna intenzione di voltare pagina.

Questa è la tesi, anzi la convinzione, di GLMDJ che sembra sia stata sposata finalmente ed UFFICIALMENTE anche dal Presidente della Juventus A. AGNELLI che il giorno di S. Lorenzo, noto per le sue stelle cadenti, nell’hotel Baglioni di Via VENETO a ROMA ha ufficialmente dichiarato guerra alla FIGC. Io ero lì, in seconda fila assieme ad un altro fratello vero di GLMDJ. Si poteva quasi sentire l’odore delle mentine dell’Avvocato BRIAMONTE per quanto eravamo vicini. Ero ansioso e preoccupato allo stesso tempo di assistere a una sorta di conferenza di facciata, lo ammetto. Mentre Mimmo, accanto a me, dotato dei suoi moderni mezzi tecnologici preparava la domanda da porre al Presidente e teneva aggiornato da subito il Forum e voi tutti, io mi sono concentrato sugli attori.

Non solo sui contenuti che da lì a poco avrebbero tirato fuori, quelli oramai sono noti e stranoti da subito, ma dopo le batoste prese fino a oggi, dalla Juve stessa a iniziare dall’accettare la B con penalizzazione in poi, ho voluto sfruttare l’occasione appunto, per studiare e scrutare accuratamente nei minimi dettagli il tono di voce associato alla mimica, alla gestualità, quelle pieghe che si formavano sui volti, sulla fronte, sugli occhi, le mani se tradivano nervosismo emozioni etc. Non mi son fatto sfuggire nulla giuro. E quando tutte queste caratteristiche si sono aderite perfettamente alle parole: «La Juve ha battuto gli avversari sul campo, anzi asfaltato … in casa e fuori casa, e oggi siamo qui a Roma e non a Torino perché questa è una partita che si gioca a Roma». Beh non vi nascondo che l’insieme dei particolari descritti prima, il timbro di voce, la fierezza, la sicurezza, l’assordante silenzio della sala e quelle prime parole di dichiarazione di guerra senza condizione, mi hanno tatuato l’anima. Potrei giurare che era sincero, sicuro e convinto. Disseppellita l’ascia di guerra, era ora.

Il resto della conferenza lo conoscete. Ma a distanza di minuti sento autorevoli personaggi asserire che da Napoli verranno fuori condanne oppure che Agnelli deve pensare al calcio giocato e non pensare al 2006. Della serie che “chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato”. Anche domenica sera alla DS, ad esempio, ancora Zeman, Vierchowod ma anche sulla carta stampata ne ho incontrati molti, e molti ne incontrerò ancora, che continuano a dispensare di questi consigli. In pratica invitano a fare la stessa cosa che fece Auricchio: tenere nascoste le cose. E perché mai? In un certo senso mi sentirei colpevole, omertoso, vigliacco. Se vengo a conoscenza di un reato e lo taccio, sono allo stesso modo colpevole tanto quanto chi lo ha fatto. Cosi lo è chi invita la Juve a tacere dopo ciò che è venuto fuori da Napoli. Per usare una poco elegante metafora, la mente mi fa ritornare indietro nel tempo, quando bastava il sospetto di tradimento da parte di una moglie per ammazzarla. Delitto d’onore era chiamato allora, e non era punito. Anzi era giustificato da tutti, e il più delle volte era commesso anche dalla madre, dal padre, dal fratello unitamente al marito della vittima; come hanno fatto un po’ Cobolli&Co. nel 2006. E il resto del paese? Giustificava e all’occorrenza copriva il crimine commesso. Giustizia è stata fatta, coscienze lavate e rese candide, voltiamo pagina e non pensiamo più a ciò che è successo. Veramente discorsi talebani, e non penso di esagerare dicendo talebani. Ma dico: è cosi assurdo pensare in Italia che se ritengo di aver subito un torto o una ingiustizia possa chiedere ad un arbitro, che si chiama giudice, di verificare le mie ragioni? Se ho subito un torto o un danno non posso rivolgermi alla giustizia? Suona davvero cosi strano? E per difendere gli azionisti che hanno subito un danno di almeno 53 milioni di euro (calcoli tratti da TuttoSport) è giusto chiamare i caschi blu, come suggerito da Briamonte a Roma il giorno di S. Lorenzo? Stanno arrivando sul serio intanto, perché la UEFA sembra che si appresti ed ha disposto di verificare i comportamenti della FIGC dal 2006 a oggi. Ma tra poco inizia il calcio giocato, e a tal proposito il Presidente ha sottolineato che gli scudetti sono 29. Uno per la terza stella in pratica. E mi chiedevo se il 10 agosto, giorno di S. LORENZO, fosse stato scelto non a caso, ma questo lo sapremo solo dopo aver letto la pagina del calcio giocato.


http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1810


 
 
 

     

 

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