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Messaggi del 27/08/2011

Gaetano, Giacinto e… Nino...

Post n°5296 pubblicato il 27 Agosto 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di G. Fiorito

Un’altra estate triste. A sentirla dalle profondità dell’anima. Quelle che poggiano sulle note, gli arrangiamenti e le emozioni. E dietro non c’è nient’altro. Non un’idea o un pensiero che ne compromettano l’ascolto. L’intimità della percezione, il battito cardiaco alterato, il riconoscersi nelle vibrazioni che fanno la musica. Il 23 luglio la maledizione del 27° anno si è portata via Amy Winehouse. Pagato il tributo. L’immortalità è scesa su Amy, magra consolazione alla sua naturale evoluzione di artista che troppo presto si è vista recidere il filo. Come due anni fa un senso di smarrimento e vuoto, quando ad andarsene era stato Michael Jackson. Chi si lascia riempire i vuoti dalla musica, chi a volte sopravvive di musica lo può capire. E spesso è capitato che ci si incontrasse da dietro la tastiera di un computer. Per quelle due passioni grandi che a volte convergono: la musica e il calcio. La musica e la Juve.
Il calcio e la musica si incontrano spesso anche in una canzone. Per furberia e per ispirazione. Ci sono argomenti che tirano e un brano è buono quando è ben costruito. Cifra poetica a parte.
Arriva così, sponsorizzata dalla Gazzetta dello Sport, la novità di fine stagione che galvanizza il panorama discografico italiano. Con una firma importante. Di un gruppo che si è sempre contraddistinto per la bontà del prodotto. Lo dico perché a me gli Stadio piacevano parecchio. E non vorrei che dentro i miei pensieri corrotti da calciopoli facessero la fine di Ligabue ed Enrico Ruggeri solo perché di dichiarata fede interista. Con quel nome sono dei predestinati. Evocano partite di calcio e concerti. Da mettere dentro una canzone.

E’ un’estate triste per la musica. Patetica per il calcio. Campionati nazionali ed europei che non vengono rinviati per una scommessopoli senza confini, ma si arrestano a causa degli scioperi dei calciatori. Radiazioni e processi ancora in sospeso. Un orizzonte di battaglie si profila in autunno. Con Abete sempre più incompetente e il grido di dolore di Della Valle inascoltato là dove sarebbe dovuto giungere.
Magari la musica. Il pezzo si intitola “Gaetano e Giacinto” e costituisce l’antipasto dell’ultimo lavoro degli Stadio, in uscita il 27 settembre prossimo, titolo “Diamanti & caramelle”. Sul sito rosa un minuto e sei secondi di anteprima. Ciascuno può dire la sua trattandosi della più effimera delle arti. Ma mi sembra il puré di cose già viste. Sentite mille volte. Senza respiro. Squallore smorzato dentro un registro fotografico, oltre che musicale, al limite del grigio. Il colore dei ricordi. Di spezzoni di partite in bianco e nero o seppiate dal tempo. Attutito dal silenzio evocativo di passioni e bandiere che non vogliono essere sgualcite. Dal parlare ancora piano di Facchetti e Scirea a distanza di tanto tempo. Dal clamore rifiutato di due presunti eroi del silenzio. Campioni venuti dal basso per raggiungere la fama e la gloria. Una favola d’altri tempi. Rimasti per sempre bandiere di un derby irriducibile al quale la voce di Gaetano Curreri presta un tasso poetico senza enfasi. Misurato e dolente.

Se non sorgesse il dubbio che gli Stadio ci stanno prendendo in giro. E non tanto perché nell’estratto del video della canzone si faccia riferimento a qualche caffè, che in casa interista non andrebbe nominato. E neppure perché a pensarci bene Scirea è l’eroe del silenzio e della misura. Il campione al quale nessuna giacchetta nera mai sventolò sotto il naso un cartellino rosso. Scomparso troppo presto e troppo presto entrato nella leggenda silenziosa dell’uomo che insegue e persegue senza divismo la vittoria. Semplicemente perché uomo. Mentre il povero Facchetti ha avuto tempo di consegnare alla memoria non solo il ricordo delle sue giocate e dei suoi silenzi, ma anche quello di qualche telefonata compromettente e di troppi incontri disdicevoli all’insegna dell’inganno.

Gli Stadio hanno compiuto un’operazione illogica. Mettere insieme nella memoria una bandiera juventina e una interista. Sperando che nessuno si accorga che soltanto la prima è stata sgualcita e lacerata. Hanno deposto l’ultimo sasso sulla pietra tombale che sulla storia del calcio italiano degli ultimi anni l’incompetenza della FIGC vorrebbe saldare. Non è possibile. Su questo calcio da pizzeria, come lo ha definito Galliani, pesa l’ombra della mensa sociale. Le schegge impazzite di ciò che eravamo sono vomitate dall’élite europea. La Juventus chiede giustizia. Che venga riscritta la storia con un po’ di decenza. Senza addormentarsi in un bianconero ipocrita di ricordi falsati dal tempo. Non è una blanda nostalgia evocativa quella che ci interessa. Non serve a nessuno la nebbia falsaria della malinconia.

Il grande pubblico ha imparato a conoscere e amare gli Stadio sul finire degli anni ’70, quando accompagnarono Lucio Dalla, Ron e Francesco De Gregori nell’indimenticata tournée di “Banana Republic”. Io non lo so se la musica è figlia dei tempi o ce la può fare a dettare il tempo. Ma mi piaceva di più quell’incoraggiamento vitale di De Gregori proiettato nel futuro:
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.


http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1818


 
 
 

SKY - LA JUVE TRATTA RHODOLFO!

Post n°5295 pubblicato il 27 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Secondo quanto riferito in serata da Sky Sport, la Juventus starebbe trattando col San Paolo l'acquisto del promettente difensore centrale Rhodolfo (25). Ne danno notizia i due esperti di mercato, nonchè editorialisti di Tuttomercatoweb, Gianluca Di Marzio e Luca Marchetti.
Secondo Di Marzio, Rhodolfo "potrebbe essere la sorpresa in un reparto dove comunque è in ballo anche lo scambio tra Bonucci e Bruno Alves. Rhodolfo, classe 86, era stato seguito anche dal Bari nella scorsa stagione: adesso la Juve sta portando avanti con il suo club e con gli agenti del difensore un’operazione che va seguita con attenzione nelle prossime ore", scrive il giornalista, sul proprio sito internet, gianlucadimarzio.com.
Luca Marchetti, intervenuto in serata negli studi di Sky Sport 24, ha approfondito l'indiscrezione di mercato. Ecco quanto evidenziato da Tuttojuve.com: "La Juventus, che come sapete sta cercando un difensore centrale, sta trattando in questi giorni, in queste ore, con il San Paolo per un giocatore che stava già seguendo: Rhodolfo, difensore centrale, classe 1986, che ha compiuto gli anni l'11 agosto. Ha il passaporto da extracomunitario, però la Juventus ha il posto da extracomunitario. Si sta trattando col San Paolo, anche per decidere la formula del trasferimento. E' una trattativa che, naturalmente, se si chiuderà, si chiuderà entro il 31 agosto. E' un nome che la Juventus stava seguendo già da diverso tempo. E' un difensore con delle caratteristiche - almeno per quanto riguarda l'esperienza - leggermente diverse dagli altri nomi che erano stati seguiti dalla Juventus, ovvero Alex, Lugano e Bruno Alves. Rhodolfo è sicuramente meno esperto di loro, però è uno dei migliori difensori centrali in circolazione in Brasile. Lo scorso anno giocava con l'Atletico Paranaense. Il costo del cartellino è tra i 5 e i 7 milioni di euro. Adesso la Juventus dovrà cercare di trattare col San Paolo non solo sul prezzo del cartellino, ma eventualmente anche una formula diversa di trasferimento. I bianconeri sono andati con decisione su questo giocatore, dopo aver tentato l'assalto a Lugano, Bruno Alves e Alex. Il centrale uruguaiano è un giocatore che la Juventus aveva pensato di prendere eventualmente  l'ultimo giorno di mercato. Per quanto riguarda Bruno Alves, invece, la trattativa con lo Zenit non sta andando bene. I bianconeri credevano di prendere il portoghese a condizioni sicuramente più favorevoli, senza inserire nella trattativa Bonucci, sul quale la società bianconera ha investito 15 milioni di euro non più di 12 mesi fa. Lo Zenit ha chiesto Bonucci perchè sapeva che Bruno Alves voleva andare via. E con l'andare delle telefonate si è ipotizzato questo scambio, che però non ha mai preso un grande piede. All'inizio c'era stata questa richiesta dei russi, poi c'è stata questa possibilità di scambio, se ne è parlato, però si partiva da due posizioni estremamente opposte, perchè da una parte lo Zenit diceva: 'Mi dai Bonucci più soldi ed io ti do Bruno Alves'; dall'altra, la Juventus diceva: 'No, mi dai tu Bruno Alves più soldi se vuoi avere Bonucci'. La pista Alex, invece, non ha mai convinto fino in fondo, perchè il Chelsea comunque chiede i soldi del cartellino e lo stesso Alex pretende un trasferimento a titolo definitivo e quattro anni di contratto. E se la Juventus deve acquistare il cartellino di un giocatore, allora a quel punto cambia leggermente strategia, va sul giocatore più giovane, bravo, sul quale si può costruire il futuro insieme a Chiellini, Barzagli e Bonucci. Ecco perchè sta trattando Rhodolfo. La novità è che si è iniziato a trattare col San Paolo".  

 
 
 

Platini: "Con i giovani Agnelli la Juve tornerà grande"

Post n°5294 pubblicato il 27 Agosto 2011 da nadir63l
 

© foto di Giacomo Morini

Uno dei più grandi giocatori della storia bianconera torna parlare della Juventus, si tratta di Michel Platini. Intervistato daTuttosport "Le Roi" si è detto dispiaciuto per l'ennesima assenza dal grande palcoscenico europeo della Vecchia Signora: "Beh, diciamo che - ahimè - non è una novità . Da quando sono diventato presiden­te dell'Uefa è già  successo...Se il campo ha emesso questo verdetto bisogna prenderne atto, tirare avanti e rimboccarsi le maniche. Anche i due più prestigiosi club scozzesi, ovvero Rangers e Celtic, sono rimasti fuori. Succede. È una questione di cicli. Conoscendo bene la famiglia Agnelli e i suoi giovani eredi sono certo che presto rivedremo la Juven­tus in Europa".
A Platini viene quindi chiesto un parere sulla dura reazione di Karl-Heinz Rummenigge, amministratore delegato del Bayern, a seguito dell'acquisto da parte della Juventus di Arturo Vidal: "Ero in vacanza e non ho avuto modo di leggere né la Bild né Tuttosport... Battu­te a parte, si sa che Kalle non è uno che lavora di fioretto e di diplomazia, è il pro­totipo del tedesco, ruvido, aggressivo, va giù come un caterpillar. Lo faceva anche da giocatore, quando travolgeva gli avver­sari col suo impeto segnando gol a raffica, e lo fa pure in qualità di presidente del­l’Eca, l’Associazione dei club europei, im­pegnata in una sorta di crociata contro la Fifa. La realtà è che i club hanno un ruo­lo decisamente minoritario in seno alla Fifa. Ad ogni modo i miei rapporti con lui sono più che buoni, in fondo ci battiamo entrambi per il bene del calcio".
Il presidente dell'Uefa dice la sua anche sugli scioperi nel calcio
: "Che idea s’è fatto degli scioperi dichia­rati in Spagna e Italia?
«Un grave danno d’immagine per il cal­cio. Ma soprattutto provo un senso di in­quietudine per i milioni di euro, davvero una montagna, non corrisposti a centi­naia di giocatori professionisti e per la voragine di debiti accumulati: com’è pos­sibile? Perché i club non riescono a far fronte ai loro impegni economici con i tes­serati e si indebitano sempre di più? Ri­peto, sono molto allarmato: è come se tan­tissime luci rosse si accendessero, con­temporaneamente, dovunque".

 

 
 
 

     

 

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