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Messaggi del 12/09/2011

Forza, Alessandro!

Post n°5345 pubblicato il 12 Settembre 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB

12 settembre 1993

Sei lì, seduto su quella panchina... ripensi ancora a quando il “mister” ti ha detto che ti avrebbe portato a Foggia con la prima squadra...
Un’emozione grande, proibita alla maggioranza dei tuoi coetanei che il pallone lo rincorrono solo ai giardinetti sotto casa... E invece tu sei qui, nello spogliatoio hai infilato quella divisa circondato da quelli che fino a poco tempo fa vedevi come eroi mitologici, ora sei qui con loro, seduto in mezzo a loro... per carità, sei qui solo per “far numero”, non eri nell’elenco dei titolari e molto probabilmente, se ci fossero delle sostituzioni, non toccherà a te prendere il posto di uno di quei campioni. Però è ugualmente bello essere qui, oggi è una giornata speciale che sarà bello raccontare ai tuoi amici...

E poi quell’uomo ti fa un cenno, ti dice di alzarti.

Ti scaldi con l’impressione di essere in un sogno. Sì, forse è un sogno, e tra poco ti sveglierai.
Eppure tutto sembra così vero, il fruscìo dell’erba, i tuoi riccioli sul viso, i fischi di quell’uomo che guida la squadra...

Il gioco si ferma, quell’uomo chiama la sostituzione.
Il ragazzo che lascia il campo ha i capelli brizzolati nonostante la giovane età; lo guardi quasi spaesato e pensi ad un altro giovanotto con lo stesso “problema”, uno che è entrato nella storia del calcio con le sue reti e la sua eleganza, Roberto Bobby-Gol” Bettega.
Per un attimo ti chiedi se, un giorno, ci sarà anche qualcuno che si ricorderà di te.
Qualcuno che, magari, alle bancarelle venderà la maglia col tuo nome stampato sulle spalle.
La curva che, magari, intonerà un coro col tuo nome.

Massì, tanto sognare non costa nulla.
Mentre corri a perdifiato inseguendo quel pallone pensi che potresti vincere lo scudetto. Anzi, la Coppa... anzi, diventare Campione del Mondo.

Poi scacci tutti quei pensieri, non è tempo di favole.
E’ tempo di dare il massimo per questi minuti di partita che il “mister” ti ha voluto regalare.
Hai visto mai che dalla “Primavera” ti passano fisso in Prima squadra... questo, almeno può capitare, no?
Corri di più, fai vedere che coi piedi ci sai fare.

Forza, Alessandro.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1840


 
 
 

ABETE REPLICA AD AGNELLI: "LA JUVE E I 29 SCUDETTI? C'E' DISAGIO..."

Post n°5344 pubblicato il 12 Settembre 2011 da nadir63l
 

© foto di Andrea Ninni/Image Sport

Intervenuto ai microfoni de “La Politica nel Pallone”, su Gr Parlamento, il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, ha replicato alle dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente della Juventus Andrea Agnelli in merito all'esposto fatto alla Uefa sullo scudetto del 2006 ("La nostra disputa è con la Federazione, non con l'Inter”): “La Juve e i 29 scudetti? Un po' di disagio ci può essere, ma sappiamo anche come tante volte la comunicazione travalichi la dimensione dell'oggettivitàE' importante che i rapporti tra le società e le tifoserie siano di qualità, meglio allora avere come riferimento di una logica dialettica la Federazione - ha spiegato il numero uno della Figc -. Colgo comunque nelle parole di Agnelli lo spirito propositivo nei confronti dell'Inter mentre la Federazione, dal suo canto, continua a svolgere il suo ruolo che non è quello di organo di giustizia, ma di organo normativo, di indirizzo generale e non può invadere aree che non sono di propria competenza”.
L'esposto alla Uefa, che se “dovesse assumere una dimensione di valutazione, sarà analizzato nelle sedi istituzionali della Uefa stessa”, non preoccupa comunque la Figc. “La Federazione – ha ribadito Abete - in questi anni ha cercato e cerca di svolgere un ruolo fortemente istituzionale. Tante volte siamo oggetto di critiche da parte dell'Inter, della Juve e di tanti altri club, ma meglio essere destinatari delle critiche, mantenendo un'attenzione salda sulle regole, che essere visti come un soggetto che fa il tifo. La Figc è garante della terzietà, di tutti quelli che operano e hanno responsabilità nel mondo della giustizia sportiva e nel mondo arbitrale e non vogliamo tornare indietro, alla logica delle 'sette sorelle' e delle cene che decidevano chi era il designatore. Sono molto sereno e tranquillo per ciò che attiene alla qualità dei comportamenti della Federazione”.
Abete si è poi espresso sulle prime polemiche arbitrali: “Nel nostro campionato – ha commentato il presidente federale - c'è la convinzione che, dal punto di vista della comunicazione, rappresentare le proprie ragioni, testimoniare che si sono subiti dei torti, paga. E' una cultura italiana che dura da decenni, ma il livello di rispetto delle decisioni assunte deve crescere”.
Commentando in generale l'operato dei direttori di gara nella prima giornata, Abete ha ammesso che “ci sono state prestazioni positive e altre meno. Qualche errore c'è stato ed è intervenuto nelle partite delle 12.30 e delle 20.45. Forse abbiamo iniziato troppo tardi e anche gli arbitri si devono rodare”.
Il presidente federale seguirà con particolare attenzione il cammino delle italiane in Europa, a cominciare da quello del Milan domani impegnato al Camp Nou contro il Barcellona: “E' un passaggio importante, il nostro campionato continua ad essere molto intenso, ma da un punto di vista internazionale la stagione è iniziata molto male con le uscite di Roma e Palermo. L'Udinese è andata in Europa League e ora abbiamo le nostre tre migliori squadre alla verifica. Occorre che facciano bene, se perdiamo a livello internazionale anche il nostro campionato ne risentirà”.
Abete chiama i club italiani al riscatto e ad alzare il livello della competitività internazionale: “Passare da 4 a 3 squadre in Champions è stato un danno enorme e per questo è fondamentale recuperare una capacità di competere a livello internazionale da mettere in campo. La Nazionale sta recuperando, i club devono andare di pari passo

 
 
 

DEL PIERO: "Bella vittoria"

Post n°5343 pubblicato il 12 Settembre 2011 da nadir63l
 

Il capitano è raggiante per i 3 punti ottenuti
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

La Juventus è la squadra della settimana, grazie al convincente 4-1 rifilato al Parma e in virtù dell'inaugurazione del nuovo impianto, un gioiello di cui la Vecchia Signora fa bene a vantarsi, dato che può ampiamente e legittimamente farlo. Ora, però, serve che l'orgoglio bianconero si trasferisca sul campo e che i risultati assecondino l'entusiasmo per lo Juventus Stadium, per i nuovi acquisti (Pirlo e Vidal su tutti) e per l'aria che si respira grazie al nuovo tecnico Antonio Conte. La seconda (prima) giornata di campionato ha già rivelato che la squadra del mister salentino può essere la sorpresa della Serie A. Il blasone bianconero impone certe posizioni in classifica, ma la storia recente ci insegna che le zebre partono oggettivamente qualche metro più indietro rispetto alle altre regine italiane. Uno dei protagonisti della scoppola propinata alla squadra di Giovinco & Co. è stato sicuramente lui, Alessandro Del Piero. All'eterno capitano bianconero, al campione sempreverde, ieri, diciamoci la verità, è mancato solo il gol. Tutti lo attendevano. La storia che si prende il presente con una realizzazione nella nuova casa. Alex l'avrebbe meritato il gol, ma lui è un tipo generoso e, ad ora di pranzo, ha deciso di non papparsi da solo l'avversario, ma di concedere a qualche altro compagno di azzannare un pezzo di gustoso parmigiano. Lui è abituato, una domenica a digiuno non lo indebolisce affatto ma, anzi, lo rende soltanto più affammato per quella successiva. E, così, si è trasformato in assist-man, mandando in rete Simone Pepe e preparando la tavola anche al commensale Alessandro Matri, sfortunato con il palo colpito. L'appuntamento con la prima marcatura nello Juventus Stadium è soltanto rimandato; per ora, Pinturicchio si gode la vittoria, come ha scritto sulla sua pagina ufficiale di Facebook, a poche ore dal termine dell'esordio nella Serie A 2011/2012, l'ennesima per un super campione come lui, al 18° e, probabilmente, ultimo anno da giocatore alla Vecchia Signora: "Una bella vittoria per cominciare col piede giusto. Lo speravamo, lo volevamo e siamo felici di esserci riusciti... A presto, Ale". Il numero 10 ama il pubblico, così come il pubblico ama lui. Condividere le emozioni, le sensazioni, le gioie e le delusioni lo rende ancora più "amico" dei milioni di fans che, in tutto il mondo, lo ritengono il migliore campione della storia bianconera, il più grande capitano che possa esistere. Un uomo da cui prendere spunto per intraprendere una carriera all'insegna dello sport e della lealtà.

 
 
 

Anche la Bbc appalude il nuovo stadio...

Post n°5342 pubblicato il 12 Settembre 2011 da nadir63l
 

Arrivano complimenti dall'inviata dell'autorevole società radiotelevisiva britannica.
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Se apprezzano anche loro, che hanno tanto da insegnare in materia, allora significa che le cose sono state fatte davvero bene. Lo Juventus stadium continua a ricevere consensi, in ogni angolo del pianeta. Adesso arrivano i complimenti di Emma Williams, inviata della Bbc a Torino per un'ampia panoramica sulla nuova struttura, che sulle pagine di Tuttosport rivela: "Come gli stadi inglesi? No, meglio. Molto meglio. Più comodo ed economico di Wembley, più bello e atmosferico di Stamford Bridge e ve lo dice una tifosa del Chelsea. Per certi versi mi ricorda l'Emirates Stadium, il più moderno degli impianti inglese, ma che è costato molto di più. Dello stadio della Juve mi ha colpito la visuale, all'esterno ha un look vagamente anni '70, all'interno invece ha un impianto micidiale. E mi ha emozionato più durante la partita con il Parma che all'inaugurazione: rende al massimo con il calcio vero". Non è l'unica a pensarla così.

 
 
 

Abete non si illuda: niente sconti...

Post n°5341 pubblicato il 12 Settembre 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB

di M. Lancieri

Su una cosa Abete ha ragione: la strada da percorrere, prima di considerare il discorso farsopoli chiuso, è ancora molto lunga. Ma forse il presidente della Figc non ha capito che la lunghezza di quel percorso deriva dalla sete di giustizia juventina, che fino a quando non sarà placata impedirà a lui e ai suoi amici interisti di dormire sonni tranquilli.
L’ultimo invito di Abete è quello di “lavare i panni sporchi in casa”, un po’ come si insegna a tutte le buone famiglie di picciotti: perché mai ricorrere agli organi di giustizia, magari addirittura in sede europea, quando ci si potrebbe sedere ad un tavolo e inventare una frottola da raccontare al popolaccio, per fingere che tutto sia risolto?

La sua preoccupazione è quella di giocare «una stagione senza violenze, che esalti lo spettacolo e i valori dello sport». A quanto pare, secondo Abete, chi si rivolge alle istituzioni per difendere i propri diritti provoca violenza e svilisce lo spettacolo. Molto meglio chi devasta una squadra che ha regalato alla finale dei mondiali 2006 una buona metà dei giocatori che l’hanno giocata! Questi sì che sono i veri eroi del calcio italiano, che grazie a loro riesce a «farsi valere in Europa», tanto da ridurre per la prima volta nella storia della Champions League il contingente italiano a 3 sole squadre, visti i grandi risultati ottenuti negli ultimi anni. Per non parlare della Nazionale, che ha rimediato figure barbine, tanto nel 2008 quanto nel 2010.

Se Abete avesse un minimo di dignità e davvero amasse il calcio italiano come sostiene, dovrebbe fare la prima cosa utile da quando si è accampato negli uffici federali: levare le tende e andare a nascondersi, possibilmente sull’Himalaya o al Polo Sud. Ma ancora prima di lui, a togliersi dai piedi dovrebbe essere il suo capo: quel Petrucci che, in barba a qualsiasi idea di conflitto di interessi, è stato pure vicepresidente della Roma e che ha trascinato l’intero sport italiano in un baratro di mediocrità che pareva impossibile raggiungere: praticamente, non c’è uno sport in cui non ci facciamo compatire. Complimenti! Ma se il metodo è quello di asfaltare le squadre di alto livello per fare vincere quelle che in un contesto leale non avrebbero mai potuto ambire ad uno straccio di titolo, non c’è da stupirsi di questi brillanti risultati.

Andrea Agnelli, dovendo commentare l’ultima uscita di Abete, ha confermato in un’intervista alla Rai la propria linea, che è poi quella di qualsiasi juventino con un minimo di dignità e d’amore per i colori bianconeri: la nostra battaglia continuerà fino a quando non avremo ottenuto giustizia e nessuno ci chieda di passare sopra a quelle azioni che nel 2006 ci devastarono e delle quali portiamo ancora addosso le cicatrici.

Ma il sistema è granitico. Immediatamente, su mamma Rai, si sono affrettati ad invitare la Juve a farla finita, senza preoccuparsi di nascondere l’odio dei presenti nei confronti dei bianconeri. C’è stato chi, come Gene Gnocchi, ha invitato la Juve a mettere le schede telefoniche di Moggi nel proprio museo, mentre Zazzaroni sottolineava la “pericolosità” di un presidente tanto attivo come Agnelli, così diverso da coloro che l’avevano preceduto e che avevano messo una pietra sopra ai fatti del 2006. E il “cuor di leone” Ranieri ha voluto calare il proprio asso: «Io sarei per chiudere il discorso».

Cari interisti, cari milanisti, cari romanisti… cari tutti voi, anti-juventini. Mettetevi il cuore in pace: i vostri inviti a dimenticare potete risparmiarveli, così come le battute (penose) che vi ostinate a fare. Noi rivogliamo i nostri titoli. E rivogliamo la nostra dignità.
I gol di Pepe o Marchisio ci possono regalare un sorriso, ma non dimenticheremo mai. E non smetteremo mai di batterci per ciò che ci appartiene. Fatevene una ragione. Pare che almeno Abete se ne stia accorgendo, anche se con 5 anni di ritardo.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1839


 
 
 

     

 

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