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Messaggi del 22/09/2011

Zamparini ama la radio perché arriva alla gente...

Post n°5390 pubblicato il 22 Settembre 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB

di G. Fiorito

Ai microfoni di “Un giorno da pecora”, in onda su Radio 2, riecco il dissacratore Zamparini. Non ha peli sulla lingua e l’audio dell’intervista fa il giro del web, complici le piccanti stoccate riservate a Berlusconi e alla prole di Bossi e Di Pietro. Se questi ultimi vengono tacciati di nepotismo, non se la cava meglio il primo, attaccato alla poltrona e “rincitrullito” al punto da non aver capito che è l’ora di levare le tende. Nonché padrone di un Milan sempre più impoverito che ingaggia solo campioni in scadenza di contratto. Il presidente del Palermo sarebbe anche disposto a un passaggio di mano della società, se solo trovasse un adeguato sostituto alla sua degna persona, anche se per amore del vil denaro sarebbe disponibile a fare economia sullo stipendio del prossimo allenatore delegando il compito a se stesso.
Secondo Finardi se una radio è libera ma libera veramente, mi piace ancor di più perché libera la mente. Nonostante le succose dichiarazioni rimediate dalla prolifica dialettica dell’interlocutore, arriva una domanda dal tono schietto e per niente banale. Una domanda che fino allo scorso luglio forse nessuno avrebbe posto in questi termini diretti: “Che vogliamo fare con l’Inter che telefonava agli arbitri?”. Normale sarebbe stata una risposta in grado di dare una valutazione sulla prescrizione decisa da Palazzi e la propria incompetenza stabilita dalla FIGC.
A Zamparini piace invece stupire: “Dal 1947 al 1990 bisognerebbe togliere tutti gli scudetti. Specialmente quando non c’era la televisione gli arbitri ne commettevano di peggio e di più e il sistema ne commetteva di peggio e di più. Il potere è sempre potere, dove va fa danni”. Apprendiamo che gli scudetti 2004-2005 e 2005-2006 non andavano “tolti” per questioni di tempo. Ma c’è un’altra domanda per le spicce: “Zamparini, quante telefonate ha fatto agli arbitri?”. Risposta: “Per protestare io e Foschi 4 o 5”. “L’ultima volta ho chiamato il presidente del settore arbitrale e gli ho detto dei torti che ci facevano”.
Zamparini non ne ricorda il nome, ma si tratta di Marcello Nicchi, presidente nazionale dell’AIA. Nel 1988 Gussoni lo vuole ad arbitrare in serie A e nel 1993 Casarin lo sceglie come arbitro internazionale, ma nel 1997 i suoi superiori ne interrompono la carriera per i numerosi errori arbitrali commessi. Tra gli altri un’espulsione per Roberto Mancini in un Sampdoria Inter del 1995 per proteste costata al giocatore blucerchiato 6 giornate di squalifica.
Riciclato come dirigente, è vicecommissario alla CAN dal 1998 al 2001, per poi passare all’AIA e alla UEFA. Nel 2006 critica Agnolin, nominato Commissario Straordinario all’AIA in sostituzione di Tullio Lanese coinvolto in calciopoli. Si candida alla presidenza dell’AIA ma viene battuto da Gussoni, appoggiato da Matarrese, riuscendo a far prevalere la sua candidatura nel 2009.
Il presidente di una squadra di serie A dice di aver chiamato il presidente dell’AIA nell’ultima stagione. Zamparini gioca col fuoco. Se ne rende conto? Secondo il nuovo CGS non sono più vietati i soli rapporti con gli arbitri, ma anche quelli con i designatori, i componenti degli organi di giustizia sportiva e gli associati dell’AIA. Ecco i punti 4 e 5 dell’art. 1:
4. Alle società e ai loro dirigenti, tesserati, nonché ai soggetti di cui al comma 5, è fatto divieto di intrattenere rapporti di abitualità, o comunque finalizzati al conseguimento di vantaggi nell’ambito dell’attività sportiva, con i componenti degli Organi della giustizia sportiva e con gli associati dell’Associazione Italiana Arbitri(AIA).
5. Sono tenuti all’osservanza delle norme contenute nel presente codice e delle norme statuarie e federali anche i soci e non soci su cui è riconducibile, direttamente o indirettamente, il controllo delle società stesse, nonché coloro che svolgono qualsiasi attività all’interno o nell’interesse di una società o comunque rilevante per l’ordinamento federale.

Ma non si è limitato a protestare con Nicchi, ha anche chiamato 4 o 5 volte gli arbitri con Rino Foschi, dirigente del Palermo dal 2002 al 2008, un periodo di tempo che potrebbe non godere dell’ombrello della prescrizione, che per effetto dei sette anni previsti dal nuovo CGS
non copre il periodo dal 2004 a oggi.
Dopo l’ecatombe di calciopoli, chi viene sistemato nei posti chiave dalla FIGC per garantire imparzialità e rigore? Collina, che sostituisce Bergamo e Pairetto.
Il super partes delle telefonate con Meani e degli incontri nel suo ristorantino con Galliani.
Si dimette nel luglio 2010 e arrivano Braschi per la CAN A e Rosetti per la CAN B, nominati da Nicchi. Zamparini rese al processo di Napoli una testimonianza per l’accusa in merito a un episodio, anche quello originato da alcune dichiarazioni rese a Radio Radio subito attenzionate da Narducci, secondo il quale Luciano Moggi fu in grado con una telefonata di procurare il migliore arbitro per il Palermo. La difesa chiarì che al momento della telefonata il sorteggio avrebbe potuto essere già stato effettuato e addirittura da un superteste dell’accusa, Manfredi Martino.
Certe consuetudini non sono morte con l’era del calcio pulito, per niente annientate da calciopoli, che si è spesso giovato per accusare la Juventus e i suoi dirigenti di voci di corridoio riportate dai giornali e non confermate nelle aule dei tribunali.
Zamparini potrebbe millantare, come facevano Luciano Moggi e Innocenzo Mazzini. Oppure potrebbe dire la verità. La differenza sta nell’interesse che là dove si puote viene concesso alle sue dichiarazioni.
Che parlano adesso e non nel 2006 di rapporti con arbitri e associati dell’AIA da valutare nei tempi e nei modi. Sarebbe doveroso chiedere ai tanti che in questi anni hanno taciuto il perché dei loro silenzi.
Nemmeno Facchetti e Moratti rivelarono i loro rapporti con arbitri e designatori allora, ma pretesero l’attribuzione di uno scudetto immeritato.
Di fronte all’ipotesi della scoperta di nuove intercettazioni, lo stesso Abete ha dichiarato nell’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport lo scorso 8 agosto: “C'è stata una sottile campagna di stampa tesa a mettere nel calderone tutti, senza distinzioni e magari pure in ordine alfabetico. Utilizzerò quelle telefonate per vedere se ci sono condizioni di autodenuncia, qualora mi riguardassero, o di denuncia. Perché se una istituzione sbaglia, deve pagare, al di là di una non utilizzabilità per fini disciplinari”.
E’ troppo pretendere dopo 5 anni di indagini e processi che si ponga fine a questa omertà diffusa e si arrivi ad applicare i regolamenti senza interpretazioni forgiate caso per caso, ma in maniera che si possa affermare che la legge è uguale per tutti? I media da che parte stanno?

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1861


 
 
 

Fabio, a Catania si "Quaglia"?

Post n°5389 pubblicato il 22 Settembre 2011 da nadir63l
 

Il calciatore bianconero è pronto ad esordire ufficialmente nella Serie A 2011/2012
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ieri, in panchina e durante il riscaldamento, sembrava essere molto sereno, pareva avere un viso sicuro di sè e libero dalla tristezza e dalle preoccupazioni, come dimostra anche la foto con Eljero Elia di qualche giorno fa. Ma chi conosce bene Fabio Quagliarella sa che il giocatore sta soffrendo a rimanere in disparte e, dentro di sè, ha una voglia matta di tornare a fare "sfracelli" sul rettangolo verde di gioco, negli ultimi 30 metri, dove sa essere devastante. Proprio come succedeva una stagione fa, quando con i suoi 9 gol in 17 presenze trascinò la Juve in una grande prima metà di campionato, fino a quel maledetto infortunio di gennaio che ha rovinato veramente tutto: il classico fulmine a ciel sereno. L'attaccante stabiese dovette interrompere quella che, probabilmente, sarebbe stata la sua migliore stagione in carriera; il calciatore era in grado di fare reparto da solo e si integrava alla grande con le altre punte bianconere. Fabio segnava e lo faceva nei momenti più opportuni e mei modi più spettacolari, ma anche in quelli più semplici ma sempre efficaci. E da quando il ginocchio ha fatto crac, la sua mancanza si è sentita terribilmente ed il susseguente calo vertiginoso della Juve di Delneri non può essere frutto delle coincidenze. Ora Fabio è pronto a tornare e la scusa dell'infortunio non può reggere più, perché se mister Conte lo porta con sé nella nuova panca dell'avvenieristico Juventus Stadium, vuol dire che lo ritiene in grado di poter scendere in campo. All'inizio c'era chi ipotizzava un rapporto difficile con il tecnico bianconero che, in una conferenza stampa pre-campionato, aveva affermato che i tempi per rivedere il miglior Quagliarella sarebbero stati abbastanza lunghi, perché dopo un grave infortunio è sempre difficile recuperare la forma migliore. Ma ora il momento per rivedere Fabio protagonista sembra essere maturo. I tifosi lo aspettano a braccia aperte perché lo amano. Ragazzo serio e professionista esemplare, ha già ricambiato ampiamente la fiducia della società e di tutto l'ambiente. Fabio è un calciatore importante e la voglia di vederlo di nuovo in campo è basata sull'affetto e la stima che i tifosi provano per lui. Nemmeno un minuto di una gara ufficiale per il migliore attaccante della Juventus della passata stagione, e questo è, onestamente, inconcepibile: quasi un paradosso, addirittura un'ingiustizia. La Vecchia Signora si è rinforzata in attacco con gli arrivi di Matri, lo scorso gennaio, e Vucinic, quest'estate e con un Del Piero evergreen gli spazi si sono notevolmente ridotti per l'attaccante di Castellammare di Stabia che forse, tra tutti, è il più duttile, utile e con più caratteristiche. L'espulsione di Vucinic contro il Bologna libera un posto nel reparto avanzato, per la prossima giornata. Matri, Del Piero, Quagliarella: in due la spunteranno. Il destino si è divertito a riproporre un appuntamento molto importante per lo scugnizzo stabiese: quella Catania che ha molteplici significati per lui e contiene le due facce della medaglia su cui è incisa la carriera della punta ventottenne. Due stagioni fa, con la maglia del Napoli, durante la gara contro gli etnei, Fabio venne sistematicamente ignorato dai suoi compagni: fu la fine di un rapporto mai nato tra il calciatore stabiese e lo spogliatoio azzurro. Una stagione fa, invece, sotto il vulcano siciliano Quagliarella regalò una delle prestazioni più "esplosive" della sua esperienza bianconera; due reti splendide, due capolavori, un gol-fantasma (che c'era) non convalidato. Ora Eta Beta vuole ripartire proprio da lì e merita senza dubbio una chance: come fare ad scordarsi delle giocate di Fabio della scorsa stagione, come poter "sprecare" un talento così e tenerlo in disparte? Una cartuccia troppo, troppo importante per non essere sparata. Conte sta gestendo al meglio il gruppo in quest'inizio di campionato, ma la panchina di Quagliarella è qualcosa che non può avere vita lunga. C'è chi afferma che, per il mister bianconero, Quagliarella sia addirittura l'atteccante ideale. Noi ce lo auguriamo, perché non ne possiamo più di vedere tra le riserve colui che solo un anno fa ci faceva sognare con gol spettacolari e prestazioni da applausi. Il numero 18 ha tutte le carte in regola per poter essere l'attaccante titolare della Juventus e non è possibile che non lo sia. Lui se lo merita: il suo compito, adesso, sarà quello di impegnarsi in allenamento (e su questo non ci sono dubbi) e convincere Conte a buttarlo nella mischia dal primo minuto già dall'impegno di domenica prossima, perché sul valore del bomber non può esserci nemmeno un minimo di dubbio. Ovviamente, per il bene della Juventus, in campo ci deve andare chi può dare, in questo momento, le maggiori garanzie e le scelte di Conte devono avere un unico scopo: il bene della squadra che nella Serie A di quest'anno non può permettersi nessun passo falso; ma l'attaccante stabiese merita un'attenzione particolare perché può realmente rappresentare un fattore determinante. Poche parole, poche questioni, tanti fatti: questo è Fabio Quagliarella, pronto a "Quagliare" già a (ri)partire dalla trasferta di Catania. Riprendersi le chiavi dell'attacco bianconero: è questa la "mission" di Fabio Quagliarella ... e noi, che crediamo fermamente nelle sue qualità, sappiamo che non è affatto "impossible".

 
 
 

Se telefonando …

Post n°5388 pubblicato il 22 Settembre 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di Francejuve

La notizia degli ultimi giorni su calciopoli è la “scoperta” di una telefonata che dovrebbe affossare definitivamente il processo che, già di suo, non gode di ottima salute.
Poiché il dibattimento è chiuso e si è in fase di discussione, ci si è posti il problema se una simile telefonata – ove esistesse - possa essere valutata dal tribunale.
Al fine di chiarire i termini della questione, appare utile mettere un po’ di ordine su quanto è stato detto sul nostro forum.
Ora, nel processo penale tutti gli atti di indagine del PM e della polizia giudiziaria sono materialmente custoditi in un fascicolo (quello del PM, per l’appunto) negli uffici della Procura; questi atti sono a disposizione di tutte le parti una volta concluse le indagini preliminari (e cioè prima che inizi il processo davanti ai giudici).
Gli atti contenuti in questo fascicolo possono essere conosciuti dal tribunale solo se le parti (il PM, oppure i difensori) ne chiedano l’acquisizione durante il processo al (diverso e distinto) fascicolo del dibattimento, che rimane custodito nella cancelleria del tribunale per tutto il giudizio; il fascicolo del dibattimento è infatti quello dove confluiscono tutti gli atti che dovranno essere utilizzati dal tribunale per la decisione.
La regola è che nel giudizio ordinario i giudici che pronunciano la sentenza non hanno accesso diretto agli atti contenuti nel fascicolo del PM (diversamente da quanto succede nell’abbreviato, dove l’intero fascicolo del PM è posto a disposizione del GUP per una precisa scelta dell’imputato).
A questo punto, tornando al nostro caso, si possono ipotizzare (solo) due casi:
1. il cd dove è contenuta questa telefonata è stato già acquisito al fascicolo del dibattimento nel corso del giudizio, insieme ad altre migliaia di telefonate (trascritte e non);
2. il cd dove è contenuta questa telefonata non è stato acquisito al fascicolo del dibattimento ed è rimasto nel fascicolo del pm.
Nel primo caso, il problema di fatto è già risolto, perché le intercettazioni telefoniche sono utilizzabili ai fini della decisione indipendentemente dalle relative trascrizioni, ed è consentito al giudice di procedere all'ascolto diretto delle registrazioni. Dunque, ai difensori basterebbe segnalare al tribunale l’esistenza di questa telefonata durante l’arringa; fermo restando che il tribunale potrebbe, anche in questo caso, disporre la trascrizione per maggiore garanzia delle parti, pur non essendo questo un adempimento necessario.
Se, invece, la telefonata non si trovasse nei cd acquisiti al fascicolo del dibattimento (e, pertanto, è rimasta “dimenticata” nel fascicolo del PM), i difensori dovranno chiedere al tribunale di interrompere la discussione per acquisire il relativo cd, ovvero per disporre un supplemento di perizia per trascrivere la conversazione intercettata; in questo caso il tribunale potrà interrompere la discussione solo se lo riterrà assolutamente necessario, e cioè se la prova è ritenuta potenzialmente decisiva sulla base di quanto prospettato dai difensori.
Così – per fare un esempio di scuola – potrebbe accadere nel caso in cui:
“Presidente, scusi, sono l’avv. Prioreschi, difesa Moggi... Prima di iniziare la mia discussione volevo segnalare al tribunale che c’è una telefonata rimasta nel fascicolo del PM e che abbiamo scovato quasi per caso due settimane fa, in cui si sente Bergamo complottare con il presidente della seconda squadra di Milano ai danni della Juve. Devo dire, ad onor del vero, che la manovra non riuscì, ma solo perché la Juve di allora vinse ugualmente le successive partite di campionato nonostante dieci clamorosi “errori” arbitrali ai suoi danni. Scusi Presidente se segnaliamo questa telefonata solo adesso, ma sa, tra 170mila intercettazioni, qualcosa può essere sfuggito anche a noi”.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1860


 
 
 

I soliti noti...

Post n°5387 pubblicato il 22 Settembre 2011 da nadir63l
 

le pagelle di Morrison

Immagine IPB




Primo mezzo passo falso dei Nostri allo Juventus Stadium...L' 1-1 interno, abbiate pazienza, ma lo classifico come ingiusto, fortuito, al termine di una partita condotta pressochè sempre, creando non meno di 4-5 palle gol, più un palo, più un intero secondo tempo giocato in inferiorità numerica. L'anno scorso avremmo preso un'imbarcata, qui invece si è chiuso nell angolo un Bologna impresentabile, con una condotta di gara che farebbe impallidire il "paron"...se questi sono i felsinei retrocederanno come siluri...Amen! Sulla partita che volete che vi racconti? L'inizio è stato veemente e, dopo il vantaggio su geniale intuizione di Pirlo, sfioriamo il raddoppio nell'unica giocata degna di nota del Capitano; non corriamo mai rischi, questi non riescono ad arrivare nei pressi di Buffon neanche coi rinvii del portiere. Poi purtroppo ci facciamo male da soli e qui Vucinic è imperdonabile; inutile andare ad intervenire in quella zona su un avversario palla al piede, oltretutto da già ammonito. Nel secondo tempo mi sarei aspettato Vidal dentro subito al posto di un Krasic che ha alternato buone fiammate a errori inconcepibili. Invece l'unico cambio (giustissimo peraltro) è Matri per Alex. Qui concediamo 5 minuti di iniziative al Bologna e purtroppo ci scappa dapprima il comico controllo di De Ceglie su cui Buffon ci mette una pezza enorme (toh). Sull'angolo Chiellini viene per l'ennesima volta inchiodato ai suoi evidenti limiti. Portanova gli mangia letteralmente in testa. Da qui in poi ero curioso di vedere la reazione della squadra. Beh, i ragazzi hanno schiumato rabbia, hanno chiuso il Bologna nella loro metà campo, sfiorato il gol in almeno 3 occasioni, pressato alto, giocato, insomma, cerchiamo di non fare le cassandre "del piffero". Non ricominciamo a polemizzare inutilmente; gli errori ci sono stati (forse anche Conte stasera poteva gestire certe scelte in maniera diversa) ma vediamo di non darci agli isterismi tipici degli ultimi 5 anni.

PAGELLE

BUFFON 6,5 Una parata delle sue...peccato, inutile.

LICHSTEINER 7 Sontuoso, inesauribile....dopo anni di grigio (e di Grygera) finalmente un esterno basso. Ah già...è costato un botto...

BARZAGLI 7 Al momento centrale di riferimento. Sempre al posto giusto, si concede anche 2 sganciamenti pericolosissimi.

CHIELLINI 5,5 Finchè c'è da fare a sportellate se la cava alla grande...Ma possibile su palla inattiva guardare la palla e perdersi l'uomo che un metro dietro di lui va in terzo tempo e gli zompa addosso? Ma stiamo scherzando?

DE CEGLIE 4,5 Spiacenti, ci risiamo...non giocherebbe neanche male; ma il controllo in area da cui nasce l'angolo del gol è grottesco! Ripeto...questo è.

PEPE 6,5 Otto polmoni, sempre ficcante, buone giocate in velocità. Sempre più realtà di questa squadra.

PIRLO 8 Semplicemente di un altra categoria.

MARCHISIO 5,5 Troppi appoggi fuori misura. Nella prima parte del primo tempo il Bologna costruisce una gabbia attorno a Pirlo e lui detta i tempi. Poco incisivo.

KRASIC 5,5 Alterno. Buone fiammate, errori osceni. Il palo è sfortuna, nei fraseggi è poco preciso e un paio di volte ritarda il cross per un tocco in profondità in più, finendo comicamente fuori dal campo...Milos dove sei?

VIDAL 6 Nulla aggiunge e nulla toglie, ma l'avrei messo prima. E non certo esterno basso a sinistra.

GIACCHERINI 6,5 Porta brio e iniziative ficcanti.

VUCINIC 5 Media tra il 7 della sua partita, gol compreso, e il 3 per la "vaccata"...

DEL PIERO 5,5 Un solo guizzo, dei suoi, qualche bello scambio al volo con Mirko dall'inizio, ormai, è troppo arginabile.

MATRI 6 Si sbatte, cerca di mettere giù quanti più palloni possibili, ci fa salire, gli manca la stoccata.

CONTE 5,5 Capitano riguardatela con calma. Mi è piaciuto inserire Vidal, ho pensato provassi a vincerla, poi vista la collocazione del cileno qualche dubbio mi è venuto. La squadra ha il sangue agli occhi e questo è tutto merito tuo, ma siamo sicuri che stasera Quagliarella al posto di Alex e uno spezzone per Elia anzichè Giaccherini non potesse proprio andare?

COSA VA: La reazione dopo il pari.

COSA NON VA: De Ceglie-Chiellini; loro sì che sono gli stessi rispetto agli anni passati.


 
 
 

     

 

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