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Messaggi del 23/09/2011

Demagogia a buon mercato...

Post n°5395 pubblicato il 23 Settembre 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB

di L. Basso

Salgo come tutte le mattine sulla macchina, pronto a fare il solito giro... figlia a scuola, moglie in ditta, e infine il sottoscritto in ufficio.
Una canzone alla radio sfuma il suo finale, e come ogni ora il consueto jingle mi annuncia l’inizio del notiziario: solite discussioni sulle frequentazioni femminili dei nostri politici, sulla tenuta o meno del governo, e poi la voce autorevole di un economista che tenta di spiegare anche alla Signora Luisa, casalinga intenta a preparare la parmigiana di melanzane, cosa significhi davvero il fatto che le Agenzie di Rating ci abbiano messo “dietro la lavagna”.
Il discorso fila abbastanza liscio per qualche minuto, poi il conduttore scivola su altre questioni economiche interne. Nella fattispecie sul rimprovero fatto da uno dei Manager di spicco del momento alla famiglia Agnelli, colpevole, secondo lui, di aver finanziato la Juventus e il suo stadio con 80 milioni di €uro in un momento di oggettive difficoltà economiche mondiali. Un pò come quelle famiglie che non pagano le spese di condominio ma che vanno a comprarsi il televisore a 50 pollici per vedersi le partite su Sky.
Ovviamente il rimprovero viene appoggiato: condensando al massimo l’intervento si potrebbe riassumere così: “Vero che ognuno dei suoi soldi fa quello che vuole, però....”
Innanzitutto penso che a pochi sarà sfuggito (e di sicuro non al manager né all’economista intervistato) il carattere squisitamente demagogico di tale affermazione, così simile ai quintali di messaggi che quotidianamente mi escono sulla bacheca di Facebook, quelli (per intenderci) che suggeriscono di eliminare l’intero Debito Pubblico Italiano semplicemente dimezzando il numero dei parlamentari. Ragionando al contrario, è come se allora mia figlia potesse regalare Messi e Rooney alla Juve con le monetine raccolte nel proprio salvadanaio.
Ma si sa... alla “ggente” queste cose piacciono. Oh se piacciono.
Poi... proprio perchè parliamo di un manager e di un economista e non della Signora Luisa (a proposito? La parmigiana? Un pezzetto? Niente?) non posso credere che si siano dimenticati di botto uno dei fondamenti dell’economia fin dai tempi di Marx e Keynes, cioè che
ogni movimento di denaro tende a provocare una spirale virtuosa e a creare ricchezza nel sistema.
Tradotto: la Exor ha “gettato” 80 milioni nella Juve e nel suo stadio. La costruzione dello stadio ha creato posti di lavoro, quindi reddito per i lavoratori che compreranno pantaloni, pomodori, libri ed automobili. Inoltre ha un indiscutibile “ritorno” dagli introiti diretti e indiretti (biglietti e marketing), quindi quegli 80 milioni sono stati un investimento, come se avessero comprato lamiera per costruire autovetture della FIAT. Infine lo Stadio costituisce un “volano” anche per le attività circostanti: immaginate l’affluenza al fast-food all’angolo della strada nei giorni delle partite.
Vabbè... mettiamo in conto anche questa amnesia, che però a me sarebbe costata un bel 4 dalla professoressa di Economia e Diritto.
Volete giocare sul campo della demagogia? No, signori, non mi tiro di certo indietro. E come la nostra Juve blocco l’azione, imposto e faccio male in contropiede; ma l’avete voluto voi.
80 milioni sono poca cosa per salvare l’economia nazionale. E non bastano neppure per aiutare i cassintegrati di Termoli, della Irisbus o della Bertone risollevando gli stabilimenti in crisi.
Ma 80 milioni (e mi limito agli stessi 80 perchè sono buono) sarebbero stati più che sufficienti a mettere in sicurezza gli impianti di alcuni stabilimenti dove la gente muore (sì, muore, quella cosa quando si chiudono gli occhi e si diventa freddi e rigidi, capito?) perchè fa manutenzione in silos dove non c’è un adeguato sistema di rilevazione gas, o semplicemente abita vicino agli stabilimenti stessi, dove i valori delle emissioni sono “a norma” ma chissà perchè una pecora su due nasce deforme, e chissà perchè i casi di strane neoplasie sono più diffusi che altrove.
Peccato che di questo non se ne faccia mai notizia. Già, ma
forse “la gente deve sapere” solo ciò che vogliamo fargli sapere, ciò che conviene.... vero?
E ho detto tutto.
No, non ho detto tutto.
Mancava la comica finale: finisce il notiziario, partono alcune inconfondibili note.
La voce di Curreri inizia a cantare di “Gaetano e Giacinto” che “parlano piano anche adesso che sono lontano”.
Per fortuna sono arrivato in ufficio, spengo la radio e scendo dalla macchina.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1863

 
 
 

aspettando sulla riva del fiume..i primi cadaveri passerano il 27...

Post n°5394 pubblicato il 23 Settembre 2011 da nadir63l
 

 
 
 

ESCLUSIVA TJ - Diritti tv, ecco quanto guadagnerą la Juve

Post n°5393 pubblicato il 23 Settembre 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Giornata campale in Lega Calcio. Ieri, i presidenti di Serie A si sono radunati a Milano per approvare la ripartizione dei diritti tv per il triennio 2012-2015. Una torta complessiva di circa 829 milioni, una cifra superiore a quella che incassano le società dei campionati esteri. Come noto, la torta dei diritti tv è stata divisa in tre parti: un 40% uguali a tutte le squadre, 30% per totale bacini di utenze e 30% per i risultati sportivi. La redazione di TuttoJuve.com è in grado di anticiparvi quanto effettivamente entrerà nelle casse di Corso Galileo Ferraris. La parte uguale è fissata sui 15.822.362, mentre per quanto riguarda la parte derivante dal bacino d'utenza la questione è più complessa. In base alle indagini demoscopiche con auditel al 16,66% la Juventus guadagnerà 42.769.840 euro cui vanno aggiunti 2.515.818 per quota derivante dalla popolazione residente ne comune. Il 30% derivante dai risultati sportivi vede la Juve incassare 18.365.498, gran parte dei quali derivanti dalla quota spettante dalla storia sportiva. Il principio è semplice: più vinci, più guadagni. Il totale è presto fatto: 79.473.273 euro, il 10,05% del totale dei diritti tv. Cifra che aumenta se si considera anche il contributo derivante dall'Europa Leauge (diviso in 20 parti uguali) che fa salire la quota totale a 80.973.273. La Vecchia Signora continua a restare la regina degli italiani, fattore quindi che le permette di incassare questa consitente fetta della torta

 
 
 

Vucinic perdonato, ma multato

Post n°5392 pubblicato il 23 Settembre 2011 da nadir63l
 

Vucinic perdonato, ma multato

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ha chiesto scusa, si è cosparso metaforicamente il capo di cenere ed è stato perdonato. Il montenegrino Vucinic è apparso ieri molto dispiaciuto per l'errore che ha lasciato la squadra in dieci. Un errore da matita rossa. La società che ha regole interne molto chiare lo multerà. Le regole di Conte sono chiare, chi sbaglia paga. Al suo posto a Catania presumibilmente giocherà Quagliarella.

 
 
 

Cosa vuole spiegarci ancora Palombo?

Post n°5391 pubblicato il 23 Settembre 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

Riprendiamo l’ennesima provocazione firmata da Ruggiero Palombo per la Gazzetta dello Sport.
Questa volta il giornalista prende spunto da una lettera ricevuta da un suo lettore che si mostra stupito di come Andrea Agnelli abbia potuto rivendicare i 29 scudetti in occasione dell’inaugurazione dello stadio nuovo ed in presenza del Presidente Federale Abete, e si chiede come si possa «pretendere che i giocatori rispettino gli arbitri e i tifosi gli steward quando, ai massimi livelli, un presidente continua ad avversare la federazione senza che essa reagisca in qualche modo».

Ecco la risposta di Palombo:
«Intorno allo scudetto 2006, e alla sua incerta destinazione, si sta facendo un po' troppa confusione. Andrea Agnelli, nel denunciarne l' illecita attribuzione all' Inter aveva cominciato bene, più di anno fa. Una separazione chiara con le vicende Juve, una richiesta di pari trattamento per l' Inter e i suoi dirigenti alla luce delle telefonate di calciopoli “sopraggiunte” solo in un secondo tempo. Tutto giusto, e sottoscritto dal procuratore federale Palazzi. Poi, forse tirato per la giacchetta, Agnelli ha preso con sempre maggiore frequenza a mischiare le due questioni, la revoca con la “riattribuzione” dello scudetto, anzi, visto che c' era, degli scudetti alla Juventus. Fino alla magica notte dell' inaugurazione del nuovo stadio, di fronte a un attonito presidente federale. Provocazione, polverone e confusione, cui Abete il Temporeggiatore non ha trovato di meglio che replicare, sbagliando come ci ricorda il nostro lettore, con la tiepida ammissione di “un certo disagio”.
Disagio un corno. La Juventus ha tutto il diritto di porre quesiti e ricorsi sullo scudetto all' Inter, che secondo questo giornale non avrebbe mai dovuto essere assegnato, e sul quale dopo il pilatesco Consiglio federale bisogna ora aspettare il Tnas del Coni. Ma non ha più alcun diritto sugli scudetti 2005 e 2006. Ci sono le sentenze della giustizia sportiva passate in giudicato a dirlo: le utenze telefoniche svizzere con le quali Moggi intratteneva rapporti «coperti» con Bergamo e Pairetto rappresentano, a prescindere da tutto il resto, condizione necessaria e sufficiente per non poterle rimettere in discussione. Caro Agnelli, si goda il suo fantastico stadio made in Giraudo e la bellissima squadra che sta prendendo forma, e lasci perdere quei due scudetti. Vinti sul campo ma persi in un tribunale sportivo dove, come le può raccontare l' avvocato Briamonte che quel giorno era lì insieme all' avvocato Zaccone, la Juventus, conscia dei peccati commessi dai suoi dirigenti, patteggiò la pena.»


La coperta di Palombo è troppo corta, e soprattutto sporca del marciume che lui stesso ha nascosto per anni.
Invocare ancora oggi quella sentenza sportiva e utilizzarla per giustificare agli occhi dei lettori una campagna mediatica di disinformazione lunga cinque anni, e che oggi si mostra ancora più imperdonabile di quella stessa sentenza, è vergognoso. Come è vergognoso tirare ancora in ballo schede svizzere e contatti riservati, quasi che due anni di processo a Napoli non ci siano mai stati.

Provocazioni inutili, che rendono ancora più evidente il ruolo (incarico?) assunto dalla Gazzetta in questi anni passati all’insegna del colpevolismo, invocato solo per giustificare il vandalismo della Giustizia Sportiva, e ancora oggi evocato per suggerire di "lasciare perdere quei due scudetti".
Il vizio è duro da debellare.
Il comportamento di oggi è proprio identico a quello del 2006, quando miracolosamente su quelle pagine rosa furono emessi i verdetti ed anticipate le sentenze .
Oggi siamo nel 2011, e sono in molti ad aver capito che Palombo e la Gazzetta non sono dei giudici. Eppure continuano a deliziarci giornalmente con moralismi di seconda mano.
Sarebbe ora di finirla, anche perché quello che un tempo poteva essere interpretato come un (ig)nobile tentativo di difendere qualcuno oggi comincia a risultare patetico.

Non si preoccupi il Signor Palombo
.......la Juventus e chi nel 2006 la rappresentava e difendeva, sia nelle aule dei tribunali che nei salotti del potere, hanno colpe e responsabilità. E il popolo juventino lo sa perfettamente, né ha intenzione di dimenticarlo.

Ma ora basta!
Persino la Gazzetta dello Sport ha il dovere di portare rispetto verso un popolo civile, come quello juventino, che da cinque anni sopporta ogni genere di abuso.
Qualcuno fa finta di non capire che noi pretendiamo giustizia.
E, se giustizia ci sarà, di riavere solo quello che è nostro.
A buon intenditor....

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1862


 
 
 

     

 

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