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Messaggi del 24/09/2011

Capello a Sky: "nel mio palmares mancano quei due scudetti vinti sul campo"

Post n°5400 pubblicato il 24 Settembre 2011 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Non le ha mandate a dire Fabio Capello ospite telefonico nella maratona di Sky dedicata alle nuove trasmissioni in HD. A precisa domanda su cosa mancasse di più nel palmares che ha mandato in onda la regia, l'ex allenatore bianconero ha ribadito nuovamente " mancano i due scudetti vinti con la Juventus. Nel mio palmares mancano due scudetti, non lo dico io, lo dicono tutti". Molto imbarazzato il giornalista che ha glissato chiedendo un commento su Platini. La replica di Capello: "questa e' una domanda per Andrea Agnelli io sono il Ct dell'Inghilterra...". Purtroppo per gli addetti ai lavori quegli scudetti sono chiaramente della Juventus, rimangono convinti del contrario solo degli highlander in federazione, Massimo Moratti e qualche giornalista che evidentemente nella stagione 2004-2005 e 2005-2006 era in vacanza all'estero senza tv.

 
 
 

Incredibile: Juve su Busquets!

Post n°5399 pubblicato il 24 Settembre 2011 da nadir63l
 

Il mediano spagnolo piace anche in Inghilterra.
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Incredibile notizia di mercato riportata dalla redazione di Itasportpress.it: la Juventus sarebbe sulle tracce di Sergio Busquets Burgos (23), centrocampista spagnolo del Barcellona, che è un obiettivo di mercato anche del City di Roberto Mancini. Il calciatore di Sabadell, il cui contratto scadrà a giugno del 2015, vanta già un palmares invidiabile nonostante la giovanissima età. Difficile immaginare che Pep Guardiola si privi di un giocatore come Busquets, che viene valutato almeno 35 milioni di euro. 

 
 
 

RANIERI ATTENTO ALLO "STILE INTER".... SONO PAROLE TUE

Post n°5398 pubblicato il 24 Settembre 2011 da nadir63l
 

© foto di MASCOLO/PHOTOVIEWS

Quando nei giorni scorsi abbiamo visto Claudio Ranieri prima accostato e poi ufficializzato sulla panchina dell'Inter ci siamo posti delle domande. Premettiamo che nel calcio non ci scandalizza nulla: dopo Ancelotti alla Juve, Capello sempre alla Juve, Leonardo all'Inter, vedere Ranieri stesso sulla panchina nerazzurra non è un dramma vedere avversari o ex allenatori sulle panchine dei rivali.  Una grande opportunità per il professionista Ranieri che alla Juventus ha fatto risultati buoni, anche se forse per alcuni poteva fare di più (soprattutto con le squadre piccole). A Ranieri, però, diciamo di stare attenti, l'ambiente nerazzurro è molto diverso da quello bianconero. Stia attento a tante cose perchè il pubblico è molto diverso da quello di Torino e non solo quello. Troverà sicuramente qualcuno in società che sarà pronto a dirgli metti questo e metti quello. E poi diciamolo, Ranieri per i primi 16 mesi a Torino è riuscito a lavorare tranquillamente e solo quella terribile serie di partite culminata con la partita con l'Atalanta  e quella sconfitta con la Lazio ha posto fine alla sua stagione, se no Ranieri, forse avrebbe concluso il suo mandato in modo amichevole.

In ogni caso, il destino è  a volte beffardo, soprattutto ricordando le polemiche con Mourinho e alcune stilettate non solo a lui ma anche alla società di cui il portoghese era fiero ambasciatore. Una frase celebre riguarda il famoso stile, alla fine di una partita di Coppa Italia: “Questo è lo stile Inter” disse sarcasticamente riferendosi alla frase di Mourinho, difeso dall'Inter a spada tratta.  "Se Ranieri è al fianco di Spalletti, io sono al fianco di tutti gli allenatori che hanno perso punti contro la Juventus per errori arbitrali", cosi diceva il portoghese.

Siamo curiosi di sapere cosa ne penserà Ranieri dello stile Inter ora che lo vivrà dall'interno, noi un'idea ce l'abbiamo, basta vedere la bacheca, anno 2006. 

 
 
 

Trofei di cartone....

Post n°5397 pubblicato il 24 Settembre 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB

di F. Zagari

Michel Platini ne ha sempre (e solo) parlato, di Fair Play finanziario e delle regole che tutte le società calcistiche europee dovrebbero rispettare per mantenere un risultato che possa garantire equità tra coloro che partecipano alle competizioni continentali.
Sempre dall'Uefa, e dalla voce del Segretario Generale, Gianni Infantino, la società che si è meglio adoperata per far quadrare i bilanci in linea con le nuove normative economiche è stata l'Arsenal: "Arsenal boss Arsene Wenger's meticulous and sensible approach to spending has helped the north Londoners strengthen their finances over the last 10 years, as some of their rivals' own position has weakened", e ancora oggi, secondo i dati raccolti ed elaborati da Sporteconomy, è sempre la società londinese a mantenere il primato europeo in fatto di Fair Play finanziario con ben 112 milioni di euro di utile netto di esercizio.
Ma la differenza tra costi e ricavi nella gestione ordinaria corrente è positiva per tutti? I margini di discussione stanno a zero: no. Nel panorama internazionale, e soprattutto tra le società definite "top team",
non si trova una in linea con tali normative.
In Inghilterra, ed in testa a chi non risponderebbe ai requisiti necessari c'è il Manchester City dello sceicco Mansour bin Zayed; il segno meno è di quelli che difficilmente potrebbe essere giustificato agli uomini dell'Uefa: 249 milioni di euro. Una premessa per capire meglio.

Ci sono delle date, fissate, in cui le società calcistiche dovranno rientrare dai grossi indebitamenti creati. Nel triennio 2011/12, 2012/13, 2013/14, la perdita di bilancio da parte delle società non dovrà superare i 45 milioni di euro. Nella seconda fase, e cioè il triennio 2014/15, 2015/16, 2016/17, la perdita di bilancio consentita sarà fissata nel valore massimo di 30 milioni di euro, mentre la stagione 2017/2018 chiuderà il progetto di Platini diventato operativo lo scorso 27 maggio 2010, chiedendo alle società di portare in pareggio il bilancio. Ecco perché, oltre al City, lo United di Malcolm Glazer, l'Inter di Moratti, il Milan della famiglia Berlusconi, il Barcellona dei "noi siamo bravi, belli e buoni”, il Chelsea di Roman Abramovich, rimarrebbero fuori dai giochi senza alcuna possibilità di clemenza.
Ma nonostante questo, e dopo l'ultima finestra mercato, le società interessate a rientrare dai debiti hanno fatto spallucce ai voleri dell'Uefa, continuando ad acquistare campioni a suon di milioni di euro. Vedi il caso del Manchester City, che ha aumentato di gran lunga il valore di bilancio relativo alle voci salari, stipendi di calciatori e allenatori, portandolo sopra la soglia media europea del monte-ricavi aziendale (60/65%); tanto per fare un esempio "sano", la Bundesliga si attesta sotto il 50%. Questo stile gestionale, che ha interessato i "top team" europei, ha prodotto in tutta Europa 1,2 miliardi di euro di indebitamenti di medio e lungo periodo.
Poi ci sono coloro che si sono mossi con una politica finanziaria atta a recuperare il disavanzo: Olympique Lione, Paris Saint Germain, Shakhtar Donetsk, Schalke 04, Atletico Madrid e Juventus.

Guardando tra i nostri confini, sono poche le società che hanno i conti sostanzialmente in ordine. Chi invece, come già accennato, Sporteconomy segnala come il più virtuoso in materia di bilancio e di programmazione è l'Arsenal, con ben 112 milioni di euro di utile netto di esercizio, mentre la seconda piazza, un po' a sorpresa, la guadagna il Real Madrid (+45 milioni di euro), a testimonianza che la forza commerciale del marketing (questo sconosciuto in ambito calcistico) permette ogni anno acquisti "galattici" che promettono spettacolo e tanti quattrini che rientrano nelle casse. A seguire troviamo il Tottenham, il Napoli di Aurelio De Laurentiis, vero imprenditore e capace di costruire una squadra ultra competitiva con le sole forze della società, il Bayern Monaco e l'Udinese. La società dei Pozzo, infatti, applica da anni la logica dell'Arsenal, investendo sui giovani e ottenendo plus-valenze che generano quattrini utili per mantenere sempre in ordine i conti; non a caso, sia Pozzo che De Laurentiis hanno in programma, come fatto quest'anno dalla Juventus, la costruzione dello stadio di proprietà, che, giusto per precisare, non rientra nelle spese negative delle società, così come il settore giovanile e i progetti sociali.
Il rovescio della medaglia, quello che sostanzialmente riguarda il presente e l'attuale forza delle squadre, non corrisponde a detti criteri, anzi, falsifica, in campo, un progetto nato solo dopo che i buoi hanno abbandonato la stalla.
In soldoni: le vittorie sul campo di determinate società non giustificano quanto auspicato dall'Uefa.

Il progetto di Michel Platini è giusto, ma andava fatto prima, e non facendo creare buchi di bilancio che hanno falsato, in patria come in Europa, le vittorie sul campo delle squadre. Ma non solo. La geo-politica del pallone sta creando un gap tra squadre di pari blasone che da qui a sette anni non sarà più colmabile. Quindi, che valore potrà avere una vittoria di Champions paragonandola con i debiti che la società vincitrice si porta dietro? E ancora, perché non vengono messi dei paletti in fase di finestra di mercato per le società che ad oggi non rientrerebbero nei parametri voluti dall'Uefa?
Gli esempi sono lampanti. Questa estate, a Manchester (sponda City e United) come a Barcellona, sono stati fatti investimenti ingenti in fatto di cartellino calciatori e relativi stipendi, basti pensare a Fabregas, Nasri, Young, Aguero, ma nessuno, Uefa in primis, ha battuto ciglio, come se tutto fosse consentito, come se tali società avessero i conti talmente in ordine da potersi permettere gli acquisti dei sopraccitati.

Ecco dove la parole di Michel Platini tali rimangono, ecco dove, a discapito dello spettacolo e soprattutto dello sport, non si consente una concorrenza reale tra i diversi club, e non a caso alla fase finale delle competizioni accedono sempre gli stessi nomi, senza un reale ricambio, annullando ogni possibilità di crescita per le società di medie dimensioni.
Le lacune del progetto Uefa, falle che rischiano di divenire crateri grazie alle solite alchimie di bilancio, sono già sotto gli occhi di tutti. Ci si troverà a guardare giochi di prestigio sul tema dei cosiddetti costi virtuosi, quelli cioè relativi a investimenti su vivai, infrastrutture e stadi.
Nei prossimi anni, con il supporto di consulenti ad hoc, i grandi club diventeranno a sorpresa virtuosi spostando una serie di costi proprio su questa area, senza contare che i debiti collegati alla gestione ordinaria sono sicuramente un problema, ma lo sono ancor di più quelli di medio-lungo periodo che in alcuni casi sono di grandi dimensioni.
Lì, stranamente, nessuno dice nulla, anche perché non a caso sono spesso contratti con il sistema bancario domestico/internazionale. Tra sette anni avremo risposte più precise,
nel frattempo vinceranno sempre gli stessi, trofei di cartone che resteranno tali come i debiti creati.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1865


 
 
 

CONTE: "Grande onore ai miei calciatori, siamo sulla strada giusta. A Catania per fare la partita e vincere.

Post n°5396 pubblicato il 24 Settembre 2011 da nadir63l
 

Voglio giocatori con chilometraggio illimitato. Vucinic? Ho parlato con tutti...

© foto di Alberto Fornasari

Antonio Conte incontra i giornalisti al Media Center di Vinovo per presentare la sfida di domani allo stadio "Massimino" contro il Catania. La redazione di TuttoJuve.com sta trascrivendo integralmente ed in tempo reale le dichiarazioni del tecnico bianconero:

Buongiorno Antonio. Col Bologna avevi detto che era "facile un cavolo". Col Catania?

"Sì, col Bologna avevo detto di drizzare le antenne perchè comunque tutte le partite devono essere affrontate con la giusta determinazione, con la giusta voglia. Debbo dire che comunque sono stato accontentato da questo punto di vista perchè la squadra secondo me ha interpretato nella maniera giusta la partita, sotto tutti i punti di vista, anche quando è rimasta in dieci per tutto il secondo tempo; ha fatto comunque cinquanta minuti dieci contro undici ed ho visto una squadra, una squadra. Questo è molto importante: non ha mai smesso di pensare alla vittoria e questa sicuramente è una cosa che a me fa molto piacere. Ho visto una squadra che quando è rientrata nello spogliatoio era delusa dal risultato, nonostante avessimo giocato per più di cinquanta minuti in dieci contro undici. Quindi grande onore ai calciatori perchè significa che se sentono questo sicuramente siamo sulla strada giusta, questo è sicuro".  

Dobbiamo aspettarci novità domani? Quagliarella, Elia, roba del genere?
"Mah, novità...vi dovete aspettare la formazione migliore, questa è la novità. Come ogni domenica. La novità è dovete aspettarvi la formazione migliore, quindi io faccio delle valutazioni in base agli allenamenti, in base a quello che vedo in settimana, dopodichè decido la formazione migliore. Poi a volte ci azzecco, a volte non ci azzecco, però la mia idea è di schierare sempre la formazione migliore, anche perchè poi, alla fine, dopo la partita mi chiedete sulla prestazione e sul risultato, non mi chiedete su chi gioca o se ha giocato questo o quello. Mi chiedete 'come mai?' o 'bene'. Quindi il mio fine è quello di fare una formazione affinchè poi nel dopo partita si parli di un'ottima prestazione e possibilmente di un risultato positivo".  

Quali sono i rischi di questa trasferta?
"I rischi sono gli stessi che c'erano nella partita col Parma. I rischi di ogni singola partita. Come dico sempre dipende molto da noi, da come vogliamo affrontare la partita, da come - dico sempre ai miei calciatori - vogliamo mettere il campo, in salita o in discesa per gli avversari; è inevitabile che noi andremo lì per fare la nostra partita, per cercare di vincere, questo è fuori dubbio. Farà altrettanto il Catania e a fine partita vedremo chi sarà più bravo tra noi e il Catania, sapendo che Catania è un campo sicuramente nel quale gli etnei hanno costruito sempre la loro salvezza. Però a noi  non deve cambiare niente perchè in casa o in trasferta la mentalità deve essere sempre una: fare la partita, cercare di essere più bravi degli avversari e possibilmente vincere. Se lo saranno gli avversari dovremo essere i primi ad applaudire loro".

Volevo sapere se alcuni giocatori che non abbiamo visto e che potremmo vedere sono pronti per un ingresso dal primo minuto, come per esempio successo con Giaccherini. Oppure se è più consigliabile un ingresso in corsa...
"Tutti i componenti della rosa sono a disposizione, quindi possono essere impiegati tutti dal primo minuto, i corsa o non essere impiegati proprio. Torno sempre al discorso di schierare la formazione migliore. Se ritengo che qualche giocatore che magari fin adesso non è stato impiegato per diversi motivi, lo trovo ben inserito nei meccanismi, con una buona gamba, perchè non può iniziare dal primo minuto? Se vedo questo rimarrà il chilometri zero, visto che ultimamente state giocando un po' sul chilometro zero. A me piace comunque avere dei giocatori col chilometraggio illimitato, perchè li alleno per avere un chilometraggio illimitato, per non stancarsi". 

La stuzzica sfidare Montella? E' un allenatore giovane come lei, che ha alle spalle una grande carriera da calciatore come lei. Annota delle affinità tra lei e Montella?
"Con Vincenzo ci conosciamo. Abbiamo partecipato assieme ad un Europeo  bello e sfortunato. La Francia ci rubò....anzi, aspetta....(ride, ndr)...la Francia pareggiò al novantesimo  e poi fece il golden gol un amico, che è Trezeguet, quindi rettifico subito. Ho parlato in gerco calcistico da calciatore ancora. Quindi abbiamo vissuto questa bella esperienza e sicuramente c'è grande affetto nei suoi confronti, come nei confronti di tanti altri allenatori con cui abbiamo giocato insieme o contro. Gli auguro sicuramente le migliori fortune, ma le migliori fortune le auguro prima a me e poi agli altri".

C'è qualcosa che non le è piaciuta di questa Juve in queste prime partite di campionato?
"Che non mi è piaciuto, mi sembra....(pausa, ndr)...Sicuramente in tutte le partite, col Parma, col Siena e col Bologna stesso, abbiamo fatto secondo me tante buone cose, tante ottime cose che a volte - tra virgolette - vengono anche sottovalutate, perchè la partita di Siena secondo me è stata sottovalutata; forse un po' rivalutata dopo Roma-Siena. Si sono fatte tante cose, siamo migliorati sotto tanti punti di vista; è inevitabile che in ogni partita ci sono tante cose in questo momento positive ed è per questo che abbiamo sette punti. Sicuramente però ci sono tante cose su cui dobbiamo migliorare. Sappiamo che si può e si deve migliorare, anche perchè non potrebbe essere altrimenti, visto che sono solamente due mesi e mezzo che stiamo insieme e stiamo lavorando". 

I distacchi attuali di Milan e Inter potrebbero pesare nella loro e nella vostra classifica finale? O comunque è troppo presto?
"Penso comunque di aver già risposto, nel senso che  è un tantino troppo presto per fare quasiasi tipo di considerazione, perchè è troppo presto. La settimana scorsa si parlava del Napoli in termini entusiastici, è bastata una sconfitta per cambiare alcuni giudizi. Ma non deve essere così: noi dobbiamo essere bravi soprattutto in casa nostra ad essere molto equilibrati, a capire anche nel momento in cui dovesse arrivare un risultato negativo, un intoppo, quello che dobbiamo prendere di buono e quello che dobbiamo migliorare. E' troppo presto per fare qualsiasi analisi, qualsiasi valutazione. E' inevitabile che il campionato è iniziato e i punti pesano sempre, perchè i punti che fai te li ritroverai sempre, contro qualsiasi squadra con cui giochi. Sicuramente questo è un campionato che mostra, soprattutto in queste battute iniziali, che non c'è niente di facile, contro nessuno. E quindi bisogna fare molta molta attenzione, perchè come dicevo prima i punti sono pesanti e si devono fare, contro chiunque, perchè alla fine conteranno tanto".  

Volevo sapere se hai parlato con Vucinic...
"Io ho parlato con la squadra, come vi avevo detto prima, in conferenza. Abbiamo analizzato le cose positive e le cose meno positive, quindi in un contesto generale sicuramente abbiamo affrontato tutte e due le situazioni: quelle positive, che sono tante dopo Bologna, e quelle da migliorare, che erano poche, ma sono da migliorare per avere un futuro ancora più roseo". 

Nelle prime due partite la difesa è stata praticamente perfetta e Buffon non ha fatto una parata. Col Bologna si sono rivisti errori che hanno richiamato molto quelli dell'anno scorso e quelli di due anni fa. Secondo te c'è stato un calo di attenzione? Hai battuto su questo tasto?
"Errori, sai....il Bologna ci ha tirato due volte in porta. Ci sta durante la partita. Non vorremmo forse abituarvi troppo male, perchè nelle prime due partite praticamente abbiamo subito zero; col Bologna abbiamo subito gol su calcio da fermo e sicuramente è una situazione in cui bisogna migliorare. Non voglio mai fare riferimenti al passato, però penso anche che la Juventus in questo momento subisce molto molto poco. E questa è una nota di merito a tutta la squadra, non solo alla difesa. E' inevitabile che ci sono sempre dei margini di miglioramento e questo lo sappiamo. Bisogna continuare a lavorare come si sta facendo, possibilmente cercando anche di accontentarvi, di non farci mai tirare in porta, questo è fuori dubbio".

E' stupito dai tanti cambi di allenatore di quest'anno?
"Stupito tra virgolette, nel senso che per chi fa l'allenatore non sono dei segnali confortanti questi, non sono sicuramente belli. Due allenatori esonerati prima dell'inizio del campionato lasciano sicuramente delle sensazioni un po' particolari. Quando ribadisco il discorso piedi a terra e umiltà è perchè il vento, purtroppo, per noi cambia da un momento all'altro. Sappiamo che è sempre un gioco al massacro e alla fine, comunque, vuoi o non vuoi, l'allenatore è sempre l'anello debole. Dispiace perchè bisognerebbe avere più cultura in generale, dare comunque la possibilità - una volta che si è scelto l'allenatore, di lavorare e di vedere dopo il lavoro i risultati. Invece, spesso e volentieri, non ci viene data questa possibilità. Dispiace perchè dispiace. Another questions (ride, ndr)...".

Basta...
"Lo sto perfezionando l'inglese".

Ranieri è andato ad allenare l'Inter che è stata la sua grande avversaria l'anno scorso. Lei tra qua a cinquant'anni, andrebbe ad allenare l'Inter dopo aver allenato la Juve?
"Guarda...(ride, ndr), fra qua a cinquant'anni io spero ancora di essere in vita e me lo auguro, perchè vorrei anche godermi un pochino...Nella vita ognuno di noi ha un percorso da fare ed io in questo momento mi trovo nel posto dove sicuramente volevo essere, ho sempre sperato di esserci, adesso ci sono e cerco di tenermelo ben stretto, sapendo benissimo - come vi ho detto in precedenza - che è un posto molto molto caldo, non solo il mio, quello di tutte le squadre, soprattutto in Italia. Penso al presente che è la cosa più importante, quello di cercare di fare bene con la Juve che è la cosa in questo momento a cui tengo di più, per tantissime ragioni. E quindi penso al presente e mi auguro di preparare un futuro roseo qui".(redazione TuttoJuve.com) 

 
 
 

     

 

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