Creato da nadir63l il 04/08/2008

juveland

aspettando sulla riva del fiume

 

METEO VENETO

Meteo Veneto

 

LEGGENDA

 

NEWS

Get the Tuttosport widget and many other great free widgets at Widgetbox!
 

 

 
 

 

FACEBOOK

 
 
Classifica di siti - Iscrivete il vostro!
 

JUVENTINITE

 

AREA PERSONALE

 

segnala il tuo blog su blogmap.it Sport Blogs - BlogCatalog Blog Directory Segnalato da Mariorossi.it Hello Directory MigliorBlog.it   Questo è un blog juventino!
juveland
  Sports blogsBlog Directory

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2011 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30    
 
 

BANNER AMICI


Editore di Directory Italia - http://directory-italia.blogspot.com/
 Directory Italia - Sito di qualità segnalato
TOP 100 by Robj

 
Citazioni nei Blog Amici: 31
 
Creative Commons License
juveland by nadir63l is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License.
Based on a work at blog.libero.it/juveland.
 

Messaggi del 27/09/2011

‘La gente della Juve’ su calciopoli...

Post n°5416 pubblicato il 27 Settembre 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB

Nell'estate di calciopoli nacque un'espressione che sintetizzava bene l'architrave delle sentenze sportive: “sentimento popolare”. Una sorta di legittimazione in nome della maggioranza degli avventori dei bar che bramavano la più vile delle vendette sportive ai danni della Juve.
A più di cinque anni di distanza dal golpe dell'Italia pallonara i fatti hanno smentito qualsiasi presupposto di quel sentimento. Oggi prende sempre più piede un sentimento nuovo, quello dei tifosi juventini che fin da subito rifiutarono la farsa. Vi è inoltre nel tifo bianconero un senso di consapevolezza tale che la certezza di essere sempre stati dalla parte del giusto non può essere intaccata dalle recrudescenti campagne mediatiche e dalle infastidite reazioni delle istituzioni sportive.

“La gente della Juve” che negli ultimi cinque anni ha trovato un nuovo modo di seguire e condividere la passione bianconera, attraverso le comunità nate sul web, proprio come GLMDJ.
“La gente della Juve” , semplici tifosi legati alla storia della Juventus. Voci che non hanno la ribalta mediatica di cui godono i circoli chiusi dell’informazione, troppo spesso collusi con il potere e capaci di monopolizzare il pensiero dei lettori/ascoltatori, dotati però di quella volontà, che riesce a superare i limiti della becera informazione italiana.

Ecco cosa scrive Lothar, alla vigilia dell’attesa arringa di Prioreschi (difesa Moggi) a Napoli:
“Nel calcio italiano c'è una ferita aperta che sanguina da quella torbida estate del 2006. Una ferita che molti, ancora oggi, si ostinano a voler ignorare.
E quando una ferita non si rimargina (curandola) il paziente rischia seriamente la morte.
Per molti di noi, da quel momento, il calcio, almeno quello italiano (e quello che ne resta in termini di credibilità) non è più lo stesso, e forse non potrà mai più esserlo.
E per molti anche tanti aspetti delle istituzioni (sportive, mediatiche, giuridiche e politiche) hanno una credibilità diversa.
Quando sporchi una passione e non levi (o lavi) quella macchia, allora quella passione è compromessa. E un ex appassionato non dimentica.
Mi auguro che qualcuno nella proprietà abbia capito bene questo principio, perchè tutto il resto è secondario. A buon intenditor ...”.


Questa invece scrive Gilberto, dopo l’ennesimo editoriale antijuve della gazzetta:
“Cosa disse in un editoriale il direttore che nacque interista?
‘Abbiamo documentato, seguito con rispetto e talora anche appoggiato le iniziative legali che la Juventus ha intrapreso nell’ultimo anno. Ma se l’avvocato Briamonte, o chi per lui, intende trasformare una contesa di giustizia sportiva in un’ordalia o, peggio, in una guerra all’ultimo stadio lo farà senza di noi’.
Non ha aggiunto che sarebbe rimasto neutrale.“


E Palmarius, commentando le ultime dichiarazioni dell’ex Platinì, scrive:
“Stiamo imparando a nostre spese che i calciatori, anche se campioni, anche se miti, anche se monumenti della nostra storia, quando si tolgono lo scarpette tornano ad essere uomini, solo uomini con i loro limiti, le loro debolezze, le loro contraddizioni. E noi, quando crollano i miti proviamo dispiacere, delusione, magari dolore. Per Le Roi mi dispiace, forse più che per altri perchè aveva un posto di gran riguardo nella mia memoria. Non lo rimuoverò, non cancellerò le emozioni che mi ha, ci ha dato. Solo, come uomo, tornerà ad essere uno dei tanti, più che altro un omuncolo. Sicuramente non morirà di solitudine, ce ne sono tanti...
Adesso quel foglio color rosa dedica volentieri la maggior parte della prima pagina all'argomento, giusto per evidenziare quella frase infelice di Platini: ‘Agnelli poteva risparmiarsi i soldi del francobollo’. Ecco, di tutta la questione, che Platini parlando di un Agnelli, un Agnelli vero, si esprima in modo così sprezzante, così arrogante, è la cosa che mi ha dato più fastidio. Poteva emettere un comunicato ufficiale dichiarando l'incompetenza, eufemismo per mascherare la non volontà, ma quell'espressione, per dirla chiara, mi ha fatto proprio schifo. Per cui caro Platini, grazie per quello che hai fatto da giocatore, ora goditi la tua poltrona... Per quanto sei stato grande col pallone, altrettanto sei piccolo come uomo. Naturalmente ai miei occhi.


Sempre sullo stesso argomento, molto sentito dal popolo giulemanista, riporto l’intervento di Marcolanc:
“Non mi stupisce. Platini-calciatore non c’entra niente con Platini-uomo-e-politico.
Il primo era un fuoriclasse assoluto, capace di emozionare chiunque amasse il calcio. Il secondo è un mediocre opportunista, che come persona vale meno del francobollo usato per inviargli quella lettera.“


Prosegue, sullo stesso tema, Cirillo:
“Miei giovani amici, dovete farci il callo, la vita di queste situazioni è piena, l'uomo prima pensa alla sua convenienza, e non stupitevi, perché alle volte rinnegano anche chi gli ha dato la vita.
Quando ho letto la notizia ci sono rimasto male, anche perché il sig. (si fa per dire) Platini sa che la Juventus tramite il suo Presidente richiede quello che giustamente le è dovuto, ma tanto gli interessi personali vengono prima”.


Più pragmatico Il Martinello:
“L'unico modo per darci una mano, (ed io spero che non se ne senta obbligato) è quello di prendere ufficialmente le distanze da noi per tacitare i tanti La Russa che imperversano nel calcio europeo ed italiano in particolare. Per il resto ci sono le carte che parleranno. Personalmente io ho idolatrato Platini come calciatore e non dimenticherò mai quello che ha fatto per noi. Da quando s'è dato alla politica mi è capitato di doverne prendere le distanze più di una volta. E nell'occasione non mi sono mai fatto influenzare, nel bene e nel male, dal suo passato. Quando mi avrà fatto sapere, ufficialmente, il suo pensiero sull'esposto presentato da Andrea, lo giudicherò per come si sarà espresso tenuto conto del suo attuale incarico, delle sue prerogative e delle sue responsabilità.”

Commenti che proseguono durante l’arringa di Prioreschi. Scrive Billy Bud:
Volete il nome, volete una faccia, volete il mandante a cui strappargli il cuore per addentarlo ancora pulsante: non esiste!!!!!
Il cuore non esiste, nessuna vendetta sarà possibile. Nulla è possibile quando l'invidia accecante oscura l'abilità altrui. E' la natura dell'uomo non riconoscere i propri limiti, la storia né è piena Il nostro perché non troverà mai risposta. Abbiamo avuto la fine che aspetta ai grandi della Storia A noi è possibile conoscere l'unica certezza, quella dell'arma usata per sopprimerci: la falsità.


E per concludere una voce fuori dal coro, quella di nimich , che scrive:
Vì è anche qualche altro tifoso di qualche altra squadra (non necessariamente attualmente in serie A prescritti) che segue e che sta dalla vostra parte. Questo tifoso aveva già capito tutto a giugno del 2006.; per anni si è sentito dare dello ‘juventino’ e lui che diceva sempre: ‘non è vero e lo sai, semplicemente io sono per la verità e voi siete solo dei delinquenti patentati e protetti... Poi, un bel giorno, questo tifoso ha trovato voi e i vostri dossier; tutto quello che pensava era lì, scritto su un sito internet e allora ogni volta che quel tifoso pronunciava la parola "calciopoli" o "Moggi" lui ribatteva con le stampe dei dossier di GLMDJ. Oggi è un bel giorno anche per questo tifoso, tifoso della verità. Ma il giorno della sentenza probabilmente sarà per lui un giorno ancora più bello.

“La gente della Juve”, gente libera di pensare, di esprimersi e di far sentire la propria voce e che guardandosi negli occhi sa di combattere una guerra giusta!

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1874


 
 
 

farsopoli-napoli-27/09/2011--parte3

Post n°5415 pubblicato il 27 Settembre 2011 da nadir63l
 

CONCLUSIONI

Siamo alla conclusione dell’arringa. Prioreschi chiede l’inutilizzabilità delle schede straniere per violazione degli art. 191, 696 e 729 del codice di proceduta penale e del trattato bilaterale italo-svizzero, di assolvere Luciano Moggi da tutti i capi di imputazione con la formula "perché il fatto non sussiste". Chiede la trasmissione alla Procura di Napoli degli atti, per falsa testimonianza nei confronti di Baldini, Nucini e Auricchio e la trasmissione degli atti per abuso in atti di ufficio, falso ideologico e calunnia in danno di Moggi alla Procura di Roma. Chiede l’acquisizione dell’elenco delle telefonate con i baffi colorati di cui ha parlato.
Gallinelli, legale di De Santis, si associa alla richiesta. Il pm e l’avvocato di Pairetto si oppongono all’acquisizione dei tabulati con i baffi. Il Presidente Casoria si riserva di decidere e acquisisce provvisoriamente.
Prossima udienza, il 25 ottobre.

 
 
 

farsopoli-napoli-27/09/2011---parte2

Post n°5414 pubblicato il 27 Settembre 2011 da nadir63l
 

Le telefonate nascoste.

La scoperta dell’imbroglio si deve al lavoro dei consulenti informatici Porta e Penta, che hanno permesso di conoscere le telefonate che erano state occultate. La scoperta avviene seguendo la taccia di un’informativa nella quale si faceva riferimento a un’intercettazione del 5 gennaio 2005 nella quale Bergamo dice alla Fazi che nel corso di una telefonata con Moratti, questi gli ha parlato di una cena con Facchetti. Ma di questa telefonata non c’era traccia. C’erano circa 170.000 intercettazioni, di fatto ne mancavano molte all’appello. Inoltre, secondo i consulenti, i progressivi saltavano diversi numeri e si rendeva necessario chiedere i tabulati ai gestori. I brogliacci erano di scarso aiuto. Quelli che apparivano più completi, erano illeggibili, se contenevano l’oggetto, era sbagliato. Dopo Cagliari Juventus Racalbuto parla con Pairetto. Nel brogliaccio si spiega che la telefonata è stata ascoltata ma non registrata per un guasto del server. Falso. I consulenti l’hanno trovata, esiste e può essere ascoltata. Si tratta di un imbroglio. Prioreschi chiede di trasmettere gli atti del processo alla Procura della Repubblica, per accertare se in questo processo c’è la mano di un mandante, un killer, o se gli imputati siano stati sfortunati. Anche se il fatto che siano state occultate solo le intercettazioni non utili all’accusa la dice lunga sulla prima ipotesi.

Coppola.

Quando viene interrogato da Auricchio e Di Laroni perché vuole rendere una testimonianza sull’Inter, gli dicono che non ci sono telefonate che coinvolgono i nerazzurri. Quando Auricchio figura al banco dei testimoni, fa la scena. E’ titubante, Narducci gli suggerisce che tanto la difesa non può dimostrare nulla, allora confessa che qualcosa sarà sfuggito, ma che "tutte le intercettazioni effettuate dai telefoni sotto controllo sono state trascritte e registrate” e Facchetti avrà chiamato su un altro numero. Aggiunge pure che tutte le intercettazioni riguardanti dirigenti di altre squadre che non fossero la Juve, erano riportate sui brogliacci. C’erano o non c’erano? Da quando Penta scopre il 31 marzo la prima telefonata nascosta che riguarda l’Inter e Moratti, è un susseguirsi di importanti novità. Auricchio dirà ancora il 13 aprile che quella telefonata del 26 novembre è stata intercettata e trascritta. Prioreschi solleva dubbi sull’attendibilità di quella che definisce “questa gente che cerca di fregarti appena ti giri”. A luglio Penta scopre anche i baffi, un sistema usato sai carabinieri per segnalare il diverso grado di rilevanza delle intercettazioni attenzionate. Ebbene, i carabinieri che le avevano ascoltate, avevano segnalato anche le telefonate che non riguardavano i dirigenti juventini, con codici gialli e rossi che ne mettevano in luce la gravità. Chi ha operato la selezione delle intercettazioni dovrà renderne conto all’autorità giudiziaria. E’ una vergogna, per i carabinieri, per la procura e per tutti. Questo processo è un imbroglio dall’inizio alla fine.

Auricchio e Baldini

Emerge anche il rapporto anomalo tra Auricchio e Baldini, negato dal secondo e ammesso dal primo solo quando viene sbugiardato con il sorcio in bocca. Il rapporto tra i due nasce quando arriva la delega, nel luglio 2004, come confermano le dichiarazioni della Antonelli di giorno 1 febbraio 2005. Baldini chiese alla giornalista di parlare con Auricchio, il che esclude che gli abbia parlato solo il 31 marzo. Il 4 aprile 2005 Baldini dice a Mazzini nella famosa intercettazione che farà il ribaltone e lo salverà perché ha già fatto tutti i nomi ma non il suo. A chi se non ad Auricchio? Ecco il secondo imbroglio.

Ammonizioni mirate e metodo Auricchio

L’indagine continua a mosca cieca. Parma Juve. Un’intercettazione tra Lanese e Boschi suggerisce che De Santis agevoli la Juve, ma viene nascosta, perché l’arbitro risultava sdoganato secondo le teorie dell’accusa. “Roba comica”. Lo stesso per Moggi e Biscardi, quando viene detto che Bertini fa vincere il Milan contro l’Atalanta. I conti non tornano, il teorema accusatorio salterebbe, addio intercettazione. Secondo Auricchio la teoria delle ammonizioni mirate deriva da un’intercettazione tra Meani e Babini, nella quale l’addetto agli arbitri del Milan incarica il guardalinee di verificarne la possibilità. Babini viene interrogato. Scopre che il sistema non era efficace. Auricchio lo adatta alle partite della Juventus. E che dire dei nomi dei diffidati caduti nella rete della cupola? Mentre De Santis dimentica di ammonire i diffidati del Milan che potrebbe incontrare la Juventus senza Rui Costa, Nesta e Seedorf.
Secondo il metodo Auricchio si parte dai diffidati, si attenziona la partita seguente dei bianconeri e si selezionano le gare con i presunti arbitri amici. Il gioco delle tre carte. Si cerca qualcosa che potrebbe essere utile contro Moggi e si mette dentro il calderone delle accuse. L’indagine è stata fatta con i tabellini della Gazzetta dello Sport, come le imputazioni. Dallo stesso Auricchio apprendiamo che non ricorda di De Santis che a Palermo nega un rigore alla Juventus, ma se lo ha confermato la Gazzetta dello Sport che fosse rigore, è così di sicuro. Ma il triplo salto mortale viene fatto con le sim svizzere. I contatti presunti si trasformano in contenuti delle telefonate. Anche senza prova certa: non si sa a chi appartengano le schede, non si conosce il contenuto delle telefonate e nemmeno il tentativo di corruzione. Come ammette Di Laroni quando dice che non può prendersi la responsabilità di definire questi contatti avvenuti con le sim.

I sorteggi truccati

Su questo punto Narducci si è arrampicato sugli specchi e ha tramutato la fantasia in prova. Per truccare i sorteggi era necessaria la collaborazione di notai e giornalisti. Che secondo il metodo Auricchio non sono stati mai interrogati, se non al processo, quando hanno negato il loro coinvolgimento. Sotto accusa l’intercettazione di Moggi che dice alla segretaria di conoscere gli esiti del processo, ma quando già l’ANSA li avevi fatti sapere a tutti. Prioreschi afferma che hanno costruito la camicia addosso a Moggi, senza interrogare nessuno per evitare che il teorema accusatorio potesse essere smentito. I testimoni chiave dell’accusa sarebbe Manfredi Martino e Galati. Ascoltato anche a Torino, dove non aveva detto nulla delle palline truccate, Martino al processo dirà che i carabinieri in realtà gli avevano chiesto se e come sarebbe stato possibile truccare il sorteggio, imbeccandolo. Galati ha finito la sua collaborazione con la CAN nel 2000 e a che serve una sua testimonianza su fatti del 2005? Una tesi, quella del sorteggio truccato, astratta.

Le griglie.

Pairetto e Bergamo le facevano con tutti ed erano il segreto di Pulcinella. Un indagine seria è stata fatta a Torino, sugli arbitri destinati alle partite della Juventus. Prioreschi dice che pensava di non dover trattare nemmeno l’argomento, poiché Narducci su questo punto avrebbe dovuto arrendersi. A detta di Prioreschi i carabinieri si sarebbero resi responsabili di un falso ideologico in atto pubblico. Giorno 31 gennaio e il 13 maggio effettuano le riprese filmate del sorteggio. Nella seconda occasione la relazione di servizio dice che la seconda pallina, quella dell’arbitro, viene estratta da Manfredi Martino. Alle obiezioni Auricchio risponde in aula che fu Bergamo. Nell’udienza di giorno 1 ottobre il giornalista Riccardo Bianchi afferma di aver estratto lui le palline delle partite e di non aver notato nulla di strano in quel sorteggio.

Le sim.

Secondo i pm la segretezza dipendeva non dalla non intercettabilità, ma dall’intestazione riservata. Si basano sulle ammissioni di Moggi, su Nucini e sul metodo Di Laroni. Sollevata l’eccezione di inutilizzabilità delle schede svizzere, Prioreschi si sofferma ad analizzare un paio di crepe prodotte dall’accusa. Di Laroni ha affermato che avevano identificato le prime tre schede, ma che erano disattivate. Le intercettazioni sono iniziate dalla metà di febbraio e la difesa ha trovato su quella di Bergamo 4 telefonate, alle quali aggiungerne due per ciascuno su quelle di Pairetto e Moggi, tutte della durata di qualche secondo. E non riportate né sui cd audio, né nei brogliacci. Queste schede avrebbero dovuto prestarsi al requisito essenziale della segretezza. Invece Moggi, definito in fase preliminare da Narducci dotato di capacità criminale e maniacale, informa una decina di persone della loro esistenza. Ne richiede addirittura l’acquisto alla società bianconera, attraverso la signora Castaldi e va di persona a conoscere il negozio di De Cillis. Deve essere vero che il loro utilizzo fosse finalizzato al mercato. Lo stesso Di Laroni smentisce le sue teorie quando richiede l’archiviazione per Paparesta ammettendo che non esiste certezza che le due schede ipotizzate di suo possesso fossero effettivamente sue.

Nucini.

Sul teste Nucini arrivano nuove accuse di Prioreschi, destinate non solo agli inquirenti. Nucini sarebbe potuto anche diventare direttore di banca con Facchetti, visto che l’incontro con Fabiani si arricchisce della presenza di De Santis e Pairetto, tanto per configurare l’associazione. Narducci ha chiesto di utilizzare per la sentenza le dichiarazioni rese all’ufficio indagini e non durante il dibattimento. Errore da bocciatura all’esame di procedura penale per un pm che per fortuna ora è diventato assessore . Ma derivato dalle numerose versioni fornite dal teste, che avrebbe ricevuto la scheda non svizzera all’hotel Concord e poi l’avrebbe di volta in volta buttata, pur essendo una prova, consegnata a Facchetti, usata una, due volte, finché ne avrebbe dimenticato il numero. Per ritrovarlo 7 anni dopo, appartenente a una persona di Napoli, con il chiaro intento di indurre a pensare che si possa trattare di Moggi. Una sim imballata che un suggeritore occulto gli avrebbe consegnato, ricevuta il 25 settembre 2003 e attiva già 4 mesi prima. Numeri che sono sempre Telecom naturalmente. Anche i numeri dati secondo Nucini da Fabiani presso l’aeroporto di Lamezia sono inattendibili, risultandone uno non attivo. Secondo Narducci non ci sono intercettazioni sul calciomercato. Se non fatte, ovvio, non ci sono. Secondo Di Laroni non c’è contatto tra Bergamo e gli arbitri. Moggi sa che Paparesta tornerà di venerdì da suo padre e non da una sim svizzera. Gianluca Paparesta dice di non aver mai contattato Bertini, ma secondo Di Laroni ci sarebbero in tutto 21 chiamate. I Paparesta o sono sempre credibili o non lo sono.
Anche sulle intercettazioni cosiddette ambientali vi sono imprecisioni. In una intercettazione attribuita a Moggi e Racalbuto, l’ex dirigente lo chiama Albè, mentre il nome dell’arbitro è Salvatore e non vi sono arbitri di A con quel nome. Moggi chiama Achì un altro presunto arbitro e gli chiede del suo procuratore. Evidentemente si trattava di un calciatore.

Metodo Di Laroni, da imbroglioni.

Di Laroni scrive sempre “attribuzione verosimile”. Il suo metodo non è scientifico , come indicano le osservazioni del perito Di Falco, che parla di dati alla rinfusa, incompleti, registrati a mano con la penna, senza utilizzare il sistema Analyst, che avrebbe consentito di ridurre da un anno a una settimana il periodo di lavoro. Solo con traffico di cella, senza verificare se si trattasse di rsd o estendendo l’indagine al codice IMEI, che identifica il telefonino. Di Laroni non esegue nemmeno controlli sull’effettiva presenza dei sospettati sul luogo dei contatti telefonici, gli basta la residenza per l’attribuibilità. Le ricerche e le verifiche della difesa rappresentano a questo punto una contro-indagine doverosa. Prioreschi sostiene che invece di perdere tempo con le sim, Di Laroni poteva andare a cercare i delinquenti.

Questo è il processo del circa. Come scrive spesso Di Laroni nelle sue informative. Soprattutto non c’è corrispondenza tra le chiamate in entrata e quelle in uscita. Ma Bertini si è preso 4 capi di imputazione per le sue presunte telefonate con Moggi e Fabiani e si giustifica dicendo che si saranno parlati almeno una volta. Come si trattasse di una valutazione a peso.

Frodi sportive.

Esaurito il discorso sulla monnezza, cioè sull’atto di fede necessario per prendere per buone le informative di Di Laroni, si passa alle frodi sportive.
Udinese Brescia. Pinzi, Muntari e Di Michele non erano diffidati e quindi hanno regolarmente giocato contro la Juventus. Altro errore. Jankulovsky contro l’Udinese fu espulso su segnalazione del guardalinee, ravvisata da Dattilo, perché aveva dato un pugno a Mannini nella rissa scatenatasi in campo. Ma Auricchio copia dalla Gazzetta dello Sport e non fa verifiche. Non le fa nemmeno Narducci, che stila il capo di imputazione e fa riferimento a una telefonata tra Moggi e Giraudo nella quale quest’ultimo, a partita finita, dice a Moggi che se l’arbitro è sveglio dimezza l’Udinese. Notizia riportata dalla Gazzetta, il vangelo dei carabinieri e delle procure.
Siena Juventus 0 a 3. Frode semplice. “Senza panna”. Moggi, Fabiani e Bertini, 42 contatti presunti con Bertini su sim svizzera. Evidentemente era di coccio.
Juventus Chievo 3 a 0. Moggi, Fabiani e Pieri. Altra frode costruita sui contatti e non sulle intercettazioni. Però da queste due partite apprendiamo che Moggi è persona ben educata. Telefonava sempre dopo la partita, forse per ringraziare. Auricchio invece è talmente smemorato da non ricordare nemmeno i match.
Lecce Juventus 0 a 1. Moggi e Giraudo. Basata sull’atto fraudolento del sorteggio, scaturito da un’intercettazione tra De Santis e Manfredi Martino. Auricchio rileva il senso di impunità di De Santis dal fatto di aver ricevuto la cifra record di 23 magliette. Abitudine diffusa e scontata per tutte le squadre. Allora avanti con gli accertamenti tecnici, riguardanti la conta forse delle magliette. Del Piero, Zeman, Ledesma e Morganti hanno ammesso che il campo era sì pesante, ma consentiva il gioco. Moggi, rispondendo a Cenniccola che gli chiede se può tornare ad arbitrare la Juve dice di sì e a Cenniccola va un capo d’imputazione. Nemmeno l’agognata maglia di Ibra gli passa De Santis, avrà quella di Zambrotta.
Juventus Lazio 2 a 1. Sorteggio ancora contestato. Per un’intercettazione del 5 dicembre tra Moggi e Baldas. E per tre intercettazioni che tornano sempre utili a Narducci come le vacche di Mussolini.
Fiorentina Bologna. Atto fraudolento, sorteggio e ammonizioni. 2 intercettazioni incriminate: Moggi-Garufi e Moggi-Damascelli. Nastase e Peruzzi (che calibro) non erano titolari e Gamberini non era diffidato. Nella seconda intercettazione, Moggi dimostra di non conoscere nemmeno i diffidati.
Bologna Juventus 0 a 1. Auricchio indaga sul Corriere dello Sport, Repubblica e Gazzetta dello Sport. Poteva fare il commentatore sportivo invece del capo di gabinetto, anche se al S. Paolo ci va eccome adesso. Scomparse le telefonate tra Pieri e i designatori e tra i designatori.
Juventus Milan 0 a 0. Niente frode nel sorteggio. Gli associati scemi discutono sulla possibilità di pareggiare, chiedendosi se non vogliano vincere.
Roma Parma 5 a 1. Non c’è niente su questa partita, solo un gioco ipotizzato sui diffidati in relazione a Roma Juve.

Cagliari Juventus 1 a 1. Frode semplice senza atti fraudolenti. Per pareggiare con il Cagliari. Dichiarazioni di Cellino su una presunta aggressività di Racalbuto con il Cagliari, smentita da una serie di intercettazioni trovate dalla difesa: tra Bergamo e Pairetto, tra Racalbuto e Bergamo e tra Racalbuto e Pairetto.
Messina Parma. Frode per conto terzi. Non ci sono intercettazioni e si ricorre a un contatto con Dattilo. Moggi è un buono di cuore e aiuta il Messina.
Juventus Udinese. Atti fraudolenti le griglie dei sorteggi. Atteggiamenti e chiacchiere da bar.
Siena Messina. Non ci sono atti fraudolenti. Nasce tutto dai contatti di Bertini della settimana prima.
Palermo Lecce. Ammonizioni dolose. Prioreschi dice di far finta che non esiste, visto che secondo Narducci De Santis era sdoganato.
Roma Juventus 1 a 2. Moggi, Giraudo e Racalbuto. Non ci sono atti fraudolenti. Racalbuto sospeso per 8 turni dopo la gara. A Racalbuto viene chiessto di portarsi un telefonino sicuro per eventuali comunicazioni. Bergamo comunica a Gabriele che il goal della Juventus è in fuorigioco e Gabriele viene assolto. Sparite le intercettazioni che chiariscono che Racalbuto era in buona fede.

Chievo Fiorentina 1-2. Salvataggio della Fiorentina. A carico di Moggi una telefonata con Mazzini di 5 mesi prima. Per l’accusa, Della Valle e Mencucci si alleavano con Mazzini con l’assenso di Moggi. Non con il concorso. Ai fini del concorso è necessario un contributo causale specifico, anche se il concorso fosse soltanto morale.
Fiorentina Milan. Moggi lamenta che i tre diffidati della Fiorentina non siano stati ammoniti. Si lamenta per la Juve, non per la Fiorentina. Siamo a ridosso dell’incontro di Villa La Massa, al quale il presunto capo della cupola non viene nemmeno invitato. Secondo Auricchio De Santis è coinvolto nel salvataggio della Fiorentina. Rientrando dallo sdoganamento voluto da Narducci. In sostanza Moggi chiederebbe a un arbitro che sta arbitrando da mesi contro la Juve di salvare la Fiorentina. Anche sul salvataggio della Fiorentina ci sono intercettazioni sparite e ritrovate dai consulenti di Moggi.
Lecce Parma. Moggi non è nominato nel capo d’imputazione. Non ci sono sue telefonate. Organizza tutto e non si sente con nessuno.

 
 
 

farsopoli-napoli 27/09/2011---parte1

Post n°5413 pubblicato il 27 Settembre 2011 da nadir63l
 

un grazie a Giusy per il resonto


Immagine IPB

In calendario. 27/09: Prioreschi: frodi sportive. 25 /10: Trofino, se Prioreschi non intende battere il record di Narducci: associazione a delinquere.
Segue Morescanti o Prioreschi: difesa Paolo Bergamo. 8/11: stando nei tempi, sentenza.

Ore 9:30
. L’atmosfera già tesa per la pubblicazione dell’intercettazione del 28/11/2004 tra Bergamo e Rodomonti si surriscalda con l’arrivo dell’avvocato Prioreschi. Tuttosport anticipa un’altra novità sulle schede svizzere. Penta ai microfoni di SKY annuncia 4 nuove intercettazioni. Si registra la presenza di una vasta rappresentativa dei media. Nonostante la giornata coincida con le arringhe del processo Meredith.

Ore 9:40. Arriva Luciano Moggi.

Ore 9:50.. Appello.

Dichiarazione spontanea di Luciano Moggi

Moggi si propone con una dichiarazione spontanea in contrasto con l’articolo della Gazzetta dello Sport di un paio di giorni or sono nel quale Ceniti faceva riferimento ad alcuni contrasti tra Moggi e Ranieri originati dal non aver gradito l’allenatore del testaccio, all’epoca in cui allenava il Napoli, alcuni giocatori imposti dall’ex dirigente juventino, che si sarebbe vendicato costringendolo ad emigrare all’estero. Moggi riporta la smentita del presidente del Napoli, mentre la Casoria boccia le obiezioni del pm.
L’ex dirigente bianconero continua insistendo sulla sua estraneità nei confronti della politica federale, benché chiamato da Carraro come consulente della Nazionale. La sua intenzione è di confutare l’episodio successivo alla morte di papa Woytila, quando il ministro Pisanu, per un certo tempo suo compaesano, lo interpellò sulla possibilità di far slittare il campionato. Moggi si mostrò favorevole al rinvio di un giorno, ma da un’intercettazione (trascurata ed emersa per il lavoro di Penta) del 3/4/2005 abbiamo appreso dalla viva voce di Galliani, che come al solito si rivolgeva al telefono con Meani in tono dispregiativo verso la Juventus e i suoi dirigenti, che lo slittamento di una settimana fu voluto dal presidente rossonero ai fini di recuperare Kaka da un infortunio.
Moggi conclude con un’amara considerazione sulla mancata difesa dell’avvocato della Juventus ai tempi del processo sportivo del 2006, causata dall’arrivo degli eredi di Gianni Agnelli dopo la morte quasi contemporanea di Gianni, Umberto e dell’avvocato Chiusano. Definisce la Triade un prodotto dell’interregno umbertiano e fa risalire a una sorta di lotta intestina per l’eredità degli Agnelli la decadenza della società bianconera di questi anni. La Juventus della Triade era costituia di campioni, tutti capitani delle nazionali europee, un mostro di bravura da combattere con tutti i mezzi. Elogiato da Ferguson e abbattuto, come disse Enzo Biagi, con una sentenza pazzesca. Mentre altri si dedicavano alle cessioni di Pirlo e Seedorf per Brkic e Coco.

Avvocato Prioreschi difesa Moggi

Inizia l’arringa difensiva dell’avv. Prioreschi, che punta subito sull’obiettivo della sua arringa. Tratterà l’accusa di frode sportiva, i cui presupposti riguardano le modalità di acquisizione delle prove, vero tema del processo, dal momento che si deve garantirne la non alterazione. Parte all’attacco, spiegando che si servirà della sentenza dell’abbreviato, come il pm, che la utilizza quando gli fa comodo. Né delle 3 sentenze della giustizia sportiva, che giudica con termine forte da avanspettacolo, scusandosi con i professionisti del genere. Nemmeno farà riferimento alla sentenza GEA, prova generale di questo processo, che ha già impartito uno schiaffo all’accusa di associazione a delinquere. Si riferirà a quanto emerso in aula, agli elementi emersi che dicono che i fatti non sussistono e non vi è nulla di penalmente rilevante.

Le schede svizzere.

Fu fatta a suo tempo dalla difesa un'eccezione di utilizzabilità delle intercettazioni delle schede straniere, respinta nonostante la mancanza di una rogatoria presso gli uffici svizzeri. Ma per la modalità di intestazione di De Cillisi delle schede di Moggi, Bergamo e Pairetto, secondo Di Laroni l’accertamento è stato effettuato a Chiasso, dalla parte italiana e secondo Auricchio è intervenuto l’ufficiale di collegamento svizzero presso il ministero dell'Interno. Il punto è che si sarebbero parlati a voce, mancando una prova tangibile quale un fax o un’informativa di servizio, in merito ad uno degli atti più rilevanti del processo. Il 22 dicembre 2009 il maresciallo Nardone testimonia al processo di aver acquisito la documentazione riguardante le schede svizzere presso il negozio di De Cillis, recandovisi fin lì con l’automobile di questi e avendo svolto attività in territorio straniero senza rogatoria internazionale. Per il codice di procedura penale si tratta di prove non utilizzabili, che invalidano qualsiasi discussione sulle ragioni dell’accusa.

Il reato di frode sportiva

Questo processo è un imbroglio, nel senso che non essendoci delle cose certe, ognuno tende a indirizzare e confondere le idee. L’inquirente deve accertare anche i profili a discarico degli indagati. Ma Narducci ha fatto il contrario. Ed ecco spiegato perché non si trovavano certe telefonate. Le intercettazioni devono essere contestualizzate, ma in questo processo, al parlare di panini, sono arrivati i pani di droga. C’è stata cioè una libera interpretazione delle telefonate. Secondo l’università di New York, al telefono si dicono il 37% del totale delle bugie proferite, nelle mail il 15% e negli sms il 21%, mentre di persona il 27%. Ebbene, anche Moggi dice le bugie, ma diventano capi d’imputazione.

FIGC

Narducci dice che la frode per corruzione non ci riguarda, ma solo gli atti fraudolenti. Poi la FIGC come parte civile dice invece che questo è il processo della corruzione. Sarebbe corruzione far designare arbitri amici nelle gare di cartello, ma qui si contestano alla Juve partite contro avversari di bassa classifica e già Maddalena a Torino affermò che la formazione delle griglie seguiva le regole. Secondo il verbale dell’udienza del gennaio 2011 inoltre a guadagnare di più era l’arbitro Collina, mentre di meno proprio De Santis, con Dattilo, Racalbuto e Cassarà che rimangono fuori dalla testa della classifica, annullando l’impostazione della FIGC che voleva far ricavare guadagni e prestigio agli arbitri della cupola.

Occorre fare un distinguo. Anche perché se Moggi sognava di vincere sull’Inter e lo raccontava, poteva essere che venisse indagato. Le fattispecie distinte del reato sono due: la corruttela del partecipante alla gara e la commissione di atti fraudolenti volti al condizionamento del risultato. Si tratta di due condotte distinte e autonome, ma davanti alla corruzione, si può parlare di reato di pericolo, nel secondo caso assolutamente no. In merito all’individuazione degli atti fraudolenti la Cassazione nel 2007 li circoscrive, sottoponendoli a un artificio o a un raggiro, altrimenti qualunque azione scomposta, qualunque fallo nel normale svolgimento di una partita, vi ricadrebbe. Appare allora evidente che la norma non si riferisce ad atti derivanti dal gioco. Da ciò ne consegue che, una volta che i sorteggi non erano truccati, ci si sia ritrovati a parlare di rigori e fuorigioco, che non possono essere intesi come atti fraudolenti.

Scorrettezze.

In questo processo si può affermare che le prove non sono state acquisita in modo corretto e sono state occultate, violando il codice di procedura penale. Gli interrogatori non sono stati condotti domandando dei fatti, ma delle impressioni e dei sentito dire. Una specie di paranoia collettiva. E’ stato tutto inquinato in questo processo. Ad es., Gazzoni dichiara cose diverse in fase istruttoria e poi in tribunale perché viene messo di fronte, interrogato dai carabinieri, ad un reato costruito ad arte per accusare. Secondo Prioreschi, i pm sapevano che avevano un palmo di rogna su questi interrogatori: perché il verbale nella prima domanda posta al teste era già una sentenza. La stessa cosa accade con Gianfelice Facchetti, che addirittura porta in aula il de relato neanche firmato di un morto, quasi si trattasse di una seduta spiritica. Nucini poi avrebbe dovuto essere accompagnato da gente in camice bianco. Mentre Manfredi Martino viene imbeccato sulle gare combinate, per poi prendere le distanze da quel verbale che aveva contribuito a redigere. Poi vi è una consuetudine strana: la durata degli interrogatori in relazione ai verbali redatti. Cuttica viene interrogato per 7 ore e senza nemmeno un bicchiere d’acqua e si ottengono 4 pagine. Collina 5 ore e 3 pagine. Paparesta 10 ore e 26 pagine. Copelli 5 ore e 5 pagine. Baldini 6 ore e 20 pagine, ma era un amico.

La genesi dell’imbroglio.

La genesi è costituita dall’informativa di Auricchio del 18 settembre 2004, che risponde a un’informativa del 15 luglio. La delega ai carabinieri di Roma si capisce adesso, vedendo quel che è successo al comune di Napoli (nomine ad assessore e a capo di gabinetto di Narducci e Auricchio) .
Secondo la delega bisogna accertare i rapporti del Messina con arbitri e GEA, che partivano dalle dichiarazioni di Dal Cin su una presunta “combriccola romana”. E siccome Dal Cin aveva parlato solo di sue sensazioni, succede che si contravviene all’art. 194 del codice, secondo il quale le sensazioni, non essendo prove, non potrebbero essere messe a verbale, al quale vengono aggiunte le dichiarazioni di Cellino, Spinelli e dei due procuratori Canovi e Morabito. Secondo Auricchio si parte da ipotesi investigative, secondo Di Laroni da un’indagine conoscitiva, ma si dovrebbe indagare invece sui reati. E le prove sarebbero le chiacchiere da bar di cui parla Cellino?
Gli indizi di reato le voci di corridoio di Dal Cin? Su fatti che Prioreschi definisce oggettivamente falsi, per i quali nessun giudice al mondo avrebbe concesso le intercettazioni, partono invece ai danni di Moggi padre e figlio. Cioè, siccome Moggi è un mostro, intercettiamolo e vediamo se frugando tra le partite dei campionati risulta essere vero. Si è trattato di una caccia all’uomo.
L’informativa conclude che la GEA, nata dall’alleanza di poteri forti, è una fusione tra Capitalia e il sistema calcio, che poteva condizionare il mondo del calcio e quindi i designatori, senza tenere conto di chi li aveva nominati. Auricchio al processo ha smentito l’informativa, affermando che la combriccola romana è una cosa diversa, si trattava di un gruppo di amici. Con una faccia di bronzo, secondo Prioreschi, su quella combriccola, che altro non era che un’ipotesi investigativa, è stato fondato tutto. Non esisteva, ma su quell’ipotesi investigativa sono state massacrate persone e distrutta l’azienda GEA.

 
 
 

     

 

http://www.wikio.it

Iscritto su Social Sport.net – aggregatore di sport

 

BENVENUTO

 

 
 
 
I made this widget at MyFlashFetish.com.
 

STADIO OLIMPICO

 

 

ale seba

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

bellessosncalzacknadir63lvolusturinstarasdbalestrategeorgatosscosapensimarcotavolacciivog19810ahf.martinengQuivisunusdepopulolacky.procinocescandrea
 
 

 

PRIMA PAGINA

 
Votami su Mr.Webmaster! PageRankTop.com
 

Statistiche gratis

Contatori visite gratuiti
 
 

Registra il tuo sito nei motori di ricerca

Submit Your Site To The Web's Top 50 Search Engines for Free!

 

contatore sito web Blog Directory BlogItalia.it - La directory italiana dei blog Contatti msnFeed XML offerto da BlogItalia.it

juveland    Web Directory Italiana

Scambio Link Ricercasiti.net directory segnala il tuo sito gratisTop Italia

 

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963