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Messaggi del 28/09/2011

Alvaro Moretti: "Dopo Auricchio, Baldini e Nucini sarà il turno di Abete e Figc?"

Post n°5419 pubblicato il 28 Settembre 2011 da nadir63l
 

Il giornalista di Tuttosport sui possibili nuovi sviluppi riguardo calciopoli.
© foto di Andrea Ninni/Image Sport

Da sempre attento e preciso riguardo il fronte calciopoli, il giornalista di Tuttosport Alvaro Moretti, con il suo consueto video-punto sul sito del quotidiano torinese, ha analizzato gli ultimi sviluppi dopo l'udienza di ieri con l'arringa dell'avvocato Prioreschi, con conclusioni forti e dovute e anche possibili sviluppi interessanti: "Ci aspettavamo un finale così, giusto tutto sommato. Moggi attraverso il suo legale Prioreschi, dopo aver smontato le presunte frodi sportive, ha chiesto la trasmissione degli atti per falsa testimonianza in riferimento ad Auricchio, Baldini e Nucini, e ha chiesto la trasmissione degli atti riguardo lo svolgimento lacunoso, e mostrato in modo impietoso, delle indagini al giudice Casoria e al suo collegio riguardo la squadra che ha ascoltato e amputato di parti significatissime le intercettazioni. Le accuse di oggi sono state al limite dell'insulto e pesantissime, è una richiesta netta quella che fa Moggi e alla quale si accoderanno anche gli altri imputati di questo processo, è chiaro come questa indagine sia stata azzoppata, villipesa e offesa con la negazione della verità nascosta prima dall'accusa ed emersa poi grazie al lavoro delle difese, perchè abbiamo scoperto solo in seguito che certe telefonate riguardanti le frodi sportive e il reato associativo sono state messe inizialmente in disparte, per alcune si è usato la scusa del server rotto quando questo era perfettamente funzionante. Sui baffi che i marescialli colorarono di rosso per evidenziarne la gravità è un dato di fatto che essi c'erano come è un dato di fatto che chi ha trasmesso e fatto la selezione dei baffi ha ignorato questo fatto, ora la magistratura deve indagare su questo perchè calciopoli è inevitabilmente destinata ad un ribaltamento di ruoli, con gli indagatori che dovranno difendersi dalle accuse. C'è da approfondire il discorso Auricchio-Baldini, se essi erano effettivamente amici e se questo rapporto ha dato il via in quei caldi giorni in via In Selci al famoso "ribaltone" di cui lo stesso dirigente parla eloquentemente nel giugno 2005 al vice-presidente federale Mazzini, un ribaltone che si è poi effettivamente materializzato, ora Baldini dovrebbe diventare dg della Roma mentre Moggi è radiato e la Juventus ha subito i danni che tutti sappiamo, insomma più ribaltone di così è difficile pensare. Nucini viene finalmente messo sotto la lente anche lui perchè va approfondito il suo ruolo da "cavallo di Troia" di Facchetti, se effettivamente questa cosa potesse essere fatta in modo tranquillo. Capiremo tutto questo solo fuori dall'ambito sportivo, se erano comportamenti che erano consentiti o meno, mentre mi pare che la capacità di autocritica e rilettura degli organismi sportivi è inesistente e Abete resiste sulla poltrona dichiarandosi incompetente a riguardo. Ora però dovrà rispondere davanti al Tnas come Figc e anche dinnanzi a giudici penali in quanto si è voluto percorrere lo stesso percorso delle indagini che ieri è finita alla berlina. Chissà che succederà....".

 
 
 

Baldini: l’uomo del ribaltone...

Post n°5418 pubblicato il 28 Settembre 2011 da nadir63l
 


Immagine IPB

Giusy Fiorito

14 luglio 2011. Conferenza stampa di presentazione della nuova Roma di Thomas Di Benedetto e del tecnico Luis Enrique. Viene annunciato il ritorno di Franco Baldini nella società giallorossa in qualità di DG, sancito anche da un’intervista a La Repubblica dell’uomo del ribaltone.

Forte dell’esperienza maturata in Spagna e soprattutto in Inghilterra, preannuncia con fare da intellettuale la filosofia etica che intende applicare alla società giallorossa. Slegata dalle ansie nostrane e volta ad allontanare la violenza dagli stadi, dimenticando le lagnanze da parte di tutti i rappresentanti delle società, giocatori compresi, contro gli arbitraggi. Tutto nel nome della correttezza, lealtà, legalità e osservanza delle regole. Come è di moda nel calcio pulito postcalciopoli. Quello che ha contribuito a creare.

Baldini approda alla Roma come dirigente nel 1999, l’anno dei Rolex. D’argento per gli arbitri e d’oro per i designatori. Il 14 aprile 2005, secondo la prima informativa stilata da Auricchio, testimonia contro Moggi e dichiara che si sarebbe trattato di un tentativo di contrastare il condizionamento arbitrale operato dalla Juventus e dal Milan.
Nel 2001 viene coinvolto nella vicenda del passaporto falso di Recoba, ma anche la Roma subisce indagini e processi per un paio di giocatori. Le pene risultano miti, solo multe pecuniarie. Un anno di squalifica a Oriali e 9 mesi a Baldini. Lo scorso marzo Oriali accusa Baldini di essere il responsabile di tutto, per avergli presentato il faccendiere Krausz, ma nonostante le scuse nessuno dei due appare preoccupato di avere ottenuto il documento senza farne richiesta agli organi competenti.
Nel 2002 scoppia il caso dell’intercettazione che svela come Bergamo prometta a Sensi una lista di 5 arbitri amici in cambio di una commessa sostanziosa nel settore delle assicurazioni. Il pm del processo GEA chiederà al gip l’archiviazione.
Nel 2003 finisce nei guai un segretario COVISOC che avrebbe dato una mano alla Roma per una fideiussione fasulla che le garantisse di raggiungere i parametri per l’iscrizione al campionato.
Nel 2004 le difficoltà economiche della squadra giallorossa persistono e bisogna fare cassa. Samuel va all’Inter e Emerson alla Juventus. La rivalità nei confronti dei bianconeri si accende con il passaggio di Capello in bianconero. Un’intercettazione tra Moggi e Giraudo fa parlare di presunte pressioni della Juve per arrivare al giocatore attraverso un contratto televisivo per la Roma, ma in realtà si tratta dell’ipotesi di un quadrangolare da disputare per quattro anni da aggiungere sul piatto a 15 milioni di euro e Brighi. La stampa lo definisce un affare, la finanza dice che è tutto a posto, ma secondo Baldini i dirigenti juventini lo ostacolano per sostituirlo con Alessandro Moggi. Adottando una linea morbida nei confronti della Roma dopo la cena organizzata dall’ex sindaco romano, lo juventino Veltroni, il 7 luglio 2004, con Rosella Sensi.
Nel marzo 2005 Baldini conferma nella trasmissione “Parla con me” di Serena Dandini la sua idea che siano Milan e Juventus ad amministrare tutto nel calcio, accusando anche la GEA, quindi si dimette dalla Roma.
Nel 2006, sul finire del campionato, scoppia calciopoli. Nel gennaio 2010 Luciano Moggi dà notizia dagli studi di Studio Stadio di un’intercettazione non inserita dai pm negli atti del processo di Napoli, che risale al 4 aprile 2005. In essa il dirigente romanista chiede a Innocenzo Mazzini di intercedere con il DG bianconero perché il suo amico Renzo Castagnini sia assunto dall’Arezzo Calcio e come ricompensa gli propone: “Forse se ti comporti bene, quando farò il ribaltone e tanto lo farò perché io vivo per quello, fare il ribaltone e buttare tutti di sotto dalla poltrona, io ti salverò. Forse”. Aggiungendo: “Io mi sono sempre guardato bene dal fare il tuo nome. Ho parlato di Carraro, Galliani, Giraudo. Non t’ho mai nominato”. Che intende dire?
Il 31 marzo 2008 Baldini depone al processo GEA, accusando Moggi di pressioni per ottenere le procure di giocatori romanisti. Il 17 giugno lo scontro tra i due degenera. Baldini riferisce di essere stato minacciato da Moggi fuori dall’aula e lo denuncia alla procura della Repubblica. Come riporta il Corriere della Sera, Moggi rende una dichiarazione spontanea al processo, dicendosi stanco di prendere pugni in faccia e amareggiato di aver dovuto lasciare il suo lavoro per frequentare tribunali. Accusa Baldini e Auricchio, che ha svolto indagini sia per il processo GEA che per quello di Calciopoli, di aver ordito una macchinazione sulla base di chiacchiere e riferisce che si sarebbero frequentati per un mese, con riunioni segrete nel corso delle quali il maggiore avrebbe chiesto all’ex dirigente giallorosso di sporgere una denuncia nei suoi confronti.
Nel corso dell’udienza del 7 ottobre 2010 l’avvocato Prioreschi interroga il teste Franco Baldini, che conferma di aver conosciuto il maggiore Attilio Auricchio nell’estate del 2003, quando i carabinieri di via Inselci stavano conducendo indagini sull’iscrizione della Roma al campionato attraverso false fideiussioni. In quell’occasione fa una denuncia contro ignoti e in seguito alle dichiarazioni rese nella trasmissione della Dandini viene chiamato da Auricchio, non per essere interrogato ufficialmente, ma per sapere se ha voglia di dare seguito alle accuse mosse. Pur non avendo prove circostanziate, Auricchio lo chiama ancora qualche tempo dopo e Baldini si lascia convincere a cogliere l’occasione che non si sarebbe più presentata nel mondo del calcio per denunciare qualche minaccia personale. E’ senza dubbio l’allora maggiore a cercarlo e l’incontro si svolge qualche settimana dopo le sue dimissioni dalla Roma. Prioreschi gli fa notare di aver testimoniato proprio interrogato da lui al processo GEA di aver negato di conoscere Auricchio. Ne nasce una vivace bagarre con Narducci, che si oppone con veemenza, ma anche una confusione di date nella quale non si capisce se e quando esattamente Baldini e Auricchio si siano incontrati, che l’ex dirigente della Roma tenta di risolvere prima con delle battute e poi dicendo di aver dimenticato la vicenda delle fideiussioni, ma ammettendo di averlo incontrato. Prioreschi ricapitola la versione del colonnello, secondo il quale tra l’agosto 2004 e l’aprile 2005 si sarebbe visto con Baldini tre o quattro volte prima dell’interrogatorio formale e altrettante dopo. Baldini ribadisce di averlo incontrato una o due volte per le fideiussioni e poi solo dopo le dimissioni dalla Roma per testimoniare e fare i nomi di persone disposte come lui a collaborare denunciando le minacce, i soprusi e i maltrattamenti subiti da Luciano Moggi. Si tratterebbe di Nelson Ricci, DS del Siena e di due agenti di calciatori, Dario Canovi e Stefano Antonelli.
Dopo ulteriori tentativi di opposizione del pm e qualche reticenza di Baldini, Prioreschi afferma che secondo Antonelli Baldini lo chiama per andare a riferire ciò che sa ad Auricchio nell’ottobre-novembre 2004 e non dopo il marzo 2005. Infatti viene interrogato da Auricchio per il processo di Napoli il primo febbraio 2005. La deposizione di Baldini si conclude con la sua conferma della collaborazione con Auricchio.

L’intervista di Repubblica si chiude invece con una frase non troppo elegante nel contesto pretenziosamente etico e intellettuale, che il padre di Baldini sarebbe solito ripetergli: “Dove girano le pedate tu ci metti sempre il sedere”.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1875

 
 
 

I media il giorno dopo la difesa Moggi...

Post n°5417 pubblicato il 28 Settembre 2011 da nadir63l
 

Immagine IPB

di P. Cicconofri

Il giorno dopo l’arringa del legale di Luciano Moggi, Maurilio Prioreschi, al processo calciopoli, andiamo a vedere come i principali giornali sportivi trattano l’argomento.

Pagina 23 per la Gazzetta dello Sport, un articolo a firma di Galdi e Piccioni dal titolo: “’Caccia all’uomo contro Moggi violando la legge’. Il Legale: ‘Inchiesta con Killer e mandanti’. L’ex dg si difende citando Ferguson e Biagi.”
Una cronaca scarna e senza commenti, dove i giornalisti si sorprendono perché “non s’è parlato della telefonata-bomba, quella di Bergamo a Rodomonti, che sarà affrontata dall’Avvocato Trofino nella seconda arringa della difesa Moggi”. Viene ripreso il tema chiave della requisitoria, quello relativo alle “sim svizzere”, che così viene proposto: “Questo delle schede è stato un tema chiave della requisitoria. D’altronde la difesa di Moggi sa che le famose utenze svizzere, di cui comunque l’ex dg juventino ha ammesso il possesso seppure per difendersi dallo ‘spionaggio industriale’ sul mercato, sono il punto su cui l’accusa ha insistito di più. Per Prioreschi ‘l’acquisizione è stata fatta in violazione di legge, senza rogatoria internazionale, non c’è uno straccio di documento che autorizzava l’operazione in svizzera’. Tanto da tornare a chiedere ‘l’inutilizzabilità’. Poi ha contestato i metodi di attribuzione. E qui naturalmente l’impresa è stata più faticosa”.

L’idea è quella di aver dovuto trattare l’argomento e di averlo fatto appositamente con sufficienza. Nulla a che vedere con gli editoriali ricchi di consigli “etici”, di “battaglie epocali“ e di “annunci esplosivi” che hanno devastato il calcio italiano nel 2006.
Da rancorosi vediamo come di giorno in giorno, il giornale che pretende di avere la credibilità di un giudice, pesa i contenuti da diffondere in base all’obiettivo da raggiungere. Non è una novità ma è pur sempre sbagliato. Moggi e Prioreschi hanno attaccato duramente anche la gazzetta, ma nessuna posizione è stata presa a riguardo, evitando persino di ricordarlo… Leggeremo sicuramente in merito nei prossimi giorni, quando in prima pagina, con enfasi, sarà dato ampio spazio a qualche accusatore. Diamogli il tempo di prepararsi…
Non trova posto nemmeno un trafiletto in prima pagina a richiamo dell’argomento, dove invece c’è spazio per Totti che festeggia il suo compleanno con “porchetta”, con tanto di immagine allegata.

Senza andare troppo indietro nel tempo, un confronto immediato lo possiamo ricavare l'indomani della richiesta di Narducci, formulata al termine della sua lunga requisitoria. Come vedete, ha avuto altra visibilità:
link.

Pagina 14 per il Corriere dello Sport, con un articolo a firma di Edmondo Pinna, dal titolo: “Calciopoli, un colpo di teatro del pool difensivo scuote l’impianto accusatorio. ‘Imbroglioni, Moggi non è colpevole’. Prioreschi:’Indagate sui testimoni e su chi ha indagato!’”.
Diretto l’approccio all’argomento che parte senza indugi dalla fine dell’arringa definendola “devastante”, elencando dettagliatamente le richieste conclusive dell’avvocato Prioreschi che, scrivono, “tiene il coup de Theatre per la fine, dopo otto ore di arringa lucida e sferzante”.
Spazio lasciato anche all’intero contenuto delle dichiarazioni fatte ad inizio udienza dall’ex dg juventino “’ Moggi: ’La Juve non mi ha mai difeso io che ho vinto senza spendere soldi”. Ricordato, infine, anche il battibecco seguito all’applauso spontaneo a L. Moggi, tra Vigoriti e Nicola Penta.

Viene paventata l’ipotesi di un ricorso in Cassazione per la nullità delle sentenze per violazione del diritto di difesa, laddove si ricorda che Casoria ha chiesto a Prioreschi di “prepararsi” in sostituzione dell’avvocato Morescanti, qualora per indisponibilità personale dovuta ad una gravidanza difficile, non potesse essere presente per l’udienza del 25 ottobre, dove sono previste le arringhe conclusive degli imputati Bergamo, Fabiani e Fazi.

Argomento non di primo piano ma trattato in modo completo e soprattutto evidenziando alcuni passaggi chiave della requisitoria senza paura di indicarne i punti di forza.

Proprio ieri,
Michele Baldi (a volte il caso...), consigliere della Roma ha dichiarato: “in queste ore stanno emergendo dei fatti nuovi rispetto a calciopoli. Se questi fatti fossero emersi a tempo debito e fossero stati puniti così come sono stati puniti altri in altre situazioni simili, la Roma avrebbe cinque scudetti in più. Fate i conti. Io vi dico solo che ho affidato al nuovo Presidente e a questo consiglio di amministrazione, la valutazione di quello che emergerà dall’ennesimo processo su calciopoli per valutare i danni, innanzitutto nei confronti dei tifosi, nei confronti delle aspettative di tanta gente e anche del danno patrimoniale della società. Voi immaginate come sarebbe cambiata tutta la storia del calcio italiano rispetto ai fatti che stanno emergendo in questo momento. Se quelle testimonianze sono vere, sono testimonianze e fatti simili ad altri che hanno mandato la Juventus in B. Se la Juventus è andata in B doveva andare anche l’inter e se l’inter andava in B in quel momento… fatevi i conti….”

E Baldini che ora è un dirigente della Roma?
Interesse strumentale? Proprio ieri c'è stata la nomina ufficiale del nuovo presidente della 'maggica'...
A pensar male si fa peccato ma a volte...

Pagina 2 per Tuttosport, curata da Alvaro Moretti. Il titolo: ”Moggi denuncia Auricchio. Pure Baldini e Nucini risponderanno di falsa testimonianza. Esposto contro l’inchiesta.” Viene ripreso nel dettaglio ogni singolo aspetto: “Il sorteggi truccato? Lo hanno negato tutti”; “Le sim, che schifezza! Sono delle prove illegali”; “La comicità delle frodi ricostruite con le bugie”; “Ignorano le telefonate e poi mentono in aula”; “le sim svizzere servivano per il mercato”; “scontro Vigoriti-Penta”.

La conferma di Bergamo: “A Rodomonti dissi di fischiare pro inter”. “Questa, comunque, è un’intercettazione micidiale sotto il profilo penale, taglia la testa al toro: altro che associazione a delinquere. Io dissi a Rodomonti che in caso di dubbio doveva guardarsi dietro, a chi era 15 punti dietro ( l’inter ndr), il senso è quello si. Non doveva favorire la Juve.

Riprese anche le dichiarazioni di Rodomonti rilasciate a RadioRadio: ”Fui chiaro subito: io avrei dato il massimo, ero pronto. Non sapevo che c’era la chiamata di Carraro dietro. Mi ha chiamato il mio capo: mi dice alla fine di stare attento, se si sbaglia a favore della Juve possono esserci problemi politici. Problemi loro: io non fui condizionato. Sbagliai in Empoli-Juve: venni tenuto lontano per tre anni. Quello è il modo di parlare di Bergamo. E’ una telefonata strumentalizzata: lui ragionava come Carraro. L’espulsione mancata di Toldo? Io vidi giallo. Cesari e Agnolin erano per il giallo, Collina disse rosso. Mi hanno strumentalizzato: Moggi sono anni che mi attacca in ogni momento”.

Questo è quello che il lettore/tifoso ha oggi a disposizione per conoscere ed essere informato sui contenuti di una delle udienze più importanti del processo di calciopoli. Inutile paragonarlo alla carneficina del 2006 quando c’era da fare fronte comune per condannare la Juventus.

Nessun approfondimento dai principali canali televisivi, solo brevi report presentati quasi con ironia per sminuire la ricostruzione della difesa di Luciano Moggi.
Anche in questo caso, nulla di minimamente paragonabile al 2006 quando, senza remore, venivano sbattuti in video tutti i presunti colpevoli con l’ascolto delle intercettazioni, appositamente selezionate e presentate alla massa con l’unico scopo di consolidare il sentimento popolare e giustificare la condanna.
Oggi spazio rilegato alle televisioni private, con ascolti limitati dove, tra urlatori disinformati, si tenta di raccontare l’ imbroglio fatto ai danni si della Juventus, ma anche all’intero calcio.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=1876


 
 
 

     

 

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