LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 02/10/2011
Le pagelle di Morrison Non me ne vorranno gli amici milanisti (uno per tutti che mi ha inviato un sms per congratularsi, ciao Umbe) ma stasera semplicemente non ce n'è stata mai. La Juve impone al Milan una lezione durissima, di gioco, di condizione atletica e, udite udite, di tattica e, soprattutto, di quel possesso palla marchio di fabbrica dei rossoneri. Il Capitano prepara la partita magnificamente, sceglie il modulo ad unica punta con Vidal e Marchisio a protezione di Pirlo. Prima chiave della partita, la maggior densità a centrocampo fa sì che il Milan non pressi mai Andrea per non consentire i tagli centrali al cileno e al principino. La partita è un vero e proprio monologo: ritmi forsennati, geometrie perfette ed esecuzione sempre limpida; Unica grave pecca, ci manca sempre quel tocco, quella rifinitura finale che, sommati ai 2 gol che un immenso Vucinic sfiora, ti fanno quasi temere per una beffa che sarebbe stata atroce. Nel secondo tempo si teme un ritorno del diavolo, ma i ragazzi ripartono da dove avevano concluso e dai e dai grazie all'inserimento di un positivo Giaccherini per un nuovamente opaco Krasic. Le occasioni cominciano a fioccare, il Milan semplicemente non riesce a ripartire mai, salvo un unica volta sulla quale, occorre dirlo, Buffon fa il paratone su Boateng. Ma sarebbe stato davvero troppo...Quando cominci a pensare "sì, giochiamo bene, ci siamo, ma ci manca qualcosa là davanti" arriva il gol nella maniera più fortunata possibile...viene giù lo Juventus Stadium e il loro boato si mischia a quello di altri 14 milioni di Juventini che per anni hanno atteso una Juve all'altezza del suo nome. Forse è presto per dire dove potremo arrivare, non credo sia presto dire che finalmente la Vecchia Signora è tornata...al passato. PAGELLE BUFFON 6,5 Una parata, determinante. LICHSTEINER 7 Forrest Gump in confronto è un vecchio paralitico! Impressionante; sbaglia forse qualche cross di troppo, ma va il doppio degli altri. BARZAGLI 7 Mai convocazione fu' più meritata. Onore al merito a Marotta, 300mila euro... BONUCCI 6 Fa un apertura delle sue e l'urlo di Conte s'è sentito fino a Civitavecchia. Da lì in poi gioca semplice e non si fa trovare mai fuori posizione. CHIELLINI 7 Toh! riportato a sinistra ridiventa straripante. Ottime alcune diagonali difensive e la continua assistenza prima a Pepe e poi a Giacc. KRASIC 5,5 Opaco, sembra sfiduciato, comico l'1 vs 1 su Van Bommel in cui il belga si gira e lui praticamente gli regala il pallone. Ancora troppo fuori dagli automatismi della squadra. PIRLO 7 Gode di un insperata libertà. Il paragone coi dirimpettai milanisti stasera avrà ingiallito ancora di più la cravatta di Zio Fester. MARCHISIO 8 Questo è il Claudio che adoro, che ho difeso, che ho stroncato quando giocava da "signorina". Pressing, costruzioni, inserimenti letali. VIDAL 6 Il Milan nel 1° tempo patisce il suo giocare tra le linee, nel secondo lascia a Claudio l'incombenza. Qualche conclusione affrettata e sbilenca di troppo, ma corsa e qualità sono di prim'ordine! PEPE 7 Non per battere sul solito tasto, ma non è da Juve, è stato pagato un botto... GIACCHERINI 6,5 Più incisivo e ficcante di Krasic, piacevole sorpresa della serata, fa ammattire prima Bonera poi Antonini e disegna in duo con Vucinic diverse trame. E salta sempre l'uomo! MATRI S.V. VUCINIC 7,5 Sontuoso! Thiago Silva e Nesta se lo sogneranno stanotte. Svaria di continuo, porta a spasso sempre il suo marcatore, disegna trame deliziose. Sempre ballare sulle punte! Meritava almeno un gol. CONTE 7,5 Che dire Capitano? Chapeau! COSA VA La squadra finalmente. E ora possiamo dirlo! COSA NON VA Milos da recuperare e Elia da inserire non potranno che aumentare un tasso tecnico già vertiginoso. CONCLUSIONI: Stasera si gode, l'ultima volta che ho visto giocare così la Juve manco me la ricordo più.
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Il commento del tecnico milanista. Intervistato dai microfoni di Sky Calcio Show l'allenatore del Milan Massimiliano Allegri ha commentato la netta sconfitta della sua squadra allo Juventus Stadium per mano della formazione di Antonio Conte. Un ko che non ammette repliche: "Sicuramente loro han fatto un'ottima partita mentre noi non siamo stati all'altezza della situazione sbagliando molto e perdendo tutti i duelli. Dispiace per il risultato ma alla fine ci sta, potevamo nonostante la brutta prestazione portare a casa il pari ma è andata così. Non credo comunque sia un fatto che soffriamo le grandi partite, oggi non c'eravamo proprio nonostante qualche piccola occasione sporca, dovevamo giocare su alti ritmi e sbagliare meno in costruzione. Cosa da salvare? E' difficile dirlo, dico che la Juve è stata molto brava nient'altro.Problemi fisici? Ma chi l'ha detto, ho detto solo che la Juventus ha meritato, noi no. Diamo i meriti ai bianconeri, la fatica ci può stare per chiunque ma non voglio che si crei allarmismo e si parli di qualcosa di preoccupante. Noi sapevamo che la Juve poteva sorprenderci così, non ci han dato fiato nella gestione della palla, più che colpe nostre tanto di cappello ai bianconeri che ci han fatto fare la peggiore partita dell'anno, a Napoli ricordo una prestazione alla pari e migliore, oggi non c'è niente da dire. Certo c'è da migliorare questo sì. Tattica? Siamo partiti con Boateng alle spalle degli attaccanti, abbiamo provato nella ripresa di aprirsi con i tre davanti vedendo che per vie centrali non trovavamo varchi, qualcosa di meglio si è realizzato ma poco, c'era poco da fare oggi contro questa Juve, già verso la fine del primo tempo ci siamo un po' alzati con la linea difensiva ma eravamo poco tempisti e la Juve usciva bene, oggi impariamo la lezione preziosa di alzare costantemente i ritmi altrimenti si fatica a vincere. Ma resto tranquillo, meno male che c'è la sosta che ci permetterà di migliorare". |
Parla il tecnico bianconero. E' decisamente soddisfatto e felice l'Antonio Conte che si presenta dinnanzi ai microfoni di Sky Calcio Show dopo il 2-0 rifilato al Milan nel finale. Un successo strameritato e preparato nei minimi dettagli dai suoi ragazzi: "Voglio tranquillizzarvi che la voce è a posto, sto prendendo cautele con miele e pastiglie dato che con il Bologna dieci giorni fa ero inascoltabile. Scherzi a parte sulla partita mi son passati tanti pensieri in testa, giocavamo benissimo e meritavamo ben prima il gol ma temevo anche la beffa perchè il Milan è grandissimo e con Ibra, Boateng e anche Emanuelson poteva fregarci. Sarebbe stato brutto perchè i ragazzi sono stati meravigliosi, corti, aggressivi e capaci di creare tantissimo. Un plauso anche a chi è stato in panchina e tribuna perchè si è pensato oggi tutti al bene della squadra, non ho cambiato tattica perchè eravamo molto equilibrati tanto per chiarire. Siamo grandi ora? Rimaniamo degli studenti, aspiranti big. Noi sappiamo che dobbiamo giocare sempre di squadra e metterci al servizio di essa, basti vedere Vucinic e Vidal per esempio. Abbiamo un gruppo di grandi giocatori che possono diventare campioni e voglio aiutarli a fare questo passo. E' troppo presto per fare proclami, quando giocavo ricordo che gli elogi andavano fatti scivolare addosso e continuare a lavorare. Ci stiamo impegnando per bruciare le tappe e tornare competitivi il più presto possibile dove la Juve merita di stare. Quando nel 95 tornammo a vincere il titolo per me furono fondamentali leader come Gianluca Vialli che insegnò tanto sulla gestione delle vittorie. Krasic? Penso che Milos abbia fatto il suo, l'ho tolto per un pestone dopo un'ora di gioco, non faccio pagelle o dò giudizi, ripeto che dobbiamo vincere da squadra e il serbo sta sacrificandosi in ruoli non sui in difesa. Ha potenzialità tali da diventare un campione anche lui". |
La Juventus che volevi, che sognavi. Cuore, carattere, voglia, pressing, azioni. Tante cose belle nell'inizio di questa Juventus con pressing e il Milan messo li per tutto il primo tempo. A dir la verità non azioni limpidissime ma un predominio territoriale contro un Milan lento e macchinoso. Una Juventus attenta che nella prima frazione avrebbe meritato il gol ai punti. Sogni infranti sui piedi di Vucinic che prima ha le polveri bagnate e poi prende la traversa su una magia. Una Juventus che nella prima frazione ha giocato a memoria, mancando solo di cattiveria sotto porta. Nel secondo tempo una Juventus che ha avuto subito un'occasionissima con Bonucci prima di lasciare la prima palla gol del match a Nocerino. Una Juventus apparsa determinata anche nella ripresa. Tante occasioni, Vucinic sugli scudi e poi arriva Giaccherini e arriva Marchisio, due invenzioni, due gol e tanto cuore. Una Juventus che sta tornando, stasera abbiamo le lacrime di gioia per il duro lavoro di questa Juventus. La prima pietra è messa per tornare tra i primi. Ce la giocheremo, stasera si fa festa. Da domani si tornerà al lavoro. Stasera un applauso a tutti, GRAZIE SIETE STATI GRANDI!!!!! |
Buona affluenza e tanto calore nel pomeriggio alla manifestazione per rivendicare gli scudetti bianconeri. Nonostante il caldo i tifosi sono stati caldi e hanno inneggiato ai titoli 28 e 29. Scritte gogliardiche e tutto svolto in piena civiltà Stasera toccherà ai giocatori dimostrare e lottare per la Juventus. |
LE ULTIME DA TORINO - Possibili sorprese nella Juve: dentro Bonucci, Chiello a sinistra. Pirlo recuperato: in campo dall'inizio con Vidal e Marchisio Potrebbero esserci importanti novità nella formazione della Juventus che stasera alle 20:45 si presenterà al cospetto dei campioni d'Italia del Milan. Secondo quanto riferito da Sky Sport, Antonio Conte dovrebbe schierare Leonardo Bonucci al centro della difesa, accanto ad Andrea Barzagli, dirottando quindi Giorgio Chiellini sulla sinistra. PROBABILI FORMAZIONI: Milan (4-3-1-2): Abbiati; Bonera, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta; Nocerino, Van Bommel, Seedorf; K.P. Boateng; Ibrahimovic, Cassano. |
Fonte: di Massimiliano Nerozzi per "La Stampa" Dalle parti di Vinovo, la formazione non l'annunciano neppure gli ospiti d'onore. A bordo campo, ieri, c'erano Andrea Agnelli, il presidente, e John Elkann, numero uno di Fiat ed Exor, azionista di maggioranza del club: ammesso che Antonio Conte abbia spiegato scelte e strategie, pare abbia imposto divieto di parola anche a loro. «Devo capire come fanno a uscire quasi sempre cose giuste», sorrideva il tecnico in conferenza stampa. «Gli alberi attorno al campo non si possono abbattere, però devo far mettere sotto qualcuno con il forcone». Le spie d'assetti sarebbero spacciate. Semmai qualche indizio può spuntare dai referti medici: sul far della sera, s'è acceso un piccolo allarme per Andrea Pirlo, azzoppato da una contusione al ginocchio sinistro. Lui vuol giocare, a ogni costo, e così probabilmente andrà, ma i dottori daranno l'ultima occhiata oggi pomeriggio, perché alla diagnosi affidabile servono 24 ore di decantazione. Per il resto, la Juve ruota attorno a un unico dubbio: 4-2-4, il marchio di Conte, o il 4-1-4-1, l'alternativa. Alla fine si tratta poi solo di un ballottagio: tra una punta, Matri o Del Piero, e un centrocampista, Vidal. Favorita quest'ultima opzione, se non altro per pareggiare il conto numerico nella terra di mezzo, di fronte ai tre centrocampisti del Milan. Altre novità non ci saranno, visto che ieri è stata ufficializzata la rinuncia a De Ceglie per un affaticamento alla coscia sinistra: «Preferisco non rischiarlo». Assemblato il telaio, conteranno più testa e nervi: «È la prima partita contro una grande squadra come il Milan: c'è grande rispetto, questo è fuori dubbio, ma non paura, chiariamolo subito. Però non dimentichiamo che loro sono sicuramente tra le favorite per il campionato, se non la favorita». Le altre sarebbero Inter e Napoli, non la Juve, che s'affaccia alla serata da intrusa: «L'Inter due anni fa ha vinto tutto, e quindi c'è una base da scudetto importante - spiega Conte - e il Napoli l'anno scorso ha lottato fino all'ultimo per vincere il campionato, ed è entrato in Champions. E ha sicuramente due anni di lavoro in più rispetto a noi, quindi è da considerarsi da scudetto». Segue l'identificazione della Juve: «Una squadra che sta studiando per diventare grandi, e che non deve dimenticare mai da dove arriva, e quello che le è successo. Basta pensare questo per non creare illusioni e trovare grande rabbia in noi». Questa sarà la prima evoluzione della specie: «Avere grande voglia di tornare a essere competitivi ai massimi livelli. Quando ci riusciremo, quando saremo lì, parleremo allora di sfida scudetto». Per ora, meglio abolire i sogni. Però, non firmerebbe per il terzo posto: «Se riusciremo a lavorare tanto e a diventare ancora più squadra - continua il tecnico bianconero - qualche firma sicuramente la metteremo». Lui preferisce altri autografi: «Le firme più importanti sono quelle che un calciatore e un allenatore lasciano nella storia della Juve, al di là delle firme temporanee che ci possono essere durante il campionato. In passato, ho avuto il piacere di farlo, come qualche altro giocatore». È l'augurio che fa ai più giovani: «Di essere ricordati nella storia della Juve, questa è la cosa più importante». Se Juve-Milan non può essere un traguardo, è occasione per dar un'occhiata al contachilometri: «Ci può far capire dove stiamo, quanto percorso abbiamo fatto. È una partita che ci deve far capire che strada stiamo percorrendo, se la direzione è giusta. Se il cammino è bello spedito o se bisogna fare ancora di più». Stasera gli basterebbe avere a bordo Pirlo, già uno dei suoi fidati, e non solo per classe: «Detto che con i miei giocatori parlo tanto, in settimana mi è capitato di farlo anche con Andrea, e non perché giocavamo contro il Milan. È un freddo, nel senso che difficilmente lascia trasparire delle emozioni». Parole sì: «È uno intelligente e quando parla sto molto attento a cosa dice perché difficilmente racconta delle fesserie, delle sciocchezze». E neppure le fa, sul prato. |
Sono tornati, i lamenti...Stanotte a Milano è stato difficile dormire, si sentivano lamenti e pianti provenire dalle case dei tifosi interisti. Proprio come nel 2006 e prima. Tutti contro di loro, tutta colpa degli arbitri, dei complottini e dei complottoni. Solo loro sono puliti. Chissà se anche oggi è colpa di Moggi o sarà colpa di qualcun altro. A noi sembra invece che la colpa sia sempre la stessa, vale a dire di chi non era in grado allora come adesso di allestire uno staff e una squadra all'altezza, vedi alla voce presidente. Ci fanno sorridere le immagini sul sito ufficiale con l'azione del rigore incriminato. Ok, un errore arbitrale, ma se abbiamo sempre detto che gli errori ci stavano quando erano a favore ora allora perchè diciamo cose opposte quando sono a sfavore? Il Chelsea per fallo su Kalou non mi sembra abbia pubblicato mai nulla, ma forse ci sbagliamo. Consigliamo la prossima volta di mettere il gol di Maicon a Siena, quello si che è un errore storico con tutta la squadra in blu e nero in fuorigioco. In ogni caso siamo felici, i pianti dei tifosi nerazzurri sono tornati, vuol dire che le cose stanno tornando al loro posto e l'effetto farsopoli sta finendo. |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14