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Messaggi del 05/11/2011

CONTE: "Napoli molto forte, sarà una gara molto tosta per noi. Il test più probante da inizio stagione.

Post n°5515 pubblicato il 05 Novembre 2011 da nadir63l
 

  Non temiamo nessuno, andremo lì a giocarci la partita. Del Piero con un'altra maglia? Fantasie

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Antonio Conte incontra i giornalisti al Media Center di Vinovo per presentare la sfida di domani allo stadio "San Paolo" contro il Napoli. La redazione di TuttoJuve.com sta trascrivendo integralmente ed in tempo reale le dichiarazioni del tecnico bianconero:

Due domandine facili. La prima, se pensi che il Napoli si sia stancato e in che misura. La seconda, se vedi Del Piero con un'altra maglia...
"Io ho visto la partita del Napoli a Monaco e debbo dire che a parte l'inizio, che è stato comunque un inizio importante da parte del Bayern, il Napoli ha trovato una grandissima forza; partite col 3-0 e trovare la forza di rimettersi in gioco, andare sul 3-1 e sul 3-2, significa comunque che ci sono dei valori molto molto importanti in questa squadra, cosa che io non ho scoperto sicuramente nell'ultima partita. Anche nel match col Catania, nonostante sia rimasto in dieci, il Napoli ha fatto una grandissima partita. E' una squadra che ho indicato fin dall'inizio tra le papabili alla vittoria del campionato, ma non perchè fossi così uno che volesse buttare un nome a caso: perchè vedo un grandissimo lavoro che è stato fatto in questi anni. Non dimentichiamoci che il Napoli, cinque anni fa, era come la Juventus, in serie B. Sono riusciti a trovare le persone giuste, sono riusciti a trovare un progetto, a lavorarci sopra, e debbo dire che la società, prima Reja e poi Mazzarri, sono stati gli artefici di questo progetto insieme ai calciatori. Adesso stiamo parlando di un Napoli che nel giro di poco tempo....già l'anno scorso ha lottato per lo scudetto, non dimentichiamo che il Napoli e l'Udinese potevano vincere lo scudetto già l'anno scorso. Quest'anno si sono rinforzati ancora di più è una squadra molto molto forte, che sta partecipando dopo 21 anni la Champions con grande onore, perchè è capitato in un girone  veramente molto difficile, ha beccato squadre che stanno dominando come il Manchester City nel campionato inglese, e il Bayern Monaco nel campionato tedesco. Si sta facendo onore, è una squadra molto molto forte, per noi sarà veramente una partita molto molto tosta sotto tutti i punti di vista, sia perchè affrontiamo una squadra molto forte, sia perchè ci sarà un fattore ambientale importante, così come lo è a Torino, lo è a Napoli. E quindi sarà una gara molto tosta, un test molto impegnativo per noi, forse il più probante dall'inizio della stagione a livello di difficoltà. Tutto questo per dire che la partita di Champions a livello fisico non lascerà nessuno strascico nelle gambe dei giocatori del Napoli, anche perchè sappiamo benissimo come il Napoli e i napoletani aspettino la partita contro la Juventus. Del Piero con un'altra maglia? Stiamo parlando in questo momento di fantasie. Io sono molto realista e quindi penso a Del Piero nel presente con la maglia della Juventus, ben contento che indossi questa maglia".    

Fin adesso il Napoli ha fatto le più grandi partite con squadre che amano fare gioco e tenere la palla. Penso a Milan, Manchester City, Monaco in casa. Col Chievo hanno perso giocando abbastanza male, con la Fiorentina hanno pareggiato. Ti chiedo se sei preoccupato, visto che la Juve è una squadra che ama imporre il proprio gioco e tenere palla. Hai preso qualche contromisura o l'affronti come fosse un'altra squadra?
"Noi abbiamo grandissimo rispetto nei confronti del Napoli, grandissimo rispetto dei loro giocatori, della loro organizzazione di gioco, perchè io vedo il Napoli e vedo un'idea di gioco, questo è importante. Mazzarri è sicuramente un allenatore che stimo molto, da tempi non sospetti, perchè dove è andato è andato, ha dato sempre la sua impronta, questo è molto importante. E noi abbiamo un grande rispetto nei confronti del Napoli, sapendo benissimo che l'anno scorso ha chiuso terzo in classifica, quest'anno si sono rinforzati ancora di più. Bisogna fare molta attenzione come dico sempre: noi abbiamo grande rispetto, però non dobbiamo temere nessuno, questo è fondamentale. Andremo a giocarci la partita, avendo studiato il Napoli, sapendo i loro punti forti, sapendo magari dove potremmo fargli male, consci delle difficoltà che nasconde questa partita. E' un impegno importante e c'è anche molta curiosità da parte mia nel vedere la mia squadra in una situazione come quella di domani sera".

Si accennava alla differenza tra Juventus e Napoli, perchè loro hanno iniziato prima il progetto. Fa strano vedere la formazione che ha affrontato il Napoli a gennaio: è una Juve totalmente rivoluzionata. Gli azzurri, invece, sono praticamente gli stessi, con inserimenti importanti, soprattutto quello di Inler. Anche questo può fare la differenza? Che loro hanno un'ossatura collaudata e la Juventus ha trovato il suo assetto quasi definitivo solo nelle ultime tre partite?
"Il Napoli ha due anni e mezzo di lavoro in più rispetto alla Juventus, con lo stesso allenatore, quindi questa è in questo momento la vera differenza tra noi e il Napoli. Loro sono due anni e mezzo che ogni anno hanno potuto lavorare, lavorare su un'idea di gioco, lavorare su tante situazioni. E ogni anno, poi, Mazzarri e la società sono intervenuti in uno zoccolo duro, andando a migliorare e a perfezionare quello zoccolo duro. Questa è la differenza tra noi e il Napoli. Noi siamo a quattro di lavoro, loro sono due anni e mezzo che ci stanno lavorando e ci stanno lavorando bene, quindi bisogna fare i complimenti a loro. Non è un caso se il Napoli, nel giro di cinque anni si trova a lottare per lo scudetto, si trova a fare da protagonista la Champions, cioè c'è del lavoro, c'è sicuramente grande competenza e quindi è giusto fare i complimenti. Io sono uno che non ama fare troppi complimenti, però mi sembra questo il caso di farlo, perchè il Napoli è sicuramente è un bell'insegnamento". 

Nonostante i 19 punti e il primo posto in classifica, quali sono gli attuali limiti della sua Juventus?
"Noi siamo una squadra che deve continuare a lavorare, quotidianamente. Una squadra che deve continuare a crescere, sotto tutti i punti di vista. Ci sono tanti miglioramenti, che focalizzarsi su un singolo sarebbe troppo riduttivo. Sappiamo che la strada intrapresa è quella del lavoro, è quella che ci sta portando a toglierci delle piccole soddisfazioni, però sappiamo che questa è una strada che noi non dovremo mai abbandonare, anzi, bisogna proseguire e cercare di migliorare dove necessita". 

Hai quattro giocatori diffidati, tra cui due che agonisticamente fanno la differenza come Pepe e Marchisio. Pensi che possa essere condizionante?
"No, siamo alla decima partita ed è inevitabile che qualcuno entri in diffida. Per adesso non faccio delle valutazioni. Farò le valutazioni del caso quando poi andranno in squalifica, sapendo che stiamo lavorando anche per trovare delle soluzioni in caso di mancanza di questi giocatori".

Dici sempre che i giocatori, soprattutto quelli che giocano meno, devono dimostrare in settimana quanta voglia hanno di giocare a Napoli, come in tutte le altre partite. Voglio capire se questa settimana c'è qualcuno che ti ha dato delle dimostrazioni particolari, al di là del fatto che poi tu lo faccia giocare o meno. Il gruppo di chi sta aspettando l'occasione sta dimostrando di crescere in allenamento? In tal senso, visto che ci sono tanti giocatori sempre impegnati, ti auguri e ti aspetti che nelle convocazioni della settimana prossima ci sia magari un po' di attenzione nei confronti di quei due-tre giocatori che hanno sempre giocato in azzurro e con la Juve...
"Chiarisco subito il fatto che io mi aspetto sempre in settimana grande applicazione da parte di tutti, anche da chi ha giocato. Anzi, forse soprattutto da chi ha giocato la domenica prima con la maglia da titolare, anche perchè quella maglia da titolare in settimana se la può proprio sfilare, in maniera molto naturale, se non vedo applicazione, se non vedo impegno, se non vedo costanza, entusiasmo. Quindi è una costante per tutti, sia per chi ha giocato da titolare l'ultima partita, sia per chi è stato in panchina o per chi non ha fatto proprio parte nemmeno della panchina - mi dà fastidio pure dire tribuna -. Quindi questa deve essere una costante. Io da questo punto di vista debbo dire che sono molto contento perchè vedo sempre grandissimo impegno, grandissima applicazione da parte di tutti quanti e questo  è un merito loro. Il fatto di avere dei ragazzi straordinari sotto questo punto di vista mi lascia molto sereno, molto tranquillo. Penso che anche questo inizio di campionato sia forse anche questo, il fatto che chi sta fuori in questo momento, chi non la vive da protagonista al 110%, ha stimoli e tiene sulle spine, sulla corda, anche i titolari. Questo penso sia anche uno dei segreti di questo inizio di campionato al di sopra delle nostre aspettative. Per quanto riguarda le convocazioni in Nazionale, non lo so...comunque sono delle scelte che devono essere fatte dal ct. E' inevitabile che l'ultima volta, aver avuto i nostri giocatori in maniera massiccia in Nazionale, ci ha riempito sicuramente di soddisfazione e di orgoglio, perchè significa che comunque il lavoro sta pagando. Mi auguro in futuro che pian piano anche altri vengano convocati in Nazionale, perchè significa che stiamo facendo bene". 

Si sono sprecati tanti paragoni in settimana: l'hanno paragonata a Mourinho, a Trapattoni...Non pensa che Mazzarri possa essere come tipologia di allenatore, come idea di gioco che vuol dare alla squadra, l'allenatore che si avvicina più a lei? La seconda domanda: chi reclama sempre e comunque Del Piero in campo dall'inizio, ritieni che oggi voglia il bene della Juve?
"Guarda, sul discorso dei paragoni, è inevitabile che si cerchi sempre di fare dei paragoni: io mi ricordo che quando arrivai alla Juventus da calciatore si cercava di fare un paragone con Furino, con Tardelli, con mostri sacri. Io so che davanti a me ho una strada lunga da percorrere, quindi il fatto di essere accostato a mostri sacri sicuramente ti riempie di orgoglio e di soddisfazione, però ti fa capire che la strada è lunga, è tanto lunga. Avvicinarsi a persone del genere, che hanno praticamente vinto tutto, ti deve dare quella forza, quell'entusiasmo, quella cattiveria e quella determinazione per cercare di andare avanti e per cercare di tirare fuori il meglio da te stesso e dalla tua squadra. Per quello che riguarda Mazzarri, ripeto: non per piaggeria, però anche in passato ho sempre fatto grandi elogi nei confronti del tecnico -  e non mi capita spesso di farlo -, perchè è un tecnico che ha dato un'organizzazione importante alla sua squadra, il Napoli ha un'idea di gioco, i giocatori sono un corpo unico e questo è sicuramente merito di Mazzarri.Nel giro di due anni e mezzo è riuscito a portare una squadra da campionati anonimi a giocarsi lo scudetto l'anno scorso e quest'anno ad essere competiva in Champions ed a  lottare per lo scudetto. Mazzarri è sicuramente un allenatore che ha una grandissima stima da parte mia e quindi - ripeto - faccio i complimenti a lui e faccio i complimenti ai giocatori del Napoli perchè so anche che lavorare a  Napoli non è proprio facile. Del Piero? Penso che più di me non ci sia nessuno che voglia il bene della Juve. Questa cosa che sia chiara. E quindi io continuo a fare le mie scelte tecniche, sapendo e ribadendo a tutti che più di me non c'è nessuno al mondo che vuole il bene della Juve, questo che sia chiaro. Perchè lo devo ancora trovare uno. Poi se lo troviamo, ci confrontiamo".  

 
 
 

Tuttosport - Nuove telefonate in arrivo...

Post n°5514 pubblicato il 05 Novembre 2011 da nadir63l
 

Potrebbero arrivare nuove telefonate.L'edizione odierna di Tuttosport racconta di nuove telefonate tra le quali una tra Carraro e Bergamo e una su una cena di Natale a casa Meani. Nel frattempo le testimonianze del Processo Telecom potrebbero dare una mano all'avvocato Trofino e alla sua arringa finale. Da segnalare lo slittamento della sentenza causa sciopero avvocati.La sentenza è quindi prevista per il 22 novembre causa sciopero degli avvocati previsto dal 14 al 18.

 
 
 

FIGC: un edificio di menzogne nei labirinti di calciopoli....

Post n°5513 pubblicato il 05 Novembre 2011 da nadir63l
 

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di G. Fiorito

“Ecco il punto: dobbiamo trovare da fuori un modo di descrivere l’Edificio come è da dentro” . Umberto Eco, Il nome della rosa
E’ il terzo giorno di permanenza presso l’abbazia, l’ora è quella dei Vespri e Guglielmo dice ad Adso che bisogna agire in tal modo per scongiurare il rischio di nuovamente perdersi dentro il labirinto della Biblioteca.
Quante volte anche noi ci siamo persi dentro i labirinti di calciopoli, con l’animo di Guglielmo che nel quarto giorno, all’ora dei Vespri, dichiara di essere vicino alla soluzione senza sapere a quale, poiché, per non diventare schiavo di nessun errore, ne immagina molti.
Quante volte ci è parso di poter individuare nella mappa di calciopoli una serie di circostanze e coincidenze che avrebbero potuto descrivercela come una parte o piuttosto una derivazione o una conseguenza dell’affaire Telecom.

L’effetto delle dichiarazioni di Caterina Plateo al processo di Milano ci ha posto, similmente ad Adso e Guglielmo, in posizione esterna rispetto al labirinto, in modo da decifrare l’enigma. Caterina Plateo collaborava con Adamo Bove, trovato morto sotto un cavalcavia nell’estate di calciopoli. Ha confermato, sotto giuramento, le dichiarazioni già rese nel 2006: la Telecom spiava i telefoni della Fc Juventus, della Gea, della Football Management, del signor Ceniccola (attraverso un telefono di De Santis) e utenze della Figc. Precisando che l’attività di intercettazione iniziata l’11 febbraio 2003 si era avvalsa del sistema Radar, diverso dal portale predisposto per le investigazioni richieste dalla magistratura e quindi destinato ad attività deviate.

Come ha fatto Alvaro Moretti su Tuttosport, non è difficile ricomporre le date. Bergamo a Napoli ha raccontato di un incontro con un Moratti scontento nel luglio del 2002 per aver perso lo scudetto del 5 maggio; il 25 settembre 2003 avrebbe avuto luogo l’episodio del Concord, protagonista Nucini che tentava di infiltrarsi come cavallo di Troia nel presunto sistema Moggi. Moratti giustificò così con Borrelli l’incontro con Tavaroli e i dossier commissionati a Cipriani, che tuttavia erano già stati diffusi nei primi mesi del 2003. Nel 2004 Casarin riferì di ammonizioni mirate.

Riprende forma il teorema accusatorio che Narducci, Beatrice e Capuano, coadiuvati da Auricchio e dagli altri carabinieri del suo gruppo, hanno messo a punto per inchiodare alle loro presunte colpe gli artefici della cupola più sgarupata dell’universo.
Quella che realizzava uno score di punti superiore con arbitri non amici di quanto facesse con arbitri adepti. Quella imbastita, secondo la requisitoria da record di Narducci, sul finire del millennio scorso per sfociare appena in tempo nello scudetto annegato a Perugia con Collina intento a verificare su quale zona del campo si potesse far rimbalzare un pallone e nel tricolore soffiato alla Juve dalla Roma di Capello, che giocò tutta la stagione con un numero di stranieri in esubero, regolarizzato a poche ore dalla fine del campionato.

Caterina Plateo ha anche dichiarato che nel maggio 2005 le fu ordinato di distruggere 18 dossier. Forse l’indagine era ormai ufficiale e saldamente nelle mani di coloro che sarebbero riusciti a renderla monca, ma credibile quanto bastava al diffuso sentimento popolare e alla fretta di un processo degno di Bernardo Gui, al quale, come sottolinea Guglielmo dopo l’interrogatorio da questi condotto contro il cellario Remigio, non interessava scoprire i colpevoli, bensì bruciare gli imputati.

Furono un pugno di intercettazioni, abilmente manipolate attraverso il gioco del cuci e scuci, a finire arbitrariamente sui giornali nel maggio del 2006 e a determinare la farsa. Così accadde che in un clima di caccia alle streghe fu deciso che a finire sul rogo dovesse essere la Juventus, la fidanzata d’Italia. E mentre gli intercettatori venivano risparmiati, gli intercettati venivano puniti, a guisa di seguaci dolciniani, colpevoli dell’eresia di vincere senza spendere cifre folli, come era costume dell’Inter, che Carraro si preoccupava di non dover sanzionare con la serie B nemmeno dopo il caso del passaporto falso di Recoba.

Terribile eresia comprare Platini per un tozzo di pane e lasciare che ci mettesse sopra il foie gras, come amava dire l’Avvocato, scomparso una ventina di giorni prima dell’inizio dei dossieraggi Telecom, ma anche realizzare con Zidane una plusvalenza da capogiro e neppure fittizia. Non è un caso se l’Inter, approlfittando dei clamori suscitati dalla Juve in serie B, ebbe tempo e modo con il Milan di prepararsi per l’estate successiva al patteggiamento sui falsi in bilancio, consentito dal provvidenziale inserimento di un paio di articoli nel codice di giustizia sportiva, dopo aver atteso le sentenze dei processi ordinari, privilegio mai concesso alla Juventus. A pochi giorni dall’archiviazione dell’inchiesta della Federazione sui dossieraggi illegali Telecom.
Che hanno fruttato all’Inter il breve spazio di un quinquennio di false vittorie, devastando non solo i valori dello sport e il calcio italiano, ma anche le vite di molte persone.

Oggi il vessillo dell’onestà nerazzurra si è troppo sbiadito ed è stato sostituito dall’ombrello della prescrizione, fornito da Palazzi e invocato dai legali della Pirelli (sponsor dell’Inter che pagava i conti dei dossieraggi illegali) nella causa intentata dall’ex designatore Bergamo, dopo quella di Vieri, per risarcimento alla Polis d’Istinto, la società di investigazioni di Cipriani che agiva per conto di Tavaroli e della security deviata di Telecom.
Vista da fuori calciopoli svela l’incongruente ingiustizia di gravi reati mai puniti, che la FIGC ha colpevolmente occultato, ancora prima di prescrivere. Mentre 6 trasgressioni veniali dell’art. 1 hanno generato la figura immonda dell’illecito strutturato, simile a una di quelle fantasiose miniature che nella stanza dei fumi della biblioteca confondono distogliendolo dalla realtà Adso.

“Avevo sempre creduto che la logica fosse un'arma universale e mi accorgevo ora di come la sua validità dipendesse dal modo in cui la si usava. D'altra parte, frequentando il mio maestro mi ero reso conto, e sempre più me ne resi conto nei giorni che seguirono, che la logica poteva servire a molto a condizione di entrarci dentro e poi di uscirne” . Adso, IV giorno, Laudi. Umberto Eco, Il nome della rosa

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