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Messaggi del 27/01/2012

Informazione sportiva: mediaticamente prevedibile...

Post n°5696 pubblicato il 27 Gennaio 2012 da nadir63l
 

Immagine IPB

Proviamo a guardarci intorno riepilogando le “notizie” degli ultimi giorni. Possiamo così vedere come i media sono complici del tentativo di orientare l’opinione dei tifosi (e non solo).
Intere pagine di quotidiani nazionali lasciate ad ultrà in veste di cronisti e spazio televisivo occupato da veri e propri tifosi che non si nascondono più.

Argomento stadio

Certo che vedere le immagini dello
Juventus Stadium di martedì 24 gennaio in occasione della partita di Coppa Italia con la Roma e paragonarle a quelle di un San Siro semivuoto, rendono bene l’idea e fanno anche capire il perché di certi commenti circolati negli ultimi giorni. Ma andiamo con ordine.

Paolillo dichiara a Panorama: “Manca la legge sugli stadi che permettere di capire quanto commerciale si può fare intorno all’impianto. Senza è impossibile fare budget. La Juventus è stata brava a non farsi sfuggire l’occasione di uno stadio regalato dal Comune, altrove bisogna acquistare il terreno ed è impossibile muoversi senza sapere qual è il budget”.
Come al solito l’inter giustifica la manifesta inferiorità, in programmazione questa volta, lanciando accuse alla Juventus.

Gamba per Repubblica: “Cimminelli è stato l'uomo che ha ucciso il Torino calcio, caricandolo di debiti e accompagnandolo fino al tumultuoso fallimento dell'estate 2005. Ma per la gente granata rappresenta anche di peggio, e non soltanto perché è stato uno sfacciato tifoso della Juventus. Soprattutto perché - coram populi - è stato lo strumento (inconsapevole, ha sempre sostenuto lui) di un progetto che prevedeva l'annientamento del Toro e il puntellamento della Juve attraverso la cessione, a prezzi di saldo, dello stadio Delle Alpi.”
Un’altra opinione, questa volta rosso granata, per affermare che di regalo si è trattato. Vabbè…

Palombo per la Gazzetta dello Sport: “Ebbene dateci altri nove-dieci Juventus Stadium e vi solleveremo il mondo, non ci vuole molto a capirlo. A chiacchiere sembrano averlo compreso tutti, non c’è intervista in cui lo stadio nuovo non sia posto come priorità. Eppure, gli stessi lobbisti che si riempiono la bocca di quella che in realtà è un’ovvietà, che cosa sono riusciti a fare finora? Di rinvio in rinvio, la legge che avrebbe potuto sbloccare la situazione è ferma presso la commissione cultura della camera….”
La Juventus non ha avuto bisogno di nessuna legge per costruire il suo stadio… Ma per tutti gli altri servono gli aiutini…

Vialli, Zeman e il doping

Vialli pubblica su Twitter questo commento: “Il Pescara gioca bene,vince e corre moltissimo. Chissa'come si sentirebbe Zeman se qualcuno cominciasse a sospettare di così tanta energia..” e subito lo spunto viene colto per le solite storielle sul doping e la Juventus. Leggiamo le reazioni.

Zeman: “C'è però da meravigliarsi che questa battuta l'abbia fatta proprio lui. Io sono tranquillo e non ho nessun tipo di problemi. Gli altri non lo .”
La solita battutina. Non ci stupiamo certamente anche perchè gli hanno sempre permesso di insinuare, spesso in modo strumentale. Perché smettere proprio ora?

Franco Arturi per la Gazzetta dello sport, nella rubrica “porto franco”, risponde così ad un lettore in merito alla battuta dell’ex juventino: “Non condivido i suoi toni, non sono quelli della risposta, pacata del tecnico boemo che apprezzo. A suo tempo Zeman non aveva fatto insinuazioni ma accuse piuttosto precise”.
Che la gazzetta apprezzasse certe accuse precise lo sapevamo da tempo. Ma Zeman ha solo alimentato delle chiacchiere che qualcuno ancora definisce precise nonostante la smentita sia arrivata da una sentenza di un processo penale.

Stefano Olivari per il Guerin: “Oltre che dell’ingrossamento fisico, visibile a occhio nudo, dei vari Vialli e Del Piero. Inutile ricordare l’iter giudiziario seguito a quelle accuse, con la prescrizione (ci mancano i commenti dei web-giuristi della domenica, ammettiamo di averlo scritto apposta) a chiudere la vicenda, più interessante è la verità storica.”
La prescrizione per il solo abuso di farmaci (sarebbe dovuto seguire un nuovo processo nell’eventualità) è arrivata dopo tre gradi di giudizio terminati con l’assoluzione della Juventus. Diverso è essere prescritti senza nemmeno essere giudicati, vero Olivari?

Sebastiano Vernazza sempre per Gazzetta, arriva a scrivere: “Dopo tre gradi di giudizio la Juve è assolta dall’accusa di doping. Rimane sospesa la questione dell’abuso di farmaci: nel magazzino della Juve il professor Gian Martino Benzi, consulente dall’accusa, ‘censisce’ 281 tipi di medicinali (‘la dotazione di un piccolo o medio ospedale’). Qui, secondo la cassazione, potrebbe configurarsi il reato di frode sportiva, però la prescrizione chiude la vicenda”.
Si continua ancora ad accusare la Juventus nonostante che ad ammalarsi (e morire) siano giocatori di altre squadre. E’ meglio non indagare in quella direzione, vero?

La televisione

Dalla carta stampata alla televisione non cambia il filo conduttore troppo spesso antijuventino.

Cerqueti e la sua folle telecronaca Rai della partita di Coppa Italia fra Juventus-Roma. Come un ultrà ha incitato per 90 minuti i giallorossi e mentre la Roma aveva possesso palla nella trequarti campo della Juve e perdeva già per 2-0, dice testualmente: “…intanto però attacchiamo…”. Abbiamo ampiamente commentato nell'articolo dedicato alla partita.

Enrico Varriale, conduttore di Stadio Sprint, si esprime in questo modo dopo la vittoria del Napoli sull’Inter: "E' una bella soddisfazione essere arrivati in semifinale di Coppa Italia. A Napoli ci siamo abituati bene, ma questa è un'annata soddisfacente per i colori azzurri…”. Ricordiamo che Varriale è anche autore del libro “Napoli, 8 e ½”.
Può essere così super partes per il ruolo che occupa?

Non è suggestione bianconera, ma è la fotografia di una realtà con cui dobbiamo confrontarci quotidianamente. La recente storia di calciopoli ha mostrato come semplici chiacchiere da bar possono portare, se ben indirizzate, a sostenere accuse assurde.
Non è cambiato niente dal 2006. Pur avendo goduto di privilegi, alcune squadre anche di alto livello, continuano ad aver bisogno di aiuti esterni. In
Champions e nell’Europa League in corso ci sono 13 club che non rispettano il fair play tra cui Inter e Milan. Mi domando cosa sarebbe successo senza lo spalma debiti prima, le plus valenze fittizie non considerate più reato dopo, e calciopoli alla fine.
Come avrebbero potuto riparare la disastrosa situazione finanziaria? E cosa avrebbe comportato imporre il rispetto dei parametri in ottica campionato e Champions League?

Che non è cambiato nulla lo possiamo anche sostenere attraverso le parole di chi il mondo sportivo lo dirige.
Pancalli ha di recente dichiarato: “difficilmente da noi nei prossimi anni una squadra diversa da Juventus, Inter e Milan potrà vincere lo scudetto” . E Rizzoli, dopo gli errori nel derby milanese dichiara tranquillamente: "A volte capita, siamo chiamati a prendere decisioni, e chi decide può essere criticato. Noi siamo sereni e cerchiamo di fare del nostro meglio". Sarebbe bene spiegare perché oggi può capitare e nel 2006 era reato… Oppure, rispondendo a Pancalli, verificare come post 2006 a vincere sia stata solo una squadra (e il Milan lo scorso anno) e precedentemente no…

Resta l’altra realtà, quella parallela e reale da demonizzare. La Juventus è l’unica società italiana ad avere uno stadio di proprietà. Nell’ultima giornata di Coppa Italia, oltre ad avere riempito di tifosi la struttura (sol out da inizio stagione), ha realizzato anche lo share più alto: Napoli-Inter è stata seguita da 6.861.000 telespettatori, share 22,30%; Milan e Lazio è stata seguita da 5.028.000 milioni share 16.78%; Juventus- Roma 7 milioni 847 mila spettatori e uno share del 25.82.

“Il resto è etica...” come dice la nostra Giusy

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2096


 
 
 

CONTE integrale: "Caceres il nostro Jolly. Con l'Udinese č uno scontro diretto, vale sei punti.

Post n°5695 pubblicato il 27 Gennaio 2012 da nadir63l
 

 Cessione Marrone? C'è sempre il mio veto. Rinforzo in mezzo? I dirigenti stanno lavorando...

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

A tre giorni dalla sfida di Coppa Italia contro la Roma, Antonio Conte si è ripresentato davanti ai cronisti per parlare della sfida di domani sera contro l'Udinese, della situazione-infortunati e ineluttabilmente anche di mercato, nel giorno delle visite e della firma di Martin Caceres. TuttoJuve.com ha trascritto integralmente ed in tempo reale le sue dichiarazioni:

E' una domanda tattica la mia. Voi spesso partite dalla vostra area in palleggio, per costruire le azioni. Ogni tanto vi predente anche qualche rischio. E' una tua idea tattica interpretata male dai tuoi giocatori o è un'idea estemporanea dei tuoi giocatori e tu in panchina friggi?
"No, è una mia idea ben interpretata dai giocatori, visto che siamo primi in classifica. Non la vedo mal interpretata".

Ma rischiano...
"Non è una questione di rischiare, è una questione di fare qualcosa che si prova in allenamento, da un'idea di gioco. Quando tiriamo la palla in avanti, facciamo i lanci, dite che lanciamo la palla, quando cerchiamo di giocarla.... Noi cerchiamo di iniziare dal portiere il nostro gioco, è un'idea che stiamo portando avanti, sappiamo che ci sono dei rischi da correre e li corriamo volentieri. Quindi, sappiate che se dovessimo correre dei rischi grossi è colpa dell'allenatore e non dei calciatori, perchè il calciatore è un esecutore di quello che proviamo, quindi è un'idea mia e niente... bisogna continuare a lavorare, bisogna farlo sempre meglio, sapendo che ci sono dei rischi, ma sapendo anche che ci sono grandi vantaggi, altrimenti saremmo stupidi a farlo".

Ti preoccupa più la stanchezza di Coppa Italia o l'Udinese senza tanti giocatori in mezzo?
"No, ho grande rispetto per questa partita perchè affrontiamo una squadra... è uno scontro diretto, quindi, la classifica parla chiaro, gli ultimi anni dell'Udinese parlano chiaro: incontriamo una squadra che negli ultimi anni è stabilmente nella parte alta. La classifica dice che è in lotta per traguardi importanti e prestigiosi come noi e quindi è uno scontro diretto. Dunque grande rispetto, grande attesa per questa partita, sapendo che le partite come quella di domani valgono sei punti, non tre punti, proprio perchè è uno scontro diretto".

La pressione è crescente in te e nella squadra dopo il grande girone d'andata? Noti delle differenze? Lo hai detto anche tu: adesso la Juve non si può più nascondere a questo punto...
"Non è questione di nascondersi o non nascondersi, partiamo dal presupposto che le pressioni nelle grandi squadre ci sono sempre. Noi avvertiamo la pressione si dal primo giorno di ritiro, ma è inevitabile, perchè la Juventus ha un grande nome, ha una grande storia, quindi è inequivocabile il fatto che per i media debba per forza giocare per qualcosa di importante; anche perchè so benissimo che la Juventus fa parlare, fa vendere e quindi la speranza è che faccia benissimo o che faccia malissimo, perchè comunque bisogna parlare. Una Juventus intermedia non va bene a nessuno. Noi sappiamo che c'è questo, sappiamo che c'è questa pressione fin dal primo giorno di ritiro, però non ci deve importare granchè, perchè bisogna continuare a lavorare come stiamo facendo, cercando di continuare a stupire, cercando di continuare a fare quello che di straordinario abbiamo fatto; ma non perchè l'ho detto io, perchè è un dato di fatto, perchè sono due cose diverse: una cosa è quando uno lo dice è una cosa è quando è un dato di fatto. Questo è un dato di fatto, non è che l'ho detto io che la Juventus ha fatto qualcosa di straordinario".

Nella partita di poco tempo fa con l'Udinese avevi giocato a specchio. Volevo sapere se hai già deciso di giocare con la difesa a tre, oppure se considerate le assenze dell'Udinese potresti partire con un altro modulo. Poi ti chiedo quali degli infortunati o acciaccati pensi sicuramente di recuperare e quali invece non hanno possibilità....
"Infatti, tu mi parli delle assenze dell'Udinese ed io devo fare i conti con la mia infermeria, che è bella nutrita e piena. Quindi io penso che ognuno abbia i propri problemi e ognuno debba guardare in casa propria. Noi comunque ci dobbiamo guardare perchè è un momento sicuramente non fortunato a livello di infortuni fisici. Faremo delle necessarie valutazioni, c'è ancora un allenamento, c'è domani mattina e valuteremo chi sta bene, senza guardare la faccia, la faccia arriverà per ultimo. Cerchiamo di far giocare chi è nelle migliori condizioni e può assicurare un elevato rendimento. Mai come in questa partita, l'ultima cosa che farò sarà guardare la faccia. Lo faccio sempre, in questa partita ancora di più".

Il modulo?
"Vediamo. Non cambia...è l'ultimo mio pensiero, anche perchè ci lavoriamo, ci abbiamo lavorato tanto, che siamo pronti a giocare in un modo o nell'altro, anche perchè non cambia di molto".

Quella formata da Matri e Quagliarella è una coppia che può essere ben assortita per una partita come quella di domani? O c'è speranza anche di vedere Del Piero dall'inizio, dopo quello che ha fatto martedì?
"Mah... tutte le coppie sono ben assortite e tutte le coppie si potrebbero vedere, quindi non c'è preclusione nei confronti di nessuno, c'è solo una scelta da fare, tenendo conto che è un ciclo sicuramente impegnativo per noi, che è iniziato sabato con l'Atalanta, è continuato martedì con la Roma, domani con l'Udinese, rigiocheremo martedì col Parma, rigiocheremo domenica e rigiocheremo ancora un'altra volta mercoledì o giovedì in Coppa Italia; e poi ancora un'altra volta domenica. Diciamo che stiamo facendo delle prove, sperando che l'anno prossimo possano essere sempre tutte le settimane così piene. Così togliamo anche l'alibi a qualcuno che dice che non abbiamo impegni. Quindi ci prepariamo in un momento sicuramente molto duro a livello di impegni, sapendo che è un momento importante e che ci sarà spazio per tutti, così come è stato. L'importante è che io abbia delle risposte come quelle che sto avendo". 

Le prime sette in classifica le incontrerete tutte a Torino, tranne il Milan. Questo secondo te è un vantaggio oggettivo o non conta nulla?
"Il vantaggio ci sarà se a fine partita li avremmo vinti questi scontri diretti. Come detto, però, è un primo scontro diretto e queste sono partite che hanno valenza di sei punti, non valgono tre punti. Dovremmo essere bravi a capire questo e giocare con una ferocia agonistica perchè è una partita che ha valenza doppia".  

Due cose riferite a Caceres: innanzitutto se gli hai già parlato e se è il giocatore che ti serviva dietro...
"Caceres...sì ci ho parlato, ci siamo salutati, gli ho dato il benvenuto. E' un calciatore che, tra virgolette, è un polivalente, quindi un jolly difensivo; calcolando che noi al giorno d'oggi avevamo cinque difensori, quindi quattro giocavano titolari e uno andava in panchina, era opportuno fare un acquisto in difesa. Abbiamo individuato in Caceres un calciatore che comunque stava giocando nel Siviglia, conosce già l'ambiente, torna in un ambiente quindi che già conosce e penso che ci vorrà sicuramente meno tempo per inserirlo. Arriva con grande umiltà, sapendo che arriva in una squadra che ha la miglior difesa".

Non ami parlare dei singoli, però forse in questo caso un'eccezione va fatta: volevo capire se avevi posto il veto alla cessione di Marrone e che margini di crescita ha questo ragazzo, che ha impressionato moltissimo, per la personalità, per come si è imposto subito, entrando in una squadra che funzionava a mille...
"Su Marrone c'è un veto che risale ad inizio stagione, quindi... io questo calciatore l'ho avuto l'anno scorso, nella promozione al Siena, si è ritagliato uno spazio importante, mi colpì subito per la grande personalità con la quale si calò, in una squadra che doveva vincere il campionato. Nel momento in cui c'è stata la possibilità di continuare ad allenarlo, l'ho fatto molto volentieri, parlando con la società, credendo molto nel giocatore, io e la società; crediamo molto in questo calciatore, rappresenta il presente e rappresenterà il futuro della Juventus. L'importante è che rimanga - ma di questo non ho dubbi - con i piedi ben piantati per terra, che continui a lavorare come ha fatto, in silenzio, andando tantissime volte in tribune ma non smettendo mai di lavorare e guadagnandosi la stima dei compagni, la mia stima e quella della società. Quindi, complimenti a lui, anche se adesso viene, tra virgolette, il più duro, perchè come per noi, anche per lui, arriva il momento della conferma. Fin adesso è stata una sorpresa, ma adesso c'è il momento della conferma e si deve confermare a livelli alti". 

A proposito di centrocampo, lei si aspetta un rinforzo? Si aspetta qualcosa di preciso e in tempi magari rapidi?
"Io sono qui e sto pensando a preparare la partita con l'Udinese. I nostri dirigenti, invece, stanno lavorando per cercare di portare a termine delle trattative. E quindi in questo momento per me la cosa fondamentale è la partita di domani contro l'Udinese, poi aspettiamo e vediamo cosa succede". 

Il Milan sarà il vostro prossimo avversario anche in Coppa Italia. A livello di prestigio e tradizione, si può paragonare questa sfida al Clasico Barcellona-Real?
"No. Assolutamente no, perchè almeno per quanto riguarda noi siamo troppo distantidal Barcellona e dal Real Madrid, in questo momento. In più, Real Madrid e Barcellona, nel loro campionato, la fanno da padroni, praticamente fanno la corsa a due. Qui la corsa è a quattro-cinque e quindi lo trovo improponibile un paragone del genere".(Redazione TuttoJuve.com).

 
 
 

ATAHOTEL EXECUTIVE- Juve, vicinissimo l'acquisto di Nainggolan, il Cagliari punta Parolo

Post n°5694 pubblicato il 27 Gennaio 2012 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Radja Nainggolan, centrocampista 23 enne del Cagliari e della nazionale belga, pare ormai a un passo dal vestire la maglia della Juventus già nel corso di questa sessione di calciomercato. Ulteriori indizi sul passaggio in bianconero del giocatore arrivano dall'Atahotel Executive di Milano, sede ufficiale del calciomercato, dove si vocifera che Nainggolan abbia già confidato ai propri compagni di squadra che lascerà Cagliari al più presto per finire la stagione a Torino. Il Cagliari, dal canto suo, sembra aver puntato con decisione Marco Parolo del Cesena, che dovrebbe diventare il sostituto del "Ninja" nello scacchiere tattico di mister Ballardini. Juventus e Cagliari dovrebbero aggiornarsi nelle prossime ore, che potrebbero essere decisive per trovare l'accordo che accontenti il giocatore e le due società.

 
 
 

Fernandes: "La Juve ha un collettivo incredibile. Il mio amico Lichsti č un grande terzino. Per batterli dobbiamo..."

Post n°5693 pubblicato il 27 Gennaio 2012 da nadir63l
 

© foto di Federico Gaetano

Il centrocampista dell'Udinese, Gelson Fernandes, intervistato da "La Gazzetta dello Sport", ha parlato del suo recente approdo in  Friuli e dell'imminente sfida con la Juventus e del suo amico connazionale Lichtsteiner: "Di Udine e dell’Udinese ho parlato a lungo con Inler, mio compagno in nazionale svizzera. Quando ho saputo che c’era l’interesse nella mia testa è entrata solo l’Udinese".
La Juve evoca bei ricordi al capoverdiano-svizzero: "Col Chievo pareggiammo a Torino 2-2 e fu la svolta per la salvezza. Perdevamo 2-0, rimediammo rischiando anche di vincere, ma era un’altra Juve".
Fernandes elogia la "nuova" Juve: "Come la vedo? Molto compatta. Con un collettivo incredibile e i risultati si ottengono con la forza del collettivo. Giocano insieme. Se ho una preferenza? Sì, per 'Lichsti' (Stephan Lichtsteiner), ma perché è ilmio amico. Lichsti è un grande terzino e sono contento che lo stia dimostrando alla Juve. Domani a fine partita scambieremo la maglia. Come si combatte la Juve? Correndo più di loro che già corrono e hanno tanta qualità. E dando tutto e di più. Ci stiamo preparando bene, soprattutto su questo aspetto. Sappiamo che se anche perderemo usciremo dallo Juventus Stadium consapevoli di aver dato l’anima. Dove giocherò? Sono un centrocampista che si adatta al centro o a fare la mezzala".

 
 
 

Cerqueti e la telecronaca di parte...

Post n°5692 pubblicato il 27 Gennaio 2012 da nadir63l
 

glmdj


Immagine IPB

di N. Rondoni

Martedì 24 gennaio 2012 si è consumata una tragedia: è crollato psicologicamente un telecronista.
Non può definirsi diversamente quanto è stato possibile osservare attraverso gli schermi RAI.
Juventus-Roma. Quarti di finale di Coppa Italia (detesto chiamarla col nome che le han dato, quello dello sponsor).
Al minuto 34 e 21 secondi, con la Juve in vantaggio per 2-0, il “loro” (chiamarlo “nostro” mi parrebbe davvero troppo) si lascia sfuggire una frase che meriterebbe il licenziamento per giusta causa, fossimo in una Nazione seria.
Testualmente, dopo aver insistito sul voler controllare la posizione di Borriello al gol del 2-0 di Del Piero, mentre la Roma aveva possesso palla nella trequarti campo della Juve, recitò: “…intanto però attacchiamo…” e subito dopo, resosi conto, comincia a cincischiare e bofonchia qualcosa del tipo “… ehm… rientriamo nel clima partita…”.
Capito? Un telecronista sfacciatamente di fede giallorossa che non riesce nemmeno a contenere il suo tifo, mandato a commentare una partita in cui “teoricamente” dovrebbe rimanere rigorosamente super-partes perché trattasi di Rai1 e non di Roma Channel.
È lo stesso telecronista che, la giornata precedente uno Juventus-Roma, l’ammonizione di un romanista diffidato venne da Lui commentata in “90° minuto” con un “inizia l’operazione Juventus”.
Ecco, questa è una delle cose che noi Juventini abbiamo sbagliato , nel corso degli anni e specialmente nell’era della Triade. Abbiamo sopportato di tutto perché siamo dei Signori, abituati a sorridere dei gesti di inimicizia e di alimentazione del sentore popolare in quanto superiori, di carattere e sul campo. Come l’Avvocato Agnelli ci ha insegnato.
E invece no, avremmo dovuto tutti quanti digrignare i denti e far sentire la nostra protesta. Perché gente che viene pagata coi nostri soldi non può fare quello che gli pare. Se vuole tifare se ne deve andare allo stadio, possibilmente pagando con soldi suoi. Non coi nostri.
Non può auspicare miracoli per la sua squadra del cuore, raccontandoci di improbabili rimonte accadute qualche era geologica fa (Parma-Juve, al minuto 69.27 della partita) e chiosando con un bellissimo “nel calcio non si può mai dire”…

Una parola la spenderei anche per la regia. Che il replay sulla posizione di Borriello sul gol l’han fatto vedere 100 volte in quanto chiesto dall’ultrà al microfono, ma se abbiamo voluto vedere il fallo da espulsione di Lamela abbiamo dovuto cercarlo su Youtube il giorno dopo . E pensare che lo stesso ultrà telecronista ha avuto l’ardore di dire che era stata una decisione forse esagerata.

Se vi ricordate, tempo fa il nostro (questo sì) Skoordinatore scovò una chicca a proposito degli epiteti rivolti a Moggi e Giraudo… (
Comunicato su Raisport ultrà. Il video: la Rai e la ….)

Bene: è ora che basta. Basta di farci pisciare in testa mentre ci dicono che piove (cit. Marco Travaglio, un altro che meriterebbe tanti di quegli urli per le falsità che racconta sulla Juve e su calciopoli e doping).
Ormai pare un tiro al piccione, e sinceramente il ruolo del piccione non mi piace.
Si è partiti dalle illazioni a mezzo trasmissioni della domenica sera, si è andati verso i commenti da bar e si è arrivati ai titoloni sui giornali che ci hanno condannato prima di istruire il procedimento.
E ora pare che sia normale mandare un ultrà a commentare le partite trasmesse dal servizio pubblico.
Up patriots to arms! Hands off Juve!




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