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Messaggi del 31/01/2012

CONTE : "Sono arrabbiato ma già sapevo che sarebbe andata così. Perchè si è detto che noi non volevamo giocare?"

Post n°5709 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da nadir63l
 

Intervista al tecnico bianconero.
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Intervistato dai microfoni di Sky Antonio Conte ha commentato il rinvio di Parma-Juventus puntualizzando certe notizie apparse riguardo la volontà dei bianconeri e dello stesso allenatore di rinviare la gara contro la volontà dei padroni di casa. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com

Qual'è il tuo stato d'animo? Sembri decisamente arrabbiato...

"Si perchè è stata una situazione strana. Già sabato dissi della situazione che avremmo trovato negli spogliatoi ai miei ragazzi qui a Parma, lo stadio non è come il nostro e sapevamo al 100% che non si sarebbe giocato visto che era prevista questa situazione metereologica. Si poteva fare di più, ora avremo difficoltà con 10-15 ore di pullman per tornare a Torino, dovremo tornare ancora a Parma e ripreparare questa partita. Mi spiace sentire che la Juve o io non volessi giocare quando ieri stesso dissi in conferenza stampa che volevo uno spettacolo degno per giocare a buoni livelli. Se a qualcuno viene questo pensiero che io abbia spinto per il rinvio voglio capire perchè, oggi non ci sono condizioni per giocare ma le informazioni che si danno  devono essere giuste, pensare che il tifoso del Parma sia arrabbiato con noi per questa falsa notizia da fastidio".

A cosa ti riferisci sul qualcosa in più che si poteva fare per svolgere la gara?

"Si poteva giocare alle 15, il risultato poteva essere quello che era poi alla fine ma non ci sarebbero stati questi problemi".

Il problema però più che la neve pare lo stadio.

"Si ma con l'Udinese abbiamo giocato perchè era il nostro stadio sennò in qualsiasi altro posto non si sarebbe giocato. Ora che inizia un periodo intenso bisogna avere intelligenza e buon senso di usare strumenti che prevedono queste cose e mettere nelle condizioni tifosi e noi di poter vedere e svolgere un evento, che spettacolo potevamo offrire così? Dispiace perchè ora dobbiamo ritardare l'uscita perchè ci sono i tifosi del Parma che ci stanno contestando convinti che noi non volessimo giocare per colpa delle cattive informazioni, la prossima volta è meglio che chi sparge certe notizie lo faccia con più attenzione".

Le notizie vengono però dalla ricosturizone del pomeriggio, ovvero dalle dichiarazioni di Marotta e Leonardi in contrapposizione...

"L'importante è che  alla fine emerga ciò che si vede, ci sono 10 cm di neve e ora ci faremo 15 ore di pullman con il fatto che dovremo poi fare ritorno a Parma, ditemi che vantaggio abbiamo così? Ripeto, si poteva giocare al pomeriggio".

 
 
 

MAROTTA: "Rinvio prevedibile, non c'erano le condizioni. "

Post n°5708 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da nadir63l
 

MAROTTA: "Rinvio prevedibile, non c'erano le condizioni. Non si possono pianificare partite in questo periodo dell'anno con gli stadi che ci ritroviamo"

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

20:48 - In un divertente video pubblicato da Pierluigi Pardo, giornalista di Mediaset Premium, Giorgio Chiellini si è espresso così sul rinvio di Parma-Juventus: "La temperatura è "meno tanta", ma io ero pronto a giocare".

20: 20 - Ecco il commento rilasciato ai microfoni di Sky Sport, del dg della Juventus Beppe Marotta sul rinvio del match e sull'acquisto di Padoin dall'Atalanta: "Era prevedibile che la partita non si potesse svolgere. Il manto erboso è impraticabile, oltre a una situazione di pericolo per l’ordine pubblico. Non c’erano le condizioni per disputare la gara. L’insegnamento di questa sera? Non si possono pianificare partite infrasettimanali in questo periodo dell’anno con gli stadi che ci ritroviamo. Noi abbiamo costruito uno stadio che viene incontro a tutti i problemi emersi qui: se si vuole fare calcio di alto livello e si vogliono garantire milioni di tifosi negli stadi e in tv. Per valorizzare al massimo questo prodotto servono strutture all’altezza. Il campo sarebbe comunque rimasto sdrucciolevole, con calciatori con problemi di instabilità non sarebbe stato un grande spettacolo. Noi abbiamo commentato positivamente il rinvio, per la data in cui giocare, mi rimetto alla volontà del Parma e al rispetto dei regolamenti. Sappiamo che se c’è la Champions non si può andare a incrociare l’Europa: ma noi e il Parma non giochiamo i n Europa, purtroppo, quindi una data la troveremo. Il problema sono gli stadi, con società che non possono avere introiti e si trovano problemi del genere.Ne va del rispetto verso i tifosi. Padoin? Ha delle caratteristiche duttili, Conte lo conosceva già. Posso garantire che ha le qualità per inserirsi nel gruppo. Starà a Conte decidere come impiegarlo".

 
 
 

PARMA-JUVENTUS: GARA RINVIATA PER NEVE

Post n°5707 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da nadir63l
 

 

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

20: 11 - Secondo quanto riportato da Tuttosport, la prima data buona per il recupero di Parma-Juventus potrebbe essere mercoledì 7 marzo. Il match dovrebbe essere disputato alle 18.00 e non alle 20.45 per la concomitanza con le partite di Champions League.

20:07 - La decisione è stata presa dalla Lega Calcio e dal G.O.S., Gruppo Operativo per la Sicurezza.

20:05 - Decisione inevitabile. Non c'erano le condizioni per garantire la sicurezza necessaria sugli spalti. All'interno dello stadio sono entrati solo una ventina di tifosi bianconeri. 

20:04 - E' ufficiale. Parma-Juventus non si giocherà. La gara è stata rinviata per neve.

 
 
 

Effetto calciopoli: i conti non tornano...

Post n°5706 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da nadir63l
 

Immagine IPB

di G. Fiorito

Sei anni dopo calciopoli i conti del calcio italiano non tornano. La fotografia restituisce un'istantanea sfocata e ridimensionata.

Sul versante sportivo la nazionale azzurra ha registrato un tracollo, passando dalla vittoria dei mondiali del 2006 al peggiore risultato mai ottenuto in questa competizione nel 2010.
Su quello politico il danno di immagine si è tradotto nella perdita dell'assegnazione degli Europei 2012 all'Italia, intravista con superficialità come scontata da Giovanna Melandri, dal 17 maggio 2007 al 7 maggio 2008 Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive del Governo Prodi, che qualche responsabilità ha avuto nei modi in cui fu condotto l'affaire calciopoli.

Non è solo una metafora. Massimiliano Castellani riporta su Avvenire i risultati dello studio condotto dal gruppo di ricerca del master in "Sport Management, Marketing e Sociology" dell'Università Bicocca di Milano del professor Franco B. Ascani (membro della Commissione Cultura ed Educazione Olimpica del CIO).
Il fotogramma è impietoso: il pallone italiano si è sgonfiato. L'industria calcio italiana registra una perdita di 386 milioni di euro.
E' calciopoli la colpa di tutto? O non è stato piuttosto il paravento dietro al quale il calcio italiano si è nascosto per venire fuori annaspando dalle sabbie mobili che lo stavano inghiottendo?
La metà del valore di produzione del calcio italiano si basa sui diritti televisivi (999.000.000 di euro), il 70% dei ricavi va per gli stipendi dei calciatori. I diritti televisivi incidono per il 63%, contro il 70% della Francia, il 54,5% della Premier e il 48% della Liga. Il prodotto calcio italiano è ancora appetibile in televisione, ma meno sul fronte degli investimenti nel merchandising. Il tifoso italiano frequenta meno gli stadi di quanto non facciano spagnoli e inglesi e non spende quanto loro in maglie, gadgets e accessori. La ricetta impone la realizzazione di stadi nuovi e di proprietà dei club. Il circolo vizioso spiega la rincorsa a Tevez di Milan e Inter, considerata la fuga di stelle degli ultimi anni, da Kaka a Eto'o.
Nella classifica dei fatturati, nella quale Inghilterra, Spagna e Germania vantano una percentuale di ricavi da stadio del 25% a fronte del 13% dell'Italia, sono Real Madrid, Barcellona e Manchester United a farla da padroni. Al settimo posto il Milan, a seguire Inter e Juventus, unica delle tre in perfetta linea con i parametri del fair-play finanziario e a vedere la sua politica di gestione economica premiata. Il nuovo stadio ha portato introiti per 17 milioni di euro, potenzialmente in rialzo nella stagione in corso a 32. Per Castellani "un'isola felice" nel panorama italiano.
Secondo l'analisi di Marco Danna addirittura nell'anno della B la Juventus è riuscita a perseguire il nuovo trend di spostamento degli interessi dai diritti televisivi ai ricavi da biglietteria e marketing con un'incidenza sul fatturato del 18,5%.
Merito del bagno di umiltà nella serie cadetta? Di una tifoseria agguerrita e appassionata che non ha voluto saperne di abbandonare la Signora nel momento più buio della sua storia? Può darsi. Ma fuor di retorica sono ancora i numeri a parlare.

Matteo Marani (gennaio 2008) ha scritto sul Guerin Sportivo che dal 1995 al 2008 Moratti ha speso 1.200 miliardi, cioé "Ogni anno il presidente quasi si ricompra l'Inter". Gianni Dragoni ha commentato il 24 aprile 2007 sul Sole 24 Ore: "Circa 500 milioni di euro per uno scudetto. È il costo sostenuto dagli azionisti dell'Inter per ricapitalizzare la squadra di calcio nei 12 anni di gestione di Massimo Moratti". La rassegna Deloitte ha affermato che nella stagione 2005/2006 l'Inter è salita dal nono al settimo posto in Europa per ricavi. Secondo Marco Danna la stagione 2006/2007 ha segnato lo spartiacque che ha ricondotto Juventus, Milan, Roma e Lazio al fair-play finanziario, con un segno + di 13,8 milioni di euro. L'Inter no. Nonostante sia passata per lo scudetto di cartone e, come il Milan, per il decreto spalmadebiti e la cessione del brand. Alla dieta costante alla quale si sono sottoposte le altre l'Inter ha opposto un incremento del 22% del costo degli stipendi per i calciatori. Perché, come ha osservato Matteo Marani, ha avuto bisogno di vincere, soprattutto in Champions League: "Tutto questo si traduce in un costo pazzesco, sostenibile dai soli nerazzurri. L’Empoli, di questo passo, perderà sempre".
L'analisi di Marco Danna ha rivelato la costante crescita dei ricavi mediatici dei cinque club, dalla quale si evince la maggior indipendenza della società nerazzurra, fanalino di coda. Ma il trend è visto in controtendenza con la nuova legge sulle vendite dei diritti tv, che prevedono una contrattazione centralizzata con i media della Lega calcio per i nuovi criteri di ripartizione: 40% diviso equamente tra tutte le società, 30% basato sui risultati sportivi, 30% sul bacino di utenza.

I club dovranno puntare su stadi e marketing. Investire sui vivai. Confrontarsi con l'eccellenza dimostrata dalla Juventus nonostante calciopoli. Prima della classe in gestione di impresa. Prima in classifica con il titolo simbolico di Campione d'Inverno del campionato 2011/2012. Giocato in casa nel suo stadio di proprietà. Costruito senza leggi ad personam. Che Galliani e Paolillo ancora una volta invocano sotto forma di aiuti dello Stato. Immemori dell'intervento dell’Unione Europea, che già nel luglio 2004 obbligò lo Stato italiano a limitare il periodo di spalmatura dei debiti da 10 a 5 anni.
La materia degli aiuti di Stato è disciplinata dal Titolo VI del Trattato istitutivo della Comunità europea, contenente “Norme comuni sulla concorrenza, sulla fiscalità e sul ravvicinamento delle legislazioni”.
Il capitolo I è dedicato alle regole di concorrenza. La sezione II riguarda gli "aiuti concessi dagli Stati" e sancisce come principio generale il divieto di concessione di aiuti alle imprese da parte degli Stati membri della Comunità europea in quanto tali aiuti "favorendo talune imprese o talune produzioni falsano o minacciano di falsare la concorrenza" (articolo 87 del Trattato).

In che modo siano stati falsati gli ultimi 7 campionati di calcio, a conti fatti, non è un mistero. E' una truffa. E' una farsa.

scaricate il pdf
File name: GLMDJ_NEWS_n_6_del 30.01.12.pdf
File size:1.31 MB





 
 
 

PADOIN ALLA JUVE: ECCO CHI E' IL NEO ACQUISTO BIANCONERO...

Post n°5705 pubblicato il 31 Gennaio 2012 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

"Simone Padoin è un giocatore della Juventus". Lo annuncia la società bianconera attraverso il proprio sito ufficiale. "La società ha infatti sottoscritto con l’Atalanta un accordo per il passaggio del giocatore in bianconero a titolo definitivo. Il centrocampista di origini friulane ha sottoscritto con la Juventus un contratto quinquennale". Ecco il comunicato ufficiale, con i dettagli dell'accordo: "Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver perfezionato l'accordo con la società Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. per l'acquisizione a titolo definitivo del diritto alle prestazione sportive del calciatore Simone Padoin. Il contratto prevede un corrispettivo di € 5 milioni pagabili in tre stagioni sportive. Juventus ha sottoscritto con lo stesso calciatore un contratto di prestazione sportiva quinquennale".

ECCO CHI E' SIMONE PADOIN

Il profilo del neo centrocampista della Juventus, tracciato da Juventus.com:

Centrocampista eclettico, infaticabile e ben dotato tecnicamente, Simone Padoin ha costruito la sua carriera in provincia, tra Bergamo e Vicenza. Cresce infatti nelle giovanili dell’Atalanta, con cui conquista una Coppa Italia Primavera, ma è con la magia biancorossa che fa il suo esordio tra i professionisti, nel 2003, in serie B. In Veneto Padoin conferma le qualità che gli avevano già fatto conquistare la maglia dell’Under 19, e successivamente quelle di Under 20 e Under 21, dimostrando una duttilità preziosa. Nato esterno di centrocampo, può infatti giocare con uguale efficacia come mezz’ala o addirittura terzino. E proprio sulla linea di difesa gioca spesso al Vicenza, prima di tornare stabilmente a centrocampo e ricevere la chiamata di ritorno a Bergamo, nel 2007. Conosce così la serie A e diventa uno dei pilastri dell’Atalanta, arrivando anche a sfiorare il bianconero nel 2010, quando prende parte alla tournée estiva della Juventus tra Stati Uniti e Canada. Il passaggio sotto la Mole però non si concretizza subito. Simone deve attendere altri 18 mesi per coronare il sogno. Li trascorre correndo per i colori nerazzurri, riportandoli nella massima serie dopo un anno di “purgatorio”, e contribuendo in maniera decisiva con 19 presenze in questo campionato, all’ottima prima parte di stagione dei bergamaschi. Ora arriva al servizio di Conte, che conosce e apprezza le sue qualità
, avendolo già allenato quando era alla guida dell’Atalanta, nel 2009/10.

 
 
 

     

 

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