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Messaggi del 07/02/2012

Le reazioni della stampa post motivazioni....

Post n°5730 pubblicato il 07 Febbraio 2012 da nadir63l
 

glmdj


Immagine IPB

Calciopoli è nata da una teoria, l'inchiesta ha continuato a sfornare teorie e la sentenza di primo grado non poteva che essere giustificata con altre teorie.
E le prove? Non ci sono, non ci sono mai state.
Nonostante un’inchiesta parziale volta solo alla ricerca della condanna di Moggi e della Juventus, sorretta dalle accuse e dalle diffamazioni mediatiche intorno cui hanno costruito una sentenza colpevolista, nessuno è riuscito a provare la reale colpevolezza della Juventus: per la giustizia sportiva un illecito strutturato e per la giustizia penale un reato “al limite della sussistenza del reato di tentativo”.
A tutti noi era chiaro fin dal 2006 il perché di quelle accuse continuamente alimentate attraverso la critica colpevolista in maniera scorretta a mezzo stampa e tv; così come era plateale l’interesse ad alimentare il sentimento popolare portando come prove indagini farlocche i cui “buchi” erano visibili dal primo giorno.
La leggenda metropolitana che portava alla gloria della cronaca le chiacchiere da bar di un ambiente sportivo venduto e decaduto è stata sostenuta per 6 anni. E lo è ancora.

Avevamo ragione noi. Il dubbio degli “squadristi” isolati dal 2006 era corretto. Ci hanno truffato!

Questa mattina aspettavo con ansia di vedere come la stampa avrebbe presentato il post motivazioni. Vediamo insieme.

Una vergogna la Gazzetta dello Sport. Dopo anni di titoloni per ogni sospiro di Auricchio e ogni bisogno di Narducci, senza dimenticare le carezze ai cari Moratti e Facchetti, oggi in prima pagina leggiamo “Schede svizzere decisive per la condanna Moggi”. Due righe sulla colonna di destra del giornale appena sotto la solita lamentela di Moratti e il premio a Zanetti (la potete vedere
qui).
Non perdono la loro anima colpevolista e non si arrendono nemmeno dopo che Casoria ha scritto nero su bianco che il campionato 2004-2005 non è stato alterato. Il titolo principale a pag.8: Perché colpevoli. Arbitri e schede svizzere. La ‘struttura’ Moggi (
qui l’articolo). Nella seconda pagina evidenza visiva con le immagini delle partite oggetto della sentenza (qui l’articolo ). Giusto per continuare ad alimentare il sospetto...
Altro articolo “I campionati erano regolari, l’accusa non si regge in piedi” con sottotitolo dedicato alle parole di Lepore (giusto per capire che l’indirizzo colpevolista deve rimanere): “Prove solide, la sentenza di primo grado non sarà stravolta” (
qui l’articolo ).

Ottimo l’articolo a firma di Oliviero Beha: Il “caso Moggi” e le colpe della stampa: non fa inchieste, (di)pende dai verbali, non sa leggere le sentenze (
qui l’articolo ) che ha diffuso anche un video-commento sulle motivazioni della sentenza calciopoli (qui il video ).

Il fatto quotidiano, con un articolo a firma di Antonio Massari e Malcom Pagani, tende a seguire le orme della gazzetta “Per la condanna a Moggi decisive le sim straniere” (
qui l’articolo ).

Repubblica cartacea ospita un breve articolo a firma di Dario Del Porto dal titolo: Le motivazioni del Presidente Casoria: bacchetta i pm. Moggi, schede agli arbitri decisive per la condanna ma “sorteggi non truccati” (
qui l’articolo ).

La Stampa non riporta nemmeno la notizia in prima pagina dove però trova spazio la squalifica di Ibra, vabbè.
Dossier completo a pagina 42: “Calciopoli una verità parziale e un articolo che prospetta la ventilata possibilità di revisione: “E la Juve pensa alla revisione del procedimento sportivo (
qui l’articolo ).

Il Corriere Della Sera , per due giorni consecutivi mantiene in prima pagina il tema sportivo per eccellenza “La squalifica di Ibra”. A pagina 51, un trafiletto a firma di Fulvio Bufi dal titolo “Moggi a capo dell’organizzazione. Le sim estere ne sono la prova. (
qui l’articolo ).

Anche Tuttosport richiama in prima pagina la notizia e dedica due articoli al suo interno. calciopoli le motivazioni della sentenza. «Campionato non alterato» e Moggi: «Vittoria Ridate i 2 scudetti», evidenziando le contraddizioni. Non un dossier completo come mi aspettavo ma una ricostruzione che per lo meno mette in evidenza le anomalie riscontrate nelle motivazioni. (
qui l’articolo ).

Il Corriere dello Sport riprende il tema in un breve articolo dal titolo: «Sim e intercettazioni inchiodano Moggi, però...». >(
qui l’articolo ).


Calciopoli: un processo basato sul nulla che mette a nudo la povera realtà dell'informazione italiana.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2116

 

 
 
 

CONTE a Juve Channel: "Onoreremo questa semifinale. Caceres e Padoin? Li ho visti bene, sono pronti"

Post n°5729 pubblicato il 07 Febbraio 2012 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il tecnico della Juventus, Antonio Conte, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Juventus Channel. Ecco sue dichiarazioni, trascritte integralmente da TuttoJuve.com:

Mister, domani notte una grande notte di calcio. Che gara si aspetta?
"Mi auguro che sia una bellissima gara. Ci stiamo preparando per affrontare questa semifinale di Coppa Italia, un impegno importante. Cercheremo di onorarla nel migliore dei modi".

Un'opportunità importante per Padoin e Caceres. Come li ha visti in queste settimane?
"Bene, anche perchè sia Caceres che Padoin hanno sempre giocato nel Siviglia e nell'Atalanta, quindi sono già arrivati in una condizione di forma ottimale e sono pronti".

Lei a San Siro, da giocatore, ha segnato e vinto molte volte. Ci ricorda la sua vittoria più bella?
"Diciamo che ho anche perso (ride, ndr). Vittorie ce ne sono state e ci sono state anche delle sconfitte. Un episodio bello che mi è piaciuto, sicuramente, il gol al 90', il 2-2: perdevamo 2-0, poi fece gol Trezeguet e quindi io al 90'. Quello è l'episodio che mi ricordo con molto piacere".

 
 
 

Calciopoli. La giustizia calpestata...

Post n°5728 pubblicato il 07 Febbraio 2012 da nadir63l
 

Immagine IPB

di M. Lancieri

Lo confesso, stavolta mi risparmierò la fatica di leggere le oltre 500 pagine con cui è stata motivata la condanna per associazione a delinquere a Moggi e malcapitati compagni. Questa almeno è la mia intenzione attuale. Se poi in una notte di insonnia mi verrà l’improvviso desiderio di una lettura surreale, vorrà dire che affronterò anch’io questo mattone, come altri hanno fatto e stanno facendo in queste ore. Ma, per quanto mi riguarda, non ne vedo l’utilità.
Le poche righe che mi sono capitate sotto gli occhi raccontano perfettamente il tenore dell’intera opera d’arte: un voluminoso riassunto di tutte le prese in giro che abbiamo subito in questo lustro, in quanto cittadini italiani ancora prima che tifosi. Di fatto, la morale è questa: “Cari imputati, siete stati oggetto di una persecuzione da parte dei rappresentanti dello Stato (di conseguenza vostri dipendenti, ché gli pagate il pane con cui mangiano e le sigarette che fumano anche in aula, quando ne hanno voglia), non avete commesso nessun illecito e in aula non è stato provato nulla contro di voi. Ma vi condanniamo ugualmente, anche se concordiamo con voi che si tratta di una porcata”.

Perché dovrei sforzarmi nel tentativo di comprendere un aborto del genere? Anche volendo assecondare il pensiero dei giudici, in che strano tipo di realtà virtuale dovrei proiettarmi? Che Moggi e Giraudo avessero costruito una squadra incredibilmente forte è sotto gli occhi di tutti: in porta c’era Buffon, a parere di molti critici internazionali il migliore portiere di sempre, in difesa Cannavaro, che di lì a poco avrebbe vinto il Pallone d’Oro, poi Thruam, Zambrotta, a centrocampo Nedved, che il Pallone d’Oro l’aveva vinto poco tempo prima, Emerson, Camoranesi… senza contare l’attacco, con Ibrahimovic, Del Piero, Trezeguet e Mutu. Sfido chiunque a trovare ancora adesso una squadra del genere in tutto il mondo. Ma Moggi decise di creare un’associazione a delinquere, non si sa bene a che pro. Fatto sta che questa associazione a delinquere, stando alle recenti motivazioni della condanna, non alterò l’andamento del campionato, che fu regolarmente vinto dalla Juve. Ma una domanda me la faccio dal primo giorno e nessuno ha ancora risposto. Perché? Perché Moggi, potendo contare su una squadra del genere, avrebbe dovuto mettere in piedi un’associazione a delinquere? E a questo punto sorge un altro dubbio: dal momento che questa associazione a delinquere l’aveva realizzata, perché non l’ha messa in funzione? Ci hanno sempre descritto Moggi come un grande furbo. Ora ci dicono che era il più stupido di tutti gli stupidi della terra. A chi dovrei credere?
Ma in fondo sono domande inutili: è insensato cercare una logica anche minima in un documento che gli stessi autori non si sono preoccupati di rendere minimamente credibile.
Queste motivazioni faranno comodo solo agli onanisti anti-juventini, che potranno cercare qua e là qualche chicca da sfoderare al bar, contando sulla microscopica probabilità di imbattersi in qualcuno con quel minimo di preparazione per rispondergli a tono.

Personalmente, da molti anni la mia battaglia giulemanista si è spostata dal lato sportivo a quello etico: certo, pretendo la restituzione di quei due scudetti depredati, ma c’è qualcosa che mi preoccupa molto più di un 29 trasformato da Abete e Guido Rossi in 27, anche perché io quegli scudetti li ho festeggiati e, spiace per loro, quella gioia non potranno mai togliermela, così come la consapevolezza di averli vinti perché eravamo i più forti, senza bisogno di eliminare le concorrenti per appiccicarmi qualcosa al petto. Ciò che da molto tempo mi preoccupa è l’assenza totale di capacità critica nella stragrande maggioranza degli italiani. Teniamoci stretto Olivero Beha, che, pur essendo tutt’altro che juventino, denuncia da anni l’oscenità di questa vicenda. Per il resto, dobbiamo fare i conti con personaggi accecati dal tifo e dall’odio, che augurano la morte a tutti gli juventini e che ancora oggi gioiscono per quanto accadde all’Heysel. Cosa dobbiamo aspettarci da questi individui? Poi, c’è chi legge solo un giornale rosa e sarebbe pronto a scommettere che gli asini volano, se lo trovasse scritto lì sopra. Infine c’è qualcuno che ha qualche piccolo dubbio sulla correttezza di quanto sta avvenendo dal 2006 in poi. Ma quel “qualcuno” generalmente zittisce la propria coscienza: “Sono passati tanti anni, mettiamoci una pietra sopra… Poi Moggi e Giraudo erano antipatici e se li hanno puniti qualcosa avranno pure fatto”.

Ecco ciò che mi preoccupa, bene al di là del fatto sportivo: mi preoccupa che in Italia si riesca a commettere un’ingiustizia enorme, nell’indifferenza quasi totale. Mi preoccupa che nessuno si stupisca del silenzio mediatico riservato a questa sentenza scandalosa. E bene ha fatto Ravezzani a chiedersi cosa potrebbe accadere se un giorno un magistrato decidesse di concentrarsi sulla Tv per cui lavora. La risposta è amaramente semplice: subirebbe anche lui la stessa “giustizia” riservata a tanti altri, tra il menefreghismo generale.

Egoismo e menefreghismo hanno raggiunto dimensioni enormi e consentono al dilagante sentimento forcaiolo di prendere il sopravvento. Nessuno si pone domande quali “perché succede questo?”, “è giusto quello che sta succedendo?”, “siamo sicuri che?” . Se qualcuno che ci sta antipatico viene abbattuto, esultiamo. Se ad essere distrutto è qualcuno che definivamo nostro amico, dimostriamo costernazione per un paio di giorni. Poi è già storia vecchia.

Il guaio ora non è più il 27 anziché il 29 e non è neppure il risarcimento milionario invocato in ambienti juventini. Anche se un giorno ci imbattessimo in una corte che assecondasse le nostre richieste, rimarrebbe un dato di fatto: la vita di tante persone è stata distrutta senza nessuna sollevazione popolare. Quando un popolo accetta di calpestare la verità e la giustizia senza battere ciglio, il sopruso diventa regola. E come vada a finire una società regolata dal sopruso l’abbiamo visto anche in Italia meno di un secolo fa. Auguri!

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2115

 
 
 

     

 

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