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Messaggi del 17/02/2012

CONTE: "Non accetto lezioni di stile da Lo Monaco, Donadoni e Ranieri. Chiedo scusa a Giovinco.

Post n°5758 pubblicato il 17 Febbraio 2012 da nadir63l
 

 Più vai in vetta, più le folate di vento sono forti. Il tifoso juventino ha subito un po' troppo.

www.tuttojuve.com

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Dopo il duro sfogo del Tardini, Antonio Conte si ripresenta davanti ai cronisti per rispondere alle numerose domande sulla sfida casalinga di domani sera contro il Catania e soprattutto sulle infuocate polemiche arbitrali di questi giorni. La redazione di TuttoJuve.com sta seguendo in diretta l'evento, riportando integralmente ed in tempo reale le dichiarazioni del tecnico bianconero, dalla sala stampa del Media Center di Vinovo:

Oggi sei un po' più sereno perchè la società ha appoggiato le dichiarazioni che hai rilasciato al Tardini?
"Mah, guarda, io penso che quello che ho detto, comunque, non deve trarre in inganno sulla mia serenità, perchè io l'ho detto in maniera molto serena. Io ho espresso una mia opinione, ho espresso un qualcosa che avvertivo e l'ho fatto senza essere arrabbiato, nè contestando gli episodi, va bene? Perchè non è che io sono andato a parlare di episodi, così come non ho fatto riferimento alla settimana prima, contro il Siena. Ho parlato solamente di un tipo di area che si respirava, ma l'ho fatto in maniera molto serena, molto tranquilla. Detto questo, mi scuso, perchè ho parlato di un giocatore che non è un mio giocatore, di Giovinco. Quindi faccio ammenda e chiedo scusa a Giovinco, perchè nell'enfasi forse della partita ho parlato dell'episodio, esprimendo sicuramente dei giudizi non giusti e quindi mi scuso nei suoi confronti. Chiudo il discorso, perchè è giusto fare ammenda quando si commette qualcosa, quando si cade in errore; io sono caduto in errore e mi dispiace molto, perchè sapete benissimo che Giovinco.... forse perchè lo conosco mi sono permesso di dire una cosa in più e non avrei dovuto dirla. Quindi mi scuso con Giovinco. Questo che sia chiaro. Quindi il mio animo è molto sereno, molto tranquillo e non potrebbe essere altrimenti, anche perchè quello che stiamo facendo quest'anno è sempre qualcosa di bello e di straordinario e lo abbiamo dimostrato anche a Parma, dove abbiamo dominato una partita fuori casa, stiamo riuscendo a raggiungere anche l'obiettivo di non pensare di giocare in casa o fuori casa, giochiamo con lo stesso atteggiamento. E' inevitabile che dispiace, perchè poi io vedo tutti i dati, carta alla mano, e mi accorgo che dobbiamo cercare di fare qualche gol in più".

Tu sei abituato anche da giocatore a vivere dei momenti dove si doveva fare battaglia in campo e fuori. La tua Juve aveva una corazza molto spessa per affrontare anche questo tipo di situazioni e di pressioni. Credi che alla luce degli ultimi avvenimenti ed in vista della partita contro il Milan, la tua squadra sia rafforzata anche da questo punto di vista, psicologico?
"Quando parlo di crescita, quando ti parlo di casa in costruzione, mi avete sempre sentito parlare da inizio anno di casa in costruzione, di mettere delle fondamenta, e io dico che questa casa è cresciuta abbastanza in fretta. il fatto di trovarci a parlare e di essere, tra virgolette, gli antagonisti...anche se secondo me non è così perchè mi auguro - spero di sbagliarmi - che non rientri qualche altra squadra...ritrovarci in pochissimi mesi ad essere gli antagonisti del Milan, sicuramente ci riempie di orgoglio e di soddisfazione. E' inevitabile che la maggior parte dei calciatori si trovino in questa situazione per la prima volta, quella di lottare per vincere. Dobbiamo essere orgogliosi, dobbiamo avere tanto entusiasmo, tanta adrenalina in corpo, perchè questo ci deve eccitare. E' inevitabile che abbiamo tanto da imparare, strada facendo. Quindi, non è che ti alzi al mattino e dici: 'Oggi si vince'. Chi ha vinto sa benissimo che bisogno percorrere una strada e quindi noi ci siamo incamminati e questa strada la stiamo percorrendo in maniera anche veloce. Quello che mi dici è vero, perchè più vai in vetta e più le folate di vento diventano sempre più forti. Dobbiamo dimostrare - parliamo sempre del famoso step - di riuscire a mantenere determinati livelli, una determinata competitività".

Dopo lo sfogo ci sono state anche delle reazioni: quello di Lo Monaco, la battuta di Ranieri e poi Donadoni che ha parlato di mancanza di eleganza.  Montella invece è stato abbastanza sereno nelle sue dichiarazioni. C'è qualcuna di queste dichiarazioni che ti ha dato fastidio?
"Guarda, io penso che a livello di eleganza e di stile di non aspettarmi nessuna indicazioni da tutte queste persone. Lo dico in maniera molto serena. Ognuno ha un proprio modo di fare, ognuno ha un proprio modo di essere e se sono poco elegante, o se sono stato poco elegante, significa che cercherò  di andare a lezioni di bon ton per affrontare meglio alcune situazioni, che penso fin adesso sono sempre state affrontate in maniera molto serena. E penso di essere stato molto sereno anche se ho detto delle cose forse che hanno destabilizzato un pochettino. Però le ho dette sempre in maniera molto serena. Per quello che ha detto Ranieri....ma Ranieri alla fine dice un qualcosa che protrae la discussione, perchè Ranieri cosa dice? Ranieri dice mi auguro che chi ha alzato la voce non condizioni i designatori e l'arbitro. cioè, che significa? Quindi Ranieri ha paura che ci siano dei condizionamenti. Allora io dico: ma questi condizionamenti, ci stanno o non ci stanno? Ci stanno per tutti o non ci stanno per nessuno? Cioè, mi sembra strana la risposta di Ranieri. La risposta di Ranieri mi lascia perplesso, lascia una porta aperta in cui dice: 'Speriamo che chi alza la voce non condizioni'. Allora c'è insito in tutti o in nessuno questo condizionamento nei confronti degli arbitri? Mi sarei aspettato che qualcuno dicesse: 'Secondo me non è così, gli arbitri sono bravi', punto e basta. Però dire: ' Speriamo che chi alza la voce non condizioni', significa che in cuor di qualcuno si pensa che si possa condizionare. Questo me lo dovete spiegare. Quando parlo di parità di trattamento...io ho sempre detto: non vogliamo niente a favore, fin dalla prima giornata contro il Parma. Vogliamo che ci sia  parità di trattamento, punto e basta. Ma in maniera molto serena. Poi capisco che bisogna far tutto, bisogna alimentare... Io ho non ho alzato la voce per chiedere disparità di trattamento, ho espresso solo un mio giudizio su un'aria che non mi piace. In maniera molto serena. E mi sento rispondere da addetti ai lavori che 'speriamo che non ci siano condizionamenti'. E no, scusate: allora di che parliamo? Allora o non capisco io l'italiano, oppure ci giriamo intorno. Con grande rispetto e stima nei confronti di mister Ranieri, con grande rispetto e stima nei confronti del direttore Lo Monaco, che tra l'altro considero uno dei direttori più preparati, perchè sta facendo un grandissimo lavoro a Catania, insieme a Pulvirenti: centro sportivo, una squadra che comunque si salva, giocatori scoperti, quindi una persona che è capace nel suo lavoro. Però dico anche che non può pensare che io voglia aizzare folle. Io ho un trascorso calcistico, uno storico che dice: calciatore indomito, indomito, ma sempre leale. Indomito, ma leale. Non mi sono permesso di aizzare nessuno, mai. Nè tantomeno il tifoso juventino, perchè il tifoso juventino è un tifoso che nel tempo ha dimostrato sempre grande passionalità, grande entusiasmo, grande attaccamento e ha accettato sempre il verdetto del campo. E dico anche che negli ultimo anni forse ha subito un po' troppo. Forse. Togliamo il forse. Quindi, lasciamo stare le chiacchiere da bar, cerchiamo di concentrarsi su un discorso. Io mi auguro domani - ma sono sicuro -...  domani sarà una partita bellissima col Catania. Che vinca il migliore. Ma se c'è un rigore al 90', a favore del Catania, è giusto che venga dato, così come è giusto che venga dato a favore della Juventus, per la tranquillità e la serenità di tutti. Ripeto, poi, ognuno tragga le proprie conclusioni, però i miei concetti sono molto molto chiari e sono anche molto molto sereni. Anzi vorrei aizzare il tifoso a comprare il biglietto, visto che non c'è stato il pienone. L'aizzamento mio è di dire ai tifosi: venite allo stadio, per favore, perchè sappiamo comunque l'importanza dello Juventus Stadium. Questo con grande affetto nei confronti di chi si è preoccupato di rispondete".

Si può segnare ad una squadra a segnare di più o è una questione di valore di giocatori, di punte, di finalizzatori?
"Guarda, dico subito che io sarei molto più preoccupato se non avessi i dati, che sono sotto gli occhi di tutti: siamo la squadra che tira di più, siamo la squadra che, insieme al Milan e alla Roma, fa più possesso palla nella metà campo avversaria, a livello di incisività e di pericolosità siamo la prima squadra. Questi sono dati importanti, che testimoniano comunque che la struttura funziona, l'organizzazione funziona, i calciatori fanno quello che devono fare. E' un momento sicuramente in cui... un po' il palo, un po' il portiere, un po' anche noi, forse un po' troppo freddi, stiamo faticando un pochettino a centrare questa benedetta porta. Ma sono momenti, io nel calcio ci sono da una vita e so benissimo che... faccio l'esempio di Milito: per un periodo non riusciva e adesso è tornato il cannoniere straordinario, stratosferico, che conoscevamo. Quindi, sono convinto che basta veramente quel pochettino, affinchè le azioni che noi riusciamo a portare nell'area avversaria siano finalizzate. Però grandissima fiducia dei miei calciatori, che, ripeto, per me stanno facendo cose straordinarie. Possiamo migliorare, questo è fuori dubbio, tutti quanti, io per primo. però, grandissima fiducia".   

Tornando al discorso di prima, chi poteva dare lezioni di bon ton era l'Avvocato Agnelli, che diceva che lamentarsi è da provinciali. Lei vuole una Juve provinciale in campo. E' cambiato il calcio, è cambiata la Juve? E' giusto essere provinciali anche nelle lamentele?
"Io ribadisco un discorso: voi la vedete come una lamentela, io la vedo come un denunciare un'aria poco tranquilla, poco rassicurante. Voi la vedete come una lamentela, io la vedo come, tra virgolette, un proclama. Io chiedo parità di trattamento, non mi sembra di lamentarmi, di chiedere chissà cosa...'Ci dovete fischiare tutto a favore'.... no, io non dico niente. E sto dicendo questo, dopo che per sette-otto volte mi hanno pestato il piede e ho dato lezioni di bon ton, non ultimo, non dimentichiamolo, nello scontro diretto, Inter-Juventus. Ci dimentichiamo molto facilmente no? Dove Marchisio è stato estirpato...c'era rigore, espulsione...Però dico anche una cosa: mi è piaciuto molto che in settimana, il signor Braschi è intervenuto dicendo: 'C'era rigore'. Ecco, anche questo serve a stemperare alcune situazioni, perchè come io tante volte dico sempre ai miei calciatori, 'avete sbagliato qua, avete sbagliato là', tante volte dire anche: 'Signori, siamo essere umani, non ha visto'. E io dico: 'Ah, non ha visto'. Perchè tante volte ci si preoccupa sempre delle reazioni, però io dico: 'Andiamo a vedere anche le azioni'. Noi ci preoccupiamo tanto delle reazioni, andiamo a vedere anche le azioni, perchè l'azione provoca la reazione. Allora dico: vediamo l'azione, puniamo l'azione. Allora diciamo: 'Ho sbagliato'. 'Ho sbagliato'. Saremo tutti più tranquilli, più sereni. Ma ripeto: capisco che è iniziato il girone di ritorno e che comunque adesso l'aria si fa calda, però, da parte mia c'è grande serenità, grande disponibilità nei confronti di tutti, compresa sempre la classe arbitrale". 

Braschi ha detto che si può vincere lo scudetto senza un solo rigore a favore, come ha fatto il Milan, a metà degli Anni '90. La Juve lo può fare questo?
"Non possiamo farlo perchè ce ne hanno dato già uno a favore (ride, ndr), però io dico che ci sforziamo adesso con uno...". 

Lei parla di aria che deve cambiare. Intende anche negli atteggiamenti e nell'evocare anche un passato che pesa, che è un nervo scoperto? Il fatto che nella nota la Juventus abbia chiesto parità di trattamento anche per quanto riguarda un altro terreno, cioè i tribunali eccetera, non rischia di creare un cortocircuito, di rievocare sempre quei fatti e di tenere alta. A maggior ragione considerando che fra una settimana affronterete il Milan, nello scontro scudetto...
"Onestamente, io quotidianamente, sistematicamente, quello che dico ai calciatori è 'riportamo la domenica quello che facciamo in settimana'. Quindi, il mio monito e il mio insegnamento è sempre quello di dire, cerchiamo di allenarci bene, cerchiamo di dimostrare la domenica di essere bravi sul campo. Perchè alla fine è il campo che parla, alla fine quello che dice è il rettangolo verde. Da sportivo mi sento di dire che l'unica mia preoccupazione, principale, è di trasferire questo ai calciatori. I calciatori lo sanno benissimo. Prima di aver detto alcune cose a Parma, in maniera molto serena, io mi sono incazzato - scusate -, mi sono arrabbiato nello spogliatoio con i miei calciatori. Ho detto: 'Iniziamo a fare mea culpa. Perchè una partita dominata non l'abbiamo vinta?'. Perchè quella è la cosa essenziale ed importante. Poi, al decimo pestone, uno dice: 'Oh, mi hai fatto male'. Io ho fatto questo a Parma. Perchè al decimo pestone, dico: 'Forse questa persona che sta affianco e continua a pestarmi, non si è accorta che mi sta schiacciando l'alluce e mi fa venire l'unghia nera. Dico: 'Oh, guarda che mi hai fatto male'. Questo  è il succo del discorso, in maniera molto serena, molto tranquilla. Poi se vogliamo dire che sono furioso, che sono... non è un problema".(redazione TuttoJuve.com).

 
 
 

Antonio, mettetevi di traverso!

Post n°5757 pubblicato il 17 Febbraio 2012 da nadir63l
 

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Immagine IPB

Finalmente è scoppiato il bubbone. Parma-Juventus nonostante tutto ha partorito un risultato positivo: esplicitare la realtà che circonda la Juve. Merito di Antonio Conte, che ha finalmente mollato i freni della sostanza dialettica (non ancora della forma) e ha descritto chiaro e tondo le difficoltà ambientali in cui deve competere la sua squadra: nel dubbio dagli addosso alla Juve. D'altra parte la massima è vecchia di quasi sette anni, "per amor di Dio che non favorisca la Juve!", autore e interprete "Ercolino"-Franco Carraro.

Giustamente l'esternazione di Conte non è rimasta isolata in società. Sia i calciatori, per i quali si è espresso Pirlo, sia la dirigenza nella persona di Nedved, hanno dato manforte al pensiero dell'allenatore. A sigillare l'unità di pensiero in casa bianconera è intervenuta anche una nota di approvazione pubblicata sul sito della Juve.

Unione quindi sembra esser la parola d'ordine in casa Juve. Non è un caso infatti che dalla sponda rossonera di Milano poco più di una settimana fa si è cercato in modo molto puerile di seminare zizzania tra Conte e i suoi ragazzi. Ovviamente il tentativo maldestro non ha sortito effetti, la Juve a differenza di altri è una squadra nel senso più alto della parola e ha fatto parlare il campo (come al solito).

Purtroppo in Italia il calcio non si fa solo sul rettangolo di gioco, ma si cerca di indirizzarlo dalle pagine dei giornali o tramite le sviste arbitrali in buona fede. Si è creato così un movimento di certa opinione che vede qualche squadra più forte della Juve: il rossonero è "più meraviglioso" del bianconero. Deve esser quindi giusto e accettato che il triangolino tricolore non cambi maglia e città.

Dopo Parma-Juve c'è forse un ostacolo nuovo a questo corposo movimento d'opinione e d'opinionisti che reputano giusto vedere il Milan davanti alla Juve, un sospetto che, al di là dello sdegno e dello sconforto, sempre più insistente si fa speranza: e se Antonio Conte insieme alla squadra fossero ancora più determinati nel mettersi di traverso all'opinione dominante?

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