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Messaggi del 31/03/2012

Allegri, il favore non ti è dovuto… o sbaglio?

Post n°5846 pubblicato il 31 Marzo 2012 da nadir63l
 


Immagine IPB

Con un senso di irritazione mi ritrovo a scrivere in merito alle ultime dichiarazioni dell’allenatore del Milan, Allegri.

Un Allegri frustrato, forse perché si sta rendendo conto che senza evidenti favori arbitrali non riesce a vincere una partita che sia una! Ha il coraggio di prendersela nuovamente con i vertici juventini, accusati di fare ancora polemica sugli arbitraggi: “bisogna stare zitti”, dice. Semplicemente si sente talmente superiore (da inizio campionato) che la vittoria non deve guadagnarsela, anzi, gli è dovuta!

Non importa se il Catania potrebbe recriminare per un gol (ingiustamente?) annullato a Gomez ad inizio ripresa. Non importa se il tiro di Robinho, sull’1-1, sia stato respinto da Marchese sulla linea… Per Allegri la palla era entrata a prescindere (anche se le immagini sembrano sbugiardarlo, ricordiamo che il pallone deve varcare completamente la linea di porta!).

Mi domando, perché il poco allegro allenatore del Milan continua a mettere in mezzo la Juve nelle sue sterili polemiche, facendo sembrare, attraverso i media, che loro siano le vittime di un sistema? Perché non ha mai preteso che il regolamento fosse rispettato quando la sua squadra ha beneficiato di rigori inesistenti contro Chievo, Genoa, Bologna, Siena, Atalanta e Roma? Perché continua a soffermarsi sul “gol di Muntari” e non sul “fuorigioco di Matri”, ad esempio?

Qualcuno potrebbe pensare che stia mettendo in atto una subdola strategia mediatica affinché la Juventus continui a pagare quel “favore” (l’unico!) in occasione di Milan – Juve.
Ma sicuramente non sarà così, loro sono “i buoni”… loro sono “i meravigliosi”.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2202


 
 
 

CONTE integrale: "Vincere col Napoli per mettere un sigillo sul 2° posto.

Post n°5845 pubblicato il 31 Marzo 2012 da nadir63l
 

Scudetto? Pronti se il Milan dovesse fare harakiri. Borriello e Quagliarella? Grandi motivazioni, hanno la possibilità di giocare dall'inizio"

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Classico appuntamento settimanale con i giornalisti per Antonio Conte, che al Media Center di Vinovo ha analizzato i temi del big match di domani sera contro il Napoli. La redazione di TuttoJuve.com ha trascritto integralmente le dichiarazioni del tecnico bianconero:

Può essere questo lo snodo decisivo, tra oggi e domani, per il discorso scudetto?
"Dopo queste partite ne mancheranno altre otto, quindi vediamo cosa succede, sapendo benissimo che....senza guardare gli altri, noi abbiamo un impegno forte, un impegno probante, contro una squadra che ha fatto benissimo in Coppa Italia come noi, è arrivata in finale, ha fatto benissimo in Champions, e forse con un po' più di esperienza sarebbe potuta arrivare in semifinale, visto quello che ha fatto il Chelsea con il Benfica; quindi ha fatto delle cose straordinarie anche in Champions. Pensiamo a noi, perchè è un impegno sulla carta molto impegnativo e quindi senza guardare gli altri, guardiamo a casa nostra". 

Hai detto che il Napoli ha fatto benissimo, ci sono undici punti di differenza in classifica con la Juve. Come è possibile che ci sia questo divario? Dove ha pagato il Napoli?
"Sai, non dimentichiamo che cinque anni fa Juventus e Napoli erano in serie B. Il Napoli nel giro di cinque anni ha avuto una crescita veramente esponenziale, merito del presidente De Laurentiis, perchè è riuscito in questi anni a costruire un progetto, un progetto che è migliorato di anno in anno, arrivando quest'anno non alle soglie dei quarti di finale, ma della semifinale; sono convinto che se il Napoli fosse passato contro il Chelsea, sarebbe andata dritta in semifinale, quindi tra le prime quattro squadre in Europa. Merito di Mazzarri, dei calciatori, un po' di tutto l'ambiente che in soli cinque anni sono riusciti a fare delle cose veramente straordinarie. E' inevitabile che questo era il loro primo anno, dopo tantissimi anni di Champions. Sicuramente il Napoli non ha una rosa straordinaria a livello numerico come il Milan e quindi penso che abbiamo pagato un pochino dazio da questo punto di vista, perchè la Champions porta via risorse fisiche e risorse nervose, anche se ci abbiamo un po' giocato quest'anno, sul fatto che non fosse vero. Però è un dato di fatto. Io stesso ho detto che preferisco giocare la Champions, però la Champions comunque toglie qualcosa a livello di campionato. Penso che la differenza tra noi e il Napoli sia questa, anche perchè nella griglia di partenza io il Napoli l'avrei messo molto prima rispetto alla Juventus".

Qual è l'aspetto tecnico e tattico che ti preoccupa di più nel Napoli?
"Il Napoli è una squadra che lavora con lo stesso allenatore e con la maggior parte degli interpreti da un anno e mezzo e quindi c'è un'organizzazione di gioco abbastanza affiatata, un complesso di calciatori che comunque suonano  lo stesso spartito da diverso tempo. E' inevitabile che davanti, Cavani, Lavezzi, Hamsik e non dimentichiamo Pandev, sono giocatori che fanno la differenza e gli stanno facendo la differenza. Si posano su un'ottima organizzione di gioco, però i tre davanti danno quella qualità in più che permette al Napoli per giocare per traguardi ambiti e importanti".

Il Napoli è l'unica squadra che ha fatto tre gol alla Juventus. Come si fermano questi tre tenori?
"Sì', non dimentichiamo che il Napoli ci ha fatto tre gol, ma siamo stati forse l'unica squadra a fargli tre gol; non voglio dire fesserie, però anche noi abbiamo fatto tre gol a loro, ad una grande squadra. Sono tre giocatori che sicuramente quando hanno campo, quando hanno spazio, diventano decisivi, diventano determinanti, perchè sono giocatori di gamba, soprattutto Lavezzi, soprattutto Cavani; in più Hamsik ha qualità, insieme a Pandev; non sottovalutiamo Pandev che è in uno stato ottimale".

Mazzari ti elogia sempre e dice che si rivede in te quando era giovane. In molti ti paragonano a Mourinho. Qual è il paragone che ti piace di più e qual è l'allenatore che ti piace di più?
"Sai, è inevitabile che quando si è giovani.... tra virgolette, perchè ora in Serie A mi sento uno attempato, visto il nuovo arrivo di Stramaccioni, a cui faccio un grosso in bocca al lupo, a Montella, che sono molto più giovani di me. Quindi a soli 42 anni mi trovo ad essere comunque non il più giovane in serie A. Detto questo, è inevitabile che noi, tra virgolette, giovani siamo un po'...si cerca di marchiarci, assomiglia a questo, assomiglia a quell'altro. Mazzarri sicuramente è un ottimo tecnico, lo stimo per quello che sta facendo al Napoli, per quello che ha fatto in passato. Io penso di essere questo e sicuramente sarò questo anche negli anni a venire, quindi non penso di avere evoluzioni in futuro".  

E' vero che poi mancheranno ancora otto partite, però può essere una gara decisiva per la Champions. Ci si dimentica che state per ottenere un risultato straordinario che è l'accesso diretto alla Champions League. In questo senso, vincere domani, potrebbe significare che la Juve è tornata nel tabellone principale delle grandi d'Europa?
"Sicuramente vincere domani significherebbe comunque porre un sigillo bello grosso, tra virgolette, sul secondo posto, questo è fuori dubbio, perchè metteresti il Napoli a 14 punti e lasceresti come minimo invariata la posizione sulle altre. E non dimentichiamo che per noi, riuscire a centrare questo obiettivo di entrare in Champions dalla porta principale, senza preliminare, sarebbe veramente qualcosa di straordinario. Però, come dico sempre, avendo sempre l'occhietto aperto per cercare eventualmente di approfittare di qualche passo falso. La partita di domani sarà molto importante perchè è una partita contro un'ottima squadra, contro una grande squadra che sta facendo delle cose straordinarie ed è ormai una realtà del calcio italiano".

La gara d'andata è stata importante dal punto di vista tattico perchè la prima volta hai deciso di giocare a tre, a specchio col Napoli. Ti chiedo se anche per la partita di domani è il modo migliore per affrontare una squadra come il Napoli...
"Sì, partendo dal presupposto che al di là del fatto di vedere gli altri, noi dobbiamo guardare sempre in casa nostra; io cerco sempre di mettere i  miei calciatori nella condizione migliore per esprimersi al meglio e per cercare di contrastare al meglio i calciatori avversari, in modo da non avere difficoltà. Nel momento in cui mi accorgo che questo non accade, ho la possibilità di cambiare in corsa perchè ho dei giocatori capaci ed allenati ad interpretari due tipi di modulo, vedi con l'Inter, vedi col Milan stesso: eravamo partiti col 3-5-2 e nel secondo tempo abbiamo giocato col 4-3-3. Detto questo, la cosa strana è che dopo che la Juventus ha giocato al San Paolo col 3-5-2, successivamente, chi ha giocato col Napoli, ha adottato la stessa soluzione, lo stesso modo di giocare. Noi sappiamo benissimo pregi e difetti del Napoli, è una squadra un po' atipica perchè ti ritrovi spesso e volentieri con i due esterni, uno che crossa e l'altro che va a chiudere insieme ai tre attaccanti; e se non hai la copertura o l'abbassamento del centrocampista nella linea dei difensori, quindi ritornando alla parità numerica in difesa, rischi di avere un'inferiorità numerica. Quindi valutiamo tutte queste situazioni, non disdegnando il fatto che comunque abbiamo un 4-3-3 e anche col 4-3-3 abbiamo le nostre contromisure".  

Antonio, in una recente intervista hai detto che tua moglie ti minaccia: "Se continui così, in otto o nove anni ti consumi". Hai trovato l'antidoto a reggere questo genere di tensione?
"Non è il fatto di reggere le tensioni, è il fatto di vivere proprio...perchè quello che faccio quest'anno alla Juventus, sicuramente, ha sempre una proporzione diversa rispetto alle precedenti esperienze, perchè alleni una grande squadra, quindi grandissima responsabilità, tecnico-tattica, mediatica, gestionale, quindi ci sono grandissime ansie e grandissime tensioni. Però debbo dire che è proprio il mio modo di vivere la mia professione, quindi se andate a parlare anche con i presidenti, con i direttori o con i miei calciatori che ho avuto in passato, vi parlano di un allenatore che si immette in maniera totalizzante nell'avventura. E' inevitabile che quando fai questo la vivi con grande intensità, con grande passione, con grande stress; l'importante è che lo stress, come dico sempre, sia eustress e non distress, altrimenti sarebbe deleterio (ride, ndr); però quella è una battuta, spero di durare più a lungo. Dovessi farli comunque a questi livelli, andrebbe anche bene".

Il fatto che possano avere delle motivazioni speciali, essendo tutti e due campani, essendo stati in qualche modo legati al Napoli, può aprire delle chance in più nelle tue scelte per Borriello e Quagliarella? Poi cosa pensi della frase di ieri di Allegri, secondo cui tu vuoi vincere quest'anno perchè sai che un'occasione così non ti capiterà più nell'immediato futuro...
"Guarda, sia Borriello che Quagliarella hanno la possibilità di giocare dall'inizio domani. Vedremo un po' l'ultimo allenamento, vedremo un po' le scelte che andrò a fare. Stanno tutti e due bene, tutta la squadra sta bene, quindi c'è da parte mia l'imbarazzo della scelta. Penso che loro due abbiamo sicuramente delle motivazioni straordinarie, al di là  del fatto che siano campani: Quagliarella perchè viene da un'annata comunque in cui si è dovuto sorbire i postumi di un infortunio e adesso è tornato ad essere il giocatore che si conosceva prima dell'infortunio; Borriello penso che se fosse arrivato a giugno, la sua storia alla Juventus sarebbe stata diversa, quindi si sta abituando, ormai è un giocatore su cui secondo me si può fare affidamento completo. Pr quanto riguarda Allegri, ti dico sinceramente, non ho ascoltato quello che ha detto. Io dico sempre che il campionato è in mano loro perchè solo il Milan lo può perdere. Ribadisco, una rosa del genere, che sta sopperendo a 10-11-12 infortuni ogni partita e che riesce comunque a mettere quel tipo di squadra e quel tipo di giocatori nonostante tutte queste assenze, non ce l'ha nessuno in Italia. Quindi è inutile nasconderci, non ce l'ha la Juventus, non ce l'ha il Napoli, forse ce l'avrebbe l'Inter, però l'Inter e fuori dai giochi. Quindi, nè noi, nè l'Udinese, nè la Lazio abbiamo questo tipo di rosa a disposizione. Ribadisco il concetto: pensiamo a fare quello che noi dobbiamo fare, cercare di blindare quanto prima questo secondo posto che sarebbe già straordinario. Detto questo, teniamo un occhio aperto a quello che succede...dovessero fare harakiri, noi dovremmo essere pronti lì ad approfittarne, sapendo che è difficile, perchè abbiamo un calendario anche abbastanza tosto. Perchè io vedo il nostro calendario e il loro, e il nostro è sicuramente più in salita rispetto al loro".   

Fosse per te, terresti Del Piero anche l'anno prossimo?
"Guarda, io faccio l'allenatore e sono pagato per allenare i miei calciatori, per fare delle scelte, per cercare di vincere e quindi continuo a fare l'allenatore fino all'ultima di campionato, anzi, fino all'ultima di Coppa Italia".

Quando dici, "dovremo essere pronti ad approfittarne"... si lega molto a quella frase che dice spesso, "noi non dovremo avere rimpianti". Ma a  questo punto del campionato, con quattro punti di distacco dal Milan, ne hai già di rimpianti pensando a qualche punto perso per strada?
"No, il rimpianto può esserci per aver fatto delle partite in cui hai dominato, hai preso pali e magari a volte ci sono state situazioni... anzi...lasciamo stare situazioni...abbiamo preso pali, abbiamo sbagliato noi delle situazioni: una su tutte, l'ultima, a Genova. A Genova è stata veramente... è un rimpianto enorme aver pareggiato quella partita. Ma io penso che tutti i pareggi da noi fatti, tranne forse quello col Napoli, che è stato secondo me un pareggio giusto, e anche col Milan non c'è da recriminare... gli altri sono tutti pareggi che comunque potevano essere benissimo delle vittorie; però non bisogna avere rimpianti perchè so che in quelle partite abbiamo sempre dato il massimo; purtroppo il massimo a volte non è bastato e quindi è arrivato il pareggio".   

 
 
 

MAROTTA: "Confermeremo l'80% della rosa. Faremo acquisti di qualità. Tevez? Siamo attenti.

Post n°5844 pubblicato il 31 Marzo 2012 da nadir63l
 

Gigi può restare quanto vuole. Del Piero? Agnelli è stato chiaro. Arbitri? Paghiamo scorie di Calciopoli. Vorrei restare a vita"

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il direttore generale della Juventus, Beppe Marotta, ha analizzato il momento bianconero e illustrato le strategie di mercato in una chilometrica intervista rilasciata a Tuttosport. Ecco le dichiarazioni salienti, raccolte dai colleghi del quotidiano torinese Vittorio Oreggia e Guido Vaciago:

"CONFIDIAMO IN UN PASSO FALSO DEL MILAN" - "In questo weekend c'è lo snodo campionato? Dalla sua il Milan ha la continuità, ma ha un impegno molto importante con Montella e noi, logicamente, confidiamo sempre su un passo falso per recuperare punti".


"DE LAURENTIIS CINEMATOGRAFICO. IL CALCIO ITALIANO VA RIFORMATO, AGNELLI LAVORA PER MIGLIORARLO" - "Come giudico De Laurentiis? Rappresenta a pieno la napoletanità: grande temperamento e creatività. Lo definirei cinematografico, nel senso che ha portato idee e modi di fare del suo mondo nel nostro. E, visti i risultati, bisogna dargli ragione. Lui ragiona su logiche molto economiche e poco meritocratiche: per lui, vado a naso, il Chievo non ha ragione di esistere perché non porta ricchezza al sistema. E una concezione americana e non so se in Italia si può realizzare. Certo, il nostro calcio ha bisogno di riforme e Andrea Agnelli sta lavorando in questa direzione. Siamo per la riduzione a 18 squadre, per esempio".


"CAVANI? NON MI DISPIACEREBBE..." - "Che giocatore ruberei al Napoli? Hanno tanti, ottimi giocatori... Se Cavani lì davanti mi dispiacerebbe? Certamente no... (sorride)".


"CONTE NON LOGORA I GIOCATORI" - Come affrontare il doppio impegno campionato-Champions? Bisogna allenarsi mentalmente a convivere con questa realtà. E' una questione psicofisica e, secondo me, Conte sarà bravo a gestire la situazione. E poi, logicamente, bisognerà mettere a sua disposizione un organico adeguato per operare un turnover senza perdere competitività. Se c'è il rischio che Conte sprema troppo i giocatori? Assolutamente no. Conte li allena, non li logora. L'intensità delle sue sedute di lavoro prepara molto meglio i giocatori allo stress della gara, quello che spesso è alla base degli infortuni".

"GLI ARBITRI? PAGHIAMO ANCORA LE SCORIE DI CALCIOPOLI" - "Diventa sempre più difficile dare un rigore alla Juventus? Non lo so, ma voglio chiarire: noi nelle scorse settimane non volevamo mettere le mani avanti per ottenere vantaggi nei match successivi. Volevamo puntualizzare una situazione anomala. Purtroppo c'è la sensazione che qualche volta manchi serenità da parte di chi arbitra la Juve: le scorie di Calciopoli sono ancora lì".

"NON VEDO COMPLOTTI MEDIATICI" - "Media contro la Juve? Casi isolati, non vedo complotti mediatici. I tifosi ne vedono parecchi? Se è per questo anche quelli di Milan e Inter. Fa giustamente parte dellessere tifoso".


"GIGI PUO' STARE ALLA JUVE QUANTO VUOLE" - "Buffon va in scadenza nel 2013? Gigi può stare alla Juve quanto vuole, incarna un forte sentimento di juventinità e non ci sono ostacoli. Lui sa che la società lo stima e basta uno sguardo. Al momento opportuno ci siederemo intorno a un tavolo per firmare. Se sarà un problema di soldi? Non credo proprio. Se ci aspettiamo da Buffon un video in cui annuncia la firma in bianco? Sa che non è necessario nemmeno parlarci...".


"DEL PIERO? AGNELLI E' STATO CHIARO" - "Con Del Piero cosa succederà? Se ne è discusso fin troppo. E mi pare che quello che ha detto Agnelli sia chiaro ed esplicito...".

"TEVEZ? SIAMO ATTENTI..." - "Se possiamo permetterci Tevez? Il sistema calcio Italia, alla luce della crisi generale, non è in grado di portare nel nostro campionato un giocatore che costa 30/40 milioni di cartellino e ha un ingaggio di 7/8. Nessun club può sostenere una spesa del genere. Con Tevez avremmo già vinto lo scudetto? Il Milan ha Ibra? Ma il Milan colse un'occasione particolare, con Ibra che era entrato in conflitto con il Barcellona. E lo ha ingaggiato attraverso la formula del prestito. Ecco, quella è stata un'operazione di grande abilità: se capitasse a noi un'occasione di questo genere non la lasceremmo sfuggire. Se Tevez potrebbe essere una situazione del genere? Può darsi... E una situazione complessa, noi siamo attenti. Prima di tutto bisogna capire qual è il parere di Conte, perché anche un campione deve inserirsi nella tipologia del suo gioco e possedere certe caratteristiche umane".


"CI MIGLIOREREMO IN OGNI REPARTO" - "Volare bassi sul mercato? Assolutamente no. Volare bassi, no. Partiamo dal presupposto che possiamo e dobbiamo migliorarci ancora e lo faremo in ogni reparto con almeno un innesto. Se rimane la speranza di arrivare a un fenomeno? Tutto può tramutarsi in realtà. Noi oggi pensiamo in grande e l'obiettivo che ci porremo sarà importante. Ma un conto è pensare in grande, un altro è promettere. L'unica promessa che posso fare adesso è che ci miglioreremo di sicuro e lo faremo in ogni reparto".

"LAVEZZI? PRESTO PER FARE NOMI" - "Se 31 milioni per Lavezzi sono esagerati? E la sua clausola, quindi è il suo prezzo. Anche perché a compratori russi o inglesi si possono chiedere quelle cifre. Se si adatterebbe al modulo di Conte? E prematuro focalizzare l'attenzione su un nome specifico. Noi abbiamo dei profili di giocatori che possono essere utilizzati nel modulo di Conte, ma è presto per parlarne".

"CONFERMEREMO L'80% DELLA ROSA. FAREMO ACQUISTI DI QUALITA'" - Come funziona la macchina del mercato Juve? «L'anno scorso e quello prima, nei quali dovevamo ricostruire l'organico e quindi chiudere parecchi acquisti, procedevamo in modo molto analitico. Paratici aveva costruito dei campetti, che sono un mio vecchio metodo, in cui ci sono i giocatori sul mercato ruolo per ruolo. Per esempio: nella casella del terzino sinistro ci sono i sei/sette nomi, dal più forte in giù e così diventa più facile valutare come agire. Quest'anno sarà diverso perché confermeremo l80% della rosa e gli acquisti saranno più mirati. Dalla quantità si è passati alla qualità: ora è il momento della perfezione. Non abbiamo bisogno di elenchi. Quanto incide Conte nelle scelte? Tanto. Ma spieghiamoci una volta per tutte: non esiste Conte da una parte e la società dall'altra. Noi non facciamo nulla senza l'imprimatur dellallenatore, come d'altronde nessun grande club. A volte il tecnico segnala dei nomi perché li conosce, altre volte fornisce dei profili. Poi la società deve fare le valutazioni sul prezzo e non solo.... Noi abbiamo un gruppo sano, non ci sono teste matte, neppure una. Per cui bisogna sempre andare a conoscere bene la persona, per evitare brutte sorprese. Noi siamo orgogliosi del nostro modello di riferimento che consta in una società con le idee chiare sul mercato e di un tecnico vincente che riesce a valorizzare al massimo le risorse attraverso una metodologia e una precisa cultura del lavoro. Oggi abbiamo un gruppo che segue ciecamente quello che l'allenatore dice o vuole, che significa farsi un mazzo così e allenarsi in maniera costante. Se cè qualcuno che non si applica, rischia di non inserirsi. E poi: se sbagli il giocatore da 5 milioni puoi fartene una ragione, se sbagli Tevez che te ne costa 100 sei morto! Bisogna stare molto attenti. Se arriveranno giocatori dal nome magari non altisonante però funzionali al gioco di Conte? Il ragionamento più o meno è quello. E resta l'obiettivo di migliorarci in ogni reparto".

"PERDERE CONTE? VALE IL DISCORSO DI BUFFON" -  La grande stella della Juventus è Antonio Conte? Beh, lui ha saputo conquistarsi i tifosi con grande carisma. Se c'è il rischio di perderlo? Piace al Tottenham? Non penso proprio. Vale il discorso di Buffon. Se lui chiede delle garanzie tecniche per la Champions? C'è un piano industriale che tiene conto del fatto che la Juventus deve resistere ad alto livello in tutte le competizioni. Io sono convinto che per vincere non sia indispensabile il solista, ma la coralità. E sotto questo aspetto noi siamo avviati molto bene perché Conte ha modellato un sistema di calcio che è più orientato alla coralità che al singolo".

"DOBBIAMO ACQUISIRE L'ARROGANZA DEL MILAN" - "Quanto è ancora distante il Milan? Questanno abbiamo compiuto dei passi da gigante. Quello che i rossoneri hanno in più è un gruppo di giocatori di grande esperienza, che ha vinto molto. Hanno quella sicurezza, quel tipo di arroganza che deriva dal fatto di essere temuti dagli avversari. Il Milan oggi è più temutO di noi e noi dobbiamo arrivare a essere temuti come il Milan".

"NULLA DA INVIDIARE AL NAPOLI" - "Il Napoli conta su un gruppo che lavora insieme da tre anni, ma il nostro non ha nulla da invidiare a parte questo".

"ECCO PERCHE' NON FACCIAMO AFFARI IN SUDAMERICA..." - Perchè non chiudiamo grandi operazioni in Sudamerica? Domanda: chi è quel giocatore sudamericano che negli ultimi cinque anni è riuscito a imporsi in uno dei primi quattro club italiani? Sono pochissimi gli esempi... Noi in Sud America ci siamo e teniamo docchio molti talenti. Però non siamo nelle condizioni di fare una scommessa su un campioncino da 15 milioni. Quando avremmo completato tutta la rosa potremmo anche fare dei ragionamenti del genere".

"UN VICE-PIRLO NON ESISTE" - "Se il vice-Pirlo è un dilemma che ci rode? Sì e siamo giunti a una conclusione condivisa da tutti: non esiste un vice Pirlo, perché Pirlo è Pirlo, unico nel suo genere. Quindi dovremmo cercare di rafforzare il centrocampo in generale, senza l'ossessione di trovare un altro Pirlo".


"IMMOBILE DEVE FARSI LE OSSA" - "Immobile? Lo vedremo, ma non l'anno prossimo. Deve farsi le ossa in provincia, è meglio anche per lui".

"VENDEREMO MELO" - "Se Felipe Melo si riuscirà a vendere? Certamente sì".

"KRASIC NON CONGENIALE AL GIOCO DI CONTE" - "Cosa è successo a Krasic? Krasic è un ottimo giocatore, diciamo che non è congeniale al tipo di gioco di Conte. Questo può aver innescato un'involuzione psicologica, ma le qualità rimangono: deve solo rilanciarsi".


"CHE FASCINO LA JUVE, VORREI RESTARE A VITA" - "Se dopo quasi due anni in bianconero, mi sento juventino? Sono un professionista ed è chiaro che tutte le mie energie sono sempre per il mio club. Certo la Juventus ha un fascino particolare e devo confessare di essere molto orgoglioso di essere qui e mi piacerebbe restarci a vita".
 

 
 
 

     

 

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