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Messaggi del 06/04/2012

Oggi come ieri: i pennivendoli vogliono un’altra Farsopoli!

Post n°5856 pubblicato il 06 Aprile 2012 da nadir63l
 

Immagine IPB


di A. Staffieri


Ha dell’incredibile quello che sta accadendo, inopportunamente e con l’unico obiettivo di destabilizzare l’ambiente, intorno alla Juventus nelle ultime settimane per quel che riguarda lo scandalo del ‘calcioscommesse’.
No, a differenza di Napoli, Inter, Milan, Roma e Lazio, non ci sono partite della Juve sotto inchiesta o con dei ‘punti interrogativi’ (figuriamoci, i media anti-juventini -praticamente tutti- ci sarebbero andati a nozze con una notizia del genere); ma appena salta fuori da intercettazioni o interrogatori il nome di qualche tesserato Juventino, ecco partire la solita ‘campagna denigratoria a prescindere’, senza che ci sia traccia di prove a supporto di un possibile coinvolgimento.

Tutto parte da Andrea Masiello che, da quanto riferisce la
‘gazzetta dello sport’, in un interrogatorio avrebbe fatto mettere a verbale le seguenti dichiarazioni: «De Tullio ci propose di alterare la sfida con un Over. Ne avevo parlato, negli spogliatoi, con Belmonte, Salvatore Masiello, Bonucci e Parisi. Si erano mostrati disponibili. Salvatore Masiello telefonò a Pepe per tentare di coinvolgerlo nella combine, ma ci fu un rifiuto. Dopo il 3-3 sono andato nel ristorante di De Tullio per avere 8 mila euro, frutto della scommesse. Duemila li ho dati a Iacovelli.»
Peccato che Bonucci, davanti ai PM, abbia risposto così: «le accuse sono assolutamente false. Nessuno mi ha mai parlato di combine. Non so assolutamente nulla di queste cose. Nella settimana della gara con l’Udinese fino al giovedì ero in ritiro con la Nazionale.» Di Pepe, invece non sappiamo niente. Se ci fu il rifiuto dell’ala attualmente alla Juventus, perché Andrea Masiello (o la gazzetta) non ci fa sapere tramite quali altri giocatori sia stata combinata la partita? Possibile che non ci siano riscontri riguardo un’omissione di denuncia di Pepe? Cosa ci vuole, da parte della procura, a controllare se la chiamata tra Salatore Masiello e Pepe ci sia stata davvero? Se c’è stata davvero, perché Pepe non è iscritto nel registro degli indagati? Se ci sono tutti questi interrogativi, come mai i media nazionali hanno dedicato a questa vicenda decine di articoli, cercando di mettere in cattiva luce sia Pepe che Bonucci, dando in pasto all’opinione pubblica i loro nomi (ribadisco, senza che siano indagati) collegati a questa vicenda? Ma andiamo avanti…

Poi è stato il turno di Cristian Stellini, attualmente nello staff tecnico di Antonio Conte. Diverse testate giornalistiche hanno pubblicato un’intercettazione che l’ha visto coinvolto (assieme a Marco Esposito, suo ex-compagno di squadra), travisando totalmente il senso delle parole dell’ex difensore del Bari. ‘Il Fatto Quotidiano’, ad esempio, sceglie un titolo roboante: “Stellini al telefono svela tutti i retroscena delle truffe”, e nell’articolo viene aggiunto “non è indagato ma, per la sua omertà, rischia una lunga squalifica”.
Ma vediamo
cosa ha detto davvero Stellini, a cominciare da quando parlava di Albertini, all’epoca Presidente dell’Associazione Italiana Calciatori: «Ci illustrava qual è la situazione in giro e riguardo alle scommesse diceva: “Guardate che nei Paesi dell’Est scommettono 600 milioni di euro tutti i weekend sui campionati europei; state attenti, non scommettete perché abbiamo delle relazioni che dicono che molti giocatori scommettono. State attenti, ditelo ai vostri compagni…”. Ad Albertini io quel giorno gliel’ho detto: “Tu che cosa fai per tutelare questo tipo di situazioni? Tu vieni qua e dici non scommettete. I giocatori non è che vanno a scommettere, però vivono pressioni di gente che dice dovete fare pareggio perché altrimenti vi ammazziamo di botte”».
Clamoroso! Stellini, dinnanzi ad Albertini, oggi dirigente in FIGC, denunciò possibili pressioni dall’esterno (perché dell’interno non ne sapeva niente, ma di questo ne parleremo poi), di fronte a decine di testimoni. Ma allora perché non fu ascoltato? E’ possibile tacciare un uomo di omertà quando nella stessa intercettazione per cui viene accusato, è esplicito che lui abbia denunciato una determinata situazione che avrebbe potuto verificarsi?
Continuiamo prendendo in oggetto un altro stralcio, mentre, parlando sempre con Esposito, ricorda un episodio che lo riguardò direttamente: «L’anno prima, tu non c’eri a Bari, noi giochiamo a Genova, Bari-Genoa… Arriva uno e mi dice: “In tutta Italia mi dicono che voi fate così”. Io gli dico: “Guarda che non è vero niente, io non so niente, e quindi...”. “Però sai, visto che ormai la voce si è sparsa in giro, tutta Bari ha deciso di scommettere”… Che ca*zo me ne frega. E lui mi disse: “Dovete fare un favore, qua c’è gente che ha messo tanti soldi, faccia la cortesia”. Io gli dissi: “Guarda, l’unica cortesia che posso fare è che se puoi togliere i soldi che hai messo toglili, perché noi giocheremo una partita per vincere”. La partita finì 3 a 0. Noi giustamente abbiamo giocato per vincere, però vedi che qualcuno ci ha provato, e io dico che se oggi ci prova uno, domani ci prova un altro. Metti che trovi il giocatore in difficoltà che ci sta una volta, poi dopo sei nella merda.»
Sarà, ma non sembrano assolutamente parole di un giocatore che sapesse di eventuali combine, anzi. Nonostante quel che “si diceva in giro”, il Bari vinse quella partita 3-0.
Io dico che Stellini è solo una vittima di questo sistema, ma ai media fa comodo colpevolizzare quest’Uomo poiché ahilui (dispiace dirlo) è un tesserato Juventus, almeno così fanno apparire.

Se pensavamo che con Stellini si fosse toccato il fondo, beh…ci sbagliavamo. Infatti è notizia delle ultime ore, almeno secondo i soliti organi di dis-informazione (e i riferimenti a gazzetta e mediaset non sono affatto casuali), un coinvolgimento di “Antonio Conte nel polverone del calcioscommesse”, o almeno così determinati e subdoli “articoli” (o presunti tali) vogliono far sembrare ai tre quarti d’Italia rigorosamente anti-juventina.
TGCOM24 (gruppo mediaset), ad esempio, nel suo articolo commenta in questo modo l’intercettazione (che analizzeremo tra qualche riga) che chiamerebbe in causa l’attuale allenatore della Juve: “I magistrati stanno indagando per capire quindi se Conte è imputabile del reato di omessa denuncia o avesse un ruolo più diretto.”
Sì, avete letto bene, per Conte può essere imputabile il reato di “omessa denuncia” e si sta indagando per capire se “avesse un ruolo più diretto”. Insomma, per l’allenatore della Juve, neanche lui indagato (al pari di Bonucci, Pepe e Stellini), secondo TGCOM24 non esiste la possibilità d’innocenza! E’ Juventino, è colpevole!
Non è da meno la
gazzetta dello sport (ancora?!) che racconta, tramite il suo inviato Francesco Ceniti (corre voce che sia amico di Galdi, nonché anti-juventino fino al midollo…dettagli), come è finito il nome di Antonio Conte in questa vicenda: “Un anonimo, ben informato, ha inviato al procuratore Antonio Laudati uno stralcio delle carte in mano agli inquirenti lombardi che riguarda Conte”.
Logico, non trovate? Un anonimo (già qui comincia a crollare la credibilità delle accuse), sicuramente “ben informato” (per gettare fango addosso ad un tesserato Juve deve essere per forza “ben informato”; altrimenti come farebbero ad esserne così certi in gazzetta?!), ha ‘chiesto’ approfondimenti riguardo un eventuale interessamento di Conte nella vicenda…
Ma qual è
l’intercettazione-scandalo, non trascritta ma riassunta in un verbale, che inchioderebbe il Mister bianconero? E’ presto detto: “Bellavista chiede a Raimondo se può contattare Conte, l'allenatore del Siena, per sapere se sia ‘contattabile’ per la partita. Raimondo dice che proverà a chiamarlo e gli farà sapere”. La risposta arriva il giorno dopo. “Raimondo - è scritto nel verbale - informa Bellavista di non esser riuscito a contattare Conte e di avergli inviato un messaggio”. A quel punto l'ex giocatore del Bari “chiede di provare con Giorgio (Perinetti, all'epoca direttore generale del Siena)” ma Raimondo “dice di no e consiglia di provare con Fagiano (all'epoca direttore sportivo del Siena)”. “Bellavista - conclude la squadra mobile - gli dice di provare”.
Sacrilegio! Bellavista e un certo Raimondo chiamano in causa Conte, ma l’allenatore non risponde. Entra in gioco un sms che, di fatto, si trasformerebbe nella pietra dello scandalo: perché Conte non ha denunciato quel che sapeva (e lui sapeva sicuramente, dato che gli è stato inviato l’sms)? E’ questa la domanda rimbombata nella mente dei Farsopolari DOC.
Sono molto più logiche, penso, le domande che son venute (direi anche con un processo automatico) a me, così come a molte altre persone che non ci stanno a farsi prendere in giro da articolo da quattro soldi: ma si sa se questo fantomatico sms è stato inviato davvero? Se sì, cosa c’era scritto? Sicuri che ci fossero riferimenti a combine? Semplicemente, sicuri che in base a questa robetta Conte fosse a conoscenza di eventuali incontri truccati? Mi sembra chiaro di no.
Allora perché certi media si sono accaniti con tanta foga per un qualcosa che è tutt’altro che dimostrato, pubblicando con luna leggerezza inaudita articoli con il solo apparente scopo di destabilizzare e diffamare individui che lavorano, guarda caso, per la società Juventus? Inutile dilungarmi ulteriormente, la risposta è già nel titolo.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2210


 
 
 

AGNELLI integrale: "Conte persona integra e leale.

Post n°5855 pubblicato il 06 Aprile 2012 da nadir63l
 

Auspico che la Finale di Coppa Italia sia una grande festa, stop alle tensioni. Anticipi e posticipi, non solleviamo casi che non esistono. Siglata partnership triennale con Jeep"

© foto di Alberto Fornasari

C'è grande attesa per la doppia conferenza stampa annunciata ieri dalla Juventus. Alle 9 di stamattina sarà il presidente Andrea Agnelli ad incontrare i giornalisti allo Juventus Center di Vinovo. Il numero uno della società bianconera dovrebbe annunciare il nome del nuovo sponsor: si parla di un'azienda del Gruppo Fiat, la Chrysler, che farebbe campeggiare sulla maglia bianconera lo storico marchio "Jeep".
Non si esclude, però, che Agnelli possa intervenire anche a difesa di Antonio Conte dopo il suo indiretto coinvolgimento nel calcioscommesse a causa di un sms che Bellavista avrebbe voluto gli fosse recapitato per eventuali informazioni su Siena-Sassuolo. Il tecnico bianconero, probabilmente, parlerà anche di questa vicenda nella conferenza della vigilia di Palermo-Juventus, in programma alle 10. Segui le dirette su TuttoJuve.com.

DIRETTA

ANDREA AGNELLI:
"Signori, buongiorno. E' un piacere avervi qua oggi e vi ringrazio per essere venuti qua a quest'ora del mattino. Io volevo solo affrontare velocemente tre temi d'attualità, prima di passare al tema per il quale vi abbiamo convocato qui oggi.  Tre temi d'attualità che vi elenco in ordine cronologico: da un lato volevo fare una velocissima riflessione su quelle che sono le attività d'indagine in corso da parte delle procure di Cremona e Bari. Sappiamo perfettamente che quando c'è un lavoro della magistratura, bisogna attendere il termine del lavoro per poter trarre delle conclusioni, però ci tenevo a sottolineare qui, in questo momento, che le conclusioni che andranno tratte al termine dei lavori delle magistrature di Cremona e Bari, sarà una riflessione che dovrà fare il sistema del calcio, in quanto l'attività che stanno portando avanti le procure è un'attività che tocca una delle piaghe dello sport a livello professionistico ed in particolare del calcio di alto livello. Ciononostante, non siamo insensibili alle dinamiche che avvengono nell'attività delle procure e quindi il fatto che vengano fatti esposti anonimi che vanno a toccare alcuni nostri tesserati non ci lascia indifferenti, ci lascia assolutamente vigili su quelle che sono le attività. Una cosa ci tenevo a sottolineare: che io conosco il nostro allenatore Antonio Conte da una ventina d'anni circa, e se è vero come è vero che ha alcuni difetti, ci tengo a confermare che due sono i valori che ha: è una persona integra ed è una persona assolutamente leale, quindi quelle che sono le sensazioni, sono sensazioni sgradevoli, ma che affronteremo se e quando sarà il caso. In seconda battuta la finale di Coppa Italia di Roma: si sta parlando molto... le dinamiche organizzative, si legge molto all'interno dei blog più o meno informati di un clima di tensione che si sta proponendo per questa partita. Io vorrei cercare di spegnere fin da subito questo tipo di tensioni, perchè quella partita deve essere una festa, dove si affrontano due delle principali squadre del campionato italiano, due squadre che mancano da una finale da parecchio tempo e quindi il mio auspicio, ma credo di poter interpretare il pensiero anche del presidente De Laurentiis, è quello che ci sia una grandissima festa a Roma, dove si andrà in campo e vincerà il migliore. Il terzo punto: vorrei evitare che sul nascere ci siano delle polemiche in quanto ieri la Lega ha deliberato quelli che sono gli anticipi e posticipi per gli ultimi turni e stiamo creando delle problematiche che non esistono. Noi abbiamo dei contratti da rispettare, in quanto abbiamo firmato con Sky e con Mediaset. Il fatto della contemporaneità o meno dell'ultima partita, vi volevo informare che noi già ieri abbiamo sentito la Lega che ci ha dato tutte le garanzie del caso: nel caso si arrivasse alla penultima di campionato con ancora un risultato in ballo, con le squadre che stanno giocando per un risultato, ci sarà la contemporaneità. Quindi cerchiamo di non creare casi dove non ce n'è bisogno perchè abbiamo già abbastanza polemiche nel mondo del calcio. Ma il motivo per il quale vi ho convocato - e sono estremamente felice di avere alla mia destra e alla mia sinistra John e l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne -, è per la presentazione di una partnership che la Juventus ha siglato questa mattina con uno dei più prestigiosi brand d'automotive al mondo ed è il marchio Jeep. Quindi è con estremo orgoglio e con estremo piacere che siamo qua oggi ad annunciarvi questa partnership, che sarà una partnership triennale. Una partnership che riflette anche quelli che sono i valori del lavoro che è stato fatto in questi due anni da parte della società tutta, un lavoro di ristrutturazione molto importante che ha visto dare i suoi frutti o comincia a vedere i suoi frutti sul  lavoro in campo da parte del mister Antonio Conte e dei ragazzi; quindi un lavoro che va attribuito soprattutto a loro, ma non vanno dimenticate le componenti sportive, da Marotta a Paratici, a Nedved, a Gianni Rossi per quanto riguarda il settore giovanile, in quanto c'è un lavoro di profonda trasformazione che è in atto da due anni e che sta continuando ad andare avanti. Ma è anche l'altro lato della squadra, la parte della società, che sta lavorando duramente per riposizionare Juventus dove le compete e alla Juventus le competono i vertici. Oggi questo lavoro raggiunge una tappa importante con l'annuncio dello sponsor per le stagioni 2012/13, 2013/14, 2014/15. Un accordo che ha visto il gruppo Fiat cogliere un'opportunità, ma mi preme sottolineare il lavoro dell'area commerciale, con il direttore Francesco Calvo e il responsabile delle partnership Giorgio Ricci, che hanno portato avanti una serie di trattative anche con altri sponsor, ma alla fine la volontà di scegliere la maglia Juventus è stata una volontà fortemente manifestata da parte del guppo Fiat e siamo estremamente orgogliosi di questo. E' un accordo che porta la Juventus dove le compete, come vi dicevo. Un accordo che riporta la Juventus ai vertici delle classifiche del valore del brand, in quanto l'accordo che firmiamo oggi ha un valore di 35 milioni sul triennio, più la fornitura di auto, quindi ci posiziona come primi in Italia per valore della maglia e ci riporta nella top ten in Europa, dove la Juventus vuole essere. Jeep, vi dicevo, è un prestigioso marchio americano che arriva sulle maglie italiane, quindi per noi è un motivo di estremo orgoglio. Sulle nostre maglie, accanto ad un marchio storico, Nike, ci sarà appunto Jeep, quindi io, spiegare, i valori di Nike e Jeep... sono due marchi globali, sono due marchi prestigiosi. Adesso spetta a noi, continuare sul campo per essere all'altezza dei marchi che portiamo in giro. Io volevo da ultimo ringraziare ancora una volta John e Sergio per aver creduto nella Juventus".

Spazio alle domande dei giornalisti

Che influenza ha l'accordo con Jeep nel calciomercato?
AGNELLI:
"Diciamo che se dovessi riprendere le parole che ha detto John, il marchio Jeep è una squadra integrale; se penso a chi può essere un nostro giocatore a trazione integrale, penso a Vidal, quindi penso a giocatori come lui. Questo se vogliamo fare un parallelo tra la potenza del prodotto e l'equivalente in campo. Altrimenti non posso far altro che ricordare che l'accordo di sponsorizzazione è un un accordo che cerchiamo all'interno del nostro piano industriale, quindi non andrei a fare dei collegamenti diretti, tra quello che è l'accordo che sigliamo oggi e quelle che sono le attività di calciomercato. Noi abbiamo un piano che è pluriennale e quelli che sono gli interventi da fare sul mercato sono sostanzialmente definiti. Quella che è la nostra capacità di fuoco, come la chiamo io, è definita da un piano che è stato approvato più di un anno fa o  circa un anno fa".

Come si inserisce questo accordo rispetto al discorso dello stadio? Si parla nel comunicato di eventuali altre partnership...
AGNELLI:
"Questa è una strategia commerciale ad ampio raggio. I nostri due sponsor principali saranno chiaramente dal primo luglio di quest'anno Jeep e Nike. L'accordo dello stadio è un accordo che è stato ceduto nell'accordo quadro con Sportfive e in questo momento sappiamo che ci sono tutta una serie di trattative in corso, ma non abbiamo ancora niente di concreto". 

Manca un mese e mezzo alla fine del campionato. E' una corsa a due Milan-Juventus. Quali sono le sensazioni?
AGNELLI:
"Intanto è un motivo di orgoglio essere a questo punto della stagione a soli due punti  da chi ci precede ed è il favorito alla vittoria finale indiscusso. Sono i campioni d'Italia in carica, quindi da questo punto di vista anche il mister ha sempre detto che avrebbe preferito giocare la Champions League perchè dà tutta una serie di stimoli. Noi abbiamo fatto un lavoro che ci rende estremamente orgogliosi e gran parte di questo merito della stagione in corso va dato al mister Antonio Conte. Oggi, siamo a otto giornate dalla fine, e siamo a due punti di distacco dalla prima, giocheremo serenamente tutte le partite, sapendo che abbiamo un sogno da poter raggiungere ma consapevoli anche di quello che era il punto di partenza. Il punto di partenza era sicuramente un altro, in quanto tutti voi indicavate non una, non due, non tre, ma forse anche quattro-cinque squadre superiori alla nostra. Quindi i giudizi che voi date oggi devono assolutamente riflettere quelli che erano i giudizi che davate ad agosto".

Se doveste vincere lo scudetto, appena sopra il marchio Jeep, ci sarebbe spazio anche per la terza stella?
AGNELLI:
"Come tu ben sai, è abitudine della casa porsi eventuali problemi quando si creano. Noi oggi non abbiamo questo problema e non andiamo a fare ipotesi di questo tipo".

Tornando in Champions League, c'è la possibilità di sforare un determinato tetto economico ed andare a prendere quel top player che può fare la differenza?
AGNELLI:
"Io l'ho sempre detto. Noi dobbiamo ragionare...non è 'il', 'un', 'dei'. Io farei un passo indietro e guarderei quello che è il vero valore aggiunto di quest'anno: è la squadra, gestita al meglio da Conte.  Dopodichè sono ormai due anni che mi sentite parlare di  capacità di fuoco, che è la somma tra le retribuzioni al personale tesserato e gli ammortamenti. E' una somma importante: l'anno scorso avevamo dato una cifra e ci eravamo detti che eravamo i sesti in Europa. Adesso abbiamo un paio di realtà sul mercato in più che hanno delle potenzialità importanti, penso al Manchester City e al Psg. Se non siamo sesti, diciamo che siamo noni, siamo sempre nella top ten d'Europa. Il mix di come questa capacità di fuoco viene impiegata, sta al gruppo tecnico, da Marotta a Conte, valutare qual è il modo migliore per integrarla. In quella capacità di fuoco c'è spazio per moltissime e diverse soluzioni".

 
 
 

     

 

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