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Il calcioscommesse delle opportunità...

di P. Cicconofri

Era prevedibile ma ha veramente dell’incredibile il nuovo gioco che le grandi deluse di questa stagione stanno cercando di vincere.
Non ha nulla di nobile, non riguarda le vittorie conseguite sul campo, ma è la solita occasione offerta dallo scandalo di turno - per inciso quello del calcio scommesse - per rinfrancare una stagione deludente.
Ed ecco che man mano che si avviano a conclusione le inchieste, con le solite anticipazioni diffuse ad arte a mezzo stampa grazie a qualche imbeccate delle procure, iniziano i calcoli delle opportunità di vedere riscritta la classifica a tavolino, con tifosi a seguito a tifare virtualmente per un piazzamento.

I supporters nerazzurri sperano ancora una volta di conquistare un posto champions, ovviamente sulla carta. Titola infatti un articolo pubblicato da fcinternews.it: “Terzo posto, decidono le inchieste? Tanti club rischiano, l'Inter è serena”.
Varriale, giornalista sportivo, intervistato da Radio Goal si espone sul Napoli: "Il Napoli si trova nella condizione psicologica ottimale. La classifica di questo campionato a fine stagione sarà completamente sconvolta. Questa settimana ha fatto si che il Napoli recuperasse un pò fisicamente. Il terzo posto è lontano, ma visto il caos del calcioscommesse niente è compromesso. Bisognerà valutare caso per caso. Sono abbastanza certo che verrà applicata la responsabilità oggettiva."
Un’opportunità da sfruttare. Un’occasione per rinfrancare la delusione del campo. Questo è quello che traspare chiaramente dalle sue parole.

Argomento quello del calcioscommesse che sarà affrontato anche dal prossimo consiglio di Lega che presenta all’ordine del giorno il seguente punto: «Porre in discussione una nuova definizione del principio della responsabilità oggettiva delle società sportive», richiesto proprio dalle 8 società che casualmente sono anche direttamente coinvolte: Atalanta, Bologna, Cesena, Genoa, Lecce, Novara, Parma e Siena.
Hanno paura, temono penalizzazioni e abituate come sono a confrontarsi con una giustizia sportiva che non da certezza sull'applicazione di norme e regolamenti, cercano di superare il problema eliminando il rischio o modificando quel cavillo che potrebbe creare qualche problemino…

Petrucci dal canto suo si complimenta con i magistrati che stanno seguendo le varie inchieste e si spinge ad affermare che «il decisionismo serve in momenti come questi», lanciando un monito verso chi spera di mitigare il caposaldo della responsabilità oggettiva. Decisionismo ad orologeria come ci hanno abituato, per mettere qualche toppa ad un scandalo così eclatante, forse uscito dai confini del gestibiles enza fare troppo rumore…

E’ intervenuto anche il Ministro dello Sport Gnudi affermando che il «Nostro sport é sano ma ci sono sempre delle mele marce”. » Un'affermazione che non lascia dubbi: non sa di cosa sta parlando, anche perchè dichiarazioni di circostanza non possono essere così decontestualizzate dalla realtà che volenti o nolenti è sotto gli occhi di tutti...

C’è anche chi come Ruggiero Palombo cerca un pentito, il nuovo Nucini del calcioscomesse. Scrive infatti che la queste «Strategie non aiutano la ricerca della verità. Per quella ci vorrebbero dei pentiti “veri”» .
Il moralismo di chi condiziona l'opinione pubblica non finisce mai di operare evidentemente...

Visto che dal 2006 è stato solo un susseguirsi di scandali, possiamo affermare con certezza che calciopoli non è servito a niente se non per condannare la Juve. Niente di "migliore" o più "pulito" è stato offerto dal mondo sportivo; nessun riscatto e nessuna crescita ma solo una lenta discesa nel fango che piano piano ha sporcato anche quello che una stampa amica cercava di lucidare ogni giorno per farlo brillare ancor più...
Leggere che il mostro di turno viene nuovamente sbattuto in prima pagina per dichiarazioni “de relato” e che la procura lavora sul “sentito dire” è come rivivere ancora una volta l’ingiustizia di calciopoli

Un nuovo scandalo che nasce e sarà presumibilmente chiuso sempre dallo stesso governo del calcio, dalla stessa giustizia sportiva. A cosa servirà e chi ne trarrà vantaggio questa volta?
Io qualche idea la sto maturando…..

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2223

TREZEGUET: "Del Piero ancora importante e decisivo.

 Antonio sta facendo benissimo, la Juve tornerà a vincere e ad essere il club più forte d'Italia. Festa d'addio? Un sogno, Andrea me lo ha promesso"

© foto di Federico de luca

L'ex indimenticato fuoriclasse della Juventus, David Trezeguet, attualmente in forza al River Plate, è tornato a parlare della sua amata Vecchia Signora ai microfoni di SkySport24. Nel corso dell'intervista l'attaccante franco-argentino ha speso bellissime parole anche per il suo vecchio compagno di tante battaglie, Alessandro Del Piero, e per i tifosi bianconeri. TuttoJuve.com ha riportato integralmente le sue dichiarazioni:

"SODDISFATTO DELL'ESPERIENZA AL RIVER" - "Ritorno al River? A livello personale sono molto soddisfatto di questa scelta, sono venuto con molta tranquillità, con molta voglia di fare bene. Mi sto guadagnando piano piano la fiducia piena dei miei compagni, della società e degli stessi tifosi. Per me è un obiettivo, un traguardo importantissimo e sono contento di questa scelta".  

"MESSI E' DI UN ALTRO PIANETA" - "Messi? Per me è diventato il giocatore più forte in tutto, perchè penso sia un giocatore di un altro pianeta per quello che ha fatto al Barcellona. Qua in Argentina lo aspettano ancora. Magari il pubblico argentino ha un parere diverso rispetto al pubblico spagnolo e mondiale".

"CONTE STA LAVORANDO BENISSIMO. LA JUVE TORNERA' A  VINCERE E AD ESSERE LA SQUADRA PIU' FORTE D'ITALIA" - "Conte? Antonio è uno che conosce bene la società, che conosce bene soprattutto la mentalità juventina e sta lavorando benissimo. Per questo io penso che con il tempo la Juve arriverà ai suoi traguardi, che erano quelli di vincere, tornare ad essere la squadra più forte in Italia  e sono sulla strada giusta. Sarebbe importante per la Juve da quest'anno vincere qualcosa e sono lì vicini. Sicuramente il Milan è una squadra che magari ha più esperienza, perchè ha vinto anche gli scudetti precedenti; è una squadra molto competitiva con delle individualità molto importanti, però io penso che anche l'entusiasmo faccia parte del calcio e penso che la Juve in questo senso sia meglio piazzata, perchè ha una voglia.... non so se superiore a quella del Milan, però sicuramente è lì, è vincente, ha voglia, ha tanti giovani, per quello che io penso e mi auguro che la Juve arrivi fino in fondo a vincere questo scudetto, che è importante per i giocatori e anche per i tifosi e la società".

"DEL PIERO ANCORA IMPORTANTE E DECISIVO" - "Alessandro è stata una persona molto importante per me e per la mia carriera. Abbiamo formato una coppia importante, che ha fatto la storia alla Juve. E' un professionista molto importante per il gruppo, un giocatore che non lo devo dire io, i numeri sono lì: ha dimostrato di essere il giocatore più importante della Juve e continua a dimostrarlo, perchè in quelle partite che ha fatto è stato decisivo. Non so se sarà l'ultimo o no con la Juve, però penso sia stato la bandiera più importante, che ha rappresentato di più la Juve".

"AVREI POTUTO DARE QUALCOSA IN PIU' AL NAPOLI, MA MAZZARRI..." - "Potevo passare al Napoli? Io al Napoli era un'idea molto bella, bella da giocare. Avevo parlato col presidente, che era d'accordo anche con il suo direttore sportivo. Poteva essere un'esperienza positiva per la piazza, visto che il Napoli doveva giocare campionato e Champions. E' una squadra che magari a livello europeo aveva poca esperienza ed io pensavo di portare quel qualcosa in più a una squadra fatta, a una squadra competitiva, a una squadra che poteva andare avanti in tutto, però dopo mi hanno comunicato che il suo allenatore non era d'accordo".

"FESTA D'ADDIO? UN SOGNO, ME LO HA PROMESSO ANDREA" - Festa d'addio con i tifosi della Juve? E' un sogno per me, un sogno concreto. Io ho già informato la Juve e mi piacerebbe. Me lo aveva chiesto Andrea Agnelli tempo fa, se volevo fare una partita d'addio, la società voleva fare una partita per dare l'addio alla gente, perchè non ho avuto la possibilità. Mi piacerebbe fare questa partita d'addio. Io spero che ci sarà il momento e il giorno di poter tornare  in Italia. Volevo salutare in maniera particolare e anche da lontano i tifosi juventini, che non ho ancora avuto la fortuna di poter salutare. Però lo farò, questo l'ho promesso, me lo ha promesso la Juve e spero che questo sogno arrivi prima o poi. Un grandissimo saluto a tutti gli italiani e a Sky".(redazione TuttoJuve.com)

Alla ricerca degli scudetti perduti

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Di Francesco (LuisitoMonti)

Da qualche giorno è più netta che mai la sensazione che la Juventus abbia lasciato qualche scudetto per strada.
Succede che una mattina qualche buontempone si alza dal letto e ne pretende un paio rimasti in cantina da un secolo o giù di lì, gridando di aver fatto una solenne scoperta che rivoluzionerà la storia e che la federazione italiana del giuoco del calcio è sempre stata la stessa e sempre lo sarà, concedendo o togliendo arbitrariamente gli scudetti alle povere squadre schiacciate dal suo tirannico tallone.

Gli scudetti in questione sono datati 1908 e 1909, che non sono la prima crisi all’interno del palazzo del pallone (nel 1904 la Juve aveva già rinunciato a giocare uno spareggio con il Milan perché, a suo dire, vessata dall’imposizione dell’allora Federazione Football), il che fa pensare al calcio di quell’epoca come tutt’altro che un mondo di autentici sportivi e disinteressati gentiluomini.
Il professionismo nel calcio esisteva già, non solo in Inghilterra, a Genova e Milano sponda rossonera sapevano perfettamente di cosa si trattasse, ma il caso, la “vergogna” sarebbe esplosa solo anni più tardi con il passaggio di Rosetta dalla Pro Vercelli alla Juve.
Ma nello specifico fu la presenza di giocatori stranieri nelle squadre più importanti il motivo del contendere.
Successe che si giocarono due campionati, uno considerato “italiano” e uno “federale” e la federazione riconobbe come valido soltanto il primo (a differenza del 1922 in cui le squadre scissioniste non si limitarono a ritirarsi ma formarono una loro Lega e dettero vita ad un campionato autonomo vinto ancora dalla Pro Vercelli).
Nel 1908 la Juventus tenne un atteggiamento ambiguo: dichiarò di volersi ritirare dal campionato italiano (avendo in squadra giocatori stranieri) poi invece vi prese parte fino all’eliminazione ad opera della Pro Vercelli e come annunciato disputò il campionato federale che si ridusse ad una sfida con l’Andrea Doria vinta al meglio delle tre partite.
Un atteggiamento che evidentemente è nel dna dei dirigenti della Juve e che Fabio Capello molti anni dopo, ma prima di venire ad allenarla, criticando il comportamento di Boniperti e Trapattoni definì “da gesuiti” alludendo al principio biblico del “non sappia la destra quello che fa la sinistra”, il paradigma della dissimulazione.

Quante analogie con la proprietà e la presidenza attuale !
In quegli anni non veniva assegnato uno scudetto da cucire sulla maglia ma un trofeo, una coppa da conservare per un anno e restituire sullo stile Coppa Rimet - Coppa del Mondo e la Juve si aggiudicò una Coppa Spensley (che il Milan imboscò) e una Coppa Buni (la quale spettava ai vincitori del campionato italiano, non più federale, 1909).
Se è vero che nel frattempo il giornale Tuttosport e la Panini (più oggi il Guerin) hanno chiesto l’assegnazione di quei due trofei alla Juve è vero anche che lo Spezia è riuscito a farsi assegnare un riconoscimento per il campionato di guerra 1944 vinto dalla squadra dei Vigili del Fuoco di stanza nella città del golfo.
Così com’è vero che uno storico del calcio di mia conoscenza di dichiarata appartenenza milanista (antijuventino, che ve lo dico a fare? dietro un rossonero si cela sempre un acerrimo nemico, due volte gesuiti) ha pubblicato un libro dal titolo: Palla Dapples, più che uno scudetto.
Andate se vi interessa a vedervi di cosa si trattava, io nel frattempo mi diverto a ricontare gli scudetti nel caso la FIGC decidesse di assegnare coppe Buni, Spensley, Dapples e i campionati vinti sotto l’organizzazione della federazione ginnastica (perché no ? dal 1893 al 1898 la federazione del calcio non esisteva).

Il Torino ne conterebbe 13 (a questo punto non vogliamo ridargli quello del 1927 ?), il Genoa 22, la Juventus 29 e il Milan 45.
Pretendere due coppe del nonno oggi vorrebbe dire creare le premesse per l’ennesimo miracolo italiano, dopo quelli a cui abbiamo già assistito compreso il 2006.

Se Allegri e Abete sono d’accordo noi forse fra un mese potremmo celebrare la terza stella ma gira e rigira sempre due ne mancano.
Chissà perché ma tutte le volte che accosto le parole Juventus e Scudetto per anagrammarle mi viene fuori sempre sorprendentemente la stessa: Fregatura.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2224

Moggi: "Calciopoli? Attendiamo esito appello, ma credo non ci siano problemi.

 Andrea deve farsi restituire i due scudetti. E su Del Piero..."

Nel corso del suo viaggio Dubai per la presentazione della quarta edizione di Globe Soccer e della nuova "Gea World Middle East", Luciano Moggi è stato premiato ed intervistato dai responsabili del sito arabo juventusmania.net. Ecco le sue dichiarazioni, trascritte da TuttoJuve.com:

Come vede la vicenda Calciopoli e quale sarà il futuro di Moggi?
"Il futuro di Moggi è legato adesso al processo, quindi aspetteremo gli esiti dell'appello. Ma credo che non ci siano problemi, perchè è già stato dimostrato ampiamente - semmai ce ne fosse il bisogno - l'innocenza".

Andrea Agnelli può riportare i due titoli alla Juve?
"Deve farli tornare, anche perchè per il campionato che è stato tolto alla Juve il tribunale ha dimostrato che era tutto regolare".

Quando prevede che questo avverrà?
"Loro hanno fatto un ricorso che avrà il suo tempo, però penso che nel giro di un anno possa decidersi tutto".

Elkann è sparito dalla circolazione. Cobolli ha accettato la serie B. E' possibile che qualcuno volesse mandare via Moggi dalla Juve?
"Sì, probabile (ride, ndr)".

Del Piero resta?
"Io mi auguro di sì, ma quello che è stato detto non corrisponde a quello che mi auguro io, perchè hanno detto che sarà l'ultimo anno di Del Piero".

La decisione di Agnelli di congedarlo in anticipo, non è stata un insulto a Del Piero?
"Sarebbe stato meglio se non l'avesse detto".