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Messaggi del 16/05/2012

Inaugurato il museo bianconero. Le parole di Agnelli, John Elkann, Buffon, Marrone, Garimberti e degli illustri ospiti

Post n°5940 pubblicato il 16 Maggio 2012 da nadir63l
 

Fonte: dal nostro inviato Gaetano Mocciaro

21:55 - John Elkann ha rilasciato una breve intervista ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole, riportate da TuttoJuve.com: "E' stato bellissimo domenica, questo straordinario momento. E' stato bello poi vedere anche la squadra, abbiamo avuto ieri una cena a casa; essere qui all'inaugurazione del museo, è un po' il momento di sintesi tra quello che è il glorioso passato che la Juventus ha, e il futuro, che con quest'anno si costruisce su basi molto forti. Domenica c'è il Napoli e credo che tutti se lo ricordino. Venire qui oggi, vedere la Coppa e tutta questa sala straordinaria con tutte le coppe, fa proprio pensare, ti tiene concentrato su quello che avverrà domenica. Del Piero? E' stato bellissimo partecipare al saluto che gli abbiamo fatto domenica; quello è stato veramente il momento in cui abbiamo espresso tutti una grandissima riconoscenza per quello che lui ha fatto. E non c'è dubbio che, conoscendolo bene, lui vorrà partecipare alla vittoria di domenica e ce lo auguriamo tutti".

21:05 - Intervenuto a Sky Sport 24 a margine della presentazione dello J-Museum l'ex centrocampista bianconero Edgar Davids ha parlato brevemente della stagione della Juventus e del suo erede Arturo Vidal. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

Una tua impressione sulla Juventus di quest'anno, come l'hai vista?
"Lo scudetto è tornato a Torino ed è una bella notizia, sicuramente bella per Antonio Conte che così potrà lavorare ancora meglio nel futuro partendo da un successo del genere. Ora è il momento di prolungare questi successi a cominciare dall'anno prossimo per un ciclo".

Molti dicono che Vidal sia il tuo erede. Sei d'accordo con questo paragone di chi vede il cileno simile a te?
"Siamo un po' diversi, anche lui da il massimo quando scende in campo e sono contento che ha contribuito in modo determinante nel dare il successo finale alla Juve".

20:50 - Luca Marrone, arrivato allo Juventus Museum assieme a tutti i suoi compagni, ha concesso qualche battuta anche ai colleghi di Juventus Channel: "L’impressione non può che essere positiva, in questo museo è rappresentata la storia della Juve, è qualcosa di unico e fa capire l’importanza di indossare questa maglia, a me ha dato una grande carica. La stanza con i trofei è davvero speciale e noi sappiamo di giocare per riempirla. Già domenica proveremo a conquistarne un altro con la finale di Coppa Italia. Il Napoli è grande squadra, non sta vivendo un periodo fortunatissimo, ma in una partita secca può succedere di tutto. Noi siamo pronti, i festeggiamenti sono già alle spalle e il mister ci ha subito preparati nel modo giusto".


20:38 - Nel corso della visita allo Juventus Museum, Gigi Buffon ha rilasciato alcune dichiarazioni anche a Juve Channel: "Qui si sente profumo di Juve - ha detto il portierone juventino -. È un riconoscimento per coloro che hanno portato la Juve in alto e hanno fatto scrivere pagine storiche. È un orgoglio essere rappresentati, io sono onorato di avere il mio spazio piccolo, credo di aver scritto qualcosa di importante con la Juve e con la Nazionale. Ma la mia vita sportiva andrà avanti per qualche anno e spero di contribuire ancora a riempire questi spazi e renderli sempre più colmi di trofei".

20:30 - Intervistato da Sky Sport 24 a margine della presentazione dello J-Museum Ciro Ferrara ha parlato della stagione bianconera con una chiosa finale sulla Nazionale. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

Ti faccio una battutaccia però sei ancora giovane per essere pezzo da museo!
"Eh invece no lo sono proprio! Credo sia comunque una bella iniziativa questa del museo in una cornice fantastica. E' bello incontrare di nuovo i vecchi compagni e amici in questa serata".

Qual'è il salone che ti ha dato maggior emozione?
"La sala delle coppe ha un effetto scenografico impressionante, sono comunque fortunato che molte di quelle coppe le ho anche a casa in riproduzione. E' tutto comunque veramente particolare, oggi c'è tanta gente ma sicuramente tornerò per vedere meglio e con maggior calma questo museo. Qui c'è la storia della società, è una serata bella piacevole ed emozionante. Spesso si dice che non si deve vivere di ricordi ma questi sono indelebili e incancellabili e a volte guardando a questi si trova la forza di uscire da anni di difficoltà perchè da quelli questo club ha sempre dimostrato di uscirne".

Questa Juve quanto è stata secondo te simile a quella di Lippi per fame e voglia?
"Si per la mentalità e il percorso Antonio e i ragazzi hanno mostrato uno spirito simile, quella squadra poi ha proseguito facendo la storia. Vedremo nei prossimi anni se queste basi, secondo me solide, faranno entrare nella storia anche questa squadra. C'è da dire che già quel fatto quest'anno sia per qualità che per dati statistici entrano già di diritto nella storia del club. Questo scudetto ha un valore particolare, forse non ero ancora nato ma per quel che ha attraversato questa società può essere considerato il più importante della sua storia".

Che impressione ti hanno fatto i 20 minuti di tributo da parte dello Stadium per Del Piero domenica?
"E' stato un giusto omaggio e tributo per un grande campione, la Juve ha avuto fuoriclasse del calibro di Baggio, Platini e Zidane ma mai nessuno ha rappresentato la Juve come Alessandro, lui ha dato continuità per diciannove anni di storia. E' stato un omaggio doveroso e bello da parte della tifoseria".

Nel nuovo corso di Prandelli ci sono varie novità per i 32 pre-convocati di cui molti giovani...
"Io sono ct dell'Under 21 e parlo di quella, sono contento che alcuni ragazzi passati da me sono sati chiamati da Prandelli. E'  bello per i club eper l'Under 21. perchè significa che il lavoro fatto è buono Mi fa piacere se Prandelli li porterà agli Europei sennò verranno con noi ancora".

20:25 - Prende la parola il presidente del museo, Paolo Garimberti: "Quando Andrea Agnelli mi ha chiesto di diventare presidente – ha confessato Garimberti - mi sono tremate le gambe. Nelle ultime partite ho davvero sperato che la squadra potesse portare a casa lo Scudetto, così da rendere ancora più speciale l’apertura di questo museo. Da tifoso e appassionato di calcio non ho potuto che apprezzare come è stato organizzato il tutto, unendo gli oggetti museali – come ad esempio i Palloni d’Oro di Sivori e Nedved – alla nuova tecnologia".

20:20 - Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, presenta il museo: "Quando lo scorso 8 settembre abbiamo inaugurato lo Juventus Stadium l’abbiamo definito come lo stadio che cambia il calcio. Per il museo ci è voluto qualche mese di più, ma ora abbiamo più che mai una struttura in grado vivere sette giorni su sette e che ci mette al pari con i nostri competitor europei. Benedetto Camerana ha realizzato un gioiello che ripercorre la nostra storia ma che ci ricorda anche che abbiamo ancora davanti un percorso. A partire da domenica, la Coppa Italia è un passaggio fondamentale della nostra stagione, gli abbiamo dato sempre grande importanza, anche per sarebbe la nostra decima".


20:17 - C'è anche una sezione Cinema, curata dal giornalista di Juve Channel Paolo Rossi, che racchiude in mezz'ora di montaggio molti film che hanno citato la Juve, dove ci sono giocatori della Juve, dove ci sono battute sulla Juve, dove ci sono tifosi della Juve. C'è persino un western italiano dove viene citata la Juve.

20:14 - Gli ospiti possono ammirare anche il Pallone d'Oro di Omar Sivori e quello di Pavel Nedved.

20:11 - Davids guarda su uno dei tanti schermi le immagini di Zinedine Zidane.

20:08 - Tanti i giornalisti accreditati.

20:04 - A spasso per le varie sezioni del museo c'è anche Paolone Montero.

20:00 - Intervistato da Sky Sport 24 all'ingresso dello J-Museum il centrocampista della Juventus Luca Marrone ha parlato anche del suo futuro. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.
Che impatto hai avuto tu giovane bianconero e prodotto del vivaio in un ambiente del genere dove sono rappresentati i miti di questa società?
"Entrare con questi campioni qui ti da indubbiamente emozioni speciali, una carica pazzesca non c'è che dire".

Hai avuto un bell'impatto in questa Juventus segnando anche all'ultima giornata assieme a Del Piero. Collegandoci a ciò ti chiediamo come potrà indossare un giovane può indossare la numero 10 dopo l'addio del capitano?
"E' un'eredità molto pesante, Alessandro in questi anni ha dimostrato di essere molto attaccato alla maglia alla società e ai tifosi oltre che aver mostrato di essere uno straordinario campione dopo tutto quel che ha fatto sul campo e fuori. Sarà molto dura trovare un sostituto adatto".

Tu dove andrai l'anno prossimo? Si parla di Genoa che è già da un anno sulle tue tracce...
"Adesso c'è la finale di Coppa Italia e poi parlerò con società e mister per valutare la situazione riguardante il mio futuro".

19:50 - Presente anche l'amministratore delegato bianconero Aldo Mazzia.

19:45 - Intervistato da Sky Sport 24 a margine dell'inaugurazione dello J-Museum Gigi Buffon ha parlato delle sue sensazioni all'apertura di questa nuova idea bianconera. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

Partiamo da questa nota odierna ovvero Marcello Lippi che va in Cina allo Guangzhou. Come l'hai interpretata questa notizia?
"E' l'apertura di un nuovo tipo di mentalità, della globalizzazione nel calcio e a volte ci sono queste scelte. Sono dispiaciuto da amante del calcio che un partimonio come Lippi sia costretto a scelgiere l'offerta cinese, è un qualcosa che stride con il calcio e i suoi valori".

Tu non sei un pezzo da museo perchè giochi ancora ma ci sono varie parti qui che ti riguardano. Che effetto ti fanno?
"Sono abbastanza distaccato avendo la fortuna di giocare ancora, spero che il museo in futuro sia abbellito da nuovi trofei soprattutto per la Juve e anche per il sottoscritto. Sarebbe una bella firma per il passaggio nel futuro, un passaggio anche per te stesso. Indubbiamente fa piacere comunque essere così rappresentato in questo museo".

Sono già arrivate nel museo le immagini del Buffon cantante di domenica? Come va interpretato quel momento, è stato uno sfogo di gioia dopo 5 anni di sofferenza?
"Si la verità è quella, era una festa e ho esternato tanta gioia repressa, una gioia aspettata da 6 anni. Ho avuto la fortuna di vincere con una giornata di anticipo e quella giornata me la sono presa di libertà per godermi questo successo che credo e spero sarà imparagonabile rispetto ai precedente e a quelli futuri".

Che sensazione c'è ora a pensare che Del Piero sarà pezzo da museo a tutti gli effetti per la Juventus?
"Beh e che pezzo... (ride ndr.). Nel momento in cui uno come Ale chiude dopo 19 anni con la Juve battendo ogni record immaginabile sapendo che per i prossimi 150-200 anni sarà comunque uomo simbolo di questo club non può chidere di meglio. A volte ti chiedi quanto vorresto essere al suo posto, ovvero lasciare alla sua età con quel che ha fatto per questa squadra".

Del Piero ha chiesto di non ritirare la numero 10. Tu da capitano chiedereai di non indossarla ai tuoi compagni oppure rispetterai la volontà di Alex?
"Questi discorsi vanno che vanno valutati sul momento, il gesto di Ale va a conferma del valore e spessore del ragazzo. Chiunque la indosserà in futuro non credo avrà nessun tipo di problema ma dovrà ben sapere chi l'ha indossata e cosa ha fatto il suo predecessore".


19:35 - Interviene Lapo Elkann ai microfoni di Sky: "Lapo Elkann, vestito di bianco e nero: "Vestito bianco e nero? E' un colore che metto spesso con gioia e volentieri. Oggi in particolare, come domenica scorsa  e come tante altre domeniche. Quest'anno le domeniche in cui abbiamo visto la televisione e il mondo in bianconero sono state tante. La televisione, almeno quella sportiva, quest'anno non sarà a colori.  Sarà un ritorno al passato con il bianco e nero e speriamo anche un continuo futuro in bianco e nero. Il bianco e il nero sono i colori che quest'anno hanno portato in alto l'Italia, nel senso che la squadra ha dimostrato sul campo, fuori dal campo, i tifosi lo hanno dimostrato ogni domenica e ad ogni partita, di essere sempre vicini a questo grande club ed in questi sei anni non ci hanno mai lasciati, e sono stati premiati. I tifosi juventini in Italia e in giro per il mondo. Questa squadra "ha una grande storia, una gran bella storia, ha ancora gran parte della propria storia da scrivere, di cui un'altra pagina domenica: speriamo in una pagina vincente, che ci dia un'ulteriore trofeo. Sarà sicuramente una sfida agguerrita e sarà sicuramente una bella sfida. Ma stasera siamo qui per il museo, un qualcosa di grande per il club, per lo stadio e per un gran lavoro svolto dalla Juve. Attorno a questo stadio di proprietà ci sono tante belle cose di cui i tifosi possono usufruire, è un luogo dove loro si sentono sempre a casa. La Juve è l'unico club ad aver fatto ciò, ad averlo fatto bene, ad averlo fatto al meglio. E la dimostrazione è quanto è pieno, quanto i tifosi vogliono venire allo stadio, i risultati che il club ha dato. La bellezza dell'esercizio del tifo di questa domenica, che era il fatto di vedere in campo tanti bambini, persione in sedia a rotelle a bordo campo che possono guardare la partita senza problemi. lo stadio è di tutti, che siano disabili, bambini, adulti e anziani. Il bello è che la Juve è amata  da tutti. Come vivo il distacco da Del Piero? Del Piero è un grande capitano, è un capitano che ha dato tantissimo alla Juve, ha dato tanto all'Italia, dà tanto all'Italia, e sono sicuro che continuerà a dare tanto all'Italia e alla Juve in qualsiasi scelta lui faccia, perchè è stato un grande giocatore, un grande uomo, un uomo e un giocatore di spessore, ed è una persone che ha sempre fatto delle scelte intelligenti e oculate, e sono sicuro che le farà anche in futuro. E' quello che gli ho detto: essendo una persona con cui ho un ottimo rapporto, essendoci ulteriori attività che vanno al di fuori del calcio delle quali a volte parliamo, questo 'alla grande' era riferito a qualcosa che va oltre il calcio e sicuramente non ne discuterò in televisione, ma ne discuterò con lui in persona".

 


19:30 - E' arrivata l'intera squadra della Juventus.
 

19:25 - Parla il presidente dello Juventus Museum Paolo Garimberti: "Che tipo di impressioni vogliamo suscitare con questo museo? Vogliamo far capire che la storia della Juventus è parte integrante della storia del calcio e del Paese. Questo museo ha la capacità di unire la tradizione e quindi tutti gli oggetti, la grande oggettistica, dalle maglie ai palloni, alla grande tecnologia, quindi la possibilità di vedere filmati meravigliosi di epoche che magari i tifosi più giovani, ma anche quelli della mia età non ricordano. Quindi a me è piaciuto quando ho potuto visitarlo domenica scorsa in anteprima con un po' di calma, andare a vedere per esempio una squadra che io ho molto amato, ma che non ho mai visto, che è quella di Boniperti, Charles e Sivori. Quindi questo consente di dare a chi ama il calcio, al di là della Juventus, una panoramica straordinaria degli ultimi 115 anni. Sui muri ci sono tante frasi? Ce ne sono tantissime e sono molto belle. Non le ho lette tutte, ma ce n'è una che appartiene all'Avvocato Agnelli e che io condivido profondamente e che diceva che quando vedeva la lettera 'J' si emozionava. E quando vedeva il bianconero, anche se era dell'Udinese, provava un tuffo al cuore. Se mi immagino il prossimo anno la maglia numero dieci di Del Piero indossata da qualcuno? "Sì, perchè io ricordo altri numeri dieci straordinari quanto Del Piero. Ricordo il numero dieci di Platini, di Sivori, quindi secondo me è giusto che la maglia numero dieci non venga ritirata, perchè ci siano magari nella storia futura della Juventus altri numeri dieci che possano fare la storia della Juventus come ha fatto in modo straordinario Alessandro Del Piero. Se sono più i tifosi che chiedono la terza stella? Intanto su questo aspetto c'è molta pacatezza e serenità in casa Juventus, a cominciare dal presidente Agnelli fino ai giocatori. Io come tifoso dico che per me gli scudetti sono quelli conquistati sul campo e sono quelli che ognuno di noi ha nel cuore. Ma non ne faccio una statistica che diventa poi motivo ". 
di polemica, nè faccio polemiche sulle questioni che riguardano la giustizia sportiva. Penso che questo scudetto sia il primo di una nuova era della Juventus, di un'era che è simboleggiata da questo straordinario stadio, dal museo che abbiamo inaugurato stasera. E' un nuovo inizio, il new start; impressionato dalla professionalità di cui il presidente Andrea Agnelli è veramente un esempio. E poi credo che la Juventus con questo stadio, con questo museo e con questa vittoria che l'anno prossimo la porterà in Champions League, entri veramente nel grande livello del calcio europeo. Il museo dentro uno stadio di proprietà era una cosa che non esisteva in Italia  e non so quando potrà essere fatto da un'altra società, in quanto serve uno stadio di proprietà. Esiste in Spagna, in Gran Bretagna, esiste a Barcellona, a Madrid. Io andai a visitarli quelli del Barcellona e del Real e mi emozionarono, perchè sono patrimonio di tutti e non solo dei tifosi di quella squadra. Il museo del Barcellona è patrimonia di tutta l'umanità calcistica". 

19:15 - Ai microfoni di Sky Sport è intervenuto il presidente della Juventus Andrea Agnelli. TuttoJuve.com sta trascrivendo le sue dichiarazioni in tempo reale:
La Coppa dello Scudetto sarà portata al Museo?
"Siamo assolutamente concentrati. Io fare un passo indietro e cercherei di ripercorrere questa annata che ci ha visto partire sfavoriti. Diciamo che la miglior critica ci dava al quarto posto e invece con il lavoro, con l'abnegazione, con la capacità e con la caparbietà, abbiamo fatto un'annata straordinaria e questo ci è costata una festa altrettanto straordinaria domenica sera; e devo dire che ce la siamo tutti quanti meritata. Ma dal mattino dopo, siamo tutti quanti concentrati, in primis sulla partita di domenica prossima che sarà una partita difficile, delicata, contro una squadra che ha messo in difficoltà una finalista di Champions League. Dopodichè siamo altrettanto consapevoli che dal primo luglio partiremo dai blocchi di partenza alla pari con tutti gli altri. E sapremo che tutto quello che ci dovremo guadagnare sul campo, dovremo riguadagnarcelo passo dopo passo dall'inizio".

La prima emozione quando ha messo piede in questo museo?
"Mah... l'emozione Juventus è sempre rivolta al domani per me, perchè la gioia più bella è quella che deve venire. Questo museo però è qualcosa di straordinario che spero possa piacere non solo ai tifosi juventini, ma a tutti i tifosi di calcio e agli sportivi, perchè ripercorre la storia di una delle più grandi società del mondo. A me quello che fa piacere ricordare è pensare a come la storia di questa società si intreccia con la storia della mia Famiglia: dal 1923 è con la nostra Famiglia questa società e ne fa il più vecchio franchise posseduto dalla Famiglia di qualsiasi sport, in tutto il mondo. Sotto la nostra Famiglia ha vinto 29 Scudetti, che sono 30 con quello del 1905. Si ripercorre un percorso storico fatto di successi, attraverso cimeli straordinari che ci sono stati donati, da collezionisti e da protagonisti sul campo. S'intrecciano oggetti di culto e oggetti tecnici, si vede l'evoluzione del calcio, sia nei materiali, sia nelle applicazioni tecnologiche, per finire in una stanza straordinaria, ad un filmato a 360° chiamato "Fino alla fine", che testimonia quello che è una partita di calcio attraverso la storia della Juventus".

Suo padre parlava dell'emozione nel vedere le immagini della Juventus, che diventano parte di una storia collettiva. Da questo punto di vista, che effetto le ha fatto la festa dei 400.000 di domenica? Raramente si sono visti i tifosi bianconeri celebrare un trofeo con questa imponenza...
"E' stato bellissimo, ma è stato bellissimo tutto. Va raccontata l'annata perchè sia capita, va raccontata la storia di dove arriviamo, va raccontata la storia di due settimi posti e quindi va capita questa annata che è stata straordinaria, che passerà alla storia come la squadra degli invincibili. Va quindi capito tutto il percorso, le varie vittorie, le sofferenze, fino ad arrivare a Trieste. Io ho già avuto modo di dire che in quella serata ero a casa da solo ed era straordinario vedere dalle immagini televisive come abbiamo riempito le piazze di Roma, Milano e Torino. E poi c'è stata la possibilità - e questo devo dire è un privilegio - di poter pianificare una festa per una settimana intera. Il pomeriggio di domenica, l'arrivo con due ore di ritardo del pullman, l'imponenza  della folla, ha fatto sì che si è dimostrato tutto quello che è l'orgoglio della Juventus e tutta quella che era la rabbia per voler raggiungere questo obiettivo che ci ha riportato dall'inferno dove ci avevano cacciato, di nuovo in paradiso".

Domenica anche Del Piero diventerà un pezzo di storia della Juventus, con la sua partita. Secondo lei, la straordinarietà di questo congedo che è avvenuto domenica, addolcirà un po' questo addio, che dopo 19 anni di storia è un addio pesante e anche triste?
"Io credo il miglior sceneggiatore - se dovessimo vincere la Coppa Italia - non avrebbe potuto scrivere storia migliore. Adesso rimaniamo concentrati, perchè questo pezzo di storia dobbiamo ancora scriverlo e sarà una partita estremamente difficile,l dove sappiamo che dovremo combattere dal primo al novantesimo e forse qualche minuto in più".


19:00 - Edgar Davids è stato tra i primi ad arrivare, attorno alle 18. L'olandese ha salutato il presidente Agnelli e l'amministratore delegato Beppe Marotta.

18:55 - Tutto pronto per l'inaugurazione del J-Museum, il museo della Juventus che sorge sul lato Est dello Juventus Stadium, a ridosso del centro commerciale Area12. Stasera è previsto il taglio del nastro, alla presenza di tante illustri personalità del mondo bianconero, dello sport, della politica, della cultura e dello spettacolo. Domani, invece, l'apertura vera e propria. Attorno alle 19:30 è previsto l'arrivo di Antonio Conte, del suo staff e di tutta la squadra Campione d'Italia. In questi minuti stanno arrivando i primi invitati dalla società bianconera. Abbiamo intravisto poco fa Edgar Davids. Ma sono attesi anche altri grandi personaggi della storia juventina, tra i quali il presidentissimo Giampiero Boniperti, Roberto Bettega, Fabio Capello, Massimo Mauro, Franco Causio, Beniamino Vignola, ecc. A fare gli onori di casa, il presidente Andrea Agnelli, arrivato circa un'ora fa.

IL MUSEO - Juventus Museum, il cui presidente è Paolo Garimberti, nasce dalla volontà della società di celebrare 115 anni di storia e di trionfi, attraverso l’esposizione di trofei e memorabilia calati in una realtà dove la componente multimediale è molto forte e trasforma lo spazio espositivo in un luogo coinvolgente.
Lo Juventus Museum racchiude una serie di caratteristiche che lo rendono unico nel suo genere, soprattutto in Italia, mentre nel confronto con i musei esteri dedicati al calcio o ad altri sport risulta essere una perfetta sintesi tra i percorsi tradizionali e quelli esperienziali. Interamente bilingue (italiano – inglese), Juventus Museum è un museo di nuova generazione che possiede una forte carica emotiva per trasmettere ai visitatori un’esperienza memorabile. Concepito con l’utilizzo di tecnologie multimediali innovative che trasformano la visita in esperienza diretta, esso è ricco di contenuti in costante aggiornamento, per stare al passo con l’attualità di una squadra che fonda il suo futuro su un passato glorioso.
Lo Juventus Museum, ideato dallo studio Camerana&Partners in collaborazione con Studio Dedalo, si rivolge ai tifosi bianconeri, che possono riassaporare le gioie che la tradizione vincente della Juventus ha offerto loro nei suoi 115 anni di storia, ma anche a un pubblico diverso, che attraverso la storia della società bianconera potrà rivivere alcune tappe fondamentali della storia dell’Italia. Inoltre il museo, che sorge su una superficie espositiva di 1500 mq, comprende uno spazio espositivo dedicato alle mostre temporanee e un’area didattica dove i più piccoli avranno modo in futuro di calarsi nella realtà bianconera attraverso momenti ludici e al tempo stesso educativi.
Inserito nel circuito museale di Torino e Piemonte, lo Juventus Museum può essere visitato singolarmente o insieme allo Stadium Tour (da domani la visita alle aree più esclusive dello Juventus Stadium sarà fruibile esclusivamente in abbinamento con Juventus Museum). Per maggiori informazioni su orari e prezzi, è possibile consultare la sezione dedicata sul sito Juventus.com

 
 
 

Terza stella e rispetto...

Post n°5939 pubblicato il 16 Maggio 2012 da nadir63l
 

Immagine IPB

di E. Loffredo

Tra un po' sapremo se alla questione terza stella sarà messo un punto o un punto e a capo. Sapremo se si vorranno dissipare i veleni di calciopoli o se si innalzerà ulteriormente la temperatura di per sé già bollente. Nel primo caso ci sarà qualcuno che si imporrà (o fingerà di farlo) e qualcun altro che perderà non poco la faccia (sarà esso Andrea Agnelli o Abete/Petrucci). Nell'altro caso si aprirà una nuova battaglia di una guerra mai finita. Un conflitto non solo istituzionale tra la Juventus e il resto del calcio mondiale (Blatter si è già reso protagonista del primo atto di guerriglia). L'elemento nuovo rispetto al 2006, quando ebbe inizio lo scontro, sono i milioni di tifosi juventini che rivendicano i trenta scudetti e pretendono la terza stella.

In attesa degli sviluppi si assiste ad una situazione quasi paradossale: Petrucci e la Lega di Serie A che non pronunciano o scrivono “28”, come invece vorrebbero fare. Abete parla dagli studi di mamma-comare RAI e distilla una delle sue insipide dichiarazioni di circostanza: «sono ventotto». Insieme a loro parlano personaggi a vario titolo interpellati. Alcuni, soprattutto tifosi, spingono per l'apposizione della terza stella. Altri, in prevalenza avversari, reclamano il rispetto delle sentenze.

E proprio questo pare essere diventato l'ultimo baluardo al pieno e unanime riconoscimento di tutti i trenta e reali scudetti bianconeri: il rispetto delle sentenze. Il paravento dietro al quale ci si nasconde è “le sentenze si devono rispettare”. E allora, al di là del fatto che tutte le sentenze finora rese hanno escluso l'alterazione e il tentativo di alterazione dei campionati scippati alla Juve (questa è davvero una incongruenza per una sentenza di condanna che vuole essere credibile), chi se la sente di sostenere che una sentenza ingiusta si deve rispettare?

Sicuramente anche Petrucci e Abete conoscono la nefandezza consumatasi con calciopoli. In cuor loro sanno che il teorema di Narducci - sposato poi da Palazzi - non ha dimostrato alcuna aderenza alla realtà dei fatti, per questo non forzano una situazione che potrebbe ritorcerglisi contro. Loro non hanno alcuna intenzione di fare il necessario passo verso la revisione dei processi del 2006, sarebbe una sconfessione che gli imporrebbe poi di levare il disturbo e non farsi mai più rivedere. Ma questi sono due personaggi mitologici, per metà uomini e metà poltrona, sono abituati a sgusciare tra una grana e l'altra, l'importante è non perdere la metà del corpo con braccioli e rotelle. Per questo stanno facendo buon viso al cattivo gioco di Andrea Agnelli.

Il presidente bianconero invece dovrebbe andare oltre alle innocue e scenografiche esibizioni della terza stella. Ma forse lui ha dei tempi un po' più lunghi di quanto i nostri desideri chiedono per riavere ufficialmente il 28 e il 29. A meno che anche a lui non basta sentirseli nel cuore.

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