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Sebastian Giovinco. Ritorno al futuro

Di Luca Burzio

Sebastian Giovinco ritorna in maglia bianconera dopo due anni di grande maturazione a Parma, piazza che gli ha concesso spazio e visibilità sfruttata al meglio dal campioncino di Beinasco.
La sua valutazione – in due anni - è evaporata dai 3 milioni della comproprietà, agli 11 che la Juventus ha dovuto sborsare per riscattare l’altra metà del suo cartellino.

La carriera di Seba la conosciamo tutti molto bene: trafila nelle giovanili della Juve che poi lo manda in prestito ad Empoli; l'anno successivo, per due stagioni (fino al 2010), torna nella prima squadra bianconera dove non trova spazio. La Juventus, l’anno successivo, lo presta al Parma che riscatta la metà del suo cartellino che diventa in comproprietà con Juventus. Qualche giorno fa il riscatto bianconero.

Giovinco è dotato di grande rapidità nello spazio breve e di un dribbling secco e veloce, oltre ad avere una buona tecnica ed essere uno specialista nei calci piazzati. Nasce come trequartista puro ma ha dimostrato di essere in grado di giocare anche come esterno in un tridente d'attacco o come seconda punta, ruoli questi che probabilmente ricoprirà nella Juve di Antonio Conte.

Non era certo facile puntare su Giovinco, nel primo anno senza Del Piero, ma ci auguriamo possa essere la scelta giusta e che la prossima stagione sia quello della sua consacrazione: da eterna promessa del calcio made in Italy a pedina importante nello scacchiere campione d'Italia!

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Comproprietà Juve: ecco gli esiti di tutti gli accordi

Nessuna cautela e prevenzione dalla Figc..

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Il calcioscommesse è l’argomento che insieme agli Europei e al calciomercato sta accompagnando questa calda estate italiana.

Sono stati resi noti i verdetti legati al primo processo sportivo che oltre a premiare i pentiti, ha visto apprezzare l’atteggiamento del Novara calcio volto ad evitare possibili illeciti. La società piemontese si era adoperata, tramite un accordo con Federbet, a monitorare le partite della squadra e a denunciare eventuali comportamenti sospetti.
Alla luce di questo dettaglio non trascurabile, un controllo legato al monitoraggio delle scommesse non poteva essere portato avanti anche dalla Federazione? Nel momento in cui una piccola società come il Novara sente il bisogno di dover affrontare il problema, il campanello d’allarme perché non è suonato anche per le istituzioni sportive?

Gli stessi problemi irrisolti fanno capolino ogni anno. Come la scorsa estate, ecco nuovamente Tommasi che minaccia lo slittamento dell’inizio del campionato. Motivo? Il mancato rinnovo del contratto collettivo.
L’eventuale recupero cozzerà come sempre con i problemi legati al maltempo e a strutture incapaci di fronteggiare una nevicata, oltre a dover soddisfare le esigenze delle pay tv.
Mi chiedo: visto il perpetrarsi di questa situazione, possibile che non si riesca a risolvere nemmeno l'inconveniente legato al rinnovo del contratto collettivo di una casta di lavoratori fortunati?

E’ da anni che oramai il calcio italiano fa parlare più dei suoi problemi che non delle sue imprese. Se in Italia i giornali sportivi, per elemosinare la vendita di qualche copia in più, sbattono in prima pagina l’elemento più rappresentativo della nazionale accostandolo al mondo delle scommesse, succede poi che a doverne pagare lo scotto è l’immagine stessa dei nostri azzurri. Proprio di recente hanno visto recapitarsi al mittente con tanto di sberleffo, dopo la paventata paura non nascosta di biscotto tra Croazia e Spagna, le affermazioni di Vedan Corluka: «Ci sembra che siano altri ad avere problemi con partite truccate, che Buffon guardi nel suo orto».
A furia di cavalcare l’onda di fango con la speranza di coprire il disastro lasciato dal precedente tsunami, si finisce per essere ancora più ridicoli.
Era evitabile incorrere in questa ulteriore caduta di stile, in pieno Europeo, addossando ad un giocatore nemmeno indagato l’immagine dello scommettitore, unitamente alle sirene che hanno accompagnato la notifica a Criscito di iscrizione nel registro indagati direttamente a Coverciano con telecamere a seguito?

Come abbiamo avuto modo di precisare in altri articoli, l'unico obiettivo di chi rappresenta il nostro calcio, è quello legalo al mantenimento dei loro privilegi, non certamente quello di migliorarlo e salvaguardarlo dal fallimento a cui sembra destinato.
Non si spiega altrimenti perchè dopo 6 anni non si riesca ancora a far luce su calciopoli in modo credibile; perchè il calcioscommesse, oltre a mettere in dubbio la regolarità dei campionati, finisca per annebbiare anche l'immagine della nazionale durante la vetrina offerta dagli Europei; perchè faccia così schifo portare avanti una vera e propria opera di prevenzione...

Scarsi risultati e scandali irrisolti fanno perdere ancor più credibilità al nostro calcio, ed è curioso constatare come l'unico aspetto a non essere mai affrontato è quello legato alle responsabilità: la scarsa concretezza di Abete, la politica del "vogliamoci bene" di Petrucci, oltre a mantenere i privilegi della poltrona, non hanno portato a nulla di concreto e positivo per il rilancio dello sport più amato dagli italiani.
Meritocrazia al contrario per i politicanti del pallone nostrano: più falliscono e più saldamente si incollano alla poltrona senza mai essere chiamati a rispondere dei loro fallimenti

Pubblicato sul giornale nr 25 di :






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