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Ormai si attende solo l'annuncio ufficiale da parte della società bianconera, ma Paul Pogba è un nuovo giocatore della Juventus. La conferma arriva direttamente da Sir Alex Ferguson che in un'intervista rilasciata al canale tematico ufficiale della società inglese ha infatto dichiarato: "Ha firmato per la Juve già da diverso tempo a quanto sappiamo noi. E' un peccato. Penso che non ci abbia mostrato rispetto alcuno"

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il tecnico della Juventus, Antonio Conte, sarà ascoltato il prossimo 13 luglio dalla Procura Federale nell'ambito degli interrogatori sul calcioscommesse. Insieme all'ex allenatore del Siena, sarà interrogato il presidente della squadra toscana, Massimo Mezzaroma

Era già scritto il futuro di Nicola Leali alla Juventus, ma oggi è arrivata anche l'ufficialità dal sito della squadra bianconera. Ecco il comunicato pubblicato su juventus.com che sancisce il passaggio alla corte della Vecchia Signora dell'erede designato di Gianluigi Buffon. A seguire le prime parole bianconere.

IL COMUNICATO

Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver perfezionato l'accordo con la società Brescia Calcio S.p.A. per l'acquisizione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Nicola Leali a fronte di un corrispettivo di €3,8 milioni pagabili in tre stagioni sportive. Juventus ha sottoscritto con lo stesso calciatore un contratto di prestazione sportiva quinquennale.
 

LE PRIME PAROLE BIANCONERE

Nicola Leali è un giocatore della Juventus. La società bianconera ha siglato con il Brescia un accordo per il passaggio a titolo definitivo del portiere, con cui ha sottoscritto un contratto quinquennale, che scadrà il 30 giugno 2017

«È un sogno che si avvera - sottolinea Leali entusiasta - Arrivare in un club tanto blasonato, per un ragazzo della mia età è estremamente gratificante ed è un grosso stimolo per cercare di crescere ancora. Far parte della stessa società per la quale gioca un campione assoluto come Gigi Buffon è una soddisfazione enorme, ma allo stesso tempo mi fa capire quanto dovrò ancora lavorare per avere un’occasione di ripagare la fiducia che è stata riposta in me».

20 anni ancora da compiere e un futuro radioso davanti: Nicola Leali è uno dei più promettenti portieri italiani. Nato a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, è agile, reattivo, ha un ottimo senso della posizione e notevole esplosività. Cresce calcisticamente nel Brescia, dove, già nelle Giovanili, mostra tutto il suo talento. Non a caso veste la maglia di tutte le rappresentative azzurre, dall’Under 16, all’Under 19. Con la Prima squadra delle Rondinelle fa il suo esordio in serie A già il 15 maggio 2011, contro il Cesena e sfodera subito una prestazione di alto livello, tanto che, nel campionato di B appena concluso, nonostante la giovane età, trova spazio in 16 occasioni,  meritandosi la chiamata della Juventus.

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ci chiediamo come sia possibile che la gente possa credere a tutto ciò che legge senza porsi una domanda o verificare le fonti. Il dubbio, la bellezza di sconfessare gli autori, il complimento verso chi butta giù un pezzo fatto di cose realmente accadute: questo è il ruolo del lettore. Quello intelligente sa bene che non basta che un articolo faccia il giro del web per fregiarsi del marchio dell'autenticità; quello credulone, invece, fa la fortuna di chi manda in pasto alla folla notizie non vere, non certificate, non verificate solamente per far parlare di sè e gettare fango. In questo caso su Gianluigi Buffon, portiere e capitano della nazionale e della Juventus. Quello che dispiace, purtroppo, è che non si tratta della prima volta che il superman di Massa Carrara viene tirato in mezzo a queste balle colossali. La fortuna di chi ama il calcio e di chi sostiene sempre un personaggio dello spessore di Gigi sta nel fatto che le risposte più belle vengono date da lui stesso. Come accaduto poco fa, sulla sua pagina ufficiale di Facebook: Gigi Buffon usa il mezzo dell'ironia, ovvero quello che, probabilmente, fa più male, va più nel segno. Buffon lo sa e, così, fa diventare piccoli piccoli coloro che hanno inventato la storia della presunta lite da saloon con SuperMario Balotelli, altro personaggio tartassato dai media. E c'è qualcuno che, probabilmente per recuperare un po' di pubblico, marcia sulla notizia mettendo a repentaglio la propria credibilità. Dopo aver scherzato sull'episodio mai successo, Gigi ci va giù pesantemente, e fa benissimo, denunciando tutte le cattive abitudini che contribuiscono a rovinare la coesistenza tra i vari ruoli di chi vive e lavora nel calcio italiano. Siamo stufi anche noi, suoi tifosi, di questo gioco al massacro... figuriamoci lui. Dalle parole del capitano, si intuisce tutta la rabbia che cova dentro: è il più forte di tutti nel suo ruolo, è un patrimonio italiano ma qualcuno non perde mai l'occasione per cercare di buttarlo giù. Ma lui è un duro, è forte, ha un carattere straordinario e para i colpi di chi vuole screditarlo con la stessa efficacia con cui neutralizza le conclusioni che gli arrivano in partita. Le parole del numero uno non hanno bisogno di ulteriori commenti e, perciò, ve le postiamo integralmente qui sotto. Ecco la lunga e significativa lettera di Gianluigi Buffon.

Ahi ahi ahi ragazzi, primi giorni di vacanza e prime preoccupazioni...

Ma secondo voi riuscirò a guarire per l'inizio di campionato???

Come qualcuno avrà letto quest'oggi sui giornali, dopo una presunta lite con Balo (leggete bene la finezza di chi non ha nessuna certezza e parla sempre per ipotesi adoperando il condizionale, e quindi non può e non vuole esporsi troppo… il classico dico,ma non dico... tipico di chi vuol fare opinione con notizie fasulle per cercare di riempire un po' di spazio, ma senza volersi prendere in pieno la responsabilità di ciò che si è scritto) insomma stando a queste news così attendibili :-) ci sarebbe stata una colluttazione violenta con Mario (che tra l'altro era all'antidoping), nella quale figurerebbero morti, feriti e qualche disperso :-) … ora mi chiederete il perché sono a rischio per l'inizio del campionato… è molto semplice… perché la mano con la quale avrei sferrato uno schiaffo o un pugno (?) al mio compagno di squadra mi duole da morire e non vorrei essermi procurato delle fratture alle ossa :-) comunque al più presto farò degli esami più approfonditi per scongiurare questa eventualità :-)

Vabbè, chiuso con lo scherzo, questo è ciò che passa il convento... l'importante è sapere che la colpa è soprattutto nostra.

Si si, ho detto nostra e parlo da cittadino di un paese che dovrebbe essere lontano anni-luce da queste miserie, da questi giochini squallidi che imbarazzano una nazione, che avrebbe bisogno di qualche messaggio positivo, costruttivo, quelli nel quale credere, invece che affogare sempre nella solita meschineria da quattro soldi, nella nostra grossolanità e superficialità spicciola, sempre messaggi negativi, sempre pensieri distruttivi che possano gettare fango od ombre sulle persone…

Ma, come dicevo prima, i maggiori responsabili siamo noi cittadini che accettiamo tutto questo in modo abulico, intorpiditi e senza un briciolo di amor proprio, chiare (non) reazioni di chi non si aspetta più nulla di buono dal prossimo, di chi non crede più nel futuro,di chi è rassegnato… sicuramente questo non è quello che sognavo da bambino, me lo sono trovato ma non voglio essere accondiscendente, non voglio e non devo accettare questo scempio, lo devo fare per me, lo devo fare per la mia famiglia, lo devo fare per i miei figli, lo devo fare per la mia dignità e queste righe che di tanto in tanto butto giù sono solo per sapere ed avere la certezza di non essere l'unico a pensarla in questo modo; desidero essere rappresentato dall'èlite, in ogni campo, in ogni settore, in ogni luogo, perché me lo merito e perché è il diritto di ogni individuo che sogni un paese migliore...

Certamente non quello che siamo noi adesso...

Un abbraccio a tutti e un grazie di cuore a chi ieri ci ha tributato in maniera commovente parole d'incitamento e orgoglio in aeroporto e per le vie di Roma… grazieeee!!!

E’ proprio anche per voi che capisco che nulla è ancora perduto, che la speranza di recuperare la nostra amata Italia c'è e anche grazie al Presidente Napolitano, uomo di grande sensibilità, spessore umano, intelligenza… gigante fra pigmei…

Gigi

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La conferenza stampa-invettiva di Giancarlo Abete post finale europea, sembra aver raggiunto almeno un risultato: i rapporti tra la Figc e la Juventus starebbero volgendo al sereno dopo anni/mesi tempestosi. Lo sostiene la Gazzetta dello Sport, secondo la quale sarebbero da cogliere in alcuni passaggi delle dichiarazioni di ieri del presidente federale, significativi spiragli nei confronti del club di Andrea Agnelli. In particolare, Giancarlo Abete ha ringraziato il numero uno juventino per le telefonate di sostegno alla vigilia di ogni euro-partita e ha attaccato Giuseppe Narducci, ex pm di Calciopoli. Oltre a sollecitare la fine del processo d’appello con rito abbreviato, Abete ha punzecchiato Narducci e Marco Travaglio sul tema dei "libri da vendere", dimostrando una vena polemica insospettata.

Ancora: il numero uno di Via Allegri, al termine della conferenza stampa, si è intrattenuto con alcuni giornalisti, affermando la volontà della Federazione di portare la Nazionale a Torino per un match delle qualificazioni ai Mondiali 2014: "Sì, allo Juventus Stadium e non all’Olimpico. È chiaro".

La polemica sulla terza stella sembra quindi lontana: la Figc avrebbe grandemente apprezzato la scelta juventina della rinuncia al simbolo stellato sulla maglia a favore del motto "trenta sul campo". Resta in ballo la questione risarcimento per i danni causati al club campione d'Italia dal ciclone Calciopoli 2006: che Abete pensi di attraversare (democristianamente) indenne anche quella minacciosa tempesta?

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Andrea Pirlo ha rilasciato alcune significative battute ai microfoni di Sky Sport24 al termine della felice avventura europea: "Prandelli? Dalle sue dichiarazioni, sembrava che avesse dei dubbi sul futuro, ma tutti noi sapevamo che voleva creare un nuovo gruppo, con una nuova idea di calcio, e sarebbe stato brutto andare via dopo aver centrato una finale insperata. Ora siamo ancora più convinti di poter fare bene con lui. Pallone d'Oro? No, non ci credo, finchè ci saranno Messi, Ronaldo e altri, è giusto che lo vincano loro. Balotelli? Si parla di lui soprattutto per ciò che fa fuori dal campo, ma all'Europeo ha fatto benissimo e bisogna stargli vicino perchè ha tantissime qualità, anche se spetta a lui dimostrarle. Lui alla Juve? Lo sopporterei, è un bravissimo ragazzo ed è bresciano come me."

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'ex giocatore della Juventus e capitano della nazionale campione del mondo nel 2006, Fabio Cannavaro, ha citato in giudizio la RAI con l'accusa di diffamazione e violazione della privacy.

Il fatto risale al video amatoriale del 1999 che mostrava Cannavaro in una conversazione scherzosa con alcuni suoi compagni di squadra prima della finale di Coppa uefa tra Parma, squadra dove militava l'ex calciatore, e O. Marsiglia.

Il video era di 4 minuti e mostravano alcuni calciatori mentre si stavano sottoponendo alcune flebo con commenti goliardici alla natura delle sostanze iniettate. Con quel video Cannavaro fu subito accusato di doping tanto che la Procura Federale aprì un fascicolo con conseguente inchiesta e relativo processoche culminò con l'assoluzione di Cannavaro dall'accusa di doping, visto che i liquidi iniettati, secondo la Procura, non appartenevano a categorie illegali

Tutto ciò a distanza di molti anni non è bastato a ripulire l'immagine del calciatore tanto che si è deciso di passare al contrattacco e trascinare in tribunale coloro che pubblicarono il filmato e realizzarono il servizio.

Nel ruolo di imputati figurano i due giornalisti Giovanni Masotti eMassimiliano Parisi

Cannavaro ha poi dichiarato: "Ancora oggi c’è un giornalista di Roma che insiste a definirmi dopato o ad associarmi a vicende di doping. Quel video mi ha creato problemi anche nei rapporti con gli sponsor".

Di contro i legali dei due giornalisti ‘Rai’ puntano sul fatto che Fabio Cannavaro non venne mai associato al mondo del doping e definito un drogato.