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Messaggi del 04/07/2012

Tre sfide internazionali per la Juve! Ecco Hertha, Benfica e Malaga in amichevole

Post n°6091 pubblicato il 04 Luglio 2012 da nadir63l
 

© foto di Alterphotos/Image Sport

Come riportato dal sito ufficiale della società sono state ufficializzate tre amichevoli internazionali per la Juventus in vista della Supercoppa Italiana dell'11 agosto e in sostituzione della tourneè americana annullata nei giorni scorsi. Ecco di seguito i tre appuntamenti con date e locazione.

- Sabato 28 luglio all'Olympiastadion di Berlino i bianconeri di Conte, cinque giorni dopo aver lasciato il ritiro di Chatillon/Saint Vincent sfideranno l'Hertha, retrocesso in Zweite Liga dopo lo spareggio con il Fortuna Dusseldorf. Sarà una sfida tra "vecchie signore" dato che i biancoblu tedeschi vengono sopprannominati anch'essi così dagli esperti di calcio teutonici.

- Mercoledì 1 agosto al Da Luz classica contro il Benfica, due volte campioni d'Europa e possibili avversari nella prossima Champions League visto che con il secondo posto nella Liga Sagres hanno conseguito l'accesso diretto al tabellone principale della massima competizione europea. Un anticipo di stagione europea dunque.

- Sabato 4 agosto allo stadio Arechi di Salerno ultimo test prima della partenza di Pechino contro il Malaga che a sua volta proverà gli ultimi schemi in vista dei playoff di Champions League ai quali si sottoporrà due settimane più tardi. Ancora un match spagnolo a Salerno per la Juved'estate dopo che nel 2009 sfidarono il Villarreal e l'anno scorso il Betis Siviglia.

 
 
 

LUCIO: "Darò tutto me stesso per portare la Juve sempre più in alto.

Post n°6090 pubblicato il 04 Luglio 2012 da nadir63l
 

 Sono felice di essere qua, non guardo al passato ora penso solo in bianconero"

04.07.2012 20:20 di Alessandro Vignati   articolo letto 3389 volte

Intervistato dal sito ufficiale a margine della firma del contratto con la Juventus il neo-acquisto Lucio ha parlato del suo primo giorno in bianconero al sito ufficiale della società. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

La Juventus è sempre più attiva sul mercato. Dopo Isla, Asamoah e Giovinco, tanto per citare alcuni nomi, ecco che arriva Lucio a parametro 0. Benvenuto innanzitutto...

"Grazie, sono felice di essere qua".

Quali sono le tue prime sensazioni da bianconero. Continua la tua avventura italiana iniziata nel 2009 con un'altra maglia sulla quale però ci sarà lo scudetto da difendere.

"Si, sono contento. E' una nuova esperienza, un nuovo capitolo della mia vita e adesso guardo avanti che è la cosa più importante. Il passato deve rimanere dietro le spalle, è importante guardare avanti per conquistare nuovi successi".

Con te si allarga la truppa di campioni del mondo bianconeri perchè tu hai vinto un mondiale nel 2002 ma anche 2 Confederations Cup, scudetti, 3 Bundesliga. Hai ancora fame come la Juve?

"Io la ho sempre, penso che la cosa importante è il domani. Ieri è storia, le motivazioni devono essere quelle giuste, allenarsi e giocare sempre per fare il meglio per vincere e migliorarsi".

Tu la Juve l'hai affrontata da avversario con il Bayer Leverkusen, con il Bayern Monaco e con l'Inter in tre stadi diversi tra l'altro, ovvero il Delle Alpi, l'Olimpico e lo Juventus Stadium. Come è cambiata la Juventus negli anni e come è cambiata la sensazione entrando nel nuovo stadio?

"La Juventus ha sempre avuto una squadra fortissima. Quando sono arrivato in Italia si è sempre parlato di una grande Juve, chiaro che ora con il nuovo stadio e il tifo che ti spinge fortissimo ad andare avanti ti da ancor più entusiasmo e motivazioni per fare ancora di più".

Arrivi nella difesa meno battuta della Serie A. Che impressione hai ricavato da avversario dei tuoi prossimi compagni?

"Una buona impressione, spero di aiutarli e dare il mio contributo".

Conte è un allenatore che pretende molto dai suoi giocatori specie nei primi giorni di ritiro. Sei pronto? Ci sarà da sudare parecchio sin da subito a Chatillon/Saint Vincent....

"Si io sono uno che ama allenarsi bene. Allenarsi bene ti fa soffrire meno in partita e credo sia la giusta direzione far così".

In conclusione, per un nuovo arrivato è d'obbligo, qual'è il tuo messaggio per i tuoi nuovi tifosi?

"Adesso sarò a disposizione della squadra per fare il mio meglio e contribuire con tutta la mia forza, tutta la mia esperienza e tecnica per portare la Juve sempre al primo posto".

 
 
 

Van Persie: "Non rinnoverò con l'Arsenal". Ora la Juve può accelerare

Post n°6089 pubblicato il 04 Luglio 2012 da nadir63l
 

© foto di RICHRD PELHAM

Robin Van Persie scioglie ogni dubbio ed esterna la sua volontà di non rinnovare con i Gunners. L'attaccante olandese, dal suo sito ufficiale, spiega ai tifosi la sua decisione: “Ho pensato a lungo a tutto ciò, è stata dura, ma ho deciso che non rinnoverò con l’Arsenal. Ai tifosi dico che hanno il diritto di contestare la mia decisione, rispetterò tutti i vostri pensieri”. Un chiaro segnale lanciato a Juventus e Man City, che ora avranno con l'Arsenal la possibilità di trattare il giocatore a un prezzo ragionevole, dato che in caso contrario la stella di Wenger potrebbe lasciare Londra l'anno prossimo a parametro zero.

 
 
 

Calcioscommesse, il 15 luglio interrogati Bonucci e Ranocchia da Palazzi

Post n°6088 pubblicato il 04 Luglio 2012 da nadir63l
 

© foto di Filippo Gabutti

C'é anche il nome dell'azzurro Leonardo Bonucci nell'elenco delle persone convocate per le audizioni della Procura federale. Il nome dello juventino rientra nel filone di Bari del Calcioscommesse sarà ascoltato il 15 luglio insieme con Andrea Ranocchia, suo ex compagno ai tempi di Bari e attuale giocatore dell'Inter.

Riguardo alle audizioni relative al filone d’inchiesta di Napoli, inoltre, è stato disposto il rinvio a data da destinarsi di Federico Cossato (ex calciatore) ed è stato invece calendarizzato al 5 luglio l’interrogatorio di Dario Passoni (calciatore Folzano), che era stato precedentemente rinviato.

Questo il Calendario completo delle audizioni sui filoni di Bari, Napoli e Cremona

5 luglio: Gianfranco Parlato (tecnico), Michele Cossato (ex calciatore), Silvio Giusti (tecnico); Biagio Pagano (calciatore della Nocerina), Eugenio Vincenti (Osservatore del Livorno).
6 luglio: Matteo Gianello (calciatore Villafranca Veronese), Walter Mazzarri (tecnico Napoli), Gianluca Grava (calciatore Napoli), Paolo Cannavaro (calciatore Napoli), Giuseppe Mascara (calciatore Novara).
7 luglio: Marco Turati (calciatore svincolato)
9 luglio: Giuseppe Santorum, Fabio Quagliarella (calciatore Juventus), Federico Piovaccari (calciatore Sampdoria), Luca Ariatti (calciatore Pescara), Esmael Angelo Junior Da Costa (calciatore Sampdoria), Paolo Acerbis (calciatore svincolato) ; Andrea Masiello (calciatore Atalanta), Dario Passoni (calciatore Folzano), Fabio Giacobbe e Angelo Iacovelli.
10 luglio: Filippo Carobbio (calciatore Siena) , Nicola De Tullio e Giovanni Carella.
11 luglio: Roberto Bagalini (associato A.I.A), Stefano Bagalini (calciatore Fermana), Ferdinando Coppola (calciatore Milan), Daniele Sebastiani (presidente Delfino Pescara)
13 luglio: Massimo Mezzaroma (presidente Siena), Piero Camilli (presidente Grosseto), Antonio Conte (tecnico Juventus).
15 luglio: Leonardo Bonucci (calciatore Juventus), Andrea Ranocchia (calciatore Inter

 
 
 

Supercoppa, la Lega decide: si gioca l'11 agosto a Pechino

Post n°6087 pubblicato il 04 Luglio 2012 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Secondo quanto appreso dall'Ansa, la supercoppa italiana tra Napoli e Juventus si giocherà l'11 agosto a Pechino. La data  è stata ufficializzata durante l'assemblea di Lega a Milano

 
 
 

Incontro con Marco Storari

Post n°6086 pubblicato il 04 Luglio 2012 da nadir63l
 

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Immagine IPB

A sole 48 ore dal 3° raduno del Tifoso Juventino, edizione felicissima dedicata ai festeggiamenti per la Terza Stella, l’inarrestabile Benedetto Merulla, Presidente dello Juventus Club DOC Gaetano Scirea, raduna ancora una volta il popolo Juventino siciliano per accogliere il neo campione d’Italia Marco Storari.

La suggestiva Piazza Milite Ignoto, accoccolata sotto il castello che domina la cittadina collinare dell’entroterra tirrenico è un tripudio bianconero , incastonata in mezzo agli striscioni con le effigi di Antonio Conte e del trentesimo scudetto stesi sul balcone della sede del Club e sulla parete della saletta ben restaurata messa a disposizione dal Comune.
Il caldo è di quelli opprimenti, ma non è soltanto l’alto tasso di umidità a surriscaldare l’atmosfera. Il tifo è palpabile è genuino e il trentacinquenne portiere originario di Pisa molto amato da queste parti. Vent’anni di carriera dal Ladispoli alla Juventus e 11 maglie sulle spalle, Storari è stato capitano del Messina negli anni d’oro della squadra dello stretto, attraverso la bella cavalcata che dalla serie B l’ha condotta all’ottimo settimo posto del campionato 2004/2005. C’è un amico della zona che incontro sempre durante questi incontri con i campioni della Juve. Un ragazzo molto preparato sui materiali di studio bianconeri che vi partecipa con entusiasmo insieme al padre. Riflettiamo che è il Messina di Fabiani, coinvolto nelle origini di calciopoli per l’amicizia del dirigente con Luciano Moggi, ma mai colpito da alcuna sanzione o pena e anzi paradossalmente beneficiato quando la discesa nella serie cadetta della Juve ne consentì il ripescaggio in serie A.

Marco arriva. Parte l’inno e scorrono le immagini del video che lo inquadra tra i pali. Sotto la massa dei capelli ricci Katia Trifirò introduce l’ospite e Mauro Sarrica parte con la prima domanda: se sia gratificante e di stimolo giocare dietro un numero 1 del calibro di Buffon o non imponga quel tanto di rassegnazione inevitabile per un portiere comunque bravo e d’esperienza. Si capisce subito che Marco in quanto a dialettica non è secondo a nessuno, tanto meno a Gigi, perché la costante della serata sarà l’impressione di avere di fronte un campione di stile e di comunicazione. “Io ho sempre giocato dove stavo e dove non giocavo andavo via. Mi sono reso conto che arrivando alla Juve ho raggiunto il massimo. C’è pieno accordo tra me, la società e l’allenatore e sono contento così”.

A questo punto Benedetto, che aveva già anticipato a chi volesse porre qualche domanda di prepararsi, mi passa la parola ed è bello sentire riecheggiare nella sala il nome GiulemanidallaJuve. Spero non sia pentito il Presidente, perché ho preparato una decina di domande e spero di farne entrare almeno tre nello spazio gentilmente concessomi. Nel giugno 2010 Marco è arrivato alla Juventus e Jacopo D’Orsi ha scritto per La Stampa un bel ritratto dell’uomo e dell’atleta Storari. “Mani salde e cuore fermo” , si può considerare uno stakanovista degli allenamenti, capace di riprendere i compagni che si perdono tra scherzi e risate invece di dedicarsi alla preparazione fisica e dei match. Gli chiedo se corrisponde a realtà questo ritratto di campione come lo vorremmo e di una razza in via d’estinzione. Dopo l’esperienza messinese Marco passò al Milan, andando però in prestito al Levante di Valencia prima di essere girato al Cagliari che realizzò 33 punti nel solo girone di ritorno conquistando la salvezza. Si racconta che disse: “L’esperienza più bella: i soldi non sono tutto” , nonostante la società spagnola si trovasse in difficoltà economiche e non sempre facesse fronte agli impegni economici assunti. Marco sorride, non ci tiene a passare per secchione, ma conferma di prendere molto seriamente il lavoro, anche se quando c’è da scherzare con i colleghi non si tira mai indietro. E’ vero pure che ancora aspetta gli stipendi guadagnati in Spagna e che non sa se mai li riceverà, ma che ricorda con grande piacere quel periodo trascorso insieme con la moglie quando ancora non c’erano Tommaso e Pier Giorgio, gli splendidi bambini che oggi arricchiscono la sua famiglia. Sulla Terza Stella sfoggia tutta la sua diplomazia. Gli chiedo cosa ne pensa della decisione di rimuovere i sudati astri dalla maglia ufficiale, ma mi dribbla e mi oppone una presa decisa e sicura spiegandomi di sentirsi “piccolo” come Juventino, vestendo la nostra casacca soltanto da un paio di stagioni per ergersi a giudice.

Mauro lo incalza chiedendo come si fa a passare da un 7° posto quasi cronico alla conquista dello scudetto. “Impegno da parte di tutti e Conte importantissimo” è la secca risposta.
Quale è stato il momento fondamentale per la svolta durante il campionato? “ Non c’è stato un incontro chiave. Prepariamo ogni partita come fosse una finale” . Roberto dalla prima fila vuole conoscere le impressioni di Marco dopo aver giocato in grandi club, Milan e Juve soprattutto. Si apre un siparietto perché mentre Storari riassume velocemente la sua carriera, intervengo rimarcando che a un certo punto si è trovato a sostituire grandi portieri costretti a uno stop a causa di infortuni e guai fisici: Abbiati al Milan, Castellazzi nella fortunata parentesi che ha portato in CL i blucerchiati, Buffon alla Juventus per l’intervento all’ernia del disco. “No, non è che porto iella. In quei momenti ero libero e sono andato a giocare al posto loro” , risponde divertito. Ma sul Milan e la Juve è perentorio e quasi commovente, ribadendo una verità che chi ama e conosce la squadra e la società campione d’Italia non può ignorare: “Non c’è tanta differenza tra il Milan e la Juve. Forse la Juve ha un profilo più basso. Sembra operaia. E’ una squadra che ha vinto tanto anche quando non ha avuto tanti grandi nomi in rosa. Sono stato fortunato (nella mia carriera), ma ho capito che la Juve è la Juve” . Scroscio di applausi.
Chiude Katia rimettendo i piedi nell’attualità, con una domanda sulla nazionale partita in sordina e arrivata in finale. “Ha fatto benissimo. Non eravamo favoriti, ma abbiamo disputato un ottimo europeo”.

Si è fatto tardi. Dalla finestra della saletta entra un sole infuocato nella luce smorzata dell’imbrunire. Vorrei chiedere a Marco cosa ne pensa del giovane Leali, neoacquisto bianconero. Se è vero che, religioso e finanche scaramantico, era solito inserire nei guantoni prima di scendere in campo due medagliette con l’immagine della madonna trovate una su un campo di calcio e l’altra sotto una sedia. Se si fa ancora passare per “Il Dandi”, soprannome che gli apparteneva quando era alla Fiorentina e tutti i giocatori si erano dati il nickname di uno dei protagonisti di Romanzo criminale. Quanto gli è pesato non essere convocato ai mondiali del 2006 dopo la chiamata di Lippi in extremis nell’amichevole di Palermo dell’ottobre 2005 con la Slovenia, quando fuori Buffon, s’infortunò pure Roma e si liberò un posto dietro Peruzzi e De Sanctis che Santoni rifiutò per impegni già presi. Come ha vissuto da romanista quel Roma Samp 1-2 del campionato 2009/2010 in cui parò di tutto e di più, scippando i giallorossi di uno scudetto. Se fu Berlusconi a fargli tagliare gli amati capelli nel Milan. Se si sente all’altezza della fama di para-rigori. Invece nella ressa che lo soffoca di entusiasmo e di affetto fatico a farmi largo persino per un autografo. Con il mio quadernetto svincolo attraverso un’altra porta e lo prendo sul tempo. “Ti prego” e gli porgo la penna. Sorride un’altra volta e traccia uno scarabocchio sulla pagina bianca.
Un’altra partita sta per essere giocata. Marco deve dare il calcio d’inizio.



http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2358
 
 
 

De Laurentiis fuori controllo il Lega per Cavani

Post n°6085 pubblicato il 04 Luglio 2012 da nadir63l
 

Fonte: ansa
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis insulta e minaccia i giornalisti all'ingresso della Lega di serie A. "I giornalisti del calcio sono dei gran cafoni perché sono interessati solo ai soldi", ha replicato De Laurentiis a un cronista che gli domandava della situazione di Cavani. "Non si permetta", è intervenuto un altro giornalista, e il presidente del Napoli ha attaccato: "Mi permetto e le metto anche le mani addosso se continua..." "Perché nella vita - ha continuato - non si può parlare solo di soldi, noi del cinema siamo dei gran signori perché non si dirà mai quanto guadagnano nei contratti Brad Pitt e Angelina Jolie. Invece a voi interessa soltanto sapere quanto guadagna un calciatore e fate sempre innalzare i costi

 
 
 

Gazzetta - Infortunio Chiellini, Juve seccata

Post n°6084 pubblicato il 04 Luglio 2012 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Stiramento tra il primo e il secondo grado al polpaccio (gemello mediale sinistro). Giorgio Chiellini dovrà stare fermo 35-40 giorni. Il difensore bianconero sarà quindi costretto ad iniziare la preparazione in ritardo, col fondato rischio di dover saltare l'importante gara di Supercoppa Italiana. Secondo l'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", la Juventus sarebbe seccata per questo infortunio, che probabilmente si sarebbe potuto evitare. I segnali di distensione fra Figc e corso Galileo Ferraris sono reali, e in casa Juve resta massima la disponibilità verso la Nazionale - si legge sulla rosea -. Ma la gestione di Chiellini in Polonia e Ucraina non ha per nulla convinto la dirigenza bianconera: il recupero- lampo dopo lo stop contro l’Eire, la faticaccia con la Germania e la convinzione che il ragazzo fosse in generale parecchio "carico" a livello muscolare prima della finalissima, visto che lo stesso flessore lesionato contro l’Eire non è stato trovato in buone condizioni negli esami di ieri sera. La sensazione, però, è che anche Chiellini abbia fatto di tutto per scendere in campo nella decisiva gara di Kiev.

 
 
 

Tanti auguri eterno presidente!!!!

Post n°6083 pubblicato il 04 Luglio 2012 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Oggi Giampiero Boniperti compie 84 anni, come ricorda anche il sito ufficiale bianconero juventus.com Boniperti, l’uomo che più di ogni altro incarna l’anima bianconera.

Impossibile non ricordare la sua frase ormai un inno alla juventinità: "Alla Juventus non è importante vincere. È l’unica cosa che conta".

 
 
 

In odore di elezioni si sveglia Abete

Post n°6082 pubblicato il 04 Luglio 2012 da nadir63l
 


Immagine IPB

di M. Giacomini

“Habemus testiculus”. Il “non legato alle logiche della poltrona”Giancarlo Abete durante la conferenza stampa del post europeo, dimostra, per la prima volta da quando è incollato alla poltrona di via Allegri, che c’è vita dietro il lessico democristiano-demagogico-inconprensibile di cui è maestro.

Attacca la Lega di Serie A, quella che due anni fa non l’aveva nemmeno invitato alla presentazione dei calendari: "La Lega rispetto alla federazione, nella storia del calcio, non ha quasi mai avuto un ruolo così marginale. È veramente preoccupante che ci sia l'assenza di un progetto, rappresenta un danno per il sistema calcio. Spero che ci possa presto essere un soggetto col quale si possano portare avanti dei progetti e dei discorsi di politica sportiva". Bacchetta Narducci e Travaglio: “Voglio tranquillizzare Narducci e Travaglio: nessuno mai ha pensato a indulti o colpi di spugna. Neanche se avessimo vinto noi 4-0. Una sola cosa dico: io ho sempre tifato Italia e mi vergogno di chi non tifa Italia” . Amen. Giusto. Giustissimo. Bene, bravo, bis.

Ora speriamo solo che il suo non sia solo un rigurgito di forza dovuto all’andamento degli Azzurri all’Europeo. In tutti questi anni in cui dimora a capo della Federcalcio Abete non ha mai dimostrato le capacità che tutti gli riconoscevano quando era numero uno della Lega di Serie C: incapace di prendere decisioni, di sostituire i pensionati, di nominare nei tempi i presidenti delle varie commissioni e capace di non farsi assegnare una manifestazione come l’Europeo dopo aver presentato due candidature.
Ora i risultati sportivi lo ridestano e a ridosso delle elezioni, che Gianni Petrucci vorrebbe anticipare chissà forse per puntare dritto al Ministero dello Sport o alla poltrona di sottosegretario, ma se nel 2010 dopo la disfatta italica al Mondiale Sudafricano non si è dimesso non vediamo perché questo ottimo risultato della spedizione azzurra dovrebbe garantirgli l’immunità senza passare dal via.

Se i risultati sportivi negativi non “legano alle logiche della poltrona” non dovrebbero farlo anche quelli positivi. Ma di questo parleremo nei prossimi mesi, ora ci auguriamo solo che l’attacco non dipenda solo dal fatto che Galliani ha annunciato che il futuro numero uno della Lega di A potrebbe restare Maurizio Beretta che ha dimostrato più di una volta di snobbare, “diciamo”, la Federcalcio e il suo presidente.
Si sa, in odore di elezioni senza l’appoggio dei presidenti della massima serie e della loro “Confindustria” non si va da nessuna parte.

Ringraziamo per la collaborazione:


 
 
 

     

 

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