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Messaggi del 12/07/2012

Panorama - Ora Agnelli rischia il deferimento

Post n°6138 pubblicato il 12 Luglio 2012 da nadir63l
 

non si sa piu cosa inventare per vendere una qualche copia in piu'
Fonte: di Giovanni Capuano per "Panorama"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La sortita di Andrea Agnelli sull'aritmetica degli scudetti diversa da quella della Figc potrebbe costare al presidente della Juventus un deferimento per dichiarazioni lesive del prestigio, della reputazione e della credibilità dell'istituzione federale. Agnelli ha usato poca diplomazia per spiegare la scelta di oscurare le due stelle dalla maglia juventina della prossima stagione sostituendole con la scritta '30 sul campo'. Un'esigenza dettata forse anche dal malcontento serpeggiante nel popolo bianconeri e in particolare nelle frangie più decise nel voler rivendicare i titoli cancellati da Calciopoli e che hanno giudicato la decisione di non mettere la terza stella come un passo indietro dopo me di battaglie e dichiarazioni.
La spiegazione fornita da Agnelli è suonata, dunque, come una nuova dichiarazione di guerra ad Abete: "Abbiamo preso le due stelle e le abbiamo tolte perché non riconosciamo più il conteggio della Federazione" ha detto chiarendo poi a cosa si riferisse perché non restassero dubbi. "Noi contiamo i nostri titoli: uno, due ,tre e... arriviamo a 30. La Figc parte e a un certo punto ne salta due e si ferma a 28" è l'aritmetica diversa che affonda le radici come ovvio nella scelta di non revocare lo scudetto 2006 all'Inter.
Una delegittimazione completa della Federcalcio e dei suoi atti a partire dalla delibera che nel maggio del 1958, proprio su proposta della Juventus, spinse il Consiglio Federale a istituire "un particolare distintivo di cui possono e potranno fregiarsi le società  che abbiano vinto 10 campionati di Divisione Nazionale Serie A", per finire con la dichiarazione di incompetenza del luglio scorso sull'esposto relativo a Calciopoli.
Il Codice di Giustizia Sportiva fa riferimento ai rapporti tra società, tesserati, dirigenti e organi istituzionali in un paio di passaggi. Nell'articolo 1 ('Doveri e obblighi generali') obbliga i primi "all'osservanza delle norme e degli atti federali" e a comportarsi "secondo principi di lealtà, correttezza e probità". All'articolo 5 ('Dichiarazioni lesive') si specifica che qualora le dichiarazioni "ledano direttamente o indirettamente" prestigio e credibilità dell'istituzione federale scatta il deferimento e il processo a meno che l'autore della dichiarazione non sia in grado di "provare la verità dei fatti".
Per capire sono gli articoli per cui in passato sono stati spesso deferiti e squalificati presidenti 'focosi' come Prezioni, Lotito o Zamparini per aver messo in dubbio la buona fede di arbitri e Figc dopo qualche direzione di gara controversa. Dichiarando di non riconoscere l'aritmetica della Federazione Agnelli si è forse spinto oltre e in ogni caso ha aperto un nuovo fronte di polemica con il presidente Abete che aveva avallato la scritta '30 sul campo quasi come onorevole compromesso tra la guerra totale rappresentata dall'indossare la terza stella e una resa senza condizioni da parte della Juventus.
Sarà la Procura federale a decidere se esistono gli estremi per il deferimento di Agnelli che rischia un'ammenda da 2.500 a 50.000 euro o - se la critica fosse giudicata grave - una squalifica fino all'inibizione a tempo a ricoprire qualunque carica federale o rappresentare la Juventus nelle sedi istituzionali. Nulla di irreparabile, ma si tratterebbe di un gesto dal grande valore politico. In passato gli attacchi verbali alla Figc da parte dei dirigenti juventini sono stati tollerati. Nel maggio scorso, ad esempio, nessuno chiese conto ad Agnelli del tweet al veleno contro Abete: “Se dopo un anno dalla presentazione del nostro esposto nessuno si muove evidentemente è perché qualcuno ha la coscienza sporca”. Va anche detto che non esiste alcun obbligo di mettere sulla maglie le stelle ma solo la possibilità così come sancito dalla delibera del 1958. Anche il regolamento della Lega non cita in alcun passaggio la questione.
Sul tavolo c'è la causa da 443 milioni di euro per il risarcimento dei danni provocati dalle sentenze dell'estate del 2006 al centro anche del tentativo di mediazione promosso dal presidente del Coni Petrucci e fallito in inverno. Una partita delicata e che fin qui ha evidentemente consigliato prudenza agli organi federali. Ora però Agnelli ha esplicitato la sua delegittimazione del massimo organismo del calcio italiano. Potrà la Figc girarsi dall'altra parte e fare finta di niente?

 
 
 

Paco D'Onofriot "Accuse di Carobbio a Conte inverosimili e contraddittorie, ma la Procura lo ritiene teste credibile"

Post n°6137 pubblicato il 12 Luglio 2012 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

L'avvocato Paco D'Onofrio, ai microfoni di Radio Manà Manà Sport, ha commentato la situazione di Antonio Conte nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse: "Bisogna separare le legittime aspettative della società e dei tifosi, da quello che è emerso fin'ora dall'inchiesta sul calcioscommesse. Come si evince dall'esito del primo processo sportivo, i pentiti come Gervasoni e Carobbio sono stati ritenuti molto credibili dalla giustizia sportiva. Bisogna quindi tenere conto di questo dato sfavorevole e inquietante. E' anche vero però che non tutte le posizioni sono identiche. La posizione di Conte andrebbe istruita con altri elementi di prova, che al momento non sembrano esserci. Inoltre va ricordato che molti giocatori che all'epoca dei fatti erano al Siena, hanno smentito la versione di Carobbio".

Durante la trasmissione ‘Stile Juventus’, D'Onofrio ha dichiarato che ritiene le accuse di Carobbio nei confronti di Conte "paradossali e inconcepibili". "Mi sembra illogico -ha proseguito l'avvocato- che un allenatore parli così esplicitamente di una combine, di fronte a tutta la squadra. I fatti descritti da Carobbio mi sembrano perciò inverosimili. Nell'audizione di domani, Conte farà benissimo a ribadire la sua totale estraneità perchè gli elementi di prova sono contraddittori. Dobbiamo tuttavia ricordare che Carobbio è considerato teste attendibile e che le logiche della giustizia sportiva sono diverse da quelle della giustizia penale. Un altro dato importante però, rispetto a quanto accadde nel 2006, è rappresentato dal fatto che stavolta la Juventus ha affiancato i propri legali all'avvocato di Conte, quindi da parte della società c'è totale appoggio nei confronti del proprio tesserato":

 
 
 

Domani è un altro giorno, con la maglia della Juve...

Post n°6136 pubblicato il 12 Luglio 2012 da nadir63l
 

di Giusy

Immagine IPB


Sono belli i nostri ragazzi con indosso le nuove maglie della Juve per la stagione 2012/2013. La prima cosa che mi viene in mente è che la rigatura lineare fortunatamente ha sostituito quella seghettata, che assomigliava tanto allo sgranarsi dei pixel per insufficienza degli stessi. Abbandonato anche il giallo, il gioco è tutto positivo/negativo, come è fisiologico ai nostri colori. La telecronaca avvisa che alle origini della società ci sono i valori della famiglia e dell’onore e la mente scivola con rabbia e con orgoglio sulle parole pronunciate dallo stesso Andrea Agnelli, che torna a decifrare il 30° scudetto come quello della rabbia per ciò che abbiamo sofferto in questi anni e dell’orgoglio per aver ribadito perentoriamente la nostra presenza nel calcio italiano.

La Juventus è qui. Per vincere qualsiasi competizione alla quale partecipi, come attesta il suo palmares.

Ottimo il lavoro fatto dalla NIKE in collaborazione con la società e sopraffino il disegno che non è per niente solo grafico, ma si allarga a imprimere alle maglie lo spirito di forza, compattezza e concretezza asciutta da sempre coniugata con un’eleganza estrema e indiscutibile scandita dai dettagli. La scritta sul collo nella parte interna, non visibile, è quasi un segreto da sussurrare al giocatore forte di quelle 30 vittorie sul campo. Sono le parole di Boniperti, un continuum spazio temporale per legare le vittorie assimilabili ai nomi di Gianni e Umberto a quelle che si augurano i loro discendenti: Andrea e, ahimé sospirerebbe un rancoroso, John. Una firma, impressa con la calligrafia di casa, sottigliezza di pregio acuto, quella tutta torinese del font: Eurostile, ideato da Aldo Novarese nel 1962 per le fonderie Nebiolo.

Non avesse vinto il Campionato 2011/2012, la Juventus indosserebbe per quest’anno a venire le più belle maglie d’Europa e del mondo. Pensate non solo per gli allenamenti e il gioco, ma addirittura per quel tempo libero degli appassionati di calcio ai quali Andrea Agnelli pensa come un privilegio all’idea di poter mettere i suoi giorni e le sue ore al loro servizio. Il lavoro che noi tutti vorremmo fare.
Peccato che questo capolavoro si sia sporcato come l’abito della prima comunione di una fanciulla stuprata. Per nascondere la macchia è stata sovrapposta una toppa. Il segno tangibile di una verginità impossibile da recuperare. Di fronte alla quale non rimane che prendere atto della violenza subita e combattere forse per un impossibile indennizzo.

E’ la lettura pessimistica. Quella ottimistica prevede il tributo all’intelligenza del Presidente della Juventus, che non ha pronunciato soltanto la frase che volerà di bocca in bocca come freccia dall’arco scoccata per far felici le turbe di tifosi che ad libitum potranno esibire urbi et orbi la terza stella, ma non sul campo dove è stata conquistata. Qui sta il paradosso della nuova maglia della Juve. Che il dualismo espresso dal bianco e dal nero vada a diluirsi nel grigiore del compromesso.

La Juventus e gli Juventini contano 30 scudetti. La FIGC calcola, ma come in quella filastrocca nella quale i re Luigi francesi non riuscivano ad arrivare a venti, essa non conosce la trentina. Sono tanti quelli che pensano che Andrea sia un pessimo comunicatore. Non lo so, ma ha un modo tutto suo di razionalizzare. Presta il fianco agli attacchi, un poco ingenuamente, sbaglia i tempi, ma semplifica. Muove i discorsi come le forchette dei sondaggi. Si esprime nell’immediatezza di una twitterata. E chi ha da intendere intenda. 1) La Juve ha rispettato le sentenze. 2) Sono emersi fatti nuovi (che avrebbero dovuto riaprire i processi). 3) La federazione ha scelto l’incompetenza (e la soluzione politica). 4) La società bianconera ha intrapreso delle azioni legali che vanno avanti in modo fisiologico (entità supreme sanno quanto ci vorrà e intanto lo show deve andare avanti).
Ancora. La vita in Lega comincia per Andrea giorno 1 Luglio 2010. C’è da fare i conti con la legge Melandri, che può non piacere, ma è in accordo con la ripartizione collettiva delle risorse. E’ pragmatico il Presidente. Non mira a cambiare la legge, ma espone il suo piano.

Occorre rinforzare la Lega, farla finita coi litigi, porsi come interlocutore effettivo nei confronti delle istituzioni sportive: 1) C’è l’esigenza di una legge sulla tutela del brand (quante squadre oltre alla Juve ce l’hanno ancora di proprietà?). 2) Serve una legge sugli impianti sportivi (guarda caso la Juve ce l’ha già). 3) Bisogna regolamentare il numero delle squadre che partecipano ai tornei e decidere se uniformarsi alle 80 in chiave europea. 4) Si deve rivedere il CGS. Qui si aprono 4 paragrafi, o meglio due forchette: a) Conservare i principi di lealtà e probità sportiva; b) Tenere conto delle esigenze degli investimenti, perché il mondo dello sport deve fare il salto di qualità e dotarsi di due diversi regolamenti: a’) uno per il professionismo; b’) l’altro per lo sport di base.
Il resto è fuffa. Anche Allegri che conta gli scudetti, se si diverte così. Persino il piano B, che non esiste perché Conte è interessato solo a vincere, lo spiegherà a Palazzi e tornerà a guidare la Juve (si spera). Mentre i ragazzi sceglieranno il prossimo n. 10. Quello destinato a raccogliere l’eredità di Sivori, Boniperti, Platini, Del Piero.
Dopotutto i giocatori passano, la maglia resta.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2369


 
 
 

Scommesse, Coppola smentisce Carobbio: "Conte ci spronò a vincere. Mi ricordo l'emozione provata per le sue parole"

Post n°6135 pubblicato il 12 Luglio 2012 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

C'era grande attesa per le parole di Ferdinando Coppola. Il portiere ha smentito le accuse di Carobbio sia sulla riunione tecnica in cui Conte avrebbe annunciato l'accordo per il pari col Novara sia l'episodio raccontato dal grande pentito. Secondo Carobbio, ricordiamo, Coppola fu avvicinato da un emissario di Mezzaroma che gli propose una combine per conto del presidente senese Mezzaroma. Ecco quanto detto dal portiere: "Non mi risulta che il nostro allenatore ci disse che la partita era concordata. Anzi, mi ricordo ancora l'emozione che ho provato ad ascoltare le parole del mister. Ci esortava a dare il massimo per vincere dopo la sconfitta col Portogruaro

 
 
 

ESCLUSIVA TJ ATA HOTEL - Arrivato Di Campli: ecco le ultime su Verratti

Post n°6134 pubblicato il 12 Luglio 2012 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Pochi minuti fa ha fatto irruzione nei saloni dell'Ata Hotel Executive di Milano anche l'avvocato Donato Di Campli. L'agente di Verratti ha fatto intendere come l'accordo con il Psg sia ormai imminente. All'inizio della prossima settimana nuovo appuntamento con i transalpini per definire i dettagli della trattativa. La Juventus è sempre più lontana dal gioiellino del Pescara.

 
 
 

LIVE CHATILLON - Juve arrivata, scatta il ritiro. Isla è rimasto a Torino. Alle 17:00 il primo allenamento

Post n°6133 pubblicato il 12 Luglio 2012 da nadir63l
 

13:15  - La Juventus ha aggiornato la lista dei convocati, estromettendo il nome di Mauricio Isla, che come anticipato qualche minuto fa resterà a lavorare a Torino per recuperare dall'infortunio. Ecco il comunicato della società bianconera: 
"La prima lunga giornata di ritiro estivo è iniziata. La squadra si è radunata questa mattina allo Juventus Center di Vinovo per la vestizione e, subito dopo, è partita per la Valle d’Aosta. La comitiva bianconera ha già raggiunto la sede del ritiro di Châtillon/Saint-Vincent dove nel pomeriggio inizierà la preparazione. Alle 17 saranno in 26 i bianconeri a scendere in campo. Del gruppo, oltre a Lucio che arriverà sabato, non fa parte neppure Mauricio Isla. Il cileno non è partito con i compagni, in quanto ancora impegnato con il recupero dell’infortunio al ginocchio patito nella scorsa stagione quando ancora militava nell’Udinese". Ecco l’elenco completo dei bianconeri che inizieranno oggi la preparazione

Portieri: Leali, Storari.

Difensori: Caceres, De Ceglie, Lichtsteiner, Masi, Ziegler.

Centrocampista: Asamoah, Marrone, Padoin, Pepe, Vidal.

Attaccanti: Boakye, Matri, Quagliarella, Vucinic.

Ragazzi del Settore Giovanile: Branescu (portiere ’94), Citti (portiere ’95), Garcia Tena (difensore ’95), Magnusson (difensore ’93), Rugani (difensore ’94), Untersee (difensore ’94), Appelt (centrocampista ’93), Bouy (centrocampista ’93), Schiavone (centrocampista ’93), Padovan (attaccante ’94).

13:10 - Il Summer Village aprirà alle 15:00, ma i primi tifosi bianconeri sono già arrivati nel ritiro dei Campioni d'Italia.
 
13:05 - In questo momento la squadra bianconera è a pranzo. Alle 17:00 è in programma il primo allenamento.

13:00 - In questi giorni Mauricio Isla si allenerà a Torino per completare la fase di recupero dall'infortunio rimediato in Udinese-Milan del gennaio scorso.  

12.55 -  E' una grande festa per i due Comuni valdostani, con il tutto esaurito negli alberghi, bandiere e striscioni nelle vie e vetrine addobbate. Tra i tifosi che ricordavano i '30 sul campo' é apparso uno striscione con la foto dell'allenatore e la scritta 'Conte: mister da 30 e lode'. Assenti gli otto nazionali che hanno concluso da poco gli Europei (Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Giaccherini, Marchisio, Pirlo e Giovinco), il cileno Isla e il neo acquisto Lucio, che si unirà al gruppo sabato prossimo.

12.35 -  Il pullman dei bianconeri è giunto a Chatillon (Aosta), accolto da centinaia i tifosi provenienti da tutta Italia che hanno acclamato i campioni d'Italia fuori dalla Scuola alberghiera, struttura che ospiterà la squadra fino al prossimo 23 luglio

12:45 - Da oggi prende il via il ritiro della Juventus Campione d'Italia. Nel pomeriggio gli uomini di Conte sosterranno il primo allenamento a Chatillon della nuova stagione. Simone Pepe attraverso il suo profilo ufficiale di Twitter, ha svelato a tutti i tifosi della Vecchia Signora che la squadra si sta trasferendo in Valle d'Aosta: "Verso Chatillon" ha scritto il centrocampista bianconero che ha anche postato una foto che lo ritrae seduto sul pullman accanto a Fabio Quagliarella.

 
 
 

Gazzetta - Clamoroso, la difesa di Conte: un litigio tra le mogli dietro le accuse del pentito Carobbio

Post n°6132 pubblicato il 12 Luglio 2012 da nadir63l
 

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

I legali di Antonio Conte sono pronti a dimostrare al procuratore Palazzi che Carobbio aveva motivi di risentimento nei confronti dell’allenatore della Juve. Lo rivela stamane "la Gazzetta dello Sport", in un lungo articolo a firma di Francesco Ceniti, snocciolando anche i clamorosi particolari. Ecco punto per punto come gli avvocati di Conte sono convinti di smontare le accuse piovute sul loro assistito:

Nelle indagini difensive condotte dagli avvocati De Rensis e Chiappero (depositate alla Procura di Cremona e girate dal pm di Martino a Palazzi) si fa notare come Carobbio avesse acredine nei confronti del suo ex tecnico - riporta stamane in un lungo articolo Francesco Ceniti -. Tutto è legato a un permesso chiesto dal giocatore per restare vicino alla moglie partoriente. Permesso negato in quanto c’era di mezzo una partita. Dopo qualche mese a una festa di compleanno, dove erano presenti mogli e figli dei giocatori, la signora Carobbio avrebbe rinfacciato, davanti al marito, l’episodio con tono risentito alla compagna di Conte. Non solo, avrebbe fatto cenno al conto pagato a una ostetrica per colpa del tecnico. I testimoni sarebbero rimasti basiti dalle parole usate. La cosa strana è che, in una recente intervista ad Oggi, la signora Carobbio non fa cenno a questo episodio, ma al contrario esalta l’allenatore salvo poi emettere una sentenza: "Si rassegni, mio marito ha detto la verità...".
Ma la difesa di Conte avrebbe anche altre carte da giocare: si farebbe notare come Carobbio solo al terzo interrogatorio (da Palazzi) chiama in causa Conte. Al pm di Cremona, invece, aveva raccontato di un accordo raggiunto dai giocatori prima della gara. Accordo "sportivo". Stessa versione di Gervasoni. I due collaboratori entrano in collisione. L’altro super pentito (giudicato attendibile quanto Carobbio) aveva spiegato come Gegic gli avesse detto che nella settimana della gara gli zingari avevano più volte contattato Carobbio e Bertani, proprio per tentare una combine (un Over), ma senza raggiungere lo scopo. Sempre Gegic, dice Gervasoni, avrebbe aggiunto di essere stato avvertito dell’accordo nell’imminenza della sfida. Carobbio racconta per due volte la stessa cosa, poi cambia idea. Come mai? Forse qualcuno in famiglia lo ha convinto a forzare la mano? La difesa di Conte aggiunge anche una domanda: se Carobbio era certo della combine dopo le parole del tecnico, perché non ha avvisato gli zingari? In tutte le altre occasioni lo aveva fatto...
Altro punto centrale delle carte difensive è il discorso nella riunione tecnica prima di Novara. Per Carobbio quello è il momento in cui Conte esplicita l’accordo. Gli altri giocatori e lo staff tecnico sentiti dai legali parlano invece di parole cariche di adrenalina alla ricerca di vittoria e promozione. Gli avvocati fanno anche notare come sarebbe stato insensato comunicare all’intera squadra una combine. Perché delegittimarsi in maniera grossolana mettendo al corrente anche ragazzini poco utilizzati?
Le accuse per l’illecito nella gara contro l’AlbinoLeffe («fummo tutti d’accordo, giocatori e tecnici, a perdere») sono state confermate da alcuni avversari. Carobbio indica in Stellini il referente dello staff tecnico: è lui a "innescarlo" dopo l’andata. Carobbio non avrebbe mai parlato della cosa in modo diretto con Conte, ma desume che sapesse di quella richiesta. E’ possibile, invece, che Stellini abbia agito in autonomia oppure abbia raccontato una versione parziale al tecnico. In Siena- AlbinoLeffe ci furono diverse risse in campo. Il contatto poteva servire a evitare vendette all’ultima giornata. Carobbio, infine, racconta dell’incontro a Bergamo con gli ex compagni il giorno prima del match. E’ in quella circostanza che si perfeziona l’accordo, spiega Carobbio: vittoria dei lombardi da conseguire negli ultimi minuti per evitare sospetti. Subito dopo Passoni (ex AlbinoLeffe) chiama i Cossato (intercettati a Napoli) per scommettere a colpo sicuro. Ma Conte era informato? Carobbio sostiene di sì,madagli atti la sua è una deduzione per via di Stellini. Una cosa sembra probabile: a Roma si potrebbero separare le strade del tecnico juventino da quella del suo collaboratore (chiamato in causa sempre da Carobbio anche per la gara col Varese: avrebbe detto «no» a una richiesta di sconfitta fatta da una persona vicina a Mezzaroma). La difesa di Conte spera di poter affrontare una discussione franca con Palazzi e che siano analizzate per bene le controdeduzioni. Anche perché al processo una volta insinuato il dubbio, arrivare a una condanna non sarebbe facile. Insomma, la procura federale potrebbe non trovare sconveniente una soluzione condivisa. Domani sarà tutto più chiaro.

 
 
 

     

 

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