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Messaggi del 24/07/2012

Un pò di immagini storiche da tifosibianconeri.com

Post n°6196 pubblicato il 24 Luglio 2012 da nadir63l
 


Immagine IPB

la Juventus del 1930/'31


Immagine IPB


Un simpatico aneddoto riportato da CRAZEOLOGY

Come aneddoti, ne ricordo uno carino raccontato da Mike Bongiorno, che da bambino aspettava fuori dallo stadio i giocatori, e poi accompagnava a casa a piedi, proprio Pietro Rava, e gli portava anche la borsa. La cosa durò per un po' di tempo, e divenne una piccola abitudine.
Poi si persero di vista, e si rincontrarono una volta in tribuna al Mussolini/Comunale, mi pare, dopo diversi anni, (ormai Mike era un adulto e aveva anche cominciato ad avere successo, se non ricordo male il racconto).
A quel punto Mike si presentò a Rava e:

Salve! Lo sa chi sono io?
Si, Lei è Mike Bongiorno!
Certo, ma sono anche il ragazzino che le portava la borsa quando usciva dalle partite! Si ricorda?

I fatti iniziali dovrebbero essersi svolti proprio in Corso Marsiglia, perché Mike aveva una decina d'anni. Ma non ne sono sicuro...
Potrebbe anche essere successo qualche anno più tardi, già al Mussolini. Perché Rava era solo all'inizio della carriera...


PS
Cmq vedo da wikipedia che Pietro Rava con le giovanili era già alla Juve, dunque si è allenato nell'impianto, e poi ci ha giocato in prima squadra solo un anno o due.
Quindi il luogo evidentemente lo conosceva bene...



Immagine IPB

Festeggiamenti per la conquista dello scudetto '31/'32


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L'ultimo scudetto conquistato al "Corso Marsiglia", stagione 1932/'33
Sempre da Tifosibianconeri.com

Immagine IPB

Juventus - Fiorentina (07/10/1928)


Immagine IPB

Uno Juve-Bologna con stadio stracolmo.


Immagine IPB

Una sovrapposizione delle mappe da parte dell'utente "Vecchio Indiano"



http://www.youtube.com/watch?v=XSrOfjFxyT0...player_embedded

Uno spettacolare filmato: (12/07/31), Juve-Sparta.


 

 
 
 

Del Piero-Giappone e un'attesa lunga 16 anni

Post n°6195 pubblicato il 24 Luglio 2012 da nadir63l
 

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il toto-destinazione di Alessandro Del Piero continua senza sosta e dopo Stati Uniti, Spagna, Inghilterra, Brasile e persino Thailandia l'ultima suggestione è quella giapponese. D'altronde lui, Alex, nel Paese è un idolo assoluto, precisamente dal 1996. Si giocava la Coppa Intercontinentale e la Juventus campione d'Europa in carica, sfidava il River Plate. Fino a quel giorno i giapponesi amavano solo il Milan, avendo negli occhi le gesta di Gullit, van Basten e Rijkaard, le chiusure di Baresi e le volate di Paolo Maldini, ammirate fra il 1989 e il 1990. Non c'era il professionismo e allora solo quell'evento che metteva a confronto i giganti d'Europa e Sudamerica era l'occasione per regalare ai giapponesi del vero calcio, prima dell'invasione dei mezzi di comunicazione.

Quella sera di dicembre del 1996 il giovane Del Piero arpiona una sponda di testa da azione di corner, si gira e fa gol. E l'Intercontinentale viene sollevata sotto il cielo di Tokyo. È da allora che la J-League sogna le sue prodezze, sperando che si avveri un sogno che, invece, non si è potuto realizzare con Roberto Baggio, il calciatore italiano più amato in assoluto da quella parti.

In pochi finora hanno tentato un'avventura così affascinante, l'ultimo è Alberto Zaccheroni che, lingua a parte, sembra essersi integrato alla grande ed è già nel cuore dei tifosi. Prima di lui pochi calciatori, ma in compenso molto buoni.

In principio fu Totò-San, al secolo Salvatore Schillaci da Palermo, l'uomo di Italia '90. E' il 1994 e l'allora attaccante dell'Inter non aspetta la fine del campionato italiano e prende il volo per Iwata, città nota per la Yamaha. Lui segna a raffica, 56 reti in 78 partite e si porta a casa un titolo di capocannoniere. Due anni ricchi di soddisfazioni, economiche e sportive. A seguirlo Daniele Massaro, che sceglie lo Shimizu S-Pulse e nemmeno lui tradisce le attese: 20 presenze, 10 reti e ritorno a casa non prima di essere diventato il beniamino dei tifosi. L'ultimo a scegliere l'estremo oriente è stato Giuseppe Zappella, che al contrario degli illustri predecessori non sceglie il Giappone all'imbrunire della carriera, bensì nel fiore della maturità, a 25 anni. Diventa difensore titolare dell'Urawa Red Diamonds e si toglie la soddisfazione di segnare anche 4 reti. Anni di grazia 1998/99. Da allora un buco storico coinciso con un campionato che non aveva più necessità di essere lanciato da giocatori a fine della carriera e da un contenimento di costi che anche da quelle parti viene preso in considerazione. Almeno fino a quando Del Piero ha deciso di lasciare il calcio italiano. Riabbracciarlo, stavolta per un campionato intero e non solo per una notte, non avrebbe prezzo.

 
 
 

Messaggero veneto - Udinese, solo la Juve su Armero

Post n°6194 pubblicato il 24 Luglio 2012 da nadir63l
 

Messaggero veneto - Udinese, solo la Juve su Armero

© foto di Nicolo' Zangirolami/Image Sport

Secondo il Messaggero veneto, il Napoli avrebbe mollato la presa per Pablo Estifer Armero favorendo di fatto la Juventus che al momento è l'unica squadra interessata realmente all'esterno colombiano. I bianconeri hanno già sondato il terreno con l'Udinese qualche settimana fa senza però trovare un accordo con la famiglia Pozzo che vorrebbe cedere il giocatore a titolo definitivo e non in prestito come chiede il club piemontese.

 
 
 

Gianluca Di Marzio: "Accordo Juve-Van Persie, l'Arsenal fissa il prezzo: 25 milioni"

Post n°6193 pubblicato il 24 Luglio 2012 da nadir63l
 

Gianluca Di Marzio: "Accordo Juve-Van Persie, l'Arsenal fissa il prezzo: 25 milioni"

Importanti novità dall'esperto di mercato.
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

Intervenuto durante la trasmissione Sky "Speciale Calciomercato" il giornalista dell'emittente satellitare e editorialista di Tuttomercatoweb Gianluca Di Marzio ha parlato di importanti novità nella caccia al top-player offensivo per la Juventus: "Iniziamo a dire che non ci risulta la notizia che si è sparsa oltremanica di un accordo sulla base di 25 milioni di euro tra Juventus e Arsenal per Van Persie, piuttosto possiamo sbilanciarci e rivelare che tra bianconeri e olandese c'è di fatto un accordo di massima da 6 milioni più bonus. Ovviamente manca quello con i Gunners che hanno appunto messo a 25 milioni la valutazione per prendere l'ex Feyenoord. La Juventus è molto ottimista e di giorno in giorno aumentano le possibilità che l'affare vada in porto tanto che è in contatti ininterrotti da 3 mesi con l'olandese e il suo entourage. Per quanto riguarda le uscite Matri e Quagliarella non sono sicuri di restare quindi non va scartare l'ipotesi di un altro innesto offensivo con Jovetic e Pazzini sempre in auge. A proposito del montenegrino va detto che la Fiorentina ha di fatto congelato l'ipotesi di acquistare in comproprietà con i bianconeri Poli perchè sarebbe stato visto come un grimaldello per arrivare appunto a Jovetic. Rimane come terza ipotesi di top-player sullo sfondo Edin Dzeko. Infine nelle uscite non ci sono riscontri di un ritorno di fiamma del Fenerbahce su Krasic".

 
 
 

Conte: omessa denuncia, illecito o innocente?

Post n°6192 pubblicato il 24 Luglio 2012 da nadir63l
 

glmdj


Immagine IPB

di P. Cicconofri

Proprio quando le prove e la credibilità di Carobbio sembrano vacillare ecco che i quotidiani sportivi (tutti) fanno trapelare la possibile linea dura di Palazzi: l’accusa a Conte potrebbe essere quella di illecito.
Scrive il Corriere dello Sport in merito a questa ipotesi in un articolo a firma di A. Abbate : “A Torino sono terrorizzati dalla stangata”, assicurando che “non esisterà un patteggiamento ad Contem: se avesse avuto qualcosa da confessare, lo avrebbe dovuto fare a tempo debito”.
Domanda: Esiste invece un’accusa ad Contem?

Accuse che la giustizia sportiva vuole blindare perché devono reggere all’imminente processo e per Tuttosport: ”l’ accusa (e le sentenze) devono resistere anche alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”.
Siamo già passati oltre il dubbio, non resta che difendersi, sempre se la giustizia sportiva lo permetterà.

Nessun rilievo penale sembra addebitale a Conte, che ricordiamo è stato raggiunto da un avviso di garanzia e si è visto perquisire, a furor di telecamere e prime pagine, anche la propria abitazione. Un modo di operare funzionale ai colpevolisti ma che ha portato, visti i riscontri, ad un primo crollo al teorema "Carobbio santo subito”.
Domanda: Per reggere l’accusa sportiva può bastare le accuse nazional popolari dei media antijuventini pur cadendo quelle penali?

Carobbio, che oltre ad essere un mediocre giocatore avvezzo alle combine di partite, trasformato nel pentito credibile a cui manca solo l’aureola, ha pensato bene di rivolgere le sue accuse a Conte solo quando è stato ascoltato dai vice di Palazzi. Siamo passati al secondo step: accusare per difendersi. Carobbio non ha solo confessato, ma anche accusato Conte tentando di fare il salto di qualità per evitare pene severe (l'eventuale l’accusa mossa al reo confesso passerebbe da illecito a omessa denuncia, passando da promotore a semplice esecutore). Anche se - ricordiamolo - gli accordi con gli zingari e le intercettazioni agli atti, piaccia o non piaccia, vedono come interlocutore proprio “Pippo” non Conte.
Domanda: Lo scaricabarile che fa fare il salto di qualità all’inchiesta e che sembra essere apprezzato da tutti, sarà giustificato condannando Conte?

Carobbio accusa il suo ex-allenatore solo davanti alla giustizia sportiva aggiungendo quei dettagli che si sono rivelati decisivi per le accuse. Da questo momento, non essendoci altre prove, tutto l’impianto accusatorio si basa sulla credibilità di “Pippo”. “L’ingenuo” Carobbio, così come lo ha descritto la moglie, sembra non aver sbagliato strategia: meglio non raccontare questi aspetti penalmente trascurabili al pm, arrivare da Palazzi con qualcosa di forte e barattabile avrebbe portato sicuramente maggiori benefici. Laurea ad honorem per il pentito che così si è trasformato nel santone del calcioscommesse!
Domanda: Può essere messa in discussione la credibilità di Carobbio, se questo significherebbe far vacillare l’intera inchiesta che sul pentito si regge?

Ribadiamolo: nessuna conferma è seguita alle accuse di Carobbio - riviste e aggiustate ad ogni audizione - concernenti le due partite prese in esame.

Novara-Siena. Per questa partita, l’accusa di omessa denuncia sembra riferita solo a Conte. Quello che da giorni ci chiediamo è se tutti quelli che hanno smentito le parole di Carobbio, tutti i partecipanti alla riunione e tutti quelli che “non potevano non sapere”, si vedranno recapitare il deferimento di Palazzi.
Domanda: Carobbio sarà credibile per tutto o solo per quello che risulterà funzionale a Palazzi ed al “palazzo”?

Siena-Albinoleffe. Agli atti la testimonianza dei giocatori dell’Albinoleffe che proverebbe il contatto con i giocatori del Siena. Da qui si arriva a Conte secondo la prassi del “non poteva non sapere”. Su questa partita il tecnico juventino rischia addirittura di vedersi addebitato l’illecito. Vedremo anche se l’onda colpevolista coinvolgerà anche altri giocatori-dirigenti.
Domanda: L’evidenza è più quella di voler tirare in mezzo per forza Conte o quella di avere dei riscontri concreti da addebitare al tecnico bianconero?

Ritorniamo allo starnazzare dei media. Oramai le attenzioni sono state ben incanalate verso il deferimento di Conte e le pesanti richieste che gli sarà rivolte da Palazzi.
Galdi (si si, sempre lui) della Gazzetta dello Sport (
Potete leggerlo qui ) ha iniziato anche a contare i giorni per vedere se Conte potrà seguire la supercoppa dalla panchina o chiuso in qualche sgabuzzino. Il Corriere dello Sport, tra una dichiarazione di Zeman e l’altra, spara a zero contro Conte enfatizzando qualsiasi situazione di una Juventus “terrorizzata”. I lapsus di entrambi i quotidiani sembrano rivolti a tutto il resto del calcioscommesse tanto da chiedersi: ma ci sono anche altri accusati o ha fatto tutto Conte?

C’è dell’altro. Marchisio, il futuro numero 10 della Juventus, attuale uomo-immagine (sarà sulla copertina del gioco Fifa 2013 accanto a Leo Messi), proprio oggi torna a parlare dei progetti champions e da grande futuro della Juventus con la Gazzetta. Veramente curioso che nella stessa pagina che ospita l’intervista al campioncino juventino venga inserito anche il Galdi pensiero su Conte. Inutile sperare in una qualche forma ufficiale di presa posizione, fosse anche un semplice silenzio-stampa verso quei media che cavalcano il sentimento antijuventino. Entrambi i quotidiani dedicano la prima pagina alla Juventus con in sottofondo quel "guardiamo avanti", tra calciomercato, abbonamenti e progetti futuri, che tanto è funzionale per accapparsi qualche lettore in più.

Non ho parlato di Tuttosport e della società Juventus. Il giornale, pur rivolto alla quasi totalità di tifosi juventini, poteva dedicare più spazio per evidenziare le pur chiare lacune dell’inchiesta. Invece gli interventi che riprendono l’argomento vengono relegati nella pagine centrali e scialbi nei contenuti: più cronaca che presa di posizione forte.
La Juventus si è schierata dalla parte dell’allenatore ufficialmente attraverso due diverse conferenze stampa, ma lascia correre su tutto il resto. Calciopoli ci ha insegnato che valore hanno le chiacchiere in un mondo malato e corrotto come il calcio italiano. Speriamo di non dover pagare questo silenzio come già successo con calciopoli.

Gli juventini si sono schierati dalla parte di Antonio Conte. Lo siamo anche noi e con diversi articoli, riprendendo aspetti noti dell'inchiesta, abbiamo cercato di dare una diversa possibile lettura dello scandolo rispetto a quanto propinato dai media. Conte sa cosa significa essere un vincente alla Juventus ed avrà sicuramente messo in conto anche la possibilità di finire nel calderone dello “juventino ladro a prescindere” con annessi guai mediatici.
Magari questa sarà un'esprienza utile per comprendere maggiormente una realtà a volte molto scomoda. Da uomo immagine Juventus, ruolo che ha rivestito nella passata stagione, ha sempre rimandato i discorsi legati in qualche modo a calciopoli cercando di indirizzare l’attenzione sul presente vincente e sul futuro da conquistare. Ma la Juventus è questa, non puoi scindere il passato dal futuro e non difendendone la storia si finisce per permettere che nuove accuse trovino ancora terreno fertile dove, anche una posizione anonima, finisce per rappresentare il miglior appoggio per l'accusa.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2387


 
 
 

Moggi: "Juve, se vendi Matri devi sostituirlo con..."

Post n°6191 pubblicato il 24 Luglio 2012 da nadir63l
 

© foto di Micri Comunication

L'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi è stato intervistato in esclusiva da ilsussidiario.net. L'argomento di discussione è il calciomercato bianconero, nello specifico l'attaccante di cui necessita la squadra di Conte per fare il salto di qualità. Come al solito le dichiarazioni di Moggi non sono scontate: "Diciamo che se lo sostituiscono potrebbe anche andare bene. Dovrebbero prender un giocatore con caratteristiche diverse, qualcuno che sia più uomo d'area. Se vendono Matri, poi devono sostituirlo".  Quale potrebbe essere il nome giusto? Van Persie, Jovetic, Cavani o Suarez? A sorpresa, nessuno di questi. "Pazzini. Mi ha chiesto chi vedrei meglio tra Jovetic e Destro? Bene, rispondo Pazzini: prendo il terzo. E' lui l'attaccante giusto per la Juventus".

 
 
 

Conte, l’omessa denuncia e quelle 2-3 cosine che non tornano…dal blog di antonio corsa

Post n°6190 pubblicato il 24 Luglio 2012 da nadir63l
 


Capisco che in Italia la giustizia sportiva sia qualcosa di spesso totalmente slegato dalla logica, ma certi paletti non andrebbero scavalcati. Dice: Conte potrebbe essere deferito per omessa denuncia. Premesso che potrebbe accadere e non mi sorprenderebbe di certo, proprio per quando dicevo prima, sarebbe in quel caso estremamente divertente capire il ragionamento utilizzato per arrivare ad una decisione (“il pareggio”, la definiscono i giornali che orientano pur restando imparziali) che, se politicamente potrebbe anche avere senso, rischierebbe di non averne alcuno a livello procedurale.

Insomma: l’accusa è che Conte sapesse di un paio di illeciti e abbia taciuto non denunciandoli alle autorità. Da qui il deferimento. Al che scatta l’interrogativo: ma di quali illeciti stiamo parlando? Delle partite con Novara (riunione tecnica) e Albinoleffe (accordo in hotel)? L’accusa di Carobbio, per entrambe le gare, é di aver concordato un pareggio tra società. Non c’é una confessione ad avvalorare la sua versione, quindi tutto sarebbe rigorosamente da provare (la credibilità di Carobbio non c’entra nulla anzi, la stessa Disciplinare, scrive di non credere al Carobbio che a Siena diventa boy scout dopo aver promosso e organizzato combine fino alla stagione prima. Gli scettici rileggano pure).

Bene: per condannare Conte, andrebbe quindi prima provata la fondatezza dell’accusa di illecito per le due partite. Cosa abbiamo, ad oggi? Niente di niente per una partita (anzi, 23 dichiarazioni contrarie che tolgono credibilità a Carobbio smentendo in toto anche la storiella della riunione tecnica), mentre ci sarebbero due calciatori dell’Albinoleffe che – senza mai nominare Conte – avrebbero confermato l’accordo per un pari prima della partita. Ma, siccome non fanno riferimento a Conte, non dovrebbero direttamente interessare il tecnico leccese (chi lo dice che Conte sapesse tutto? Finora siamo stati sommersi di esempi di illeciti combinati tra calciatori all’oscuro degli allenatori – nessuno condannato – e spesso persino ai danni della società): cosa farebbe pensare il contrario in questo caso senza un singolo riscontro che vada in questo senso?

Per chiedere il deferimento di Conte anche solo per omessa denuncia, la faccio breve, si dovrebbero deferire pure il Siena, l’Albinoleffe, l’allenatore Mondonico, il Novara, l’allenatore Tesser, tutta la rosa di giocatori del Siena, tutta la rosa di giocatori del Novara e quella dell’Albinoleffe. E qualche dirigente e membro dello staff tecnico perché Carobbio parla di partite concordate tra società, con “tutti” che sapevano del pari come risultato da conseguire sul campo per tenere fede a tale accordo. Se si vuole accusare Conte ritenendo fondate le combine, dovrebbero finire sotto processo tutti, non uno.

E invece, ad oggi, le notizie sono tutte indirizzate verso un “solo Conte deferito” e “solo per omessa denuncia”, che già implicitamente significa squalificare la versione di Carobbio non ritenendolo credile. Se qualcuno trovasse in tutto ciò un minimo di logica, mi faccia un fischio. Resto in attesa

http://www.antoniocorsa.com/2012/07/23/con...nano/#more-1381


 
 
 

Tuttosport - Buffon chiama Destro alla Juve

Post n°6189 pubblicato il 24 Luglio 2012 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'affare Destro, quello che sta "nauseando" Enrico Preziosi, dovrebbe conoscere oggi la sua giornata decisiva. Il condizionale è d'obbligo perchè l'accordo ormai raggiunto tra Genoa e Roma per l'attaccante, potrebbe essere messo in pericolo dal nuovo inserimento dell'Inter. La Gazzetta dello Sport infatti, rivela la presenza del ds ligure Capozzucca ieri nella sede dell'Inter. A Trigoria continuano comunque a spargere fiducia, benchè esista ancora una differenza non irrilevante in merito all'ingaggio tra l'offerta giallorossa e la richiesta del giocatore (circa 300mila euro più questioni legate ai bonus).

E la Juventus? Marotta continua a pressare il Genoa per la compropietà, scontrandosi con la volontà del club rossoblu che è quella di monetizzare subito. I bianconeri hanno però l'accordo con gli agenti del giocatore (Contratto e Vigorelli), che hanno dimostrato di gradire l'ingaggio proposto dal club campione d'Italia. C'è poi un retroscena rivelato oggi da Tuttosport, che potrebbe spostare gli equilibri del delicato affare dalla parte della Juventus. Gianluigi Buffon avrebbe infatti chiamato Destro per convincerlo ad accettare di trasferirsi a Torino, rifiutando così le proposte dei club concorrenti. Chissà che il carisma del portiere bianconero non risulti alla fine determinante...

 
 
 

Moggi, De Laurentiis e Preziosi: non tutte le “minacce” vengono per nuocere?

Post n°6188 pubblicato il 24 Luglio 2012 da nadir63l
 

glmdj 

Immagine IPB

di F. Filippin

Facciamo un piccolo salto nel passato.
Marzo 2011. La Corte d'Appello di Roma, pur riducendo le pene comminate in primo grado ed escludendo l'associazione a delinquere, condanna Luciano Moggi, (incarnazione del male pallonaro assoluto) ed il figlio Alessandro (evidentemente qualis pater, talis filius) per il reato di violenza privata.
Senza entrare più di tanto nel merito della sentenza e degli episodi relativi, ormai noti a tutti, mi limito a ricordare che la condanna attiene alle presunte pressioni esercitate da coloro che, così ci venne spiegato, controllavano e decidevano le sorti dell'intero mercato calcistico, italiano e non, su giocatori addirittura del calibro di Blasi, Zetulaev e Budiansky, perché lasciassero i rispettivi procuratori, a costo (ed è qui il succo della “minaccia”, componente essenziale del reato in questione) di non vedersi riconosciuti adeguamenti contrattuali o possibilità di giocare in squadre blasonate.

Torniamo al presente.
Luglio 2012. De Laurentiis: "Cavani? Lo faccio marcire in panchina se chiede 7-8 milioni di euro“.
Preziosi: “Destro. E' una situazione scandalosa, se non si dovesse chiudere con la Roma, Destro resterà al Siena a 400 mila euro.”
Chiariamo subito, a scanso di equivoci: a nostro avviso i veri reati sono altri e le trattative del mercato calcistico, pur con i loro eccessi e le dichiarazioni mirabolanti, rientrano nella normale libertà negoziale, dove, con un contratto in essere, o tutte le parti si mettono d'accordo, o tutto rimane così com'è.
E' sempre vero che i calciatori, pur essendo privilegiati e strapagati, sono, comunque, lavoratori dipendenti e come tali godono dei loro stessi diritti, così come di quelli di tutti i normali cittadini, ma, se il male minacciato è quello di non giocare, continuando a percepire lo stesso ricco stipendio o quello di essere obbligati a rimanere nella società per la quale hanno sottoscritto contratti pluriennali, francamente ci sfugge qualcosa.
Questo non vuol dire, però, che non siano doverose alcune considerazioni, al di fuori dell'ambito penalistico.

Quanto al presidente del Napoli, sempre più “folkloristico” e, a cui, in quanto tale, qualsiasi dichiarazione è ormai permessa (anche di accusare di cafoneria i giornalisti per il fatto di parlare solo di soldi, quando lui, da mesi, ogni volta che nomina Cavani, ci rende edotti della cifra con cui monetizzerebbe immediatamente la cessione), non abbiamo, ancora, sentito piovere grosse critiche.
Ci pare, infatti, che minacciare un giocatore di “marcire in panchina” se chiede (essendo valutato ora 50, ora 70, ora 100 milioni di euro dal suo stesso presidente), uno stipendio proporzionato, non sia molto diverso dal “minacciare” di non concedere un adeguamento contrattuale, non certo né obbligatorio né dovuto, rifiutare un trasferimento gradito o trattarne uno con qualche società di una piazza calcistica poco stimolante.
Anzi, forse una differenza c'è, perché, se nel caso della Juventus si trattava di giocatori di seconda (o terza) fascia, per i quali rimanere a Torino senza giocare non sarebbe stato certo uno scandalo, visti il livello tecnico e le rispettive carriere, per Cavani, rincorso dai principali club europei, l'ipotesi di un confino forzato in panchina o tribuna (per quanto poco credibile) appare come una forma di coercizione quantomeno discutibile.

Quanto al presidente del Genoa, sul quale molto si potrebbe dire, prendiamo atto che, pur essendo a volte presente sui quotidiani, anche di recente, in pagine diverse dalla quelle di cronaca puramente sportiva, la sua amicizia speciale con alcune società non è ancora considerata “pericolosa”.
Così come prendiamo atto del fatto che nessuno muove appunti su alcune pratiche di mercato piuttosto bizzarre, per le quali si preferisce agire in perdita, come quando si cedono giocatori a taluni piuttosto che ad altri “anche perdendoci un milione” (parole del presidente), come quando ci si dice pronti a “risarcire” l'amico di sempre restituendogli, in caso di squalifica, il prezzo del cartellino, o come quando, a prescindere dalle offerte, si invita in maniera piuttosto brusca, addirittura pubblicamente, un giocatore ad optare per la destinazione gradita, a costo di rimanere nell'attuale società, di non essere trasferito in una squadra blasonata e non avere il conseguente adeguamento dell'ingaggio.

Tutte pratiche che, a suo tempo, venivano periodicamente contestate al Direttore Generale juventino.
Mai vorremmo, siamo sinceri, che qualche Procura, come ormai siamo abituati, intervenisse intravvedendo in questo una forma di mobbing, di minaccia o di violenza privata (ripetiamo che non ci pare proprio il caso), ma ci chiediamo come mai nessuno, dalla carta stampata, alla FIGC o all'Associazione Calciatori, trovi il tempo per qualche riga quantomeno di censura su certi comportamenti e certe dichiarazioni, come avveniva con riferimento a quel dirigente che faceva esattamente le stesse cose che facevano tutti, con l'unica colpa (ma in Italia è grave, evidentemente), di essere più bravo degli altri e, per questo, di lavorare per una società in particolare.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2386


 
 
 

     

 

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