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Messaggi del 21/08/2012

Trascrizione integrale difesa Avv. Bongiorno..

Post n°6331 pubblicato il 21 Agosto 2012 da nadir63l
 

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Immagine IPB

Il piatto della bilancia mancante
“Manca questo motivo di reclamo, perché manca? Perché a tutti è noto che quando un atleta deferito fa il patteggiamento, il patteggiamento viene respinto, ovviamente i legali immediatamente impugnano anche l’ordinanza con la quale è stato respinto il patteggiamento dicendo: ‘hanno sbagliato la pena per maniera congrua’.
E’ un motivo che io, nella mia ormai purtroppo lunghissima esperienza, faccio sempre ed è un motivo che avevamo scritto e che non troverete nel reclamo. E voglio dire subito perché non c’è, perché è giusto anche chiarire le cose: lo avevamo scritto noi tre, Antonio Conte ha ritenuto di stracciarlo, di non farcelo inserire nell’ambito di questo reclamo.
Ha fatto questa scelta che io onestamente come difensore non ho del tutto condiviso perché ha detto “io voglio assolutamente che sia chiaro che io non voglio reti di salvataggio. La prima audizione che io ho fatto e che comunque lui il patteggiamento l’ aveva chiesto, comunque dentro di voi c’è il convincimento che questo ricorso al patteggiamento c’è stato.
Allora voglio chi sia chiara un’altra cosa: la richiesta di patteggiamento che è stata fatta da Antonio Conte, è stata un suggerimento dei legali, suggerimento che io stessa avrei dato. Cosa vuol dire questo? Io temo, temo, temo, che questa corsa al patteggiamento, che c’è stata in questo processo e anche in quello precedente, possa essere interpretata con poca dimostrazione che tutti gli assunti accusatori trovano conferma e quindi i tesserati corrono verso il patteggiamento; c’è questa prateria sconfinata in cui si corre, perché tanto non c’è la possibilità di essere assolti perché sono tutti colpevoli.
Ecco: io sul punto vorrei essere chiara. In realtà siamo arrivati in una situazione tale per cui spesso noi legali diciamo ai nostri assistiti: non puoi non patteggiare. Perché diciamo questo? Perché secondo me c’è un problema di base: in questi processi sportivi, in realtà dal processo penale vengono mutuati alcuni istituti ma non vengono mutuati, non vengono prese in prestito anche le garanzie difensive. E’ come se il famoso piatto della bilancia, purtroppo in questo momento storico, avesse solo il piatto della bilancia dell’accusa, manca il piatto della difesa. Perché? Perché se si prende un pentito… In questi casi noi abbiamo Carobbio, Gervasoni, etc.. Si prende un pentito, però, l’ha spiegato prima l’avvocato Rodella, si dice agli avvocati: voi non avete necessità di contro esaminarlo, come dire: è un po’ una cosa superflua. Allora io credo che, io non so chi di voi ha esperienza in materia di collaboratore di giustizia; io chi sa la mia storia sa benissimo che in realtà ho fatto una lunga esperienza di collaboratore di giustizia. Nella mia esperienza, l’unico modo che ho visto per mettere in discussione la credibilità del collaboratore di giustizia è controinterrogarlo. Voi direte perché? Perché, se Carobbio fosse venuto qui davanti con Gervasoni, io gli avrei fatto 450 domande. Se fosse stato un pentito credibile avrebbe risposto, però ad un certo punto una domanda alla quale doveva rispondere davanti a voi e che a me mi resta qui c’è tutt’ora; io avrei chiesto a Carobbio: “mi scusi Carobbio: ma Gervasoni, che è il pentito che secondo la commissione da riscontra, ha detto la verità o non ha detto la verità quando ha detto che la partita Novara-Siena, è una partita che è stata combinata dagli zingari e da pochi infedeli e che non c’era quindi l’accordo di spogliatoio?
Perché state attenti a questo: noi non abbiamo un pentito riscontrato, abbiamo Carobbio annullato da Gervasoni, e allora aveva senso o no portarli qua davanti?
Voi direte: avvocato noi abbiamo i verbali,quando andiamo in camera di consiglio, tranquillamente ci leggiamo i verbali. Ecco io onestamente non ci stò a dare agli avvocati il ruolo di lettori dell’enigmistica, perché quando io facevo l’enigmistica c’era il famoso giochino ‘caccia all’errore’. Io credo che spacchettare i verbali, darli agli avvocati e dire: “voi trovate l’errore” sia un po’poco.
E questo non significa che io non ho, attenzione, fiducia nella procura federale che ha fatto i verbali e nel pm. Assolutamente. Io ho fiducia totale: personale e come ufficio
Il problema secondo me è un altro: che esiste una fisiologica diversità di errori. Le 450 domande che io ho in mente, non le ha fatte il Dottor Palazzi, non le ha fatte la procura di Cremona. Questo è per spiegare perché a mio avviso dovete considerare bene che quando Conte ha scelto di fare il patteggiamento, non l’ha fatto perché voleva una pena ridotta, lo ha fatto perché gli era stato detto, e io gli avrei detto, guarda che manca un piatto della bilancia. E questa è la prima precisazione che volevo fare.


L’assoluta attendibilità di Carobbio e il riscontro ping.pong
Dico subito che a me non ha stupito il fatto sapendo ovviamente che era stato condannato Conte che Carobbio sia ritenuto credibile, ovvio. Quello che mi ha stupito, e vi chiedo di andare a verificare, sono state le parole che sono state usate: Pag. 25, Carobbio non è soltanto credibile, riscontrato e attendibile un po’ come tutti i pentiti…. quando voi andate a leggere, Tommaso Buscetta era credibile, quello attendibile, quell’altro riscontrato… Sapete che parole sono state selezionate per definire Carobbio? “Assoluta attendibilità” . L’Assoluto nell’apologia cristiana chi è? Dio, il Verbo. Una credibilità “divina”. Non ci può essere una sola dichiarazione di Carobbio minimamente erronea. In effetti è stato valutato così, perché tutti i testi che sono stati portati dai miei colleghi di difesa, che hanno assunto la difesa a sommaria informazione, sono stati dichiarati inattendibili. Contateli: 25 contro Carobbio, prevale Carobbio. Carobbio non mente mai, Carobbio non sbaglia mai, Carobbio non tentenna mai. Ha una percentuale di infallibilità, badate, del 100%. 100%. Mentre per altri pentiti è stato fatto questo approfondimento, per Carobbio non lo troverete. A me ha fatto impressione questa divinizzazione di Carobbio e secondo me non è casuale. Per me non è casuale per un motivo. Per Carobbio c’è il cosiddetto riscontro “ping pong”. E allora siccome che, io credo che questa Corte verificherà se un riscontro c’è o è un riscontro “ping pong”, si è cercato di accrescere la credibilità intrinseca, quasi a dire: “Carobbio è talmente credibile in sé, che non ha bisogno di riscontri”. Carobbio si autoriscontra. Carobbio è divino. Carobbio è uno e trino. Cos’è la tecnica del riscontro “ping pong”: è quello che viene bocciato dalla Cassazione. “L’attendibilità di Carobbio in Novara-Siena è comprovata dalle dichiarazioni rese in altre gare ad esempio…”. Uno dice: beh, andiamo a vedere quali sono. Per Novara-Siena sapete quali sono le gare che provano la credibilità di Carobbio? bene “..Albinoleffe-Siena”!! Ma come!! L’altra contestazione? Tu usi l’altra contestazione come riscontro? Allora io che ero sopravvenuta alle due difese dico: andiamo a vedere Albinoleffe-Siena per vedere allora come provano Novara-Siena! Vado a vedere Albinoleffe-Siena e sapete cosa si legge? “Per quanto concerne Carobbio, abbiamo già provato la credibilità..”. E dove l’avete provata? Se Novara-Siena era “ping-pong” e si andava ad Albinoleffe-Siena, poi Albinoleffe-Siena come la provi? Con Novara-Siena? Questo è il riscontro “ping-pong”. E allora, se è vero quello che dice il procuratore federale e cioè che in realtà qui non c’è una giustizia di serie b e qui c’è l’approfondimento, verificate se dovete confermare la credibilità “ping-pong”.

Per Salvini non è credibile
Dico subito - per chiarezza - che io ho grande rispetto per la Commissione Disciplinare, però ho anche rispetto nel giudizio che è stato dato su questi pentiti da un giudice che io conosco bene per la sua bravura e la sua preparazione: Guido Salvini. Guido Salvini non solo non ritiene Carobbio una divinità ma, lo troverete nell’ordinanza di custodia cautelare, dice che il collaboratore non è trasparente, dice una cosa che è una bocciatura clamorosa; io non ho mai visto per nessun tipo di collaboratore un giudizio così severo. dice: “un dichiarante che miscela verità e menzogna per alleggerire la sua posizione” . Attenzione: è un giudizio rigoroso. Il collaboratore, perché si definiscono collaboratori? E’ “collaboratore” colui che confessa, ammette e conosce le proprie responsabilità. Un soggetto che si difende non è collaboratore. E il giudice Salvini – io vi prego di leggere l’ordinanza, perché vero è quello che dice, io sento un po’ tutti che dicono: ‘la giustizia ordinaria è una cosa, la giustizia sportiva un’altra’. Si, però attenzione: qui abbiamo un’ordinanza che è stata presa per un giudizio dato dal Gip Salvini su questo collaboratore di giustizia. E sulle stesse dichiarazioni, tranne l’ultima, quella di luglio, che non aveva ancora in mano. Voi direte, perché la Bongiorno dice che il giudizio di Salvini è così importante? Voi sapete che io faccio penale e voi non sapete chi è Salvini. Salvini è un giudice, basta vedere wikipedia, che ha condotto tutte le indagini in materia di terrorismo, di sinistra e di destra, in quale periodo? nel periodo di applicazione delle legge sui pentiti, e sui dissociati. E’ un giudice, che poi non si capisce se di destra o di sinistra, tutti dicono che non si capisce la matrice politica, che ha scritto libri sui pentiti. 'La legge sui terroristi e pentiti’ è una sua pubblicazione; un’altra sua pubblicazione ‘il testimone. Come lo stato ha nascosto la verità di piazza Fontana’ . E intendendosi di pentiti, il GIP Salvini sa benissimo che il signor Carobbio mente. Perché? il collaboratore, come voi sapete, come prima cosa si dice che deve essere “pentito” - noi usiamo pentito in un altro modo - Salvini ha fiutato nel primo interrogatorio, quello del 20 dicembre, che in realtà Carobbio recita. E recita anche il pentimento. Io vi prego di verificare, alla fine del primo verbale, quando il GIP dice a Carobbio: “Va bene, concluda le sue dichiarazioni..” ,perché ovviamente si aspettava la tipica cosa che avviene nei verbali dei pentiti, e cioè che Carobbio dicesse “io son dispiaciuto di quello che è successo, ecc..” perché ovviamente è un collaboratore “pentito”. Sapete come fa Carobbio? Siccome stava recitando, trae le sue parole dal Catechismo e recita l’Atto di Dolore del Catechismo. Io non so se voi conoscete le parole del Catechismo… sono: “Signore io mi pento e mi dolgo..” e inizia a dire “io mi pento e mi dolgo con tutto il mio cuore e il dolore”. Lo troverete a pagina.. nel dire questo, vi dico proprio le parole che dice “..mi pento e mi dolgo con tutto il cuore Salvini lo blocca e dice: “Se dici queste parole non ti crederà nessuno”. Cosa significa questo? significa che io vi pregherei di verificare con attenzione la credibilità di Carobbio.

Il vero problema di Carobbio è vedere se passerà o meno qualche anno in carcere
E’ chiaro che voi mi direte: ‘ammesso e non concesso che tutto questo è vero’, perché la grande domanda delle domande: mettiamo caso che in alcune cose ha detto il falso, ma perché? Per tirare in ballo Conte. Perché è poi questa la domanda delle domande e c’è la risposta, e la risposta in parte la sa Salvini, in parte la dà secondo me, in un verbale, perfino il pm di Cremona.
Io credo che, io spero che tra di voi ci sia qualche esperto in diritto penale, perché la risposta alle menzogne su Conte, la sà esclusivamente chi ha conoscenza su cosa rischia Carobbio nel processo penale. Perché il problema di Carobbio, badate, non è se continuerà a giocare o meno; il problema di Carobbio è se passerà o meno qualche anno in carcere.
Nelle contestazioni che troverete in quell’ordinanza, che io spero che voi leggerete, troverete la seguente contestazione: 416 pluriaggravato. Cosa significa? Che ha un 416 e sapete perfettamente quale è la pena del 416, che è l’associazione a delinquere da 1 a 5 anni. Pluriaggravato da che cosa? Da un numero di persone superiori a 10, pluriaggravato perché è un reato transnazionale. Voi sapete per questi reati in altri paesi quanto hanno preso alcuni calciatori?13 anni, in Turchia. 13 anni, fra la giustizia tutta, ma intanto sono 13 anni. Perchè c’è l’aggravante del reato transnazionale, che implica un numero di anni estremamente alto ...L’aggravante transnazionale addirittura da un terzo alla metà. Cosa significa questo? Significa che Carobbio ha fatto una scelta: la scelta di cercare di difendersi in sede penale con quello che sta facendo qui nel processo sportivo.
Quale è la strategia di Carobbio? La strategia che se io fossi stata legale di Carobbio gli avrei suggerito: devi derubricare il tuo reato; il tuo reato non deve essere associazione per delinquere pluriaggravata, perché rischi pene enormi: tu devi derubricare quegli accordi che sono stati posti in essere in esecuzione del piano degli zingari, in accordi da spogliatoio; in così fan tutti. Derubrica il tuo reato in peccato. E’ questo che sta facendo Carobbio; per difendersi deve ridimensionare il suo ruolo. Badate, non è un’invenzione dell’avvocato Bongiorno, lui lo dice, 29 febbraio: ‘Io mi sento parte di un meccanismo più grande di me. Quello che avete visto è una prassi consolidata di accordi tra società’’. Lui dice:’ io sono il pesce piccolo, sono state le società a fare tutto’. E perché gli serve? Per tagliare i legami con gli zingari. L’obiettivo è annunciato: io non sono la cerniera tra calciatori e zingari, perché questi accordi – e vedrete che ora lo dice per Novara-Siena- non sono accordi degli zingari e non sono io la cerniera, sono accordi di spogliatoio. Cosa si rischia in sede penale se Carobbio dice la verità? Cosa rischia Carobbio? Rischia esclusivamente la frode sportiva. Se Carobbio riesce a trasformare l’associazione a delinquere in frode sportiva passa da quella pena altissima, alla mera frode sportiva.
Io vi prego di leggere un verbale, il 19 gennaio, perché questo credo sia rivelatore di quello che vi stò dicendo, quando gli chiede il pm,… quando il pm gli chiede di Novara-Siena, quale è la risposta? “Venni contattato da (zingari) – quindi è vero si, ho avuto il contatto, ma attenzione, loro mi chiedevano il risultato di over, io ho detto no. Poi c’è stato un accordo di spogliatoio’. Allora io vorrei capire se in questo verbale non c’è poi la verità di tutto. Come dice Salvini: 50% di verità, 50% di menzogna. Vero è che gli zingari lo contattarono, perché lo sappiamo che lo contattarono, vero è che volevano il risultato di over; dove è che dice il falso? Quando dice: ‘io gli ho detto no’ : punto n. 1: non si capisce perché improvvisamente doveva dire di no; perché improvvisamente Carobbio aveva riprovazione morale a combinare quella partita. Quindi lui dice la verità a metà: il contatto l’ho avuto, poi però deve scaricare su qualcuno e su chi scarica? Ovviamente sull’accordo di spogliatoio. Da chi è smentito? Da Gervasoni che dice: ‘’quando mai, quell’accordo di Novara-Siena è un accordo degli zingari con Carobbio’. Da chi viene smentito? Dai tabulati, che provano che lui fino a un minuto prima della gara e dopo la gara, aveva contatti con gli zingari.
E io vi prego di leggere con attenzione, con estrema attenzione, le dichiarazioni di Gervasoni, perché Gervasoni vi dice la strategia che segue Carobbio. Perché Gervasoni dice ‘per me erano accordi zingari e pochi infedeli’ e non accordi di spogliatoi e si tira dietro Conte e si tira dietro la società, perché a lui serve trasformare questo tipo di accordo da spogliatoio …. perché a lui serve dire : ‘io ho fatto quello che dicono tutti, io ho cercato di non fare il morto preferendo i due feriti‘ e soprattutto quello che interessa fare è chiarire il suo ruolo e dire quello che dice in tutti gli interrogatori: ’ha deciso la società che è più importante di me, ha deciso Conte’.
Allora io vi prego di verificare quali possono essere i riflessi penali delle dichiarazioni di Carobbio sulla sua posizione. Perché a me non interessa – poi ve lo diranno loro – la storia del risentimento, ve ne parleranno loro. Io credo che quando c’è di mezzo la possibilità di prendersi 13 anni di carcere, secondo me viene spontaneo dire: ‘io con gli zingari non c’entro niente, è stato Conte, è stato Conte’. E quindi considerate che da un punto di vista strettamente penale, una cosa è per il signor Carobbio essere complice, tutt’altra cosa è adeguarsi ad una decisione dell’allenatore.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2441

 
 
 

Crollano i Palazzi... Conte puņ essere assolto

Post n°6330 pubblicato il 21 Agosto 2012 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Carobbio è Dio, Carobbio è un'ostetrica, Carobbio è il pentito, Carobbio è l'accusatore, Carobbio era un calciatore. Uno nessuno e centomila e in questa sceneggiata pubblica le incongruenze giuridiche inchiodano l'uomo più illustre: Antonio Conte. Il Mister che non poteva non sapere, il Mister che non ha denunciato, il Mister accentratore. Sta per crollare il palazzo di Palazzi, sceriffo con distintivo e cappello, una condanna al giorno toglie il medico di torno. L'equilibrio dell'assoluzione è nella vacillante credibilità di Carobbio.
Ad ogni confessione, dinanzi la Vergine-Madre della giustizia sportiva, Lingua-Lunga arricchisce il numero di accuse, andando a liberarsi la coscienza, spostando via l'attenzione dalla proprie colpe, confabulando con la Moglie-Agrippina. In fondo: "Carobbio avrebbe avuto attenuanti per mentire, ma non è detto che menta", parole e teorema enigmatico del procuratore federale, Stefano Palazzi. Quella riunione incriminata di giocatori silenti o sordo muti; tutti c'erano, tutti hanno sentito, tutti hanno capito... beh però soltanto uno se ne va al patibolo. Carobbio è Dio, Carobbio è un' ostetrica, Carobbio è il pentito, in questa sceneggiata delle marionette viventi....

 
 
 

Il giorno di Bonucci e Pepe. Palazzi: "Masiello e credibile, vanno condannati.

Post n°6329 pubblicato il 21 Agosto 2012 da nadir63l
 

Avv. Chiappero: "La sentenza parla da sola". Presidente Corte: "Contiamo di arrivare alle sentenze domani". I due juventini stanno rientrando a Torino

© foto di Federico Gaetano

12:15 - Ai microfoni di Sky Sport sono intervenuti gli avvocati Gian Pietro Bianchi e Luigi Chiappero, i legali di Leonardi Bonucci e Simone Pepe. Ecco quanto evidenziato da Tuttojuve.com.

Dopo questa giornata, che fotografia fa della situazione dei due tesserati della Juventus?
AVV. CHIAPPERO: "La fotografia di ieri, che era chiara, limpida, perchè la sentenza non meritava neppure tutto questo impegno. E' chiaro che quando la procura scrive un po' di pagine e cerca di ritornare sui suoi passi percorrendo gli stessi argomenti, qualcosa bisogna dire, anche perchè i giudici dell'appello non hanno assistito a tutto il processo di primo grado. Ma non ci sarebbe stato niente da dire perchè la sentenza parla da sola".

In questo appello non c'è un elemento nuovo?
AVV. BIANCHI: "No abbiamo semplicemente fatto in modo che ritornasse tutto quello che c'era in primo grado, i passaggi che mancavano nel reclamo della Procura federale, in modo che fosse tutto completo e la Corte potesse giudicare come in primo grado".

Rischi?
AVV. CHIAPPERO: "Quelli che hanno sempre le sentenze, cioè fino a quando non c'è la decisione finale, c'è sempre un po' di timore; ma è un timore molto controllato perchè anche qui siamo convinti della forza dei nostri argomenti che questa volta sono già stati certificati dalla Commissione Disciplinare. Quindi ci auguriamo davvero di vederla confermata".


11:40 - Leonardo Bonucci e Simone Pepe hanno abbandonato l’Ostello della Gioventù senza rilasciare dichiarazioni. “Non abbiamo portato elementi nuovi rispetto al primo grado – le parole del legale dei due juventini, l’avvocato Luigi Chiappero, riprese da Gazzetta.it -. Ci siamo limitati a reinserire i passaggi che mancavano nel ricorso della Procura Federale. Siamo convinti della bontà dei nostri argomenti, certificata anche dalla Commissione Disciplinare".


11:35 - E' stata una difesa molto accorata quella dei legali di Bonucci e Pepe. Ecco i loro interventi, riportati dai colleghi di Tuttosport
L'avvocato Gian Pietro Bianchi, difensore di Bonucci: “Mi attendo che prendiate le stesse decisioni che prendeste lo scorso anno per il caso Buffone-Fabbri. Masiello si contraddice su Bonucci e ciò non entra nel reclamo della procura. Masiello le prime due volte va a Cremona e non dice nulla di questa partita, poi scopre che De Tullio e Iacovelli avevano parlato del suo coinvolgimento in quella partita e temendo che gli possa essere addebitato un illecito associativo, un mese dopo le prime dichiarazioni chiede di essere riascoltato a Bari. Nell'ordinanza, il Gip scrive: 'La dichiarazione di De Tullio è maggiormente coerente. Giocarono il pareggio e non sull'over'. Finalmente Masiello recupera la memoria e chiarisce al Gip che in realtà ha agevolato realizzazione del secondo e terzo gol, ma se l'over lo aveva già raggiunto sul 2-2 non si capisce perché avrebbe dovuto procurare il terzo gol, se già vinceva così. C'è poi la questione del quantum prefisso: Masiello ci dice quanto avrebbe percepito ma non di quanto concordato con gli altri giocatori, che avrebbero giocato gratis. Compreso Bonucci che stava per partire per il Sudafrica e in procinto di passare in un grande club. In più, il pm di Bari dice che Leonardo Bonucci è una persona credibile e che non è stato mai indagato”.
L'avvocato Luigi Chiappero, difende invece Simone Pepe: “La sentenza è una splendida sentenza. Non si può dimenticare cosa avvenne dopo l'arresto di Masiello. Ci sono stati due interrogatori, e non ci sono risposte sulla divisione dei soldi. Ma c'è un altro passaggio: arriva un messaggio da Bari per sapere se finisce in pareggio e Masiello dice di non aver risposto. Per quale ragione non comunicò la buona notizia che erano tutti d'accordo a Bari. Non avremo mai una risposta".



11:15 - E' il momento degli avvocati di Bonucci e Pepe.

11:00 - L'avvocato di Belmonte, Zuccheretti, si domanda come abbiano potuto pilotare la gara fino al 3-3 se Pepe giocava nell'Udinese e non poteva partecipare all'illecito, Salvatore Masiello non giocava e Bonucci non ha partecipato. "Come può aver fatto il solo Andrea Masiello, a fare da solo un 3-3? Sarebbe un fenomeno". Poi Zuccheretti osserva che nelle altre gare Masiello aveva puntato centinaia di migliaia di euro, mentre in questa gara puntò solo 8 mila euro, lasciando quindi intendere che quello sia sia il provento della sola giocata di Masiello.

10:55 - E' il momento delle replice degli avvocati.

10:45 - Palazzi ha chiesto quindi alla Corte di “riformare integralmente le decisioni della Disciplinare e accogliere le richieste già formulate da quest’ufficio (4 anni per Belmonte, 3 anni e 6 mesi per Bonucci e Salvatore Masiello, un anno per Pepe e 50mila euro d’ammenda per l’Udinese, ndr). In via del tutto subordinata - ha concluso il procuratore federale - e qualora la Corte non ritenga accertata la manifesta volontà dei giocatori Bonucci e Belmonte ad alterare il risultato della gara, chiedo la derubricazione delle accuse di illecito sportivo in omessa denuncia, dunque un anno di squalifica per entrambi i calciatori”.

10:40 - Palazzi concentra l'attenzione sulle posizioni di Bonucci e Pepe. A proposito del difensore viterbese, afferma che non c'è alcuna contraddizione nelle dichiarazioni Masiello. "L'assenza dal ritiro in Nazionale non è un alibi che contraddice Masiello, perché lo stesso Masiello dice che con lui l'accordo avvenne poi dopo - le parole di Palazzi, riprese dai colleghi di Tuttosport -. Riscontro logico dal coinvolgimento di Belmonte è confermato dal coinvolgimento in Cesena-Bari, e non è casuale che Bellavista chieda a Masiello di metterlo in contatto con Bemonte. Il motivo di risentimento che Bonucci ha prospettato, l'invidia non può aver mosso Masiello a fare accuse così gravi. In un'ottica di logica, Masiello non può aver fatto accuse così gravi. Per Pepe, anche sotto il profilo dell'argomentazione spesa in via subordinata dalla Disciplinare, che Pepe non avrebbe potuto comprendere contenuto della telefonata: non si può accettare, non si vede come si possa affermare come Pepe non sarebbe stato in grado di comprendere proposta di Salvatore Masiello. Responsabilità per l'Udinese è del tutto automatico per il coinvolgimento del suo ex tesserato Pepe. Se poi la Corte non ritiene che la proposta di Masiello a Bonucci e Belmonte non sia stata accettata (o meglio riscontrata) chiedo in via subordinata la derubricazione in omessa denuncia per i due".

10:35 - Il procuratore Palazzi cerca di sostenere l'elevata credibilità Andrea Masiello, sostenendo che le sue dichiarazioni troverebbero pieno riscontro e allegando agli atti anche gli articoli dei giornali come fonte di prova. "I principali quotidiani nazionali riferiscono come molti giocatori sono stati sentiti da Bari come indagati. Ciò dimostra che le dichiarazioni di Masiello sono attendibili. Andrea Masiello non si è contraddetto nelle dichiarazioni del 10 luglio. Lui usa il verbo “confermare”, e soltanto a Bonucci è stata fatta la proposta sul pullman successivamente".
Sull'argomento Ferrari, spiega che "era solo una nota di colore, e trova conferma nell'avvenimento della telefonata. La passione per la Ferrari è stata ammessa anche da Pepe".

10:30 - Il presidente di Corte, Gerardo Mastrandrea: "Contiamo di arrivare alle sentenze nella giornata di domani"

10:26 - Prende la parola il procuratore Stefano Palazzi.

10:25 - Come previsto, si parte subito con Udinese-Bari 3-3 del maggio 2010.

10:21 - Sì, il dibattimento sta finalmente per iniziare con una cinquantina di minuti di ritardo.

10:20 - Forse ci siamo.

10:05 - Il dibattimento non è ancora iniziato. C'è un po' di ritardo rispetto al programma.

09:50 - Bonucci e Pepe sono entrati in aula. I due giocano in casa: Leo, infatti, è viterbese, mentre Simone è di Albano Laziale.

09:45 - Anche oggi le difese avranno un quarto d'ora circa a disposizione per esporre le ragioni di ogni singolo assistito.

09:35 - L'inizio dell'udienza era prevista alle 9.30 ma non è ancora iniziata. Le posizioni di Bonucci e Pepe dovrebbero essere prese in esame nella fase iniziale.

09:20 - Oggi è il giorno di Leonardo Bonucci e Simone Pepe. I due giocatori bianconeri saranno in aula all'ex Ostello della Gioventù del Foro Italico, dove la Corte Federale esaminerà gli appelli del filone di Bari. Palazzi ha presentato ricorso contro i proscioglimenti decisi dalla Disciplinare per i due juventini e proverà a dimostrare l’avvenuta combine della partita Udinese-Bari del maggio 2010. I legali di Bonucci e Pepe sono già arrivati in Procura. Si attende l'arrivo dei due giocatori.
Stamane all'alba il difensore viterbese ha annunciato la sua partenza per la Capitale: "Si parte per Roma!!!...", ha scritto su twitter.

 
 
 

Avv. D'Onofrio: "Caso Conte paradossale: non č neppure indagato.

Post n°6328 pubblicato il 21 Agosto 2012 da nadir63l
 

 Giustizia sportiva da riformare. Inammissibile accordare il 600% di sconto di pena a chi confessa un illecito. Doveroso parallelismo della Bongiorno"

© foto di Luigi Gasia

L'avvocato ed esperto di diritto sportivo, Paco D'Onofrio, ospite dello "Speciale Calciomercato" condotto da Michele Criscitiello su Sportitalia, si è espresso sul caso Conte. TuttoJuve.com ha trascritto integralmente le sue dichiarazioni:

Paco D'Onofrio, oggi a Roma giornata cruciale. Come andrà a finire?
"Credo che la Corte Federale sia a un bivio: o smentisce i colleghi di primo grado e quindi come le prove suggeriscono assolvono doverosamente Conte - ma a quel punto cadrebbe il palazzo di Palazzi, per fare un gioco di parole -, oppure potrebbero trovare una soluzione salomonica che è quella di considerare solo uno dei due casi di omessa denuncia e quindi cancellare dalle contestazioni Albinoleffe-Siena. E per un solo caso di omessa denuncia, ridurre la squalifica a sei mesi, dando poi il via libera a Conte di adire il Coni e quindi di andare al terzo grado di giustizia sportiva, dove ricordiamo cambia lo scenario, perchè la Figc, nei primi due gradi era stata sia inquirente che giudicante, mentre al Coni, davanti al Tnas, diventa parte, cioè si siede accanto ai difensori di Conte. Qui si riequilibrano anche le parti processuali. Questo caso suggerisce comunque un'incombenza necessaria: la giustizia sportiva deve essere riformata. Credo che il caso Conte sia emblematico, come emblematico è il caso della gestione dei pentiti, cioè è inammissibile che un ordinamento arrivi ad accordare il 600% di sconto di pena ad un calciatore reo di un illecito sportivo, non di una omessa denuncia sulla base del numero dei soggetti che ha coinvolto, perchè questo anche nel più leali dei tesserati è una sorta di induzione alla delazione e questo secondo me è uno strumento pericolosissimo, di cui probabilmente Conte è vittima".

L'avvocato Bongiorno come può cambiare le carte in tavola?
"Io credo che la collegialità nella difesa sia una forma di arricchimento. L'avvocato Bongiorno, che non è una nuova a ingressi nel sistema della difesa sportiva, sicuramente avrà contribuitoad allargare il panorama degli argomenti difensivi. Ma il problema di fondo rimane: cioè, la giustizia sportiva normalmente ha l'alibi della giustizia penale. Lo abbiamo visto nei grandi processi di cui purtroppo mi sono dovuto occupare; quando ho difeso Moggi, quando ho difeso Signori, mi sono trovato davanti un iceberg insormontabile che è quello per cui i giudici sportivi ti dicevano: 'Ma il giudice penale ha già emesso dei provvedimenti, non ce ne possiamo discostare'. E' un argomento che non mi convince, ma almeno è un argomento. Qui il caso di Conte è paradossale, perchè lui non è nel registro degli indagati, non ha avuto nessun tipo di provvedimento, come non lo hanno avuto Bonucci e Pepe a Bari, tanto che i giudici sportivi di primo grado li hanno assolti. Allora se il parallelismo vale, non si capisce come mai la contradditorietà di Masiello equivale a non attendibilità e quindi assoluzione per Bonucci e Pepe, mentre sull'altro filone la contradditorietà di Carobbio non equivalga a inattendibilità".

Perchè Mauri arrestato dalla Procura di Cremona può giocare, mentre Conte neanche indagato dalla Procura di Cremona non può allenare?
"Questo è un altro paradosso, perchè la giustizia sportiva, la procura federale, ha scelto un criterio: non quello della temporalità, come anche voi avete spesso suggerito, ovvero l'inizio di tutti processi insieme così si parte con una decisione unica ed equivalente. Qui invece hanno deciso di gestire temporalmente in base alle procure, in base ai filoni d'inchiesta, quindi si è fatto prima Cremona 1, poi si sta facendo adesso in modo combinato Cremona 2 e Bari; restano Genoa 1 e Roma 1. Puoi capire che questa modalità è insostenibile"

Oggi abbiamo visto tre avvocati che attaccavano in diretta televisiva il pentito Carobbio...
"Sarebbe paradossale che io indossassi i panni del difensore della collega Bongiorno, ma da quello che ho letto mi sembra che la collega abbia solo evidenziato solamente la circostanza per cui Carobbio non è considerato completamente attendibile dal gip di Cremona, il dottor Salvini. Quindi credo abbiano fatto questo doveroso parallellismo: se un magistrato che gestisce questi fascicoli da mesi, quindi molto più che la giustizia sportiva, non considera completamente attendibile un reo, come fa costui ad essere considerato un verbo divino la parola di Carobbio in sede sportiva?".

Ma Perchè si arriva al secondo grado a capire questa cosa? Perchè devono far passare un'estate terribile a Conte?
"Questo bisognerebbe chiederlo alla Procura federale che ha svolto l'iniziativa, non certo ai difensori. Il nostro compito è quello - con i pochi strumenti che la giustizia sportiva ci fornisce - di cercare di arginare un atteggiamento della Procura federale che spesso, per tempi, per modalità, per istituti.... ricordiamo che nella giustizia sportiva non esiste il Gip, cioè nella giustizia penale un pm trova un filtro nel Gip, cioè in un giudice intermedio tra la fase delle indagini e la fase del processo. E' chiaro quindi che queste storture o queste anomalie rispetto al processo penale si possono verificare".

 
 
 

Ecco le dichiarazioni del pool difensivo di Conte

Post n°6327 pubblicato il 21 Agosto 2012 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Intervistati da Sky Sport 24 il pool di legali di Antonio Conte, composto dagli avvocati Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero hanno commentato la giornata odierna che ha visto il dibattito nel processo di 2°grado a scommessopoli che vede coinvolto il tecnico bianconero. Ecco di seguito le dichiarazioni riportate da TuttoJuve.com.

BONGIORNO - "Credo che sia molto importante analizzare gli atti e l'aspetto penale dato dalla Procura di Cremona riguardo Carobbio. Il soggetto in questione è stato ritenuto da essi poco trasparente e nel dibattito è stato sottolineato il preciso interesse ad accusare altri in quanto il Carobbio è accusato di reati gravissimi a livello penale. Chiunque preferisce derubricare l'associazione a delinquere tirando fuori in questi casi l'accordo da spogliatoio, casereccio come in questo caso. C'è il chiaro interesse a scaricare responsabilità scaricando il peso della decisione presa da altri. E' stato sottolineato il fatto del derubricare e rescindere il proprio legame con gli zingari in quanto Carobbio sarebbe penalmente accusato di associazione a delinquere trasnazionale. La teoria del ping-pong della Procura Federale? In assenza di riscontri la Procura ha scelto di non trovare i riscontri individualizzati come recita la Cassazione. Di fatto non c'è alcun riscontro alle parole di Carobbio, e questo è stato ammesso da Palazzi. Non è ammissibile che un dichiarante con un interesse tale non venga riscontrato, fare un ping-pong, ovvero dar per credibile a prescindere che se è credibile Novara-Siena lo è anche AlbinoLeffe-Siena e viceversa, è eludere i riscontri. Così ci affidiamo a collaboratori nemmeno sentiti in aula, nella storia del pentitismo il collaboratore di giustiza va controinterrogato. A Carobbio la Procura ha dato una credibilità divina non avendo riscontri esterni, è stato definito credibile in quanto pentito non avendo riscontri esterni. Penalmente tutto questo sarebbe carta straccia".

DE RENSIS - "Diciamo che nella replica Palazzi incomprensibilmente ha parlato di motivi di opportunità nel non deferire tutti i giocatori del Siena 2010/11. Come recita il codice di Giustizia Sportiva l'omessa denuncia sta nell'ascoltare l'illecito, non parteciparvi attivamente ma non denunciarlo. Dato che Cartobbio ha detto che c'erano tutti i membri della rosa ci risulta che essi non sono stati deferiti. Parliamo di persone per bene ma è incomprensibile giuridicamente questa decisione. Il testo scientifico? Cercando di evidenziare la situazione della nascita del secondogenito di Carobbio sappiamo ruolo attivo nel parto del padre, questo aspetto non è stato approfondito nella delle fase indagini riguardo lo screzio tra le controparti. Spesso così, trascurando certi aspetti, il processo sportivo diventa sommario. Ci sono telefonate fatte da Carobbio ad Ilievski. Il 19 gennaio Carobbio, nel suo interrogatorio alla Procura di Cremona, dice che solo Gegic parlava italiano ed era in contatto con lui. A marzo dice che i contatti con gli zingari sono finiti da diverso tempo e invece ci risultano ben 160 contatti con Ilievski che, secondo Carobbio, non conosceva l'italiano. Ora vorrei capire in che lingua parlavano.. In più a fine marzo emerge una scheda telefonica appartenente ad Ilievski ma intestata a tale signor Condic, mentre quella di Carobbio a tale Magod-Albed. La Corte Federale deve spiegare di questo particolare".

CHIAPPERO - "Credo che il principio del "non poteva sapere" dettato in primo grado per Conte sia un assioma incondivisibile per principio. Carobbio si contraddice più volte nel suo racconto ammenttendo quello che le indagini difensive hanno fatto saltare fuori ovvero il famoso discorso di Conte coinvolgente che invitava i suoi a vincere. Come può essere vero che una persona prima parla di pareggio concordato e poi un minuto dopo fa un discorso coinvolgente parlando d'impegno alla morte, come detto dallo stesso Carobbio? E' impossibile tutto ciò. Nel primo grado la Corte, citando Sestu, ha parlato di una frase non detta da Carobbio, ovvero di vincere al massimo e non perdere. Un conto è dire questo, un conto è parlare esplicitamente di combine e pareggi concordati. L'avvocato Bongiorno ha evidenziato un aspetto importante, uno po' essere un accentratore ma anche un duro ed è dura dirgli le cose e farle. Così è emerso il fatto di Stellini o giocatori che evitavano di chiedere permessi in quanto sapevano che avrebbero trovato un netto rifiuto del mister. Un conto è essere accentratore ma anche essere inflessibile. Dispiace che certe teorie difensive non sono state ascoltate pienamente. Per esempio Conte non ha mai partecipato a feste giocatori, da capo non da confidenza ai sottoposti mantenendo autonomia e non facendosi coinvolgere. Non è stato considerato questo, è una sottovalutazione grave che porta a stereotipi dell'accentratore. Alessio è stato dimenticato dato che non è stato nemmeno interrogato ma poi si è ritrovato deferito a differenza di altri nella sua stessa condizione che sono stati nemmeno presi in considerazione".

 
 
 

LA VERITA' DI CONTE ALLA GAZZETTA: "ADESSO PARLO IO"

Post n°6326 pubblicato il 21 Agosto 2012 da nadir63l
 

Fonte: Gazzetta dello Sport

E’ il momento di parlare, dopo settimane di silenzio e di accuse. Antonio Conte decide di farlo dalle pagine della Gazzetta dello Sport, in una lunga intervista in cui il tecnico leccese sfoga tutta la sua frustazione e ammette sin da subito di aver commesso un errore: "C’è una cosa che non rifarei se potessi tornare indietro: accettare controvoglia il patteggiamento. Non si patteggia l’innocenza anche se gli avvocati ti consigliano di farlo perché è un’opportunità e i rischi del dibattimento sono alti. E’ stato un errore. Certo, non avrei ammesso nulla, ma si sarebbe percepita una cosa diversa. Ecco, anche se oggi avessi la certezza dei tre mesi di stop, la mia risposta sarebbe no. Su un fatto concordo con i giudici: 90 giorni non erano una pena congrua. Quella giusta è zero: non ho commesso nè illeciti, nè omesse denunce". Conte usa parole accorate e risponde alle domande più scomode. Dopo essere stato ad ascoltare su una sedia per sei ore, ora è il momento di parlare e fare chiarezza: "In molti non conoscono i fatti. Spero che dopo questa intervista anche al mio peggior nemico vengano dei dubbi".

Ha fiducia nei giudici che dovranno valutare il ricorso?
"Sì, sono convinto che leggeranno le carte con attenzione evitando, con il proscioglimento, un’ingiustizia. Ho la coscienza a posto, non penso possa dire lo stesso chi ha gettato fango su di me. Sbaglio o parliamo di un ex giocatore che ha ammesso di aver truccato partite per anni? Per carità, il fenomeno del calcioscommesse va stroncato. Ma non si può squalificare una persona in questo modo, senza nessun riscontro. Chiunque può alzarsi, puntare il dito su qualcuno e mandarlo al macello. Dei giudici ho fiducia, del sistema meno".

Ci spieghi meglio.
"Un passaggio è fondamentale: se per assurdo avessi ammazzato delle persone, il tifoso juventino sarebbe lo stesso pronto a difendermi. Per gli altri accade il contrario. Ma questa storia va al di sopra delle fazioni. Voglio che la gente sappia che una cosa così può capitare a chiunque. Per questo quando le Procure avranno finito le indagini, penso che la Federcalcio debba chiedersi se le regole attuali del processo sportivo siano rispettose della difesa di un tesserato e delle società quotate in Borsa. Credo si possa coniugare la lotta alle combine con un dibattimento meno sommario: vi sembra normale quello dove i difensori non hanno la possibilità almeno di controinterrogare un pentito considerato credibile anche quando si contraddice in modo evidente? I collaboratori sono tutelati in modo spropositato".

Si ricorda che cosa ha provato quando per la prima volta ha sentito il suo nome associato al calcioscommesse?
"Quasi mi mettevo a ridere. L’avevo presa alla leggera. Tutto cambiò con la perquisizione".

Arrivata poche settimane dopolo scudetto vinto. In una conferenzastampa aveva usato parole dure contro la Procura di Cremona. A distanza di quasi tre mesi che cosa si sente di dire?
"Solo io so il dolore che ho provato quel giorno. Non ero in casa, ma c’erano mia figlia piccola e sua nonna. Sa che cosa ha detto un poliziotto a mia suocera che domandava perché? Lo chieda a suo genero il perché. Ha detto così, in modo quasi sprezzante. Ecco, non avendo fatto nulla non potrò mai dare una risposta a mia suocera. Gli avvocati mi hanno spiegato che quello era un atto dovuto, ma questo non lenisce una ferita che resterà aperta per tutta la vita".

Alla Gazzetta il pm di Martino ha detto che la sua posizione (indagato per associazione per delinquere) dovrebbe essere archiviata. E che la credibilità di un pentito va valutata caso per caso. Crede che la giustizia sportiva lo abbia fatto?
"Non avendo trovati riscontri alle accuse, la logica imporrebbe un proscioglimento. E la giustizia deve avere una logica. La storia insegna che i nomi eccellenti alzano il valore della collaborazione e magari permettono patteggiamenti stracciati a chi accusa".

Lei si dichiara innocente. Perché la gente dovrebbe crederle? Perché Carobbio avrebbe deciso d’inventarsi le accuse per le gare con Novara e AlbinoLeffe? Gli aveva negato un permesso per assistere alla nascita della figlia: basta a spiegare tutto?
"Anche qui fatico a trovare una risposta. Certo, tornassi indietro valuterei con più attenzione quella richiesta. Il parto è un momento importante nella vita di una coppia".

Secondo Carobbio lei avrebbe annunciato il pari combinato durante la riunione tecnica, davanti a tutta la squadra...
"Accusa insensata: sarei stato così fesso da rendermi ridicolo e ricattabile da 25 giocatori? Lo stesso Carobbio fa riferimento al mio discorso: intenso e carico di motivazioni. E dopo averli spronati per lui avrei concluso dicendo "comunque pareggiamo"? Ma che senso ha?".

 

Gervasoni, altro pentito, sostiene che la gara col Novara è stata combinata da alcuni giocatori prima dell’inizio. Carobbio dalla stessa versione per due volte a Cremona, poi davanti a Palazzi cambia e l’accusa. E’ una delle incongruenze su cui insiste la sua difesa.
"Mi faccia spiegare l’importanza del fatto: due pentiti ritenuti credibili raccontano cose diverse su Novara-Siena. Non avendo altri riscontri, una versione annulla l’altra. E poi Carobbio ha continuato a cambiare le sue dichiarazioni in modo camaleontico, altro che arricchimenti come li ha definiti Palazzi. L’ultimo aggiustamento è arrivato, guarda caso, tre giorni prima della mia audizione. Carobbio in realtà non è un vero collaboratore, ma un soggetto che si sta difendendo. Se vuole posso fare degli esempi. Dice a Palazzi di aver interrotto i rapporti con gli slavi perché a Siena non voleva combinare le partite e invece si sentiva con loro, anche prima delle gare, con una scheda taroccata. Il suo filo conduttore è chiaro: cercare di spostare l’attenzione su altri. Senza dimenticare che faceva da tramite anche sul fronte Bari".

Resta il fatto che per la Procura di Cremona ci sono 8 partite sospette del Siena da lei allenato. Non ha mai avuto nessun dubbio?
"Non solo non ho avuto sentore, ma faccio presente una cosa. Bisogna capire quello che è il mio rapporto con squadra e collaboratori: non sono amico dei giocatori, i ruoli sono ben separati. C’è sempre stato un timore reverenziale nei miei confronti. E’ un rapporto intenso, ma funzionale a un obiettivo. Fuori dal campo ognuno ha la propria vita. Ecco perché quel tipo di notizia non poteva mai arrivarmi e così sarà per il futuro. Se qualcosa è avvenuto, è successo alle mie spalle".

La combine con l’AlbinoLeffe coinvolge il suo ex collaboratore Stellini: ha patteggiato la squalifica, ammettendo di aver chiesto a Carobbio di contattare gli avversari. Per la giustizia sportiva lei non poteva non sapere...
"Sono rimasto allibito dinnanzi a questa motivazione: non dimostra nulla. E’ proprio la separazione dei ruoli a spiegare le cose. Stellini mi ha tenuto all’oscuro perché sapeva bene quale sarebbe stata la mia reazione. E’ vero, ho un carattere difficile. Per una volta dovrebbe essermi d’aiuto. E invece... ".

E’ rimasto deluso da quello che ha fatto Stellini?
"Mi sono arrabbiato molto con Cristian. Mi spiace averlo perso come assistente. Sta vivendo un momento difficile: dando le dimissioni ha dimostrato senso di responsabilità. Dal punto di vista umano l’affetto resta, è chiaro che i suoi comportamenti mi hanno messo in difficoltà e danneggiato".

Palazzi le contesta altri due passaggi: avrebbe messo fuori rosa Mastronunzio perché si sarebbe rifiutato di «dare» la vittoria all’Albino- Leffe; Carobbio racconta che lei avrebbe lasciato ai giocatori la scelta se fare o non fare quella combine.
"Mastronunzio non era più titolare da marzo per scelta tecnica e poi nelle ultime gare non potevo utilizzarlo perché si era fatto male. Quanto alla seconda accusa, cade tutto a monte: dei movimenti tra Stellini e Carobbio non sapevo nulla. Di cosa dovevo discutere?".

Le indagini di Cremona, Barie Napoli hanno portato alla luce un calcio malato. Il gip Salvini ha puntato il dito sui giocatori: mentalità sbagliata e consuetudine di «regalare» partite, specie a fine stagione, sono terreno fertile per gli illeciti.
"A obiettivi raggiunti, un rilassamento è naturale. Ma questo non vuol dire permettere a dei criminali di rovinare il calcio".

Quindi «meglio due feriti di un morto» è un’uscita infelice?
"Se la frase è riferita a una situazione sportiva, dove ognuna delle squadre in modo autonomo e tacito cerca e trova un risultato gradito, ci può stare. Se invece la intendiamo come una pianificazione del risultato, è inaccettabile".

Parentesi calcistica. Da Juve campione a sorpresa a squadra favorita: Supercoppa e Trofeo Berlusconi sono un buon inizio...
"Siamo partiti col piede giusto. Vincere aumenta la consapevolezza e arricchisce la bacheca. Il triangolino sulla maglia ci responsabilizza, ma è il ruolo naturale della Juve. La Champions? Puntiamo a essere competitivi su ogni fronte".

Contento della campagna acquisti?
"Per ora, sì. Abbiamo fatto quello che avevamo programmato. Ora c’è da completare la rosa. Chi scelgo tra Llorente e Dzeko? C’è sintonia con Marotta. Il top player non deve essere solo per il costo. Qualcuno arriverà".

Mazzarri afferma che un intenditore di calcio non potrebbe mai considerare meritata la vittoria della Juve a Pechino?
"Ognuno vede le cose a modo suo. Sento dire anche che la Juve attuale si è ispirata a Mazzarri. Si possono copiare i numeri, ma di sicuro è molto diversa la mentalità, il modo di affrontare la gara, la voglia di essere propositivi, i principi di gioco. Devo continuare?".

Aveva dato il bentornato a Zemanin A. Ha cambiato idea...
"No, lo aspetto. Vedrò il verdetto del campo".

Si è parlato di sue possibili dimissioni e divisioni nel club...
"Nella tristezza della vicenda il grande aspetto positivo è che tutti all’interno della società mi sono stati vicini umanamente, supportandomi in ogni momento. Mai pensato a dimettermi e neanche John Elkann, il presidente Agnelli e il direttore Marotta hanno mai preso in considerazione questa ipotesi".

Sabato inizia il campionato della Juve... E il suo?
"Ribadisco l’ennesima fiducia nei giudici, la mia presenza in aula era proprio un segnale di rispetto verso di loro. Ho annusato l’aria di questo processo, ho ascoltato i miei avvocati e la controreplica di Palazzi. Da quello che ho sentito sono molto sereno e fiducioso: contro il Parma conto di ritornare in panchina".

 
 
 

L'avv. Bongiorno: "Per voi Carobbio č Dio". Conte in aula

Post n°6325 pubblicato il 21 Agosto 2012 da nadir63l
 

 I suoi legali portano un nuovo documento scientifico

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

19.40 - "Non è vero che le dichiarazioni accusatorie nei confronti di Conte e Alessio e tutti i coinvolti sono tardive. Sono solo progressive. Ma è umanamente comprensibile. La credibilità intrinseca ed estrinseca di Filippo Carobbio, invece, è dimostrata dai fatti". Il Procuratore federale, Stefano Palazzi, ha risposto così alle difese del tecnico juventino, Antonio Conte, e del suo vice, Angelo Alessio, nel processo d'appello al Calcioscommesse dinanzi alla Corte di Giustizia federale. Nella sua replica, come riporta l'Ansa, Palazzi, ha difeso punto per punto la credibilità del pentito Filippo Carobbio che, con le sue dichiarazioni, ha portato alla squalifica di 10 mesi dell'allenatore bianconero in merito alle presunte combine di Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena. "Tutte le dichiarazioni di Carobbio sono pienamente riscontrate - ha fatto notare Palazzi - sia dalle indagini della polizia giudiziaria sia dai contatti telefonici tra gli esponenti del mondo delle scommesse e i calciatori". Palazzi ha sminuito l'acredine tra l'allenatore e il suo ex giocatore. "Se avesse avuto un intento calunniatorio - ha spiegato - Carobbio non avrebbe aspettato tanto per tirare in ballo Conte, al contrario lo avrebbe già fatto dal 19 gennaio 2012, rendendo dichiarazioni molto più gravose sia nei confronti del tecnico che della sua società di appartenenza (il Siena, ndr)". Il Procuratore si è quindi soffermato sulle partite Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena. "Le smentite dei calciatori del Siena nella riunione tecnica prima di Novara-Siena? Nel calcio si assiste a dichiarazioni di grandissima omertà perché i giocatori temono un deferimento per omessa denuncia, dunque tali dichiarazioni non possono avere lo stesso peso di quelle accusatorie di Carobbio - ha rilevato Palazzi -. E poi non c'é contraddizione tra Gervasoni e Carobbio: il primo afferma che fu Carobbio a contattare gli zingari, il secondo dichiara invece di essere stato contattato dagli zingari, ma la circostanza è confermata. L'avvocato Bongiorno ha poi parlato di un riscontro ping-pong sulla credibilità del Carobbio, ma le dichiarazioni confessorie rese da Passoni, Poloni, Garlini e parzialmente da Sala sulla combine della partita AlbinoLeffe-Siena riscontrano in modo pieno, puntuale e inconfutabile le accuse e la ricostruzione dei fatti fornita dal Carobbio". "Per tutti questi motivi chiedo il rigetto dei ricorsi presentati", ha quindi concluso Palazzi

19:00 - Nota a margine: prima che la Bongiorno prendesse la parola, si è registrato qualche problema tecnico con i microfoni. E l'avvocato ha ironizzato sull'episodio: "Preferite che usi un solo microfono? Allora lasciamo il microfono di centrodestra, per un motivo personale".

18:38 - PARLA L'AVVOCATO BONGIORNO - L'arringa dell'avvocato Giulia Bongiorno, trascritta dai colleghi di Tuttosport:
“Voglio innanzitutto fare presente che nel nostro reclamo manca un motivo di reclamo, perché? A tutti è noto che quando un atleta deferito un patteggiamento respinto, i legali impugnano anche l'ordinanza di patteggiamento dicendo che hanno sbagliato il motivo della pena 'congrua'. Chiariamo perché: Conte ha ritenuto di stracciarlo e non farlo seguire al reclamo, ha fatto questa scelta perché vuole sia chiaro che non cerca reti di salvataggio. Il patteggiamento anche io lo avrei consigliato. Corsa al patteggiamento perché non c'è possibilità di essere assolti. Ma siamo arrivati a una situazione tale che noi legali diciamo ai nostri assistiti: 'non puoi patteggiare'. In un processo sportivo non vengono presi a prestito le garanzie difensive. Ora manca il piatto della bilancia della difesa. Se prendiamo il pentito, voi dite che è superfluo esaminare il pentito. Chi sa la mia storia, ho fatto una lunga esperienza con la Corte di Giustizia, l'unico modo per mettere in dubbio il pentito è il contro esame. Io gli avrei fatto 450 domande, e una mi resta qui. Io avrei chiesto a Carobbio: scusi, ma Gervasoni ha detto la verità o non ha detto la verità quando dice che la gara è stata combinata da zingari. Qui abbiamo un Carobbio smentito da Gervasoni. Io non ci sto a dare agli avvocati il ruolo di lettori dell'enigmistica, e il famoso giochino 'caccia all'errore'. Considerate bene che quando Conte ha scelto di accettare il patteggiamento, è perché io gli avrei detto che manca un piatto della bilancia".
"Carobbio è stato ritenuto un Dio, gli altri giocatori del Siena invece sono stati dichiarati inattendibili
- un'altra importante parte dell'arringa della Bongiorno, ripresa da Gazzetta.it -. Se fossi stata l’avvocato di Carobbio, avrei fatto di tutto per derubricare l’accusa in “accordi da spogliatoio”, in modo da passare da associazione a delinquere a frode sportiva. Quando di mezzo c’è la possibilità, nel processo penale, di prendersi 13 anni di carcere, è facile accusare Conte".
La Bongiorno si sofferma su Albinoleffe-Siena: "A ulteriore conferma che Conte sapesse, vi è Stellini che invia a sistemare... Ed è poco credibile che Conte lo sapesse. Il riscontro è che Stellini ha patteggiato e ammesso, ma il principio che viene affermato: 'quello che sa il vice, sa anche l'allenatore'. La suprema Corte cosa dice? Ha detto che è un errore logico, che il giudice sbaglia e chiede visione acritica e intuitiva. Dicono: 'Conte non poteva non sapere perché ha un carattere da accentratore'. Ma se si cerca un appiglio si deve cercare un carattere opposto. I primi tre google di Conte sono arrogante, duro e pessimo. Ma se uno è così, a Conte non dici nulla. C'è la prova: Stellini è il soggetto al quale Carobbio si rivolge per il permesso. Carobbio dice a Stellini e Stellini risponde: 'Non andare a dire niente a Conte, scappa da tua moglie e fagli trovare la situazione del tutto definita'. Il soggetto che era a conoscenza di questa combine, era un soggetto che dice non andate da Conte a dirgli niente".

18:09 - Antonio Conte è seduto accanto ai suoi avvocati.

 
 
 

     

 

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