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Messaggi del 22/08/2012

3 x 2? No, 10 x 1

Post n°6339 pubblicato il 22 Agosto 2012 da nadir63l
 

Twitter: @DavideTerruzzi
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Ripercorrere le richieste di condanna nei confronti di Antonio Conte e osservare le pene comminate è un atto a tratti comico, a tratti penoso, ma che mostra sicuramente l'illogità di tutto. Si parte dal patteggiamento: legali di Conte e Procura Figc raggiungono accordo sui 3 mesi, la Disciplinare non ci sta. Chiede di più. Si va a processo: Palazzi chiede una squalifica per Conte e Alessio di 15 mesi così motivata. Due omesse denunce per un totale di 12 mesi con l'aggiunta di 3 per la reiterazione. La Disciplinare commina una sanzione di 10 mesi per Conte: 9 mesi per le omesse denunce, 1 in più per il ruolo rivestito (allenatore). Ora, la sentenza della Corte d'Appello Federale: 10 mesi per una sola omessa denuncia. Da 3 mesi per due partite, a 10 per una. Tutto logico, vero?

 
 
 

DOMANI MAXI CONFERENZA

Post n°6338 pubblicato il 22 Agosto 2012 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Domani, giovedì 23 agosto, Antonio Conte, Angelo Alessio, l'avvocato Giulia Bongiorno, l'avvocato Antonio De Rensis e l'avvocato Luigi Chiappero incontreranno i giornalisti in conferenza stampa. L’appuntamento è per le 15.00 presso la sala stampa dello Juventus Center di Vinovo. Il tecnico, il suo vice ed i legali commenteranno la sentenza della Corte di Giustizia Federale e forniranno verosimilmente ragguagli sulla strategia difensiva in vista del Tnas

 
 
 

Agnelli: "Sentenza che conferma i peggiori sospetti.

Post n°6337 pubblicato il 22 Agosto 2012 da nadir63l
 

 Vicini a Conte e Alessio, danni per la Juventus da valutare. La nostra stagione non sarà condizionata"

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Parole chiare e dure quelle del presidente bianconero Andrea Agnelli dalle pagine del sito ufficiale della Juventus. Ecco il comunicato:

L’odierna sentenza della Corte di Giustizia Federale conferma i peggiori sospetti sulla vicenda che ha coinvolto Antonio Conte, per fatti asseritamente avvenuti quando egli era tesserato per altra società. Per molti mesi ho osservato questa situazione con incredulità, accompagnata da un crescente sconcerto, per una giustizia sportiva che somiglia sempre di più ad una caccia alle streghe. Oggi la misura è colma: in presenza di una vittoria giuridica lampante, cioè il proscioglimento per l’omessa denuncia di Novara-Siena che ha fatto emergere le contraddizioni e le ritrattazioni ad orologeria di un “pentito” interessato solamente a sgravare la sua posizione personale, si è deciso di uccidere la logica e di applicare in modo arbitrario una sanzione addirittura raddoppiata.

 

In sostanza dopo mesi e mesi in cui abbiamo sentito tale Filippo Carobbio raccontare che il suo allenatore avrebbe addirittura invitato a pareggiare una partita nel corso di una riunione tecnica, oggi si scopre la totale innocenza di Antonio Conte su quell’episodio, ma ci si rifugia nella seconda contestazione (Albinoleffe – Siena) per applicare la stessa pena del primo grado, con buona pace della verità, dell’aritmetica e della giustizia. Quella vera.

Per mesi ho dovuto sentire le lezioni, provenienti da membri delle istituzioni e illustri opinionisti, che invitavano alla fiducia in un sistema di giustizia sportiva che, in assenza di prove riscontrate, si accontenta di celebrare processi sommari con tempi asimmetrici, caso per caso, filone per filone, forse persona per persona o peggio società per società, e con modalità barbare che non trovano cittadinanza in democrazia. Non solo: questo sistema brandisce dapprima il patteggiamento come facile via d’uscita in spregio al sentimento di giustizia del singolo, salvo poi rifiutarlo immotivatamente.

Ribadisco il mio pieno sostegno personale e quello della Juventus ad Antonio Conte e ad Angelo Alessio, che si trovano a lottare contro tale sistema, che deve essere riformato dalle sue fondamenta. Confido che gli organi di giustizia del C.O.N.I. , cui con urgenza si farà ricorso, sappiano porre rimedio a questa profonda ingiustizia, che tra l’altro ha creato e crea un danno anche alla società, che dovrà fare in questo senso le sue opportune valutazioni e quantificazioni.

Antonio Conte, come già più volte ribadito è e sarà l’allenatore della Juventus, che dopo aver vinto la Supercoppa Italiana meritatamente, suscitando nuove invidie e risvegliando vecchi “anti-juventini” militanti, si appresta ad affrontare compatta una stagione impegnativa in Campionato, in Champions League e in Coppa Italia.

Chi pensa che le vicende giudiziarie di questa estate possano condizionare la nostra stagione, ha fatto male i suoi conti.

 
 
 

Marco Mensurati (Repubblica): "Conte si libera dell'accusa più pesante.

Post n°6336 pubblicato il 22 Agosto 2012 da nadir63l
 

 Ora può chiedere la sospensione della condanna. E potrebbe ottenere un forte sconto dal Tnas"

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il giornalista di Repubblica, Marco Mensurati, in un messaggio audio pubblicato su repubblica.it, ha commentato la sentenza della Corte Federale che ha confermato i dieci mesi di squalifica ad Antonio Conte. Tuttojuve.com ha trascritto integralmente la sua analisi: "La sentenza che conferma la condanna ad Antonio Conte a 10 mesi di squalifica e che conferma anche il proscioglimento di Pepe e Bonucci, è di fatto una sentenza che conferma in realtà dell'altro: cioè che la Federcalcio, nella gestione dei processi relativi al calcioscommesse, ha fatto una confusione enorme. Ad Antonio Conte i giudici della Corte hanno di fatto tolto uno dei due reati contestati da Palazzi, che era l'omessa denuncia per Siena-Novara ed invece ha confermato la condanna per i fatti relativi a Siena-Albinoleffe. Questo, in realtà, è molto più importante della stessa condanna in sé, perchè di fatto toglie ad Antonio Conte la responsabilità più antipatica, quella di essere entrato negli spogliatoi, dicendo 'ragazzi oggi si pareggia, perchè c'è un accordo'. Questo aveva raccontato il pentito Carobbio e questa era l'ombra principale che gravava sulle spalle di Conte. Palazzi aveva configurato in maniera atipica questo comportamento come omessa denuncia, ma in realtà secondo molti si trattava di un illecito. La Corte ha tagliato la testa al toro dicendo che quel fatto non è sufficientemente provato, per cui è stato tolto di mezzo. E' rimasta l'omessa denuncia per Siena-Albinoleffe che è quella per cui la Corte ha deciso di condannare a 10 mesi il tecnico della Juventus, che adesso però potrà ricorrere al terzo grado di giustizia sportiva, dove storicamente vengono concessi gli sconti più generosi. E magari ancor prima di accedere a questo terzo grado di giustizia, potrà chiedere una sospensione della condanna. Cioè, potrà tornare in panchina in attesa che vengano depositate le motivazioni e venga emessa la sentenza definitiva, che potrebbe essere corposamente ridotta rispetto a quanto abbiamo visto oggi".

 
 
 

INCREDIBILE....DA LEGGERE

Post n°6335 pubblicato il 22 Agosto 2012 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La sentenza di oggi ha dell'incredibile, basta leggere qui: "La C.G.F., in parziale riforma della decisione impugnata, proscioglie il sig. Conte Antonio in relazione all’incolpazione relativa alla gara Novara/Siena dell’1.5.2011 e, rideterminando la sanzione, infligge la squalifica di mesi 10 in relazione alla gara Albinoleffe/Siena del 29.5.2011". Questa sentenza e' un controsenso. Allora: se la prima sanzione era Novara-Siena la cui richiesta iniziale erano 9 mesi più un mese per la continuazione, si arriva a dieci mesi. In ogni caso dieci mesi non sono ammissibili di default avrebbero dovuto essere nove, come la sanzione iniziale. In pratica la corte ha aumentato la sanzione. Insomma, una nuova sentenza che farà discutere, dopo il non aver accettato il Pattegiamento. In ogni caso per Conte una mezza vittoria, ora ci si concentrerà solo su Albino Leffe-Siena, ne rimane solo una di partita, vinta quella la Juve riavrà Conte in panchina e qualcuno pagherà con un bel risarcimento.

 
 
 

UFFICIALE: NESSUNO SCONTO PER CONTE: CONFERMATI I 10 MESI. PEPE E BONUCCI PROSCIOLTI!

Post n°6334 pubblicato il 22 Agosto 2012 da nadir63l
 

© foto di Luigi Gasia

E' stata confermata in 2° grado la squalifica di 10 per Antonio Conte, che ricorrerà al Tnas del Coni. Ridotta da 8 a 6 mesi la condanna di Angelo Alessio. Confermati i proscioglimenti di Pepe, Bonucci, Belmonte e Salvatore Masiello per Udinese-Bari. Respinto anche l'appello per Portanova e Di Vaio per Bologna-Bari. Resta prosciolto Di Vaio e restano i sei mesi per omessa denuncia a Portanova. Confermata l'esclusione del Lecce dal campionato di B, così come è confermato il proscioglimento di Vives. Respinto il ricorso di Pesoli che si era incatenato sotto la Federcalcio.

Ecco il comunicato il primo comunicato:

RIUNIONE LUNEDÌ 21 AGOSTO 2012

1. Ricorso PROCURATORE FEDERALE
avverso:
a) il proscioglimento del calciatore Nicola
Belmonte dalla violazione dell’art. 7 commi 1, 2,
5 e 6 C.G.S.;
b) il proscioglimento del calciatore Leonardo
Bonucci dalla violazione dell’art. 7 commi 1, 2,
5 e 6 C.G.S.;
c) il proscioglimento del calciatore Salvatore
Masiello dalla violazione dell’art. 7 commi 1, 2,
5 e 6 C.G.S;
d) il proscioglimento del calciatore Simone Pepe
dalla violazione dell’art. 7 comma 7 C.G.S.;
e) il proscioglimento della Società Udinese Calcio
S.p.A. per responsabilità oggettiva in relazione
alle violazioni ascritte al calciatore Simone Pepe;
in relazione alla gara Udinese/Bari del 9.5.2010,
seguito proprio deferimento - nota n. 542/463pf10-
11/SP/mg del 25 luglio 2012 – (Delibera della
Commissione Disciplinare Nazionale – Com. Uff.
n. 12/CDN del 10.8.2012)
RESPINTO

2. Ricorso Calc. BELMONTE NICOLA
avverso la sanzione della squalifica per mesi 6
inflitta per violazione dell’art. 7, comma 7 C.G.S.,
in relazione alla gara Cesena/Bari del 17.4.2011,
seguito deferimento del Procuratore Federale –
nota n. 542/463 pf10-11/SP/mg del 25 luglio 2012
– (Delibera della Commissione Disciplinare
Nazionale – Com. Uff. n. 12/CDN del 10.8.2012)
RESPINTO

3. Ricorso Calc. GUBERTI STEFANO
avverso la sanzione della squalifica per anni 3
RESPINTO
2
inflitta ai sensi dell’art. 7 commi 1, 2 e 5 C.G.S., in
relazione alla gara Bari/Sampdoria del 23.4.2011
seguito deferimento del Procuratore Federale –
nota n. 542/463 pf10-11/SP/mg del 25 luglio 2012
– (Delibera della Commissione Disciplinare
Nazionale – Com. Uff. n. 12/CDN del 10.8.2012)
4. Ricorso Sig. SEMERARO PIERANDREA
avverso la sanzione della inibizione per anni 5
inflitta ai sensi dell’art. 7 commi 1, 2, 5 e 6 C.G.S.,
in relazione alla gara Bari/Lecce del 15.5.2011,
seguito deferimento del Procuratore Federale –
nota n. 542/463 pf10-11/SP/mg del 25 luglio 2012
– (Delibera della Commissione Disciplinare
Nazionale – Com. Uff. n. 12/CDN del 10.8.2012)
RESPINTO
5. Ricorso U.S. LECCE S.P.A.
avverso la sanzione dell’esclusione dal
Campionato di competenza di Serie B 2012/2013,
con assegnazione da parte del Consiglio Federale a
uno dei campionati di categoria inferiore e
ammenda di € 30.000 inflitta ai sensi degli artt. 7
commi 2, 3, 4, 6 e 4 commi 1, 2 e 5 C.G.S., in
relazione alla gara Bari/Lecce del 15.5.2011, per il
comportamento ascritto al Presidente Sig.
Semeraro Pierandrea, seguito deferimento del
Procuratore Federale – nota n. 542/463 pf10-
11/SP/mg del 25 luglio 2012 – (Delibera della
Commissione Disciplinare Nazionale – Com. Uff.
n. 12/CDN del 10.8.2012)
RESPINTO e, per l’effetto, conferma le
sanzioni inflitte, ai sensi dell’art. 4, comma 1
C.G.S.
6. Ricorso PROCURATORE FEDERALE
avverso:
a) il proscioglimento del calciatore Giuseppe
Vives dalla violazione dell’art. 7 commi 1, 2, 5
e 6 C.G.S;
b) il proscioglimento della società U.S. Lecce in
relazione alle violazioni ascritte al calciatore
Giuseppe Vives, per responsabilità oggettiva,
in relazione alla gara Bari – Lecce del 15.52011,
seguito proprio deferimento – nota n. 542/463
pf10-11/SP/mg del 25 luglio 2012 – (Delibera
della Commissione Disciplinare Nazionale – Com.
Uff. n. 12/CDN del 10.8.2012)
RESPINTO
7. Ricorso Calc. PORTANOVA DANIELE
avverso la sanzione della squalifica per mesi 6
inflitta ai sensi dell’art. 7 comma 7 C.G.S., in
relazione alla gara Bologna/Bari del 22.5.2010,
RESPINTO
3
seguito deferimento del Procuratore Federale –
nota n. 542/463 pf10-11/SP/mg del 25 luglio 2012
– (Delibera della Commissione Disciplinare
Nazionale – Com. Uff. n. 12/CDN del 10.8.2012)
8. Ricorso F.C. BOLOGNA 1909 S.P.A.
avverso la sanzione dell’ammenda di € 30.000
inflitta ai sensi dell’art. 4 comma 2 C.G.S., in
relazione alla gara Bologna/Bari del 22.5.2010, in
riferimento al comportamento del proprio tesserato
Portanova Daniele, seguito deferimento del
Procuratore Federale – nota n. 542/463 pf10-
11/SP/mg del 25.7.2012 – (Delibera della
Commissione Disciplinare Nazionale – Com. Uff.
n. 12/CDN del 10.8.2012)
RESPINTO
9. Ricorso PROCURATORE FEDERALE
avverso:
a) la qualificazione delle violazioni ascritte al
calciatore Daniele Portanova, di cui all’art. 7
comma 7 C.G.S. e la relativa sanzione inflitta
di mesi 6 di squalifica;
b) avverso il proscioglimento del calciatore Marco
Di Vaio dalla violazione dell’art. 7 comma 7
C.G.S.;
c) l’incongruità della sanzione dell’ammenda di €
30.000,00 inflitta alla società F.C. Bologna
1909 S.p.A. per responsabilità oggettiva in
relazione alle violazioni ascritte ai calciatori
Daniele Portanova e Marco Di Vaio, in
relazione alla gara Bologna/Bari del 22.5.2010,
seguito proprio deferimento - nota n.
542/463pf10-11/SP/mg del 25 luglio 2012 –
(Delibera della Commissione Disciplinare
Nazionale – Com. Uff. n. 12/CDN del
10.8.2012)
RESPINTO

 
 
 

NESSUNO SCONTO PER CONTE: CONFERMATI I 10 MESI. A BREVE I VERDETTI DI PEPE E BONUCCI

Post n°6333 pubblicato il 22 Agosto 2012 da nadir63l
 

carobbio e dio
© foto di Luigi Gasia

E' stata confermata in 2° grado la squalifica di 10 per Antonio Conte, che ricorrerà al Tnas del Coni. Lo anticipa SkySport24. A breve i verdetti per Bonucci e Pepe.

 
 
 

Forse è ciò che ci meritiamo...

Post n°6332 pubblicato il 22 Agosto 2012 da nadir63l
 

glmdj

Immagine IPB

di M. Lancieri

Gli italiani sono abituati a subire qualsiasi genere di sopruso: lo stato li tartassa con balzelli di ogni tipo, per poi foraggiare deputati, governanti, ufficiali dell’esercito, magistrati, manager di aziende governative e chi più ne ha più ne metta. A fronte di questi salassi, i servizi sono praticamente inesistenti e, in caso di bisogno, ci si deve affidare al buon cuore di qualche volontario. L’operaio calabrese che si fa il mazzo tutto l’anno in Piemonte per portare a casa un tozzo di pane, giunto il momento di andare al mare, si ritrova, nonostante avere sborsato l’ennesimo mucchio di soldi per entrarci, in fila in autostrada, sotto il sole d’agosto e con i bimbi che piangono perché (giustamente) non ne possono più. Poi si sente una sirena in lontananza. Il malcapitato guarda gli specchietti retrovisori e vede le altre auto fare ogni tipo di manovra per liberare la corsia: probabilmente, pensa l’ignaro, sarà un’ambulanza che va a soccorrere qualcuno che è incappato in un malore. E invece, dopo pochi secondi, ecco sopraggiungere una berlina blu, con i vetri oscurati ed un lampeggiante sulla capote, che scavalca una ad una tutte le auto. All’interno, c’è uno di quei personaggi per cui il povero operaio ha lavorato dall’inizio dell’anno (già, perché tra tasse e furti di ogni genere, a lui rimane in tasca sì e no il frutto del lavoro che farà dal termine delle vacanze estive a Natale) e che non ha nessuna voglia di fare la fila come tutti gli altri.

Forse gli italiani si meritano tutto questo, perché la pazienza, oltre un certo limite, diventa dabbenaggine. Si foraggia da anni un esercito di sfaccendati che, oltre ad essere incompetenti, sono anche sfacciati. Chi ha trascinato la nostra Nazione sul baratro del fallimento sfoggia il proprio yacht pagato dagli oboli forzatamente versati dai cittadini e si avvale di auto blu, autista e scorta. La stragrande maggioranza (che sfiora l’unanimità) di questi moderni feudatari non necessita di un servizio di polizia perché a rischio di attentato da parte di qualche cosca mafiosa, ma per non correre il rischio di essere riconosciuto da un comunissimo cittadino che lo pigli a calci in culo, come si meriterebbe.

Ed è in questo contesto che osserviamo l’ennesima pagliacciata perpetrata da uno degli organi più osceni della nostra repubblica delle banane: la giustizia sportiva.
Inutile dire che anche questa volta non ci saranno sorprese: Conte verrà condannato, magari con una piccola riduzione di pena, come pronosticato con largo anticipo dalla solita gazzetta della federazione. O magari una piccola sorpresa ci sarà: Pepe e Bonucci pensavano di averla fatta franca? Hanno esultato di fronte alla figuraccia del procuratore? E allora bastoniamoli!
Altrettanto inutile sottolineare l’abissale differenza tra le tesi difensive portate da un avvocato capace come Giulia Bongiorno e le acrobazie allucinate dell’accusa portata avanti dal penoso Palazzi, che con i suoi vaneggiamenti farebbe impallidire anche il Drugo dei fratelli Coen.

Insomma, fino a qui niente di nuovo sul fronte occidentale (e nemmeno su quello orientale): un incapace, che ha condotto indagini vergognose e ha dato spiegazioni più adatte ad una fumeria di oppio vietnamita che ad un’aula di tribunale, basando la proprie accuse sulla parola di un criminale corrotto (per sua stessa ammissione), avrà la meglio su un pool di avvocati preparati, che difendono una persona chiaramente innocente, che ha avuto la sola sfortuna di imbattersi, qualche anno fa, in quel criminale. Fa rabbrividire, ma purtroppo non ci sorprende.
Ma come si può sopportare l’ennesima porcata a cui abbiamo appena assistito? Gli avvocati di Bonucci, in primo grado, dimostrarono la sua innocenza in maniera tanto lampante da costringere Palazzi ad interromperli per elemosinare un patteggiamento di tre mesi (ovviamente rifiutato), a fronte dell’iniziale richiesta di squalifica di tre anni e mezzo. Una figuraccia in mondovisione, che già da sola dovrebbe fare innervosire il contribuente italiano, sulle spalle del quale vive quel personaggio. E il bello doveva ancora venire. Anziché chiuderla lì, ammettendo di avere toppato miseramente, il procuratore ci riprova. Il concetto è più o meno questo: “Dategli tre anni e mezzo! E se proprio vi vergognate a condannarlo per l’illecito, almeno dategli un anno per omessa denuncia! Insomma, va bene tutto, purché lo condanniate”. Ma cos’è, il mercato del bestiame? Ce li avete tre capponi? No? Allora vanno bene anche due polli. Ma non mandatemi a casa a mani vuote, altrimenti mia moglie mi mena…

Sono proprio queste vicende a dimostrare quanto gli italiani (non tutti, ma buona parte) si meritino tutti i soprusi che subiscono. Anziché cacciare i cialtroni a calci in culo, quasi quasi li osannano, purché danneggino altri cittadini, che indossano la maglia di una squadra antipatica.
Se gli eroi di un popolo diventano Palazzi, Narducci, Artico, Auricchio, Zeman, Nucini, se il Vangelo non è più quello scritto 2000 anni fa con gli insegnamenti di Cristo, ma quello stampato ogni giorno su carta rosa con le rivelazioni di Carobbio, allora è giusto che si sprofondi sempre più in basso, in questo sterco che ci circonda. Resta un solo dubbio: quando la merda ricoprirà ogni cosa ed ogni persona fino alla punta dei capelli, come faranno i soliti idioti ad urlare “A morte! Morte!” ai propri avversari?

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