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Messaggi del 27/08/2012

Antonio e Gennarino

Post n°6371 pubblicato il 27 Agosto 2012 da nadir63l
 



Immagine IPB

Da diversi giorni ricorre nella mia mente un accostamento tra due personaggi, uno della cinematografia e uno del calcio. Due personaggi dal carattere forte, in grado di sopportare sì, ma di reagire e ribellarsi con decisione alle rispettive situazioni. Uno di questi, lo avrete capito, è Antonio Conte, l'altro è Gennarino Carunchio.

Travolta dal solito destino d'agosto l'Italia necessiterebbe di un ritiro purificatore lontano da sé stessa. Un soggiorno obbligato dove i due estremi dei sentimenti collettivi si possono scontrare per cambiare reciprocamente. È la storia di uno dei più bei film italiani di sempre. Gennarino Carunchio e Raffaella Pavoni Lanzetti, i due estremi che si urtano, si scontrano e alla fine si incontrano. E pazienza se per arrivare allo scopo Gennarino deve tirare qualche sberla (più d'una) a donna Raffaella.

Antonio e Gennarino sono entrambi lo specchio delle ingiustizie che questo paese è in grado di generare e allo stesso tempo incarnano la ribellione al sopruso. Gennarino riesce a ristabilire una limitata equità sociale con la forza bruta delle mani, eppure quello è il modo di farsi amare e rispettare da donna Raffaella (l'incarnazione dell'Italia ingiusta).

Le sberle del film sono metafore, le parole della conferenza stampa di Conte sono le sberle con le quali mediaticamente si ribella all'ingiustizia di una giustizia sportiva barbara e tribale. E anche se c'è chi è sempre pronto a condannare secondo il proprio comodo («Basta attacchi alla giustizia sportiva», Petrucci), la verità è che forse l'Italia avrebbe bisogno di persone così, capaci di non piegarsi alle ingiustizie, persone capaci di dire e fare anche qualcosa di forte per il paese. Uomini come Gennarino, Uomini come Antonio Conte.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2459

 
 
 

Petrucci e Zeman: “pappa e ciccia”?

Post n°6370 pubblicato il 27 Agosto 2012 da nadir63l
 

glmdj

di F. Filippin

Immagine IPB


Finalmente!
Che le massime istituzioni sportive italiane, così come gli occupanti delle loro importanti poltrone, fossero vicine agli ambienti romani e romanisti e ai loro “paladini”, era fatto noto ai più.
Prima di oggi, però, c'era sempre stata una certa prudenza, se non discrezione, nel farlo, ad evitare di apparire del tutto spudorati, o, almeno, più di quanto sia lecito.
Adesso, invece, si è preferito, nello scontro frontale con la Juventus ormai evidente, togliersi del tutto la maschera.
Finalmente, ripetiamo.

Leggiamo l'ultima esternazione del presidente del CONI (ovviamente, in quanto organo supremo dello sport italiano, del tutto imparziale e scevro da ogni partigianeria...), resa in occasione di una intervista per un programma RAI (di cui ignoravo l'esistenza, avendo ormai deciso di selezionare preventivamente cosa seguire e cosa no, dopo gli ennesimi e ripetuti attacchi mediatici antijuventini): "Zeman? Dice cose che tutti pensano, ma pochi hanno il coraggio di dire".
Ci pare che l'affermazione vada al di là dell'ultima dichiarazione sulla richiesta “velata” di squalifica di Conte per la conferenza stampa post appello, facendo riferimento al plurale “cose”, e che vada, quindi, ad abbracciare l'intera produzione zemaniana quantomeno recente, che va dall'autografo sulla maglietta “odio la Juve” alle farneticanti considerazioni sul sonno, tranquillo o agitato (almeno una battuta, peraltro scontata, concedetemela: Zeman dorme ora sonni tranquilli, i tifosi giallorossi presto avranno gli incubi).
Tutto questo al netto di qualche nuova puntata che si sarà sicuramente aggiunta mentre scrivo queste righe, buona per distogliere l'attenzione sul deludente pareggio interno della Roma.

"Devo rispettare i regolamenti, e i regolamenti sono questi. I regolamenti si rispettano quando si rispetta l'etica”.
Qualcosa ancora non torna, visto che il buon Zeman più volte si è espresso contro gli attuali regolamenti, da lui considerati assurdi, in quanto concederebbero a Conte addirittura il diritto di allenare in settimana, mentre per il boemo andrebbe probabilmente immobilizzato in via definitiva come Hannibal Lecter ne “Il Silenzio degli Innocenti”... (a proposito, prepariamoci a qualche nuovo attacco sul “reato di oscuramento vetri” commesso dalla Juve allo Stadium...)
Peccato, poi, che solo pochi giorni prima lo stesso Petrucci, in occasione dei Giochi di Londra, con riferimento alla mancata assegnazione dell'oro al nostro Cammarelle, avesse dichiarato, in barba ai regolamenti e alle decisioni definitive prese dagli organi competenti, giuste o sbagliate che fossero: “Cammarelle per noi ha vinto l'Olimpiade”.
Evidentemente i regolamenti e le decisioni devono essere sacre e non contestabili solo in alcuni casi e solo per alcuni.

"Alcuni mesi fa, quando è partito il caso calcioscommesse, sembrava lo scandalo più grosso del calcio italiano. Poi si è affievolito. Ora sembra che i responsabili siano i giudici. Non è vero, non è così”.
Sulla prima parte di quest'ultima affermazione possiamo essere d'accordo, non sulla prosecuzione, che andrebbe così cambiata: “Ora sembra che i responsabili siano solo i tesserati della Juventus”.

Non una parola, infatti, sulle assoluzioni di due giocatori, anche nel giro della nazionale a lui tanto cara, di cui uno anche protagonista del risultato da lui citato nella stessa intervista (ah, dimenticavo, lì il merito è solo di Prandelli e, quindi, dell'amico Abete), che hanno visto a rischio la carriera e sicuramente macchiata la loro immagine in maniera assurda, con un enorme danno creato anche alla Juventus.
Con riferimento a Conte, infine, ci pare che la regola del silenzio sino a sentenza definita dovrebbe valere in primis per lui, dal momento che è (non sappiamo ancora per quanto, visto che le cariche sportive in Italia, come quelle politiche, in un modo o nell'altro sono praticamente ad vitam) presidente di una istituzione, il Coni, cui fa riferimento il TNAS – Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo sport, al quale si è rivolto, in ultima istanza, proprio Conte, nel pieno rispetto, quindi, delle regole.
Considerato che questo potrebbe ribaltare le sentenze (lo so, ci piace illuderci), avremmo preferito un banale “no comment”, anziché una presa di posizione così netta a favore di chi la Juventus l'ha sempre attaccata gratuitamente (questa sì che è etica sportiva) e considerata colpevole di tutto, a prescindere dalle sentenze e dai regolamenti, e che viene preso a modello, forse (togliamo pure il forse) proprio per questo.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2458

 
 
 

Juve, fiducia per Llorente, si prova a convincere l'Athletic Bilbao

Post n°6369 pubblicato il 27 Agosto 2012 da nadir63l
 

Fonte: Tuttomercatoweb.com
© foto di Alterphotos/Image Sport

A 5 giorni dalla fine della sessione estiva di calciomercato, la Juventus sembra aver deciso di puntare con estrema decisione su Fernando Llorente, bomber 27 enne dell'Athletic Bilbao e della nazionale spagnola. I bianconeri continueranno a investire le proprie energie nella trattativa con il club spagnolo, che, dopo aver "sparato" 36 milioni di euro per il cartellino del giocatore, potrebbe accontentarsi di una cifra di poco superiore ai 20 milioni, vista la situazione contrattuale del possente centravanti, in scadenza con il Bilbao nel 2013. Portare Llorente a Torino, comunque, potrebbe non essere un'impresa delle più semplici, nonostante il giocatore sia il preferito dallo staff tecnico e dirigenziale del club bianconero, a causa dei pochi giorni rimasti per mettere nero su bianco e concretizzare il tutto. Nell'ambiente Juve, però, regna un certo ottimismo riguardo il buon esito di questa importante operazione di mercato, che permetterebbe a Carrera e Conte di avere in rosa il tanto desiderato centravanti "vecchia maniera", in grado di scardinare anche le difese più chiuse.

 
 
 

Offerta shock per Jovetic

Post n°6368 pubblicato il 27 Agosto 2012 da nadir63l
 

© foto di Giacomo Morini

Secondo Gazzetta dello Sport, la Juventus è pronta a tornare alla carica per Stevan Jovetic e starebbe addirittura ragionando sulla possibilità di pagare l’intera clausola di rescissione (30 milioni di euro) per il baby prodigio montenegrino della Fiorentina. Il club dei Della Valle parla di semplice «gentlemen’s agreement», quindi nulla di ufficiale o vincolante; opposto parere quello dell’entourage del giocatore, che si riterrebbe legalmente libero di accettare o meno l’offerta di un club che trasferisse i 30 milioni in contanti nelle casse della Fiorentina. La Juventus inserirebbe nel pacchetto uno tra Quagliarella e Matri che incontrano sicuramente il gradimento di Montella.

 
 
 

Ulivieri: per Conte non ti incateni?

Post n°6367 pubblicato il 27 Agosto 2012 da nadir63l
 


Immagine IPB

di F. Del Re

C'è un'associazione in Italia, una delle tante, una di quelle che paiono inutili come paio di tette sul petto di un cinghiale maschio (cit.), che in questi mesi si è notata, come si suol dire, per il suo assordante silenzio.

Per la verità sarebbero due: l'altra è l'AIC, l'associazione italiana calciatori.

Ma quella che a noi interessa oggi (magari in futuro torneremo anche sulla prima...) è l'AIAC, l'Associazione Italiana Allenatori Calcio, il cui presidente è tal Renzo Ulivieri.

Della sua carriera da allenatore si ricorda, fra le poche cose veramente degne di nota, una sua squalifica di tre anni comminatagli nel 1986, dopo due deludenti campionati a Cagliari, per essere stato coinvolto nel secondo scandalo del calcio scommesse; si narra che in quel periodo Ulivieri si improvvisò persino "detective" per raccogliere prove a sua discolpa. Che ovviamente, anzi: presumibilmente, stante la conferma della squalifica, non trovò.

E allora mi pare quanto meno singolare che il presidente del "sindacato" degli allenatori italiani, di fronte alle accuse da stato dittatoriale centroamericano riferite all'allenatore campione d'Italia 2012, di fronte alla sua squalifica per 10 mesi, riconfermata nonostante il proscioglimento su uno dei due capi d'accusa in appello, di fronte all'accorata, durissima conferenza stampa del suddetto allenatore che ribadisce con forza e coraggio la sua più totale estraneità ai fatti addebitatigli con un processo che ripetiamo: è peggiore di quelli che si eseguono nelle peggiori dittature, non apra bocca; non si incateni platealmente come ebbe a fare quando venne istituita la norma che permetteva di allenare a chiunque le società dalla Prima categoria in giù.

Quindi: per i colleghi dilettanti che rischiavano il posto di lavoro (anzi, no: che dico, i dilettanti non hanno posto di lavoro, non sono retribuiti... o no?), riformulo: per i colleghi dilettanti che rischiavano, teoricamente, di vedersi soffiare alcune panchine sulle quali sedevano per puro diletto da persone non preparate, si incatenò ridicolo ai cancelli arrugginiti della FIGC; oggi che il suo primo collega ed il relativo vice (anche il vice pare che sia un allenatore, eh Renzino...) subiscono un processo che definire kafkiano farebbe rivoltare nella tomba il grande Franz, non apre bocca; non profferisce verbo; non telefona al ferramenta sotto casa per sapere se gli avanzano due metri di catena e un lucchetto...

Che fai Renzo tutto il dì, mentre Conte dimagrisce a vista d'occhio? Mentre Alessio trattiene a stento le lacrime, perchè si è visto squalificare senza neppure essere mai stato interrogato? Ma come? Te che sai cosa stanno passando i tuoi colleghi, perchè ci sei passato prima di loro, non fai niente? Che fai Renzo? Stai lì, sul sofà di casa a lustrare tutto il giorno l'orrendo busto del dittatore Lenin che tanto ti piace e di cui tanto vai fiero? Sarà mica che la fede per la dittatura comunista e per il suo primo vero leader ti avvicina e ti accomuna alla dittatura sportiva, che facendo i dovuti paragoni, è altrettanto simile e feroce a quella sovietica?

Oh Renzo... Oh Renzino! Da toscano a toscano: ma mi dici un pò cosa stai facendo!?

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