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Messaggi del 07/09/2012

Moggi: "Anche io venivo spiato dall'Inter e chiederò molto più di Vieri. Conte sta facendo una battaglia giusta"

Post n°6430 pubblicato il 07 Settembre 2012 da nadir63l
 

© foto di TuttoMercatoWeb

Lungo intervento di Luciano Moggi ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. L'ex direttore generale della Juventus ha affrontato tanti temi caldi, a cominciare dalla condanna inflitta all'Inter e a Telecom per spionaggio. Ecco le sue dichiarazioni, riprese dal sito dell'emittente radiofonica campana: "Dopo che l’Inter è stata condannata per spionaggio, dopo che io avevo detto prima che venisse fuori lo scandalo Telecom che c’era uno spionaggio industriale, dopo che Tavaroli ha detto sia in Tribunale sotto giuramento sia alla Zanzara di Cruciani che ha seguito, intercettato e pedinato con mezzi illeciti Moggi, oggi cosa si può dire? Qui bisogna saper tornare anche indietro nelle decisioni. Antonio Conte sta facendo una battaglia giusta, perché è una persona perbene penalizzata dalla giustizia sportiva. Vieri veniva spiato? Ma anche Moggi. Quando arriveremo noi, sarà anche peggio. Abbiamo richiesto molto di più di un milione di risarcimento, ma non ricordo la cifra esatta. La vera anti-Juve? Credo proprio sia il Napoli. Se gli azzurri inseguiranno l’Europa League, che non conta niente, possono però riperdere il campionato. Idem la Juventus: se punterà alla Champions, perderà in campionato, nonostante il valore della rosa. Ma a Napoli bisogna dare una sistemata al campo, perché col terreno in quelle condizioni non si va da nessuna parte. E un problema del genere non viene fuori dalla sera alla mattina. La squadra di casa deve impostare la partita e su quel campo non era possibile. Bisogna prestare attenzione anche alla Roma, ma i giallorossi devono dare conferme. Ho visto la Roma a San Siro contro l’Inter, ho visto un Totti strepitoso che ha verticalizzato come non mai. Zeman? Non è vero che ce l’ho sullo stomaco. A Pescara ha fatto un grandissimo lavoro e mi sono divertito lo scorso anno a guardarlo. Il povero Stramaccioni ha guardato la partita con la Roma e non ci ha capito nulla, speriamo che Moratti possa capire ciò che Stramaccioni non ha colto. Il presidente deve insegnare al proprio tecnico dove ha sbagliato. Zeman non ha abusato degli esterni ma approfittato della debolezza dei centrali nerazzurri ed il goal di Osvaldo ne è testimonianza. Se la Roma dovesse ripetere queste prestazioni, con un Totti così, potrà dare fastidio a tutti. Io in Australia con Del Piero? No, l’Australia è troppo lontana. Ma annuncio che il problema della squalifica a breve si risolverà. Se tornerò? Ad oggi, mi diverto a fare il vostro mestiere. Qualcuno dice che comando ancora il calcio italiano? Fuori nomi e cognomi per favore. E’ solo una favola metropolitana che viene raccontata. Insigne? Non è una seconda punta ma un trequartista. Gli darei fiducia facendolo giocare alle spalle di Pandev e Cavani con un centrocampo adatto a fare una cosa del genere. El Kaddouri il nuovo Zidane? Lui come Verratti ha qualità per emergere. Bisogna farli crescere pian piano ma senza aspettare troppo perché i giovani vanno aiutato ed i giovani danno aiuto. Zeman dice che Conte non deve allenare durante la settimana? Siccome non conosco le cose, non do ragione a nessuno. Ma dico che Zeman dovrebbe pensare a fare l’allenatore. La Juventus ha avuto rigori ed espulsione a proprio vantaggio? Allora non ero io! La Juve non è imbattibile come eravamo noi e lasciano correre un po’. La Juve non esagera, sono esagerati gli sbagli degli arbitri. I bianconero vanno a giocare, se gli arbitri sbagliano non è certo colpa di chi scende in campo".

 
 
 

Abete e Tronchetti. L’incompetenza è incredibile

Post n°6429 pubblicato il 07 Settembre 2012 da nadir63l
 

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Immagine IPB

di G. Fiorito

Qualche anno fa mi sono recata presso la tipografia di un carissimo amico e nel volgere lo sguardo intorno aspettando che mi venisse incontro, mi sono imbattuta in un quadretto che si era stampato con graziosi caratteri e aveva appeso alla parete. Vi era scritto questo monito: “Prima di accendere la bocca, verificare che il cervello sia inserito”.
Può essere mortificante restare per anni in silenzio e fare finta di niente alla stregua delle tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano, ma non ci si fa una grande figura nel momento in cui si decide di sturarsi gli occhi, le orecchie e la bocca osservando la pagliuzza nell’occhio del vicino senza considerare la trave nel proprio. Perciò sentiamo chi parla.

Come il tuono che segue il bagliore del lampo, Abete si è affrettato a rassicurare i tifosi dell’Inter che non rischiano alcun titolo, con lo stesso adagio dell’avvocato della società e la stessa bacchetta magica di Palazzi che nel luglio 2011 tirò fuori la formula della prescrizione. Peccato che sull’argomento che riguarda la revoca degli scudetti la FIGC si sia già dichiarata incompetente qualche giorno dopo che il procuratore stabiliva che gli interisti erano colpevoli di illecito e prescritti. E senza tenere conto del fatto che il legale di Vieri nel 2010 avrebbe fatto recapitare, come De Santis, presso la solerte a singhiozzo Federazione un esposto che la informava dei danni subiti sempre per quegli illeciti, che potrebbe costituire un talismano potente contro il rito profano della prescrizione.

Il presidente della FIGC si affanna per nulla, poiché le sue sono le parole di un incompetente. Vane come quelle di chi per una sentenza del giugno 2008 è “inaffidabile e inattendibile”, come ha scritto il Gup del tribunale di Milano, Mariolina Panasiti e per effetto della sentenza Vieri del 4 settembre 2012 sarebbe colpevole di aver fatto pedinare e intercettare Vieri mettendo il naso nella sua vita privata. Tuttavia ai microfoni di SKY Tronchetti Provera, ex presidente di Telecom e dirigente di Inter e Pirelli, l’uomo che costituisce fisicamente il punto di contatto tra la Telecom, la società internazionale e lo sponsor che Vieri in parte pagava e sorvegliava, ritiene che le cose che ha fatto Conte siano brutte. A parte che non sono reato, mentre spiare i dipendenti e la concorrenza sì, quanto valgono le parole di uno bugiardo e spione? E perché quella addebitata a Conte è omessa denuncia e quella di Nucini, Facchetti, Moratti, che sarebbero andati a sporgere denuncia alla signora Boccassini ma non alla Federazione, no? Che fine ha fatto il fascicolo 45?
Tronchetti Provera non è nuovo a queste uscite. Nell’ottobre 2011, prima di Inter Juventus, disse la sua sullo scudetto di cartone ai microfoni della Rai, appellandosi al principio per il quale nello sport quando il primo viene squalificato, il secondo diventa vincitore, anche se in quel campionato l’Inter fu terza con 76 punti, la Juventus prima con 91, il Milan secondo con 88.

E’ dovere di un buon giornalista conoscere il personaggio che si va a intervistare. Marco Tronchetti Provera, così come Massimo Moratti, non sono stati sentiti al processo di Napoli. Sarebbe interessante che qualcuno rivolgesse loro qualche domanda intorno a quelli che sono stati i malaffari dell’Inter piuttosto che quelli della Juventus negli ultimi 13 anni, tenendo presente che il campionato indagato da calciopoli risale al 2004/2005, ma lo spionaggio illegale ai danni di Vieri al 1999.
Non vorremmo dover credere che anche l’informazione possa cadere in prescrizione.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2483

 
 
 

Marotta a Tuttosport: "Con Conte ci confrontiamo, ecco il mio rimpianto di mercato....

Post n°6428 pubblicato il 07 Settembre 2012 da nadir63l
 

e su giustizia sportiva e riforme..."

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Beppe Marotta ha parlato a Tuttosport di tutt, dal campionato, fino ai temi della giustizia.

Sul campionato: "Partiamo con un vantaggio perché quest'anno quel modello abbiamo potuto migliorarlo e non crearlo da zero come altri. Non dobbiamo però sentirci appagati. Ma in questo Conte è un maestro, abbiamo un merito è quello di aver creato un modello, che non dipende dalle star. Ha il grande merito di averci condotto a questi risultalti. De Laurentiis ha detto che Mazzarri è decisivo nelle vittorie del Napoli, lo stesso vale per Conte. Ha trasmesso il suo credo velocemente. E ha anche la virtù di valorizzare la rosa: penso a Vucinic, Vidal,Giaccherini...abbiamo individuato l'allenatore giusto, e di questo bisogna darne atto al presidente, e assemblato un gruppo di giocatori in linea con le sue idee: gente affamata di calcio"

Sul mercato: "Con Conte, ci confrontiamo e ogni decisione è condivisa. Come ogni tecnico, ha delle pretese, legittime. Poi sta alla società fornire spiegazioni. Va detto, comunque, che Antonio ha capito perfettamente le situazioni generali in cui un'azienda di calcio è obbligata a muoversi. I tifosi devono tenere presente che la volontà di acquistare spesso si scontra con la volontà di non vendere. Con Isla e Aamoah c'è stata la disponibilità del venditore, per il top player quella volontà è invece mancata. Sarebbe stata una scelta scellerata, per una società come la Juventus, decidere di sborsare 30 milioni per Van Persie, quasi in scadenza di contratto... E' vero, avessimo preso l'attaccante importante, avremmo scalato un ulteriore gradino a livello di competitività, ma già così abbiamo colmato un bel gap. E poi c'è un altro dato da non trascurare: noi abbiamo blindato i nostri campioni come Marchisio e Vidal per i quali ci offrivano 60 milioni. Anche quelli trattenuti vanno considerati come top player a disposizione. Non tutti hanno fatto così, guardate il Milan ad esempio".

Sugli acquisti: "Buffon, rinnoverà. Per Giovinco abbiamo ricevuto 4-5 milioni di euro. Dunque, tanto per cominciare, è come se per il riscatto ne avessimo pagati 6. Detto questo: se l'avessimo lasciato al Parma, incassando noi quegli 11 milioni, con quella cifra non avrei potuto acquistare un attaccante forte come Sebastian. Dunque posso dire di esser soddisfatto: la Juventus ha di nuovo Giovinco e Giovinco, nel frattempo, si è valorizzato. Su Bendtner sono fiducioso. Conte lo sta scoprendo ed è molto soddisfatto. Lucio non e' una fregatura, vedrete. Il giocatore ha carisma, diventerà importante per noi
Non ho rimpianti per Destro, se proprio devo avere rimpianti, li ho per Van Persie. Cavani e Jovetic
sono funzionali al nostro modello, peccato che per Cavani ci sia una clausola da 60 milioni: irraggiungibile.
Alla Juve è così, la concorrenza è forte. Ora il mercato si è chiuso e Conte li valorizzerà e li farà rendere al massimo insistendo anche sul piano motivazionale. Un voto esatto preferisco non darlo, ma il giudizio è positivo. Siamo riusciti a centrare l'obiettivo prioritario, cioè rinforzare il gruppo, alzare il livello qualitativo, con l'acquisizione di giocatori dal giusto profilo: bravi, giovani e con uno stipendio contenuto. Mi riferisco in particolare ad Asamoah, Isla e Giovinco".

Sulle parole di Mourinho e altri possibili acquisti: "Vogliamo recitare un ruolo autorevole. Almeno 4/5 club sono più forti di noi: le due spagnole, lo United, il Bayern. E occhio allo Zenit, con Hulk e Witsel è ancora più forte
Mourinho avrà delle informazioni precise, lui è sempre ben informato... Di sicuro se rimane sul mercato, Llorente resta un giocatore di nostro interesse. E comunque, a gennaio guarderemo la finestra di mercato indipendentemente da lui: possono esserci spiragli diversi. Ogbonna... Beh: è un talento, se fosse sul mercato una società come la Juventus sarebbe obbligata ad interessarsene".

La squalifica di Conte: "E' un minus , non c'è dubbio. La sua assenza negli spogliatoi, nell'intervallo, altera quel livello motivazionale che solo lui riesce a garantire. Però abbiamo a che fare con professionisti esperti e scafati. E Conte, durante la settimana e alla vigilia, svolge un lavoro immenso a livello didattico e teorico. L'handicap c'è e la mancanza è tangibile, però non è tale da farci presentare alle partite senza l'atteggiamento giusto. Alla fine delle partite è più arrabbiato di prima. Lontano dalla panchina patisce moltissimo, gli manca lo sfogo del campo. L'obiettivo del proscioglimento e' quello che il collegio di difesa si è prefisso. Nel dibattimento non ci sono prove concrete contro il nostro tecnico, che appunto è vittima di un sistema giudiziario molto precario ed è vittima di una iniquità. La sua reazione umana è comprensibile: condannato, sentendosi innocente. Petrucci è stato molto duro dopo la conferenza stampa, ma è nello sport da tanti anni: può intuire cosa possa significare vedersi soffiare una panchina senza prove certe da parte dell'accusa. Il danno che sta patendo Conte è forte, ma quelle sono scelte personali".

Sulla Champions: "Vogliamo superare il girone e poi andare avanti senza porci limiti. Siamo molto in crescita e se manteniamo alto il livello di fame calcistica... Però non dimentichiamo che rispetto a certe big, ai nostri giocatori manca un po' di esperienza in Champions, la mentalità propositiva pagherà. Siamo abituati a giocare nella metà campo avversaria e allo stesso tempo, come dimostrano i numeri, limitiamo al massimo i rischi».

Sulla Juve antipatica: "Io la differenza l'ho notata tra il primo e il secondo anno: siamo passati dalla dolcezza del sistema nei nostri confronti a convivere con gli attriti seguiti alle questioni di Calciopoli e di Conte. Anche a costo di generare antipatia, comunque, continueremo a farci sentire se riteniamo di essere nel giusto. Quando era la squadra da battere la Juve generava una forma di antipatia, che è poi sinonimo di arroganza sportiva , non un concetto per forza negativo. Per me, in tutti i ruoli del sistema calcio siede un tifoso, però mi auguro che questo non rappresenti un pericolo. Non temo le persone, il problema sono le norme".

Le riforme nel calcio: "Il nostro calcio è assente dalla politica, manca un vero ministero dello sport. Tutti però avvertiamo l'esigenza di rivedere diverse cose, in primis noi come Juventus: il nostro presidente è pronto ad essere uno dei protagonisti delle riforme. I punti da affrontare sono diversi: legge sugli stadi, legge Melandri, Giustizia sportiva e format dei campionati. Non bisogna dimenticare che facciamo parte di un fenomeno: e se all'estero l'immagine del calcio italiano non è positiva, i danni li paghiamo anche noi. Ci perdiamo a livello di diritti televisivi, quindi di sponsor, introiti, ranking. Le immagini dei campi di Napoli e Cagliari dovrebbero fare riflettere".

Sul fair play finanziario: "Noi restiamo favorevoli al fair play perché garantirebbe quella sana competitività che oggi manca. Poi è evidente che bisogna capire come si applicheranno queste norme. E comunque la storia del calcio insegna che più spendi e più vinci non è una verità assoluta".

Sulla Giustizia sportiva: "Prima di tutto bisogna intervenire sulle leggi e le norme: sono obsolete, da rifare. Poi occorre operare affinché, quantomeno per ciò che concerne il calcio di primo livello, l'amministrazione della giustizia sia affidata a persone che vi si dedichino a tempo pieno. Del resto devono prendere decisioni che influiscono su aziende che hanno fatturati da centinaia di milioni di euro. Pensate, ad esempio, alla situazione di Pepe e Bonucci, poi risultati innocenti: se mai fossero stati ingiustamente squalificati per 3 anni, la Juventus avrebbe dovuto segnare a bilancio una perdita di 18 milioni. Per non parlare, ovviamente, delle questioni personali ed emotive».

Su Berbatov e derby con il Torino: "A Berbatov auguro che la tua scelta sia sbagliata. A Della Valle: Hai sbagliato obiettivo. A De Laurentiis: Avanti tutta!. A Zeman:... Sì, tre puntini di sospensione possono bastare. Il colpo e' Pirlo, rappresentava un'incognita, si è poi dimostrato un grande professionista sia a livello umano, sia in campo. L'operazione che non rifarei... Martinez".

Su Del Piero: "Ha fatto una scelta ponderata da parte sua. Penso possa trattarsi di una avventura stimolante, di grande arricchimento. Quello australiano è un mondo calcisticamente quasi inesplorato, Del Piero può portare un contributo importante

 
 
 

San Paolo: le ‘alluvioni preventive’ e i ‘funghi assassini’

Post n°6427 pubblicato il 07 Settembre 2012 da nadir63l
 


Immagine IPB

F. Filippin

Negli ultimi anni i tifosi juventini sono stati abituati a vedere la squadra giocare in tutte le condizioni climatiche e ambientali possibili ed immaginabili, dalla famigerata piscina di Perugia, alla pista di pattinaggio di Poznan, alla spiaggia di Bari, al punto che la tenuta standard da trasferta comprende, ormai, anche accessori quali pinne, giacconi polari e infradito.
In tutte le occasioni, possiamo dirlo a ragione e senza timore di essere smentiti, ci siamo sentiti penalizzati, vuoi dal punto di vista tecnico (trattandosi di partite importanti in cui serviva a tutti i costi una vittoria), vuoi dal punto di vista fisico, essendo tornati a casa con ossa, muscoli e ginocchia rotti.

Pur con queste premesse, abbiamo assistito con sdegno, qualche giorno fa, a quanto accaduto al San Paolo , dove si è giocato su uno dei campi più indegni degli ultimi anni.
Non che sia la prima volta che una cosa simile accade, per carità, essendo la lista dei terreni italiani al limite della praticabilità lunga al punto da attraversare tutta la penisola, da nord a sud, ma, di solito, si può trovare giustificazione (a volte vera e propria scusa) nel rigido clima invernale o nell'impossibilità di una corretta e completa manutenzione, a causa del susseguirsi degli impegni e della vicinanza delle partite.
Domenica, invece, era la prima gara casalinga del Napoli e, francamente, la storia del repentino “fungo” assassino, che si annidava subdolo nella zona panchine, non è che convinca poi tanto, se è vero che basterà una nuova semina per risolvere tutto in meno di un mese, come ci è stato detto.
Evidentemente non si era trovato il tempo (presi da mille impegni e da mille polemiche) per fare due semplici passi sul campo, agendo, magari, con un po' di anticipo (dall'”alto” dell'esperienza maturata con il mio pratino, mi risulta esistano prodotti specifici per questi cose).
Approfondendo la notizia, leggiamo qua e là che pochi giorni prima, per cercare di ovviare al problema, con un ritardo tale da rendere impossibile qualsiasi soluzione concreta, era stato contattato anche l'agronomo della FIGC.
Incomprensibile, a questo punto, il mancato intervento di questa, ben informata sullo stato delle cose, ad evitare che venisse falsata l'ennesima partita di serie A (non ci interessa chi sia stato effettivamente il più danneggiato) o che venisse messa a repentaglio, ancora una volta, l'incolumità dei giocatori.

Sorridiamo a ripensare a quanto accaduto pochi mesi fa prima, in occasione di quel Napoli – Juventus di campionato rinviato a seguito del famigerato acquazzone, prima annunciato e poi “puntualmente” non arrivato.
Non vale certo a lenire il disappunto la considerazione che la decisione allora fu formalmente presa dalle autorità cittadine per evitare pericoli per l'ordine pubblico: ricordiamo bene, infatti, i servizi televisivi che vennero trasmessi nella mattina dallo stadio, per far trasparire una inesistenza impraticabilità del campo, e la partecipazione dei dirigenti del Napoli alla riunione in cui si decise il rinvio (che rimane inspiegata, alla luce del semplice fatto che alla società non è certo demandata la tutela dell'incolumità pubblica al di fuori dello stadio), così come ricordiamo bene le immagini trasmesse nel pomeriggio, a decisione già presa, in cui si poteva vedere il terreno in condizioni pressoché ideali, sotto uno splendido sole.
Altro che Napoli – Fiorentina e le sue dune...

Ovviamente in Federazione e in Lega tutto tace, come se l'immagine ormai disastrata del calcio italiano non meritasse neppure una parola in merito , in preda ad una ormai irreversibile rassegnazione.
Il Napoli, poi, è una società modello e non vorremo mica disturbarla con qualche critica o muovendole qualche appunto?
Non ci stupiamo più di nulla, pronti a goderci il prossimo campionato (il più bello del mondo, così si diceva un tempo) tra nuovi stadi (“prefabbricati” e neppure finiti, naturalmente) e vecchi campi di patate.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2482

 
 
 

     

 

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