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Messaggi del 03/10/2012

Corona a Radio 24: "Carobbio e la moglie da me, volevano soldi per l'intervista sulla vicenda Conte"

Post n°6539 pubblicato il 03 Ottobre 2012 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

Intervenuto questa sera alla trasmissione radiofonica La Zanzara su Radio 24, Fabrizio Corona ha confermato alcuni retroscena sul tentativo di Filippo Carobbio di recuperare denaro in questi mesi di sovraesposizione mediatica. Ecco l'intervento del noto fotografo, trascritto integralmente da TuttoJuve.com:

Fabrizio, tu mi devi raccontare una cosa che ho saputo. Devi dirmi se è vera. Il grande accusatore di Antonio Conte si chiama Filippo Carobbio. Ma è vero che Filippo Carobbio, insieme alla moglie, è venuto da te, nel tuo studio, perchè volevano vendersi la storia di Conte? Cioè volevano di soldi da questa vicenda?
"Sì, ma non è che c'è qualcosa di male. Ormai tutti hanno capito che su tutte queste storie ci si possono fare soldi. A quei tempi, essendo Conte allenatore della Juve, Campione d'Italia, e comunque sia avrebbe creato un grandissimo problema, sapevo che una sua intervista poteva avere un grandissimo valore. Sono venuti da me e hanno cercato di trattare un'intervista. Poi l'intervista l'ha fatta la moglie".

Quanti soldi volevano?
"Penso che l'operazione di Carobbio poteva essere un'operazione intorno ai 15-20mila euro".

Loro volevano 15-20mila euro?
"L'operazione sarebbe stata da 15-20mila euro, io gliene avrei dati al massimo tre".

Alla fine questa intervista della moglie, è stata pagata o no?
"E' stata pagata 5000 euro".

Ma non è strana questa cosa?
"Ma vuoi sapere quanto si è preso Schettino per la sua ospitata? Oppure quanto si è venduta l'intervista la rumena che era sulla nave quando è affondata?".

Ma tu ci stai dicendo che in una vicenda molto importante del calcio, due signori, tra i quali uno è stato il principale accusatore di Conte, sono venuti da te a dirti: "Noi vogliamo in qualche modo essere pagati per raccontare quello che è successo". Giusto?
"Sì, però oltre ad essere pagati avrebbero dovuto dare una visione della notizia diversa da quella che era uscita sui giornali per pulire un po' l'immagine. Quindi avrebbero utilizzato la pulizia dell'immagine come lucro economico".

La sostanza è che la moglie di Carobbio ha preso 5000 euro per un'intervista...
"La moglie di Carobbio non ha preso una lira".

E chi li ha presi questi 5000 euro?
"Io".

Tu per aver fatto cosa? Da intermediario?
"Per aver venduto le foto e l'intervista. E' normale".

Comunque, Carobbio e la moglie si sono venduti l'intervista sulla storia di Conte...
"Hanno trattato un'intervista sulla storia di Conte

 
 
 

AGNELLI: "Ecco il nuovo polo della Juventus". MAROTTA: "Siamo al pari dei grandi club d'Europa".

Post n°6538 pubblicato il 03 Ottobre 2012 da nadir63l
 

 MAZZIA: "Continassa area strategica"

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Stamattina, nella Sala delle Colonne di Palazzo Civico, a Torino, si è tenuta una conferenza stampa sul tema 'Il progetto di riqualificazione dell'area Continassa'. Sono intervenuti Piero Fassino, Sindaco di Torino; Ilda Curti, Assessore all'Urbanistica della Citta' di Torino; Stefano Gallo, Assessore allo Sport della Citta' di Torino; Andrea Agnelli, Presidente Juventus e gli amministratori delegati della società bianconera Aldo Mazzia e Giuseppe Marotta.
Dalla conferenza è emerso che la Juventus Prima Squadra si trasferirà per gli allenamenti nell'area Continassa, che è una zona vicinissima allo Juventus Stadium. Verrà fatto un investimento da oltre 40 milioni di euro per la costruzione del nuovo centro sportivo della società bianconera. L'idea è che questo progetto possa realizzarsi entro il 2016. Ci sarà anche un albergo che ospiterà la Prima Squadra per i ritiri. Un caso unico in Italia, con i bianconeri che saranno nei pressi dello stadio già dalla vigilia, sostenendo anche le sedute di rifinitura nei nuovi impianti. A Vinovo verranno lasciate solo le giovanili.
Durante la conferenza, il presidente della Juventus non è voluto tornare dal punto di vista tecnico e sportivo sulla sfida di ieri sera contro lo Shakhtar Donetsk, ma si è limitato a commentare la protesta dei tifosi. Ecco le sue parole, trascritte da TuttoJuve.com:
"Quella di ieri è stata una risposta molto buona, perchè abbiamo avuto 30mila persone allo stadio, in un momento in cui anche partite di cartello ne hanno meno. E' chiaro che la parte Est dello stadio vede spesso e volentieri tifosi che vengono da fuori, quindi vengono di sera solo per partite che sono considerate di super cartello. Cerchiamo di fare anche un passo indietro e di ricordarci che lo stadio vecchio che c'era nella stessa e identica location faceva veramente fatica...forse Juve-Shakhtar giocata al Delle Alpi avrebbe avuto 10mila persone. Quindi cerchiamo di capire anche quello che è stato il miglioramento con il miglioramento assoluto dello stadio. Per quanto riguarda i tifosi, credo che ognuno cerca di fare il meglio: dal nostro punto di vista, due anni fa, quando uscivamo da un secondo anno sicuramente non buono, mi è stato chiesto cosa pensassi dell'anno e ho risposto che non ero soddisfatto. Quello che non mi sono mai rimproverato dal primo giorno che ho assunto la presidenza della Juventus è di non aver dato il massimo per raggiungere l'eccellenza, perchè anche noi come società vogliamo il meglio. Dopodichè i problemi ci sono, sono tanti: io ho sempre sostenuto che i tifosi sono una parte importante e fondamentale, sono parte integrante di quella che è la nostra vita sociale. Poi ci sono delle problematiche: io ho letto anche su vari forum, internet, eccetera, qualcuno sostiene che siano le bandiere, qualcuno sostiene che sia il distributore commerciale Listicket, qualcuno sostiene che sia il rincaro dei prezzi, qualcuno sostiene.... cioè, le motivazioni sono tante e molteplici. Quando uno comincia una stagione, fa tutta una serie di riflessioni, le convive e le porta avanti. Al 30 giugno, quando finiremo quest'anno, come spesso accade, nella valutazione di tanti aspetti della società, si potranno fare una serie di valutazioni. I prezzi dei biglietti, sì, erano cari, ma non erano alti come altre partite di cartello, non era considerata neanche per noi, nell'ambito della nostra riflessione commerciale, una partita di prima fascia. Il prezzo non è stato di prima fascia. Quindi sono tante e molteplici. Noi vogliamo sempre dare il meglio, ogni tanto non ce la facciamo, ma la volontà è di fare il meglio: di fare il meglio la parte sportiva, la parte societaria, la squadra, l'allenatore e i tifosi tutti. Se tutti diamo il meglio, sicuramente potremo eccellere".

Da Juventus.com, ecco il comunicato diramato dalla Juventus, con le dichiarazioni del presidente Agnelli e degli ad Mazzia e Marotta:

LA JUVENTUS RIQUALIFICA LA CONTINASSA - Dopo la nascita dello Juventus Stadium, che da oltre un anno è diventato uno dei fiori all’occhiello di Torino, la Juventus è pronta a radicarsi ulteriormente nella zona della “Continassa”, l’area tra lo stadio e via Treves. E lo farà grazie a un progetto, portato avanti con la collaborazione della Città di Torino, che è stato presentato oggi in Comune alla presenza di Andrea Agnelli, Giuseppe Marotta e Aldo Mazzia, del sindaco Piero Fassino e degli assessori Ilda Curti (Urbanistica) e Stefano Gallo (Sport). La Juventus ha manifestato alla Città di Torino l’intenzione di trasferire nell’area adiacente allo Juventus Stadium la sede sociale e il nuovo training center della Prima Squadra. Ma non solo. Nell’area dove c’è tuttora l’antica cascina, sorgeranno anche un hotel, una multisala cinematografica, un centro wellness e residenze private. Il progetto di riqualificazione dell’area – come si legge nel comunicato emesso dalla Città di Torino - è un importante intervento da parte di una sociètà che trasferisce la propria attività di eccellenza e di grande prestigio in un’area periferica della città, offrendo importanti ricadute in termini di qualità urbanistica e di vivibilità. La Giunta, nell’approvare il provvedimento che prende atto dell’aggiornamento del progetto già accolto con la deliberazione del 18 settembre scorso, ha recepito positivamente la volontà della Juventus di effettuare un così importante investimento, che manifesta la fiducia nelle prospettive della Città di Torino in un momento di crisi economica assai delicato. Esso offre un esempio di come la collaborazione tra pubblico e privato possa intervenire là dove le risorse per la riqualificazione urbana possono essere integrate da operatori privati interessati a investire nel nostro territorio. La riqualificazione dell’area della Continassa permetterà di considerare gli spazi circostanti in una nuova pianificazione, con un’attenzione al paesaggio urbano, alla dotazione di servizi, alla creazione di nuove centralità e di luoghi di aggregazione. Il provvedimento sarà ora esaminato dal Consiglio comunale per la definitiva approvazione.

AGNELLI: "ECCO IL NUOVO POLO DELLA JUVENTUS" - Trapela tanta soddisfazione dalle parole dei dirigenti bianconeri. L’accordo con la Città di Torino per la riqualificazione dell’area della Continassa è un ulteriore momento topico della centenaria storia della Juventus. La zona a ridosso dello Juventus Stadium si colorerà ulteriormente di bianconero. Entro il 2015/16, altri importanti centri nevralgici del club sorgeranno a fianco della casa juventina: il nuovo centro d’allenamento della Prima Squadra, la sede del club, un hotel – che ospiterà anche i bianconeri -, un cinema multisala, un centro wellness e nuove residenze private. La Juventus guarda al futuro. Un futuro che si prospetta sempre più roseo, dentro ma anche fuori dal rettangolo di gioco. «Quello che sorgerà – ha dichiarato Andrea Agnelli – sarà un vero e proprio polo Juventus. Sarà un ulteriore investimento in questa area, un investimento che compreso stadio, museo e Area 12 ammonta a 350 milioni di euro. Un ulteriore passo avanti che ci mette avanti ai nostri competitor italiani e ci permette di colmare il gap con quelli europei. Da sempre qui alla Juventus cerchiamo eccellenza e leadership e questo è sicuramente un progetto di prim’ordine che conferma le nostre ambizioni».

MAZZIA: "CONTINASSA AREA STRATEGICA" - Soddisfazione confermata anche dalle parole dell’amministratore delegato Aldo Mazzia. «L’obiettivo di questo progetto è di riqualificare e valorizzare un’area di circa 260mila metri quadri che è attualmente in condizioni di abbandono e degrado. Di questi 260mila, la Juventus eserciterà il diritto di superficie su circa 180mila, mentre i restanti 80mila resteranno nella disponibilità della Città di Torino, mantenendo la destinazione attuale a servizi pubblici che verranno realizzata anche grazie al contributo della Juventus. Quella della Continassa è un’area che sorge in una posizione strategica, a stretto contatto con lo stadio, a pochi chilometri dalla Reggia di Venaria e dal centro di Torino. Per cui crediamo che potrà avere un grande successo l’hotel che verrà costruito e che, oltre ai ritiri della squadra, potrà ospitare tanti tifosi che vengono a Torino per vedere le partite della Juventus».

MAROTTA: "JUVE AL PARI DEI GRANDI CLUB D'EUROPA" - Se Mazzia punta sull’aspetto finanziario, Giuseppe Marotta lo fa su quello sportivo. Il nuovo polo bianconero aiuterà ulteriormente la crescita del movimento, senza dimenticare l’immutato grande valore dello Juventus Center di Vinovo. «La Juventus si conferma punto di riferimento al pari delle migliori società europee. Questo sarà un ulteriore fiore all’occhiello per la preparazione della Prima Squadra e per i ritiri. Con la speranza che passi la riforma delle seconde squadre, nel nuovo training center della Continassa potremo ospitare un gruppo di 40 professionisti d’eccellenza. Il centro sportivo di Vinovo diventerà un polo per tutto il Settore Giovanile. Un luogo che, anche grazie allo Juventus College, permetterà ai 300 ragazzi che le famiglie ci affideranno di potersi allenare, di studiare e anche di vivere grazie alla realizzazione del nuovo convitto».

 
 
 

Caso Conte: quelle strane certezze...

Post n°6537 pubblicato il 03 Ottobre 2012 da nadir63l
 

glmdj


Immagine IPB

di F. Filippin

Il ruolo del giornalista di cronaca giudiziaria è sempre stato caratterizzato da una certa ambiguità di fondo: per carità, per alcuni l'essere in grado di rivelare cose che per altri sono segrete ed anticipare decisioni prima che vengano rese pubbliche è una qualità che deve rientrare nel bagaglio di un giornalista; per altri, come il sottoscritto, quello che accade in un procedimento giudiziario, al di là del suo contenuto, dovrebbe essere a “tenuta stagna” e ogni fuga di notizie, anche quando non punita penalmente, dovrebbe essere evitata, per non dar luogo a strumentalizzazioni o comunque ad usi distorti delle informazioni.
Il caso Conte, ci pare, in quest'ottica, illuminante.

2 ottobre: giorno dell'udienza avanti il TNAS.
Nella mattina tutti, ma proprio tutti, i giornali che si occupano della vicenda esordiscono con la propria anticipazione sull'esito del giudizio, che, di fatto, doveva ancora cominciare.
Curiosamente tutti sono concordi sullo “sconto” (termine che fa rabbrividire, considerando che parliamo di giustizia e non di una vendita al mercato) che riuscirebbe a spuntare Conte (quasi fosse un gentile omaggio), con una piccola differenza: il numero sei ricorre ovunque, solo che per alcuni si tratta della riduzione della pena, per altri della pena dopo la riduzione.
Verrebbe quasi da dire, ovviamente sorridendo, che qualcuno deve aver capito male...

3 ottobre: giorno successivo all'udienza in cui si sono, in pratica, solo avanzate le richieste istruttorie, peraltro abbastanza scontate.
Tutti i quotidiani sono concordi (ancora) nel dare per certo il rigetto delle richieste e la pronuncia del lodo per venerdì, senza alcuna audizione di nuovi testi, confermando nel contempo il risultato previsto, essendo stata per loro evidentemente del tutto inutile l'udienza.

Anche questo ci pare curioso: non si tratta, infatti, né di ipotesi o di previsioni (nessun “operatore del diritto” si azzarderebbe, comunque, ad usare termini tanto perentori, dal momento che, per quanto certi e convinti si possa essere delle proprie ragioni, le decisioni vengono prese da terzi), ma di affermazioni categoriche con il valore, quasi, di “verità rivelate”, come e da chi non si sa.
Ammiriamo certi giornalisti, in grado di risolvere in men che non si dica quesiti giuridici studiati in settimane di lavoro da avvocati di grido e sottoposti all'attenzione di esimi giuristi e ad emettere sentenze con tanta celerità e sicurezza, tanto da rendere quasi superfluo il lavoro delle persone preposte a questo, probabilmente riuscendo a leggere nelle menti degli arbitri quello che ancora non hanno stabilito.

Verrebbe, però, da farsi qualche domanda in proposito.
Le risposte, o almeno alcune, le avremo con il lodo, che ci farà capire molte cose.
Oggi possiamo solo dire che questo comportamento ci fa storcere il naso, perché, anche a non volerlo ritenere come sintomo di qualcosa di più grave, appare quantomeno come l'ennesimo tentativo di sfruttare la vicenda e di strumentalizzarla contro chi è stato, in maniera del tutto assurda, preso a simbolo di uno scandalo nel quale non avrebbe dovuto mai neppure essere coinvolto.

Rassegna stampa del 02.10.2012
Rassegna stampa del 03.10.2012

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2542

 
 
 

Carrera: «Vucinic? Rifarei il cambio»

Post n°6536 pubblicato il 03 Ottobre 2012 da nadir63l
 

Il tecnico della Juve: «A noi serviva anche una punta che marcasse Fernandinho perché era quello che faceva girare la squadra. Sia lui che Matri hanno fatto bene il primo tempo, poi erano un po’ stanchi»

Carrera: «Vucinic? Rifarei il cambio»© Foto Pegaso
TORINO - La Juve fermata sull'1-1 da un grande Shakhtar. Carrera analizza il match ai microfoni di Sky Sport: "Sicuramente siamo entrati un po’ timorosi, sapevamo che questo Shakhtar era difficile da incontrare, con giocatori forti, che facevano gioco. Siamo entrati un po’ contratti, abbiamo preso gol, siamo riusciti a recuperare subito, poi ce la siamo giocata alla pari, avendo occasioni noi e occasioni loro".

VUCINIC - Rifarebbe il cambio di Vucinic? Poteva essere utile la sua inventiva davanti?
"Sì, poteva essere utile, però a noi serviva anche una punta che marcasse Fernandinho perché era quello che faceva girare la squadra. Sia lui che Matri hanno fatto bene il primo tempo, poi erano un po’ stanchi, anche perché è la sesta partita in sedici giorni che facciamo, quindi abbiamo dato il cambio per cercare di fare qualcosa".

GLI IMPEGNI - Pesa il fatto di partire da favoriti in campionato? E le Coppe? "
Sicuramente abbiamo meno tempo per lavorare, quindi questo è il problema, cerchiamo di farlo, ma l’anno scorso avevamo più tempo. Sappiamo che nel nostro girone ce la giochiamo fino alla fine".

MANOVRA POCO FLUIDA - Le due punte facevano lo stesso movimento, hanno creato difficoltà ai centrocampisti. "
Non abbiamo avuto quella manovra fluida delle altre volte, avevamo fretta nel far girare tanto la palla. In Champions ci sono squadre forti e noi cerchiamo di fare il nostro meglio per cercare di arrivare il più lontano possibile".

TURN OVER - Cambiate qualcosa per domenica? Turn over? "Domani diamo una giornata libera ai ragazzi perché devono staccare anche mentalmente, poi da giovedì prepareremo la partita".

 
 
 

Una lezione di sportivitą a Napoli

Post n°6535 pubblicato il 03 Ottobre 2012 da nadir63l
 

glmdj

Immagine IPB

di F. Del Re

Mi è sempre piaciuto Miroslav Klose. Come attaccante, intendo. Giocatore completo, capace di far gol, soprattutto nelle manifestazioni e nelle partite importanti; gran classe sempre al servizio della squadra.

Da qualche giorno ho imparato ad apprezzarlo anche come uomo: non è facile ammettere uno sbaglio; non lo è tanto più se in palio ci sono traguardi importanti da conquistare. Ma questo a Miro Klose non è importato. Miro Klose su un calcio d'angolo è stato strattonato in area, si è sbilanciato, ha oltrepassato la traiettoria del pallone col corpo e d'istinto ha alzato il braccio destro per depositare la palla in rete. Gol. Anzi no: Klose a domanda (dell'arbitro) ha risposto: "sì, ho sbagliato: la palla l'ho presa con la mano. Fischi pure la punizione e annulli il gol"

Si hanno pochissimi esempi, nel calcio, di tanta sportività; una lezione di vita tenutasi in "un'aula", il San Paolo, cha ha ricoperto di gloria chi non solo non si pentì all'istante per aver segnato un gol di mano, ma anzi nella sua vita lo ha sempre rivendicato con orgoglio come un atto di furbizia dovuto, mischiando il calcio e l'umana dignità con le rivendicazioni di un popolo su un altro; "un'aula", il San Paolo, che non vede l'ora di reincontrare la Juventus, "rea" di aver scippato al Napoli la Supercoppa italiana 2012, nonostante che le immagini di quella partita dimostrino chiaramente, inconfutabilmente, che così non fu, anzi: forse, come durante la finale di Coppa Italia di qualche mese prima, se proprio una squadra aveva subito sviste arbitrali, quella era la Juventus e non certo il Napoli.

Ecco quindi che la lezione di Miro klose a Napoli ha un valore morale altissimo: spiega in maniera semplice e chiara cosa sia la sportività. Così, semplicemente: ammettendo di aver sbagliato. Mazzarri e De Laurentiis ammetteranno mai di aver sbagliato in una notte pechinese? De Laurentiis ammetterà mai di aver sbagliato a far pressioni affinchè, sempre coinvolta la Juventus, si rinviasse una partita per maltempo, quando fuori splendeva il sole a 30 gradi, solo per permettere alla sua squadra di riprendersi dalle fatiche di coppa? La lezione di Klose avrà trovato occhi, orecchie e cuori aperti e disposti ad accoglierla? Oppure la mano sarà una volta quella "de Dios" e l'altra quella di un "mariuolo", a seconda di chi la userà impropriamente?

Una lezione di sportività a Napoli: come non detto...

Articolo doppio, una specie di "Stranamore" seguito da "Stranamore ...E poi"; ovvero, a distanza di tempo, si va a vedere se quanto espresso prima sia stato recepito poi, appunto. E come da titolo: come non detto.

Il Napoli a Genova vince su calcio di rigore con annessa espulsione, nè può mancare l'ormai quasi consueta espulsione di Mazzarri per proteste per la quale, sembra, un dirigente del Napoli abbia pesantemente insultato l'arbitro durante l'intervallo

Mazzarri, dicevamo: che in sede di interviste, come al solito non si capacita del perchè e del per come sia stato nuovamente allontanato dagli arbitri; Mazzarri, come al solito, vede gli episodi a suo favore sempre correttamente fischiati e poco importa se il rigore, seppur difficile da valutare, fosse stato commesso per un'inezia fuori area; poco importa se l'annessa espulsione di Gastaldello sia da giudicare eccessiva, in quanto Hamsik poteva essere intercettato da un altro difensore che andava a chiudere e nell'azione si spostava il pallone da destra a sinistra, ovvero non era lanciato perfettamente a rete. Poco importa che i due episodi in sè, difficili da giudicare per la "cinquina" arbitrale, avrebbero potuto essere commentati con un minimo di onestà intellettuale in più, ammettendo che, dopo diversi replay, comunque, sì: non di rigore trattavasi e pure l'espulsione pareva eccessiva.

Un errore non infrequente; un errore che ci sta tutto e bene hanno fatto la Sampdoria ed il suo capitano a non protestare. Peccato che chi avrebbe dovuto avere un minimo di obiettività nel commentarlo, in una settimana intera non abbia trovato dieci minuti del suo tempo per imparare la lezione avuta, appunto una settimana prima, nel tempio pagano idealmente dedicato alla "Mano de Dios".

E non parliamo poi di Cosmi che s'incazza a causa delle beatificazioni pagane, altrimenti non la finiremmo mai di dire quanto il calcio italiano sia distante anni luce da un minimo, decente concetto di sportività

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2541

 
 
 

     

 

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