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Messaggi del 05/10/2012

Carobbio alza la cresta?

Post n°6547 pubblicato il 05 Ottobre 2012 da nadir63l
 

glmdj

Immagine IPB

L’ultima news sul fronte Carobbio arriva nientepocodimenoche da Fabrizio Corona che, nella trasmissione “la zanzara” in onda su Radio24 condotta da Cruciani, ha affermato che Pippo e la moglie avrebbero cercato di trattare l’intervista su Conte; queste le sue parole: "Sì, ma non è che c'è qualcosa di male. Ormai tutti hanno capito che su tutte queste storie ci si possono fare soldi. A quei tempi, essendo Conte allenatore della Juve, Campione d'Italia, e comunque sia avrebbe creato un grandissimo problema, sapevo che una sua intervista poteva avere un grandissimo valore. Sono venuti da me e hanno cercato di trattare un'intervista. Poi l'intervista l'ha fatta la moglie". L’intervista fu pubblicata da Oggi, i cui contenuti sono stati già oggetto di riflessioni. Sempre Corona: "Penso che l'operazione di Carobbio poteva essere un'operazione intorno ai 15-20mila euro, io gliene avrei dati al massimo tre". Alla fine ad averne ricavati 5 è Corona stesso "Per aver venduto le foto e l'intervista”; nessun compenso è arrivato alla famiglia Carobbio ( “La moglie di Carobbio non ha preso una lira").
Non si è fatta attendere anche la smentita dei legali del pentito: «Nè il nostro assistito, nè la moglie hanno mai concesso interviste a pagamento nonostante le molteplici proposte ricevute, sempre rifiutate. Le dichiarazioni del signor Corona sono state riprese in maniera difforme dal tenore letterale delle stesse risposte». In realtà Corona aveva precisato che i soldi alla fine li ha incassati lui, confermando però il tentativo di voler trattare …
Ovviamente non siamo noi a dover giudicare questo episodio, né possiamo sapere quale sia la verità. Ci limitiamo a riportare la notizia.

Episodio che richiama alla mente il recente accenno provocatorio di Carobbio concesso direttamente alla stampa: «Voi date credito solo a quello che dice Conte, ma quando sarà il momento parlerò anch'io... ». Cosa è una minaccia? Un tentativo di piazzare l’ultimo colpo e alzare la cresta?

La riflessione da fare è un’altra: Conte è un affare per tutti. L’interesse intorno al tecnico juventino è tangibile, pensate poi a chi attraverso il suo nome può derubricare l’accusa a suo carico. Un’accusa grave che rischia di tradursi in una pena altrettanto pesante, che l’avvocato Bongiorno ha ben individuato motivando la difesa davanti alla Commissione Disciplinare (
click per leggere). Possibile che questo lucro intorno alla figura di Antonio Conte sia chiaro per tutti tranne che per la giustizia sportiva che si fa garante di un pentito?
Carobbio è il testimone credibile di Palazzi solo per il caso Conte, colui che potrebbe decidere gli equilibri di questo campionato ( la Juventus sta cercando di tenere duro sul campo….) e colui per il quale Antonio Conte vedrebbe compromettere la sua immagine e magari la sua carriera. Palazzi è colui che ha fatto proprie le dichiarazioni di Carobbio, arricchite progressivamente attraverso diversi interrogatori in successione, usandolo come scudo contro Conte, ottenendo la riconferma a capo della procura federale per altri 4 anni.

Come potete vedere siamo ad un livello più basso delle chiacchiere da bar, basta leggere un po’ di cronaca/gossip per rendersene conto. Si stanno elemosinando anche gli spiccioli da una situazione che non dovrebbe essere un vanto per nessuno.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2546

 
 
 

SIAMO SU "SCHERZI A PARTE" VERO?

Post n°6546 pubblicato il 05 Ottobre 2012 da nadir63l
 

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il Tnas, o se preferite, Tim,Tum, Tnas ha emesso il suo verdetto, quattro mesi di squalifica (SCONTO DI SEI..). Antonio Conte tornerà in campo a dicembre, precisamente il nove. E' incredibile come dal bussolotto, concedetecelo, dell'ingiustizia sia uscito fuori questa volta il numero quattro. Dopo i tre mesi, dopo i cinque, dopo i dieci, ecco i sei di sconto e i quattro finali. Ovviamente non siamo soddisfatti, per nulla. Ennesima sentenza inspiegabile. Scompare l'accusa su Matronunzio, rimane la presunta omessa denuncia su Albino Leffe-Siena, con una pena che non è proporzionata a quello che dicono i regolamenti. Se c'era l'omessa denuncia andava punita con sei mesi, visto che questa omessa denuncia non c'era andava scontata in toto con l'assoluzione. Chi si è voluto proteggere? Forse qualcuno che aveva deciso precedentemente? Non lo sappiamo, non facciamo ipotesi. L'unica cosa che ci viene da dire è che la Juventus ha già giocato sei partite senza il suo allenatore in campionato e due in champions, dovrà fare a meno di lui per altre quattro importanti partite di Champions e in campionato Napoli, Catania, Bologna, Inter, Pescara, Lazio, Milan e Torino, praticamente altre dieci giornate, dopo le sei appena scontate. Trenta punti in palio che la Juventus dovrà cercare di fare suoi, un leone in gabbia da vedere ancora negli stadi. La domanda che ci facciamo è: SIAMO SU SCHERZI A PARTE? Purtroppo la risposta è no, siete in ITALIA e questa è la sua giustizia sportiva...

 
 
 

Conte: squalifica ridotta a 4 mesi...

Post n°6545 pubblicato il 05 Ottobre 2012 da nadir63l
 

glmdj


Immagine IPB

di L. Basso

Correva l’anno 1969. Partendo da una telefonata misteriosa arrivata ad una radio, una voce inquietante iniziava a serpeggiare per un mondo che ancora non conosceva Wikipedia e Facebook: Paul Mc Cartney è morto ed è stato sostituito con un sosia. Quando un giornalista di “Life” si recò alla casa di campagna del bassista dei Beatles, per intervistarlo in merito, Paul se ne uscì con una risposta francamente spiazzante: “Penso che le voci riguardo alla mia morte siano un po’ esagerate”.
No, cioè, Signor Mc Cartney, ci faccia capire: cosa significa esagerate? Che in realtà non era del tutto morto come dicevano, ma solo un po’? O che ha per lei è una piacevole abitudine lasciare questa valle di lacrime dalle 6 alle 9 dei giorni feriali? Uno o è morto, o non lo è, non ci sono tante vie di mezzo.
Alla stessa scuola dell’autore di Yesterday (o del suo sosia, giacchè non si fece mai chiarezza appieno sulla vicenda) devono essere andati i nostri eroici responsabili della Giustizia Sportiva.
I quali, come recita uno dei motti di Star Trek: “si spingono coraggiosamente dove nessun uomo è mai giunto prima”. E’ di oggi, infatti, la notizia secondo cui il TNAS ha scelto di ridurre la squalifica inflitta ad Antonio Conte dagli iniziali 10 mesi a “soltanto” 4 mesi.

Uno sconto non indifferente, certo, se ci atteniamo solamente a questi due freddi ed asettici dati.
Se invece analizziamo un po’ la questione, al di là del fatto che siamo davanti (per me come penso per tutti i lettori) all’ennesima inchiesta-farsa per cui Conte in realtà è colpevole soltanto di essere l’allenatore della Juventus, ci sono molti aspetti che lasciano perplessi. Facciamo un rapido passo indietro: all’inizio si diceva che Conte fosse il Cardinal Richelieu dietro ad almeno due “aggiustamenti” di partite del suo Siena; gli venivano perciò inflitti 10 mesi di squalifica. Poi, in seguito, l’accusa cadeva clamorosamente per una delle due partite, mentre per l’altra le “prove” si limitavano ad un “non poteva non sapere” cosa i suoi giocatori stessero combinando. La pena però rimane immutata. A questo punto anche la mia mamma, che non è certo una giurista ma va a fare quotidianamente la spesa, può accorgersi che c’è qualcosa di strano. Già, perché se un pizzicagnolo le facesse lo stesso prezzo per due etti di mortadella o per tutto l’insaccato completo, beh… c’è qualcosa che non torna, non trovate?
Non solo… da che mondo è mondo una COMBINE si combina (appunto) almeno in due. Non è che stasera ho un appuntamento galante con Jessica Alba solo perché a me piacerebbe. Magari. Deve per forza saperlo anche lei ed essere d’accordo (e ahimè, dubito che ciò si verifichi). Come si spiega allora che nella metaforica cella di Antonio Conte non ci sono anche i suoi avversari, in primis Mondonico? O a differenza di Conte lui “poteva non sapere”

Andiamo avanti. Cade anche l’ultima “pistola fumante” in mano all’accusa: Conte aveva messo fuori squadra Mastronunzio perché – si diceva - si era opposto alla combine. Peccato che – in tempi non sospetti - lo stesso sito internet del Siena annunciasse lo stop dell’attaccante bianconero a causa di un infortunio, confermato anche dallo stesso giocatore.
Lo ammetto… mi attendevo una prima pagina di un noto quotidiano sportivo con la foto di una bambolina voodoo con annessi spilli e spilloni e il titolo a nove colonne: “Ecco come facevano infortunare chi si opponeva!” ma non c’è stato niente di ciò. Vi fa difetto la fantasia, ragazzi? Perdete colpi? Male, male…
E arriviamo ad oggi.

Il TNAS riduce la squalifica da 10 a 4 mesi, e presto sapremo le motivazioni che hanno portato a questa sentenza apparentemente benevola. Di sicuro già da ora balza all’occhio l’incongruenza: da una parte ventiquattro mesi a tale Pippo Carobbio, beccato con le mani in un sacco dove c’era di tutto, dalle partite vendute al tentato omicidio mediante mela avvelenata di tale Biancaneve. Dall’altra 10 mesi a Conte che “non poteva non sapere” e poi ridotti a quattro perché evidentemente “non poteva non sapere ma forse non sapeva tutto”.

In pratica Conte è innocente, ma non possiamo rischiare che se ne venga fuori con una richiesta di danni per i due mesi di squalifica ingiustamente subìti, né tantomeno possiamo ridicolizzare chi ha condotto le indagini dicendo che erano costruite ad arte sull’aria fritta.
E quindi Conte, come il maggiordomo di ogni giallo che si rispetti, è l’assassino. Però non ha ammazzato del tutto la signora, l’ha uccisa solo un po’, ‘n cicinìn per dirla alla piemontese. Almeno questo è ciò che si evince dal disposto di oggi.

TNAS: Arbitrato Conte /FIGC, squalifica ridotta all’8 dicembre 2012

Il Collegio arbitrale (Prof. Avv. Massimo Zaccheo Presidente, Prof. Guido Calvi e Avv. Enrico De Giovanni) ha emesso il lodo arbitrale per l’istanza del Sig. Antonio Conte nei confronti della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Questo il testo del dispositivo:

“Il Collegio arbitrale, definitivamente pronunciando, nel contraddittorio delle parti, disattesa ogni altra istanza deduzione ed eccezione, così provvede:
1.Respinge la domanda principale formulata con istanza di arbitrato prot. n. 2165 del 29 agosto 2012 dal Sig. Antonio Conte.
2.In parziale accoglimento della domanda subordinata formulata con istanza di arbitrato prot. n. 2165 del 29 agosto 2012 dal Sig. Antonio Conte infligge al medesimo la sanzione della squalifica sino all’8 dicembre 2012.
3.Dichiara assorbita ogni altra domanda, anche di carattere istruttorio.
4.Dichiara integralmente compensate le spese del giudizio.
5.Pone a carico di ciascuna delle parti nella misura del 50% gli onorari del Collegio arbitrale, liquidati come in parte motiva, con il vincolo di solidarietà.
6.Pone a carico delle parti nella misura del 50%, il pagamento dei diritti amministrativi.
7.Dichiara incassati dal Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport i diritti amministrativi versati dalle parti.”


Un’altra “non risposta” celebre di Paul Mc Cartney quando venne interrogato a proposito dei suoi piedi scalzi sulla copertina di “Abbey Road” (che secondo alcuni raffigurerebbe un funerale dove Paul è ovviamente il morto) fu: “E’ vero, ma la giornata era molto calda e così decisi di togliermi le scarpe”.
Premesso che lascio immaginare ai lettori quale toccasana sia, nel caso, una passeggiata a piedi nudi sull’asfalto rovente, penso che qualcosa di simile verrà fuori anche quando qualcuno dovesse chiedere le ragioni di queste sentenze così originali: “No, la Juve non c’entra nulla, e non c’è traccia di accanimento contro la squadra o il suo tesserato, ma solo una strenua ricerca della verità per fare pulizia nel calcio”.
Lodevole, signori. Encomiabile. Attendiamo fiduciosi qualcosa di simile anche laddove i camorristi – quelli veri - siedono a bordo campo il giorno della partita.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2547

 
 
 

CONTE, IL GIORNO DEL GIUDIZIO: SENTENZA NEL PRIMO POMERIGGIO?

Post n°6544 pubblicato il 05 Ottobre 2012 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

12:10 - SKY - SENTENZA PUO' ARRIVARE NEL PRIMO POMERIGGIO - Secondo SkySport 24, la sentenza relativa al caso Conte potrebbe arrivare nel primo pomeriggio.

11:25 - QN - PROSCIOGLIMENTO? POSSIBILITA' REMOTA, MA NON DA SCARTARE - Gli avvocati dI Conte sono fiduciosi. Sperano e credono nel proscioglimento. Una possibilità remota, ma non da scartare a priori - riporta su QN il collega Luca Pasquaretta -. Alla fine, però, dovrebbe esserci una cospicua riduzione della squalifica. La forbice si aggira dai 4 ai 6 mesi.

11:10 - TNAS, ALESSIO: POSTICIPATA DI MEZZ'ORA L'UDIENZA DEL 10/10 - L’orario dell’udienza arbitrale Angelo Alessio nei confronti della Federazione Italiana Giuoco Calcio del 10 ottobre, è stato posticipato dalle ore 10.30 alle ore 11.00. Lo si apprende dal comunicato pubblicato sul sito del Coni.


10:50 - SENTENZA IN SERATA? - Secondo quanto riportato stamane dall'edizione cartacea di Tuttosport, la sentenza sul caso Conte potrebbe arrivare in serata. Il lodo con le motivazioni, invece, uscirà entro il 15.

10:35 - TNAS, ANCHE COPPOLA RICORRE CONTRO LA FIGC - Il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport ha ricevuto istanza di arbitrato anche da parte di Ferdinando Coppola nei confronti della Federazione Italiana Giuoco Calcio. L'istanza ha come oggetto il provvedimento con il quale la Corte di Giustizia Federale ha confermato la sentenza di primo grado con la quale la Commissione Disciplinare Nazionale aveva sanzionato il ricorrente con la squalifica di sei mesi per la violazione dell’art. 7, comma 1, 2 e 5 in relazione alla gara Albinoleffe-Siena del 29 maggio 2011

10:30 - CONTE, MINUTI DECISIVI - Alle 10.30 ultima camera di consiglio del Tnas: presidente Massimo Zaccheo, arbitri Calvi per Conte e De Giovanni per la Figc. Siamo in attesa delle prime notizie...

09:30 - CONTE NEL GABBIOTTO TV ANCHE A SIENA - Se non dovesse arrivare l'assoluzione, Antonio Conte sarà costretto a seguirà ancora dall'alto la sua Juventus. Secondo il Corriere dello Sport, nell'amata Siena il tecnico bianconero si sistemerà in tribuna, in uno dei gabbiotti a disposizione delle tv. Una postazione che aveva già frequentato un paio di volte ai tempi in cui allenava i toscani, a seguito di espulsioni. Conte - riporta il quotidiano romano - potrebbe teoricamente sedere anche in tribuna, non essendoci problemi di ordine pubblico, ma la sistemazione nei gabbiotti delle tv e radio garantisce comunque maggiore agio per il tecnico salentino.

08:45 - PANIZ: "CONTE? 4 MESI A UN INNOCENTE" - Maurizio Paniz, deputato del Pdl e presidente dello Juventus club Montecitorio, ha parlato del caso Conte in una lunga intervista rilasciata al collega di Tuttosport Guido Vaciago. Ecco i passaggi principali: "Partiamo dal fondamentale concetto che Conte è totalmente innocente per me che, figlio di una cultura garantista, non vedo prove di responsabilità contro di lui. Non può esserlo quell'abnorme non poteva non sapere con il quale lo accusano. Quindi per me dovrebbe essere assolto. Purtroppo, temo che per il Tnas l'assoluzione rappresenti un atto di coraggio notevole perché non solo andrebbe contro quanto sentenziato dalla Figc, ma andrebbe a scardinare certi principi della stessa giustizia sportiva, invertendo - per esempio - l'onere della prova che per i codici dello sport impone all'imputato di dimostrare la propria innocenza in modo ancora più efficace di quanto faccia l'accusa. Insomma, mi aspetto una sospensione di quattro mesi. Un buon compromesso? Per certi versi sì, anche se stiamo sempre parlando di una condanna senza prove certe. Si tratta di un compromesso frutto di scelte che oggi possiamo definire sbagliate. A cosa mi riferisco? Al tentativo di patteggiamento. Intendiamoci, parlo con il senno di poi e, all'epoca, quella strada aveva più o meno convinto anche me. Ora però è chiaro che si trattò di un errore, considerata l'innocenza di Conte bisognava avere l'incoscienza giuridica di affrontare l'iter processuale. Lì si sarebbe potuto far pesare maggiormente quanto è emerso a favore di Conte, dal caso Mastronunzio che può diventare un boomerang per la giustizia sportiva fino all'incongruenza del non poteva non sapere che vale per lui e non per Mondonico, tecnico dellAlbinoLeffe, in posizioni identica e certamente non meno carismatico all'interno dello spogliatoio del suo club. Sono stato promotore di un'interrogazione parlamentare rivolta al ministro dello sport Gnudi che ha come argomento le violazioni della Costituzione da parte di alcune norme della giustizia sportiva che lede il diritto alla difesa. La presunzione di colpevolezza che sottende ai codici sportivi va contro la Costituzione e, pur avendo un loro ambito e le loro leggi, le Federazioni devono rispettare la Costituzione che è sopra ogni ordine. Tengo a precisare che l'interrogazione è stata firmata da altri cento parlamentari di ogni gruppo politico e di ogni... fede calcistica, questo per sottolineare come il problema sia trasversale e non solamente una sensibilità di un partito o di alcuni tifosi".

08:35 - TUTTOSPORT - CONTE, RITORNO IN COPPA ITALIA O CON LA SAMP - Anche secondo Tuttosport, Antonio Conte dovrebbe beneficiare di un sostanziale sconto di pena. Il punto di equilibrio sarebbe stato raggiunto attorno ai 4 mesi, ma la decisione - riporta il quotidiano torinese - è al vaglio del presidente Zaccheo, che può allungare di qualche giorno. Con i 4 mesi, Conte rientrerebbe il 12 dicembre per la Coppa Italia, ma i giudici potrebbero aggiungere 20 giorni, che con i 15 di pausa invernale vedrebbero il tecnico tornare il 6 gennaio con la Samp, saltando quindi anche Juve-Atalanta e Cagliari-Juve.


08:20 - GAZZETTA - SQUALIFICA RIDOTTA: CONTE IN CAMPO IL 06/01? - E' il giorno del giudizio per Antonio Conte. Stamattina, infatti, il presidente Massimo Zaccheo e gli arbitri Guido Calvi ed Enrico De Giovanni consegneranno al segretario del Tnas la "sentenza breve". Secondo l'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", molto probabilmente il tecnico bianconero tornerà in panchina allo Juventus Stadium il 6 gennaio 2013, quindi con un po' di ritardo rispetto alle anticipazioni di martedì scorso, che davano per certo i 4 mesi. La squalifica - riferisce la rosea - sarà quantificata in giorni e non in mesi.
Gli avvocati di Antonio Conte, Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero - riportano Maurizio Galdi e Francesco Ceniti - puntavano al proscioglimento, ma in via "subordinata" avevano chiesto 4 mesi di stop in "linea" secondo le loro memorie con quanto dato ad altri (il caso di Mutti), considerando anche i patteggiamenti. I sei mesi era quello che veniva definito "minimo edittabile": gli ultimi casi di omessa denuncia (a Conte è contestata per AlbinoLeffe-Siena) erano stati sanzionati proprio con 180 giorni d’inibizione. Al di là della squalifica e dello stop che dovrà scontare Conte, la Federcalcio (con i suoi legali Luigi Medugno e Letizia Mazzarelli) ha visto comunque confermare l’impianto accusatorio: c’è stata l’omissione di denuncia. Inoltre il Collegio arbitrale del Tnas ha respinto le richieste istruttorie presentate dalla difesa di Conte e che prevedevano l’audizione di Mastronunzio sulla sua esclusione dalle ultime gare del Siena di quella stagione attribuite, nelle memorie difensive, a un infortunio. L’accoglimento avrebbe solo allungato i tempi.
Conte aveva sperato nell’assoluzione ed ora sarebbe comprensibilmente amareggiato, perchè si sente vittima di una enorme ingiustizia e lo ha ribadito a muso duro anche agli avvocati che gli facevano notare il bicchiere mezzo pieno. "Mi condannano sul nulla, i miei colleghi non capiscono che una accusa del genere può essere contestata a tutti. Come posso difendermi? Vorrà dire che girerò con una telecamera in testa così ogni cosa che dico e faccio resterà registrata", si è sfogato con gli amici più cari e i familiari.


00:00 - NON SI SCONTA L'INNOCENZA - Giornata di Tnas: forse già oggi arriverà la sentenza che probabilmente metterà la parola fine a questa vincenda insensata e paradossale. Ne abbiamo parlato per mesi, abbiamo studiato le carte, la situazione, cercato prove, colpevoli e presunti colpevoli. Abbiamo sofferto per Antonio Conte e Angelo Alessio. Ovvio, loro hanno sofferto più di tutti, noi solo sentito la loro mancanza, ma per chi segue con passione dei professionisti del pallone è stato difficile lo stesso. Ora arriverà la sentenza del Tnas. Come detto più volte esiste un'unica e sola sentenza: l'assoluzione. L'assoluzione unica ed incondizionata perchè i pentiti "venditori" non ci piacciono. Non ci è piaciuto il clima, la situazione, il contorno. Le prove non ci sono, sono poche, frammentarie e portano contraddizioni enormi. Mastronunzio da malato si trasforma in sano per qualcuno, la riunione tecnica e l'assouzione di Novara-Siena, fino alle due posizioni trattate in modo diverso per Mondonico-Poloni e Conte-Stellini. Insomma, lo sconto ve lo potete anche tenere, ci vuole l'assoluzione. Ci aspettiamo l'assoluzione, perchè Antonio Conte ha già dovuto scontare due mesi di ingiustizia, altri non sono ammessi. In ogni caso state traquilli, abbiamo capito tutti che vento tira, un vento triste, quello dell'ingiustizia...Gli sconti dateli pure ai pentiti e ai criminali, l'INNOCENZA NON SI SCONTA, MAI...

 
 
 

Omessa denuncia. Chi ha diritto a non sapere

Post n°6543 pubblicato il 05 Ottobre 2012 da nadir63l
 

glmdj


Immagine IPB

di G. Fiorito


Quanto sia difficile per i calciatori obbedire all’obbligo di denuncia di illeciti sportivi conosciuti, come impone il CGS, lo dimostra il caso Farina. Nonostante le rassicurazioni di Abete, che l’11 settembre si dichiarava al suo fianco in nome della federazione tutta, l’ex calciatore del Gubbio è rimasto disoccupato, perché “la FIGC non può imporre ai club delle scelte tecniche”. Possibile che non ci siano altri modi per tutelare i propri tesserati? Possibile che sia l’omertà, che da sempre costituisce con l’indigenza accoppiata al miraggio di facili guadagni il terreno più fertile dove far attecchire le attività malavitose, l’unica scappatoia per chi intenda sottrarsi alla vendetta dei clan e alla condizione di disoccupato? Normale che la Federazione, attraverso il suo presidente, allarghi le braccia e non pensi a sanare questa falla del sistema che alimenta le attività illegali nel mondo del calcio?

Il 7 agosto 2012 si è avuta la conferma che questa è solo la punta dell’iceberg. Arrivano le dimissioni di Cristian Stellini, il collaboratore tecnico di Conte, condannato a due anni e sei mesi per vicende riguardanti la sua permanenza a Siena e a Bari. Dall’arringa degli avvocati Chiappero e Bianchi è emersa un’intercettazione proveniente dai verbali della Procura di Bari che alza il sipario in modo impietoso sulle responsabilità di tutte le parti in gioco nello scandalo del calciosommesse. Compresa la FIGC, che come Conte “non poteva non sapere”. L’intercettazione è del 3 febbraio scorso e sarebbe stata trasmessa in procura in un’informativa dei carabinieri il 21 dello stesso mese. I protagonisti sono l’ex difensore del Bari Marco Esposito, passato poi al Pisa e indagato e Cristian Stellini. In forma amichevole analizzano con lucido sgomento la situazione generata dalla difficile situazione del Bari, che già retrocesso e non avendo più niente da perdere, alimenta le voglie di tutti e fa dire a Stellini che le vie da percorrere sono due: la denuncia alla procura federale e una lettera alla società. Lo spettro agitato dall’intercettazione sono gli schiaffi dei tifosi, che intendono lucrare spingendo alla sconfitta la squadra per scommetterci sopra, mentre gli agenti della DIGOS, per lavarsene le mani, promettono loro, per tenerli lontani dagli spogliatoi, di rendere noti gli indirizzi dei calciatori perché possano andarli a prendere fino a casa. “Da chi vai?” si chiede Stellini, visto che la società non è in grado di offrire protezione. L’ex collaboratore di Conte dichiara le responsabilità della società Bari nel non aver denunciato la situazione alla Federazione, mettendosi al riparo, ma va oltre, affermando di aver portato la questione a conoscenza di Demetrio Albertini in occasione di una riunione dell’A.I.C., segnalandogli il rischio di finire vittima degli zingari: “… ‘Allora, guarda una cosa… dobbiamo fare così perché abbiamo deciso così altrimenti vi ammazziamo tutti quanti, vi bruciamo le macchine’. Chi li tutela, a questi? Ad Albertini, quel giorno, gli ho detto: ‘Tu cosa fai per tutelare questo tipo di situazioni?’” Come Abete, supponiamo che Albertini abbia allargato le braccia e abbia preferito defilarsi velocemente attraverso le vie di fuga consentite dalle modifiche apportate giorno 1 luglio 2007 al CGS. Quelle che sono in grado di servire immediatamente ai media e ai tifosi qualche colpevole in grado di allontanarli dal nucleo incandescente del problema e che trovano un interprete di eccezione proprio nel procuratore Palazzi.

Il 22 settembre il Presidente della Lega di serie A ha dichiarato: "La riforma della giustizia sportiva é un tema complesso, ma se ne deve parlare senza tabù". Le parole di Beretta non sono altro che l’eco di quelle di Tommasi del 27 agosto 2012, che ha pure aggiunto: “Molti (tra i calciatori) non capiscono perché un arrestato possa giocare e chi è stato solo ascoltato dalla Procura della Repubblica poi è stato sanzionato dalla giustizia sportiva…”. Il suo suggerimento era stato quindi quello di spiegare che i calciatori professionisti devono imparare a distinguere ciò che è concesso, da ciò che non lo è, come la liceità delle scommesse. Può bastare questo atto di responsabilità da parte dei calciatori o non è soltanto un modo per buttare loro addosso la croce?

Anche Petrucciha espresso la sua opinione il 4 settembre, con un’affermazione non troppo convincente, secondo la quale il calcio scommesse “E' uno scandalo che all'inizio era grande, che poi è diventato meno grande e che oggi si ritorce contro la giustizia sportiva che sta facendo seriamente il proprio lavoro”, concludendo che le riforme devono essere fatte a bocce ferme, dopo la fine dei processi e anzi azzardando che la FIGC deve lavorare in sintonia con gli organismi internazionali, poiché “non può fare sempre da apripista come nel caso dei giudici di porta”.

Più “politico” il 23 agosto Antonio Capezzone: “Un conto è la sacrosanta ricerca della verità sull'odioso fenomeno delle scommesse, ricerca che sta a cuore a tutti gli sportivi; altro conto è però perpetrare un sistema illiberale, antigarantista, inquisitorio, che può travolgere l'immagine, l'onore e la reputazione di cittadini e di sportivi”.

Al centro delle considerazioni che coinvolgono la vita del paese si collocano alcune semplici riflessioni intorno alla necessità di una riforma della giustizia sportiva. Il cittadino tifoso si chiede il perché del permanere in seno allo Stato di una sacca autonoma che si autoregolamenta e autogestisce senza dover rendere conto nemmeno dei propri errori. La giustizia sportiva è sottomessa al potere politico della FIGC e del CONI e pertanto è legittimo che alimenti il sospetto di generare sentenze politiche.
La Commissione di Garanzia della Giustizia Sportiva è formata da 4 membri nominati dal Consiglio Federale della FIGC e due dal Presidente del CONI. Tradotto significa che la Federazione provvede a gestire l’operato della giustizia in seno alla Federazione. Il governo dovrebbe correggere tale anomalia e riappropriarsi della propria autorità e responsabilità, producendo le nomine attraverso il ministero competente. In questo modo se la Commissione di Garanzia procedesse a designare procuratori e giudici sportivi per titoli ed esami, essi sarebbero sottratti alla nomina diretta dei membri scelti dalla FIGC e dal CONI. Il processo di calciopoli e i recenti procedimenti della giustizia sportiva di scommessopoli hanno evidenziato come non sia più possibile che per le persone sottoposte a giudizio non siano previsti né l’obbligo dell’interrogatorio, come nel caso di Alessio, né la possibilità del contraddittorio. Nemmeno si può consentire che la sola parola di un pentito a caccia di sconti di pena sia ritenuta valida per l’erogazione di sanzioni senza che la verità processuale abbia cercato di rendersi quanto più possibile vicina alla realtà storica, attraverso la reintroduzione del regime della prova. Solo il terzo e definitivo grado di giudizio inoltre può essere considerato come data di inizio per l’applicazione della pena.
Infine, che si evitino le fughe di notizie che portano all’emissione di sentenze su giornali e televisioni ancora prima che siano state le aule della giustizia a pronunciarsi, arrestando la spirale perversa che non garantisce la perfetta autonomia e ininfluenzabilità della giustizia sportiva. Che l’informazione torni a svolgere, come suggeriscono il lessico anglosassone e la Corte europea dei diritti dell’uomo, le sue funzioni di cane da guardia della democrazia, affrancandosi da una brutta espressione che suole definirla di regime.
Nonostante il pessimo lavoro di chi ha gestito il calcio in questi anni, esso compare tuttora al quinto posto tra le voci che muovono l’economia italiana. Salviamo una risorsa che a dispetto di tutto e di tutti rappresenta ancora la passione più grande degli italiani. risposte».

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