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Messaggi del 22/10/2012

«Conte non squalificato sulla base del tifo»

Post n°6601 pubblicato il 22 Ottobre 2012 da nadir63l
 

Abete: «Bisogna saper svolgere il proprio ruolo ed essere equi nel giudizio al di là delle simpatie e antipatie che si posson avere»

«Conte non squalificato sulla base del tifo»© Foto Liverani
ROMA - "Non pensate che si giudichi sulla base del tifo. Una volta un mio amico giornalista mi ha detto: i giudici sono tifosi. Ma voi avete visto mai una persona che sta nel mondo del calcio che non è tifosa? Il problema è un altro: saper svolgere il proprio ruolo ed essere equi nel giudizio al di là delle simpatie e antipatie che si posson avere". Così il presidente della Figc, Giancarlo Abete, ha risposto a uno studente se la squalifica del tecnico della Juventus, Antonio Conte, nell'ambito del Calcioscommesse fosse stata condizionata dal tifo dei giudici sportivi. "La confusione che si fa tra gli organi di giustizia sportiva e quelli di rappresentanza politica è impressionante – ha rilevato Abete, a margine dell'evento 'IncontriAmo lo sport' svoltosi presso l'università Luiss di Roma -. In un paese civile la giustizia funziona quando è autonoma. Il nostro ordinamento sportivo si basa su principi di equiità, correttezza e trasparenza e ha regole più stringenti: in un processo penale l'omessa denucia è un reato solo per pubblici ufficiali; nel sistema sportivo, invece, qualunque soggetto ha il dovere di dire se c'è stata un'omessa denunucia". "Conte è stato squalificato e sta passando un momento particolare perchè non può seguire la propria squadra – è il commento del ct della Nazionale, Cesare Prandelli -. Si sente sicuramente in difficoltà. Ma tutti noi dovremmo avere la correttezza di accettare i verdetti della giustizia sportiva. Le scommesse nello sport? Purtroppo sono legali e vanno accettate ma un professionista per me non dovrebbe mai scommettere".

 
 
 

Juve partita in Danimarca con 22 giocatori: sono rimasti a casa Asa, Licht e Pepe. Tornano in tre

Post n°6600 pubblicato il 22 Ottobre 2012 da nadir63l
 

CONVOCATI: RESTANO A TORINO ASAMOAH, LICHSTEINER E PEPE, TORNANO IN TRE
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

10:39 Buongiorno a tutti! Sto bene e sto partendo per la Danimarca. Mirko Vucinic sceglie i social network per commentare il suo ritorno dopo l'influenza intestinale che lo aveva costretto a saltare la gara contro il Napoli.

La Juventus ha diramato poco fa la lista dei convocati per la partita di domani in Danimarca. Tre recuperi importanti come Buffon, De Ceglie e Vucinic. Rimangono a Torino Pepe, che continua a svolgere il lavoro programmato per il recupero della migliore condizione, Asamoah, non è convocato precauzionalmente per permettere di recuperare al meglio dal leggero fastidio alla caviglia dopo la botta rimediata sabato e Lichtsteiner che svolgerà un lavoro programmato dopo i dispendiosi impegni, compresi quelli con la Nazionale.


Ecco l’elenco completo dei 22 bianconeri partiti per Copenaghen

1 Buffon
2 Lucio
3 Chiellini
4 Caceres
6 Pogba
8 Marchisio
9 Vucinic
11 De Ceglie
12 Giovinco
15 Barzagli
17 Bendtner
19 Bonucci
20 Padoin
21 Pirlo
23 Vidal
24 Giaccherini
27 Quagliarella
30 Storari
32 Matri
33 Isla
34 Rubinho
39 Marrone

 
 
 

Magic Paul, un piacevole problema

Post n°6599 pubblicato il 22 Ottobre 2012 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

I tre centrocampisti monstre della Juve Pirlo, Marchisio e Vidal sono unanimamente riconosciuti uno dei reparti migliori d’Europa. Ieri sera abbiamo capito che a loro non può non aggiungersi Paul Pogba. Il giovane centrocampista francese grazie allo splendido gol e al modo con cui si è imposto ieri sera in una partita fondamentale come quella col Napoli diventa ora un piacevole problema per Mister Conte. Problema perché non può essere considerato più solo un’alternativa a Pirlo, ma ha dimostrato di poterci giocare assieme tranquillamente e quindi se si vuole mantenere questo tipo di schieramento è ovvio che di dubbi questo colosso dai piedi buoni non può non crearli. Per adesso il mondo bianconero si gode le prestazioni di un giovane con una personalità da vendere, regalo enorme della dirigenza bianconera lungimirante che è stata abile a strapparlo alle cure amorevoli di Sir Alex Ferguson. Siamo convinti che, viste le doti fisiche, tecniche e di personalità, Paul possa presto diventare un centrocampista di livello assoluto. Ora serve dimostrare continuità per far si che questo piacevole problema agiti perennemente i pre-partita dello staff tecnico di Madama.

 
 
 

Figc, ente privato o pubblico?

Post n°6598 pubblicato il 22 Ottobre 2012 da nadir63l
 

glmdj

Immagine IPB

Di V. Lo Stracco (Vilostra)

La Figc non si è ancora mossa, a differenza di Vieri, De Santis, Moggi ed altri che seguiranno. Dopo le confessioni di Cipriani e le conferme di Tavaroli, ci si chiede se la Figc si costituirà parte civile, per richiedere danni a coloro che intercettavano pure le loro comunicazioni. Un minimo di autotutela ci vorrebbe, ma pare che Abete e compagnia bella non siano dello stesso avviso.
È proprio la posizione ibrida della Figc a suscitare più di una perplessità. Quando fa comodo, la federazione si spaccia per un “circolo della caccia”, con le proprie regole ed autonomia, praticamente intoccabile dall’esterno, come confermato anche nel lodo al Tnas. Quando non fa comodo, si rivolge alla Corte dei Conti, diventando automaticamente un ente pubblico e chiedendo risarcimenti per danni alla propria immagine. I soci del circolo però sono soggetti alla famosa clausola compromissoria, in virtù della quale i panni sporchi si lavano in famiglia e chi osa andare al di fuori dai confini federali paga pegno. Ma i danni che la Figc ha combinato al calcio italico, chi li pagherà mai?

Questa incertezza sulla natura della Figc non è accettabile. O è privata, ed allora i risarcimenti vanno chiesti tramite tribunale civile. Altrimenti va considerata pubblica al 100%, ed allora per il risarcimento tocca rivolgersi alla Corte dei Conti, ma dopo processi con prove e non farse come quelle a cui abbiamo assistito dal 2006 in poi. In Turchia sono stati capaci di farlo, in Italia no, dichiarandosi ovunque incompetenti.
Questa discrasia ingenera equivoci e trattamenti diversi. Se si è pubblici, non lo si è solo per richiedere risarcimenti: lo si è sempre, assoggettandosi alle leggi dello Stato. E se Palazzi impiega 14 mesi per rispondere ad un esposto della Juve, e guarda caso lo fa esattamente 4 giorni dopo che sono scattati i termini della prescrizione, mentre in altre circostanze è stato più veloce della luce, per quale motivo non ci si può rivalere sul procuratore sportivo? Se la Figc è un ente pubblico, Palazzi andrebbe accusato perlomeno di omissione di atti d'ufficio. Se poi volessimo ragionare con l’elasticità mentale dimostrata dalla giustizia sportiva (e purtroppo non solo da quella), l’accusa potrebbe anche ampliarsi ad interessi privati in atti d'ufficio, se non addirittura alla concussione. Accusa che poi ovviamente andrebbe provata, per non imitare troppo il trattamento riservato a tanti malcapitati tesserati della Figc, che si sono visti affibbiare condanne senza neppure capire quale fosse la loro responsabilità.

Ma, al contrario di arbitri, calciatori, allenatori e dirigenti, la giustizia sportiva non si tocca. E l'etica non si prescrive, non si fa la spia, però qualcuno la sfanga sempre. Chi getta discredito sul buon nome della Figc? Chi crea un danno all'immagine? Gli arbitri, alcuni di quelli i che hanno diretto le partite di quel campionato sotto inchiesta che un tribunale penale ha riconosciuto non taroccato. Ed ecco che allora questa richiesta alle giacchette nere mi pare sia una specie di avvertimento nel migliore degli stili associativi a delinquere, che richiama tanto una telefonata di qualcuno che, guarda caso, se l'è sfangata coi processi sportivi da cinque anni a zero e non s’è visto appioppare manco una misera ammenda. Qualcuno che, da capo assoluto della federazione, si raccomandava di non sbagliare, “per amor di Dio”, a favore di una certa squadra in tinte bianconere: ci sarebbero state le elezioni federali il giorno dopo. Carraro, pur essendo presidente della Figc, “poteva non sapere” che tutto il sistema era corrotto, almeno secondo l’accusa, che non lo portò neppure a giudizio. E, anche volendo accettare l’inaccettabile idea per cui una telefonata di Carraro per imporre una linea arbitrale fosse consentita, ci si chiede per quale motivo non si ritenga il capo di una struttura responsabile dello sfascio della stessa: in qualsiasi realtà, pubblica o privata, il primo a dovere rispondere delle inefficienze è proprio il capo. Nella Figc, che non si sa se sia pubblica o privata, evidentemente no. E allora, dopo il trattamento riservato ai propri colleghi, con quale spirito gli arbitri scenderanno in campo? Paura di sbagliare, paura di essere smentiti dalle varie moviole, con giudizi di parte emessi dai soliti noti. Con questi presupposti, è impensabile anche solo la speranza di avere un campionato sereno, onesto, equo.

Si parla ancora del processo doping, si parla ancora di calciopoli, si parla di scommessopoli, si parla di tutto e di più, ovviamente adattando la realtà secondo comodo ed inventandosi colpevoli inesistenti. Ma nessuno si scandalizza delle continue dichiarazioni di incompetenza che arrivano da gran parte degli organi dello Stato, pieni zeppi di gente che percepisce montagne di quattrini, senza prendere mai un provvedimento ai danni degli autori degli scempi a cui abbiamo assistito in questi anni. L’idea è che in Figc, come in qualsiasi centro di potere italiano, esista una sorta di cerchio magico, ove può entrare solo chi si prostra ai piedi di chi comanda, oppure chi li tiene sulle spine per certe telefonate condizionandone il lavoro. E allora è evidente che a chiunque ne faccia parte interessi molto più conservare la propria posizione di potere che tutelare l’immagine della federazione e del calcio in generale.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2583

 
 
 

     

 

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