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Messaggi del 26/10/2012

Il Procuratore Federale deferisce la Juve e Giaccherini

Post n°6619 pubblicato il 26 Ottobre 2012 da nadir63l
 

Stefano Palazzi ha deciso di rinviare a giudizio il centrocampista bianconero per "avere, in occasione dei festeggiamenti seguiti alla conquista dello scudetto 2011/2012 da parte della Juventus, esposto su un autobus uno striscione dal contenuto offensivo nei confronti di un tesserato della società A.C. Milan". Stessa sorte anche per il club

Il Procuratore Federale deferisce la Juve e Giaccherini© LaPresse
TORINO - Il procuratore federale della Figc Stefano Palazzi ha deferito alla Commissione disciplinare il giocatore della Juventus Emanuele Giaccherini che, in occasione dei festeggiamenti per la vittoria dello scudetto della formazione bianconera, espose su un autobus uno striscione dal contenuto offensivo nei confronti di un tesserato del Milan. Per responsabilità oggettiva deferita anche la Juventus.

IL COMUNICATO -«Il Procuratore Federale, espletati i necessari accertamenti e ascoltati i soggetti interessati, ha deferito alla Commissione Disciplinare Nazionale: per la violazione dell’art. 1, comma 1, del C.G.S.  il Sig. Emanuele GIACCHERINI, calciatore della società Juventus F.C. S.p.A.; per avere, in occasione dei festeggiamenti seguiti alla conquista dello scudetto 2011/2012 da parte della Juventus, esposto su un autobus uno striscione dal contenuto offensivo nei confronti di un tesserato della società A.C. Milan S.p.A.; per la violazione dell’art. 4, comma 2, del C.G.S.:  la Società JUVENTUS F.C. S.p.A.; a titolo di responsabilità oggettiva per le violazioni disciplinari ascritte al proprio calciatore».

 
 
 

Agnelli: "Della Valle? Gli auguro di andare in discoteca per andare a festeggiare uno scudetto.

Post n°6618 pubblicato il 26 Ottobre 2012 da nadir63l
 

 Del Piero dirigente? In futuro non si sa"

© foto di Federico De Luca

La replica di Andrea Agnelli alle parole di Diego Della Valle ("Della famiglia Agnelli è rimasto ben poco sono rimasti dei ragazzi che non sono grandi lavoratori, ma è con loro che bisogna parlare. E per farlo bisogna andarli a cercare in qualche discoteca") è arrivata nella conferenza stampa al termine dell'Assemblea degli Azionisti della Juve: "Non sono solito abituare le discoteche. L'ultima volta che ci sono andato è stato per festeggiare lo scudetto. Auguro a Della Valle di poter festeggiare un giorno lo scudetto". Immancabile una risposta anche sul tema di Del Piero: "Un suo ritorno da dirigente? Del futuro non si può mai dire, oggi sono contento della dirigenza e squadra che si vince non si cambia"

 
 
 

Agnelli: «Bisogna cambiare il calcio italiano»

Post n°6617 pubblicato il 26 Ottobre 2012 da nadir63l
 

 

Al Centro Congressi del Lingotto partita l'assemblea dei soci della Juve seguila con noi. Il presidente bianconero: «Bisogna cambiare il calcio italiano e posizionarlo a livello europeo, dopo i fasti degli ultimi 30 anni stiamo avendo un declino, siamo in presenza di un tracollo strutturale. E' necessaria una riforma strutturale del calcio professionistico che non può più vivere essendo considerato al pari di quello di base. Vorremmo che la locomotiva fosse in grado di procedere al pari degli altri. Oggi siamo 4°, dopo Spagna, Inghilterra, Germania, presto Francia e Portogallo li seguiranno»

LIVE Agnelli: «Bisogna cambiare il calcio italiano»© LaPresse
TORINO - Stanno via via arrivando i piccoli azionisti della Juventus al Centro Congressi del Lingotto dove, alle 10.30, avrà inizio l'assemblea dei soci del club bianconero. In attesa che Andrea Agnelli apra i lavori con la sua lettera agli azionisti, la relazione finanziaria annuale unisce ai numeri la passione. Nelle pagine iniziali sono contenute le immagini salienti dell'ultimo anno, iniziato con il ritiro di Bardonecchia, proseguito con l'inaugurazione dello Juventus Stadium, la conquista del titolo di campione d'inverno e del Viareggio da parte della Primavera, e culminato con la vittoria dello scudetto e della Supercoppa. Due dei cinque nuovi volti del Consiglio di Amministrazione della Juventus non sono presenti nella sala 500 del Lingotto. L'avvocato Giulia Bongiorno è impegnata in una causa mentre il presidente del J Musuem, Paolo Garimberti, è fuori Italia per il Cda di EuroNews, ma comunque in collegamento in videoconferenza. Maurizio Arrivabene, Assia Grazioli-Venier ed Enrico Vellano sono invece in platea, come gli ad Beppe Marotta e Aldo Mazzia e il consigliere Pavel Nedved. «Da troppi anni aspettavamo una vittoria sul campo - scrive Agnelli - ma il 30° scudetto e la Supercoppa sono ormai alle nostre spalle ed è più opportuno guardare al futuro, con la consapevolezza di aver intrapreso la strada giusta per la nostra società». La sfida all'Europa è lanciata.

«BISOGNA CAMBIARE, E SUBITO, IL CALCIO ITALIANO» - Ecco il discorso con cui Andrea Agnelli ha aperto i lavori dell'assemblea degli azionisti: «Signori azionisti, la Juventus è campione d’Italia, per troppo tempo i presidenti hanno dovuto affrontare questa assemblea senza avere nel cuore il calore che una vittoria porta con sé. Nella stagione che ci porterà a celebrare il 90° anno del coinvolgimento della mia famiglia nella Juventus,credo sia opportuno riflettere insieme sul fatto che la Juventus ha sempre promosso i cambiamenti. E' una missione alla quale questa gestione non intende sottrarsi. Quando ho ricevuto l'incarico di presidente avevo in testa chiarissimi alcuni passaggi. Il primo è cambiare la società e la squadra, un percorso in continua evoluzione, ma in 30 mesi abbiamo bruciato le tappe. Churchill diceva: i problemi della vittoria sono più piacevoli della sconfitta ma non meno ardui, lo scudetto non ci deve far dimenticare il nostro mandato, vincere mantenendo l'equilibrio finanziario. Il bilancio presenta numeri su cui riflettere, la perdita è dimezzata, e contiamo di proseguire nel percorso di risanamento». Poi il finale, con il presidente bianconero ad affrontare un tema assai caro come quello delle riforme. «Dopo 17 anni di attesa lo Juventus stadium è una realtà davanti agli occhi di tutti e sta dando i suoi frutti sia nei risultati sportivi sia in quelli economici. Dal Museum al College, sono tanti i fronti di attività come la riqualificazione dell’area della Continassa che ospiterà sede e centro di allenamento. Il cammino procede nella giusta direzione, 'la vita è come andare in bicicletta, occorre stare in equilibrio', diceva Einstein. E qui arriviamo al secondo punto: bisogna cambiare il calcio italiano e posizionarlo a livello europeo, dopo i fasti degli ultimi 30 anni stiamo avendo un declino, siamo in presenza di un tracollo strutturale. E' necessaria una riforma strutturale del calcio professionistico che non può più vivere essendo considerato al pari di quello di base. Vorremmo che la locomotiva fosse in grado di procedere al pari degli altri. Oggi siamo 4°, dopo Spagna, Inghilterra, Germania, presto Francia e Portogallo li seguiranno. Riforma dei campionati, riforma Legge Melandri, riforma del numero di squadre professionistiche e del settore giovanile. Riforma dello status del professionista sportivo, tutela dei marchi, legge sugli impianti sportivi, riforma complessiva della giustizia sportiva, queste le tematiche su cui vorremmo confrontarci. Bob Dylan diceva: 'I tempi stanno cambiando' e non hanno smesso, la Juventus non intende affossare come una pietra».

PAROLA AGLI AZIONISTI - Prima di passare al voto di approvazione del bilancio 2011-12, la parola è passata agli azionisti. Molti gli interventi: alcuni si sono complimentati con il presidente e i dirigenti per le vittorie, ma in tanti hanno sollevato dubbi sulla campagna acquisti. In particolare sono state fatte domande sul caso Berbatov, su Iaquinta e Giovinco. «Speriamo che immobile non faccia la fine di Giovinco, ceduto a 6 e pagato 11 milioni, spero che si compri Llorente» ha detto l'azionista Stancapiano. Gli ha fatto eco un altro socio bianconero: «Abbiamo comprato due punte spendendo parecchi milioni: Bendtner non l’abbiamo ancora visto, Giovinco ce l’avevamo in casa. Anziché prendere Giovinco, potevamno tenerci Boakye o Gabbiadini, che sono per metà nostri, almeno fino a gennaio per capire se sono da Juve». E c'è chi ha ricordato anche Alessandro Del Piero:
«Auguri di buon lavoro al bravo e simpatico Del Piero che per tanti anni ha onorato la nostra squadra: Alex fatti onore anche in Australia».

L'AZIONISTA BAVA - Dirompente l'intervento dell'azionista Bava che ha chiesto di conoscere gli stipendi netti dei giocatori, l'andamento dell'inchiesta sulla stabilità dello stadio, se ci sono giocatori coinvolti nel calcioscommesse, se la società ha prestato soldi ai giocatori, e in particolare a Buffon, per pagare debiti di gioco. Infine si è dichiarato contrario allo stipendio di 200 mila euro che la società elargisce a Pavel Nedved. Dopo che gli è stata tolta la parola perché ha sforato i minuti a disposizone, Marco Bava ha movimentato l'assemblea urlando e fermando i lavori. Nel suo discorso di apertura, Andrea Agnelli non ha parlato di Alessandro Del Piero. Ma nel libro che presenta il rendiconto di gestione, la Juventus ha dedicato una doppia pagina all'ex capitano bianconero, nella quale si ricordano tutti i suoi successi. Alla fine campeggia anche un "Grazie Alex" a caratteri cubitali. E alcuni azionisti si soffermati su Alex chiedendo perché non gli è stato trovato un posto in società.
 
 
 

Intervento all'assemblea azionisti Juve 2012

Post n°6616 pubblicato il 26 Ottobre 2012 da nadir63l
 

Signor Presidente, Consiglieri, Azionisti, Fratelli Bianconeri.

Anche quest’anno sono delegato al privilegio di portare in assemblea la voce dei circa seimila tifosi e piccoli azionisti dell’Associazione GiùlemanidallaJuve e con essa mi piacerebbe riuscire a trasmettere parte della perseveranza che la permea nella salvaguardia della Nostra Storia Bianconera e quindi nel non dimenticare lo scempio del 2006 affinché questo management ne affianchi la sorella: la volontà.

Forse la nostra voce mal si addice alla mera analisi contabile, ma la nostra idea di azionista è unicamente quella di soddisfare materialmente l’umana esigenza di possedere un pezzo del sentimento di ciò che abbiamo nel cuore da sempre.

Nella sua lettera introduttiva, Sig. Presidente, esordisce sottolineando l’inversione di tendenza del trend di bilancio, che secondo noi è direttamente proporzionale con la distanza cui dobbiamo tenere lontani da corso Galileo Ferraris gli ultimi ex presidenti, anche se qualche voce di bilancio (postuma) ce li ricorda ancora insieme a qualche loro infelice esternazione su piccole TV interiste a diffusione rionale o sull’Eco del Chisone, ma altrettanto sono da tenere a distanza le eventuali disposizioni di chi quegli uomini ce li aveva inopinatamente messi.

Si è ancora lontani dal pareggio di bilancio ma la misura dell’aumento dei ricavi in una stagione senza proventi da Coppe significa che il percorso intrapreso è quello antico. Infatti quello su cui basiamo oggi, tronfi, quell’aumento di ricavi è a ben vedere quasi esclusivamente dovuto ai maggiori “proventi da Stadio” che altre “ignote” gestioni precedenti hanno lasciato nel cassetto.

Cassetto ancora capiente, speriamo, e dal quale notiamo con piacere avete attinto anche l’iniziativa che un tempo si chiamava «Cittadella Juventina» e che avete ribattezzato un po’ più volgarmente “Progetto Continassa”; l’importante alla fine è il risultato anche se come sempre il tempo è galantuomo.

All’appello mancano ancora i proventi da diritti TV erosi dall’opera di saccheggio della Norma (chiamarla Legge sarebbe sbagliato concettualmente) Melandri con i suoi parametri di calcolo ad-antiJuventusam.
Avete una potente leva da adoperare che sta nella passione e nei numeri dei nostri tifosi.
Anche sui costi, come Lei giustamente sottolinea, si può e si deve lavorare e non solo sgomberando “le ultime macerie” residue degli almeno 4 anni di sindrome da “smile”.

Risultati sportivi

I risultati della gestione sportiva sono stati eccellenti, in campionato invincibili.
Anche qui si sta tornando in linea con l’antico: è bastato un tecnico dall’autentico DNA bianconero a galvanizzare i nostri ragazzi, noi tifosi e a deprimere e far intonare piagnistei assortiti per la penisola. È la dimostrazione che ai sedicenti sportivi di nome (su passaporto falso), che di fatto non ne conoscono e non riconoscono alcun valore, non si può e non si deve mai “sorridere”. Tantomeno con costoro si può patteggiare o peggio calare le braghe.
L’impoverimento scientifico cui la rosa dei giocatori era stata sottoposta nelle gestioni post Farsopoli ha comportato un quasi integrale ricambio, con qualche errore (Martinez su tutti), e che abbisogna di un’ulteriore iniezione di qualità (resta scoperto il ruolo di bomber da oltre 2 anni).
Dopo il lavoro di quantità, ora sarà utile scegliere in modo più mirato l’eccellenza e su questo valuteremo l’idoneità effettiva degli attuali operatori di mercato. Lo stesso vale anche per le operazioni in uscita: vero che un bilancio non si tiene in piedi con le plusvalenze (Lapalisse e J.Elkann dixit) ma le continue minusvalenze lo affondano (Blanc, Secco e per ora Marotta fecit).

Controversie in corso
Devo dire che a margine del ringraziamento per i consiglieri uscenti provo invece personalmente una certa soddisfazione nel registrare l’uscita di Briamonte che a un mio amico, in un’accaldata conferenza di un agosto passato, aveva regalato l’impressione di un mastino che non guarda in faccia a nessuno mentre, tra un patteggiamento e una finta sterilizzazione, un altro patteggiamento e il non far altro che des ronds dans l’eau, alla fine di lui ci resta solo, pari a sé, una lunga ed ingente serie di parcelle e ritenute d’acconto che si evincono dalla lettura del bilancio a dispetto delle cause vinte.

Perché parlavo in apertura di volontà?
Perché proprio rispetto al fulcro di quella conferenza, l’annunciata richiesta di risarcimento di 444 milioni (tutto si può dire ma non che il numero 4 dispiaccia ai legali post 2006, specie quelli con il vezzo del patteggiamento) avverso alla FIGC per la disparità di trattamento, che Noi come Associazione abbiamo anche appoggiato ad adiuvandum, ante il tar del Lazio nasce spontanea una domanda: avete presentato o avete intenzione di presentare un'istanza di prelievo per far fissare la discussione del ricorso e, se no, perché? Deve essere GiùlemanidallaJuve a fare anche questo? Se lo facessimo, scombussoleremmo qualche piano centenario?
Altrimenti, senza tale istanza, lo stesso verrà discusso quando Giovinco sarà alto 1,85 o Moratti vincerà uno scudetto regolarmente.

Ma, di nuovo, perché parlavo in apertura di volontà?
Perché sono di fresca attualità le “ultimissime” (che conosciamo dal 2006, sia Noi, che Voi, che Palazzi) novità processuali sull’affaire Pirelli/Telecom (vedere alla voce Tavaroli, Cipriani, Plateo e testimonianze assortite). Vero che abbiamo posto la domanda già a Cobolli Gigli e a Blanc, ma l’uno si rifaceva ai “valori di Facchetti” (notoriamente coinvolto da Moratti nella vicenda) e l’altro non riusciva a pronunciare correttamente “fentinofe”. Quindi erano poco attendibili. Lei Presidente ha intenzione di agire nei confronti di chi ha commesso quei fatti, loro mandanti e interisti misti che spiarono finanche l’ultimo degli osservatori della Juventus?

«E’ fondamentale che la Juventus torni a essere un modello … adeguato alla sua storia.»
Ben detto, applausi. La Storia è la fondazione su cui erigere il tutto, specie in materia di Sport. La difesa della Storia è imprescindibile così come quello dell’onore dei colori, questo è il presupposto per il tutto. Volontà. Altrimenti si è un modello di nulla, non credibile per le future generazioni, i tifosi di domani, quelli bombardati da un circuito mediatico perverso e inquinato di faziosità antiJuventina. A queste condizioni anche Noi crediamo che le potenzialità della Juventus siano elevate.
Vede, Presidente, è per questo che noi non ci dimentichiamo di Farsopoli; non succederà mai. Così come della mancanza di Giustizia e di chiarezza interna sull’argomento; perseveranza, ricorda? Sorella della volontà.

Attualmente le Istituzioni (quasi quasi mi viene voglia di scriverlo minuscolo) italiane sono quanto di più incredibile (nel senso di non credibile) possa esserci. Quella che costoro chiamano “giustizia sportiva” con tutta la più buona volontà non si può comunque scrivere maiuscolo e sicuramente si pronuncia ordalia. Quello che chiamano Palazzi (non Pino, l’altro) ha 4 (!) pesi e sedici (4x4) misure. Lo sguaiato “San Dulli” sarebbe un giudice? Abete dice di sì, tanto che voleva promuoverlo a “beato”. Fonti interne dicono che non è successo perché Petrucci gli ha ricordato come “santo” sia già gerarchicamente superiore. Che dialogo ci può essere con costoro? Confronto “vigoroso”? Beh, Noi, senza tanto vigore, un Natale, contro Palazzi ci siamo regalati un bell’esposto per abuso d’ufficio!
Non credo che ci possa essere altro dialogo che con le carte bollate, altro che finanziarli con sponsorizzazioni Fiat!

Come si fa a ritenere interlocutore credibile un presidente che, sproloquiando di indipendenza degli organi della giustizia sportiva, li conferma, smentendosi – senza capirlo – per incompetenza manifesta o manifestata a seguito di delibera del consiglio federale. Quegli stessi organi in cui quello inquirente certifica prescrizioni fasulle (incomprensibilmente approvate dai legali della società); deferisce Conte sì e Mondonico no, così a seconda dei colori della maglia; non si occupa delle posizioni di gente che è stata arrestata; deferisce altri senza mai aver nemmeno sentito la loro versione; altri ancora invece va a trovarli in ufficio, alla Saras, per non farli scomodare.
Com’è possibile che succeda tutto ciò?

Beh, Presidente, c’è un precedente del 2006 che fa giurisprudenza per costoro: la chiamano Calciopoli. Da allora si permettono tutto e di più in virtù (si fa per dire) dell’aiuto di qualcuno che rinunciò ad un ricorso al tar e poi patteggiò tutto il patteggiabile; non giova alla Nostra causa essere incerti o disponibili. Incerti e disponibili come sulla questione della Terza Stella. Occorre la volontà di perseguire quello che sappiamo essere giusto, nelle sedi appropriate, con volontà oltre alla perseveranza, e vedrà che come per incanto il calcio italiano cambierà in meglio. La Juventus semplicemente continuerà la sua Storia. Inarrivabile. Invincibile.

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http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2594

 
 
 

Tuttosport - Cda, Agnelli presenterą il programma delle riforme

Post n°6615 pubblicato il 26 Ottobre 2012 da nadir63l
 

Stamattina, nel corso dell'Assemblea degli azionisti, Andrea Agnelli - riporta Tuttosport - presenterà anche il programma di riforme che vede la Juventus e il suo presidente in prima linea. A cominciare dalla giustizia sportiva, un tema assai caro al vertice bianconero dopo la vicenda Conte, per spaziare sulla riforma dei campionati, sull'organizzazione del calcio giovanile e sulla necessità di svecchiare il sistema calcistico italiano e rilanciarne limmagine. Ma oggi ci sarà spazio anche per sentire gli umori della platea con gli interventi degli azionisti: tra elogi e critiche, banalità e prolissità, alcuni riservano anche spunti interessanti

 
 
 

     

 

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