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A due giorni da Juventus-Inter, abbiamo interpellato Antonello Angelini, co-conduttore della fortunata trasmissione di Radio Radio, "Il Bianco e il Nero". Ecco la sua analisi per TuttoJuve.com:

"Non è una partita normale ....o almeno non lo è più. Per l’ Inter non lo è mai stata perché ha sempre raccolto pochino contro la Juve. Invece per i tifosi Juventini per tanti anni è stata una partita a Torino da 3 punti quasi certi, a Milano dove non perdevi quasi mai (a memoria negli ultimi 20 anni ricordo 2 o 3 sconfitte). Precedenti? A Torino 55 vittorie Juve, 14 pari e 10 vittorie Inter. A Milano 25 Inter 24 pareggi 19 vittorie Juve. Oggi non è più una partita normale dopo i fatti di calciopoli, continuamente evocati da Moratti a sua discolpa per non essere riuscito a vincere nulla sino a quel momento ed essere stato preso in giro da tutta Europa (se non tutto il mondo) per le  sue campagne cessioni acquisti. Qualcuno ricorda che Pirlo (si proprio lui!!! quello campione del mondo etc.. oggi top player della Juventus) e Seedorf furono ceduti per un tozzo di pane al Milan? E che a Roberto Carlos fu preferito Pistone? E che Cannavaro (Fabio) fu ceduto alla Juventus per Carini? E Adriano e Mutu al Parma? A Recoba uno stipendio faraonico per uno che non giocava mai nonostante il passaporto falso costruito tra Oriali e Baldini? Calciopoli per Moratti è una bella foglia di fico. In quel periodo la Juventus disputava 5 finali europee e una semifinale, il Milan vinceva Coppe dei Campioni … però l’Inter una misera coppa UEFA e mai una finale di Champions. Colpa dei poteri forti e delle telefonate di Moggi e Meani-Galliani? Finalmente dopo Mourinho l’Inter ha un allenatore simpatico e schietto (dopo il Mancio, Cooper, Simoni, Hogdson, Ranieri ) che non fa dichiarazioni solo per imbonire la piazza o Moratti (vero Ranieri??) . Julio Cesar dichiara in settimana che lui ha sempre odiato la Juve ma solo perché non riusciva mai a batterla. Aumenta la schiera di giocatori che fuori dagli ordini di scuderia dicono davvero ciò che pensano. Così come finalmente ha detto ciò che pensa un giornalista come Sconcerti. Moratti taccia per sempre oppure ci spieghi le telefonate di Facchetti e i pedinamenti.  Aggiungo che ci spieghi anche le telefonate di Carraro al designatore Bergamo (nel dubbio pro Inter prima di un Inter-Juve ) in che cosa differiscono da quelle di altri. E la pianti di scaricare le responsabilità su persone che non possono più contraddirlo.  Intanto Narducci concede interviste a siti interisti . La vicinanza ai colori neroazzurri era già stata testimoniata dagli incontri Moratti-Narducci-Aurichhio – Zanetti – Gazzetta . A proposito Moratti potrebbe degnarsi di spiegare anche questi? Tanto concede una intervista al giorno ....  Buon Inter-Juve a tutti!!! P.S . Come dice nel suo libro il mio amico avv. Zampini, l’ anno scorso abbiamo insegnato all‘Inter come si vince anche se ti negano un rigore (su Marchisio) …  vero Gigi Simoni??".

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Sorpresa contro il Napoli, conferma contro il Bologna. Quello che si è visto oggi non è un  giocatore normale, ma un fenomeno dai piedi delicati messi al servizio di una massa imponente. Paul Pogba attualmente è il migliore affare fatto da Beppe Marotta, unito all’ingaggio di Andrea Pirlo dello scorso anno. A Torino non si era mai visto un centrocampista così giovane, con questa personalità e soprattutto acquistato a costo zero.
Quando Ferguson e Wenger cedono un ragazzo in prestito o ad un prezzo stracciato, significa che quest’ultimo non è all’altezza delle loro rispettive squadre (il manager dei Gunners ne è stato un esempio lampante quando mandò senza troppi rimpianti Senderos e Traoré rispettivamente a Milanello e a Vinovo). Ma stavolta il tecnico dei Red Devils ha avuto una reazione diversa, dal momento che fino alla fine ha cercato di trattenere il suo gioiello invano.
Quelli che lo paragonano a Vieira sbagliano di grosso, perché, se l’ex mediano del Manchester City è stato uno fra i più grandi centrocampisti dell’ultimo decennio, non era dotato della tecnica di Paul. Il classe ‘93 ha sia il destro che il sinistro, oltre ad ostentare una predisposizione al gioco offensivo fuori dal comune ed una sfrontatezza tipica di chi è sicuro dei suoi mezzi. Fra le sue doti vi sono un lancio tipico del grande regista arretrato, testimoniato da quello a favore di Emanuele Giaccherini al ‘50 (con quest’ultimo che ha poi fornito l’assist per la rete di Fabio Quagliarella) ed una capacità d’inserirsi molto importante, che lo avvicina ad elementi come Arturo Vidal e Claudio Marchisio.
Non si sa dove può arrivare questo calciatore, ma di sicuro rappresenta il futuro della Vecchia Signora, nel rispetto di quella tradizione che vede i transalpini come gli stranieri che riescono meglio ad inserirsi nel contesto di gioco e soprattutto nello stile di Madama, da Platini a Zidane, passando per Vieira e Deschamps. Le aspettative ed i segnali perché diventi una stella del calcio europeo ci sono tutte, ora tocca a lui migliorare per sé stesso e per i suoi compagni, di sicuro una cosa è certa: i tifosi sono già pazzi di lui.