LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 06/01/2013
Ora dobbiamo stringere i denti tra infortuni e acciaccati. Vidal? Non l'ho schierato perchè..." Parla il tecnico bianconero. Intervistato dai microfoni di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha commentato la prestazione della sua squadra nella gara interna allo Juventus Stadium contro la Sampdoria. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com. L'unica buona notizia della giornata è che siete a più cinque sulle avversarie... "Si ma quando perdo non metabolizzo mai facilmente. Fa parte del gioco perdere, purtroppo, è normale che non sia allegro". Come è possibile, come ti spieghi una sconfitta del genere avanti di un gol e di un uomo, dopo il bel primo tempo? "Non è stata una prestazione memorabile, anzi. Il primo tempo l'abbiamo chiuso avanti giustamente, dobbiamo riflettere e continuare a crescere. Ci sono tanti ragazzi in questo gruppo che stanno vivendo questo processo di crescita, e loro giocano e cercano di arrivare al successo. Prendiamola così, dispiace e da fastidio perdere in questo modo concedendo dei contropiedi. Va analizzato seriamente il tutto, questi due mesi saranno delicati per gli infortuni e gli acciaccati che abbiamo. Dovremo stringere i denti e dar tutto". Nel secondo tempo sono mancate intensità e inserimenti delle mezzali. Quanto demerito vostro e quanto merito della Samp? "Siamo stati imprecisi, vedi la traversa di Vucinic. Un po' siamo stati anche sfortunati, mentre la Samp si è chiusa bene e ha anche avuto buona sorte. Complimenti a loro comunque perchè era dura vincere in quelle condizioni e in casa nostra, dobbiamo analizzare attentamente cosa è andato e cosa no oggi". Ci sono due episodi da rivedere: il primo è un contatto tra Palombo e Matri in area. "Penso sia rigore, è ineccepibile come dinamica. Sono situazioni di campo che possono capitare, da allenatore faccio altre considerazioni su altri problemi. Però è rigore, non l'hanno visto arbitro e giudici di linea". Il secondo è una trattenuta di Gastaldello su Bonucci. "Gastaldello lo prende e gira Bonucci. Rivedendo l'immagine si vede, è una cintura. Poi ognuno può pensare ciò che vuole, avesse fatto simulazione l'avrebbero ammonito sicuro e ho rimproverato proprio per questo Leo nello spogliatoio dato che era già ammonito". La tua Juve però ci ha abituato alla voglia di vincere. Ti spaventa che può mancare questo rispetto l'anno scorso? "Oggi sono chiaramente molto deluso, dovevamo vincere e non esiste perdere in superiorità numerica una gara che stavamo dominando. Dobbiamo riflettere che quel che è stato fatto è stato ottenuto con voglia, ferocia e determinazione. Anche se altri lo fanno rendere più grande e al di sopra delle nostre capacità, sappiamo che possiamo ottenere certi risultati. Ora dobbiamo stringere i denti, un conto è giocare con due o tre fuori, con quattro o cinque cambia il discorso". Vidal e Chiellini sono due trascinatori. E' un caso che oggi sia accaduto questo in loro assenza? "Sicuramente loro danno tanto sotto quell'aspetto, però può capitare per vari motivi che mancano e oggi dovevamo far meglio". Come mai non hai schierato Vidal? "Scelta tecnica in vista di mercoledì, poi dopo il Cagliari molti mi dicevano perchè lo facevo giocare visto il suo rendimento ed eccoli accontentati..." E' una Juve tornata sulla terra dopo oggi, non marziana... "No, noi siamo con i piedi ben piantati per terra". |
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Anno nuovo, Juve, stranamente, "nuova": nuova perchè mai, nel corso della scorsa stagione, e della prima parte di quella attuale, la squadra di Conte ha giocato in maniera così poco intensa e convinta, permettendo a un avversario non certo irresistibile dal punto di vista tecnico, e per giunta ridotto in 10 uomini, di recuperare un gol di svantaggio, e, addirittura di raddoppiare e portare a casa i 3 punti in palio. Fine girone d'andata, quindi, amaro per i bianconeri, che giocano nel complesso male al cospetto di una Sampdoria che non si è mai arresa, nemmeno quando tutto sembrava giocare a suo sfavore: tra i bianconeri da salvare la prestazione di Giovinco nel primo tempo, oltre a quella di un Marchisio stoico nel cercare di restare in campo tutti i 90 minuti nonostante l'infortunio, mentre da bocciare le prestazioni poco brillanti di Buffon, e, in generale, del centrocampo, orfano però, occorre dirlo, di due "totem" come Asamoah e Vidal. Nella Samp di Rossi, invece, da elogiare la prova dei "gioiellini" di casa Garrone: Poli, Icardi e Obiang hanno mostrato, se ce ne fosse ancora bisogno, di essere tre ottimi elementi, che giustificano senza dubbio l'interesse dei top team di Serie A, Juve compresa, in chiave mercato. La Juventus affronta la prima partita del nuovo anno con qualche novità rispetto alla formazione topo: in difesa c'è da registrare l'esordio del nuovo acquisto, l'ex atalantino Peluso, schierato al fianco di Barzagli e Bonucci, mentre a centrocampo e in attacco De Ceglie, Pogba, Padoin e Matri beneficiano di un posto da titolare. La Sampdoria di mister Rossi, dal canto suo, si schiera in campo con lo stesso modulo dei bianconeri, il 3-5-2, "rigenerando" il separato in casa Palombo nel ruolo di centrale difensivo, e affidando il compito di far male a Buffon al tandem Icardi-Eder. La prima occasione del match arriva all'11', e porta la firma di Sebastian Giovinco: la "Formica Atomica" va al tiro da buona posizione, calciando, però, alto sopra la traversa della porta difesa da Romero. La Samp prova a reagire con una conclusione di Poli, facilmente parata da Buffon, ma è sempre la Juve a tenere il pallino del gioco, e ad attaccare: al 21' Romero salva su Giovinco, ma, un minuto dopo, Marchisio viene atterrato in area da Berardi, e lo stesso Giovinco, tra i migliori in campo nel primo tempo, realizza il rigore che porta i bianconeri sull'1-0. Al 30' Matri si vede parare sulla linea un tentativo interessante di conclusione, mentre, un minuto dopo, Berardi viene espulso per doppia ammonizione, mettendo il match ulteriormente in discesa per gli uomini di Conte. L'ultima emozione del primo tempo, che si chiude sull'1-0 per la Juve, è comunque di matrice blucerchiata, grazie a una bella punizione battuta dall'ex bianconero Estigarribia, con palla che esce di poco vicino al palo della porta difesa da Buffon. Nella ripresa la Sampdoria, a sorpresa, pareggia: al 52' Icardi, lanciato dalle retrovie, va al tiro di controbalzo, trovando impreparato Buffon, che non riesce a parare bene il tiro, che si insacca lentamente per l'1-1. La Juve non riesce a reagire in maniera decisa, trovando anzi difficoltà ad arginare la manovra di una Samp con l'uomo in meno, che riesce addirittura a portarsi in vantaggio al 68': a realizzare il gol per i blucerchiati è ancora Icardi, che sfrutta una verticalizzazione di Obiang per presentarsi nell'area bianconera e "freddare" Buffon con un gran tiro sul primo palo. La Juve, che nel frattempo ha messo in campo Vucinic, Giaccherini e Quagliarella per Matri, Pogba e De Ceglie, va vicinissima al pareggio per due volte con il montenegrino, che, al 74' trova una traversa clamorosa con un gran tiro, mentre, al 76', si mangia un gol incredibile, mettendo fuori a porta spalancata da un metro. Gli uomini di Conte continuano a spingere, fiaccando le resistenze di una Sampdoria che continua a difendersi nonostante l'uomo in meno, e che, soprattutto, continua a mantenere il gol di vantaggio senza correre particolari rischi, complice una Juve abbastanza confusionaria nella fase finale del match. Negli ultimi minuti si fa male anche Marchisio, dolorante a un ginocchio, e, in 10 contro 10, diminuiscono ulteriormente le speranze di riequilibrare il match, che termina con una soprendente vittoria della Samp per 2-1. Battuta d'arresto imprevista quella della Juve, che non mette a rischio la leadership in campionato, visti i 5 punti di vantaggio nei confronti della seconda in classifica, la Lazio, ma che deve suonare come piccolo campanello d'allarme, e spronare i ragazzi di mister Conte a lavorare con maggiore impegno in vista di mercoledi, quando allo "Stadium" arriverà un Milan voglioso di strappare ai bianconeri l'accesso alle semifinali di Coppa Italia. |
Nell'edizione odierna di Libero, Luciano Moggi parla di tutte le squadre impegnate oggi: "Ognuno si aiuta come può. A Stramaccioni basta l’immaginazione. «Adesso viene il bello». Se sarà bello è però tutto da vedere. L’ ultima parte dell’anno ha dato poco all’ Inter. La vittoria di Torino aveva alimentato grandi speranze, la grande rivale a terra, quasi inebetita sul suo campo, i cuori nerazzurri in solluchero, l’ idea in testa di una grande sinfonia, la realtà sopravvenuta è da canto del cigno. Ci ha messo poco la Juve per riprendersi il vantaggio e risalirlo, la forbice tornata a largo favore dei bianconeri, numeri da guinness, anno solare straordinario per punti e risultati. Scarsi i numeri dell’Inter, la Saras non dà più, Lampard il sogno, Rocchi il presente, e con tutto il rispetto non è la stessa cosa, Sneijder resta fuori, nessun indagatore va a spulciare quello che appare evidente, un caso di “violenza privata” lampante a raffrontarlo con la vicenda Blasi, che mi coinvolse, lì non c’era niente, qui c’è molto, anche la voglia di silenziarlo. Moratti è così, le situazioni che lo attengono non sembrano interessare, né alla giustizia sportiva, né a quella ordinaria. Sono in dubbio se catalogarle come fatti privati o immaginarle setacciate quando su di esse sarà calata la prescrizione: è la “scorta” che accompagna il patron interista. Nell’ immaginazione di Stramaccioni c’è posto per la parte piagnona, non gli è andata giù la squalifica di Ranocchia, ma non va oltre, come ha invece fatto Zanetti che ha lisciato il pelo al padrone accostando il fatto a trattamenti diversi dicui avrebbe beneficiato la Juve. Ridico una mia convinzione, nel momento stesso in cui indossano la maglia, scatta per qualsiasi nerazzurro la visione morattiana, i favori sono sempre per gli altri, mai per se stessi, sebbene assai più consistenti. Fossi nei “prescritti” (se qualcuno si offende, guardi ai fatti ) baderei a non allontanarmi troppo dal secondo posto. Il rischio c’è, rapportando la trasferta dell’Inter (Cassano al fianco di Milito) a Udine alla gara apparentemente comoda della Fiorentina con il Pescara. Occhio ai viola (Toni con Jovetic) e al crescente entusiasmo intorno alla squadra. Contagiata anche la proprietà, l’operazione Rossi condotta per tempo e con dei rischi. Una prova di coraggio, i Della Valle fanno sul serio. La Juve guarda dall’ alto a questa lotta tra i secondi (e i terzi e i quarti). C’è la pratica con la Samp, da cui non sono attese grane, ma meglio stare sul chi va là. È di norma il rischio del dopo feste, ma Conte non ci cadeva mai da giocatore e ancor meno ci cadrà da tecnico. Asamoah in Coppa d’Africa, Lichsteiner squalificato, Vucinic meglio, maresta in piedi l’ipotesi Matri con Giovinco. Delio Rossi rispolvera Palombo in difesa. Sorta di spareggio tra Napoli e Roma, una volta grande derby del sud, di pregnante valore quest’anno, giallorossi con l’idea di scavalcare gli azzurri, Cavani & C. determinati al contrario. Lotta tra due buoni attacchi e difese non ermetiche, specie la Roma. Qualche bello spirito ha rispolverato l’idea folle zemaniana che a suo tempo, 2000, l’avrei fatto andare io al Napoli «per distruggerlo». Lo volle in realtà l’allora ds Fusco: fatto 1 punto in 6 gare fu esonerato. La cosa non mi riguardò, e non poteva riguardarmi, assolutamente". |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14